Stretta di Pace sulla movida dalla musica al ballo, nuova ordinanza a Ribera sulle misure anti-covid

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Vietate tutte le attività esercitate al chiuso in sale da ballo, discoteche e locali assimilati. Stessa disposizione si applica anche se l’attività di ballo è offerta dagli esercenti l’attività di ristorazione, somministrazione di bevande, pizzerie, lidi ed ulteriori similari esercizi commerciali. E’ questa la parte più consistente e in sintesi della nuova ordinanza del sindaco Carmelo Pace a pochi giorni dal Ferragosto e dopo l’ordinanza di Nello Musumeci che appena quarantotto ore fa, ha annunciato maggiori controlli e sanzioni.

“Nelle discoteche e negli esercizi pubblici similari – si legge nell’atto sindacale – per le aree all’esterno destinate al ballo, fermo il principio del distanziamento interpersonale e tenuto conto, anche in deroga a contrarie disposizioni più favorevoli, che ciascun esercizio non può tendenzialmente ospitare oltre il 40% dell’afflusso di pubblico normalmente autorizzato, si applicano – quale testo base e in sostituzione di ogni altra diversa regolamentazione – le Linee guida del 9 luglio 2020, e sue successive modificazioni e/o integrazioni, approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome”.

Parte dell’ordinanza prevede poi “per le notti dei giorni 14 e 15 agosto tenuto conto della necessità di assicurare una adeguata prevenzione del rischio di contagio, ciascun esercizio commerciale qualificabile ai sensi dell’art. 1 dell’ordinanza contingibile e urgente n. 31 del 9 agosto 2020 del Presidente della Regione siciliana e individuati in via esemplificativa al punto 1 della presente ordinanza, che intenda promuovere spettacoli o eventi aperti al pubblico, ha l’obbligo di comunicare tale decisione al Comune e alla Prefettura competente per territorio entro le 48 ore antecedenti. Resta fermo, l’assoluto divieto di assembramento, il limite massimo del 40% della capienza, l’obbligo di utilizzare spazi all’aperto e l’obbligo per l’utenza e gli esercenti di indossare la mascherina”.

Pace inoltre, ha ordinato dal 10 agosto e fino al 10 settembre 2020 la chiusura e la cessazione della diffusione musicale, di tutti i pubblici esercizi (bar, pub, ristoranti, ecc..) da domenica a giovedì alle ore 1,30 del giorno successivo; il venerdì alle ore 2,00 del giorno successivo; il sabato e nelle giornate prefestive alle ore 2,30 del giorno successivo.

Viene vietato ae attività commerciali in forma fissa e/o itinerante, sia su aree pubbliche che su aree private il divieto di somministrazione e di vendita di bevande alcoliche e non alcoliche in bottiglie di vetro, in lattine e in contenitori similari, che possono arrecare danno, pericolo, molestia alle persone.

La sindaca rimette nel territorio 15 randagi, si oppone Mangiacavallo:”Riveda l’atto sarebbe come condannarli a morte”

Nella data di ieri è stata pubblicata l’ordinanza sindacale n. 86 con la quale, su proposta del responsabile del 3° Settore 3° Sezione – Ufficio Randagismo, il sindaco ha disposto di rimettere in libertà 15 cani nelle stesse zone dove tempo fa erano stati catturati, dandone mandato al personale del servizio comunale accalappiacani, coadiuvato dal Comando di Polizia municipale e dalle associazioni animaliste.

“Senza entrare nel merito di una procedura sicuramente legittima – scrive in una nota il parlamentare Matteo Mangiacavallo – alcuni cittadini mi hanno contattato allarmati per quanto sta avvenendo, poiché la immissione di questi 15 cani potrebbe contribuire ad aggravare lo stato di emergenza sanitario in tema di randagismo che già vive la città di Sciacca”.

“Tenuto conto – aggiunge – che siamo nel bel mezzo del mese di agosto, mese in cui Sciacca dovrebbe vivere di turismo, e che tale situazione potrebbe recare danni alla città, ho chiesto, con nota indirizzata ai responsabili del servizio e al sindaco, di sospendere l’attività prevista per domani al fine:
1) di programmarla meglio e in altro periodo con le associazioni animaliste;
2) di procedere, prima dell’immissione di 15 cani sul territorio, alla cattura e alla sterilizzazione di almeno lo stesso quantitativo di cani che si intendono aggiungere ai numerosi già presenti, visto che dai dati presenti all’ASP di Agrigento, nell’ultimo anno, ne risultano trattati circa una decina.

