Malati di Alzheimer: non devono più pagare la retta dell’RSA, la copre il Servizio Sanitario Nazionale – nuova sentenza storica

Il Tribunale di Pordenone stabilisce che l’intera retta dei malati di Alzheimer ricoverati in RSA deve essere a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Una svolta che cancella anni di spese insostenibili per migliaia di famiglie italiane.

Una decisione che cambia tutto per le famiglie con un caro affetto da Alzheimer.
Con la sentenza n. 503 del 25 settembre 2025, il Tribunale di Pordenone ha stabilito che la retta per i pazienti ricoverati in RSA deve essere coperta interamente dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), senza alcun contributo economico da parte dei familiari.

Per anni, le famiglie sono state costrette a pagare di tasca propria fino alla metà della retta, suddivisa tra “quota sanitaria” e “quota alberghiera”. Ora, questa distinzione è stata dichiarata illegittima.


⚖️ La decisione: “La sanità non si può spezzettare”

I giudici friulani hanno ribadito un principio fondamentale: nei casi di Alzheimer e altre forme gravi di demenza, l’assistenza quotidiana è parte integrante della cura medica.
Ogni gesto — dal nutrire il paziente al supporto nell’igiene personale — ha valore terapeutico e non può essere considerato un semplice servizio alberghiero.

“Aiutare un malato di Alzheimer a mangiare non è ristorazione: è una necessità clinica”, scrive il Tribunale.
“L’assistenza continua e integrata è terapia e deve essere interamente a carico del SSN.”

Con questa pronuncia, il Tribunale ha demolito la prassi con cui le strutture sanitarie scaricavano sui parenti la parte “assistenziale” della retta, dichiarando che l’assistenza socio-sanitaria è un tutt’uno e non può essere divisa in quote economiche.


🏛️ I riferimenti di legge che tutelano i malati di Alzheimer

La sentenza applica principi già sanciti da norme nazionali e decisioni precedenti:

  • Art. 30 della legge 730/1983: se l’attività sanitaria è prevalente, la spesa deve essere interamente coperta dal SSN.
  • Cassazione n. 4558/2012: per i malati di Alzheimer non è possibile distinguere tra assistenza medica e socio-assistenziale.
  • Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), definiti dal DPCM 12 gennaio 2017: prevedono che tutte le prestazioni sanitarie indispensabili siano garantite gratuitamente.

In base a queste norme, il diritto alla salute prevale su qualsiasi vincolo economico di Comuni o Regioni: nessuna amministrazione locale può chiedere contributi o rimborsi alle famiglie.


🧾 Effetti pratici della sentenza: contratti nulli e stop alle richieste di pagamento

La decisione del Tribunale di Pordenone ha conseguenze immediate e potenzialmente estese a tutto il territorio nazionale:

  1. I contratti firmati dai familiari per pagare la retta diventano nulli, poiché stipulati in violazione della legge.
  2. Le RSA e i Comuni non possono più chiedere contributi ai parenti del paziente.
  3. È vietata l’azione di rivalsa, cioè la richiesta di rimborso delle somme anticipate dagli enti locali.
  4. Chi ha già pagato in passato può valutare un’azione di rimborso.

La legge n. 833/1978, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale, impone infatti che la tutela della salute sia universale e gratuita.
Il Tribunale ha inoltre richiamato i principi sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e dalla Carta Sociale Europea, che vietano discriminazioni economiche a danno dei malati gravi.


👨‍👩‍👧‍👦 Cosa significa per le famiglie italiane

La pronuncia rappresenta una svolta epocale per migliaia di famiglie che da anni affrontano spese insostenibili per garantire cure adeguate ai propri cari.
In molti casi, le rette delle RSA superano 3.000 euro al mese, prosciugando risparmi e pensioni.

Con la sentenza di Pordenone, l’intero costo del ricovero per i malati di Alzheimer deve essere coperto dal SSN, eliminando la distinzione tra “quota sanitaria” e “quota assistenziale”.

