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Comune di Sciacca
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Stagione irrigua a rischio, dipendenti del consorzio senza stipendio lasciano le auto a casa

Monta la protesta tra i lavoratori del Consorzio di Bonifica 3 Agrigento, in stato di agitazione dal 6 marzo scorso a causa del mancato pagamento degli stipendi da gennaio 2025. Dopo ripetuti solleciti e richieste di incontro rimasti senza risposta, i dipendenti hanno annunciato che, a partire dal 31 marzo, non utilizzeranno più i propri mezzi di trasporto per svolgere le attività lavorative. La decisione, comunicata dalle segreterie territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl e Filbi Uil, è conseguenza diretta della grave crisi finanziaria che ha colpito l’Ente, il quale si trova in difficoltà a causa di una controversia giudiziaria che lo ha visto soccombere. I sindacati denunciano che, nonostante l’Assessorato regionale dell’Agricoltura abbia predisposto la liquidazione del contributo regionale per i Consorzi di Bonifica della Sicilia, quello di Agrigento ne è stato escluso, aggravando la già critica situazione economica.

I lavoratori del Consorzio hanno sempre messo a disposizione dell’Ente i propri mezzi per garantire lo svolgimento delle attività, come previsto dal Contratto collettivo cazionale di lavoro. Tuttavia, l’assenza di retribuzione per tre mesi consecutivi li ha messi nella condizione di non poter più sostenere economicamente tale onere.

“Considerata la grave situazione economica in cui versano i medesimi dipendenti a tempo indeterminato a causa del mancato pagamento delle mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2025, comunicano di non poter più sostenere economicamente quanto sopra descritto e che, a far data dal 31 marzo 2025, non utilizzeranno per l’espletamento delle mansioni inerenti al posto occupato i mezzi di trasporto di proprietà”, si legge nella nota diffusa dai sindacati.

La sospensione dell’uso dei mezzi personali da parte dei lavoratori rischia di paralizzare l’attività dell’Ente, mettendo in pericolo l’imminente campagna irrigua e causando pesanti ripercussioni sull’intero comparto agricolo della provincia di Agrigento. Gli agricoltori, che dipendono dal Consorzio per l’approvvigionamento idrico, potrebbero trovarsi in una situazione di estrema difficoltà proprio all’inizio della stagione produttiva. Inoltre, i lavoratori denunciano anche la mancata adozione di adeguate misure di sicurezza sui luoghi di lavoro, un tema già affrontato in precedenti incontri con l’amministrazione, ma ancora irrisolto. La combinazione di stipendi non pagati e condizioni di lavoro insicure ha esasperato gli animi e aumentato la tensione tra i dipendenti, che non escludono ulteriori azioni di protesta, inclusa l’occupazione dell’Ente e il blocco dei servizi.

I sindacati hanno più volte sottolineato che la situazione potrebbe degenerare, dando vita a tensioni sociali e disordini pubblici. Per questo motivo, hanno richiesto un incontro urgente con il Prefetto di Agrigento, alla presenza del commissario straordinario e del direttore generale del Consorzio, per trovare soluzioni che tutelino sia i dipendenti sia gli agricoltori che dipendono dal servizio del Consorzio.

Sciacca, da luglio altre 2 corse di autobus da e per l’aeroporto di Palermo

La ditta “Autolinee Gallo” ha dato la sua disponibilità ad aumentare, di almeno due unità in più, il numero delle corse dirette da e per l’aeroporto di Palermo, a far data dal 1 Luglio 2025. E’ la notizia più importante emersa nel corso dell’incontro che si è svolto questa mattina, su iniziativa dell’assessore ai trasporti Simone Di Paola. Una riunione alla presenza dei rappresentanti delle due ditte del trasporto extraurbano.