Considerato che, stante la perdurante situazione di grave emergenza legata al Randagismo,
l’amministrazione comunale sembrerebbe aver provveduto nell’ultimo anno ad effettuare soltanto
una decina di sterilizzazioni sui cani vaganti: reimmettere oggi sul territorio 15 cani senza prima
aver provveduto alla cattura di un numero di cani almeno pari ai fini della custodia presso le
strutture per la sterilizzazione e la microchippatura risulta una scelta quanto mai inopportuna, utile
esclusivamente ad aggravare la già complessa emergenza territoriale e ad accrescere i fenomeni di
violenza sugli animali.
Considerato che la reimmissione disposta dall’amministrazione comunale sul territorio
saccense significherebbe mettere in serio pericolo la vita dei 15 cani e con grande probabilità
condannarli a morte in un tempo più o meno breve, se non si provvede contestualmente alla
vigilanza, al controllo, all’attuazione della legge regionale n. 15/2000, nonché al rispetto delle
norme specifiche a tutela del benessere degli animali”.
Mangiacavallo ritiene opportuno che la sindaca sospenda la suddetta iniziativa al fine di pianificare successivamente e di
concerto con le associazioni animaliste tutte le operazioni di reimmissione sul territorio di quegli animali ritenuti non aggressivi, già microchippati e sterilizzati, nonché se non ritengano essenziale, prima della reimmissione in libertà dei nuovi cani, procedere alla cattura di un numero almeno paridi cani presenti sul territorio per la loro sterilizzazione e microchippatura: ciò consentirebbe di
ridurre progressivamente il fenomeno emergenziale del Randagismo, garantendo al contempo a tuttii cani vaganti migliori condizioni di vita”.

Gli operai impegnati nella raccolta dei rifiuti a Sciacca: “Non possiamo trascorrere il Ferragosto senza stipendio” (Intervista)

Devono riscuotere due mensilità gli addetti al servizio di raccolta dei rifiuti a Sciacca e questa mattina hanno svolto un’assemblea di due ore al termine di ogni turno di lavoro. L’iniziativa è stata assunta dalla Fiadel, sindacato al quale aderiscono gran parte dei lavoratori che sono in carico alla Srr e in comando alle ditte che svolgono il servizio.

Il minor numero di ore di lavoro svolto dagli addetti alla raccolta ha rallentato in città le operazioni in un momento di emergenza con i problemi e gli stop alla raccolta che si sono registrati nei giorni scorsi.

In un’intervista a Risoluto.it Ignazio Gallo, operatore del settore, iscritto alla Fiadel, descrive le difficoltà degli addetti per il ritardo nella riscossione degli stipendi.

Amministrative a Ribera, due parlamentari del Pd si schierano con Montalbano

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“A pochi giorni dalla presentazione delle liste per il rinnovo del consiglio comunale e delle candidature alla carica di sindaco, siamo costretti a constatare, con estremo rammarico, come il PD di Ribera, o almeno una parte di esso, non abbia ancora deciso cosa fare”. Lo dicono il parlamentare regionale Pd Michele Catanzaro e Carmelo Miceli deputato nazionale del Partito democratico. 

“Complice la mancanza di un segretario cittadino legittimato da un congresso – aggiungono – risulta davvero mortificante, specie in un comune dove il centrosinistra ha scritto in passato pagine importanti, dovere constatare come il Circolo non sia stato di costruire un progetto politico serio e solido, in grado di individuare una proposta, un candidato a Sindaco e di mettere su una lista, che fossero all’altezza della storia politica dei democratici riberesi, capace di vincere e convincere, adeguato a restituire al nostro partito quella centralità perduta ormai da diversi anni, in cui si è condotto il PD di Ribera alla completa residualita’. In un tale contesto, – aggiungono – non è ammissibile apprendere da voci di popolo che, per ragionamenti esclusivamente tornacontistici, c’è ancora chi penserebbe di potrete usare il simbolo del Partito Democratico a proprio uso e consumo, convinto, in forza di cariche non più attive, di avere il diritto di mettere la nostra bandiera ed il nostro vessillo a disposizione di forze politiche e di soggetti lontani anni luce dalla nostra storia e dai nostri valori; il tutto solamente per alimentare ambizioni e velleità assolutamente personali, con l’unica conseguenza di favorire, volutamente o meno, le coalizioni dei candidati Ruvolo e Mulè, al solo discapito del candidato Montalbano, unico ad avere chiesto pubblicamente la ricomposizione e creazione di un centro-sinistra unito e vincente.