Le famiglie che hanno ricevuto richieste di pagamento o azioni di recupero crediti da parte dei Comuni possono ora opporsi, citando il principio di inscindibilità dell’assistenza sanitaria riconosciuto dalla giurisprudenza.


📌 In sintesi

  • 🧠 La retta RSA per i malati di Alzheimer è interamente a carico del SSN
  • ❌ È illegittima la distinzione tra quota sanitaria e quota alberghiera
  • ⚖️ Le famiglie non devono pagare e possono chiedere il rimborso delle somme già versate
  • 📜 La sentenza si basa su leggi nazionali e sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)
  • 🇮🇹 Il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione e non può essere limitato da motivi di bilancio

📣 Una sentenza che fa giurisprudenza

Il caso del Tribunale di Pordenone apre la strada a nuove cause in tutta Italia e rappresenta un precedente fondamentale per il riconoscimento dei diritti dei malati non autosufficienti.
Secondo gli esperti del settore socio-sanitario, la decisione potrebbe ridisegnare il sistema di compartecipazione alle spese, alleggerendo il carico economico sulle famiglie e rafforzando il principio di equità nel diritto alla cura.

Aica contro l’evasione del canone idrico: parte il piano di regolarizzazione

Prosegue con decisione la campagna di Aica – Azienda Idrica Comuni Agrigentini contro l’evasione DE canone idrico, un fenomeno che negli anni ha generato gravi disparità tra cittadini e danni economici al servizio pubblico. Dopo la fase dedicata alla verifica dei contatori, parte ora un nuovo piano straordinario mirato a individuare e regolarizzare le utenze non allacciate ai servizi di fognatura e depurazione.

Verifiche incrociate e controlli sul territorio

Gli uffici tecnici e amministrativi di Aica, supportati da una società informatica specializzata, stanno incrociando dati catastali, idrici e territoriali per individuare le posizioni irregolari. L’obiettivo è far emergere chi usufruisce del servizio pubblico senza versare il dovuto canone idrico.

Esemplificativo è il caso di un Comune con oltre 40.000 abitanti ma solo 6.000 utenze regolarmente registrate: una sproporzione che dimostra quanto sia urgente affrontare il fenomeno dell’evasione.

Inviti alla regolarizzazione e sanzioni per gli inadempienti

Gli utenti irregolari riceveranno una comunicazione ufficiale per regolarizzare la propria posizione entro un termine prestabilito. Chi non aderirà volontariamente sarà soggetto a un intervento d’ufficio con l’installazione dei contatori e l’attivazione delle utenze, applicando le tariffe previste per legge.

La presidente del CdA, Danila Nobile, e il direttore generale Francesco Fiorino hanno sottolineato che si tratta di “una questione di giustizia verso tutti i cittadini che pagano correttamente i servizi”.

Trasparenza e tutela ambientale

Il progetto di Aica non si limita a contrastare l’evasione canone idrico, ma punta anche al miglioramento ambientale. La mappatura e il controllo dei flussi idrici permetteranno di ottimizzare la depurazione e garantire maggiore tutela sanitaria e ambientale.

Sostituzione dei contatori e fine delle utenze a forfait

Parallelamente, Aica ha avviato una seconda fase del suo piano di trasparenza: la sostituzione dei contatori non conformi e la chiusura definitiva delle utenze a forfait, in linea con le direttive dell’Autorità ARERA.

L’azienda è in attesa del decreto regionale da 15 milioni di euro per accelerare l’installazione dei nuovi misuratori certificati. Intanto, un progetto pilota partirà in una città della provincia di Agrigento per testare le procedure di sostituzione e garantire interventi rapidi ed efficienti.

Equità e misurazione reale dei consumi

Con la nuova rete di contatori, ogni cittadino pagherà solo ciò che consuma realmente. “L’acqua si misura, non si stima – ribadiscono Nobile e Fiorino –. È un passo fondamentale verso un sistema idrico più giusto e sostenibile.”

Con queste iniziative, Aica punta a ristabilire legalità, trasparenza e parità di trattamento tra tutti gli utenti. La lotta all’evasione canone idrico rappresenta non solo un’azione di giustizia economica, ma anche un passo concreto verso un futuro più sostenibile per il territorio agrigentino.

