A partire dalle ore 7 di mercoledì 13 novembre, verrà sospesa temporaneamente la fornitura idrica in diversi comuni delle province di Trapani e Agrigento per consentire una serie di interventi urgenti alla centrale di pompaggio della diga Garcia.
Lo ha comunicato Siciliacque, spiegando che i lavori sono «necessari a garantire il funzionamento della centrale una volta installata la zattera galleggiante e a consentire il prelievo dei volumi d’acqua residui al di sotto della quota di derivazione dell’invaso».
A causa della scarsità di piogge, infatti, la diga dispone attualmente di risorse idriche limitate. Contestualmente saranno eseguiti anche lavori di tipo elettrico e idraulico, propedeutici all’installazione della nuova centrale di pompaggio, che entrerà in funzione una volta completato il raddoppio dell’acquedotto Garcia, un’opera finanziata con i fondi del Pnrr.
Durante l’intervento saranno inoltre effettuate riparazioni lungo la condotta principale, rendendo necessario lo stop temporaneo degli acquedotti Garcia e Montescuro Ovest.
I comuni interessati
La sospensione dell’erogazione idrica riguarderà: Trapani (frazioni di Fulgatore, Ummari, Torretta, Asi e Depuratore), Paceco, Erice, Valderice, Buseto Palizzolo, Custonaci, Santa Ninfa, Calatafimi, Gibellina, Salemi, Partanna, Vita, Poggioreale e Salaparuta. Coinvolti anche i comuni agrigentini di Montevago e Santa Margherita Belice.
Quando tornerà l’acqua
Il ripristino delle forniture avverrà progressivamente tra le ore 15 e le 23 di venerdì 14 novembre, con tempi che potranno variare da zona a zona in base alla distanza e alla pressione di rete.
Sono ancora ufficialmente e incredibilmente amministratori del Comune di Sciacca i tre assessori Simone Di Paola, Valeria Gulotta e Alessandro Curreri.
Nonostante lunedì sera i tre sono stati “licenziati” ed esonerati dalla giunta di Fabio Termine con una nota stampa a pochi minuti dall’inizio della seduta del consiglio comunale, non è ancora stato pubblicato (Sono le 14 di mercoledì 12 novembre mentre ho scriviamo) all’albo pretorio del Comune di Sciacca il decreto di revoca a firma del primo cittadino.
Non si tratta soltanto di un adempimento di forma, ma di sostanza. I tre risultano ancora assessori mentre il consiglio comunale lunedì prendeva atto di quanto comunicato ai cronisti con una nota stampa di poche righe dal sindaco che riferiva in fase di comunicazioni allo stesso.
Ieri a quanto pare, la giunta o meglio quella che rimaneva dopo l’annuncio della rimozione dei tre, si è riunita per proseguire l’attività amministrativa.
I tre che continuavano fino a stamattina a ricevere l’email del Comune hanno dovuto diffidare con una pec la Segreteria Generale del Comune all’adozione dell’atto e declinando qualsiasi tipo di responsabilità giuridica sull’attività amministrativa nel frattempo intercorsa.
Nell’ambito di una serie di controlli del Nil Trapani (Nucleo Ispettorato del Lavoro dei carabinieri), condotti nelle ultime settimane nei comuni di Marsala, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Trapani, sono emerse gravi violazioni in materia di sicurezza e tutela del lavoro. L’attività ispettiva, mirata a verificare la regolarità dei rapporti di lavoro e il rispetto delle normative sulla sicurezza, ha portato alla denuncia di due imprenditori e alla contestazione di sanzioni amministrative e penali per un totale superiore ai 61mila euro.
Denunce per irregolarità nei luoghi di lavoro
Il primo deferimento riguarda il legale rappresentante di una società con sede a Marsala, che gestisce un centro di accoglienza straordinaria per migranti. Dagli accertamenti è emerso che l’imprenditore avrebbe adibito a magazzino alcuni locali seminterrati con altezza inferiore ai tre metri, in assenza della necessaria autorizzazione prevista dalle norme di sicurezza.
Il secondo caso riguarda l’amministratore unico di una società con sede legale a Roma, proprietaria di diversi supermercati tra le province di Trapani e Agrigento. Secondo quanto rilevato dai controlli del Nil Trapani, l’azienda non avrebbe sottoposto i lavoratori alla visita medica preventiva, né garantito la formazione obbligatoria in materia di sicurezza. Inoltre, sarebbero stati impiegati due tirocinanti in sostituzione di dipendenti subordinati, in violazione della normativa vigente.
