Lucca Sicula, inaugurato un nuovo mezzo per la pulizia delle strade comunali (Video)

Questa mattina a Lucca Sicula, il sindaco Salvatore Dazzo ha ufficialmente presentato il nuovo mezzo dedicato alla pulizia delle strade comunali. Atteso da tempo, questo veicolo rivoluzionerà l’efficienza nella cura delle vie del paese.

Strumento multifunzione per la pulizia street

Il nuovo mezzo per la pulizia strade comunali, costato 65.000€, garantisce interventi mirati sia nella pulizia ordinaria sia nella rimozione di detriti durante i periodi piovosi. Ciò permetterà di mantenere pulite e sicure le vie cittadine.

Vantaggi del nuovo mezzo comunale

• Versatilità: spaziatrice per igiene quotidiana e paletta per detriti pesanti
• Efficienza: tempi di intervento ridotti per una pulizia strade comunali più rapida
• Sicurezza: miglior scorrimento delle acque piovane e riduzione di ostruzioni

Miglioramenti attesi a Lucca Sicula

L’acquisto di questo mezzo rappresenta un passo deciso verso una cura urbana più moderna e attenta. I cittadini di Lucca Sicula possono contare su una pulizia delle strade comunali più puntuale, migliorando l’immagine del paese e la qualità della vita durante tutto l’anno.

Semaforo di via Cronio, arrivato il nuovo impianto

La ditta sub appaltatrice Salamone sta in queste ore collocando il nuovo impianto che nelle prossime ore sarà gia’ operativo. Parliamo del semaforo di via Cronio a Sciacca, disattivato da sette mesi a causa di un danneggiamento da un sinistro dello scorso novembre.

Il costo della sostituzione è stata tutta carico del Comune di Sciacca poiché non è stato possibile individuare il proprietario dell’automobile ripresa dalle telecamere. Nonostante la Municipale conoscesse marca modello e colore della vettura e si sono battute diverse piste, e’ stato impossibile risalire al responsabile ed e’ stato il Comune di Sciacca a dovere sostenere le spese per il nuovo impianto.

Ztl attiva, ma non parte il servizio bus navetta

A richiedere l’attivazione del servizio bus navetta per il centro storico e’ la presidente dell’ Associazione Strutture Turistiche Sciacca Centro, Santina Matalone.

“Nonostante la stagione turistica abbondantemente già iniziata – scrive in una nota – ci spiace constatare che è assente il servizio di trasporto Bus Navetta, dalle zone di parcheggio indicate (Viale delle terme e Gaie di Garaffe) al centro, utile quale mezzo di trasporto per i tanti turisti che già sono presenti in città e che in mancanza di sufficienti zone di sosta in città, utilizzano gli spazi possibili fuori zona, così come consigliato dai titolari
di strutture.
Comprendiamo che la copertura economica di tale servizio è possibile attingendo dai fondi della tassa di soggiorno; tassa il cui impegno è legata all’approvazione del bilancio da parte del consiglio comunale (il passaggio in giunta non comporta purtroppo una possibile spesa); ma al tempo stesso riteniamo che non si può non servire la città di tale mezzo di trasporto, importante da e per li turista”.

L’associazione allo stesso tempo, chiede dovendo aspettare il bilancio di previsione 2025, se le somme del 2024 siano già state nel totale impegnate e qualora ci fosse un margine ancora possibile, di utilizzare li residuo e consentire l’entrata in funzione di detto servizio che a stagione iniziata e con una ZTl già attiva da settimane, è indispensabile.
Inoltre, l’associazione chiede l’istituzione di una tratta che colleghi anche e soprattutto la via Licata, zona dove numerosi turisti scaricano i loro bagagli e percorrono le scalinate per raggiungere le strutture ubicate nelle vie interne ai quartieri arabo ed ebraico, dove si registra da un paio di anni a questa parte, la nascita di numerose strutture ricettive, molte delle quali non raggiungibili da altri itinerari viari.

