E’ morta Adriana Asti, interprete di cinema e teatro

ROMA (ITALPRESS) – E’ morta a Roma, all’età di 94 anni, Adriana Asti, grande attrice di teatro e cinema.

Apparsa giovanissima nel cortometraggio di Dino Risi Buio in sala (1948), esordisce a teatro nel 1951. Lavora con i più grandi, da Strehler a Visconti, da Bertolucci a Ronconi.
Al cinema interpreta inoltre il ruolo della prostituta Amore in Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini e quello dell’affascinante zia del protagonista in Prima della rivoluzione (1964) di Bernardo Bertolucci. Successivamente recita ne Il fantasma della libertà (1974), di Luis Bunuel; Un cuore semplice (1977) e Tosca e altre due (2003), entrambi di Giorgio Ferrara, fratello di Giuliano e suo secondo marito; La meglio gioventù (2003, con cui vinse il suo terzo Nastro d’argento e il Ciak d’oro) e Quando sei nato non puoi più nasconderti (2005), entrambi di Marco Tullio Giordana; L’ultimo Pulcinella (2008) di Maurizio Scaparro.
A teatro recita in Trovarsi di Luigi Pirandello (1981), Santa Giovanna di George Bernard Shaw (1984), Giorni felici di Samuel Beckett (1985), La locandiera di Carlo Goldoni (1986) e Tre uomini per Amalia del suo psicanalista Cesare Musatti (1988).

-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Sciacca, trappola a Timpi Russi: due trapanesi rapinati con una mannaia

Concordano un incontro per acquistare ferro, ma trovano tre banditi. Indagano i carabinieri

Si erano recati a Timpi Russi, nelle campagne di Sciacca, per acquistare del materiale ferroso. Ma quello che doveva essere un normale scambio commerciale si è trasformato in un’imboscata violenta.

Due uomini provenienti dal Trapanese avevano concordato telefonicamente l’appuntamento, ma ad attenderli non c’erano i presunti venditori, bensì tre sconosciuti armati di mannaia. I malviventi li hanno minacciati e si sono fatti consegnare tutto ciò che avevano con sé. Un’azione fulminea e violenta, durante la quale i rapinatori hanno anche forato le ruote anteriori dell’autocarro con cui i due erano arrivati.

Nonostante il danneggiamento del mezzo, le vittime sono riuscite a fuggire e a dare l’allarme. Sul posto sono giunti in pochi minuti i carabinieri, che hanno avviato le indagini e riscontrato i danni al veicolo.

Massimo il riserbo degli inquirenti: al momento nessuna indiscrezione trapela né sul possibile movente né sull’identità degli aggressori. Resta il mistero su chi si celasse dietro il falso annuncio e sull’organizzazione dell’agguat

Ulteriori 300 mila metri cubi per gli agricoltori riberesi, Pace: “Un segnale per il territorio”

La Cabina di regia per l’emergenza idrica ha deliberato oggi pomeriggio l’assegnazione di ulteriori 300 mila metri cubi d’acqua al comprensorio di Ribera, territorio da tempo alle prese con gravi criticità legate alla siccità.

A dare notizia del provvedimento è l’onorevole Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia Cristiana all’Assemblea Regionale Siciliana, che ha commentato:
“Pur aspettandoci un quantitativo maggiore, questa assegnazione rappresenta comunque un importante segnale di attenzione da parte delle istituzioni. È una risposta concreta alle esigenze dei nostri agricoltori, fortemente penalizzati dalla crisi idrica”.

Un’iniziativa che, per il comparto agricolo riberese, rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno, in un contesto economico sempre più provato dagli effetti del cambiamento climatico.

Pace ha quindi rivolto un ringraziamento al presidente della Regione Schifani e all’assessore all’Agricoltura Barbagallo per “la sensibilità dimostrata nell’azione di governo”, estendendo i suoi apprezzamenti anche al dirigente della Protezione civile Salvo Cocina, al commissario per l’emergenza idrica Calogero Bellomo e all’Autorità di Bacino Santoro “per la preziosa attività di coordinamento legata alle decisioni della cabina di regia”.