Ebbene, noi riteniamo che sia venuto il momento di scrivere la parola “fine” ad una simile conduzione del nostro Partito; una conduzione che ha portato tanti iscritti e militanti a prendere negli anni le distanze dal PD, trasformandolo in una sorta di circolo privato riservato ad amici e parenti del Segretario di turno!
Noi abbiamo necessità di scrivere una pagina di rinnovata unità dei democratici e dei riformisti, riportando tanti militanti, tanti amici e compagni all’interno della loro casa naturale, restituendo loro identità e protagonismo. Abbiamo l’esigenza di costruire un’alleanza che sia l’esplicita manifestazione della volontà unitaria dei democratici riberesi di uscire fuori dall’angolo, di giocare una partita da protagonisti e soprattutto di poterla vincere.

Per queste ragioni – continuano Catanzaro e Miceli – invitiamo tutti coloro che si ritengano del Partito Democratico a schierarsi con Francesco Montalbano, unico candidato che ritorniamo avere le carte in regola per poter rappresentare al meglio queste ragioni; uomo e professionista serio, che ha saputo dimostrare autorevolezza e coraggio politico, anche quando c’è stato da rinunciare a comode poltrone, pur di non venir meno ai propri valori di riferimento.

Per queste ragioni  – concludono i parlamentari DEM – il PD di Ribera, ma anche gli esponenti di Art. 1, del Movimento 5 Stelle e tutti coloro che credono e vogliono un centro sinistra unito non dovrebbero fare altro che schierarsi al fianco di Francesco Montalbano e provare a costruire con lui un progetto in grado di restituire alla città di Ribera una proposta di buon governo e di speranza per l’intera comunità”.

Il presidente del club per l’Unesco di Sciacca Lorenzo Salvagio:” Il covid 19 ha conseguenze terribili sui popoli indigeni che si trovano in condizioni igienico- sanitarie disastrose”

“I colonizzatori europei nel quindicesimo secolo hanno portato il vaiolo nel nuovo mondo provocando una strage nei popoli indigeni” – ricorda il presidente del club per l’Unesco di Sciacca Lorenzo Salvagio. Una riflessione di grande attualità per la Giornata Mondiale dei popoli indigeni che si è celebrata lo scorso 9 agosto.

Il segretario generale dell’ONU António Guterres ha incentrato il suo messaggio relativo alle giornata sui comportamenti virtuosi che molti popoli indigeni hanno messo spontaneamente in atto per difendersi dalla pandemia e sulla condanna dell’intensificarsi delle azioni aggressive esercitate sui loro territori per sfruttarne le risorse naturali.
Il tema che quest’anno l’ONU ha voluto dare è “Covid 19 e resilienza delle popolazioni indigene”.
“Molte di queste popolazioni si sono ancora una volta dimostrate capaci di esercitare una grande e antica saggezza – dice Lorenzo Salvagio – mettendo in pratica azioni di isolamento volontario e di chiusura dei loro territori. Hanno fatto così, per esempio, alcune popolazioni aborigene in Australia. Ma in molte parti del mondo dove il virus è arrivato, la mancanza di acqua, l’insufficienza dei servizi igienici e la sostanziale assenza di servizi sanitari hanno facilitato enormemente la propagazione del virus.”

Sono tante le organizzazioni che denunciano che oggi, come ai tempi della colonizzazione delle Americhe, i cosiddetti “civilizzatori” si impossessano di territori che continuano ad essere sfruttati da grosse imprese che con la presenza dei loro dipendenti introducono involontariamente anche l’infezione fra le popolazioni indigene. E queste popolazioni vengono tre volte penalizzate: la prima perché vengono spogliate delle materie prime che si trovano nei loro territori, la seconda perché vengono in alcuni casi contagiate dalle intrusioni esterne e la terza perché vengono di fatto mantenute in condizioni di sottosviluppo che non consente loro di avere nemmeno le strutture sanitarie dove potersi curare.

Tutto esaurito per il Toscanini di Ribera, a Segesta, in occasione dell’evento inaugurale delle “Dionisiache”

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Emozionante Beethoven nel magico scenario del Teatro Greco di Segesta e sold out per la quarta edizione di “E Lucevan le stelle- Beethoven 250°” con l’orchestra del Toscanini di Ribera diretta, con piglio e grande destrezza, da Alberto Maniaci. Solista al pianoforte la giovanissima studentessa Eliana Pia Borsellino.

