Mazara del Vallo, arrestato 47enne per identità falsa in ospedale

L’episodio che ha portato all’arresto del 47enne tunisino ruota attorno all’uso di una identità falsa in ospedale, strategia impiegata per eludere i controlli e ottenere il ricovero presso il presidio sanitario di Mazara del Vallo. L’uomo, già destinatario di un decreto di espulsione e rimpatriato, era rientrato in Italia in maniera irregolare, violando così il divieto imposto dalle autorità.

Con l’aiuto di un connazionale di 35 anni, avrebbe fornito le generalità di quest’ultimo al momento dell’accettazione in ospedale. Una sostituzione di persona compiuta in concorso, finalizzata a evitare che i sanitari o le forze dell’ordine potessero riconoscerlo.

Le anomalie cliniche che hanno fatto scattare i controlli

La ricostruzione dei Carabinieri della Stazione di Mazara del Vallo parte dalla segnalazione dei sanitari, che hanno notato una discordanza fra i dati presenti in precedenti cartelle cliniche intestate al nome fornito e gli accertamenti effettuati sul paziente al momento del ricovero.

L’elemento determinante è stato il gruppo sanguigno: completamente diverso da quello del 35enne la cui identità era stata utilizzata. Un dettaglio che ha immediatamente insospettito il personale medico, inducendolo a informare i Carabinieri.

Da quel momento l’attività investigativa dell’Arma, rapida e mirata, ha permesso di ricostruire la dinamica dell’inganno e accertare che dietro la identità falsa si celava l’uomo già espulso dall’Italia.

Arresto al momento delle dimissioni

I militari hanno atteso il giorno delle dimissioni. All’uscita dall’ospedale, il 47enne è stato arrestato per violazione del divieto di espulsione, mentre il connazionale complice è stato denunciato in stato di libertà per sostituzione di persona

.L’Autorità giudiziaria ha disposto l’immediata liberazione dell’uomo e il nulla osta all’espulsione, in attesa delle decisioni della Prefettura.

Un caso che riaccende l’attenzione sui controlli sanitari

L’episodio dimostra come situazioni di identità falsa possano essere individuate grazie alla scrupolosità del personale sanitario e alla collaborazione con le forze dell’ordine. Un intervento tempestivo che ha consentito di far emergere una condotta illecita e di attivare rapidamente le misure previste dalla legge.

Terme di Sciacca, i comitati di quartiere: “Strategia dello sfinimento, non lasciamole scivolare nel silenzio”

Il complesso termale di Sciacca torna al centro del dibattito pubblico. L’Unione dei Comitati di Quartiere lancia un appello accorato, definendo le Terme “un patrimonio abbandonato” e parlando di “una città ferita”, costretta da troppo tempo ad assistere al deterioramento di uno dei suoi beni storici, culturali ed economici più rilevanti.

Nel comunicato, i comitati attribuiscono la responsabilità di questo lungo immobilismo alla Regione Siciliana, che “per anni non ha avviato nessun piano di tutela e di rilancio”. Oggi, affermano, Sciacca rischierebbe di accettare qualsiasi proposta “pur di vedere riaperti quei cancelli”, una condizione che secondo loro espone la comunità a scelte affrettate e non ponderate.

Il nuovo bando regionale, pubblicato nell’autunno 2025, prevede un investimento complessivo di 50 milioni di euro tramite partenariato pubblico-privato, la concessione, la progettazione, l’esecuzione dei lavori e la gestione del complesso termale, con la possibilità di cumulare risorse Fsc con altri finanziamenti. Tra le novità più significative rispetto al bando del 2024 figurano la durata della concessione fino a 99 anni, l’eliminazione dell’obbligo del 51% di investimento privato, una concessione mineraria regolata separatamente e un canone aggiornato secondo la normativa regionale. Le offerte dovranno essere presentate sulla piattaforma TuttoGare entro le ore 12 del 27 febbraio 2026.

Nonostante questi elementi, i comitati avvertono che “dopo anni di stallo, questo avviso resta solo un’illusione sulla carta”, poiché nessuna delle misure previste garantirebbe che la riapertura possa tradursi in un reale beneficio per la collettività. Sottolineano che le informazioni sul progetto definitivo restano frammentarie, che non è possibile valutare l’impatto economico e occupazionale sulla comunità e che non si comprende ancora la ricaduta sull’imprenditoria locale. Il rischio è che “nella fretta di ottenere risultati, si perda di vista il valore del bene pubblico”.