La stessa proposta per la via Licata era stata gia’ chiesta in precedenza in sede di tavolo tecnico dell’imposta di soggiorno.

Acquistare merce contraffatta: cosa si rischia secondo la legge italiana

Con l’arrivo dell’estate e l’aumento dei venditori ambulanti nelle località turistiche, cresce anche il rischio di imbattersi in prodotti contraffatti: borse, cinture, occhiali e accessori con marchi noti venduti a prezzi irrisori. Tuttavia, acquistare merce contraffatta comporta sanzioni, anche per l’acquirente, e in alcuni casi può integrare un vero e proprio reato.

Il caso recente e la multa alla turista

A Forte dei Marmi, una turista tedesca è stata sanzionata con una multa di 600 euro per aver acquistato una borsa falsificata da un venditore abusivo. Gli agenti, accortisi dell’irregolarità, hanno sequestrato l’oggetto e applicato la normativa vigente che punisce anche il semplice acquirente finale di merce contraffatta.

Cosa prevede il Codice Penale

Il Codice Penale italiano, agli articoli 473 e 474, punisce la falsificazione e la vendita di prodotti contraffatti. Tuttavia, anche l’acquirente può incorrere in sanzioni, soprattutto se:

  • è consapevole della falsità del prodotto;
  • ha acquistato il bene per rivenderlo e trarne profitto.

In questi casi può configurarsi il reato di ricettazione, previsto dall’art. 648 c.p. La pena può comprendere reclusione e multa, in quanto si tratta di un reato contro il patrimonio.

Uso personale e ricettazione: cosa dice la Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12870/2016, ha precisato che il reato di ricettazione non si configura se il prodotto contraffatto viene acquistato per uso personale e non per ottenere un guadagno. La differenza è cruciale: viene punito chi si inserisce nella catena di diffusione del prodotto falsificato, mentre l’uso personale, pur essendo illecito, rientra in un altro ambito normativo.

Sanzione amministrativa per l’acquirente finale

Anche in assenza di reato, l’acquirente di merce contraffatta commette un illecito amministrativo. Ai sensi della legge n. 99/2009, è prevista una sanzione pecuniaria da 100 a 7.000 euro, per chi compra beni che – per prezzo, condizioni o venditore – appaiono manifestamente non originali o privi di garanzie sulla provenienza.

Lo scopo della norma è contrastare:

  • il mercato illegale dei prodotti falsificati;
  • lo sfruttamento del lavoro nero;
  • il commercio abusivo legato, in alcuni casi, alla criminalità organizzata.

Rischio di incauto acquisto: l’art. 712 c.p.

Oltre alla sanzione amministrativa, l’acquirente può essere accusato di incauto acquisto, secondo l’art. 712 del Codice Penale. In questo caso, non è necessaria la certezza della provenienza illecita, ma basta la negligenza. Se il compratore avrebbe dovuto sospettare l’origine illegale del bene (es. prezzo troppo basso, modalità di vendita irregolare), può essere punito con:

  • arresto fino a 6 mesi;
  • ammenda fino a 516 euro.

Conclusioni

Comprare merce contraffatta non è mai privo di conseguenze. Anche se l’intento è personale e non commerciale, la legge prevede sanzioni e, in alcuni casi, responsabilità penale. La consapevolezza e la cautela restano le uniche vere difese per chi non vuole incorrere in problemi legali, anche in vacanza.

Il consigliere Brucculeri chiede la liquidazione della consortile Pro.Pi.Ter

Il consigliere comunale Raimondo Brucculeri, del Movimento Controcorrente, ha annunciato la presentazione al consiglio Comunale di Sciacca di una richiesta formale per la liquidazione volontaria della società consortile Pro.Pi.Ter. Terre Sicane S.p.A.
“L’analisi del bilancio d’esercizio 2023 mette nero su bianco una realtà che molti fingono di non
vedere – dichiara Brucculeri –. Siamo davanti a una società che non produce alcun valore per il
territorio, ma che ogni anno continua ad assorbire risorse pubbliche per mantenere strutture,
incarichi e funzioni totalmente autoreferenziali”.

