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Sciacca, strade dissestate e pericoli non segnalati: l’allarme dei consiglieri Brucculeri e Blò

Dissesti del manto stradale, buche profonde e assenza di segnaletica adeguata. È il quadro allarmante che emerge dalla segnalazione inoltrata dai consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò al Comune di Sciacca.

Attraverso una nota indirizzata ai dirigenti Salvatore Gioia, dell’Ufficio Tecnico, e Aldo Misuraca, della Polizia municipale, e al sindaco, Fabio Termine, i due consiglieri parlano di “grave e ormai cronica situazione di pericolo per la sicurezza pubblica, causata dal degrado della rete stradale urbana.”. La denuncia, supportata da rilievi fotografici allegati, documenta i danni riscontrati durante sopralluoghi mirati, evidenziando come la carenza di segnalazioni aggravi ulteriormente il rischio per automobilisti, motociclisti e pedoni.

Nel loro intervento, Brucculeri e Blò richiamano quanto previsto dall’articolo 14 del Codice della strada, ricordando che spetta all’ente proprietario “la manutenzione, gestione e controllo delle strade pubbliche”, nonché “l’apposizione e la cura della segnaletica stradale” e “l’adozione di ogni misura idonea a garantire la sicurezza della circolazione”. A sostegno della loro richiesta, citano anche l’articolo 2043 del Codice civile, sottolineando che “chi cagiona ad altri un danno ingiusto per fatto doloso o colposo è obbligato a risarcirlo”, e richiamano una decisione della Corte di Cassazione che ha stabilito come l’ente responsabile della strada debba intervenire tempestivamente per eliminare o segnalare i pericoli, specialmente quelli già noti o che avrebbero potuto essere conosciuti.

Nel documento, i due consiglieri chiedono un intervento immediato per il ripristino della sicurezza stradale, la posa urgente di idonea segnaletica di pericolo nelle aree a rischio e l’avvio di un piano straordinario di manutenzione della viabilità comunale. “Tali interventi sono imprescindibili – si legge nella nota – per prevenire danni a persone e cose e per evitare che si concretizzino profili di responsabilità patrimoniale e personale a carico dell’amministrazione”.

Studenti del linguistico in stage al Mangia’s Resort

Una nuova opportunità formativa a Sciaccamare

Stamattina ha preso il via un’importante iniziativa di formazione professionale: gli studenti del liceo Linguistico “Fermi” di Sciacca hanno iniziato il loro stage formativo al Mangia’s Resort di Sciaccamare. Per la prima volta, la struttura turistica apre le sue porte non solo agli allievi degli istituti alberghieri, ma anche a quelli provenienti da altri percorsi di studio, con l’obiettivo di offrire nuove prospettive lavorative nel settore dell’accoglienza turistica.

I 28 studenti coinvolti, accolti con entusiasmo presso Torre del Barone, sono stati suddivisi nei quattro hotel della struttura per un intenso stage formativo della durata di cinque giorni.

Stage studenti linguistico: un ponte verso il futuro

Il settore dell’ospitalità richiede sempre più figure capaci di comunicare efficacemente in diverse lingue. Per questo motivo, il Mangia’s Resort ha deciso di estendere il progetto anche ai giovani del liceo linguistico. Questa esperienza di stage permetterà agli studenti de liceo linguistico di mettere in pratica le competenze linguistiche acquisite, confrontandosi con clienti internazionali e realtà lavorative reali.
I direttori, Calogero Napoli, Francesco Catanzaro e Gianluca Interrante, hanno dato il benvenuto ai ragazzi sottolineando l’importanza di queste iniziative per lo sviluppo del territorio e per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

Un’accoglienza speciale per gli studenti del linguistico

Durante la cerimonia di apertura, il Mangia’s Resort ha ribadito la sua vocazione all’accoglienza non solo dei turisti, ma anche delle nuove generazioni. La possibilità di partecipare a uno stage formativo rappresenta infatti un’opportunità concreta per i ragazzi di arricchire il proprio curriculum e di avvicinarsi a un futuro professionale nel settore turistico.

