Triplicate a Sciacca le richieste di aiuto alla Cartitas, Sciortino: “Molte famiglie non riescono ad assicurare cibo ai bambini” (Intervista)

Luciano Sciortino responsabile della Caritas parrocchiale della Perriera, parla di richieste triplicate, negli ultimi giorni, da parte di famiglie che non riescono a reperire generi alimentari e che si rivolgono alla sua struttura. L’emergenza Coronavirus come è ormai palese sta causando, anche a Sciacca, un’emergenza economica.

Si moltiplicano, in particolare, le richieste alle strutture in convenzione con il Banco Alimentare.

Il Comune di Sciacca, nei giorni scorsi, ha avviato la raccolta fondi denominata “Diamo una mano alle famiglie in difficoltà”, promossa dal Comune di Sciacca assieme ai Pediatri, ai Farmacisti, alla Protezione Civile. L’iniziativa si aggiunge ad altre messe in campo dall’Istituzione comunale con la collaborazione delle associazioni di volontariato a sostegno delle famiglie, degli anziani e di quanti si trovino in difficoltà.

Con l’attivazione dell’IBAN, del conto corrente bancario, parte la raccolta fondi per rispondere alla richiesta d’aiuto di famiglie che, per problemi economici, non possono acquistare prodotti per neonati e bambini come: latte in polvere, soluzione reidratante, spray nasale cortisonico, tachipirina, disinfettanti galenici, omogeneizzati e pannolini.

L’IBAN per le donazioni è il seguente:

IT 60 M 02008 83175 000105889839

Intestato a:

MICHELE BACCHI  

Nella causale va essere scritto:

COVID-19 DONAZIONE PRO BIMBI    

Il sindaco Francesca Valenti e l’assessore alle Politiche Sociali Gisella Mondino si appellano “alla sensibilità di tutti e al cuore dei saccensi che in questi giorni si sta dimostrando grande e sta battendo forte. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Chi può dia una mano a chi, in questo momento difficilissimo, ha un estremo bisogno”.

Il sindaco De Luca denunciato per vilipendio della Repubblica

 All’autorità giudiziaria sono stati segnalati i comportamenti tenuti dal sindaco di Messina, Cateno De Luca.

La decisione, ha informato il Viminale, è stata assunta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, «a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari».

«Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione – sottolinea il Viminale – le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all’indirizzo del ministero dell’Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini – e a maggior ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore – alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti».

Intanto, sono tanti i concittadini e non solo che stanno esprimendo solidarietà al primo cittadino di Messina in queste ore tramite i social anche.

Coronavirus, in Sicilia 1.095 attuali positivi e i 36 guariti

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (giovedì 26 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 9.658. Di questi sono risultati positivi 1.164 (170 + di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.095 persone (+159 rispetto a ieri).
Sono ricoverati 414 pazienti, di cui 68 in terapia intensiva, mentre 681 sono in isolamento domiciliare, 36 guariti e 33 deceduti (1 ad Agrigento, 2 a Caltanissetta, Palermo e Siracusa, 4 a Messina, 6 a Enna e 16 a Catania).
Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
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In pagamento le pensioni anche a Sciacca, vigilanza per evitare la calca

Sono iniziate da questa mattina i pagamenti delle pensioni secondo l’ordine alfabetico per evitare gli assembramenti nelle filiali.

Il pagamento delle pensioni e’ stato anticipato di una settimana secondo il tempo ordinario. E stamattina erano presenti nella posta centrale di via De Gasperi anche la vigilanza e uomini della Protezione Civile.

Tutto si e’ svolto regolarmente senza alcun problema a Sciacca.

Mangiacavallo e Di Caro finanziano l’acquisto di due ventilatori polmonari per gli ospedali di Sciacca e Agrigento

Dopo l’iniziativa assunta ieri dall’imprenditore Paolo Licata che ha acquistato un ventilatore polmonare da donare all’ospedale di Sciacca, si moltiplicano gli interventi per garantire ulteriori apparecchiature al nosocomio saccense in questi giorni di particolare complessità legati all’emergenza Coronavirus. La stessa decisione è stata assunta dai parlamentari regionali Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro che hanno deciso di finanziare l’acquisto di due ventilatori polmonari per gli ospedali di Sciacca ed Agrigento.

I due parlamentari regionali hanno manifestato la volontà di procedere all’acquisto attraverso l’associazione Orazio Capurro Amore per la Vita. La stessa decisione è stata assunta dall’azienda ittico conserviera Scalia di Sciacca, sempre attraverso la medesima associazione.

Al lavoro per 15 ore al giorno i volontari di Sciacca che consegnano generi alimentari e farmaci, cresce il numero di chi non riesce ad acquistarli (Interviste)

E’ un lavoro encomiabile quello che viene svolto a Sciacca dai volontari, dal gruppo composto dall’associazione Vigili del Fuoco in Congedo e dalla Guardia Costiera Ausiliaria, che consegnano, ogni giorno, a un numero sempre maggiore di famiglie, farmaci e alimenti.

Negli ultimi giorni riferiscono di una difficoltà sempre maggiore, soprattutto da parte di chi non ha un reddito sicuro, a procedere agli acquisti. Si stanno intensificando le attività per fronteggiare anche quest’emergenza come riferisce Calogero Catanzaro, il presidente dell’associazione Vigili del Fuoco in Congedo, in un’intervista a Risoluto.it.

I sindaci dei Comuni agrigentini fanno pressing sulla Regione per l’esecuzione dei tamponi:”Solo in provincia necessari 300 al giorno”

Con ordinanza emessa dal Presidente della Regione Siciliana n.7 del 20/03/2020 è stato disposto, per chiunque sia entrato in Sicilia dalla data del 14 marzo 2020 , l’obbligo di permanere in isolamento obbligatorio presso la propria residenza o domicilio.