Difesa, Crosetto “Su spese garanzie da Giorgetti, Parlamento definirà percorso”

ROMA (ITALPRESS) – “La Nato ha fissato l’obiettivo del 5% del Pil per la Difesa, di questo l’1,5% dovrebbe riguardare le funzioni di sicurezza più generali, mentre il restante 3,5% dovrebbe essere riferito alla difesa in senso stretto, quindi rientra nella competenza diretta del mio dicastero. Il calcolo è semplice: questo traguardo implica un incremento medio tra lo 0,15% e lo 0,20% del Pil l’anno fino al 2035, da conseguire in modo graduale, flessibile tenendo conto del quadro macroeconomico”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso del question time alla Camera.
“Sarà il Parlamento, attraverso l’esame della leggi di bilancio dei prossimi anni a definire e modulare il percorso anno per anno, in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità e sicurezza nazionale”, ha aggiunto Crosetto. “Ho avuto assicurazioni dal ministro dell’Economia Giorgetti, che una volta usciti dalla procedura del deficit, già da quest’anno, dal prossimo anno l’incremento dello 0,15% verrà fatto”, ha spiegato. Per il ministro della Difesa “in questa prospettiva la programmazione della difesa sarà un processo continuo che si evolverà insieme alla minacce alla tecnologia ma non perchè ce lo chiede la Nato”.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

Musk “Costellazioni di satelliti per gestire il riscaldamento terrestre”

ROMA (ITALPRESS) – L’utilizzo di una costellazione di satelliti, alimentati dall’energia solare catturata durante l’orbita, per regolare il clima terrestre.
Questa è la proposta di Elon Musk per contribuire alla gestione del climate change.
L’idea prevede che i satelliti, dotati di intelligenza artificiale, modulino la quantità di radiazioni solari che raggiungono la Terra, riducendo così l’effetto del riscaldamento globale, oppure reindirizzare energia solare in quelle aree della terra in cui si rivelasse necessario incrementare le temperature per le esigenze di micro-climi locali.
Elon Musk sostiene da tempo l’idea di sfruttare l’energia solare come fonte principale per la sostenibilità del Pianeta. A questa visione contribuiranno le missioni del veicolo Starship di SpaceX, essenziale per lanciare satelliti solari su scala massiccia.
In un post su X del 9 novembre, Musk ha infatti affermato che “Starship, il razzo riutilizzabile in fase avanzata di sviluppo, è progettato per trasportare carichi pesanti in orbita, inclusi fino a 100 satelliti per lancio, secondo stime basate su dimensioni e capacità”.
Musk ha indicato che potrebbe consegnare 100 GW di potenza orbitale all’anno entro 4-5 anni, scalando potenzialmente a 100 TW con il supporto di una Base lunare in cui poter produrre localmente satelliti.
Altre idee sostenute da Elon Musk, che fino a pochi anni fa venivano considerate “avveniristiche”, sono già diventate realtà: è stato infatti il primo a parlare di razzi riutilizzabili. Nonostante lo scetticismo espresso inizialmente da esperti e aziende di settore, oggi la sua SpaceX è l’unica azienda al mondo a produrre razzi riutilizzabili che nel 2025 hanno mandato in orbita il 90% di tutte le spedizioni spaziali.

– SpaceX: immagine generata da Grok della navicella Starship che rilascia pannelli solari –

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Giornata gentilezza, italiani fanalino di coda in Europa ma propensi all’ascolto