Violazioni su collocamento mirato e contributi INPS
Durante i controlli del Nil Trapani, gli ispettori hanno inoltre esaminato la posizione di una società di Trapani operante nel trasporto pubblico locale. Nel corso delle verifiche è stata accertata l’omessa assunzione, nel periodo 2022–2025, di un lavoratore appartenente alle categorie protette, obbligo previsto dalla legge sul collocamento mirato. Solo questa violazione ha comportato sanzioni per 55mila euro.
Complessivamente, sono state esaminate 139 posizioni lavorative, con ammende per oltre 20mila euro e sanzioni amministrative per più di 61mila. Le indagini hanno inoltre fatto emergere omissioni contributive INPS per un importo di circa 175mila euro.
Tutela del lavoro e sicurezza: proseguono le verifiche
Le operazioni del Nil dei carabinieri di Trapani rientrano in una più ampia strategia di prevenzione e contrasto delle irregolarità nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei lavoratori e la corretta applicazione delle norme contrattuali e previdenziali. Le attività ispettive continueranno nelle prossime settimane su tutto il territorio provinciale, con particolare attenzione ai settori più esposti a rischio di sfruttamento o inosservanza delle regole di sicurezza.
La proposta di mozione di sfiducia del sindaco Fabio Termine dei consiglieri comunali di bandiera passerà dal direttivo del Partito Democratico di Sciacca, riunione che lo stesso Fabio Termine ha chiesto nelle ultime ore al segretario cittadino Giuseppe Palagonia di convocare immediatamente.
Termine sembra adesso avere una certa fretta nel chiudere la crisi che ha portato alla revoca di tre dei suoi assessori, ma i tempi invece potrebbero essere molto più lunghi. La convocazione potrà avvenire non prima della prossima settimana.
Palagonia ribadisce che nonostante Termine l’ha spostata su un piano interno al partito del quale fa parte, la crisi resta una crisi di coalizione.
Insomma, una volta trovata la quadra nel PD, ammesso sempre che possa trovarsi senza ulteriori rotture, Termine dovrà poi affrontare al tavolo il M5S rappresentato da Alessandro Curreri e ascoltare la posizione della consigliera Campione tra i firmatari dell’ormai noto documento politico di più di una settimana fa che ha poi portato all’epilogo del licenziamento dei tre amministratori.
Nella mattinata di oggi, presso il Comando provinciale dei carabinieri di Agrigento, il colonnello Nicola De Tullio ha accolto 25 nuovi carabinieri recentemente assegnati ai reparti del territorio. I militari, provenienti dalle scuole allievi dell’Arma, inizieranno il loro servizio attivo a sostegno delle comunità locali. Il comandante provinciale, nel dare loro il benvenuto, ha espresso l’augurio di un proficuo lavoro, sottolineando il valore della vicinanza ai cittadini e l’impegno quotidiano nella tutela della collettività. L’arrivo di questi nuovi rinforzi rappresenta un segnale concreto di attenzione verso la sicurezza e l’ordine pubblico nella provincia.
Nuovi carabinieri ad Agrigento: la distribuzione sul territorio
I nuovi carabinieri ad Agrigento saranno destinati ai principali presìdi territoriali per garantire una presenza più capillare e un controllo più efficace del territorio. Nel dettaglio, la distribuzione sarà la seguente:
• 3 militari al Reparto Territoriale di Sciacca, • 8 alla Compagnia di Agrigento, • 5 alla Compagnia di Cammarata, • 2 alla Compagnia di Canicattì, • 7 alla Compagnia di Licata.
Questo potenziamento consentirà di migliorare la risposta dell’Arma nelle attività di prevenzione e contrasto ai reati, nonché di assicurare una maggiore prossimità alle esigenze delle popolazioni locali.
Sicurezza e presenza sul territorio agrigentino
Grazie all’arrivo dei nuovi carabinieri ad Agrigento, sarà possibile intensificare i servizi di controllo nei centri urbani e nelle aree rurali, offrendo un presidio costante anche nei comuni più piccoli. L’obiettivo del comando provinciale è rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e promuovere una maggiore collaborazione tra l’Arma e la comunità. Il colonnello De Tullio ha ribadito come “la sicurezza sia un bene collettivo che si costruisce ogni giorno, con la presenza e l’ascolto sul territorio”. Con i nuovi ingressi, Agrigento potrà contare su un dispositivo più forte e reattivo, a tutela della legalità e del benessere dei cittadini.
