Ieri 380 roghi in Sicilia, Schifani: “Mano di piromani senza scrupoli”

Nella giornata di ieri sono stati registrati 380 eventi, grandi e piccoli, in quasi tutta l’Isola: i più gravi a Niscemi, in provincia di Caltanissetta; nel Trapanese, dove i roghi hanno interessato le zone di Monte Cofano, Custonaci, Makari, San Vito Lo Capo, Riserva naturale orientata dello Zingaro; a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo; nell’Ennese; a Biancavilla, in provincia di Catania; e a Messina.

In merito agli incendi che hanno colpito la Sicilia, anche per la concomitanza di temperature estremamente alte e dei forti venti che hanno imperversato nelle aree più colpite, il governatore Renato Schifani oggi ha detto: “Ho seguito in costante collegamento con il comandante del Corpo forestale regionale, Tea Di Trapani, e con il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, a sua volta in contatto con il direttore regionale
dei vigili del fuoco, l’evolversi degli incendi che hanno nuovamente colpito numerose zone della Sicilia, in queste ore di caldo estremo. Sono rimasto molto colpito dalle immagini della devastazione causata dalle fiamme in alcune località, come nel Trapanese, dove tante famiglie sono state costrette, per precauzione, a lasciare le loro case. A loro va la mia vicinanza. Allo stesso tempo, ringrazio quanti si sono prodigati prontamente per spegnere i roghi e per limitare i pericoli per la popolazione e i danni per l’ambiente. L’intero sistema antincendio – Vigili del fuoco, Corpo forestale, Protezione civile e volontari – ha operato in maniera lodevole e coraggiosa e ad essi va la gratitudine mia e dei siciliani. I numeri danno la dimensione di quanto avvenuto nelle ultime ore, a causa della mano criminale di piromani senza scrupoli”

Gli interventi hanno coinvolto centinaia di mezzi a terra e migliaia di uomini, tra operai antincendio, vigili del fuoco e volontari.

Sul fronte aereo, sono stati impiegati 10 elicotteri del Corpo forestale regionale, un S64 dei vigili del fuoco, due velivoli pesanti della flotta nazionale, oltre ai due Canadair di base in Sicilia, affiancati per l’occasione da un terzo fatto arrivare dalla Calabria.

«La Regione – ha aggiunto Schifani – ha rafforzato l’apparato antincendio e l’impegno su questo fronte è massimo e costante. Basti pensare alla Sala operativa unificata regionale inaugurata lo scorso giugno a Palermo per coordinare le forze in campo e potenziare la vigilanza, anche grazie alle convenzioni stipulate con i Vigili del fuoco e alle centinaia di pattugliamenti fatti dai volontari. Anche diversi sindaci sono scesi in campo. Quella contro gli incendi è una lotta corale che coinvolge tutti e per la quale non ci possono essere speculazioni politiche. Per questo rivolgo un invito anche ai cittadini a segnalare per tempo ogni focolaio, ma anche qualsiasi atteggiamento sospetto perché intervenire tempestivamente può contribuire a ridurre rischi e danni per la popolazione».

«Quest’anno abbiamo ampliato la convenzione con i Vigili del fuoco così da avere un controllo più capillare del territorio e attivato la centrale unificata per coordinare tutte le forze in campo – spiega l’assessore regionale al Territorio, Giusi Savarino – il nostro auspicio è quello di confidare anche nei cittadini affinché segnalino tempestivamente al numero di emergenza 1515 ogni principio di incendio e chi appicca il fuoco – e continua -. In Sicilia abbiamo delle bellezze naturali e un patrimonio ambientale inestimabile che dobbiamo proteggere con ogni mezzo, contro gli atti criminali di chi manda in fumo ettari di terreno causando danni paesaggistici e alla popolazione. Noi stiamo mettendo in campo tutte le risorse possibili, e ringrazio tutti per gli sforzi e la passione che mettono per evitare queste devastazioni e per difendere il nostro territorio».

Incidente alla galleria Belvedere alle porte di Sciacca, una persona ferita

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Un incidente autonomo si è verificato poco dopo le 14 all’interno della galleria Belvedere, lungo la strada statale 115, alle porte di Sciacca.