MILANO (ITALPRESS) – Gli italiani sono considerati da sempre un popolo particolarmente socievole, cordiale e ospitale, ma oggi potrebbero aver perso – almeno in parte – questo loro storico primato. E’ quanto rivela la nuova ricerca “The State of Kindness in Europe” realizzata da Sanrio – l’azienda giapponese creatrice di Hello Kitty – con l’Istituto YouGov in cinque Paesi europei – Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna – e pubblicata in occasione della Giornata Mondiale della Gentilezza.
L’indagine, realizzata nel mese di ottobre 2025, ha esplorato la diffusione e l’impatto dei gesti gentili nella vita quotidiana e le emozioni che ne derivano, offrendo uno spaccato europeo ed italiano sullo stato dell’arte della gentilezza: la gentilezza è un’esperienza quasi quotidiana per il 71% dei cittadini europei (71% UE5 vs il 69% dell’Italia), che dichiarano di aver vissuto in prima persona atti di gentilezza nell’ultima settimana, attraverso piccoli e semplici gesti di grande importanza.
Nel dettaglio, infatti, nella classifica europea, la Spagna si distingue come Paese più gentile (76%), seguita dal Regno Unito (71%), dalla Germania al pari con la Francia (70%) e infine, sorprendentemente, dall’Italia (69%). Nonostante l’ultimo posto in classifica, ben il 95% dei nostri connazionali associa la gentilezza ad emozioni positive. Nel dettaglio, essere gentili per gli italiani migliora l’umore e l’intera giornata (49%), suscita calma e pace (35%) e gratitudine (34%). In altre parole, si tratta del cosiddetto warm-glow effect, la sensazione di benessere che deriva dal fare qualcosa di buono per gli altri.
“Abbiamo sempre visto Hello Kitty come la nostra ambasciatrice di gentilezza e amicizia, motivo per cui questa ricerca non solo è perfettamente in linea con i suoi valori, ma ha anche restituito a sorpresa dei piacevoli risultati”, ha dichiarato Silvia Figini, Chief Operating Officer di Sanrio (EMEA, India e Oceania) e Mr Men (Worldwide). “L’indagine conferma che la gentilezza è un valore universale condiviso da tutta Europa, anche in tempi di grande incertezza. Amicizia e gentilezza sono sempre state al centro del marchio Hello Kitty. Dal 1974, Hello Kitty e Sanrio promuovono insieme questi valori, ricordando che anche il più piccolo gesto può fare una grande differenza dando vita a un cambiamento positivo e duraturo. Ogni volta, infatti, che siamo gentili, ci sentiamo più felici, ispiriamo speranza e incoraggiamo gli altri a comportarsi allo stesso modo. Pertanto, desideriamo invitare tutti ad unirsi a noi in questo movimento, perchè, come ci ricorda la stessa Hello Kitty, gli amici non sono mai abbastanza!”.
Dalla ricerca emerge chiaramente un aspetto che contraddistingue l’Italia: la gentilezza ha una chiara impronta relazionale volta al benessere emotivo altrui. Si basa infatti sull’empatia, sull’ascolto e sulla voglia di esserci, sempre e comunque, per i propri affetti. A confermarlo è la tendenza degli italiani nel fare complimenti (55%), offrire supporto nei momenti difficili (54%) e domandare “Come stai?” (53%). Le più attente alle emozioni e alle relazioni sono le donne: nell’area del supporto emotivo (ascolto senza giudizio, abbracci o gesti di conforto) la quota femminile raggiunge il 64%.
Un elemento curioso quando si guarda all’Italia è che, tra i destinatari di gesti gentili, la famiglia è indicata dagli intervistati alla pari con gli amici, entrambi al 43%. Un dato rilevante alla luce del fatto che le attenzioni che i nostri connazionali dedicano alla famiglia sono le più basse in assoluto rispetto alla media europea (UE5 54%). Al contrario, la famiglia registra un picco in Francia e Spagna dove il 64% degli intervistati lo indica come luogo privilegiato.
Altrettanto interessanti sono le attenzioni nei confronti delle generazioni più anziane da parte degli italiani (30%), un dato piuttosto in linea con la media UE5 (32%) ma che sottolinea ancora una volta l’Italia come un Paese che valorizza il dialogo generazionale, identificando negli anziani un bene prezioso di cui prendersi cura e da cui poter imparare. Infine, particolarmente attenti ai partner sono i più giovani, che registrano un picco del 33% nella fascia 18-34 anni e del 32% nella fascia 35-44 anni (vs una media italiana del 22%).
Il 28% degli italiani è, inoltre, solito fare gesti gentili quando naviga online o sui social media, ad esempio con messaggi di supporto e commenti positivi: una tendenza in chiara opposizione al diffusissimo hate speech che dilaga sul web. Al contrario, gli italiani sono ultimi nella classifica europea al momento di compiere gesti concreti (30% vs 50% UE5) e nelle attività legate alla propria comunità (14% vs 19% UE5).
Il dato che lascia ben sperare per il futuro è che sempre più intervistati ritengono che essere gentili sia il modo migliore per ispirare e stimolare gli altri a fare lo stesso, creando un effetto positivo virtuoso. Un trend particolarmente vero in 3 Paesi europei su 5 – Germania (30%), Italia (24%) e Regno Unito (23%) – e che infonde speranza per una nuova Europa sempre più fondata sui valori dell’amicizia, del rispetto, dell’empatia e della positività, gli stessi di cui Hello Kitty è da sempre naturale ambasciatrice.
-foto ufficio stampa Sanrio –
(ITALPRESS).