La ditta “Salvatore Lumia” ha confermato, come negli anni precedenti, la disponibilità di implementare nei mesi estivi, con una corsa supplementare, i collegamenti con l’aeroporto di Trapani.
Si è posto anche il tema di un miglioramento delle condizioni infrastrutturali della stazione degli autobus di recente realizzazione, mediante la collocazione di ulteriori pensiline, capaci di proteggere, dal sole e dalle intemperie, gli utenti, in attesa di prendere le proprie coincidenze.
Anche su questo tema è stata acquisita la disponibilità ad intervenire con la massima tempestività; in tal senso, per la prossima settimana, è stato concordato un sopralluogo per concordare e definire i dettagli logistici e organizzativi.
A conclusione dell’incontro l’assessore Di Paola, a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso compiacimento e ringraziato i rappresentanti delle due ditte per la grande collaborazione offerta, auspicando un percorso di reciproca cooperazione, nell’esclusivo interesse della cittadinanza

Zanzare al Pronto Soccorso di Sciacca, Tdm e gruppo Dc chiedono interventi risolutivi

Nuovo Pronto Soccorso ma vecchi problemi. Su più fronti arrivano oggi le segnalazioni sulla presenza di zanzare nell’area di Emergenza del “Giovanni Paolo II di Sciacca”. Lo denuncia in una nota il Tribunale dei Diritti del Malato di Sciacca, ma anche una nota a firma del segretario cittadino della Democrazia Cristiana, Giuseppe Milioti.

Il Tdm di Sciacca riferisce di diverse segnalazioni telefoniche di cittadini per la presenza nell’ ospedale e particolarmente presso la Medicina d’Urgenza, di zanzare che rappresentano un grave rischio per la salute dei degenti perché veicolo d’infezioni
“Tale situazione – scrive Tdm – richiede da parte delle istituzioni responsabili un’attenzione particolare.
Era già successo anni fa un simile inconveniente, allora risolto eliminando le acque stagnanti presso gli scantinati del nosocomio.
Riteniamo sia urgente che la direzione s’impegni affinché si accerti la causa al più presto e che tale pericolo venga immediatamente e definitivamente rimosso”.

La segreteria cittadina e il gruppo consiliare della DC scrive di “essere rimasti basiti e sconvolti dalla situazione insostenibile che c’è . L’intero reparto è letteralmente invaso da zanzare, rendendo impossibile per i pazienti e il personale medico lavorare in condizioni igieniche e sicure.
Questa situazione è una vera vergogna e rappresenta un rischio grave per la salute pubblica”.

Il gruppo Dc chiede al sindaco “nella sua qualità di massima autorità sanitaria locale di intervenire immediatamente con interventi risolutivi a tutela della salute dei cittadini, ponendo in essere una disinfestazione del Pronto Soccorso al fine di eliminare le zanzare, implementare misure di prevenzione per evitare il ritorno delle zanzare e garantire condizioni igieniche e sicure per i pazienti e il personale medico”.

Disinfestazione e derattizzazione, al via i primi interventi a Sciacca

Il comune di Sciacca ha avviato ieri interventi di disinfestazione e derattizzazione nel territorio comunale.

Si tratta del primo intervento annuale di derattizzazione, che continuerà nei prossimi giorni. “Questo intervento – afferma l’assessore Salvino Patti – è essenziale per limitare la crescita della popolazione di ratti, prevenendo possibili disagi e rischi sanitari per la città. Gli interventi saranno effettuati in tutta la città”.

E’ partito anche ieri il servizio di disinfestazione contro le zanzare, con un trattamento larvicida per impedirne la crescita e la successiva proliferazione.

Si tratta di un intervento particolarmente importante, poiché in questa fase dell’anno le zanzare iniziano la loro riproduzione, rendendo necessaria una rapida azione di contenimento.

“Per garantire l’efficacia degli interventi e la sicurezza della cittadinanza – evidenzia Patti – vi invito a seguire alcune semplici precauzioni.
È consigliabile tenere le finestre chiuse, soprattutto di notte, in modo da evitare il contatto con i prodotti utilizzati.
Inoltre, quando portate i vostri animali domestici a spasso, fate attenzione a non farli entrare in contatto con le esche topicide” .

Basta animali nei circhi, Lav scende in piazza a Sciacca

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Nel fine settimana del 29-30 marzo e 5-6 aprile, Lav organizza una mobilitazione a Sciacca e in altre città italiane per chiedere la firma del decreto che fermerà l’uso degli animali nei circhi. L’obiettivo è dare un segnale forte alle istituzioni affinché venga attuata la Legge-delega sullo spettacolo che prevede il superamento degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti.

Perché dire basta agli animali nei circhiSi stima che siano ancora circa 2.000 gli animali utilizzati nei circhi italiani, costretti a esibizioni umilianti e sottoposti ad addestramenti violenti, spazi angusti e trasferimenti continui. La sofferenza degli animali nei circhi è una realtà inaccettabile, che molti Paesi hanno già abolito con normative specifiche.

