Politica

Mizzica si sfoga dopo il Carnevale e scrive a Peppi Nappa…

Presa di posizione forte e provocatoria  dell’associazione “Mizzica” che a seguito della conclusione dell’ultima edizione del Carnevale di Sciacca, ha preso carta e penna e scritto direttamente e simbolicamente alla mascotte del Carnevale di Sciacca. Vi proponiamo, qui di seguito in integrale, la lettera dell’associazione.

“Caro Peppi Nappa,

ti scriviamo questa lettera perché siamo veramente preoccupati per la brutta piega che sta prendendo la gestione della nostra amata festa da quando ti è stato strappato lo scettro dalle mani. Abbiamo perciò deciso di farti arrivare queste parole per raccontarti tutto ciò che di sconvolgente è successo in tua assenza.

Tutto è cominciato quando, dopo il famigerato consiglio comunale sul bilancio, sei stato costretto ad abbandonare la città. Proprio quel giorno in cui l’amministrazione ha deciso di sfruttare la tua popolarità ma soprattutto l’amore che i saccensi nutrono nei tuoi confronti per tenere sotto scacco la città e mascherare così le sue inefficienze e i suoi clamorosi ritardi. Quell’amore spontaneo di carristi, coreografi, attori, copionisti e ballerini che rappresenta il vero cuore pulsante della festa e che la tua presenza, caro Peppi, tutelava e difendeva da ogni forma di strumentalizzazione politica.

Ricordi quando il carnevale serviva ad unire e non a dividere? Quant’era bello quando il Carnevale era la festa di tutti e non di pochi? Quando bastava mettersi una maschera per essere veramente protagonisti?

Scoddatillu. Ormai è diventato un affare in mano a pochi intimi, gestito da un club ristretto dal quale anche tu, caro Peppi Nappa, sei stato escluso senza pietà.

Un club così “competente ed affidabile” che si è dimostrato più interessato ai suoi onori e troppo sbadato sui suoi oneri; che non è riuscito nemmeno a tenere aperto un infopoint turistico o il tuo museo, ma al quale è stata data ugualmente CARTA BIANCA sull’organizzazione dell’evento annuale più importante e complesso del nostro calendario. Ti sembra normale il fatto stesso che circolino voci su inqualificabili richieste fatte ai commerciati? Questi pochi eletti hanno preso con arroganza il sopravvento sulla festa fino a spodestarti. Pensa che il loro fondatore ha occupato il tuo posto in testa alla sfilata: un oltraggio senza precedenti!

Ma il Carnevale questa volta non si è fermato alla notte del rogo. Al contrario, la farsa – in tua assenza – è continuata; solo ieri abbiamo assistito a quello che, speriamo, possa essere l’ultimo atto di questo copione.

Tu non sei stato qui Peppi, e noi ne abbiamo viste e sentite davvero di tutti i colori… Abbiamo sentito di SMS dai poteri straordinari, tanto da bloccare una cerimonia di premiazione. Abbiamo letto di giurati sbadati, pronti a ritrattare il loro voto. Abbiamo saputo di giurie chiaroveggenti capaci addirittura di calcolare con estrema esattezza un risultato statisticamente quasi impossibile da prevedere. E sbagliare di appena un punto: stupefacente!

È veramente troppo. A Carnevale è tradizione scherzare, prendersi amichevolmente in giro l’un l’altro e sfidarsi fino all’ultima battuta… ma questa barzelletta non fa più ridere nessuno.

Peppi, è rimasta soltanto una cosa da fare: togliere la Corona dalla testa di chi non la merita e tornare ad organizzare una manifestazione per tutti, in grado di dare i giusti riconoscimenti a chi spende tempo e lavoro per la sua realizzazione, ma garantendo la dovuta trasparenza – e i dovuti introiti – alla città. Insomma: regole chiare e condivise, pensate per includere e non per escludere.

Programmiamo insieme a te, senza nessun club esclusivo, le prossime edizioni, perché con questa siamo arrivati a toccare il fondo (di riserva). L’improvvisazione lasciamola ad altri palcoscenici: la nostra festa merita qualità e serietà organizzativa degna della bellezza dei lavori delle maestranze!

Caro Peppi Nappa, torna presto nella tua città e scaccia via questi fantasmi!

Ti aspettiamo.

Ps. Non tornare troppo presto però, perché per potersi fare belli con la LORO modalità di organizzazione della TUA festa hanno prosciugato l’imposta di soggiorno: in quest’estate saccense ci sarà ben poco da divertirsi. Ti facciamo uno squillo in autunno!”

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