Eredità: ora è più semplice richiedere la quota legittima. Non serve dimostrare subito il danno preciso, la Cassazione cambia tutto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione segna una svolta per chi si ritiene escluso dall’eredità. Con l’ordinanza n. 20954 del 23 luglio 2025, la Suprema Corte ha stabilito che, per avviare un’azione a tutela della quota di legittima, non è più necessario dimostrare in modo dettagliato e immediato l’esatto ammontare del danno. Basta fornire elementi verosimili che facciano apparire plausibile la lesione subita.

Si tratta di un cambio di rotta importante che rende più semplice per coniuge, figli e ascendenti far valere i propri diritti successori, senza dover affrontare la cosiddetta “prova impossibile”.


Quota di legittima e azione di riduzione: cosa cambia

Il Codice Civile, agli artt. 536 e seguenti, tutela gli eredi legittimari (coniuge, figli e, in alcuni casi, genitori) garantendo loro una quota minima del patrimonio che non può essere esclusa né con testamento né tramite donazioni in vita.

Quando questa quota viene ridotta o azzerata, la legge prevede la cosiddetta azione di riduzione (art. 553 c.c.), con cui si può chiedere al tribunale di reintegrare la propria parte.

Finora, però, molti ricorsi venivano respinti in partenza perché i giudici pretendevano prove complete e precise già all’atto di citazione, un requisito spesso impossibile da soddisfare per chi non conosceva nel dettaglio il patrimonio del defunto.


La sentenza della Cassazione: basta la “verosimiglianza” per iniziare la causa

Con la nuova pronuncia, la Cassazione chiarisce che esiste una distinzione tra il diritto di iniziare un processo e l’onere di vincerlo.

Per avviare l’azione, non serve presentare subito perizie o bilanci dettagliati. È sufficiente dimostrare, con elementi concreti, che la lesione della quota sia plausibile: ad esempio, indicando donazioni sproporzionate fatte a un solo erede rispetto ai beni rimasti nell’eredità.

Nel caso esaminato, due figli esclusi avevano elencato immobili e quote societarie donate al fratello, a fronte di un’eredità quasi priva di beni. Questo squilibrio è stato ritenuto sufficiente per rendere credibile la richiesta e obbligare il giudice ad aprire la causa.


Accesso alla giustizia garantito e due fasi distinte

La Cassazione sottolinea che la fase iniziale serve a verificare la verosimiglianza della domanda, non a chiudere la causa prima di iniziarla. Solo nella seconda fase, quella di merito, l’erede dovrà provare con precisione:

  • la composizione completa del patrimonio del defunto (beni rimasti e donazioni fatte in vita);
  • il valore esatto della propria quota di legittima;
  • l’eccedenza ricevuta dagli altri eredi che ha determinato la lesione.

Questa distinzione consente agli eredi di accedere al tribunale anche con informazioni inizialmente incomplete, garantendo l’art. 24 della Costituzione sul diritto alla tutela giurisdizionale.


Un principio che tutela chi non ha accesso ai documenti

La decisione ha un forte valore sociale: spesso gli eredi esclusi non hanno mai gestito conti, atti notarili o contratti del defunto. Pretendere da loro una prova millimetrica già nella citazione era, secondo la Cassazione, ingiusto e contrario allo spirito della legge.

Ora sarà il processo stesso a ricostruire il patrimonio, attraverso documenti, testimonianze e consulenze tecniche d’ufficio (CTU). L’obiettivo è un equilibrio tra accesso alla giustizia e rigore probatorio nella fase decisoria.

All’ospedale “San Giovanni di Dio” arriva la doccia a letto per i pazienti non autosufficienti

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento introduce un nuovo servizio ad alto valore umano e assistenziale: presso l’ospedale “San Giovanni di Dio” è ora attiva la doccia a letto per i pazienti non autosufficienti, disponibile nei reparti di Medicina Interna, Hospice, Anestesia e Rianimazione, Lungodegenza e UTIC-Cardiologia.

Un’innovazione che si inserisce in un più ampio percorso di umanizzazione delle cure, volto a mettere al centro il paziente e la sua dignità, anche nei momenti più fragili della degenza. Il servizio consente di garantire igiene, comfort e benessere anche a chi, per condizioni cliniche, non può alzarsi dal letto.

La doccia a letto si effettua mediante un dispositivo medico portatile dotato di sistema integrato per l’erogazione di acqua a temperatura controllata, aspirazione dei liquidi e asciugatura. Il paziente può così ricevere un lavaggio completo, sicuro e delicato direttamente nel letto, senza stress fisici né spostamenti, e con l’impiego di acqua idonea anche in presenza di cute lesa.