Uno dei punti più critici riguarda la trasparenza. I comitati denunciano che gli atti del primo e del secondo bando risultano “irreperibili o difficilmente accessibili”, e che i cittadini sono stati informati quasi esclusivamente attraverso le comunicazioni del sindaco durante le sedute del consiglio comunale. Una situazione ritenuta “inaccettabile”, perché i documenti non sarebbero facilmente consultabili sul sito della Regione, non sarebbero integralmente pubblicati, non sarebbero accessibili nemmeno al sindaco e al Comitato Patrimonio Termale e non sarebbero accompagnati da un adeguato percorso di informazione e confronto. Per l’Unione dei Comitati, questa condizione “viola il principio di trasparenza […] ed espone l’intero processo a dubbi, sospetti e possibili contenziosi”.

Il comunicato richiama anche quella che definisce la “strategia dello sfinimento”. Più il tempo passa, più la città perde lucidità e spirito critico, finendo per accettare decisioni “fondamentali e irreversibili” senza un vero dibattito. Comune e consiglio comunale, pur impegnati, vengono descritti come ridotti spesso al ruolo di semplici “comunicatori” delle informazioni regionali. Al contrario, viene riconosciuto il lavoro svolto dal Comitato Civico Patrimonio Termale, che “non ha mai spento i riflettori sulla questione”.

L’Unione dei Comitati rivolge quindi un appello alle istituzioni locali. Chiede al sindaco e al Comitato Patrimonio Termale di “guardare oltre gli annunci”, perché “la riapertura non può essere raccontata per slogan”; di pretendere dalla Regione “tutti gli atti, subito e integralmente”, perché “devono essere accessibili alla città”; di “esigere un tavolo vero, non una comunicazione a senso unico”, affinché Sciacca possa partecipare attivamente alle scelte; di fare della trasparenza “la priorità”; e infine di coinvolgere la cittadinanza, perché “le Terme appartengono alla comunità che deve conoscere e decidere”.

Nella parte conclusiva, i comitati ribadiscono che non basta riaprire le Terme: occorre farlo “nel modo giusto”, evitando procedure poco chiare, concessioni quasi secolari senza dibattito, criteri modificati senza spiegazioni e una gestione non condivisa. Annunciano inoltre che, nei mesi che precedono la scadenza del bando, saranno “protagonisti di campagne informative” per restituire alla comunità il proprio ruolo. E sollecitano ancora una volta la politica a ottenere dalla Regione ciò che, a loro avviso, Sciacca merita: “trasparenza, partecipazione e rispetto”.

L’Unione dei Comitati conclude confermando la volontà di lavorare in modo coordinato con il Comitato Civico Patrimonio Termale “per promuovere e sostenere iniziative necessarie per il benessere e lo sviluppo della città”.

Fratelli d’Italia attacca Termine: “Sciacca ostaggio dell’immobilismo”

Nuova presa di posizione del circolo territoriale di Sciacca di Fratelli d’Italia, che interviene duramente sulla situazione politica comunale e sui continui rinvii nella definizione della giunta.

La nota, firmata dal coordinatore cittadino Ignazio Gallo, arriva all’indomani delle dichiarazioni del sindaco Fabio Termine, secondo cui occorreranno altre due settimane per completare l’esecutivo.

Per il partito si tratta dell’ennesimo rinvio che è il segno di una gestione amministrativa “paragonabile a un condominio minimo di quattro residenti”, con ripercussioni dirette sulla capacità del comune di affrontare questioni considerate prioritarie per la città.

Nella loro analisi, i forzisti richiamano diversi ambiti in cui, a loro dire, la città attende risposte da anni: dalle attività produttive che, dal 2020, chiederebbero certezze sugli strumenti di governo del territorio, fino alla zona industriale di contrada Santa Maria, descritta come “abbandonata da tempo” e senza una programmazione definita.

Un ulteriore capitolo riguarda il Pudm, il piano di utilizzo del demanio marittimo, che secondo il partito sarebbe “nell’oblio”, con il rischio concreto di un’altra stagione estiva priva di regole certe per le spiagge saccensi.