Il Comune di Sciacca, secondo Brucculeri, con una quota di €41.938,30, sostiene da solo circa il 45,17% del totale delle entrate
“Larga parte delle spese – afferma il consigliere – è rappresentata da costi del personale, in una società
che, di fatto, non svolge alcuna attività da anni, non promuove progetti territoriali e non ha
alcuna visione strategica o programmazione operativa”.

La proposta avanzata da Brucculeri include la convocazione di un’assemblea straordinaria dei
soci per deliberare la liquidazione volontaria, la nomina di un liquidatore esterno.

Foto dei figli minorenni online: i genitori rischiano sanzioni. Ecco cosa prevede la legge

Pubblicare immagini dei propri figli sui social è una pratica sempre più diffusa, ma non priva di conseguenze legali. Una recente sentenza del Tribunale civile di Milano ha stabilito in modo chiaro che i genitori che condividono foto o video dei minori sono pienamente responsabili della diffusione di tali contenuti, anche in assenza di dolo.

Genitori responsabili dell’identità digitale dei figli

Il Tribunale ha ribadito che chi esercita la responsabilità genitoriale è tenuto a tutelare la riservatezza e la dignità dell’immagine del minore. Pubblicare contenuti online non è un gesto neutro: si tratta di un atto giuridico con effetti rilevanti, soprattutto in ambito privacy e trattamento dei dati personali.

La sentenza ha sottolineato che i genitori non sono semplicemente autori delle immagini, ma custodi legali delle stesse. Questo implica un obbligo di vigilanza sull’utilizzo, la conservazione e la diffusione delle fotografie dei figli.

Rischi legali in caso di pubblicazioni non autorizzate

In caso di pubblicazione impropria, i genitori possono incorrere in sanzioni civili e penali. Tra le norme rilevanti si citano:

  • art. 10 e art. 2043 del Codice Civile, sul diritto all’immagine e al risarcimento del danno;
  • art. 96 della Legge sul diritto d’autore, che tutela l’immagine della persona ritratta;
  • art. 650 del Codice Penale, che sanziona la violazione di provvedimenti dell’autorità.

Nei casi più gravi, il comportamento potrebbe configurare trattamento illecito dei dati personali, con responsabilità anche in assenza di finalità lesive.

La condivisione delle immagini va valutata con cautela

La pronuncia non stabilisce un elenco di situazioni vietate o consentite, ma richiama il principio cardine della tutela del benessere del minore. Prima di condividere una foto, il genitore deve valutare:

  • contesto e finalità della pubblicazione;
  • rischi per la reputazione digitale del minore;
  • possibile utilizzo improprio da parte di terzi;
  • impatto sull’identità personale e psico-emotiva del figlio.

La semplice volontà affettiva o la percezione di innocuità non bastano a giustificare la diffusione.

Nessuna nuova legge, ma applicazione coerente di quelle esistenti

La sentenza dimostra che le norme attuali sono sufficienti a proteggere i minori, se applicate con attenzione. Il problema non è l’assenza di leggi, ma la necessità di una maggiore consapevolezza da parte degli adulti.

Il ruolo delle autorità e del legislatore

Il messaggio implicito del provvedimento è chiaro: non occorre sempre innovare il diritto, ma responsabilizzare i genitori sull’uso dei social e dei contenuti digitali. In un contesto in cui l’identità online è parte integrante della persona, serve un approccio prudente e rispettoso della sfera privata del minore.


Via Lido come un cantiere a cielo aperto, da oggi chiusa al traffico

La via Lido e’ chiusa da oggi al traffico veicolare. Lo ha stabilito un’apposita ordinanza a firma del dirigente del VII settore, architetto Aldo Misuraca. La strada resterà interrotta al traffico fino al termine dei lavori di completamento della rete fognaria da parte della ditta Comar Costruzioni Meridionali srl che li sta effettuando nella zona.