Nordio “Referendum pro o contro Meloni? Non è una partita politica”

ROMA (ITALPRESS) – Non deve essere un referendum pro o contro il governo Meloni, o pro o contro il ministro Nordio. La giustizia non è una partita politica: è lacrime e sangue dei cittadini. Il voto deve restare sul merito – separazione delle carriere, sorteggio per il Csm, alta corte disciplinare – non sulle appartenenze. Se la consultazione diventasse uno scontro politico e la magistratura si aggregasse a una forza per ‘batterè il governo, sarebbe devastante per la magistratura stessa: le sconfitte politiche non sono indolori, mentre una sconfitta tecnica non significa nulla, semplicemente si cambia o si conferma l’assetto. Manteniamo dunque un confronto pacato, razionale, one to one, fondato su argomenti, non su tifoserie”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ospite a Ping Pong su Rai Radio1.

“Vedere l’Anm lanciare il comitato per il no in una sala della Cassazione non credo sia molto opportuno. Già abbiamo visto scioperi e manifestazioni pittoresche con la Costituzione agitata in piazza. Io comunque sono disponibilissimo a qualsiasi confronto, one to one, con il presidente dell’Anm o con chiunque altro, in un dialogo corretto e senza trucchetti televisivi. Mi pare ovvio che il primo interlocutore debba essere il presidente Parodi”, ha aggiunto.