Un sondaggio Doxa del 2023 ha rivelato che il 76% degli italiani è contrario all’uso di animali nei circhi. Questo dimostra come la sensibilità su questo tema sia alta e come l’opinione pubblica sia favorevole a un circo rinnovato, fatto di spettacoli esclusivamente umani, creativi e innovativi, senza perdita di posti di lavoro.

Dove e quando sostenere la campagna

Lav sarà presente a Sciacca nelle seguenti date e orari:

  • Sabato 29 e domenica 30 marzo dalle 16,30 alle 20
  • Sabato 5 aprile dalle 16,30 alle 20
  • Domenica 6 aprile dalle 10 alle 13

Presso i tavoli informativi sarà possibile firmare la petizione, raccogliere informazioni e partecipare alla campagna social #BastAnimaliNeiCirchi.

Inoltre, il 30 marzo dalle 17 ci sarà l’animatrice Katia Bono di “Esprimi un desiderio”, che intratterrà i bambini con giochi e sorprese.

Un circo umano e senza crudeltà è possibile

Chiediamo al Ministro della Cultura Alessandro Giuli di procedere senza ulteriori ritardi con il decreto legislativo che segnerà la fine dello sfruttamento degli animali nei circhi. Oltre 50 Paesi nel mondo hanno già adottato norme simili: l’Italia deve fare lo stesso.

A partire dal 7 aprile, il documentario “L’ultimo spettacolo” di Andrea Morabito sarà nelle sale italiane. Il film racconta la liberazione di 20 animali dal Circo Martin e il coraggio dei volontari Lav di Cagliari che hanno lottato per anni per ottenere giustizia.

Sostegni alla campagna con un gesto concreto

Ai tavoli Lav sarà possibile acquistare uova di Pasqua e colombe vegane, il cui ricavato sarà destinato al sostegno degli animali salvati dai circhi. Tutti i prodotti sono 100% vegani e certificati Tuv per garantire qualità e sostenibilità.

Sciacca e tutta Italia sono pronte a dire basta animali nei circhi. Ai tavoli Lav, si potrà firmare la petizione e contribuire a costruire un futuro in cui l’intrattenimento non significhi sofferenza per nessun essere vivente.

In auto a Sciacca con 200 chili di carrube, assolti dall’accusa di ricettazione

Il Tribunale di Sciacca, in composizione monocratica, ha assolto due romeni dall’accusa di ricettazione di 200 chili di carrube. L’indagine a loro carico era iniziata per furto e per il possesso di grimaldelli perché a seguito di una perquisizione effettuata, nel settembre 2021, a Sciacca, dalla polizia, erano stati trovati in possesso di questo grande quantitativo di frutto.

Costanti Stanescu, di 35 anni, e Loredana Maricela Oprea, di 24, sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Il pubblico ministero aveva chiesto per i due imputati, con precedenti per furto, la condanna a 6 mesi per Stanesco e 5 mesi per Oprea.

La difesa con l’avvocato Calogero Lanzarone l’assoluzione puntando sul fatto che il luogo in cui si trovava l’unica pianta di carrubo nella zona era in contrada Montagna e non in località Isabella dove sono stati trovati e perquisiti gli imputati. E che l’albero di carrubo aveva ancora i frutti ed il proprietario non è stato individuato. Ancora, che non era stata presentata nessuna denuncia di furto di carrube.

L’accusa di ricettazione presuppone per la configurazione che sia stato commesso o tentato un reato che, nella fattispecie, mancava e il giudice li ha assolti.

Salini “Torna a risplendere a Roma la Chiesa di Santa Maria di Loreto”