Una Fiat Punto, per cause ancora in corso di accertamento, ha sbattuto contro la parete della galleria. Per fortuna, non ha coinvolto altri mezzi che provenivano dalla direzione opposta.

Una persona e’ rimasta ferita per fortuna, in maniera non grave ed e’ stata trasferita al “Giovanni Paolo II” di Sciacca dove ha riportato una frattura al piede.

Disagi e code per alcuni minuti, per la presenza del mezzo sulla carreggiata. Sul posto, le forze dell’ordine e i mezzi di soccorso.

Acqua, 4 mila euro al giorno per il Grattavoli ed è polemica per il vertice Aica

Nominato due giorni fa il nuovo Consiglio di amministrazione di AICA, sono diverse le prese di posizione e le richieste a Sciacca.

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia prendendo atto della nomina, formula una serie di richieste al nuovo Cda sulla possibilità di abbattere i costi di gestione dando anche dei
riscontri diretti ai cittadini.

“A tal proposito – scrive Gallo – si propone di inserire nell’agenda del CdA le seguenti questioni di carattere generale:

  • attivare ogni canale utile, anche attraverso la rete delle professioni tecniche della
    provincia, ogni azione utile per consentire l’ammodernamento della rete di distribuzione
    ottenendo fondi nazionali e regionali ancora disponibili ed erogabili;
  • adottare soluzioni alternative per abbattere i costi di gestione come, come ad esempio,
    l’istallazione di turbine idroelettriche lungo le dorsali idriche ad alta pressione per
    generare elettricità a copertura dei propri consumi, iniziando tale istallazione proprio da
    Sciacca utilizzando le dorsali che dai pozzi di Grattatoli attraversano la zona industriale
    di Santa Maria di Sciacca, che configura uno sviluppo capace di registrare un dislivello
    di oltre 100 mt.;
  • rendere operativo il serbatorio idrico di San Michele al fine di garantire l’erogazione continua (h24) all’interno della cinta muraria di Sciacca dove sono presenti moltissime strutture ricettive ed attività commerciali con limitate capacità di accumulo,
    garantendo sia le condizioni igienico sanitarie della città che di sicurezza specie per il corretto funzionamento delle colonne antincendio del centro urbano che garantiscono ai vigili del fuoco di intervenire all’interno dei vicoli inaccessibili dai mezzi di soccorso pesanti”.
  • Poi Gallo sposta la sua attenzione sui costi di alimentazione del Grattavoli: “E’ evidente – aggiunge – che l’abbattimento dei costi come i circa € 4’000 di carburante al giorno per almentare un gruppo elettrogeno a monte di una pompa di sollevamento dei pozzi di Grattavoli, nel tramite di una o più turbina idroelettrica metterebbero nelle condizioni il CdA di poter programmare degli interventi di ripristino con meno problemi economici”.

  • Mentre i consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ chiedono con una nota l’immediato annullamento in autotutela, della delibera di nomina del Consiglio di Amministrazione dell’AICA per violazione dei principi di trasparenza, imparzialità e legalità amministrativa, inadeguatezza dei requisiti indicati nell’avviso pubblico, non proporzionati alle
  • funzioni strategiche attribuite al CdA.
  • E ancora, difetto di istruttoria e sviamento di potere, per mancanza di valutazione comparativa, oggettiva e motivata e possibile elusione della normativa in materia di inconferibiIita’.

Infine, violazione per la nomina retribuita di soggetto già collocato in quiescenza dalla Pubblica Amministrazione, in assenza delle condizioni
di legittimità previste dalla norma.
I due infine, paventano che in mancanza di un riscontro tempestivo, si procederà a segnalazione alla Corte dei Conti, all’Anac e impugnazione al Tar.

Sulla nota dei due e’ il Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini, Salvatore Di Bennardo a intervenire con fermezza in merito alla richiesta avanzata dai consiglieri comunali.

