Le Terme di Sciacca escluse dalla fase finale del bando di Cassa Depositi e Prestiti

“La manifestazione di interesse presentata dalla Regione avente ad oggetto le terme di Sciacca non rientra tra i 30 immobili ammessi alla fase finale”. La comunicazione arriva direttamente dal vice sindaco del Comune di Sciacca Gianluca Fisco che si era speso nei mesi scorsi per concretizzare quello che sembrava “l’ultimo treno possibile” per il futuro delle ex Terme di Sciacca. Una notizia che fa scoraggiare adesso anche se il vice sindaco ha gia’ annunciato che: “Nei prossimi giorni avremo l’opportunità di incontrare il Presidente Schifani e l’Assessore Falcone per avviare un confronto sulla situazione termale che parta dal grande lavoro documentale svolto per partecipare al fondo nazionale del turismo gestito da Cassa Depositi e Prestiti”.

L’intervento di Cassa Depositi e Prestiti per le Terme di Sciacca potrà essere effettuato a prescindere dall’esito del bando. Da un precedente incontro di circa dieci giorni fa con l’assessore Falcone e il parlamentare regionale Carmelo Pace, sarebbe emerso che l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti per le Terme di Sciacca potrebbe essere effettuato a prescindere dall’esito del bando che oggi e’ negativo. Sono tutti aspetti che adesso l’amministrazione di Sciacca vuole verificare nell’incontro con Falcone. “Capire – dice Fisco – se si è trattato di una questione economica o altro”.

La giunta regionale lo scorso anno ha deliberato di partecipare all’avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse ai fini dell’acquisizione di immobili da parte di un fondo immobiliare che opera nel settore del turismo.
L’esclusione delle Terme di Sciacca dal bando regionale adesso, sancisce una ulteriore battuta d’arresto rispetto la possibilità di rilancio delle Terme.

Approvato emendamento La Rocca Ruvolo su Museo Regionale dell’Editoria e della Comunicazione

La deputata regionale Margherita La Rocca Ruvolo ha presentato un emendamento alla legge di stabilità, approvato ieri in commissione Bilancio all’Ars, per il riconoscimento del Museo Regionale dell’Editoria e della Comunicazione nella Regione Siciliana, già costituito dalla fondazione Salvatore Lauricella, con sede a Palermo.

“Al fine di diffondere la rilevanza storica e l’unicità del patrimonio culturale siciliano è riconosciuto il Museo Regionale dell’Editoria e della Comunicazione nella Regione Siciliana, già costituito dalla fondazione Salvatore Lauricella, con sede a Palermo. E’ quanto prevede un mio emendamento alla legge di stabilità approvato ieri in commissione Bilancio all’Ars. Un ringraziamento al governo e ai colleghi deputati per aver sostenuto la proposta”. Lo fa sapere, in una nota, la deputata regionale di Forza Italia all’Ars e presidente della commissione Bilancio, Margherita La Rocca Ruvolo.

Il Museo Regionale dell’Editoria e della Comunicazione è stato costituito dalla fondazione intitolata al più volte ministro della Repubblica originario di Ravanusa (Agrigento) che ha “come scopo il rispetto della legalità e l’impegno nella solidarietà sociale, nel solco dei principi che hanno sempre ispirato l’attività di Salvatore Lauricella, come amministratore, come politico di vaglia e come persona impegnata nella difesa del bene collettivo”.

Tra gli obiettivi della fondazione Lauricella vi sono la promozione della cultura dell’editoria e della comunicazione, organizzando eventi e momenti formativi; particolare vocazione al volontariato puntando alla cura e allo sviluppo culturale ed economico, con attenzione ai giovani e ai minori; attività di sostegno quali: studio, ricerca, dibattito, formazione, divulgazione, promozione e aggiornamento politica, problematiche sociali, incontri, convegni, mostre, manifestazioni, seminari, borse di studio, attività e servizi connessi; collaborazione con altri Enti, organismi e istituzioni per il raggiungimento delle finalità statutarie al fine di promuovere la cultura nelle sue più ampie manifestazioni: musei, cinema, teatri, rassegne culturali e libri.

Fontana del ‘700 sequestrata nel 2015 riconsegnata alla Soprintendenza di Agrigento

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I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cammarata hanno consegnato alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Agrigento una fontana in pietra a forma di conchiglia, sequestrata nel 2015 a Santo Stefano Quisquina.

Il bene patrimoniale era stato individuato nell’ambito di un’attività investigativa che aveva condotto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un soggetto classe ’64, ritenuto responsabile di reati contro la persona ed il patrimonio.
La fontana era stata riconosciuta dal Tribunale di Sciacca nel 2019 come bene di interesse storico e artistico e, quindi, patrimonio dello Stato.