Sciaccamare si conferma così un punto di riferimento non solo per il turismo, ma anche per la crescita formativa dei giovani della città e del comprensorio.

Nuovo presidente Pendolino, la Cgil: “Pronti a collaborare per il territorio”.

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Il segretario della CGIL di Agrigento, Alfonso Buscemi, esprime gli auguri di buon lavoro a Giuseppe Pendolino, recentemente eletto Presidente del Libero Consorzio di Agrigento.
“Auguriamo al nuovo presidente – scrive Buscemi – un mandato ricco di successi e di impegno per lo sviluppo e il benessere del nostro territorio. La CGIL è pronta a collaborare e a lavorare insieme per affrontare le sfide che ci attendono, promuovendo un dialogo costruttivo e un’attenzione particolare alle esigenze dei lavoratori e delle comunità locali”.
Il segretario del sindacato dei lavoratori ricorda che e’ necessario sviluppare progetti e lavorare sulle iniziative in corso nella provincia di Agrigento, mirati a migliorare vari aspetti come le infrastrutture, i servizi e la qualità della vita come il Piano di Sviluppo Urbano e Rurale che la regione Sicilia ha avviato diversi programmi di finanziamento per migliorare le infrastrutture, le strade e i servizi pubblici nelle aree rurali e urbane Agrigentine. Questi progetti puntano a potenziare la viabilità e l’accessibilità.

E ancora progetti per il Turismo Sostenibile, gli interventi nelle scuole e i progetti di Mobilità Sostenibile.

Dopo l’elezione di Pendolino al via lo spoglio per i consiglieri

L’elezione del nuovo Presidente del Libero Consorzio comunale di Agrigento, dopo 11 anni di commissariamento, e’ una elezione che ha un profondo significato politico a seguito dell’istituzione dei liberi consorzi comunali con una elezione di secondo livello a suffragio ristretto. Giuseppe Pendolino guiderà il Libero Consorzio e intanto ad Agrigento è iniziato lo spoglio per l’elezione dei 12 componenti del consiglio.

Gran parte dei candidati sono ad Agrigento e tra questi anche quelli che fanno parte del consiglio comunale di Sciacca, Giuseppe Ambrogio, Calogero Bono, Filippo Bellanca e Alessandro Grassadonio. Ambrogio e Grassadonio fanno parte dello schieramento di Pendolino. Lo scrutinio si calcola che verrà completato in circa due ore.

Libero Consorzio di Agrigento, Pendolino eletto presidente

Giuseppe Pendolino vince la corsa per la presidenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento con 50699 dei consensi contro 44512 di Castellino.

Il risultato definitivo, frutto del voto ponderato secondo cinque fasce dei votanti in base al numero di popolazione del comune di appartenenza, e’ così distribuito:
Azzurra (Quinta): 63-73 Pendolino
Arancione (Quarta): 41-31 Pendolino
Grigia (Terza): 63-60 Pendolino
Rossa (Seconda): 55-45 Pendolino
Verde (Prima): 63-57 Pendolino
Castellino: 44,512
Pendolino: 50,699

Con oltre 5000 voti di preferenza ponderata, Giuseppe Pendolino e’ dunque, il nuovo presidente del Libero Consorzio comunale di Agrigento. E’ quanto viene fuori dalle operazioni di scrutinio in corso al seggio elettorale dell’ex provincia dove ieri sera alle 22 sono terminate le operazioni di voto.

Stamattina invece, e’ iniziato lo spoglio partito proprio dalla carica di presidente.

Operazioni di scrutinio affidate al presidente di seggio Kabiria Rossana Loggia mentre scrutatori sono Ivan Scaglione, Isa Scrudato, Maria Tuzzolino e Alessandro Sciacchitano. Gli scrutatori supplenti sono Aurora Liberto, Lorenzo Maglienti, Carmen Virone e Ignazio Di Gerlando. 