(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

Al San Raffaele di Milano le nuove frontiere per la cura dei tumori urologici

MILANO (ITALPRESS) – L’Unità di Urologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano è riconosciuta come centro di eccellenza internazionale per la diagnosi e la cura delle principali patologie oncologiche e funzionali dell’apparato uro-genitale. Con oltre 3.500 interventi per tumore al rene e più di 2.000 per tumore alla vescica, l’Unità si distingue per l’esperienza chirurgica e per l’impiego delle tecnologie più avanzate, come i sistemi robotici Da Vinci Xi di ultima generazione. Ogni anno vengono eseguiti più di 700 interventi di chirurgia robotica e oltre 20.000 prestazioni ambulatoriali, con un approccio multidisciplinare che integra attività clinica, ricerca e formazione accademica. La collaborazione con l’Urological Research Institute (URI) consente lo sviluppo di terapie innovative e lo studio di nuove strategie terapeutiche, confermando il ruolo dell’Ospedale San Raffaele come punto di riferimento per pazienti provenienti da tutta Italia e dall’estero.
“La grande novità della cura del tumore del rene – spiega all’Italpress Francesco Montorsi, primario di Urologia all’IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario di Urologia all’Università Vita- Salute San Raffaele di Milano – è considerare che non tutti i tumori sono uguali. In base alla caratterizzazione della neoplasia è possibile curarla: pungendola con un ago e cauterizzandola; utilizzando la nuova forma di chirurgia robotica, cosiddetta “single port”, che con un unico taglietto permette di asportare selettivamente la lesione; oppure è possibile trattarla avvalendosi di una nuova forma di radioterapia che si chiama stereotassica, una tecnica molto precisa che utilizza fasci di radiazioni ad alta intensità per colpire in modo mirato il tumore risparmiando il più possibile i tessuti sani intorno. Tutte queste metodiche sono già disponibili al San Raffaele di Milano.
Innovazione, per il primario di Urologia, è poi quella di lavorare in gruppo, in forma multidisciplinare, unendo l’eccellenza di oncologi, medici e radioterapisti, con i quali viene discusso ogni caso di tumore urologico, con particolare attenzione a quello della vescica. Sulla malattia agli stadi iniziali, si interviene utilizzando dei medicinali estremamente innovativi riducendo drasticamente il rischio. Quando la neoplasia è particolarmente aggressiva l’approccio è invece la combinazione di alcuni nuovi farmaci immunoterapici o chemioterapici ed eventualmente l’intervento chirurgico e la radioterapia. Per il Prof. Montorsi “la comunione delle forze è la grandissima novità per questo tipo di tumore”.
Infine, il professore sottolinea come la chirurgia mininvasiva abbia cambiato profondamente la vita dei pazienti. In passato gli interventi erano efficaci, ma anche molto invasivi: le incisioni erano grandi e il recupero richiedeva fino a un mese prima di poter tornare alla vita normale e lavorativa.
Oggi, invece, grazie alle nuove tecniche, è possibile intervenire con approcci sempre più delicati: dalla tecnica single-port, che utilizza un unico piccolo accesso per effettuare l’intervento, alla tecnica multi-port, che prevede quattro o sei microincisioni. Il paziente “quasi non se ne accorge” – precisa il Primario – e, al tempo stesso, queste modalità permettono al chirurgo di essere estremamente preciso, rispettando i tessuti e gli organi circostanti”. Come sottolinea l’esperto, è “un grande passo avanti”. Fondamentale anche l’impegno della ricerca clinica, che al San Raffaele si rivolge “proprio al letto del paziente”: ogni piccolo progresso viene immediatamente trasferito nella pratica, per migliorare la qualità delle cure mediche e chirurgiche.

-foto IRCCS Ospedale San Raffaele –
(ITALPRESS).

Sciacca, Brucculeri e Blò rilanciano la sfiducia al sindaco Termine

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“Non bastano più proclami e dichiarazioni di facciata: è tempo di assumersi le proprie responsabilità”. Con queste parole i consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò tornano a ribadire la loro posizione netta contro l’attuale amministrazione, annunciando la reiterazione della sottoscrizione della mozione di sfiducia già depositata nell’ottobre 2024.

Nel loro intervento, Brucculeri e Blò denunciano con forza l’immobilismo che da mesi paralizza il consiglio comunale, incapace — dicono — di affrontare i veri problemi della città.

“Ogni volta che – scrivono – entriamo in aula con la speranza di discutere il futuro di Sciacca — le strade che crollano, le bollette dell’acqua alle stelle, i quartieri abbandonati, le attività in crisi, i giovani senza prospettive — ci ritroviamo di fronte a un teatro di parole vuote e accuse reciproche”.

Secondo i due consiglieri, molti colleghi si sono trasformati “in oratori da tribuna”, pronti a chiedere le dimissioni del sindaco Fabio Termine, ma restii a compiere l’atto politico conseguente: “Chi invoca la fine di questa amministrazione dovrebbe avere il coraggio di firmare la mozione di sfiducia. Invece, al momento di agire, si tirano tutti indietro”.

I consiglieri denunciano anche la mancanza di trasparenza e programmazione su temi cruciali per la città: “Il Piano Aro, fondamentale per la gestione dei rifiuti e la sostenibilità ambientale, viene prorogato di anno in anno, senza visione né rispetto per i cittadini che pagano le tasse e per chi lavora ogni giorno per tenere pulita la città. Il Consiglio comunale, con il suo silenzio o la sua passività, si sta rendendo corresponsabile di questa deriva”.

