Migranti, il procuratore aggiunto Vella:”I pescatori tunisini si trasformano in scafisti”

Sono centinaia i barchini di piccole dimensioni arrivati in queste settimane a Lampedusa. “Sono quasi tutti tunisini e quindi migranti economici – spiega Vella – che quasi mai possono avere protezione umanitaria anche se c’è chi prova a fare il furbo con stratagemmi.”

Pescatori tunisini che si trasformano in scafisti. E’ quanto hanno accertato i magistrati della Procura di Agrigento con l’ultima indagine che ha portato all’arresto di 23 tunisini. “Sembra essere tornati a dieci anni fa – dice il Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella in una intervista a La Stampa – con una differenza degna di nota. Prima i pescherecci viaggiavano senza reti o attrezzature proprio perché in realtà dovevano solo trasportare i migranti, ora fanno l’uno e l’altro e i pescatori fanno anche gli scafisti. Abbiamo trovato a bordo reti, anche se asciutte e un po’ di pesce”. Quindi i pescherecci attraversano il Mediterraneo senza destare alcun sospetto, così come la presenza di barchini a bordo. “Guardia costiera e Guardia di Finanza ci riferiscono che i migranti stanno arrivando quasi sempre freschi e riposati, come di chi ha fatto due ore di traversata e non un’intera giornata sotto il sole”. Sono centinaia i barchini di piccole dimensioni arrivati in queste settimane a Lampedusa. “Sono quasi tutti tunisini e quindi migranti economici – spiega Vella – che quasi mai possono avere protezione umanitaria anche se c’è chi prova a fare il furbo con stratagemmi”. “Ogni giorno sequestriamo una trentina di barche e trattiamo una ventina di arresti in flagranza perché si tratta di persone già espulse”. Il magistrato non nasconde la sua preoccupazione: “Purtroppo il clima a Lampedusa è cambiato, stiamo monitorando la situazione dell’ordine pubblico”.

Enna, 90 persone in quarantena dopo un matrimonio: tra gli invitati un positivo al Covid

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Una novantina di persone che hanno partecipato a una festa di matrimonio a Nicosia, in provincia di Enna, sono sottoposte a quarantena dopo la notizia che uno degli invitati, che vive e lavora in Germania, è risultato positivo al Covid 19 ed è stato ricoverato in ospedale al suo rientro dall’Italia. Tutti gli invitati saranno sottoposti a tampone nelle prossime ore.

Intanto, si stanno accertando i contatti che gli invitati hanno avuto da sabato 26 luglio, giorno in cui si è svolto il matrimonio. Una delle invitate, già risultata positiva, è stata trasferita a Catania dove si trova ricoverata. L’uomo aveva partecipato al matrimonio del 26 luglio e già durante il viaggio di rientro in Germania manifestava alcuni sintomi, ma solo una volta arrivato a destinazione, superando, quindi i controlli, i sintomi si sarebbero aggravati. La donna positiva di Nicosia, ma che al momento non presenterebbe sintomi, è una congiunta dell’uomo risultato infetto. L’allarme è scattato tra martedì e ieri.

Brucia Monte Cofano, devastata la riserva tra Custonaci e San Vito Lo Capo

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Un incendio di vaste proporzioni ha devastato la Riserva di Monte Cofano, nel trapanese. Il rogo è probabilmente doloso, perché le fiamme, che hanno avvolto la montagna, si sarebbero sviluppate da più punti, sul versante di San Vito Lo Capo. Il sindaco di Custonaci Giuseppe Morfino, ha parlato di “azione criminale”. 

Per oltre otto ore le fiamme hanno avvolto la riserva che si trova tra Custonaci e San Vito Lo Capo, distruggendo ettari di vegetazione. Un incendio di vaste proporzioni ha avvolto Monte Cofano, nel trapanese facendo registrare ingenti danni. “In fiamme una vasta porzione della montagna – si legge sulla pagina Facebook del Comune di Custonaci. L’incendio è partito dalla Torre della tonnara ma ha rapidamente raggiunto la cima della montagna”. Il sindaco di Custonaci, Giuseppe Morfino, ha commentato amareggiato: “Si tratta dell’ ennesima azione criminale perpetrata ai danni del nostro patrimonio ambientale. Vedere bruciare la Riserva di Monte Cofano, suscita rabbia e forte indignazione”.