Era stata la stessa ditta lo scorso nove giugno a richiedere la chiusura.

Il divieto di transito in via Lido, eccetto i residenti, e’ compreso tra l’intersezione stradale con via Dante Alighieri e via Pietro Germi.

Inoltre, l’ordinanza prevede anche il divieto di sosta 0-24 con rimozione forzata nel tratto compreso tra l’intersezione stradale tra via Dante Alighieri e via Pietro Germi.

Due diverse interrogazioni consiliari, nei giorni precedenti, una a firma del consigliere Filippo Bellanca e l’altra di Maurizio Blo’, Raimondo Brucculeri e Carmela Santangelo avevano sottolineato lo stato di pericolo della strada a seguito dei lavori richiedendone la chiusura.

La difesa chiede l’inutilizzabilità delle intercettazioni per imputato di mafia a Sciacca


I giudici del Tribunale di Sciacca dovranno pronunciarsi sull’eccezione avanzata dalla difesa di Michele Russo, di 45 anni, saccense, imputato di associazione a delinquere di stampo mafioso, sulla retrodatazione del capo d’imputazione e dunque sull’inutilizzabilità di parte delle intercettazioni.

La Dda di Palermo fa partire l’iscrizione nel registro degli indagati di Russo a settembre 2019. Per la difesa l’iscrizione sarebbe dovuta avvenire nell’ottobre del 2018 e sulla scorta di questo le indagini concludersi nell’ottobre del 2020 e non un anno dopo, a settembre 2021. Da ciò, secondo la difesa, l’inutilizzabilità di gran parte delle intercettazioni.

Il Tribunale di Sciacca scioglierà la riserva nell’udienza fissata il 27 giugno prossimo.

Russo è difeso dagli avvocati Aldo Rossi e Michele Giovinco. Nello stesso processo, a Sciacca, è imputato, per corruzione e falso, anche l’ex dirigente della Protezione civile, Maurizio Costa, di 64 anni, di Favara, difeso dall’avvocato Fabrizio Di Paola. Quest’ultimo non ha alcuna contestazione associativa né aggravanti associative.

Imputata, per favoreggiamento, anche Antonina Friscia, di 79 anni, assistita dagli avvocati Mauro Tirnetta e Roberta Messina.

Il processo scaturisce dalle indagini svolte a Sciacca dal nucleo di polizia economico-finanziaria del Gico di Palermo, con l’ausilio della locale Compagnia della guardia di finanza, dalle quali sarebbe emersa la capacità d’infiltrazione e di condizionamento dell’organizzazione nel tessuto socio-economico del territorio.

Il collegio è composto dai giudici Antonino Cucinella presidente ed a latere Dario Hamel e Dino Toscano. Pm il sostituto della Dda di Palermo Claudio Camilleri. Altri imputati vengono giudicati a Palermo, dinanzi al gup, con il rito abbreviato.

Nella foto, l’avvocato Aldo Rossi

Poste Italiane assume a Palermo, nuove opportunità di lavoro stabile

Poste Italiane assume a Palermo, con nuove posizioni lavorative a tempo indeterminato nel settore Logistica e Corriere Espresso. L’annuncio è rivolto a laureati, in particolare in Ingegneria ed Economia, con profili tecnici e gestionali, interessati a entrare in un contesto solido e innovativo.

Le figure professionali ricercate comprendono ruoli come Logistic Engineer, Gestore Commessa, Specialista Trasporti, Ingegnere di Processo e esperti di Gestione Operativa.

L’obiettivo dell’azienda è ottimizzare i processi della supply chain attraverso tecnologie avanzate e digitalizzazione, puntando su sostenibilità, efficienza e personalizzazione dei servizi.