Un segnale di attenzione per la provincia
L’inserimento dei nuovi carabinieri Agrigento conferma l’impegno dello Stato nel garantire una maggiore sicurezza nelle aree interne e costiere. Si tratta di un passo importante per rafforzare il legame tra l’Arma e le comunità locali, in un territorio che da sempre riconosce nei carabinieri un punto di riferimento fondamentale.
Dopo anni di abbandono Montevago da venerdì 21 novembre disporrà della Città dei Ragazzi, intitolata all’ingegnere Alessio Scirè.
La Città dei Ragazzi, nata come centro di aggregazione giovanile tra via Trieste e largo Firenze, comprende una grande struttura destinata ad attività culturali e teatrali, ed una zona a verde attrezzata con strutture sportive, ludiche e ricreative. Ci sono 154 posti a sedere nella sala auditorium.
All’esterno un campo da tennis ed uno di padel, dotati di spogliatoi e servizi; entro dicembre verrà realizzata anche un’area fitness all’aperto
“Da anni l’intero complesso versava in grave stato di abbandono, l’obiettivo del nostro progetto – spiega il sindaco, Margherita La Rocca Ruvolo – era quello di restituirlo alla collettività e renderlo un polo di socializzazione e attrazione che contribuisca al recupero sociale e ambientale dell’area in modo da ridurre lo stato di marginalità in cui si trovava accrescendo l’offerta di momenti di aggregazione socio-culturali e sportivi”.
I lavori sono costati 1,2 milioni di euro: ristrutturazione, messa in sicurezza e recupero funzionale.
Il progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane e degradate, è stato redatto dall’architetto Alfonso Cimino per una somma di poco superiore a quella del finanziamento.
Ad eseguire i lavori, con un ribasso d’asta del 29%, l’Ing. Due srl di Agrigento.
“Nella struttura – dice il sindaco La Rocca Ruvolo – si potranno proporre attività culturali con il coinvolgimento delle associazioni culturali attive nel territorio. Il recupero dell’area attrezzata, all’esterno dell’edificio, consentirà la programmazione di attività sportive organizzate attraverso le associazioni sportive locali. Questa è un’altra delle opportunità che siamo riusciti a cogliere partecipando puntualmente ai bandi regionali, nazionali ed europei con progetti di qualità grazie a un lavoro sinergico tra amministrazione, dirigenti e dipendenti comunali che continua a dare i suoi frutti per la nostra comunità”.
Con l’arrivo del nuovo anno, il Governo rinnova il bonus sociale destinato alle famiglie con ISEE basso. Gli sconti saranno automatici e potranno raggiungere oltre 1.200 euro all’anno grazie alla cumulabilità delle agevolazioni.
Nel 2026 il bonus bollette diventa ancora più importante per sostenere i nuclei familiari con redditi contenuti. Tra rincari energetici e inflazione, le agevolazioni su luce, gas e acqua rappresentano un aiuto concreto per milioni di italiani.
Il contributo massimo arriva a 1.226 euro l’anno, grazie alla possibilità di cumulare diversi bonus, compreso quello per disagio fisico, dedicato a chi utilizza apparecchiature elettromedicali salvavita.
🔍 Chi ha diritto al Bonus Bollette 2026
Il bonus sociale spetta ai nuclei familiari con ISEE fino a 9.530 euro. La soglia sale a 20.000 euro per le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico.
Non serve presentare alcuna domanda: lo sconto è automatico. L’INPS, tramite la banca dati ISEE, comunica i nominativi ai fornitori di energia e servizi idrici, che applicano direttamente le riduzioni in bolletta.
⚠️ Attenzione: per continuare a ricevere il beneficio è indispensabile rinnovare la Dichiarazione ISEE ogni anno. Senza l’aggiornamento, il sistema non potrà riconoscere il diritto all’agevolazione.
⚡ Bonus Luce 2026: fino a 240,90 euro di sconto
Il bonus elettrico 2026 varia in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Gli importi previsti sono:
167,90 euro l’anno per 1–2 componenti (13,80 €/mese)
219 euro l’anno per 3–4 componenti (18 €/mese)
240,90 euro l’anno per oltre 4 componenti (19,80 €/mese)
Il contributo viene accreditato direttamente in bolletta, senza presentare alcuna domanda. Un aiuto concreto, soprattutto per pensionati, famiglie monoreddito e piccoli nuclei con spese fisse elevate.
