Commenti. “Sciacca Città per parti”. 2. “Spazi di Risulta” e “Aree Residuali”. Possibilità di rigenerazione. A cura dell’arch. Paolo Ferrara
Ubriaco al volante sulla statale 115, fermato dal commissariato di polizia di Sciacca
Gli agenti del commissariato di polizia di Sciacca hanno fermato e denunciato per guida in stato di ebbrezza un romeno di 50 anni che era al volante di una Fiat 147 con un tasso alcolemico dell’1,20. I poliziotti hanno notato che l’auto, all’altezza del viadotto Belice, a pochi chilometri da Menfi, sbandava e hanno proceduto al controllo. Sull’auto hanno trovato bottiglie di birra vuote e altre piene. E’ durante il controllo per verificare il tasso alcolemico dell’autista che è emerso quell’1,20, ben maggiore rispetto allo 0,80 che è il massimo consentito. Per il romeno denuncia per guida in stato di ebbrezza, ritiro della patente di guida e decurtazione di 27 punti sulla patente. Ma si è rischiato tanto in una strada ad altissima intensità di traffico.
Consultabile sul web l’elenco dei seggi elettorali prive di barriere architettoniche
Pubblicato sul sito internet del Comune di Sciacca l’elenco delle scuole sede di seggio elettorale prive di barriere architettoniche. L’elenco è consultabile nell’apposito spazio – al link “Elezioni amministrative 11 giugno 2017” – gestito dall’Ufficio Elettorale dove è possibile trovare utili informazioni per i cittadini elettori e anche dati statistici come il numero degli elettori chiamati al voto (totale 35.889, di cui 17.513 uomini e 18.376 donne).
Cittadini elettori diversamente abili o con difficoltà di deambulazione, impossibilitati a votare in una sezione con barriere architettoniche, possono presentarsi in qualsiasi altro seggio. Nell’elenco pubblicato sul sito del Comune, è riportato il numero della sezione elettorale, il nome dell’edificio scolastico ospitante, l’indirizzo e l’indicazione sulla presenza o meno di barriere architettoniche con la specificazione anche di alcune note.
L’elettore diversamente abile per votare in un altro seggio rispetto a quello assegnato nella propria scheda elettorale – specifica l’Ufficio –, deve esibire un’attestazione medica con cui si autorizza a cambiare sede. Anche gli elettori fisicamente impediti che necessitano di un accompagnatore fin dentro il seggio, debbono essere autorizzati da medici funzionari dell’Asp.
Il Distretto Sanitario di Base, a questo proposito, ha diramato il prospetto della sede e degli orari in cui saranno presenti i funzionari medici per il rilascio delle certificazioni agli elettori disabili o non deambulanti che necessitano di un accompagnatore per esercitare il diritto di voto. Il servizio sarà espletato domenica 11 giugno 2017, dalle ore 7 alle ore 23 nei locali del presidio sanitario della guardia medica, dai dottori Ignazio Tavormina e Giuseppa Castagno.
L’Ufficio Elettorale del Comune di Sciacca ricorda ancora il trasferimento temporaneo di cinque seggi elettorali, ospitati in scuole interessate da lavori di manutenzione.
Le sezioni elettorali 16 e 36: dalla scuola materna dell’istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Viale Leonardo Sciascia, sono state trasferite all’Istituto Comprensivo Mariano Rossi di Via E. De Nicola. Le sezioni elettorali 5, 6 e 28: dalla scuola elementare del primo circolo “Fazello” di Via Catusi sono state trasferite alla scuola media statale “A. Inveges”, di Via A. De Gasperi. Nelle scuole Dante Alighieri di via Sciascia e “Fazello” di via Catusi saranno affissi degli avvisi del trasferimento.
Si vota domenica 11 giugno, dalle ore 7 alle ore 23, nelle 42 sezioni distribuite in 15 plessi scolastici e presso l’ospedale. L’Ufficio Elettorale sarà operativo in modo continuativo con il proprio personale impegnato a seguire ogni operazione e sempre a disposizione dei cittadini per il rilascio della tessera elettorale a chi l’avesse smarrita o a chi, residente in zone non servite da servizio postale, non avesse ricevuto la tessera riportante la nuova sezione.