ROMA (ITALPRESS) – “Nelle città esistono tesori da custodire, perchè possano essere tramandati e raccontati alle future generazioni. Proteggere e riqualificare questo patrimonio fa parte dell’impegno che, con orgoglio, il nostro Gruppo ha assunto verso le comunità in cui opera, per la tutela del bello e la protezione del passato che abbiamo la fortuna di aver ereditato. Il senso di quell’eredità vive nell’equilibrio tra la tecnica e la bellezza, lo stesso equilibrio che Webuild ricerca nelle grandi infrastrutture che realizza nel mondo”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, commentando la conclusione della ristrutturazione della Chiesa di Santa Maria di Loreto, capolavoro cinquecentesco che affaccia la sua cupola su piazza Venezia a Roma. “Ne abbiamo testimonianza proprio a Roma, dove, con la costruzione di un’opera tecnologicamente sfidante e innovativa come la linea C della metropolitana, contribuiamo a rafforzare la mobilità sostenibile nella Capitale, valorizzando al contempo la storia che ci ha preceduti – ha aggiunto Salini -. Lo facciamo tramite i reperti che, lavorando, ogni giorno abbiamo l’opportunità di riportare alla luce, ma anche attraverso la tutela dei monumenti e dei palazzi storici lungo tutta la linea. A Piazza Venezia ad esempio abbiamo lavorato per il consolidamento e il restauro della chiesa di Santa Maria di Loreto, in sinergia con le istituzioni e in particolare con la Soprintendenza Speciale di Roma”.
“La Chiesa torna oggi a splendere grazie ad un grande lavoro di squadra multidisciplinare, che ha permesso di valorizzare e riportare all’originario splendore la sua ricchezza artistica, frutto di una lunga storia, che guarda oggi al futuro grazie a questo intervento. Voluta dalla corporazione dei Fornai di Roma e autorizzata da Papa Alessandro VI Borgia nel 1492, la chiesa è uno dei 15 edifici di valore artistico monitorati e valorizzati nell’ambito dei lavori della stazione Venezia della Linea C”, ha detto ancora Salini.
La Chiesa è stata riportata oggi agli antichi fasti grazie agli interventi di ristrutturazione del consorzio guidato da Webuild e Vianini Lavori, nell’ambito delle attività di realizzazione della futura stazione Venezia della Linea C della Metropolitana. Gli interventi sulla Chiesa di Santa Maria di Loreto rientrano in un più ampio programma eseguito dal consorzio per la tutela e la valorizzazione dei monumenti e dei palazzi storici di Piazza Venezia, in pieno centro storico, con la direzione scientifica e l’alta sorveglianza della Soprintendenza Speciale di Roma. In questo caso, le attività si sono concentrate sulla chiesa dedicata alla Madonna di Loreto di proprietà del Pio Sodalizio dei Fornai.
Diciotto mesi di interventi, iniziati nel 2023, hanno permesso di riqualificare questo tesoro di Roma grazie ad un grande lavoro di squadra che ha unito competenze ingegneristiche, architettoniche e artistiche con il coinvolgimento di un team multidisciplinare di operai, ingegneri, architetti, topografi e restauratori. Le attività hanno previsto il consolidamento strutturale, con l’inserimento di rinforzi in acciaio nelle murature e l’installazione di innovativi sistemi di monitoraggio, e il restauro del prezioso patrimonio artistico interno, tra cui gli affreschi della cupola e gli stucchi del presbiterio.
Fu la corporazione dei fornai di Roma, autorizzata da Papa Alessandro VI Borgia nel 1492, a finanziare la costruzione di questa chiesa iniziata nel 1507, interrotta a causa del Sacco di Roma, e poi ricominciata fino alla conclusione dei lavori nel 1594. Un patrimonio unico opera di Antonio da Sangallo il giovane per l’edificio, mentre la Cupola porta la firma di Jacopo Del Duca, allievo di Michelangelo. Il suo restauro nel 1870 fu curato da Giuseppe Sacconi, l’architetto che pochi anni dopo avrebbe progettato e diretto i lavori di costruzione del Vittoriano.
Uscendo dalla chiesa, arte e infrastrutture si fondono anche nel vicino cantiere per la realizzazione della stazione Venezia. Promosso dal consorzio, con il patrocinio di Roma Capitale e di concerto con le Soprintendenze competenti, il progetto di rigenerazione urbana Murales ha trasformato Piazza Venezia in una innovativa piattaforma culturale, trasformando i silos del cantiere, tipici strumenti industriali, in tele per la rappresentazione di opere di arte contemporanea create da artisti di respiro internazionale che a partire dallo scorso dicembre si alterneranno ogni quattro mesi. Ad aprile sarà dunque svelata l’opera del secondo dei sei artisti selezionati per interpretare le trasformazioni in corso nella città.
– foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).