“Siamo all’ennesima polemica costruita su presupposti sbagliati – afferma il Presidente – e su un approccio che, più che tutelare l’interesse pubblico, sembra finalizzato a ottenere un po’ di visibilità. Prima di impugnare penna e minacciare TAR e Corte dei Conti, sarebbe stato opportuno leggere lo Statuto di AICA e soprattutto informarsi sulla normativa vigente.”

Il Presidente difende la regolarità della procedura adottata per la selezione del CdA, chiarendo che la manifestazione di interesse è stata pubblica, aperta, trasparente e in linea con quanto previsto dallo Statuto dell’azienda.

“Non siamo davanti a un bando truccato, come qualcuno insinua, ma a una procedura limpida, finalizzata a individuare professionalità serie e competenti. I candidati selezionati possiedono tutti i requisiti richiesti, e soprattutto non devono rispondere a logiche clientelari. Forse è questo che dà fastidio.”

“Vorrei ricordare che questa nomina è il frutto di un lavoro lungo, faticoso e straordinariamente impegnativo portato avanti da tutti i sindaci di AICA. In un contesto già complicato dalla situazione strutturale e gestionale dell’acqua in provincia, i sindaci hanno lavorato con serietà, sacrificio e spirito di responsabilità per dare finalmente all’azienda una guida stabile e competente”

Ma il punto centrale della replica del Presidente è un altro: la natura delle competenze richieste per amministrare un’azienda pubblica moderna e complessa come AICA.

Secondo il Presidente, la vera competenza oggi si misura sulla capacità di lettura dei numeri, di gestione strategica, di visione d’insieme, e non sull’appartenenza a un albo professionale.

“Chi guida AICA deve saper gestire risorse economiche, evitare contenziosi legali, redigere piani industriali, coordinare con gli uffici tecnici ma anche e soprattutto con quelli legali, finanziari e amministrativi. Servono figure manageriali, non capi ufficio tecnici travestiti da amministratori.”

Il presidente replica anche alle proposte di Fratelli d’Italia: “Se qualcuno pensa che per salvare il sistema idrico agrigentino basti installare due valvole, temo che non abbia capito in che epoca viviamo, vive fuori dal tempo. AICA non è uno studio tecnico, ma un’azienda pubblica con responsabilità finanziarie, normative e strategiche enormi. Serve capacità di lettura dei bilanci, conoscenza della finanza pubblica, dimestichezza con i bandi europei, visione gestionale e solidità amministrativa. Ridurre tutto a una questione di ‘tecnici dell’acqua’ è semplicemente ridicolo”.

Crisi della pesca, operatori della marineria di Sciacca incontreranno Barbagallo

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La segreteria cittadina, il gruppo consiliare della Democrazia Cristiana e l’onorevole Carmelo Pace hanno incontrato i rappresentanti di una parte del comparto pesca di Sciacca per affrontare la grave crisi che sta colpendo il settore.

Durante l’incontro, è emersa la necessità di un’azione condivisa e responsabile da parte dell’intera deputazione regionale, al fine di elaborare una strategia comune e non demagogica. L’obiettivo è individuare una misura tampone, come un ristoro economico adeguato, giuridicamente solido e compatibile con la normativa comunitaria che regolamenta il comparto. La questione principale sul tappeto riguarda al momento la decisione di fermarsi da parte delle 20 barche che effettuano la pesca della “volante a coppia”.

La proposta è quella di avviare un percorso tecnico-politico concertato tra i rappresentanti istituzionali e gli uffici regionali preposti, per evitare che scelte affrettate, dettate da esigenze di visibilità politica, si traducano in semplici annunci privi di effetti concreti.

Pace ha informato e quindi sono al corrente della problematica il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore alla Pesca, Salvatore Barbagallo, che “hanno assicurato piena disponibilità a collaborare per affrontare concretamente le criticità del settore”. Così scrive in una nota la Dc.

Martedì 29 luglio 2025, Pace, insieme a una delegazione degli operatori della pesca, sarà ricevuto a Palermo dall’assessore Barbagallo e dai tecnici del Dipartimento Pesca per un confronto operativo.