Le operazioni di spoglio procedono adesso per l’elezione dei 12 componenti del Consiglio.

Pendolino ha avuto la meglio rispetto l’altro candidato Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro, sostenuto dalle liste di Fratelli d’Italia, Dc e Lega, e l’apporto anche di Udc e Noi moderati. Il primo cittadino di Aragona invece, che è candidato con il supporto di tre liste: Mpa, Forza Italia e Partito democratico e Movimento 5 stelle.

Sparatoria a Monreale, fermato 19enne

La sparatoria a Monreale avvenuta nella notte di sabato ha sconvolto la comunità locale. I carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno fermato un giovane di 19 anni, Salvatore Calvaruso.

Sono morti tre ragazzi, Andrea Miceli, Massimo Pirozzo e Salvo Turdo. L’episodio è avvenuto durante una rissa in pieno centro, degenerata in tragedia.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il 19enne avrebbe estratto una pistola durante la colluttazione, aprendo il fuoco contro i partecipanti. La sparatoria a Monreale ha lasciato anche due feriti: un ragazzo di 16 anni e un uomo di 33, che si trovavano sul posto per caso e non erano coinvolti nella rissa.

Fermato Salvatore Calvaruso: il giovane accusato

Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Procura di Palermo. Salvatore Calvaruso è stato trasferito nel carcere Pagliarelli, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire esattamente la dinamica della sparatoria a Monreale, ascoltando i testimoni presenti e analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.

Monreale sotto shock dopo la sparatoria

La sparatoria a Monreale ha scosso profondamente residenti e istituzioni. Il sindaco ha espresso il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime e ha chiesto maggiori controlli per prevenire episodi simili in futuro.Intanto, l’indagine prosegue serrata: gli investigatori vogliono chiarire se vi siano altri responsabili o eventuali mandanti dietro l’accaduto. L’arma usata nella sparatoria è stata sequestrata e sarà sottoposta ad accertamenti

Oggi a Ribera l’ultimo saluto a Filippo Scaturro con una delegazione Flai Cgil

Saranno celebrati oggi, lunedì 28 aprile, alle ore 16, a Ribera, nella chiesa Madre di Ribera, i funerali di Filippo Scaturro, il sessantacinquenne deceduto giovedì scorso mentre lavorava a bordo del suo trattore in un terreno, di sua proprietà.

Per due giorni la salma è rimasta nella camera mortuaria dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera per il completamento degli accertamenti. Poi la procura della Repubblica di Sciacca ne ha disposto il dissequestro.

Scaturro stava guidando il suo trattore quando è stato sbalzato dal mezzo. Per lui non c’è stato niente da fare.

Doveva essere una giornata come tante, nell’aranceto di sua proprietà, per il pensionato riberese e invece si è trasformata in tragedia perché l’uomo ha perso la vita.

Filippo Scaturro, sposato e padre di due figli, in pensione da circa un anno dal Consorzio di bonifica Agrigento 3, come tanti riberesi aveva la passione per la campagna, per la coltivazione delle arance che rappresentano il prodotto agricolo di punta di questo territorio. Ai funerali sarà presente una delegazione della Flai Cgil, il sindacato al quale il riberese era iscritto, guidata da Franco Colletti.

