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Acqua inquinata a Caltabellotta, Villafranca e Calamonaci, sospesa l’erogazione

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Acqua non in linea con i parametri a Caltabellotta, Lucca, Calamonaci e Villafranca.

Lo ha comunicato Girgenti Acque  che ha annunciato l’esito dei campionamenti dell’acqua, prelevati nel Comune di Caltabellotta, presso l’Uscita del serbatoio ‘San Salvatore’, la presa privata ubicata via Calabria n.3 e la presa privata ubicata via Cappuccini n.1/C,  che hanno evidenziato la sussistenza di uno sforamento dei parametri dell’acqua.

Pertanto, in via cautelativa, il gestore ha disposto la momentanea sospensione della fornitura. Stessa azione e’ stata intrapresa anche negli altri comuni interessati.

Per tale motivo, è stato chiesto a Siciliacque S.p.A – informa il gestore –  di porre in essere quanto necessario per ripristinare i valori ottimali della qualità dell’acqua fornita ai Comuni interessati che dovrà essere conforme alle prescrizioni normative”.

Domani – annuncia Girgenti Acque-  si procederà ad eseguire un nuovo campionamento d’acqua.

 

Musumeci ai sindaci siciliani che dovranno utilizzare le ruspe: “Legittimo aver paura, ma lo Stato li supporti”

Il comune di Sciacca è tra gli enti locali siciliani inadempienti. Centotrenta le sentenze di demolizione già passate in giudicato e non ancora eseguite. Immobili abusivi che aspettano da anni di essere abbattuti. 

Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci all’indomani della tragedia di Casteldaccia ha espresso con forza la sua posizione nei confronti dei sindaci inadempienti minacciando anche di essere pronto alla rimozione di quelli che non faranno applicare la legge.

Ecco come questa mattina, è tornato sull’argomento commentando da un lato la paura legittima degli amministratori che dovranno utilizzare le ruspe, dall’altro la necessità che lo Stato affianchi e supporti l’azione con risorse e aiuti.

Il Comune di Sciacca si dota di un piano di prevenzione e contrasto al randagismo redatto da un’esperta, interventi in 24 mesi

La Giunta comunale ha approvato il piano di prevenzione e contrasto al randagismo.

È quanto rendono noto il sindaco Francesca Valenti e l’assessore ai Diritti degli Animali Mario Tulone: “L’Amministrazione comunale, che ha a cuore il benessere dei cani e dei gatti presenti sul territorio di competenza, anche a seguito dei tristi episodi del febbraio scorso, – spiegano – ha condotto un’approfondita riflessione sfociata nella decisione di chiedere supporto a LAV per l’elaborazione di un piano di prevenzione e contrasto del randagismo.

È previsto il coinvolgimento e la collaborazione sinergica tra tutti i soggetti deputati alla cura e all’accudimento dei cani randagi: Comune di Sciacca, ASP di Agrigento, Istituto zooprofilattico, Polizia Municipale, volontari”.

Oggi Sciacca, insieme a Lampedusa e Palermo, si dota di un piano operativo di interventi da realizzare in 24 mesi ideato dall’esperta Federica Faiella.

“Sono convinta – dichiara il sindaco Francesca Valenti – che questo piano operativo, arrivato dopo un serio percorso di analisi e sensibilizzazione, costituisca un importante strumento a disposizione del Comune per garantire la gestione responsabile del fenomeno del randagismo,  tutelare il benessere degli animali coinvolti, garantire l’incolumità dei cittadini e valorizzare l’importante operato dei volontari che sono quotidianamente impegnati sul campo”.

Investito un pedone a Palermo dal bus di linea 101 in via Libertà

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Un pedone, G.V., di 50 anni, è morto questo pomeriggio dopo essere stato investito da un autobus 101 dell’Amat in via Libertà, all’altezza con la via Mazzini. 

il cadavere dell’uomo è rimasto incastrato sotto il pesante mezzo, i soccorsi hanno cercato di liberarlo, ma era già morto.

Secondo una prima ricostruzione, stava attraversando proprio via Libertà quando è stata colpito in pieno dall’autobus che sopraggiungeva.

 

Incidente stradale sulla 115 Sciacca-Ribera, tre mezzi coinvolti

Le notizie sono ancora frammentarie. Uno scontro tra almeno tre mezzi si è verificato pochi minuti fa sulla statale 115, Sciacca Ribera. 

Tre persone sono rimaste ferite. Sul posto i mezzi di soccorso, i carabinieri della Tenenza di Ribera a supporto per la viabilità nel tratto e la polizia stradale. 

I feriti sono stati trasportati nel vicino ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera.

 

L’assessore regionale all’agricoltura: “Stiamo liberando le strade rurali”

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L”Esa, Consorzi di Bonifica e Forestali stanno liberando le strade rurali e per un aiuto concreto al settore abbiamo chiesto al governo nazionale una deroga al sistema assicurativo”.

Lo ha detto a Ribera l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera. L’assessore ha parlato anche degli interventi che riguardano il fiume Verdura. Presenti all’incontro i sindaci del comprensorio riberesi.

Anche a Ribera Musumeci parla dell’abusivismo compiuto a Sciacca:”Ho visto case a un metro dal fiume. E’ un crimine contro l’umanita’”

Parole durissime quelle di Nello Musumeci a Ribera. Il presidente della Regione ha appena terminato il suo viaggio tra i luoghi dell’alluvione a Sciacca e durante l’incontro a  Palazzo di citta’ a Ribera voluto dal sindaco Carmelo Pace con gli agricoltori, visibilmente scosso da quanto visto a Sciacca, il governatore si e’ cosi’ sfogato: ” Ho visto case ad un metro dal letto del torrente. E’ un crimine contro l’umanita’. Gli amministratori locali hanno le loro responsabilita’. Tutti siamo stati amministratori locali e sappiamo quali sono i ragionamenti che vengono fatti quando si amministra gli enti locali, ma questa e’ una vergogna tutta siciliana”.