Sotto accusa anche la gestione del servizio idrico, con turnazioni in aumento, perdite di rete e difficoltà per le aziende che operano nella distribuzione privata. Fratelli d’Italia lamenta, inoltre uno scarso contributo dell’amministrazione comunale nel percorso istituzionale legato al rilancio delle Terme di Sciacca.

Nella nota è citato anche il Piano Aro, che secondo gli azzurri non avrebbe trovato una soluzione condivisa a causa di una mancata capacità di mediazione della giunta.

“La responsabilità verso i cittadini – afferma Fratelli d’Italia – impone decisioni puntuali, non più rinviabili. Il progetto politico dell’amministrazione Termine è giunto al capolinea e occorre prenderne atto.”

La posizione del partito conferma un clima politico teso, mentre la città resta in attesa dei nuovi assessori che dovranno completare l’esecutivo guidato da Fabio Termine.

Corse aggiuntive per Natale, Sicilia Express verso l’isola

Il Sicilia Express amplia l’offerta e raddoppia le corse per consentire a più viaggiatori di raggiungere la Sicilia durante le festività natalizie. L’iniziativa, nata per agevolare il ritorno dei siciliani residenti al Nord, registra una domanda crescente e quest’anno si presenta con un potenziamento significativo.

Due le date di partenza da Torino – 20 e 27 dicembre – e due quelle di ritorno, il 5 e il 10 gennaio 2026. In totale, i due convogli diretti verso l’isola potranno accogliere 1.100 passeggeri, con biglietti in vendita a una tariffa compresa tra 24,90 e 29,90 euro a partire dalle ore 12 di sabato 13 dicembre.

Schifani: “Un progetto che riporta a casa i siciliani”

Il presidente della Regione Renato Schifani evidenzia la portata sociale del potenziamento del Sicilia Express, sottolineando come l’iniziativa rappresenti un servizio che risponde a un bisogno reale:
«Grazie al raddoppio delle corse, più siciliani potranno tornare nella loro terra in modo comodo, sicuro ed economico. È un progetto che cresce, che mantiene la promessa di riportare a casa chi ama la Sicilia e che consolida un modello ormai molto richiesto».

Aricò: “Identità, tradizione e modernità nello stesso viaggio”

Per l’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Alessandro Aricò, il Sicilia Express è qualcosa di più di un collegamento ferroviario:
«È un progetto di cui andiamo fieri, perché tiene insieme identità, tradizioni e modernità. Il raddoppio delle corse dimostra quanto questa iniziativa sia apprezzata e necessaria. Vedere migliaia di siciliani che possono tornare a casa per le feste ci conferma che stiamo lavorando nella giusta direzione per una Sicilia più connessa».

Un viaggio-evento: musica, degustazioni e intrattenimento

Il treno propone un format che trasforma la traversata in un vero evento: intrattenimento musicale, animazione, degustazioni di prodotti tipici e momenti di socialità arricchiscono il viaggio verso l’isola.
Tra gli ospiti annunciati figurano Lello Analfino e il tenore Alberto Urso, oltre a masterclass dedicate al vino e alla pasticceria siciliana.

Il percorso prevede l’arrivo a Messina, da cui una sezione proseguirà verso Siracusa e un’altra verso Palermo Centrale, garantendo copertura alle principali direttrici della mobilità interna.

Un tassello del piano di rilancio della mobilità regionale

Il potenziamento del Sicilia Express rientra nel più ampio programma del governo Schifani per migliorare i collegamenti dell’isola, rendere più agevoli gli spostamenti dei cittadini e favorire il turismo nelle stagioni di maggiore flusso.

Biglietti disponibili dal 13 dicembre

La vendita dei biglietti inizierà sabato 13 dicembre sul sito www.fstrenituristici.it e tramite tutti i canali Trenitalia, incluse app, biglietterie e self-service presenti in stazione.
Le informazioni dettagliate saranno consultabili anche sul portale ufficiale www.siciliaexpress.eu, attualmente in fase di aggiornamento.

Strada vicinale “Acqua di Malati” a Ribera, l’opposizione attacca il sindaco: “Ritardi ingiustificati”

Seduta ad alta tensione quella del consiglio comunale di ieri dedicata alla criticità della strada vicinale “Acqua di Malati”, arteria ritenuta strategica per l’accesso alla stazione motopompa di contrada Poggio Diana e per garantire percorsi alternativi necessari al servizio irriguo del comprensorio. La strada, nevralgica per la collocazione delle motopompe sul Verdura, e’ oggetto di un incontro in corso oggi in Prefettura. L’obiettivo dell’incontro è sciogliere gli ultimi nodi amministrativi e accelerare un’opera considerata strategica non solo per la stagione irrigua 2026, ma per la tenuta complessiva del sistema idrico irriguo del territorio.