McTominay affonda il Torino, il Napoli è da solo in vetta

NAPOLI (ITALPRESS) – Il Napoli approfitta dello scivolone dell’Inter e si riprende la vetta solitaria della classifica della Serie A, a quattro giornate dalla fine. Gli uomini di Antonio Conte superano 2-0 il Torino nel match del “Maradona”: decide la doppietta di Scott McTominay. I padroni di casa partono subito forte, creando grosse difficoltà ai granata prima con un batti e ribatti nell’area avversaria e poi con un errore di Milinkovic-Savic sulla pressione di Lukaku, su cui è decisivo il salvataggio di Maripan. Al 7′ ci pensa il solito Scott McTominay a sbloccare la contesa: lo scozzese si avventa su un cross basso di Anguissa ed infila la sfera alle spalle di Milinkovic-Savic. All’11’ i ragazzi di Paolo Vanoli provano a reagire con una conclusione di Adams, che però viene successivamente fermato per fuorigioco. Qualche minuto più tardi il Torino si spinge in avanti con l’ex Elmas, il cui tiro viene deviato sui piedi di Biraghi che fallisce il cross. Gli ospiti fanno possesso palla, ma ad andare a segno è ancora il Napoli: al 42′ Scott McTominay realizza la sua personale doppietta, trovando la deviazione vincente sul traversone di Politano. Nella ripresa la squadra granata cerca di accelerare le operazioni per riaprire la sfida, ma fa fatica a rendersi pericolosa dalle parte di Meret. Nel frattempo Antonio Conte deve fare i conti con gli infortuni di Buongiorno ed Anguissa, che vengono rispettivamente rilevati da Marin e Billing. Quest’ultimo è subito protagonista poichè al 61′ colpisce una clamorosa traversa su cross di Spinazzola. Al 78′ il neo-entrato Karamoh lascia partire un traversone insidioso, ma Olivera è attento e lo prolunga in calcio d’angolo. Il secondo tempo del Napoli non è affatto fortunato sotto il punto di vista degli infortuni, dato che anche Lobotka accusa qualche problema fisico: lo slovacco viene sostituito a pochi minuti dal termine. Nel finale gli azzurri amministrano il 2-0 e portano a casa una vittoria fondamentale in ottica Scudetto. In virtù di questo successo, infatti, il Napoli torna in testa alla classifica salendo a 74 punti, a +3 sull’Inter. Nel prossimo turno i campani saranno impegnati nella trasferta del Via del Mare contro il Lecce, in programma sabato.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Lecce protesta ma pareggia a Bergamo nel ricordo di Graziano

BERGAMO (ITALPRESS) – Finisce 1-1 la sfida tra Atalanta e Lecce nel ricordo di Graziano Fiorita, membro dello staff dei salentini scomparso giovedì. I bergamaschi non sfruttano la frenata da parte dell’Inter ma si portano a -6 dai nerazzurri campioni d’Italia in carica; i giallorossi muovono la classifica e fanno un piccolo passo avanti verso la salvezza. Tutto è ancora aperto, nel prossimo turno ci sarà la sfida casalinga col Napoli. Gli orobici, invece, sfideranno il Monza.
Il calcio è passato inevitabilmente in secondo piano. Si è chiusa probabilmente la settimana più complessa in casa Lecce: i giallorossi hanno attuato sin da subito una protesta silenziosa contro la scelta di posticipare la gara di sole 48 ore dopo la scomparsa di Graziano Fiorita, storico fisioterapista del club. I salentini sono scesi in campo con una maglia bianca, senza loghi nè stemmi: “Nessun valore, nessun colore”, la scritta scelta dal club, oggi in formazione ridotta a Bergamo. Con la squadra, infatti, hanno viaggiato soltanto il direttore sportivo Stefano Trinchera e il team manager Claudio Vino: durante il riscaldamento e all’uscita dal campo poco prima del match, tutto il pubblico di fede atalantina ha applaudito il Lecce, che ha ricambiato il segno di vicinanza da parte dei tifosi di casa.
Nel settore ospiti presente invece un fiocco nero gigante e uno striscione dedicato al fisioterapista scomparso giovedì durante il ritiro a Coccaglio, in provincia di Brescia.
I primi 45 minuti sono scivolati via tra l’emozione per il minuto di raccoglimento – il capitano Marten De Roon ha consegnato una corona di fiori a Baschirotto – e un silenzio surreale per via dello sciopero del tifo orobico, ripreso soltanto dopo 15 minuti con un lancio di fumogeni che ha portato alla sospensione per circa un minuto e mezzo della gara. L’Atalanta si è vista pochissimo dalle parti di Falcone – due le occasioni non sfruttate da Mario Pasalic -, il Lecce invece ha spaventato Carnesecchi riuscendo poi a trovare la rete del vantaggio su rigore grazie a Karlsson (penalty assegnato per un fallo di mano Hien). Nella ripresa i nerazzurri hanno trovato la rete del pari ancora su calcio di rigore, questa volta trasformato da Mateo Retegui, salito a quota 24 gol in stagione. Un punto a testa, che fa comodo al Lecce, nel ricordo di Graziano.
– foto Image –
(ITALPRESS).