Musumeci ricorda il medico Liotta: “Grande il senso civico di questo giovane siciliano” (Guarda video)

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Il presidente Nello Musumeci questa mattina in visita a Sciacca, mentre era impegnato nel sopralluogo della contrada Foggia a Sciacca, una delle località più colpite dall’alluvione dello scorso fine settimana, così ha commentato il ritrovamento questa mattina del corpo del medico palermitano Giuseppe Liotta, 40 anni, scomparso sabato sera nel nubifragio che si è abbattuto in provincia di Palermo.
Dopo oltre 4 giorni di ricerche il cadavere è stato trovato in territorio di Roccamena nel vigneto di un’azienda agricola allagata dal fiume Belice sinistro. Il corpo è stato notato dall’equipaggio di un elicottero della polizia di Stato. Il cadavere era in località Frattina al confine tra Roccamena e Monreale, a circa 10 chilometri da dove è stata trovata l’automobile del medico. Gli uomini del soccorso alpino, i vigili del fuoco, i forestali hanno recuperato il corpo.

“Questa notizia aggrava pesantemente il bilancio – ha detto in diretta Facebook su Risoluto.it il presidente – E’ un altro giorno di dolore e tristezza. Vorrei sottolineare il grande senso  senso civico cdi questo giovane medico siciliano che si stava recando a lavoro nonostante l’inclemenza del tempo”.

Francesca Valenti: “Da soli non possiamo farcela”

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Chiede aiuto alla regione il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, per mettere in sicurezza strade, riportare una situazione di normalità dopo i disastri dei giorni scorsi. Al termine del sopralluogo con Musumeci ha commentato l’attuale momento che vive la città e indicato gli interventi possibili, a partire da quelli per riaprire al transito alcune strade.

La Protezione Civile: “Per mettere in sicurezza l’area del Cansalamone servono 12 milioni di euro”

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Non basta il progetto già predisposto per mettere in sicurezza il Cansalamone. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Giuseppe Foti, che ha contestato, sul piano tecnico, le scelte assunte nel passato.

Musumeci a Sciacca: “Interventi sbagliati nel passato sul Cansalamone, ma ora bisogna pensare alla sicurezza dei cittadini”

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Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, è stato questa mattina a Sciacca dove ha effettuato un sopralluogo nelle zone di maggiore criticità a causa dei danni provocati dal nubifragio dei giorni scorsi. Musumeci ha annunciato che tra qualche giorno programmerà, assieme al sindaco, Francesca Valenti, i primi interventi, ma ha espresso un giudizio particolarmente critico sui lavori degli anni Ottanta lungo il Cansalamone.

Nuova missione in Africa per il professore Giovanni Ruvolo impegnato negli screening cardiologici

Continuano senza sosta anche in Africa le attività di volontariato dell’associazione A Cuore Aperto. E’ in corso in questi giorni la nuova missione della onlus siciliana presieduta dal cardiochirurgo agrigentino Giovanni Ruvolo che da quattordici anni collabora – ad Ipogolo, nella regione di Iringa – con le suore della Comunità Cristiani nel Mondo.

Il progetto “Un cuore per Ipogolo” prevede assistenza sanitaria ai più bisognosi, sostegno all’istruzione e alla formazione, adozioni a distanza. Sono tre i medici impegnati negli screening cardiologici che vengono svolti prevalentemente nel dispensario di Ipogolo: insieme al professore Ruvolo ci sono il cardiologo Paride Giannantoni e il cardioanestesista Andrea Farinaccio. A seguire personalmente i progetti legati alla formazione scolastica e professionale è la volontaria Margherita La Rocca. Gli altri volontari partiti alla volta dell’Africa svolgono animazione per bambini: si tratta di Lara Pasquali, Lillo Restivo, Mattia Perri, Amedeo Vaccaro. Insieme al gruppo di A Cuore Aperto don Saverio Pititteri, cappellano dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, che da anni fa la spola tra la Sicilia e la Tanzania dove sta seguendo, tra l’altro, i lavori per una nuova scuola materna che si sta realizzando a Ihimbo, nel distretto di Kilolo, grazie a donazioni di persone dell’Agrigentino.

“Oggi più di prima – afferma il professor Ruvolo – riteniamo importante aiutare le popolazioni africane soprattutto a casa loro, noi continueremo a fare la nostra parte in Tanzania, come facciamo ormai da quattordici anni. Il nostro contributo è certamente una goccia nell’oceano, ma siamo veramente contenti di poter aiutare anche poche persone a riscattarsi nella propria terra e a non sentire la necessità di emigrare verso l’Europa dove l’immigrazione di massa sta provocando tensioni sociali e politiche non indifferenti. Se la gente riesce a stare bene nella propria terra non sente la necessità di fuggire alla ricerca di un futuro migliore. Grazie al contributo di tanti volontari e benefattori che sostengono le nostre iniziative, molto è quello che siamo riusciti a fare in questi anni ad Ipogolo sul fronte della promozione della salute e della formazione alle professioni sanitarie. Abbiamo dato cure a centinaia di malati bisognosi e abbiamo dato la possibilità di studiare a duecento giovani, alcuni dei quali sono già diventati medici e infermieri e a loro volta stanno contribuendo a migliorare i servizi sanitari in una terra che, tra enormi difficoltà, in questi anni sta facendo significativi passi avanti anche se ancora c’è moltissimo da fare”.