Salini “Torna a risplendere a Roma la Chiesa di Santa Maria di Loreto”

ROMA (ITALPRESS) – “Nelle città esistono tesori da custodire, perchè possano essere tramandati e raccontati alle future generazioni. Proteggere e riqualificare questo patrimonio fa parte dell’impegno che, con orgoglio, il nostro Gruppo ha assunto verso le comunità in cui opera, per la tutela del bello e la protezione del passato che abbiamo la fortuna di aver ereditato. Il senso di quell’eredità vive nell’equilibrio tra la tecnica e la bellezza, lo stesso equilibrio che Webuild ricerca nelle grandi infrastrutture che realizza nel mondo”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, commentando la conclusione della ristrutturazione della Chiesa di Santa Maria di Loreto, capolavoro cinquecentesco che affaccia la sua cupola su piazza Venezia a Roma. “Ne abbiamo testimonianza proprio a Roma, dove, con la costruzione di un’opera tecnologicamente sfidante e innovativa come la linea C della metropolitana, contribuiamo a rafforzare la mobilità sostenibile nella Capitale, valorizzando al contempo la storia che ci ha preceduti – ha aggiunto Salini -. Lo facciamo tramite i reperti che, lavorando, ogni giorno abbiamo l’opportunità di riportare alla luce, ma anche attraverso la tutela dei monumenti e dei palazzi storici lungo tutta la linea. A Piazza Venezia ad esempio abbiamo lavorato per il consolidamento e il restauro della chiesa di Santa Maria di Loreto, in sinergia con le istituzioni e in particolare con la Soprintendenza Speciale di Roma”.
“La Chiesa torna oggi a splendere grazie ad un grande lavoro di squadra multidisciplinare, che ha permesso di valorizzare e riportare all’originario splendore la sua ricchezza artistica, frutto di una lunga storia, che guarda oggi al futuro grazie a questo intervento. Voluta dalla corporazione dei Fornai di Roma e autorizzata da Papa Alessandro VI Borgia nel 1492, la chiesa è uno dei 15 edifici di valore artistico monitorati e valorizzati nell’ambito dei lavori della stazione Venezia della Linea C”, ha detto ancora Salini.
La Chiesa è stata riportata oggi agli antichi fasti grazie agli interventi di ristrutturazione del consorzio guidato da Webuild e Vianini Lavori, nell’ambito delle attività di realizzazione della futura stazione Venezia della Linea C della Metropolitana. Gli interventi sulla Chiesa di Santa Maria di Loreto rientrano in un più ampio programma eseguito dal consorzio per la tutela e la valorizzazione dei monumenti e dei palazzi storici di Piazza Venezia, in pieno centro storico, con la direzione scientifica e l’alta sorveglianza della Soprintendenza Speciale di Roma. In questo caso, le attività si sono concentrate sulla chiesa dedicata alla Madonna di Loreto di proprietà del Pio Sodalizio dei Fornai.
Diciotto mesi di interventi, iniziati nel 2023, hanno permesso di riqualificare questo tesoro di Roma grazie ad un grande lavoro di squadra che ha unito competenze ingegneristiche, architettoniche e artistiche con il coinvolgimento di un team multidisciplinare di operai, ingegneri, architetti, topografi e restauratori. Le attività hanno previsto il consolidamento strutturale, con l’inserimento di rinforzi in acciaio nelle murature e l’installazione di innovativi sistemi di monitoraggio, e il restauro del prezioso patrimonio artistico interno, tra cui gli affreschi della cupola e gli stucchi del presbiterio.
Fu la corporazione dei fornai di Roma, autorizzata da Papa Alessandro VI Borgia nel 1492, a finanziare la costruzione di questa chiesa iniziata nel 1507, interrotta a causa del Sacco di Roma, e poi ricominciata fino alla conclusione dei lavori nel 1594. Un patrimonio unico opera di Antonio da Sangallo il giovane per l’edificio, mentre la Cupola porta la firma di Jacopo Del Duca, allievo di Michelangelo. Il suo restauro nel 1870 fu curato da Giuseppe Sacconi, l’architetto che pochi anni dopo avrebbe progettato e diretto i lavori di costruzione del Vittoriano.
Uscendo dalla chiesa, arte e infrastrutture si fondono anche nel vicino cantiere per la realizzazione della stazione Venezia. Promosso dal consorzio, con il patrocinio di Roma Capitale e di concerto con le Soprintendenze competenti, il progetto di rigenerazione urbana Murales ha trasformato Piazza Venezia in una innovativa piattaforma culturale, trasformando i silos del cantiere, tipici strumenti industriali, in tele per la rappresentazione di opere di arte contemporanea create da artisti di respiro internazionale che a partire dallo scorso dicembre si alterneranno ogni quattro mesi. Ad aprile sarà dunque svelata l’opera del secondo dei sei artisti selezionati per interpretare le trasformazioni in corso nella città.
– foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).