Il sindaco di San Vito Lo Capo, Giuseppe Peraino, non ha dubbi sulla natura dolosa delle fiamme: “Un incendio che ha sfregiato il patrimonio ambientale di due territori, quello di San Vito Lo Capo e di Custonaci – dice -. Un gesto vile che lascia profondamente amareggiati”.

Rifiuti, l’ex assessore all’Ambiente di Sciacca Cognata: “Con la giunta Di Paola nel 2016 nessuna emergenza” (Interviste)

Tre assessori che si sono occupati della questione rifiuti in tre anni, la mancanza di adeguati controlli e di scelte che avrebbero potuto determinare un’inversione di tendenza come una maggiore informazione sulla differenziata.

Per l’ex assessore comunale all’Ambiente di Sciacca, Gaetano Cognata, sono queste le ragioni per le quali Sciacca sta vivendo, in questi giorni, una grave emergenza rifiuti con alcune zone trasformate in discarica.

Cognata, in un’intervista a Risoluto.it, parla anche del piano Aro e delle aree previste per il porta a porta.

Attivo a Sciacca presso la Casa Albergo della Perriera l’armadio solidale anche per neo e future mamme

L’Armadio solidale è una delle iniziative promosse dal Comune di Sciacca nell’ambito del Punto Unico dei Soccorsi istituito dal sindaco Francesca Valenti. E’ a disposizione dei cittadini tutti i martedì, dalle 9.30 alle 11.30, presso la Casa Albergo della Perriera.

L’Armadio solidale rappresenta un aiuto concreto alle famiglie, specie dopo l’emergenza Covid. Chiunque può donare o ricevere ciò di cui necessita. Al Punto Unico dei Soccorsi, istituito dal sindaco Francesca Valenti, hanno aderito anche associazioni di volontariato tra cui i Vigili del Fuoco in congedo e l’AVULSS. L’Armadio solidale è operativo all’interno della Casa Albergo della Perriera per venire incontro soprattutto alle esigenze di neo mamme o future mamme, per indumenti, corredini, ceste, carrozzelle e quanto potrebbe essere utile ai più piccoli.

“L’Armadio solidale – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Gisella Mondino – dona quel che riceve in donazione da famiglie generose. L’invito a raggiungere l’Armadio solidale è, dunque, rivolto a chi ha bisogno e a chi vuol donare. Basta telefonare per un appuntamento ai numeri dei presidenti delle due associazioni (320-8754741, 339-6141595) per prendere un appuntamento, sia per donare che per ricevere.

Rifiuti abbandonati davanti una chiesa a Ribera, la reazione del parroco:”Non c’è più religione”

L’abbandono incontrollato dei rifiuti ormai si spinge anche laddove una volta, rispetto e decoro, erano le basi di un ossequio nei confronti di ciò e’ sacro. Un limite inviolabile. Ma a guardare oggi la foto postata dal parroco della chiesa di Santa Teresa a Ribera si capisce bene come quel confine, una volta invalicabile, sia adesso violato in nome di quell’esigenza irrefrenabile che spinge la società verso “un immediato disfacimento del rifiuto”, specie dove il caos della monnezza spesso rappresenta una quasi normalita’.

Ed ecco che il sacchetto di rifiuti fa persino capolino dinnanzi l’ingresso di un luogo deputato allo spirito come una chiesa.

Padre Antonio Nuara, tramite una velatura di sarcasmo al quale non è nuovo per praticare un richiamo forte all’osservanza dei principi, ha postato sui social la foto incriminata della bustarella di pattume lasciata nei pressi del sagrato con tanto di commento raggelante tra il serio e il faceto che se non fosse dettato da un prelato, farebbe persino pensare ad una sorta di colmo per barzellette spicciole, parole paradossali se pronunziate da chi indossa l’abito talare.