Niente apparentamenti per Mizzica, ma Franco Zammuto non la pensa così…
Domani a mezzogiorno scadrà il termine ultimo previsto dalla legge per ratificare apparentamenti tra quelle forze che in campo al primo turno divise hanno poi deciso di proseguire insieme condividendo il programma elettorale.
Lo scenario politico saccense venuto fuori dall’undici giugno scorso non ha dato grandi margini di manovra a quello che è un accordo formale tra forze divise che si mettono insieme per governare: da un lato, il Movimento Cinque Stelle di Mistretta, fuori dai giochi e dalle logiche di possibili convergenze così come previsto da statuto, dall’altro Stefano Scaduto che dopo la masochistica corsa in solitaria e il magrissimo bottino elettorale non ha rappresentato nulla di elettoralmente appetibile: non rimaneva come unica manovra possibile quella del “ritorno a casa”, invocato anche da qualche esponente del Pd, del progetto civico di Mizzica che al primo turno ha superato il 20% dei consensi pur non riuscendo a centrare il ballottaggio.
L’apparentamento è tecnicamente il necessario completamento del sistema a “doppio turno” introdotto dopo il 1993 a seguito del terremoto di “mani pulite”, per ridurre il potere locale dei partiti istituendo l’elezione diretta del sindaco, attribuendogli maggiori poteri rispetto al consiglio comunale e dandogli maggiore stabilità attraverso un “premio di maggioranza”.
In realtà, pare che neanche la fase di “approccio” sia stata consumata tra Francesca Valenti, candidata del centrosinistra e Fabio Termine, il candidato sindaco di Mizzica rimasto fuori dalla corsa a sindaco, ma entrato prepotentemente in sala Falcone Borsellino al suono di oltre 800 voti.
D’altronde le dichiarazioni immediate di Termine subito dopo il voto non hanno lasciato spazio ad alcun tipo d’intendimento contrario: niente apparentamenti e nessuna convergenza programmatica, elettorato dunque lasciato libero di votare secondo propria coscienza.
Mizzica dopo la “sbornia” elettorale, ha rimesso all’ordine del giorno dell’assemblea la sua decisione sul da farsi, assemblea che a maggioranza ha deciso di proseguire con l’incarico che l’elettorato ha voluto consegnargli: quell’unico posto in consiglio che Fabio Termine ha dichiarato di voler ricoprire rifiutando anche le proposte bipartisan di presiedere l’organo consiliare.
Intanto, entrambi i candidati che si sfideranno al ballottaggio, hanno fatto proprio parte di quel programma elettorale che Mizzica in queste settimane ha spiegato ai suoi elettori. Sia Calogero Bono che Francesca Valenti hanno assorbito tra le proprie disposizioni programmatiche, parte di quei punti che Mizzica intendeva portare avanti.
La linea “dura e pura” che Mizzica ha scelto di proseguire con il due di picche ad ogni possibile forma di accordo con la coalizione del centrosinistra, sebbene maggioritaria ha trovato però anche qualche voce di segno opposto e minoritaria al proprio interno, come quella di Franco Zammuto, il segretario della Cgil di Sciacca, annoverato insieme a Carmelo Burgio, Mariolina Bono e Ignazio Cucchiara tra gli “spin doctor vecchia guardia” di Mizzica.
Zammuto che al momento, si rifiuta di concedere interviste a mezzo stampa, ha affidato però ad un post su Facebook che ha scatenato un vivace dibattito sul web, le sue considerazioni: “Innanzitutto – scrive il segretario – è giusto dire che la quasi totalità dei partecipanti all’assemblea di Mizzica è stata per il non apparentamento. La mia scommessa fondava le proprie ragioni sulla valutazione dello scenario politico nazionale e internazionale, e soprattutto quello europeo, sia dal punto di vista geopolitico che economico. E a proposito di Europa ricordo ai più che fra cinque anni i fondi europei non saranno più disponibili. Salvo improbabili miracoli di la da venire. A questo qualcuno ci ha pensato? Come troveremo la città fra cinque anni?