Dopo l’interrogazione consiliare e la conferenza dei Capigruppo, il tema è approdato in aula, dove i consiglieri di opposizione hanno espresso “profondo disaccordo” rispetto alle motivazioni fornite dal sindaco, ritenute causa di un “ingente rallentamento” nella gestione e risoluzione del problema.

Dipende tutto da quel tratto viario: senza la sua messa in sicurezza, le motopompe destinate al fiume Verdura non potranno essere collocate e l’intero piano di recupero invernale dell’acqua rischia di saltare. È da questo punto critico che passa la possibilità di immagazzinare, nei mesi più piovosi, circa un milione di metri cubi d’acqua utili agli scoli irrigui del comprensorio.

La questione approda oggi sul tavolo della Prefettura, dove è previsto un confronto tra istituzioni e soggetti competenti per definire tempi e responsabilità dell’intervento. La strada in questione rappresenta infatti il presupposto tecnico per consentire l’accesso, il posizionamento e il funzionamento delle motopompe, strumenti indispensabili per aumentare la disponibilità idrica a sostegno delle attività agricole del territorio.

Durante il dibattito, l’opposizione ha ribadito alcuni punti ritenuti centrali per una corretta gestione amministrativa: la necessità di una pianificazione puntuale, l’obbligo istituzionale di individuare soluzioni alternative praticabili, e la collaborazione con tutti gli enti coinvolti, evitando contrapposizioni di natura giuridica che — soprattutto in situazioni emergenziali — finiscono per bloccare i processi invece di accelerarli.

Un passaggio è stato dedicato anche al Consorzio di Bonifica, al quale i consiglieri chiedono un atteggiamento “costruttivo”, evitando irrigidimenti che possano tradursi in rallentamenti operativi. L’appello è quello di garantire pieno supporto tecnico e continuità al servizio irriguo, in un momento definito “critico” per l’intero comparto agricolo.

Linee di critica sono state rivolte direttamente all’amministrazione comunale, accusata di “scaricare responsabilità” su altri enti senza assumere pienamente le proprie competenze e senza attivarsi con immediatezza per sbloccare la situazione.

Nel corso della seduta, inoltre, l’opposizione ha stigmatizzato il comportamento del sindaco, definito “non rispettoso del decoro istituzionale” e caratterizzato da una “preoccupante predisposizione autoritaria”, giudicata non consona al rapporto con il presidente del consiglio e con l’intero consiglio comunale.

Al termine della discussione, i consiglieri di minoranza hanno presentato una mozione di indirizzo con cui chiedono al comune di adottare subito gli atti necessari per rendere nuovamente funzionale la strada o le vie alternative, e garantire la piena efficienza dell’intero sistema irriguo.

“Il nostro impegno – scrivono il presidente del consiglio Maria Grazia Angileri e i consiglieri Ciancimino, Cibella, Costa, Inglese, Mule Federica,
Mule Alfredo, Siragusa Pietro, Salvatore e Giovanni
Tortorici – resta volto alla tutela degli agricoltori, delle famiglie e della comunità riberese”.

Aumento ore operatorio socio sanitario, ok per 120 dell’Asp di Agrigento

L’aumento ore per operatori socio sanitari nell’Asp di Agrigento diventa finalmente realtà. Dopo mesi di assemblee, pressioni sindacali e un sit-in davanti alla prefettura, arriva il via libera della Regione Siciliana alla trasformazione dei contratti di 120 operatori socio sanitari da 24 a 36 ore settimanali.
Un provvedimento che incide direttamente sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità dei servizi erogati negli ospedali e nelle strutture provinciali.

L’incontro decisivo a Palermo con l’assessore Faraoni

La decisione è stata formalizzata nel corso di un confronto istituzionale a Palermo, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Daniela Faraoni.
Secondo quanto comunicato dalla Cisl Fp, l’accordo rappresenta il primo passo di un percorso più ampio che toccherà tutto il personale Oss in servizio all’Asp.

