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Comune di Sciacca

La Sciacca ebraica protagonista del terzo e ultimo weekend delle Vie dei Tesori

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Alla scoperta di una Sciacca poco conosciuta, un groviglio stratificato di vicoli e quartieri: sarà questo il terzo ed ultimo weekend delle Vie dei Tesori a Sciacca, con appuntamento sabato 21 e domenica 22 ottobre, che correrà dall’antica Cadda (la Giudecca) fino a San Leonardo dove è stato avviato un bellissimo progetto di rigenerazione urbana di quello che un tempo era il quartiere a luci rosse.

Quella del terzo ed ultimo weekend delle Vie dei Tesori, a Sciacca, sarà anche un’occasione per camminare nei vicoli alla ricerca dei ceramisti, si visiteranno botteghe e laboratori per assistere alla lavorazione e, perché no, magari carpire qualche segreto degli artigiani che spesso producono pezzi unici ricercati dai collezionisti. E se è la ceramica che amate, non potete perdere la scalinata a zigzag di mattonelle colorate nel quartiere dei marinai dove vi racconteranno la leggenda di Bettu Ammareddu, giovane che scopre casualmente il corallo… E poi ci sono anche le acque sulfuree che da sempre sgorgano alle pendici del monte Kronio. Si andrà in seguito fino alle acque Molinelli e da lì alle vecchie terme selinuntine.

Sabato 21 e domenica 22 ottobre saranno, dunque, le ultime occasioni anche per entrare alla Badia Grande dove ci si affaccia dal vertiginoso matroneo; al Palazzo dei Gesuiti con quel tesoro nascosto che è la biblioteca storica, al Museo del Mare del complesso Fazello, che fu voluto dall’archeologo scomparso Sebastiano Tusa, e dove oggi sono esposte le opere di Franco Accursio Gulino dedicate all’isola Ferdinandea; all’antichissima San Nicolò La Latina dove un Crocifisso medievale fa innamorare e un’artista farà da guida; alla Chiesa del Purgatorio che un tempo era collegata con un “comunichino” al “ritiro” delle prostitute pentite; alla Chiesa dell’Itria, che ospita le tombe dei nobili avversari, Peralta e Luna; alla chiesa del Collegio dei Gesuiti dove vi troverete di fronte un bellissimo San Giovanni Battista attribuito al Domenichino.

Alla casa Museo Scaglione c’è una collezione ottocentesca “di ambientazione”; e bisogna solo immaginare le grandi quantità di grano nelle Grotte del caricatore, le fosse-magazzino scavate nella roccia viva, collegate tramite cunicoli detti “cannoli”. Se il Museo del corallo Nocito è un racconto di storia artigiana di quattro generazioni, le collezioni preziose del Mudia, il Museo d’arte sacra, narrano la devozione saccense. Infine, uno sguardo alla città dall’ alto, per chiudere in bellezza anche questa edizione: si può gettare dai tetti della chiesa del Carmine o dalla torre campanaria di San Michele. Richiestissime le lezioni di yoga al tramonto al giardino Scandaglia, molto apprezzate le esperienze dedicate al mondo dell’olio. Tra le passeggiate in programma, quella di Nico Miraglia, ottantenne figlio di Accursio, sindacalista e presidente della prima Camera del Lavoro siciliana, ucciso dalla mafia nel 1947, farà rivivere le ultime ore di vita del padre.

Nei primi due weekend sono stati oltre 1500 i visitatori che hanno scelto Sciacca dove il festival è tornato per il sesto anno di seguito, con il supporto del Comune, del main sponsor UniCredit, in collaborazione con Poste Italiane e le numerose associazioni del territorio. Al fianco del festival principale, ecco il progetto satellite Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura, trenta aziende siciliane per la maggior parte di terza generazione, tutte da scoprire e visitare. Domenica sarà possibile visitare Sciacca anche da Palermo con i pullman AutoService, partenza alle 8 e rientro alle 17,30.

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