Il Toscanini di Ribera sfonda a Segesta. Tutto esaurito per la quarta edizione di “E Lucevan le stelle- Beethoven 250°.” L’orchestra è stata diretta da Alberto Maniaci mentre solista, al pianoforte, la giovanissima studentessa Eliana Pia Borsellino che ha saputo ben dialogare con l’orchestra dimostrando grande sensibilità e virtuosismo ed è stata molto apprezzata dal pubblico con richiesta di bis. Tra le autorità presenti per l’evento inaugurale del Festival “Le Dionisiache” gli assessori regionali ai Beni Culturali e alla Pubblica Istruzione Alberto Samonà e Roberto La Galla e il Presidente del Consorzio Universitario Empedocle di Agrigento Nenè Mangiacavallo, il Presidente e il Direttore del Toscanini Giuseppe Tortorici e la prof.ssa Mariangela Longo, la direttrice del Parco Archeologico Rossella Giglio, uniti dalla volontà di collaborare sempre più fattivamente per il rilancio culturale della Sicilia. L’evento, dedicato agli operatori sanitari in prima linea contro la pandemia molti dei quali presenti in sala, è stato molto apprezzato da un pubblico attento in rigoroso silenzio e partecipe con calorosi applausi che hanno così gratificato l’impegno e la grande tenacia dei docenti e degli studenti del Conservatorio Toscanini che, nonostante il lockdown e le grandi difficoltà, non si è mai fermato nel suo ruolo statutario di Ente di Alta Formazione Artistica ed Ente di produzione portando avanti le attività didattiche online, in presenza o in modalità mista sempre nella massima sicurezza.

Arriva l’eco-bus alla Chiana e il presidente del Comitato scrive alle famiglie:”Mezzo stracolmo, vuol dire che i “chianoti” hanno capito”

“Amici, sono contento che questa mattina numerosi contradaioli hanno conferito i propri rifiuti differenziati presso l’ecobus. Con molta soddisfazione ho constatato che l’ecobus, a differenza delle altre mattine, era stracolmo”. E’ questo l’incipit della lettera che il presidente del Comitato di quartiere di Contrada Chiana- Scunchipani ha indirizzato alle famiglie che abitano nella zona. La contrada saccense e’ una delle zone periferiche di Sciacca che nei giorni scorsi sono state invase dalle discariche abusive e sprovviste del servizio porta a porta, da circa una settimana il Comune ha varato l’attivazione del nuovo servizio di eco-bus. Mezzo mobile che raccoglie secondo un calendario prestabilito la differenziata di quartiere. Il servizio è partito con molti disagi sette giorni fa a causa del caos rifiuti. Stamattina la prima giornata in cui il servizio si sta svolgendo regolarmente.
“Questo significa – scrive Vitrano nella missiva- che i chianioti hanno apprezzato questo metodo di raccolta rifiuti, che questo comitato ha voluto fortemente, mostrando un alto senso civico.
Un’altra bella notizia è quella che la ditta sta provvedendo a rimuovere i rifiuti vicino ai vivai, nella speranza che, a partire di questa sera gente senza scrupoli vada a gettare la spazzatura in quel sito, perché allora questa volta sarà la fine, poiché la spazzatura rimarrà dove si trova e sicuramente non sarà rimossa in tempi brevi”.
Nella lettera poi Vitrano continua:”Avviso tutti quelli che non vogliono adeguarsi al vivere civile che le sanzioni amministrative per chi conferisce rifiuti in luoghi non addetti alla raccolta sono pesanti e a secondo il rifiuto che si abbandona si va’ nel penale e in quel caso sono guai seri.
Vi dico questo perché quel sito e uno dei papabili per l’installazione delle nuove telecamere in dotazione alla polizia urbana.
Un caro saluto e una serena giornata”.

La nuova legge urbanistica, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento: “Adesso siamo protagonisti nel territorio”


“Quarant’anni dopo, finalmente, ecco la legge Urbanistica che rende gli architetti i veri protagonisti nella trasformazione e nella tutela del territorio siciliano”.

Con queste parole Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli architetti di Agrigento, plaude alla nuova legge Urbanistica siciliana che pone strumenti importanti per il rilancio del nostro territorio per il quale si attendono azioni decise e tendenti alla salvaguardia ambientale, la drastica riduzione del consumo di suolo, la riqualificazione e rigenerazione urbana. 