Gli altri 75 operatori verso il passaggio a 36 ore entro il 2026

Per i restanti 75 operatori socio sanitari non ancora coinvolti, la Regione ha assicurato una programmazione che porterà alla stabilizzazione e all’adeguamento delle ore entro il 2026. Una roadmap definita che punta a superare definitivamente il part-time e a uniformare il monte ore del comparto.

Parallelamente, l’amministrazione avvierà un piano di ricollocazione del personale ausiliario, con l’obiettivo di estendere progressivamente anche a questa categoria la dotazione oraria a 36 ore. Una riorganizzazione che mira a migliorare la funzionalità dei servizi e a garantire una gestione più efficiente delle attività assistenziali.

Il commento della Cisl Fp: “Risultato di unità e perseveranza”

Per Alessandro Farruggia e Salvatore Parello, rappresentanti della Cisl Funzione Pubblica di Agrigento, il traguardo raggiunto non è solo una conquista sindacale, ma un segnale concreto di riconoscimento professionale:
«È un passo decisivo per la dignità dei lavoratori e per la stabilità di centinaia di famiglie. Questo accordo migliora anche la qualità dei servizi sanitari, perché valorizza chi ogni giorno assicura assistenza nelle nostre strutture».

Il sindacato ha espresso gratitudine all’assessore Faraoni per la gestione del tavolo, al direttore generale dell’Asp Giuseppe Capodieci per la disponibilità e alla segreteria regionale della Cisl Fp per il sostegno garantito durante tutte le fasi della mobilitazione.

Una riforma che può cambiare l’assistenza territoriale

L’aumento ore Oss rappresenta, nelle intenzioni degli attori istituzionali e sindacali, una leva strutturale per rafforzare la risposta sanitaria nel territorio agrigentino.
La stabilità contrattuale, infatti, si traduce in continuità assistenziale, maggiore efficienza nei reparti e un miglior utilizzo delle risorse umane. Una prospettiva che potrebbe aprire a ulteriori interventi di potenziamento in futuro.

Accesso a Medicina, l’Ordine dei Medici di Agrigento: “Sistema da rivedere”

Il dibattito nazionale sull’accesso a Medicina si riaccende dopo i risultati del semestre filtro, che ha mostrato una selezione molto più rigida del previsto. Secondo i dati, soltanto il 10-15 per cento degli studenti ha superato le tre prove di Chimica, Fisica e Biologia nei 45 minuti previsti, lasciando bocciato circa il 90% dei candidati. Numeri che hanno sollevato preoccupazione tra aspiranti medici, famiglie e istituzioni.

A intervenire è l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Agrigento, che attraverso il suo presidente Santo Pitruzzella chiede una revisione profonda del metodo di selezione.

Un sistema che rischia di lasciare posti vuoti“

Il semestre filtro ha prodotto una scrematura eccessiva”, afferma Pitruzzella, sottolineando che la rigidità dell’attuale meccanismo potrebbe portare a un paradosso: posti disponibili nelle facoltà che restano vuoti mentre il sistema sanitario soffre una crescente carenza di medici.

Secondo l’Omceo, il modello adottato non solo non garantisce una selezione realmente funzionale, ma rischia di peggiorare il problema strutturale legato al ricambio generazionale dei camici bianchi.

Accesso libero? Per l’Omceo non è la soluzione

L’Ordine di Agrigento prende posizione anche sull’ipotesi di aprire le porte delle facoltà di Medicina senza filtraggio. Una scelta che, secondo Pitruzzella, non migliorerebbe la situazione:

“L’accesso libero comprometterebbe la qualità della formazione e genererebbe un sovraffollamento insostenibile per le strutture universitarie, con ripercussioni sulla preparazione dei futuri professionisti”.

In sostanza, rendere l’accesso a Medicina totalmente libero rischierebbe di creare un effetto opposto rispetto agli obiettivi di qualità e sicurezza formativa.

Una proposta per il futuro: selezione dopo la maturità

Il presidente dell’Omceo apre però alla collaborazione con istituzioni nazionali e università per disegnare un nuovo modello di selezione. Una possibile soluzione, spiega, potrebbe essere il numero programmato con revisione delle domande dei test, effettuando le prove dopo gli esami di maturità, così da garantire condizioni più uniformi e una preparazione più consapevole.