Città dell’olio, Ferraro: “Una svolta grazie alla proposta di legge di Noi Moderati”

Un proposta di legge dell’onorevole Pino Bicchielli, deputato nazionale di Noi Moderati, per istituire, presso il ministero delle Politiche Agricole, il registro nazionale delle associazioni nazionali delle Città di Identità e per riconoscerne l’operato. Ne ha dato notizia il coordinatore provinciale di Agrigento del partito di Lupi, Ezio Ferraro.

Sono oltre 15 milioni gli italiani riuniti in più di mille enti territoriali, in piccoli e medi comuni, associazioni con lo specifico scopo di promuovere e valorizzare le identità colturali più autentiche dei loro territori, in particolare le colture dell’olivo e della vite unitamente alle produzioni di olio extravergine di oliva e di vino.

“Sono le associazioni nazionali delle Città dell’Olio, e più in generale delle Città di Identità – dice Ferraro -. La loro funzione di enti di promozione del territorio e della cultura rurale tipica italiana esige che si provveda al riconoscimento legale del ruolo delle Associazioni nazionali delle Città dell’Olio e delle Città di Identità. Per questo presentiamo una pdl per istituire, presso il ministero delle Politiche Agricole, il registro nazionale delle associazioni nazionali delle Città di Identità e per riconoscerne l’operato, in maniera da capitalizzare le loro capacità di gestione e programmazione della valorizzazione e promozione del patrimonio eno-gastronomico italiano”.

Ribera, al via campagna di meccanizzazione grazie all’Ente di Sviluppo Agricolo

L’amministrazione comunale di Ribera ha avviato una collaborazione con l’Ente Sviluppo Agricolo per dare il via a una campagna straordinaria di meccanizzazione agricola a beneficio del territorio. Anche lo scorso anno, era stata attivata in sinergia con l’ente regionale.

“Grazie a questa convenzione – scrive il vicesindaco Augello – sarà possibile realizzare la manutenzione urgente del verde pubblico attraverso interventi di taglio, decespugliamento e pulizia delle aree invase da infestanti e la manutenzione ordinaria della viabilità rurale in terra battuta, con particolare attenzione alla pulizia dei margini stradali dalle erbacce”.

Gli interventi interesseranno le principali aree rurali del territorio riberese, contribuendo a migliorare l’accessibilità, il decoro e la sicurezza delle zone agricole.

Lascia i domiciliari il diciottenne di Sciacca indagato per detenzione al fine di spaccio di cocaina


Il Tribunale del Riesame di Palermo ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora a Sciacca e divieto ad allontanarsi dalla propria abitazione dalle 21 alle 7 del mattino seguente per il diciottenne di Sciacca che era stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di cocaina.

Il giovane avrebbe ceduto a un ventiseienne, segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti, circa 3 grammi di cocaina. Nel corso dell’identificazione, il diciottenne avrebbe cercato a sua volta di gettare un secondo involucro, prontamente recuperato dai militari, risultato contenere dosi confezionate di cocaina per un peso complessivo di circa 5 grammi.

La successiva perquisizione domiciliare, eseguita presso l’abitazione del giovane, ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro la somma in contanti di 2.740 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

La difesa si appresta adesso a chiedere al giudice il dissequestro del denaro sostenendo che non è provento di spaccio, ma ricevuto dal diciottenne come regalo di compleanno, vincite da gioco alle macchinette e per un’attività lavorativa. Per la difesa, dunque, una provenienza lecita.

Italscherma rompe il ghiaccio, primi tre bronzi ai Mondiali di Tbilisi

TBILISI (GEORGIA) (ITALPRESS) – L’Italscherma rompe il ghiaccio ai Mondiali di Tbilisi. Arrivano le prime tre medaglie per la spedizione azzurra, tre bronzi importanti che però non tolgono del tutto l’amaro in bocca per quell’oro che ancora manca nella casella tricolore. Si fa un bel regalo di compleanno nella sciabola individuale Luca Curatoli, che si regala per i suoi 31 anni il podio iridato a sei anni di distanza dall’ultima volta (Budapest 2019). E fanno festa nel fioretto femminile due 23enni come Martina Favaretto, reduce da un infortunio e al suo secondo podio iridato di fila, e Anna Cristino, che brinda al debutto mondiale spingendosi sino alla semifinale.