“Saremo capaci – si interroga Zammuto – di sfruttare l’entusiasmo che siamo stati capaci di creare in questa tornata elettorale? E in ultimo, se anche saremo noi con Mizzica a governare questa città , cosa ci rimarrà da governare senza soldi e senza i fondi europei?”.
Insomma, le considerazioni del segretario andavano nel verso opposto rispetto quanto poi abbracciato dalla corrente maggioritaria di Mizzica di totale chiusura all’apparentamento, proponendo l’adozione del programma elettorale di Mizzica da parte della Valenti: “Oltretutto la mia proposta ha concluso il segretario – che certamente non avrebbero accettato, non tanto per per la Valenti quanto per i suoi accoliti non era a perdere, ma chiedeva alla Valenti di rinunciare al loro programma per abbracciare quello di Mizzica. E questo sarebbe stato possibile solo se avessero acconsentito di dare una forte impronta in giunta di Mizzica con il vicesindaco, un assessore e concedendoci anche la Presidenza del consiglio”.
Secondo i bene informati, la proposta di Zammuto non è neanche stata recapitata al destinatario e ha preso vita solo sul social neetwork non trovando alcun riscontro tra i componenti dell’associazione politica.
Intanto, tra sette giorni le urne richiameranno al voto i saccensi deputati a scegliere tra Francesca Valenti e Calogero Bono e questa volta senza se e senza ma, uno dei due in uno stretto “aut aut” siederà a Palazzo di Città.
Stop alla Northern Petroleum Ltd., duro scontro tra Giuseppe Marinello e Mario Di Giovanna
La recente decisione della Northern Petroleum Ltd. di ritirare la sua istanza per prospezioni petrolifere nel Canale di Sicilia, nell’area del mare di Sciacca, si è trasformata in uno scontro. Nei giorni scorsi uno dei promotori del Comitato Stoppa la piattaforma, Mario Di Giovanna, ha esultato a fronte della notizia, evidenziando come le battaglie del territorio, condotte anche dalle associazioni civiche, abbiano prodotto un risultato straordinario, considerando anche che sono già tredici (su quattordici) le concessioni per trivellazioni in mare negate dal Ministero dell’Ambiente. Non ci sta però Giuseppe Marinello, senatore di Alternativa Popolare, che sul suo blog ha accusato apertamente Mario Di Giovanna (pur non facendone il nome), ritenendo necessario fare delle precisazioni per chi, in questi giorni di campagna elettorale, avrebbe tentato di ascriversi, per guadagnare gratuito consenso, la battaglia fatta in favore della tutela dei nostri mari, delle nostre coste, di chi le vive e di chi ci lavora. Marinello elenca così tutte le sue iniziative, assunte sia come siciliano, sia come presidente della Commissione Ambiente del Senato. Cita, così, indagini conoscitive, audizioni, risoluzioni e ordini del giorno finalizzate alla sospensione entro le 12 miglia dalla costa per le estrazioni di idrocarburi liquidi e il ruolo determinante nel processo di autorizzazione degli istituti di ricerca pubblici ISPRA, CNR e INGV. Non è mancata la controreplica di Mario Di Giovanna, che ironicamente sulla sua pagina Facebook ha ritirato tutti i ringraziamenti fatti al Comitato Stoppa la Piattaforma, agli ambientalisti saccensi, regionali e nazionali a Greenpeace e sopratutto alla popolazione di Sciacca per il merito di avere scoperto e combattuto senza sosta le trivelle nel canale di Sicilia. “Non è stato merito nostro ma, come dice nel suo Blog, è merito del senatore Marinello”, scrive l’ingegnere. Il quale accusa Marinello di “scarso acume politico, che lo spinge, in un difficile ballottaggio, ad ingraziarsi tutti gli attivisti che hanno combattuto questa battaglia e ad attaccare una persona mai candidata, che per questa causa da 7 anni sacrifica con piacere lavoro e famiglia e la cui parte politica per cui prova simpatia (M5S e Mizzica) è fuori dai giochi ed infine determinante nella scelta del prossimo Sindaco”.
