Prima stazione di ricarica solare a Seccagrande, progetto sperimentale del Comune di Ribera

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E’ stata collocata questa mattina sul Lungomare Gagarin una stazione di ricarica solare e fornirà un servizio gratuito sfruttando l’energia solare a quanti vorranno ricaricare i propri dispositivi: dai telefonini ai pc.

La stazione solare è un progetto innovativo e sperimentale avviato dal Comune di Ribera con la Techlabitalia.

La stazione, una volta terminata la stagione estiva, sarà spostata nel centro di Ribera. Si tratta della prima di questo genere inserita per la fruizione pubblica.

Allarme in località San Giorgio a Sciacca, i rifiuti invadono la strada e Brunetto partecipa ai controlli (Filmato)

La situazione in località San Giorgio, a Sciacca, peggiora ogni giorno di più e questa mattina una montagna di rifiuti si trovava nella zona dove, fino a pochi giorni fa, si trovavano i cassonetti che poi sono stati trasferiti a poche centinaia di metri di distanza.

Questa mattina anche l’assessore comunale alla Gestione dei rifiuti, Carmelo Brunetto, ha partecipato ai controlli della Polizia municipale.

Brunetto ha annunciato che nel prossimo bilancio del Comune verranno previste somme per l’acquisto di telecamere, aggiungendo, però, che anche questo potrebbe non essere sufficiente perchè la gente potrebbe scaricare abusivamente rifiuti in zone non controllate. Insomma, il problema è di difficile soluzione e, intanto, oggi, chi si reca al mare a San Giorgio assiste a uno spettacolo indecoroso.

Fiamme alle case popolari di Largo Martiri di via Fani a Ribera

Un incendio ha interessato tutta l’area delle case popolari di Largo Martiri di via Fani, a Ribera. Per circa quattro ore hanno lavorato i vigili del fuoco del distaccamento di Sciacca e sul posto sono giunti i carabinieri della locale tenenza.

Una colonna di fumo nero si è levata dalle case perchè, a quanto pare, all’interno degli appartamenti e nella zona ci sarebbero stati anche pneumatici.

L’incendio, sulla cui natura sono in corso accertamenti, ha bruciato anche vecchi mobile, sterpaglie ed erbacce.

I lavori di bonifica dell’area saranno completati entro qualche settimana e subito dopo sarà avviata la demolizione e ricostruzione delle strutture.

La Cassazione si pronuncerà sull’annullamento del sequestro di 2 delle 101 barche bloccate a Porto Palo di Menfi

La Procura della Repubblica di Sciacca ha presentato ricorso in Cassazione avverso l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Agrigento che ha annullato il sequestro per due dei 101 natanti fermati dalla guardia costiera e dai carabinieri nel porto di Porto Palo.

Le 101 barche, a seguito dell’identificazione dei proprietari, sono state successivamente quasi tutte dissequestrate, ma per queste due i proprietari, assistiti dagli avvocati Flavio Moccia e Accursio Gagliano, hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesane che lo ha accolto, annullando il sequestro. Adesso si pronuncerà la Cassazione.

Per i pochi natanti ancora ormeggiati si attenderà qualche altro giorno e poi, se i proprietari non si presenteranno al Circomare di Sciacca, verranno rimossi e custoditi con spese che poi verranno addebitate ai proprietari. La bonifica dello specchio acqueo con la rimozione dei corpi morti potrà essere effettuata tra fine agosto ed i primi giorni di settembre. Questi i tempi ipotizzati per l’intervento del nucleo sommozzatori. L’indagine ha comportato il sequestro dei natanti, ma anche di un intero tratto della banchina di ponente dove insistono le bitte per l’ormeggio delle barche, di parte dello specchio acqueo antistante la banchina dove sono collocati i cosiddetti corpi morti. E dei relativi corpi morti. Il tutto in un’area di circa mille metri quadrati. La struttura portuale di Porto Palo, comprese le banchine e il relativo specchio acqueo interno del porto, ricadono tra i beni demaniali marittimi e qualsiasi uso esclusivo o occupazione da cui scaturisca una limitazione al pubblico uso delle aree demaniali, compreso lo specchio acqueo, devono necessariamente essere autorizzati o concessi, tramite il rilascio di un apposito titolo concessorio. L’ormeggio di punta e con la collocazione dei corpi morti delle barche non può essere effettuato perché non autorizzato.  Queste le motivazioni che hanno portato al sequestro. Si contestano una violazione al codice della navigazione e una al codice penale. L’indagine, coordinata dai sostituti procuratori Michele Marrone e Christian Del Turco, mirerebbe anche ad accertare eventuali pagamenti non dovuti per l’ormeggio delle barche. E questo è il secondo fronte delle indagini. 

Cambio al vertice del Leo Club di Sambuca con il passaggio della campana

Il passaggio della campana del Leo Club Sambuca Belice quest’anno ha visto protagonisti il past presidente, Giorgio Gulotta e il nuovo presidente, Rosario Interrante.