Segnali importanti per tutto il movimento, guidato in Georgia dal presidente federale Luigi Mazzone e dal capo delegazione Daniele Garozzo, che in mattinata hanno accolto anche l’Ambasciatore d’Italia a Tbilisi, Massimiliano D’Antuono, in una giornata di grande soddisfazioni ed emozioni.

La cavalcata di Curatoli inizia con le vittorie contro il britannico Webb (15-13) e il cinese Lin (15-6). Negli ottavi di finale il napoletano delle Fiamme Oro supera l’ungherese Rabb (15-8) arrivando così a giocarsi un posto sul podio. La certezza della medaglia per l’azzurro giunte in virtù del successo contro il tre volte campione olimpico, l’ungherese Aaron Szilagyi: Curatoli, sovvertendo uno score di 12 sconfitte e una sola vittoria in carriera nelle sfide con il fuoriclasse magiaro, si impone per 15-12. A stopparlo in semifinale, per 15- 13, è il francese Jean Philipe Patrice, poi sconfitto in finale dall’idolo di casa Sandro Bazadze. Un bronzo che Curatoli dedica al ginnasta azzurro Lorenzo Bonicelli, vittima di un terribile incidente agli anelli durante le Universiadi. Sempre tra gli sciabolatori, ottima prestazione per Pietro Torre che ha chiuso ai piedi del podio: 8^ posizione per il livornese che, reduce dalle qualificazioni del giorno precedente, batte il canadese Arfa (15-13), il rumeno Covaliu (15-7) e il tunisino e vice-campione olimpico Ferjani (15-13), fermandosi solo al cospetto dell’egiziano Hesham (15-8). A seguire, 20° posto per Michele Gallo e 43° Matteo Neri.

Al rientro dopo l’infortunio che l’aveva costretta a saltare l’Europeo di Genova, Martina Favaretto fa sue le sfide con l’israeliana Druck (15-5) e la francese Blaze (14-9). Negli ottavi la padovana delle Fiamme Oro liquida (15-2) la giapponese Tsuji, poi nei quarti l’altra nipponica Ueno (15-5). Semaforo rosso di fronte alla tri-olimpionica Lee Kiefer, che vince in semifinale 15-10 lasciando comunque a Favaretto l’orgoglio di un grande risultato. Primo Mondiale e prima medaglia per Anna Cristino, che inizia la sua cavalcata superando prima la svedese Schreiber (15-3) e poi l’ucraina Poloziuk (15-13). La giornata di bronzo della carabiniera torinese prosegue con il netto successo sulla statunitense Scruggs (15-3). Il primo podio iridato all’esordio per l’azzurra classe 2001 arriva grazie al successo per 10-8 contro la numero 1 del tabellone, la canadese Harvey. Il ko in semifinale, con il risultato di 15-11, contro la francese Ranvier, toglie nulla alla splendida prova di Cristino, capace di salire così sul terzo gradino del podio. Tra le fiorettiste, medaglia sfiorata per Martina Batini. La toscana si è classifica 7^, sconfitta in rimonta, nei quarti di finale, sempre dalla Kiefer (15-13), brava a rimontare ben sette stoccate. Stop agli ottavi e 9° posto finale invece per Arianna Errigo: la capitana del fioretto azzurro batte la brasiliana Bulcao (15-7) e la russa “neutrale” Martyanova (15-9), fermandosi contro la francese Ranvier (15-4).