Morta la donna più longeva di Sciacca
E’ morta ieri a Sciacca Diana Barbera che, con i suoi 108 anni, era la più longeva della città e della provincia di Agrigento.
L’anziana era stata inserita da una rivista specializzata tra i più longevi d’Italia. Aveva festeggiato 108 anni il giorno prima di morire. I funerali saranno celebrati questa mattina, alle 11, nella Basilica della Madonna del Soccorso di Sciacca.
Primo confronto tra Bono-Valenti su Risoluto.it: si punzecchiano i due candidati in corsa al ballottaggio
Il confronto tra Francesca Valenti e Calogero Bono su Risoluto.it ha aperto, di fatto, l’ultima settimana che separa dal voto del 25 giugno. I due pretendenti freschi di nomine assessoriali si sono misurati rispondendo alle domande della redazione giornalistica che ha ospitato in diretta live il dibattito, particolarmente seguito sia sui social che sul web.
Confronto che si è aperto con le considerazioni e valutazioni politiche sugli esecutivi che oggi i due hanno espresso. Il candidato del centrodestra, Calogero Bono ha accusato la Valenti di aver designato una Giunta che in continuità con quella di Vito Bono, esperienza politica terminata prematuramente nel 2012, mentre Francesca Valenti ha criticato le scelte effettuate da Bono, a suo dire, in netta continuità con l’amministrazione uscente.
Si è anche parlato di Terme, bilancio e viabilità. Un raffronto tra i due diversi progetti politici che ha visto anche qualche scambio di reciproche accuse tra i due candidati.
Detenzione di due panetti di hashish e condanna a tre anni di reclusione per un quarantenne menfitano
Condannato a tre anni di reclusione Giuseppe Sanzone, di 40 anni, di Menfi, accusato di detenzione al fine di spaccio di due panetti di hashish, del peso complessivo di 196,5 grammi e di 1,6 grammi di cocaina. La vicenda si riferisce ad agosto del 2016 quando i carabinieri della stazione di Menfi, durante un controllo sulla statale 624, hanno fermato Sanzone che prima avrebbe cercato di disfarsi della droga lanciandola dal finestrino di un’auto. All’altezza del bivio Misilbesi, in territorio belicino, Sanzone, a bordo di una Renault, alla vista della pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile dei carabinieri di Sciacca che stava svolgendo un posto di controllo, avrebbe improvvisamente tentato di disfarsi della sostanza stupefacente. Poi i carabinieri sono riusciti a recuperare, sottoponendoli a sequestro, i due panetti di hashish e una bustina contenente 1,6 grammi di cocaina. Sanzone ha sempre negato i fatti e anche al processo il suo difensore, l’avvocato Accursio Gagliano, ha sostenuto che dall’auto del menfitano non è stato lanciato nulla e che tra la vettura dei carabinieri e quella di Sanzone c’erano altre auto. La pena alla quale è stato condannato Sanzone dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, è stata superiore rispetto ai 2 anni e 8 mesi che erano stati chiesti dal pubblico ministero, Carlo Boranga.
Aggiornamento e formazione per i veterinari agrigentini
Si è tenuto oggi nella sala Blasco del Comune di Sciacca un momento formativo per i medici veterinari della provincia di Agrigento. Non solo un corso di aggiornamento per i professionisti della provincia, ma anche un modo per confrontarsi su nuove tecniche per il controllo degli animali.
“Scrapie: nuovo piano di selezione genetica e probabile ampliamento alla specie caprina”, questo il titolo della giornata di formazione odierna che ha permesso ai medici confrontarsi sul tema di una malattia meno nota rispetto quella della “mucca pazza”, ma che colpisce ugualmente il bestiame.
Lo scrapie non è trasmissibile all’uomo, ma fa ammalare l’animale.