💧 Bonus Idrico 2026: acqua gratuita fino a 50 litri al giorno a persona
Il bonus idrico garantisce 50 litri di acqua gratuita al giorno per ogni componente del nucleo familiare. Equivale a circa 18 metri cubi l’anno a persona, per un valore economico di 28,44 euro annui.
Ecco il risparmio medio annuo:
2 persone → 56,88 euro
3 persone → 85,32 euro
4 persone → 113,76 euro
5 persone → 142,20 euro
Anche questo contributo viene applicato automaticamente dai gestori locali del servizio idrico, senza necessità di richiesta.
❤️ Bonus Elettrico per Disagio Fisico: fino a 543,85 euro
Per chi utilizza apparecchiature elettromedicali salvavita, è previsto un bonus specifico che si aggiunge agli altri. Non ha limiti di reddito e viene concesso indipendentemente dall’ISEE.
Serve però un certificato ASL che attesti:
la patologia,
la necessità dell’apparecchiatura,
e il numero di ore giornaliere di utilizzo.
Gli importi variano in base ai consumi:
fino a 167,9 euro annui per un extra consumo fino a 600 kWh
fino a 543,85 euro annui per un consumo fino a 1.200 kWh e potenza superiore a 4,5 kW
👉 Se la famiglia possiede anche i requisiti ISEE per il bonus sociale, i due contributi si possono sommare.
🔥 Bonus Gas 2026: sconto variabile fino a 300 euro l’anno
Il bonus gas dipende da:
numero dei componenti del nucleo,
uso del gas (cucina, acqua calda, riscaldamento),
zona climatica di residenza.
Nelle zone più fredde (D ed E), dove il riscaldamento è usato per più mesi, lo sconto può arrivare fino a 93,60 euro al mese nei periodi invernali, con un risparmio medio annuo di circa 300 euro. Nelle aree più calde, il contributo varia da 11 a 16 euro a trimestre.
Anche in questo caso l’agevolazione viene riconosciuta automaticamente.
💰 Quanto si risparmia davvero: esempi pratici
Ecco quanto può ottenere una famiglia tipo con il Bonus Bollette 2026:
Componenti
Solo Bonus Sociali
Con Disagio Fisico
1 persona
496,44 €
1.040,19 €
2 persone
524,78 €
1.068,63 €
3 persone
604,32 €
1.148,17 €
4 persone
632,76 €
1.176,71 €
5 persone
683,10 €
1.226,95 €
Il vantaggio è quindi progressivo, pensato per premiare i nuclei più numerosi e quelli con particolari esigenze sanitarie.
📎 Come ottenere il bonus bollette 2026
Per ricevere automaticamente gli sconti, basta:
Presentare o rinnovare l’ISEE 2026 (da gennaio);
Avere utenze domestiche attive (luce, gas, acqua);
Risultare intestatario o convivente del contratto di fornitura;
Mantenere la residenza anagrafica nell’immobile servito.
Non è richiesta alcuna domanda: i bonus vengono applicati direttamente in bolletta.
🟢 In sintesi
Il Bonus Bollette 2026 rappresenta una misura concreta di sostegno per le famiglie italiane più fragili, con un impatto reale sul bilancio domestico. Grazie alla procedura automatica e alla possibilità di cumulare le agevolazioni, ogni nucleo familiare può ottenere un risparmio annuo fino a 1.226 euro su luce, gas e acqua.
Lo spessore di una classe politica si misura anche dalla capacità di sapere rispondere alle domande, soprattutto nei momenti più difficili, non soltanto quando si tagliano nastri. Anche da questo punto di vista Sciacca negli ultimi anni ha fatto passi indietro.
Negli ultimi giorni abbiamo chiesto all’onorevole Michele Catanzaro di parlare anche dei fatti della politica locale. Ha declinato l’invito delegando il consigliere Gabriele Modica. Ieri, martedì 11 novembre, dopo una seduta del consiglio comunale in cui è successo di tutto, come qualunque giornalista avrebbe fatto, abbiamo cercato il sindaco, gli assessori che sono stati mandati a casa. Niente, non è stato possibile intervistare nessuno.
Tra gli assessori c’è chi, come Alessandro Curreri, ci ha risposto che avrebbe dovuto fare una donazione del sangue. Altri febbre e impegni vari.