Come recentemente dichiarato da Giuseppe Falzea, presidente della Consulta regionale degli architetti, la Consulta regionale e gli Ordini territoriali si sono impegnati in questi anni a dare il giusto e doveroso contributo al testo di riforma urbanistica, fondamentale per coniugare nella nostra regione sviluppo e salvaguardia ambientale e non a caso, come si ricorderà, nell’ottobre scorso, si è svolto ad Agrigento un incontro per le presentazione della norma in corso di approvazione tra il presidente della commissione Territorio e Ambiente all’Ars Giusi Savarino; il presidente Musumeci; i presidenti degli Ordini degli architetti Alfonso Cimino di Agrigento; Paolo Lo Iacono di Caltanissetta; Alessandro Amaro di Catania; il vicepresidente della Consulta regionale degli Agronomi, Roberta Andaloro; il professore Trombino e altri esperti del settore. 

“In questi anni – afferma Alfonso Cimino – abbiamo fortemente sottolineato l’importanza degli strumenti urbanistici per il rilancio dei nostri territori in una provincia ‘quasi dimenticata’, lontana sotto il profilo delle infrastrutture dal resto della Sicilia, ma tra le più ricche di storia, architettura e paesaggio. Oggi, in Sicilia, è in atto una rivoluzione in termini di pianificazione urbana e dobbiamo essere tutti pronti a metterla in pratica: architetti, amministratori, politici, uffici tecnici, imprenditori e cittadini. Tutti insieme per il rilancio del territorio e per una rigenerazione urbana e consumo di suolo zero intesi come volano economico e rinascita dei territori. Occorre adesso – conclude il presidente Cimino – parlare di un progetto delle nostre città e, in tal senso, il nostro Ordine è pronto a dare il proprio contributo e il supporto agli architetti liberi professionisti e dipendenti delle pubbliche amministrazioni”. 

Il segretario della Confcommercio agrigentina: “Rispettiamo le regole, non possiamo permetterci un’altra chiusura”

“Giusto professare ottimismo, ma non travisare la realtà”. E’ così che Francesco Picarella, segretario provinciale di Confcommercio in provincia di Agrigento, inizia un’analisi dell’attuale situazione.?

“Agosto è per antonomasia il mese scelto per le vacanze ed anche quest’anno non è da meno per il turismo nazionale – aggiunge / ma non basta. I trionfalismi letti su qualche sito locale e le previsioni dell’enit sono assolutamente lontani da quella che è la realtà, cioè un agosto che fà illudere nascondendo, sotto una coperta troppo corta quello che è il disastro economico turistico dal dopoguerra. Solo qualche straniero tra le vie dei centri storici – aggiunge – e seppur con cauto ottimismo gli operatori sono coscenti che l’arrivo della bassa stagione, decreterà l’ultima esalazione per tanti operatori. L’unica cosa in aumento è il numero dei contagi, fattore che inevitabilmente preoccupa non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico. Non possiamo permetterci un altra chiusura, da qui l’appello – conclude Picarella – a tutti affinche si rispettino le regole per scongiurare guai peggiori”.

L’olio di oliva dell’Amato Vetrano di Sciacca tra i migliori extravergine al concorso nazionale “Diploma d’Argento Pandolea”

L’olio extravergine di oliva prodotto all’Istituto Agrario “Amato Vetrano” di Sciacca è stato selezionato tra i migliori oli prodotti dagli Istituti Agrari d’Italia al concorso “Diploma d’Argento Pandolea”, il prestigioso riconoscimento della rivista “Gambero Rosso”.

Il concorso, organizzato da “Pandolea donne dell’olio” in partnership con la rivista Gambero Rosso e Re.N.Is.A. (Rete Nazionale degli Istituti Agrari), seleziona i migliori extravergini prodotti dagli istituti agrari italiani. La mission di “Pandolea” è diffondere e far crescere la cultura e l’uso dell’olio extravergine di oliva italiano di alto livello a partire dai banchi di scuola.

L’olio dell’Istituto Agrario saccense è stato selezionato tra i migliori extravergine ed inserito nell’articolo del Gambero Rosso di Maggio a cura di Stefano Polacchi e Indra Galbo coordinatori delle degustazioni olio del mensile specializzato in enogastronomia. Il campione dell’Istituto ha ottenuto 78 punti ed è stato definito: Fruttato 5, Amaro 3, Piccante 4, con profilo aromatico caratterizzato per le sensazioni olfattive che richiamano: pomodoro, mela, fiori, maturo.

Soddisfazione e vivo entusiasmo esprimono i ragazzi della sezione “Produzioni e Trasformazioni agroalimentari”, la Dirigente Caterina Mulè e il professore Leonardo Montalbano che ha curato il progetto.