Monza battuto, rilancio Juve nella corsa Champions

TORINO (ITALPRESS) – La Juventus è tornata al quarto posto in classifica in attesa di vedere cosa farà domani il Bologna a Udine. All’Allianz Stadium di Torino, la squadra bianconera ha superato 2-0 il Monza al termine da una sfida dal doppio volto. Primo tempo di marca juventina e seconda frazione – complice l’inferiorità numerica dei padroni di casa per una sciocca espulsione rimediata da Yildiz – con un Monza decisamente migliore. La Juventus ha sbloccato la sfida con un gol cercato da Nico Gonzalez: l’argentino ha ricevuto palla sulla trequarti di destra, si è accentrato e con un tiro mancino da fuori area ha trafitto Turati con un pallone che si è andato a infilare nell’angolo basso alla destra del portiere. Clamorosa l’occasione capitata al 23′ sui piedi di Kolo Muani che da posizione favorevole, solo davanti al portiere, ha messo fuori. Il francese in prestito dal Paris Saint-Germain si è riscattato dieci minuti più tardi quando, su suggerimento del connazionale Thuram, è entrato in area e di piatto destro stavolta non ha lasciato scampo a Turati. Una Juventus in controllo si è complicata la vita in pieno recupero di prima frazione quando un’ingenuità è costata a Yildiz l’espulsione: il turco ha colpito con una gomitata volontaria Bianco e l’arbitro Perenzoni, dopo un rapido consulto al Var, non ha potuto esimersi dall’estrarre un sacrosanto cartellino rosso. Espulsione che inciderà anche nella prossima delicata partita a Bologna e probabilmente anche sulla successiva trasferta dell’Olimpico contro la Lazio. Ripresa in sofferenza per la Juventus che ha dovuto raccogliersi a protezione della porta difesa da Di Gregorio, facendo fatica a manovrare e a uscire dalla propria metà campo, e Monza che in spinta ha cercato di riaprire la sfida ma con scarsa fortuna in fase di conclusione. In una frazione con pochi sussulti, di rilevanza al 7′ un colpo di testa di Birindelli facile presa del portiere bianconero mentre sull’altro fronte è stato ancora Nico Gonzalez, sei minuti più tardi, a provarci chiamando Turati al salvataggio con un piede.
– foto Ipa Agency –
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La Fiorentina piega l’Empoli nel derby per 2-1