Il servizio è erogato da un’équipe esterna di operatori altamente specializzati e segue una procedura standardizzata, studiata per assicurare sicurezza, igiene, rispetto della privacy e massimo comfort. Non si tratta semplicemente di “lavare” una persona, ma di incontrarla: con sguardo, tocco e parola – tre elementi semplici ma fondamentali, pilastri di una cura realmente umana. Solo in un secondo momento arriva “l’acqua”, che conclude un processo che è prima di tutto relazione.

Oltre ai benefici evidenti sul piano del benessere psicofisico, la doccia a letto svolge anche un ruolo importante nella prevenzione delle piaghe da decubito, contribuendo alla pulizia profonda della pelle, alla stimolazione della circolazione e alla riduzione dei rischi legati all’immobilità prolu

Incidente mortale a Ribera, perde la vita un operaio di 47 anni

Un tragico incidente stradale è costato la vita a un uomo di 47 anni, Giuseppe Guddemi, di Ribera. E’ avvenuto nella tarda mattina di oggi all’incrocio tra via Circonvallazione e corso Regina Margherita.

La vittima, era un lavoratore del settore edile, era in sella al suo scooter quando, per cause ancora in corso di accertamento, si è scontrato con una Fiat 600.

Nonostante indossasse regolarmente il casco, l’impatto è stato fatale e i soccorsi, giunti sul posto, non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri e la polizia municipale, che hanno avviato le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dello scontro.

L’intera comunità riberese è sotto shock per la perdita improvvisa del quarantasettenne, conosciuto e stimato da molti. Era sposato e aveva figli.

Il sindaco, Matteo Ruvolo, intervenuto sul luogo dell’incidente, ha sospeso tutti gli eventi estivi in programma nella giornata di oggi.

Debutto per “Bellanca, il sogno tra le nuvole”, in scena ancora stasera e domani a Sciacca

La nuova commedia musicale di Sipario 4 celebra che celebra il pioniere dell’aviazione nato a Sciacca ha fatto il suo debutto ufficiale ieri sera andando in scena per la prima all’Atrio Inferiore del Comune di Sciacca.

Il sipario si alzerà ancora questa sera alle 21.15 e domani dando il via a serate all’insegna dell’arte, della memoria e dell’orgoglio saccense

Al centro della scena la figura di Giuseppe Mario Bellanca, geniale ingegnere aeronautico nato a Sciacca, formatosi al Politecnico di Milano e trasferitosi negli Stati Uniti, dove lasciò un’impronta indelebile nello sviluppo dell’aviazione mondiale. La sua storia rivive in uno spettacolo in due atti che intreccia emozione, musica e memoria collettiva.

A interpretare Bellanca è il giovane Gabriele Carbone, affiancato da un cast di dodici attori saccensi: Michele Cirafisi, Luigi Ciaccio, Linda Scaglione, Silvana Bono, Teodoro Morreale, Michele Belfiore, Riccardo Plaia, Patrizia Di Fede, Giuseppe Prestia, Stefania Di Giovanna, Antonio Friscia e Silvia Cianciolo. Completano la compagnia numerosi altri volti noti della scena teatrale locale.

Ad arricchire la narrazione, 17 ballerini – provenienti da Sciacca e dal circondario – portano sul palco coreografie coinvolgenti, curate da Alberto Leggio, Stefania Di Giovanna e Angelo Stagno, in un lavoro corale che esalta ritmo e intensità.

“Bellanca, il sogno tra le nuvole” si inserisce nel percorso artistico di Sipario 4, da anni impegnata nella promozione delle eccellenze del territorio attraverso il linguaggio teatrale. Lo spettacolo si distingue per l’accuratezza delle scenografie e delle musiche originali, offrendo un omaggio sentito e spettacolare a un figlio illustre della città.

Il botteghino, collocato nell’atrio inferiore del Comune di Sciacca, sarà aperto dalle 19.00. L’ingresso del pubblico è previsto per le 20.30.

Un appuntamento da non perdere per chi ama il teatro, la storia e i racconti che valorizzano il patrimonio culturale locale.