“Serve un percorso meritocratico e realmente utile al sistema sanitario del futuro”, conclude Pitruzzella.Il tema dell’accesso a Medicina torna dunque centrale, tra esigenze di qualità formativa e necessità urgenti del sistema sanitario nazionale.

Sciacca, anche il Wwf e diverse associazioni contrari ai giochi d’artificio

Una richiesta formale di limitazione di fuochi d’artificio è stata inviata al sindaco di Sciacca, all’assessore competente e al presidente del Consiglio comunale dal referente del Wwf Sicilia Area Mediterranea, Francesco Vella. Il documento propone l’adozione di un’ordinanza comunale modellata su quelle già in vigore in diversi comuni italiani e finalizzata a ridurre l’impatto dei botti su ambiente, animali e salute pubblica.

Alla nota hanno espresso adesione Lav, Plasticfree, Marevivo e Amici di strada-Anta tramite i rispettivi referenti territoriali.

Motivazioni della richiesta di limitazione fuochi d’artificio

Secondo il Wwf, la tradizione dei botti causa ogni anno gravi ripercussioni sulla fauna domestica e selvatica, spesso vittima inconsapevole di rumori esplosivi che generano paura, disorientamento e comportamenti potenzialmente pericolosi. Gli effetti non si limitano agli animali: i fuochi d’artificio incrementano in modo considerevole l’inquinamento acustico e atmosferico, con picchi di PM10 e sostanze tossiche paragonabili alle emissioni di un inceneritore cittadino.

La nota evidenzia anche la presenza, nei residui pirotecnici, di cartone, plastica, argilla e polveri contenenti metalli pesanti come magnesio e rame, che possono ricadere su terreno, falde e corsi d’acqua.

Le richieste avanzate al Comune

Misure operative per la limitazione di fuochi d’artificio

Il Wwf propone:

il divieto di utilizzo di fuochi d’artificio, botti e petardi, salvo eventi autorizzati, dal 15 dicembre 2025 al 9 gennaio 2026 su tutto il territorio comunale;

la sospensione delle autorizzazioni per spettacoli pirotecnici nello stesso periodo;

la possibilità di adottare esclusivamente dispositivi luminosi e “low noise”, privi delle detonazioni ad alto impatto;

una campagna informativa rivolta alla cittadinanza per aumentare consapevolezza e responsabilità sull’uso dei fuochi pirotecnici.

Un tema ambientale e di sicurezza sempre più attuale

Il Wwf di Sciacca sottolinea che la richiesta non rappresenta un semplice divieto, ma un percorso di prevenzione e tutela che segue esempi già adottati in molte realtà italiane. L’obiettivo è ridurre l’impatto dei botti e favorire alternative più rispettose dell’ambiente e della salute.

La discussione sulla limitazione di fuochi d’artificio entra così anche nell’agenda amministrativa saccense, sostenuta da varie associazioni del territorio.

Una campana di Burgio consegnata a Papa Leone

“Oggi, sul sagrato di San Pietro, ho vissuto uno dei momenti più belli della mia vita. Ho consegnato al Santo Padre una campana realizzata nella nostra fonderia. Vedere il Papa avvicinarsi alla campana, toccarla e darle voce con un gesto colmo di dolcezza è stato qualcosa che porterò per sempre nel cuore”. Lo ha scritto sui social Luigi Mulè Cascio che continua la tradizione dell’antica fonderia di Burgio.

La campana porta sulla sommità la corona della Madonna di Fatima, attorno al corpo la scritta della profezia mariana di Fatima: “Il mio cuore immacolato trionferà” A seguire, le iscrizioni “Iubilaeum MMXXV” e “Dono della Fonderia Virgadamo a Sua Santità Papa Leone XIV in onore della Beata Verdine Maria”.

Tra le decorazioni spiccano il monogramma di Maria e lo stemma del Santo Padre.

La campana è montata su un piedistallo ricco di significati: un basamento a forma di fiore, una colonna che si innalza a forma di croce, e ancora un fiore nella parte superiore. Il tutto rappresenta la “croce fiorita”, simbolo della Resurrezione. Lo stellario di dodici stelle, che le fà da cornice, racchiude il significato spirituale di questo dono.