La giornata registra anche l’inizio delle prove a squadre. Quella azzurra di fioretto maschile supera il preliminare e approda negli ottavi di finale ai Mondiali di scherma di Tbilisi. Sulla pedana georgiana, Bianchi, Foconi, Marini e Macchi, guidati in panchina dal ct Vanni, sconfiggono la Croazia per 45-30. Domani la sfida contro Singapore che vale l’accesso nei quarti. Ottavi di finale annche per le azzurre della spada. Fiamingo, Santuccio, Rizzi e Kowalczyk, guidate in panchina dal ct Chiadò, liquidano ai sedicesimi la ‘praticà Olanda per 45-11 e domani sfideranno negli ottavi Hong Kong, che ha sconfitto la Svezia per 45-33.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

Darderi vola in finale anche a Umago

ROMA (ITALPRESS) – Luciano Darderi continua a vincere. Il tennista italo-argentino, reduce dal successo di Bastad, è volato in finale al “Plava Laguna Croatia Open”, il torneo Atp 250 con montepremi totale pari a 596.035 euro in corso sulla terra rossa di Umago, in Croazia. Darderi, 46 del mondo e seconda forza del tabellone, ha sconfitto in semifinale l’argentino Camilo Ugo Carabelli, 51 del ranking Atp e terzo favorito del seeding, con il punteggio di 7-6 (6) 6-3. Nel primo parziale l’azzurro ha annullato un set-point all’avversario, nel corso del tie-break.
Per Darderi, all’ottava vittoria consecutiva nel circuito, quella di domani sarà la seconda finale di fila, la terza del 2025 e la quarta della carriera. Fino a oggi l’italo-argentino ha sempre vinto quando è giunto all’ultimo atto in un torneo Atp.
A Umago aspetta ora il vincente del match fra lo spagnolo Carlos Taberner e il bosniaco Damir Dzumhur.
“Oggi ho giocato una bella partita. Ero molto concentrato. Ho avuto un set-point contro nel primo parziale ma sono riuscito a combattere e a vincere. Adesso riposo; vediamo domani come andrà. Ho molta fiducia in questo momento ma dovrò giocare al meglio anche in finale”, ha detto Darderi dopo il successo odierno.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Longevità leva sviluppo, a Scilla convegno di Fondazione Magna Grecia