Saccense in coma per un mix di droga e alcol in occasione della scorsa edizione del Carnevale di Sciacca
Il consumo di droga è dilagante anche nell’Agrigentino ed a Sciacca, in occasione della scorsa edizione del Carnevale, un uomo è finito in coma per un mix di stupefacenti e alcol. Lo ha rivelato il direttore del Sert di Sciacca, Paolo Li Bassi, aggiungendo che si è trattato di un cinquantenne trasferito all’ospedale di Caltanissetta. “Molti ritengono che gli spinelli non facciano male, ma hanno un effetto dannoso sulla rarefazione della corteccia celebrale”, dice Li Bassi in un’intervista a Risoluto.it.
Dopo la scelta degli assessori i candidati a sindaco all’inseguimento della “pietra verde”
La “pietra verde” inseguita sia da Calogero Bono, sia da Francesca Valenti, è l’elettorato che al primo turno ha scelto Mizzica ma anche lo stesso Movimento 5 Stelle. Lo dimostra l’integrazione al programma elettorale collegata alla nomina degli assessori mancanti. Una superiore apertura alle politiche giovanili e all’associazionismo, nel tentativo di attrarre i diffidenti, chi al primo turno ha fatto una scelta diversa. Nel dettaglio delle scelte, Calogero Bono non ha certamente avuto vita facile nel convincere gli alleati che bisognava imprimere una svolta politica nelle decisioni da assumere in vista del ballottaggio. L’orientamento di designazioni di assessori tecnici non è stato accettato solo da Forza Italia, mentre i partiti collegati ad Alternativa Popolare (che è poi il partito dello stesso Bono) hanno accolto, sebbene a denti stretti, l’invocazione ad un segnale diverso. Da qui le scelte, un po’ a sorpresa, va detto, sia dell’architetto Toni Bilello (professionista, autore del progetto di riqualificazione dello Stazzone), sia dell’avvocato Maurizio Gaudio (penalista che con Fabrizio Di Paola condivide trent’anni di professione forense, fu uno dei consiglieri comunali che sfiduciarono Ignazio Messina). Nel tentativo di individuare una quota rosa, è stato necessario che Vittorio Di Natale facesse un passo indietro, per fare spazio ad Angela Casciaro. Rimasti in sella Lorenzo Maglienti e Rino Dulcimascolo. Non è stato facile per Bono calmare gli appetiti dei suoi amici di partito. Che, probabilmente, dovranno attendere altri momenti per potere, per così dire, tornare all’attacco. Apparentemente meno difficile per Francesca Valenti la quadratura del cerchio, ma anche dalle parti del centrosinistra non è stato facile chiudere le designazioni. Le scelte di Bellanca e Buscarnera vanno incontro al riconoscimento nei confronti di due delle liste che l’hanno sostenuta (le altre due, con Mandracchia e Settecasi, erano già state soddisfatte). Annalisa Alongi è un assessore di fiducia della candidata a sindaco. Bono ha cercato di differenziare la sua proposta caratterizzandola di più sul piano tecnico, la Valenti ha confermato la natura politica, pur designando assessori che puntano sulla competenza.
Zanzare all’ospedale, al via da domani una campagna di disinfestazione straordinaria
Qualche giorno fa il manager dell’Asp Salvatore Lucio Ficarra aveva detto che il problema delle zanzare, che dopo un periodo di riposo sono tornate a proliferare all’ospedale Giovanni Paolo II, rendendo impossibile la vita di operatori sanitari e pazienti, potrà essere definitivamente debellato nell’ambito dei lavori di ristrutturazione, quelli per i quali è disponibile un finanziamento da 6 milioni di euro. Naturalmente non si può pensare di attendere i tempi della burocrazia necessari per il via ai predetti lavori. La novità, dunque, è che si procederà sin da subito ad un corposo intervento di disinfestazione straordinaria. Si comincia domani, a partire dalle 8. Il primo edificio interessato sarà il numero 3. Gli uffici rimarranno chiusi. Nei prossimi giorni sarà la volta degli altri corpi.