“Ma questa campana – scrive Luigi Mulè Cascio – non è soltanto arte, è un pezzo della mia storia, della mia vita, della mia famiglia. Oggi, dopo tanti anni e dopo decenni trascorsi a fondere campane, dal 2002 ad oggi, mentre modellavo questa campana, ho sentito qualcosa di diverso, di profondo. È come se l’eredità di mio nonno avesse preso corpo in questo momento, come se mi avesse preso per mano e mi avesse detto: “adesso tocca a te”.

“Si, perché proprio lui, nel 1993, in occasione della storica visita di San Giovanni Paolo II ad Agrigento, donò una campana ottagonale, oggi posta nella sala Paolo VI in Vaticano. Io ero lì, avevo undici anni”.

“Ricordo perfettamente quel momento: mio nonno si avvicinò al Santo Padre e gli disse con rispetto e commozione: ” Sua Santità cerchi di salvare il mondo”. Il Papa lo guardò con un sorriso pieno d’amore e rispose: “Lo spero tanto”.”

“Realizzare questa campana – aggiunge Luigi Mulè Cascio – è stato per me un onore, è stato mettere il mio cuore accanto a quello della Madonna. Spero che, attraverso questo dono, il suo suono possa raggiungere il cuore di tutti”.

La tradizione campanaria di Burgio affonda le sue radici nel XVII secolo, quando la famiglia Arcuri avviò una produzione destinata a risuonare in tutto il mondo. La prima campana documentata, datata 1671, porta il nome di Antonio Arcuri, fondatore della fonderia. Successivamente, l’attività passò nelle mani di Giovanni Lo Cascio, che continuò a tramandare i segreti del mestiere. Nel corso del tempo, la fonderia fu acquisita dalla famiglia Virgadamo, con Giuseppe Virgadamo come capostipite. Nel XX secolo, Mario Virgadamo, nipote di Giuseppe, infuse nuova linfa all’attività, consolidandone la reputazione e garantendo la qualità artigianale che ancora oggi la contraddistingue. Oggi, la tradizione è custodita da Luigi Mulè Cascio, nipote di Mario, che con passione e competenza porta avanti l’eredità familiare, unendo innovazione e rispetto per le tecniche secolari.

Concorsi pubblici in scadenza a dicembre 2025: oltre 4.000 posti tra Inps, Inail, sanità, Forze Armate e P.A. – Requisiti e date da ricordare

Concorsi pubblici dicembre 2025: oltre 4.000 posti disponibili

L’ultimo mese dell’anno porta con sé un numero straordinario di opportunità per chi vuole entrare nella Pubblica Amministrazione. A dicembre 2025 sono infatti in scadenza diversi concorsi pubblici che complessivamente mettono a disposizione oltre 4.000 posti tra Inps, Inail, sanità, ricerca, Forze Armate ed enti istituzionali.

Nonostante il periodo pre-natalizio, solitamente percepito come una fase di rallentamento, la macchina reclutativa della P.A. è particolarmente attiva. Dai profili diplomati ai laureati STEM, dai ruoli amministrativi alle carriere militari, il ventaglio dei bandi è ampio e adatto a candidati con competenze e percorsi differenti.

Di seguito una panoramica aggiornata con tutti i bandi principali, i requisiti richiesti e le scadenze da rispettare per presentare correttamente la domanda.


Concorsi Inps–Inail e AGEA: funzionari e assistenti amministrativi

Tra le selezioni più attese di dicembre c’è il bando congiunto Inps–Inail per 448 ispettori di vigilanza, aperto su tutto il territorio nazionale. Parallelamente l’AGEA offre nuove opportunità anche ai diplomati con un concorso per 13 assistenti amministrativi.

Requisiti concorso Inps–Inail (448 ispettori di vigilanza)

  • laurea triennale o magistrale;
  • cittadinanza italiana o UE;
  • requisiti generali per il pubblico impiego;
  • conoscenze di base in diritto del lavoro e previdenza;
  • scadenza domande: 10 dicembre 2025.

Requisiti concorso AGEA (13 assistenti)

  • diploma quinquennale di scuola superiore;
  • nessun limite di età;
  • cittadinanza italiana o UE;
  • scadenza domande: 6 dicembre 2025.

Concorsi economico-finanziari: IVASS assume 15 esperti

L’IVASS ricerca 15 esperti da inserire nelle attività di vigilanza assicurativa, analisi dei rischi e controllo dei bilanci.