SCILLA (ITALPRESS) – L’Italia è un laboratorio globale per l’invecchiamento, con sfide uniche legate allo spopolamento dei territori e alla necessità di ripensare il welfare. Nel nostro Paese si fanno sempre meno figli, per una serie di fattori interconnessi tra loro; e il Mezzogiorno, da questo punto di vista, vive la più grande fragilità. E’ fondamentale quindi capire come gestire un fenomeno ormai in divenire e cambiare la narrativa ponendosi domande diverse. O, meglio, integrando al quesito del “come aiutiamo i giovani a fare famiglia”, quello di “come trasformare l’invecchiamento della popolazione da un onere percepito a una leva positiva per il Paese, stimolando la ‘silver economy’ e creando nuove opportunità economiche e sociali a beneficio di tutte le generazioni”. E’ con questo interrogativo che si sono chiusi i lavori della prima giornata di dibattito “Generazioni in mutamento – 2° Focus Sud e futuri” organizzato da Fondazione Magna Grecia a Scilla (RC). E da cui oggi, 25 luglio, si è riaperta la discussione tra esperti, economisti, specialisti del terzo settore, mondo sanitario, ma anche esponenti del mondo culturale e digitale, per capire come l’innovazione, in particolare la salute digitale e l’intelligenza artificiale, possano garantire una “longevità in salute”.
“La sfida della denatalità e quindi le politiche per la longevità chiedono grande innovazione e creatività, ma si fondano anche sul rinnovamento di un patto di solidarietà intergenerazionale. In questo, i territori sono ovviamente al centro, e quelli del nostro Mezzogiorno, che si contraddistinguono per una particolare forza e solidità delle reti informali, lo sono ancora di più”, ha commentato, aprendo i lavori, Fiammetta Pilozzi, responsabile del Centro di Ricerca di Fondazione Magna Grecia. Come “sfruttare questa positività?” Lo spunto viene da Fabio Miraglia, imprenditore e presidente GIOMI RSA: “possiamo usare un milione di metri quadri di borghi che le persone stanno abbandonando per creare veri e propri villaggi, sul modello anglosassone”. Luoghi che possono essere incubatori di modelli di silver economy unici in grado di attrarre anziani di tutto il Paese. “Un sistema – ha aggiunto – che non sia basato solo sul volontariato e che sia in grado di creare anche occupazione, grazie anche alla rivoluzione del digitale”. Il risultato sarebbe ‘esplosivò con conseguenze a cascata: porterebbe una riqualificazione dei territori e soprattutto il consolidarsi della domiciliazione dei servizi, in spazi abitativi personalizzati, monitorati dal digitale e sostenibili economicamente. L’idea è configurare nuovi modelli dell’abitare in cui unire le dimensioni della condivisione a quello della preservazione della privacy e della personalizzazione degli spazi, il tutto in luoghi densi di storia e di bellezza. Guardando così ai bisogni della persona che, spesso, nelle strutture RSA si perde. “La tecnologia inoltre aiuterebbe ad avvicinare figli e nipoti: nuovi care giver nati con la tecnologia, e in grado di assumere il ruolo di veri e propri alfabetizzatori”, ha concluso Miraglia.
Un approccio condiviso da Rocco Mammoliti, responsabile Sicurezza informatica di Poste italiane che ha raccontato come le Poste non abbiano abbandonato nessun borgo “perchè crediamo sia nel mondo fisico che nel mondo digitale, che però vanno connessi”. Tanto che Poste italiane ha avviato un progetto – Polis – che porta dentro l’ufficio postale la garanzia di avere, oltre a quelli già inclusi, l’erogazione di tutti i servizi della Pubblica amministrazione compresi quelli legati al sistema sanitario, “Creando così un unico punto di accentramento di prenotazione e consegna dei referti, per esempio. L’ufficio postale resta quindi vivo e integrato, sede di una rete di relazioni di cui gli anziani hanno bisogno”.
In Italia, 14 milioni di persone oggi sono over 65, il 24% della popolazione totale. E il trend è in crescita. Con esso aumenteranno anche i problemi di salute correlati all’invecchiamento. Non solo, dobbiamo considerare che oggi di questi over 65, il 42% vive in coppia senza figli, il 31% è solo e un esiguo 13% vive con i figli. Più del 70% del totale quindi è rappresentato da anziani soli. Come aiutarli allora nella loro reale esigenze di salute? Una delle soluzioni viene proposta da Pietro Rossi, cardiologo, co-founder di Policardio una startup che produce il primo device patch in grado di fare ECG e holter a casa con la qualità ospedaliera: “abbiamo pensato ad una piattaforma che monitora, analizza dati e mette in comunicazione in modo automatico l’anziano e il medico. E, nel caso di necessità, contatti il figlio o chi per lui”. Un sistema totalmente automatizzato, interconnesso e attento alla parte sanitaria ma anche a quella psicologica. “Abbiamo previsto infatti la possibilità di avere consulti veloci e sempre disponibili, superando il problema che il medico non risponda al telefono con il conseguente senso di abbandono nell’anziano”.