FIRENZE (ITALPRESS) – Il secondo 2-1 consecutivo conquistato ai danni dell’Empoli consente alla Fiorentina di fare suo il derby e poter continuare ad ambire ad un piazzamento europeo attraverso il campionato. Una vittoria importante quella degli uomini di Palladino, costruita nel primo tempo e poi difesa con le unghie e con i denti contro un’avversaria che era assetata di punti vista la pericolante classifica. Troppo poco quanto messo in mostra dagli uomini di D’Aversa per portare a casa un risultato positivo dal Franchi e la classifica di Grassi e compagni rimane ancora rimediabile solo in virtù del ko contemporaneo del Venezia. I padroni di casa indirizzano la gara a proprio favore nei 25′ iniziali quando prima Adli, servito sul filo del fuorigioco da Gudmundsson, e poi Mandragora, in rovesciata, su cross dello stesso Adli, trovano due reti che sembrano annichilire gli ospiti. Eppure la squadra di D’Aversa non si presenta timida al cospetto dei cugini, tanto che è la prima ad andare vicino al vantaggio con un tiro cross insidioso di Pezzella, ma paga due gravi disattenzioni difensive. Ad avere la meglio è il centrocampo gigliato con Adli che domina la scena e con Gudmundsson bravo a trovare gli spazi giusti fra le linee. Nonostante sia uno dei più positivi al 45′ Anjorin viene sostituito all’intervallo in favore di Henderson ma è soprattutto la mossa Colombo, al posto di un evanescente Solbakken, a rendere più incisiva la manovra offensiva dell’Empoli, che non a caso riapre la partita al 57′ con Fazzini su cross di Goglichidze da destra. Per fortuna degli uomini di Palladino da quel momento gli ospiti non si rendono più pericolosi dalle parti di De Gea, anzi è la Fiorentina ad andare più vicina al terzo gol prima con Gudmundsson, che trova pronto Vasquez a mettere in angolo, poi con Gosens, che su assist del subentrato Zaniolo trova solo l’esterno della rete. Serve però un intervento del portiere di casa a blindare il risultato sulla conclusione di un altro subentrato, Kovalenko (92′). Al triplice fischio finale è festa gigliata, per gli azzurri ancora un brutto ko.
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Altro ko per l’Inter, la Roma vince 1-0 con Soulè

MILANO (ITALPRESS) – Terza sconfitta consecutiva per l’Inter. La squadra di Simone Inzaghi, dopo aver perso a Bologna in campionato ed essere stata eliminata in Coppa Italia per mano del Milan, viene fermata anche dalla Roma, che vince 1-0 a San Siro, fa un favore al Napoli in chiave scudetto e rilancia la sua corsa verso un posto in Champions. E’ un gol di Matias Soulè a guastare ulteriormente il mese dei nerazzurri, chiamati a sfidare il Barcellona in Champions League con più di un problema in infermeria. Oltre a gestire le assenze degli squalificati Bastoni e Mkhitaryan e dell’infortunato Thuram, Simone Inzaghi deve spendere un cambio obbligato dopo quindici minuti: Pavard deve lasciare il campo per un problema alla caviglia ed entra Bisseck. L’Inter controlla il possesso palla (63% il dato a fine primo tempo) ma la Roma attacca con più determinazione la porta. Al 22′ Soulè sfrutta un flipper in area e a botta sicura batte Sommer. La reazione nerazzurra non c’è, anzi la Roma sfiora due volte il raddoppio: prima con un destro sbilenco di Cristante in area (26′), poi con un tocco sotto rete di Shomurodov salvato sulla linea da Carlos Augusto (28′). La prima sostituzione di Ranieri si registra al 58′ con Baldanzi che prende il posto proprio dell’uzbeko. Simone Inzaghi cambia invece al 64′: dentro il recuperato Dumfries e l’ex Zalewski, fuori Darmian e Dimarco. Quattro minuti dopo l’Inter va vicina al pareggio: dopo un recupero alto di palla dei nerazzurri, Barella viene pescato in area ma il centrocampista apre troppo il destro e calcia fuori. La Roma risponde con Pisilli: Soulè crossa per il giovane del vivaio giallorosso, che impatta male e spreca la palla del 2-0. Proprio come Dovbyk che al momento del tiro a tu per tu con Sommer si fa rimontare da Acerbi dopo una rapida ripartenza guidata da Angelino. La Roma chiude senza un bomber di ruolo, aggiungendo peso difensivo sulla destra: dentro El Shaarawy e Rensch, fuori Dovbyk e Soulè. Basta per murare un’Inter povera di energie e di idee. La Roma allunga la sua striscia d’imbattibilità (18 partite), sale a 60 punti e crede alla Champions. L’Inter è in crisi in vista di gara-1 della semifinale di Champions contro il Barcellona; Napoli sogna.
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