Under 21, pari 1-1 in amichevole con la Damimarca

CITTADELLA (ITALPRESS) – Nell’ultima amichevole prima degli Europei di giugno, l’Italia Under 21 pareggia 1-1 contro la Danimarca al ‘Tombolatò di Cittadella grazie ad un gol di Prati. Si chiude quindi senza vittorie questa sosta per i ragazzi di Carmine Nunziata, reduci dalla sconfitta di Venezia contro un’Olanda rimasta in nove ma capace di beffare i padroni di casa nel recupero. Oggi serviva una reazione per voltare pagina, ma a Cittadella agli azzurrini è mancata anche quella fluidità di gioco che aveva spinto Nunziata a guardare il bicchiere mezzo pieno contro gli oranje.

Ciò che non è mancato al ‘Tombolatò è invece qualche ingenuità di troppo. Come quella al 21′ che ha portato al vantaggio danese, dopo un gol annullato agli ospiti. Zanotti calcia addosso a Prati e aziona la ripartenza della Danimarca: Jorgensen lavora bene un pallone per Sorensen che si inserisce in area e batte Desplanches. Una reazione strutturata da parte dell’Italia non c’è. La squadra di Nunziata sembra soffrire l’intensità dei danesi e per il pareggio serve un eurogol di Prati, che al 37′ dopo una respinta della difesa lascia partire una conclusione al volo da fuori area che coglie di sorpresa Jumgdal.

All’intervallo Nunziata richiama Desplanches, Pisilli e Bianco. Dentro Sassi, Ndour e Doumbia. Più fisicità a centrocampo, ma anche più esperienza internazionale con l’ingresso poco dopo di Baldanzi e Fabbian al posto di Pafundi ed Esposito. L’occasione del 2-1 ce l’ha proprio Fabbian che si inserisce con i tempi giusti dopo un tiro deviato di Zanotti, ma il suo tocco in spaccata termina fuori. Al 70’ scocca anche l’ora di Koleosho, che al primo pallone toccato spreca una chance a tu per tu con il portiere. Nel recupero è Ghilardi a colpire la traversa sugli sviluppi di un corner. Finisce 1-1 al ‘Tombolatò. Servirà un’altra Italia in Slovacchia a giugno.

– foto IPA Agency –
(ITALPRESS)

Under 21, pari 1-1 in amichevole con la Damimarca

CITTADELLA (ITALPRESS) – Nell’ultima amichevole prima degli Europei di giugno, l’Italia Under 21 pareggia 1-1 contro la Danimarca al ‘Tombolatò di Cittadella grazie ad un gol di Prati. Si chiude quindi senza vittorie questa sosta per i ragazzi di Carmine Nunziata, reduci dalla sconfitta di Venezia contro un’Olanda rimasta in nove ma capace di beffare i padroni di casa nel recupero. Oggi serviva una reazione per voltare pagina, ma a Cittadella agli azzurrini è mancata anche quella fluidità di gioco che aveva spinto Nunziata a guardare il bicchiere mezzo pieno contro gli oranje.

Ciò che non è mancato al ‘Tombolatò è invece qualche ingenuità di troppo. Come quella al 21′ che ha portato al vantaggio danese, dopo un gol annullato agli ospiti. Zanotti calcia addosso a Prati e aziona la ripartenza della Danimarca: Jorgensen lavora bene un pallone per Sorensen che si inserisce in area e batte Desplanches. Una reazione strutturata da parte dell’Italia non c’è. La squadra di Nunziata sembra soffrire l’intensità dei danesi e per il pareggio serve un eurogol di Prati, che al 37′ dopo una respinta della difesa lascia partire una conclusione al volo da fuori area che coglie di sorpresa Jumgdal.