Ma la digitalizzazione può cambiare l’assistenza sanitaria e andare verso la silver economy anche nel sistema assicurativo e finanziario, “che sta ripensando prodotti e servizi centrati sempre più sulla prevenzione, con app per i vari monitoraggi, e incentivi economici per chi aderisce a stili di vita sani. Va promossa una trasformazione assicurativa che finanzi, per esempio, l’assistenza domiciliare continuativa e la gestione dei farmaci. Insieme ad una educazione finanziaria per una longevità consapevole tramite l’erogazione di corsi per over 60 su come gestire patrimoni, pensioni e tecnologie per una connessione diretta con i servizi sociali”, ha detto Alberto Polverino, Direttivo cluster C.H.I.C.O.
“Non va dimenticato che qualsiasi processo di sviluppo sostenibile deve essere equo, in particolare in un’ottica di genere, e ancor di più se si parla di silver economy”. Le donne sono più longeve degli uomini, ma sono anche quelle che soffrono maggiormente il rischio di trovarsi in condizione di fragilità, soprattutto sotto il profilo economico. Il monito, che arriva dalla voce autorevole e appassionata di Rossana Oliva De Conciliis, Presidente onoraria della Rete per la Parità, ha l’obiettivo di sensibilizzare politica, mondo economico e società a puntare su misure che pongano al centro il principio di garantire parità di diritti e opportunità, anche in età anziana, e anche nei processi di progettazione di politiche di sviluppo di prodotti e servizi che guardino a un pubblico “silver”.
L’intera due giorni ha preso spunto da una ricerca promossa da Fondazione Magna Grecia e curata dai sociologi Emiliana Mangone e Giuseppe Masullo, che ha mostrato come, fra le varie preoccupazioni che “bloccano” i giovani nello sviluppare la propensione alla genitorialità, vi sia il timore “di perdere occasioni, non solo professionali, ma di vita e culturali”. Il patrimonio culturale del resto è uno strumento potentissimo attraverso cui generare identità, ma anche apprendimento, sviluppare categorie di interpretazione della realtà, e quindi imparare anche la cittadinanza. Da qui la necessità che il nostro patrimonio culturale sia “family friendly”, fruibile da genitori e figli. “Pensiamo ai bambini – ha detto Francesco Pisani, professore di Neuropsichiatria infantile, Dipartimento di Neuroscienze umane della Sapienza di Roma – a quanto in loro la cultura, come la visita in un museo o di un sito archeologico, stimoli la meraviglia che a sua volta spinge alla voglia di conoscere. Le neuroscienze ci dicono che in un museo il bimbo impara a guardare, a interpretare, anche a stare fermo. E la stessa cosa vale per i genitori. Dobbiamo tenere presente che anche solo una singola esperienza culturale è fondamentale per essere educati al bello”.
Daniele Carnovale è CEO e fondatore di Guides4You, stratup che nasce sul territorio calabrese: un esempio di come i temi dell’accessibilità, del “design for all”, della necessità di rendere i beni del nostro patrimonio “per tutti”, a volte sia una necessità che nasce dal mercato in modo potente. “Avevamo pensato ad un dispositivo che servisse per ‘leggerè le opere e le strutture museali. Spinti dalla richiesta di mercato, ad oggi abbiamo funzioni per non vedenti e ipovedenti, per bambini ancora piccoli”. Non da meno l’esperienza della “Fondazione Medicina a misura di donna” che ha creato forse lo strumento più simbolico che sia stato ideato in Italia per costruire un patto inscindibile fra i nuovi nati, le famiglie, e il patrimonio culturale: un passaporto della cultura. “L’idea ci è venuta partendo dalla consapevolezza che la cultura aiuta a vivere di più e soprattutto meglio, come dimostrano anche numerosi studi”, ha detto Chiara Benedetto, presidentessa della Fondazione. “Il passaporto è stato tradotto in diverse lingue, viene dato alle mamme che hanno appena partorito ed e dedicato al nuovo nato e alle mamme al terzo mese di gravidanza. Offre la possibilità a tutto il nucleo famigliare di vistare gratuitamente i 48 musei della rete piemontese ed è diffuso in tutti i presidi ospedalieri dell’area metropolitana di Torino”. Nel 2024 sono stati scaricati dal sito 15mila passaporti e la best practice oggi è stata adottata anche a Brescia, Pavia e Val Canonica
“Affrontare oggi la denatalità – ha concluso Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia – significa ripensare l’intero sistema Paese alla luce dell’invecchiamento, delle nuove insicurezze sociali e del bisogno di dare ai giovani un futuro desiderabile. Con questa iniziativa, pertanto, vogliamo rimettere al centro le persone, i territori e le connessioni tra le generazioni. La genitorialità si sostiene con politiche abilitanti, e il calo demografico si affronta anche guardando al nostro Mezzogiorno come a una piattaforma di sperimentazione per uno sviluppo inclusivo. Parlare di cultura inclusiva, significa anche capire che il nostro patrimonio è il più potente strumento di legame intergenerazionale. Ogni museo o sito storico va reso davvero fruibile per famiglie, anziani e bambini, è così che si diventa realmente attrattivi e si costruiscono fiducia nel futuro e coesione tra generazioni. La Fondazione Magna Grecia lavora perchè Sud e futuro non siano più due parole in contrasto, ma una sola visione condivisa”.
-foto ufficio stampa Fondazione Magna Grecia-
(ITALPRESS).