Requisiti concorso IVASS

  • laurea magistrale in discipline economiche o affini;
  • competenze in risk management, mercati finanziari o vigilanza;
  • sede di lavoro: Roma;
  • requisiti generali per la P.A.;
  • scadenza domande: 22 dicembre 2025.

AGCM e Agenzia Spaziale Italiana: opportunità per giovani laureati

Per chi punta alle autorità indipendenti o alla ricerca tecnologica avanzata, dicembre offre due concorsi di rilievo: AGCM e ASI.

Requisiti concorso AGCM (50 praticanti)

  • laurea in giurisprudenza, economia, statistica, archivistica o biblioteconomia;
  • capacità di ricerca e analisi;
  • tirocinio retribuito 1.000 € mensili per 12 mesi;
  • scadenza: 8 dicembre 2025.

Requisiti concorsi ASI (tecnologi e collaboratori tecnici)

  • lauree tecnico-scientifiche coerenti con il profilo;
  • cittadinanza italiana o UE;
  • requisiti standard per il pubblico impiego;
  • sede di lavoro: Roma;
  • scadenze: 3 e 17 dicembre 2025.

Concorso Presidenza della Repubblica: 10 coadiutori amministrativi

Il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica apre il concorso per 10 coadiutori amministrativi, una delle selezioni istituzionali più prestigiose dell’anno.

Requisiti concorso Presidenza della Repubblica

  • diploma quinquennale;
  • età massima: 40 anni (45 per dipendenti di ruolo);
  • cittadinanza italiana;
  • requisiti generali per il pubblico impiego;
  • scadenza: 18 dicembre 2025.

Concorsi sanità dicembre 2025: 2.741 posti in Puglia, Liguria e Genova

Il settore sanitario è il più dinamico del mese, con maxi-bandi per OSS e infermieri. Solo la Regione Puglia mette a disposizione 2.000 posti, mentre Liguria e Genova attivano procedure unificate per rinforzare ospedali e aziende territoriali.

Regione Puglia – 1.000 OSS

  • licenza media o obbligo scolastico assolto;
  • qualifica OSS;
  • idoneità fisica alla mansione;
  • scadenza: 22 dicembre 2025.

Regione Puglia – 1.000 infermieri

  • laurea in Infermieristica o titolo equivalente;
  • iscrizione all’Albo professionale;
  • requisiti generali P.A.;
  • scadenza: 22 dicembre 2025.

Liguria – ASL 4 (100 infermieri)

  • laurea in Infermieristica e iscrizione all’Albo;
  • scelta obbligatoria tra ASL 4 Chiavari e ASL 5 La Spezia;
  • scadenza: 18 dicembre 2025.

Policlinico San Martino Genova – 641 infermieri

Posti disponibili:

  • 170 Policlinico San Martino
  • 353 ASL 3
  • 75 Ospedale Galliera
  • 38 Istituto Gaslini
  • 5 Ospedale Evangelico Internazionale

Requisiti:

  • laurea in Infermieristica o titolo equivalente;
  • iscrizione all’Albo;
  • scelta obbligatoria dell’azienda;
  • scadenza: 18 dicembre 2025.

Concorsi nella ricerca e nelle Forze Armate: INFN ed Esercito

Dalla ricerca scientifica alla difesa militare, dicembre propone due bandi molto attesi: INFN per tecnologi e l’Esercito Italiano per ufficiali.

Requisiti concorso INFN (45 tecnologi)

  • laurea magistrale STEM (ingegneria, fisica, matematica, informatica, biologia, chimica o discipline affini);
  • requisiti generali per il pubblico impiego;
  • disponibilità alla sede assegnata;
  • scadenza: 17 dicembre 2025.

Requisiti concorso Esercito Italiano (47 ufficiali)

  • laurea triennale o magistrale;
  • requisiti psico-fisici e attitudinali specifici;
  • cittadinanza italiana;
  • idoneità al servizio militare;
  • scadenza: 17 dicembre 2025.

Conclusioni

Il mese di dicembre 2025 si conferma ricco di opportunità per chi desidera un impiego stabile nel pubblico. Dai concorsi sanitari ai ruoli istituzionali, dalla ricerca alle Forze Armate, le possibilità sono numerose e adatte a profili molto diversi.

Per non perdere le scadenze è importante organizzarsi in tempo, verificare i requisiti richiesti e procedere rapidamente alla compilazione della domanda.