All’intervallo Nunziata richiama Desplanches, Pisilli e Bianco. Dentro Sassi, Ndour e Doumbia. Più fisicità a centrocampo, ma anche più esperienza internazionale con l’ingresso poco dopo di Baldanzi e Fabbian al posto di Pafundi ed Esposito. L’occasione del 2-1 ce l’ha proprio Fabbian che si inserisce con i tempi giusti dopo un tiro deviato di Zanotti, ma il suo tocco in spaccata termina fuori. Al 70’ scocca anche l’ora di Koleosho, che al primo pallone toccato spreca una chance a tu per tu con il portiere. Nel recupero è Ghilardi a colpire la traversa sugli sviluppi di un corner. Finisce 1-1 al ‘Tombolatò. Servirà un’altra Italia in Slovacchia a giugno.

– foto IPA Agency –
(ITALPRESS)

Intesa Sanpaolo, al Museo del Risparmio il libro “Moneta e promesse”

TORINO (ITALPRESS) – “Moneta e promesse. Sette storie di banchieri che hanno plasmato il mondo moderno” è il titolo del libro di Paolo Zannoni, banchiere d’affari di lungo corso, presentato a Torino, al Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo.
In questo volume Zannoni spiega il complesso rapporto tra banche e Stati, mostrando come regimi diversi in periodi e in culture differenti abbiano tutti collaborato con le banche per raggiungere i propri obiettivi.
Dal rione di Rialto nella Venezia del XVII secolo alla nascita della Banca d’Inghilterra, dal Regno di Napoli alla Russia bolscevica, dalla Rivoluzione americana all’Ecu de Marc, l’antenato dell’euro. Il libro ripercorre un viaggio nella storia per riflettere sul ruolo delle banche e del debito fra passato e presente.
“Dopo essere stato in banca d’affari per diversi anni – spiega Zannoni – ho cominciato a leggere sulla moneta, l’argomento era molto complicato e non ero soddisfatto di quello che trovavo. Per questo ho deciso di andare a guardare i documenti originali. Il punto saliente del mio libro è uno solo: il debito delle banche è la moneta degli Stati moderni”.
Per il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro “Zannoni lavora come uno storiografo, ha letto i libri contabili dei primissimi banchieri e di chi emetteva debito. Il volume racconta di diverse epoche e sovrani. Quando si esagera nell’emettere promesse la gente non ci crede più, la promessa perde valore e si chiama inflazione”. Gros-Pietro sottolinea l’importanza dell’educazione finanziaria che “richiede un certo impegno. Conoscere la finanza è essenziale per fare in modo che il denaro sia al servizio della persona e non viceversa. Noi come banca offriamo gratuitamente una formazione di istruzione finanziaria e competenze”.
-foto f19/Italpress-
(ITALPRESS).

Intesa Sanpaolo, al Museo del Risparmio il libro “Moneta e promesse”

TORINO (ITALPRESS) – “Moneta e promesse. Sette storie di banchieri che hanno plasmato il mondo moderno” è il titolo del libro di Paolo Zannoni, banchiere d’affari di lungo corso, presentato a Torino, al Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo.
In questo volume Zannoni spiega il complesso rapporto tra banche e Stati, mostrando come regimi diversi in periodi e in culture differenti abbiano tutti collaborato con le banche per raggiungere i propri obiettivi.
Dal rione di Rialto nella Venezia del XVII secolo alla nascita della Banca d’Inghilterra, dal Regno di Napoli alla Russia bolscevica, dalla Rivoluzione americana all’Ecu de Marc, l’antenato dell’euro. Il libro ripercorre un viaggio nella storia per riflettere sul ruolo delle banche e del debito fra passato e presente.
“Dopo essere stato in banca d’affari per diversi anni – spiega Zannoni – ho cominciato a leggere sulla moneta, l’argomento era molto complicato e non ero soddisfatto di quello che trovavo. Per questo ho deciso di andare a guardare i documenti originali. Il punto saliente del mio libro è uno solo: il debito delle banche è la moneta degli Stati moderni”.
Per il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro “Zannoni lavora come uno storiografo, ha letto i libri contabili dei primissimi banchieri e di chi emetteva debito. Il volume racconta di diverse epoche e sovrani. Quando si esagera nell’emettere promesse la gente non ci crede più, la promessa perde valore e si chiama inflazione”. Gros-Pietro sottolinea l’importanza dell’educazione finanziaria che “richiede un certo impegno. Conoscere la finanza è essenziale per fare in modo che il denaro sia al servizio della persona e non viceversa. Noi come banca offriamo gratuitamente una formazione di istruzione finanziaria e competenze”.
-foto f19/Italpress-
(ITALPRESS).