Il riferimento è anche alle recenti spaccature nella maggioranza, in particolare alla fuoriuscita dei consiglieri vicini all’onorevole Michele Catanzaro (P): “Oggi anche loro dicono che il sindaco deve andarsene e che firmerebbero una mozione di sfiducia. Ma la mozione esiste già, da oltre un anno. È depositata in Presidenza e attende solo la firma di chi dice di voler cambiare le cose”.

Brucculeri e Blò concludono con un appello ai colleghi: “Non crediamo più alle parole, ma per senso del dovere e coerenza politica chiediamo un gesto minimo di coraggio. Firmare la mozione di sfiducia non è un atto di vendetta, ma di rispetto per le regole democratiche e per i cittadini che ancora credono in un futuro diverso per Sciacca”.

Lavori urgenti alla diga Garcia: stop idrico nel Trapanese e nell’Agrigentino

A partire dalle ore 7 di mercoledì 13 novembre, verrà sospesa temporaneamente la fornitura idrica in diversi comuni delle province di Trapani e Agrigento per consentire una serie di interventi urgenti alla centrale di pompaggio della diga Garcia.

Lo ha comunicato Siciliacque, spiegando che i lavori sono «necessari a garantire il funzionamento della centrale una volta installata la zattera galleggiante e a consentire il prelievo dei volumi d’acqua residui al di sotto della quota di derivazione dell’invaso».

A causa della scarsità di piogge, infatti, la diga dispone attualmente di risorse idriche limitate. Contestualmente saranno eseguiti anche lavori di tipo elettrico e idraulico, propedeutici all’installazione della nuova centrale di pompaggio, che entrerà in funzione una volta completato il raddoppio dell’acquedotto Garcia, un’opera finanziata con i fondi del Pnrr.

Durante l’intervento saranno inoltre effettuate riparazioni lungo la condotta principale, rendendo necessario lo stop temporaneo degli acquedotti Garcia e Montescuro Ovest.

I comuni interessati

La sospensione dell’erogazione idrica riguarderà:
Trapani (frazioni di Fulgatore, Ummari, Torretta, Asi e Depuratore), Paceco, Erice, Valderice, Buseto Palizzolo, Custonaci, Santa Ninfa, Calatafimi, Gibellina, Salemi, Partanna, Vita, Poggioreale e Salaparuta.
Coinvolti anche i comuni agrigentini di Montevago e Santa Margherita Belice.

Quando tornerà l’acqua

Il ripristino delle forniture avverrà progressivamente tra le ore 15 e le 23 di venerdì 14 novembre, con tempi che potranno variare da zona a zona in base alla distanza e alla pressione di rete.


I 3 assessori “licenziati” solo con una nota stampa sollecitano l’adozione dell’atto ufficiale del sindaco

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Sono ancora ufficialmente e incredibilmente amministratori del Comune di Sciacca i tre assessori Simone Di Paola, Valeria Gulotta e Alessandro Curreri.

Nonostante lunedì sera i tre sono stati “licenziati” ed esonerati dalla giunta di Fabio Termine con una nota stampa a pochi minuti dall’inizio della seduta del consiglio comunale, non è ancora stato pubblicato (Sono le 14 di mercoledì 12 novembre mentre ho scriviamo) all’albo pretorio del Comune di Sciacca il decreto di revoca a firma del primo cittadino.

Non si tratta soltanto di un adempimento di forma, ma di sostanza. I tre risultano ancora assessori mentre il consiglio comunale lunedì prendeva atto di quanto comunicato ai cronisti con una nota stampa di poche righe dal sindaco che riferiva in fase di comunicazioni allo stesso.

Ieri a quanto pare, la giunta o meglio quella che rimaneva dopo l’annuncio della rimozione dei tre, si è riunita per proseguire l’attività amministrativa.

I tre che continuavano fino a stamattina a ricevere l’email del Comune hanno dovuto diffidare con una pec la Segreteria Generale del Comune all’adozione dell’atto e declinando qualsiasi tipo di responsabilità giuridica sull’attività amministrativa nel frattempo intercorsa.