Con sentenza della Corte d’Appello di Palermo nel 2020, divenuta irrevocabile nel maggio 2022, è stata disposta poi la confisca.
Il reperto storico è stato trasportato dai Carabinieri ad Agrigento, presso il laboratorio della Soprintendenza, dove al termine di un accurato restauro, e a seguito di un futuro progetto, sarà verosimilmente reinserita nel territorio della provincia agrigentina.
La fontana presenta caratteristiche stilistiche e tecniche risalenti a tutto il XVIII secolo: forma a conchiglia, volute a “rocailles” con orlo rialzato e scanalature verticali regolari. Lo stile può ritenersi riferibile a quello del manufatto attualmente presente nella via Roma del comune di Santo Stefano Quisquina, anche se alcuni elementi di differenziazione inducono a pensare che l’esecuzione sia di matrice diversa. Il manufatto, in particolare, rappresenta una testimonianza remota legata alle vicende settecentesche della baronia dei Ventimiglia, che impressero un’indelebile impronta all’architettura e all’arredo urbano della città. In ragione di queste caratteristiche stilistiche, l’opera si colloca, seppure con dimensioni contenute e in tono minore, nel novero delle fontane monumentali settecentesche di cui altri interessanti esempi permangono nello stesso territorio, prima tra tutte la fontana di piazza Castello.

Al Carnevale di Montevago quattro giorni di sfilate con tre carri allegorici e la musica di Nanà

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Ci saranno tre carri allegorici, i gruppi mascherati ed è prevista l’esibizione del cantante di Sciacca Nanà al Carnevale di Montevago in programma dal 18 al 21 febbraio.

Quattro giorni di sfilate per la festa organizzata dal comune con tre carri allegorici, uno dei quali realizzato da maestranze di Sciacca. Gli altri da gruppi di Montevago e Santa Margherita Belice. Il costo complessivo della festa è di circa 30 mila euro.

Previsto anche uno spettacolo per i più piccoli, organizzato dal Coro degli Angeli, un’associazione di Menfi, che lo scorso anno ha avuto molto successo. Nei prossimi giorni verrà fornito il programma della manifestazione dal sindaco, Margherita la Rocca Ruvolo, e dall’assessore allo Spettacolo, Calogero Barrile.

Ai domiciliari un giovane a Santa Margherita Belice

A un ventiquattrenne di Santa Margherita Belice, O.G., è stata aggravata la misura ed è passato dal divieto di avvicinamento alla persona offesa alla detenzione domiciliare con braccialetto elettronico.

Il provvedimento è scattato a seguito di una di una denuncia presentata dai carabinieri della stazione di Santa Margherita Belice perché in precedenza il giovane avrebbe danneggiato il braccialetto elettronico e si sarebbe reso irreperibile.

Prognosi di 30 giorni per il tunisino forse spinto fuori da un’auto in corsa a Sciacca

Ha riportato fratture costali e al bacino il tunisino di 40 anni soccorso dagli agenti del commissariato di polizia di Sciacca e dai sanitari del 118 sulla statale 115, in località San Giorgio. Una delle ipotesi è che il nordafricano possa essere stato spinto fuori da un’auto in corsa. Il tunisino è ricoverato al Giovanni Paolo II di Sciacca. La prognosi è di 30 giorni. Indaga il commissariato che ha già informato la Procura della Repubblica di Sciacca.

Anziana muore dopo 12 ore di attesa al Pronto Soccorso dell’ospedale di Agrigento

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E’ morta dopo essere rimasta 12 ore al pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio”, in attesa di un ricovero. L’anziana era stata accompagnata nell’area di emergenza, il decesso si e’ verificato lunedì.

Il Codacons, ha gia’ annunciato che presenterà’ esposto in Procura nei prossimi giorni chiedendo di aprire una apposita indagine sul caso e di verificare l’eventuale presenza di malasanità in Sicilia.

Nell’esposto sara’ chiesto al ministero della Salute di inviare i propri ispettori all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per compiere tutti gli accertamenti del caso.

“Saremo ben lieti – ha dichiarato il Codacons – di offrire assistenza legale ai familiari dell’anziana deceduta, – concludono dal Codacons – per andare fino in fondo nella ricerca della verità sulle cause del decesso”.

Giornata della Memoria, diverse iniziative nell’agrigentino

In occasione della Giornata della Memoria si svolgeranno diverse iniziative nel weekend in tutto l’agrigentino.
A Sciacca, il Rotary Club ha organizzato un seminario e presenterà domani, presso il salone della chiesa Beata Maria Vergine del Loreto alle 18,30, il progetto triennale 2022-2025 “Itinerario Turistico Culturale ebraico in Sicilia che ha l’obiettivo di promuovere il territorio e il turismo in Sicilia legato alla presenza ebraica nei secoli, valorizzando l’identità locale dei luoghi individuati e la loro storia.