I sindaci dei comuni agrigentini esprimono preoccupazione riguardo alla mancata esecuzione dei tamponi rinofaringei ai soggetti, rientrati in Sicilia alla data del 14 marzo 2020, che abbiano terminato il periodo di quarantena. Per questo si sono rivolti al presidente della Regione Siciliana, all’assessore alla Salute Razza, al prefetto di Agrigento, al Direttore Generale facente funzioni dell’Asp e al presidente dell’Anci, per avere risposte certe e concrete nel più breve tempo possibile. “Per tali soggetti in isolamento – sottolineano i sindaci – l’ordinanza ha disposto che siano sottoposti a tampone rinofaringeo a ridosso della conclusione del termine di quarantena. A ridosso della prima data di conclusione del termine di quarantena (28 marzo 2020) non risulta che alcuno di tali soggetti sia stato sottoposto al tampone. Pertanto, chiediamo un chiarimento in merito alla loro posizione e al comportamento da assumere alla scadenza della quarantena, in assenza della sottoposizione al tampone. Ad oggi – continuano i sindaci – non risulta che le Asp siano provviste di detti tamponi e che non è stato disposto il coinvolgimento di laboratori accreditati che dispongano di attrezzature adeguate, alta professionalità e che garantiscano la conformità ai protocolli dei laboratori pubblici regionali di riferimento. Nella sola provincia di AGRIGENTO, dai dati in nostro possesso, risulterebbe necessaria la disponibilità di circa 300 tamponi al giorno e, in assenza di notizie ed assicurazioni, esprimiamo la nostra più viva preoccupazione e l’assenza di ogni necessaria informazione per fornire agli interessati, che a noi si rivolgono, risposte sui comportamenti che gli stessi dovranno assumere alla scadenza del periodo di quarantena. Questi i Comuni interessati che si sono appellati alla Regione: Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Campobello di Licata, Canicattì, Cianciana, Favara, Grotte, Ioppolo Giancaxio, Licata, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, Santa Margherita di Belice, Santo Stefani Quisquina, Sciacca, Villafranca Sicula.

Ancora in crescita i dati in provincia. 53 i positivi agrigentini.

Cinquantatre’ i casi in provincia. Crescono ancora i contagi con la seguente distribuzione territoriale: Agrigento è passata da 6 casi a 7. Camastra ha 1 solo caso, Canicattì è rimasta ferma a 2, Favara è ferma a 3, Licata è ferma a 3, Menfi è a 4 rispetto, Montallegro è ferma ad 1, Palma di Montechiaro è ferma a 3 ed anche Raffadali è ferma ad 1. Resta ferma – con 6 contagiati – anche Ribera, così come Santa Margherita con 1 caso, ferma anche Siculiana con 1 e Sciacca con 18.
I dati, secondo i comunicati dell’Asp di Agrigento alla Prefettura (aggiornati alle ore 19 di martedì 25 marzo), registrano un aumento dagli ufficiali 50 di mercoledì (martedì 24 erano 45) ai 52 di ieri. Nel totale dei positivi è, inoltre, compreso un soggetto residente fuori dalla provincia e con il nuovo caso di Aragona che non e’ compreso nei dati di ieri, si ha certezza di 53 casi in tutto al momento.

Negli ultimi giorni, l’Asp sta fornendo anche una tabella con i ricoveri nelle diverse strutture ospedaliere.

Un ricoverato a Sciacca, mentre agrigentini infetti da Covid-19 risultano ricoverati: 1 a Partinico, 2 a Caltagirone, 5 a Caltanissetta, 1 a Marsala, 3 ad Enna (erano 2 il giorno prima) e 1 a Trapani. 

Morta Maria Ienna, la nonnina di Santa Margherita: aveva 106 anni

La nonnina, che aveva battuto ogni record di longevità, lascia tre figli Liborio, Caterina e Rosina Montalbano.

Classe 1913 e le tragedie delle due grandi guerre mondiali alle spalle. Maria Ienna si è spenta ieri nel suo paese, Santa Margherita Belice, circondata dall’affetto dei suoi cari. Casalinga con tre figli, Liborio, Caterina e Rosina Montalbano, Maria subì anche i danni del sisma del gennaio 1968, che le distrusse la casa costringendola ad abitare, per tanti anni, in una fredda baracca. Un esempio di grande forza e coraggio per tutti. Alla famiglia vanno le condoglianze della redazione di Risoluto.it

Si lavora al Giovanni Paolo II per adeguarlo ad area Covid, si procede celermente (Fotogallery)

Ditte gia’ convenzionate con l’Asp di Agrigento sono al lavoro dalle prime ore di questa mattina per adeguare il Giovanni Paolo II di Sciacca ad area Covid-19.

Il commissario ad acta, degli ospedali di Sciacca e Ribera, Alberto Firenze aveva gia’ annunciato che passata la giornata di pioggia di ieri, si sarebbe data un’accelerazione all’adeguamento della struttura dove venti giorni fa si e’ registrato il primo caso di positivo della provincia. L’ospedale di Sciacca e’ stato ritenuto idoneo tra quelle strutture che serviranno per l’assistenza Covid in Sicilia.

I lavori stanno interessando l’area del Pronto Soccorso, il secondo piano del corpo centrale del nosocomio e parte anche dei sistemi di areazione di reparti come la ginecologia.

I lavori porteranno all’individuazione di percorsi diversificati per pazienti Covid-19 e alla creazione nel secondo piano di un’area dedicata secondo le disposizioni del piano regionale per l’emergenza varato da Razza e dal governo Musumeci appena ieri.