Chi può candidarsi: i requisiti richiesti

Per partecipare alla selezione in cui Poste Italiane assume a Palermo, sono richiesti alcuni requisiti fondamentali:

  • Laurea in discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica)
  • Ottima conoscenza di Microsoft Excel
  • Disponibilità al lavoro su turni, se previsto
  • Flessibilità, spirito di iniziativa e attitudine all’innovazione

Costituiscono titolo preferenziale:

  • Master in logistica o supply chain
  • Esperienza nel settore logistico o dei trasporti (2-5 anni)
  • Conoscenza di strumenti gestionali come WMS
  • Competenze in metodologie Lean Manufacturing

Dove si lavora e cosa offre Poste Italiane

Oltre al capoluogo siciliano, le sedi coinvolte nell’iniziativa comprendono Milano, Roma, Napoli, Bologna, Bergamo, Venezia, Piacenza e Pavia.

Chi verrà selezionato riceverà un contratto a tempo indeterminato, affiancato da un programma di onboarding e formazione continua, con percorsi strutturati per l’inserimento e la crescita all’interno dell’azienda.

Come candidarsi online

Candidarsi è semplice: è sufficiente collegarsi al sito ufficiale di Poste Italiane, entrare nella sezione Lavora con noi e seguire le indicazioni per completare l’application online.

La scadenza per inviare la propria candidatura è fissata al 30 giugno 2025.

Una carriera nel cuore della logistica innovativa

Il progetto con cui Poste Italiane assume a Palermo si inserisce in un piano di sviluppo nazionale orientato all’innovazione. Automatizzazione dei processi, tecnologie intelligenti e digitalizzazione sono alla base della nuova logistica targata Poste.

Si tratta di un’occasione concreta per iniziare una carriera stabile in un settore strategico, con un’azienda che guarda al futuro e investe sulle competenze dei propri dipendenti.

Concorso pubblico 2025 Ministero della Giustizia: 3.800 posti a tempo indeterminato per diplomati

Nel 2025 è attesa una nuova e importante procedura concorsuale per il reclutamento di 3.800 unità di personale nel Ministero della Giustizia, con contratto a tempo indeterminato. Si tratta di un’opportunità rilevante per chi desidera accedere alla Pubblica Amministrazione senza possedere una laurea, poiché è richiesto solo il diploma di scuola secondaria superiore.

In arrivo 2.800 posti per Cancellieri Esperti

L’annuncio ufficiale è arrivato il 19 maggio 2025, durante il convegno “Ufficio per il processo, non una persona di meno”, per voce del viceministro Francesco Paolo Sisto. Il bando di concorso sarà rivolto in particolare all’assunzione di 2.800 Cancellieri Esperti, a cui si aggiungono altri 1.000 posti in fase di autorizzazione, per un totale di 3.800 nuove assunzioni previste nel corso dell’anno.

L’iniziativa si inserisce nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2025–2027, che ha tra gli obiettivi principali il rafforzamento del personale giudiziario nell’ambito delle riforme collegate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Una risposta al fabbisogno della giustizia

Il concorso punta a colmare le carenze di organico causate dai pensionamenti previsti nei prossimi anni e a migliorare l’efficienza del sistema giudiziario nazionale. Complessivamente, il Ministero della Giustizia prevede oltre 16.000 nuove assunzioni entro il 2027, di cui più di 9.000 destinate a profili assistenziali e amministrativi.

La figura del Cancelliere Esperto è centrale per il funzionamento degli uffici giudiziari, con compiti di supporto alle attività processuali, redazione di atti, gestione dei registri e cura delle comunicazioni tra le parti.

Materie da studiare per il concorso

In attesa della pubblicazione ufficiale del bando, è utile iniziare la preparazione sulle materie generalmente richieste nei precedenti concorsi per Cancellieri Esperti. Tra queste figurano:

  • Elementi di diritto amministrativo
  • Elementi di diritto processuale civile
  • Elementi di diritto processuale penale
  • Ordinamento giudiziario
  • Normativa su trasparenza e anticorruzione
  • Servizi di cancelleria
  • Lingua inglese
  • Informatica

Requisiti principali

Il requisito base per partecipare al concorso sarà il possesso del diploma di scuola secondaria superiore. Non sarà richiesta alcuna esperienza pregressa o laurea universitaria.