Dopo 30 anni sarà riaperta a Sciacca la chiesa di San Francesco di Paola, via ai lavori (Video)

Ignazio Perrone, responsabile della sede di Sciacca della Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento, ha consegnato i lavori di restauro della chiesa di San Francesco Di Paola. Dopo 30 anni da quel 19 maggio 1996, quando le fiamme sono divampate, per un corto circuito, nella chiesa, danneggiandola e determinandone la chiusa, potrà essere riaperta. Ed i tempi sono brevi perchè i lavori, finanziati con un milione di euro di fondi Pnrr, dovranno essere completati entro marzo del 2026.

Con Ignazio Perrone alla consegna l’architetto Paolo Pellecchia, progettista e direttore dei lavori. L’impresa aggiudicataria è il raggruppamento composto dalla Isa Restauri e Costruzioni con sede a Mistretta e dalla Elcal di Favara. L’importo dei lavori è di 652 mila euro.

L’intervento che verrà effettuato consentirà la riapertura della chiesa come hanno sottolineato sia Ignazio Perrone che Paolo Pellecchia. Il cantiere verrà aperto nei prossimi giorni

L’incendio, per fortuna, ha risparmiato le opere di Mariano Rossi che potranno tornare in questa chiesa che è stata per tanti anni e alcune generazioni di saccensi quella in cui erano all’opera don Vincenzo Ciaccio e Pippo Puleo. Anche un loro ricordo durante la consegna dei lavori.

Truffa sul “Bonus Facciate” da 3,5 milioni a Trapani, scattano 2 misure cautelari

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Documenti falsi, lavori mai iniziati e crediti incassati indebitamente. È questo il quadro emerso da un’articolata indagine della Guardia di finanza di Trapani, che ha portato, per la prima volta nella provincia, all’esecuzione di due misure cautelari personali per truffa nell’ambito del “Bonus Facciate”.

Destinatari dei provvedimenti un imprenditore trapanese e un geometra, entrambi interdetti dall’esercizio della loro attività professionale. I due sono indagati per aver creato un meccanismo fraudolento finalizzato alla monetizzazione illecita di crediti fiscali relativi a lavori di ristrutturazione edilizia mai effettivamente eseguiti.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Trapani e dal G.I.P., l’imprenditore, con la complicità del professionista, avrebbe falsamente certificato interventi edilizi su condomìni del capoluogo, generando fittizi crediti d’imposta poi ceduti o compensati per un ammontare complessivo di oltre 3,5 milioni di euro.

Le Fiamme Gialle hanno sequestrato crediti fiscali, beni riconducibili agli indagati e perfino un’intera azienda coinvolta nell’ingranaggio della truffa.

Decisivo il ruolo del geometra, incaricato di redigere le asseverazioni tecniche e i visti di conformità richiesti dalla normativa per la cessione dei crediti. Le indagini, svolte con approfondite verifiche documentali e riscontri diretti sul territorio, hanno fatto emergere la totale assenza dei lavori dichiarati.

Giudizio immediato per Ciro Ruvolo, accusato di omicidio a Ribera

La Procura della Repubblica di Sciacca ha chiesto e ottenuto dal gip il giudizio immediato per Ciro Ruvolo, di 51 anni, agricoltore di Ribera, accusato di omicidio. La prima udienza del processo è fissata per il 2 ottobre 2025 in Corte di Assise, ad Agrigento, ma la difesa si appresta ad avanzare istanza di rito abbreviato.

Ciro Ruvolo è accusato dell’omicidio di Mahjoub Aymen, di 31 anni, tunisino, ucciso il 10 febbraio scorso in via Buoni Amici, in pieno centro, a Ribera.

Ruvolo nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Rendendo dichiarazioni spontanee ha respinto le accuse. La richiesta di revoca della custodia in carcere, che era stata avanzata dai suoi difensori, gli avvocati Aldo Rossi e Antonio Palmieri, al Tribunale del Riesame è stata rigettata e l’indagato è rimasto in carcere.

Le telecamere di videosorveglianza avrebbero svolto un ruolo importante nella vicenda e non soltanto quelle che coprono l’area del centro dove il tunisino è stato ucciso.

Nell’immediatezza dell’omicidio i carabinieri hanno avviato le indagini sotto il coordinamento della procura di Sciacca e questo lavoro avrebbe permesso di acquisire, anche attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, gravi indizi a carico dell’arrestato.

Adesso la chiusura delle indagini da parte del sostituto Alberto Gaiatto, la richiesta di giudizio immediato accolta dal gip e la fissazione della prima udienza in Corte di Assise.