Il sindaco, Fabio Termine, lo inseguiamo da due giorni, ma anche questa mattina ci ha fatto sapere che non avrebbe parlato. Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma che si decida di non rispondere alle domande dei giornalisti in un momento così particolare per la città rivestendo (o avendo rivestito) ruoli importanti è una stranezza, che non denota maturità politica.
Affidarsi a comunicati, delegare altri o affermare che si è già detto tutto senza contradditorio è una stranezza in una città che non sarà Roma, ma che non è il Comune di 100 abitanti con tutto il rispetto per i piccoli centri.
Calogero Mannino parlava anche delle cose di Sciacca da Ministro della Repubblica e lo facevano pure Michelangelo Russo da Presidente dell’Ars o Nuccio Cusumano da Sottosegretario di Stato.
Non parlare, attendere che prima lo facciamo gli altri non danneggia i giornalisti che non possono fare l’intervista e porre delle domande non accontentandosi dei monologhi, ma lascia la città priva di alcune risposte che tutte le parti in causa, per ragioni di tattica, non hanno ancora dato.
Abbiamo deciso di scrivere queste poche righe solo per far sapere che noi anche in quest’occasione avremmo voluto dare un’informazione più completa e che i protagonisti di questa vicenda non ce lo hanno consentito.
Intanto, ancora a oggi, mercoledì 12 novembre, alle ore 9,30, il sindaco Termine non ha ancora firmato la revoca del mandato ai tre assessori.
Foglio di via obbligatorio da Sciacca e denuncia per truffa alla procura della Repubblica. Destinatario dei provvedimenti del Commissariato di polizia di Sciacca un palermitano che aveva affittato un’auto presso una concessionaria di Sciacca non restituendola.
La denuncia per truffa è scattata a seguito dell’iniziativa del concessionario che non ha ricevuto la macchina, una Mini Cooper, e neppure il denaro per l’affitto del mezzo.
Si è rivolto alla polizia che ha subito avviato gli accertamenti, individuato l’auto che è stata sottoposta a sequestro e poi restituita al proprietario.
Gli agenti del Commissariato di Sciacca oltre a procedere alla denuncia per truffa hanno chiesto al questore la misura di prevenzione che è stata disposta.
Adesso a carico del palermitano oltre al foglio di via obbligatorio anche un procedimento penale per truffa.
Proseguono le indagini della Procura di Palermo sull’assegnazione degli appalti dei servizi di ausiliariato e reception dell’Asp di Siracusa. Nell’ambito dell’inchiesta, che coinvolge 18 persone, i carabinieri del Ros hanno recuperato circa 80 mila euro in contanti riconducibili all’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, oggi tra gli indagati insieme all’ex ministro Saverio Romano.
Il denaro è stato individuato durante le perquisizioni ordinate dai pm: una parte era custodita in casseforti nell’abitazione palermitana di Cuffaro, un’altra nella sua proprietà di San Michele di Ganzaria, nel Catanese.
Intanto, davanti al gip Carmen Salustro sono iniziati gli interrogatori di garanzia. Tra i primi a presentarsi c’è stato Vito Fazzino, commissario della gara finita sotto la lente dei magistrati. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’appalto sarebbe stato orientato a favore della Dussmann Service srl, nonostante la Pfe avesse ottenuto un punteggio migliore.
Fazzino avrebbe riconosciuto di aver firmato un atto rivelatosi falso, sostenendo però di essere stato travisato da informazioni errate: un elemento che ha portato la Procura a ritirare la richiesta di arresto nei suoi confronti.
Ben più pesanti le dichiarazioni che, secondo quanto filtra, avrebbe reso Giuseppa Di Mauro, presidente della commissione che valutò le offerte. La donna avrebbe raccontato che il rinvio della decisione finale fu sollecitato dall’allora direttore generale dell’Asp, Alessandro Maria Caltagirone, figura ritenuta vicina a Romano. Di Mauro avrebbe inoltre riferito di variazioni ai punteggi assegnati alle aziende partecipanti.
Ha invece respinto le contestazioni il consulente Ferdinando Aiello, indicato come intermediario tra l’impresa e i vertici dell’azienda sanitaria.
Rinviato l’interrogatorio di Paolo Emilio Russo, altro componente della commissione, mentre nel pomeriggio sono attesi Marco Dammone e Mauro Marchese, rispettivamente referente commerciale e legale rappresentante della Dussmann.
Per tutti gli indagati, eccetto Fazzino, resta in piedi la richiesta di misure cautelari, sulla quale il gip deciderà nei prossimi giorni.