Ma da queste parti ormai se il sacchetto, differenziato o meno, invade strade, piazze periferiche e centrali talvolta anche a deturpare storia e arte tra brutte abitudini di una inciviltà sempre piu’ diffusa, poco resta da meravigliarsi davanti l’immagine della spazzatura davanti una chiesa anche se porta il commento amaro di padre Nuara: “Quando si dice: non c’è piu’ religione”.

Altro incendio che lambisce l’area archeologica di Sambuca

Questa volta il fuoco ha lambito l’area archeologica di Monte Adranone, la contrada Adragna di Sambuca. In azione per spegnere le fiamme due elicotteri che hanno attinto acqua da un laghetto privato della zona e un Canadair che la prelevava acqua dal Lago Arancio.

L’incendio è divampato a poche centinaia di metri da alcune villette in contrada Adragna.

Per fortuna è stato tempestivamente domani, ma la stagione continua ad essere complicata e non c’è un momento di tregua.

Nuovo corso di studio in Enotecnico attivato all’Istituto Agrario di Sciacca

Il sesto anno di specializzazione per ‘Enotecnico’ nell’ambito dell’indirizzo ‘Agraria, Agroalimentare e Agroindustria’ articolazione ‘Viticoltura ed Enologia’ e’ stato istituito presso l’I.T.A. Calogero Amato Vetrano di Sciacca”, istituto ritenuto una delle eccellenze scolastiche del territorio.

Il sindaco Francesca Valenti e l’assessore all’Istruzione Gisella Mondino si congratulano con l’istituto scolastico “Calogero Amato Vetrano” per il provvedimento della Regione Siciliana che ha accolto la richiesta di attivazione del nuovo corso di studio.

La richiesta è stata accolta con decreto dell’assessore regionale Roberto Lagalla.

L’attivazione del nuovo corso di studi è stata oggetto di una nota di qualche mese fa del sindaco Valenti e dell’assessore Mondino, indirizzata proprio all’assessorato regionale dell’Istruzione che ha poi dato il via libera al nuovo corso a partire dal prossimo anno scolastico.

Pulizia fontane e piazze di Sciacca, ancora il soccorso dei Vigili del fuoco in congedo

Due interventi sono stati operati nel pomeriggio di oggi a Sciacca dai Vigili del Fuoco in congedo che hanno riattivato la fontana della Basilica della Madonna del Soccorso e pulito la piazza Gerardo Noceto, a San Michele.

La fontana di corso Vittorio Emanuele e’ stata restaurata qualche anno fa dal Rotary Club di Sciacca in occasione del cinquantenario del club service. Spesso si blocca e l’acqua sporca non e’ certo un bel vedere nel cuore della città. Adesso anche il ceramista Gaspare Patti ha contribuito ad abbellirla. In piazza Noceto l’associazione Vigili del fuoco in congedo ha ripulito piazza Noceto.

Caltabellotta, spegne oggi 101 candeline Calogera Intermaggio

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Calogera Intermaggio, nata nel 1919 a Caltabellotta, festeggia oggi ben 101 anni circondata dall’affetto di tutta la sua grande famiglia: la sorella, i tre figli, sette nipoti, ventidue pronipoti e dieci trisnipoti.

La “Nonna di Caltabellotta”, nonostante la vita travagliata, passata a lavorare nei campi dopo la morte del marito avvenuta nel lontano 1956, oggi gode di ottima salute.

Il suo segreto? La sana alimentazione, tipica della “dieta mediterranea”. Le piace molto la pasta con la salsa e con le fave, la minestra con cavoli, cipolla e patate; adora le verdure selvatiche di campagna, la carne locale e il pesce, il tutto condito dal buon olio extravergine di oliva biancolilla, originario del paese montano.

A Calogera Intermaggio un buon compleanno dalla redazione di Risoluto.it.