Il progetto si avvale di un Comitato Tecnico Scientifico di cui fa parte per il Club di Sciacca la professoressa Angela Scandaliato che ha individuato e proposto di inserire nell’itinerario turistico storico-archeologico per il territorio di Agrigento i luoghi di maggiore interesse : Sciacca, Caltabellotta e Siculiana-Agrigento.

Per quanto riguarda Sciacca sarà prodotta una sintesi sulla storia della comunità a partire dalla fondazione della prima Università ebraica dell’isola, Studium o Yeshivah nel 1447, la peculiarità degli ebrei del territorio Sciacca-Caltabellotta dovuta all’uso di una particolare lingua il giudeo-arabo.

A Caltabellotta la comunità ebraica era strettamente legata a quella di Sciacca per la presenza di nuclei familiari comuni. Nel centro della città sarà possibile vedere una lapide funeraria ebraica, il sito della sinagoga scoperta nel 1993, il materiale che sarà contenuto nella sala museale e in particolare l’unica ketubbah (contratto matrimoniale ebraico) originale del XV.

A Siculiana all’interno di una cappella della chiesa madre si trova un prezioso Kior con iscrizione ebraica che ha consentito di ricostruire la storia della famiglia del donatore appartenente alla ricca e culturalmente importante comunità ebraica agrigentina. La cappella è decorata con preziose formelle di alabastro con scene dell’Antico Testamento che facevano parte originariamente del Kior.

A Villafranca Sicula si è svolto questa mattina un corteo, a cui hanno preso parte tutte le classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, che si è mosso dalla scuola fino ad arrivare all’oratorio, dove gli alunni hanno manifestato con striscioni e cartelloni, per poi esibirsi sul palco con poesie e canti. Mentre stasera la Giornata della memoria continuerà con l’Ensemble della Banda Musicale della Croce Rossa.

Messina Denaro e le generalità di diversi fiancheggiatori, documenti di identità rinvenuti nel covo

 Il boss Matteo Messina Denaro avrebbe utilizzato negli anni le generalità di diversi fiancheggiatori.

Lo sospettano gli inquirenti che, nel covo di vicolo San Vito, a Campobello di Mazara, tra le carte del capomafia hanno trovato documenti di identità contraffatti coi nomi e i dati di persone realmente esistenti. Non è ancora chiaro se i documenti siano stati contraffati dallo stesso capomafia o se qualcuno glieli abbia forniti precompilati e lui abbia soltanto apposto la sua foto. Diverse peraltro sono le foto tessera trovate al padrino di Castelvetrano. 
    Prima di assumere l’identità del geometra Bonafede, utilizzata a partire almeno dal 2020, quando venne operato di cancro all’ospedale di Mazara del Vallo e utilizzò il codice fiscale e la carta di identità del suo complice, il boss avrebbe dunque fatto uso dei documenti di altre persone. E con le generalità di altri favoreggiatori avrebbe viaggiato e concluso affari. Piste che gli inquirenti, che stanno tentando di andare a ritroso per ricostruite la latitanza del capomafia, ora approfondiranno. 

Rifiuti, per gli impianti di Sciacca servono altri 13 milioni di euro e decide Schifani

Il Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti ha chiesto la reimputazione del finanziamento e adesso la decisione è della Presidenza della Regione. Si attende la delibera di giunta per dare una spinta decisiva ai lavori per l’ampliamento del centro di compostaggio e della discarica di Sciacca, strutture pubbliche. I costi per i lavori sono lievitati notevolmente e tutto è rimesso al governo regionale che dovrà valutare la possibilità di intervenire destinando ulteriori risorse. Si tratta di lavori esecutivi e cantierabili.

La lievitazione dei costi dovuta all’aggiornamento dei prezzi ha portato quelli per l’impianto di compostaggio di contrada Santa Maria da 6 a 13 milioni di euro. Si tratta di attrezzature che hanno avuto una notevole lievitazione dei costi. Per la discarica, invece, si passa da circa 25 a 31 milioni di euro. I tempi stringono anche per i passaggi successivi. Il parco progetti da reimputare è già trasmesso alla presidenza e si attende una decisione entro metà febbraio.

“La commissione per la validazione del progetto è fissata per l’8 febbraio – dice Vito Marsala, presidente della Srr Ato Agrigento ovest – e successivamente, avendo la copertura finanziaria, si potrà andare in gara che sarà gestita dall’Urega. I lavori, se non ci saranno imprevisti in fase di gara, potranno iniziare nel 2023 e completati in un paio di anni. Intanto, abbiamo presentato la richiesta di un approvazione di un piano di caratterizzazione al dipartimento e se questo verrà approvato in tempi ordinari noi potremmo nel giugno-luglio del 2023 aprire la discarica per abbancare i sovvalli. Questo ci farebbe ridurre i costi rispetto a quelli attuali. Questo per la discarica. Per l’impianto di compostaggio se arriva la delibera del finanziamento entro il 2023 potrebbero iniziare i lavori di ampliamento ed essere completati entro il 2024”.