Il nuovo presidente ha rimarcato l’importanza del club nel territorio in cui opera e sottolineato la passione e l’impegno grazie ai quali questa associazione porta avanti i suoi programmi. Il club, consolidato anno dopo anno, oggi vede la sua concretezza nell’ingresso di sei nuovi soci: Irene Franzone, Nicola Ciaccio, Giuseppe Cusumano, Giovanni Di Prima, Giuseppe Gigliotta e Danilo Pendola. Il presidente ha presentato il suo direttivo composto dal vice presidente Giuseppe Di Bella, dal segretario Giuseppe Cusumano, dal tesoriere Giuseppe Ciaccio e da Annalaura Vaccaro nel ruolo di cerimoniere. Tutti i soci hanno augurato al nuovo presidente e al suo direttivo un anno ricco di grandi emozioni con un forte applauso e un tradizionale brindisi augurale che hanno seguito l’ultimo rintocco della serata

Inquietanti rivelazioni su Messina Denaro, operato sotto false generalita’

Le nuove rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza nell’ultima udienza del processo Borsellino quater contro gli autori della strage di via D’Amelio, in corso di svolgimento presso la Corte d’Appello di Caltanissetta, sono destinate a suscitare clamore.

La notizia è stata riportata da Antonio Mazzeo ed Enrico Di Giacomo su Stampalibera.it. e fa riferimento al superlatitante Matteo Messina Denaro, il numero uno di Cosa Nostra che secondo Spatuzza, sarebbe stato operato in una struttura sanitaria di Messina, sotto false generalita’, protetto a vista dai reggenti della famiglia stragista di Brancaccio. Spatuzza ha riferito l’episodio rispondendo all’avvocato Fabio Repici, legale di parte civile di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato palermitano. L’avvocato Repici aveva chiesto al collaboratore di giustizia di soffermarsi sulla provenienza di parte dell’esplosivo utilizzato per la sanguinosa offensiva mafiosa del biennio 1992-93.

«Oltre a quello recuperato in mare, sentii dire che l’esplosivo veniva da Messina o da Catania», ha riferito Gaspare Spatuzza. In fase di macinatura, sia da dei discorsi che si facevano un po’ il Cosimo Lo Nigro e Fifetto Cannella e l’alto soggetto che era Renzino Tinnirello. A casa si faceva il conto di quello che noi eravamo in possesso…dell’esplosivo che doveva arrivare da fuori… Era esplosivo con gelatina, confezionato in salsicciotti trasparenti… Quindi quell’esplosivo a me estraneo l’ho collegato a quello che potesse arrivare da Messina o da Catania… Ho appreso successivamente alle stragi, che i fratelli Garofalo erano stati coinvolti in una situazione, che dovevano reperire delle armi… E che in tale circostanza era coinvolto il Renzino Tinnirello. Questo credo che riguardasse Catania…» scrivono su Stampalibera.it, riportando le dichiarazioni di Spatuzza.

 «Su Messina, inerente all’esplosivo, non mi è stato detto… Non ricordo… C’è un particolare da Messina, però, ma credo che era per una problematica di Matteo Messina Denaro… So un particolare, in cui Matteo Messina Denaro ha subito un intervento agli occhi a Messina… In questa vicenda era coinvolto Nino Mangano… Messina Denaro all’epoca si andò a curare sotto il nome di Giorgio Pizzo, un uomo del nostro gruppo, della famiglia di Brancaccio. Andò a curarsi a Messina sotto il controllo di Nino Mangano…». Gaspare Spatuzza non ha fornito elementi utili a determinare la data in cui sarebbe stato effettuato l’intervento oculistico al superlatitante trapanese, ma è presumibile che esso si sia verificato in un arco temporale compreso tra la strage di Capaci (23 maggio 1992) e il dicembre 1995, quando con l’operazione antimafia Spartacus finirono in carcere numerosi appartenenti alla cosca di Brancaccio, tra cui proprio l’allora reggente Nino Mangano e quel Giorgio Pizzo che avrebbe prestato il proprio nome e documenti per occultare la vera identità di Messina Denaro.


Sessantenne di Palma colto da malore a bordo di un gommone muore mentre era al largo

Si chiamava Alfonso Moncada, di 60 anni: è morto a bordo della sua piccola imbarcazione mentre era al largo di Zingarello, litorale agrigentino, questo pomeriggio.
A dare l’allarme, sono stati i bagnanti che da lontano si sono accorti del gommone in balia delle onde e apparentemente vuoto.

Così son scattati i soccorsi, sulla spiaggia immediatamente è arrivato il 118 che non ha potuto far nulla subito dopo il recupero dal natante, ma soltanto constatare la morte. Forse una crisi respiratoria, ma senza dubbio un malore ha colto l’uomo durante la navigazione.

(Nella foto di copertina il litorale di Zingarello ad Agrigento)




Operazione Assedio, confermati gli arresti dell’inchiesta su intrecci mafia e politica a Licata


E’ stata confermata dal Tribunale del Riesame di Palermo l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il presunto capomafia di Licata, Angelo Occhipinti.

E’ lui il personaggio chiave dell’operazione “Assedio” che ha accertato anche dei presunti legami con la politica e in particolar, con il consigliere comunale Giuseppe Scozzari, arrestato nel blitz con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa per avere stretto un patto con Occhipinti che prevedeva uno scambio di favori.

Scozzari, geometra, responsabile dell’ufficio tecnico dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, avrebbe messo a disposizione della cosca le prestazioni sanitarie dell’ospedale e, da consigliere, si sarebbe interessato per fare dissequestrare un immobile in cambio dei voti per farsi eleggere alle amministrative del 2018. 

Oggi è stato confermato il provvedimento restrittivo anche per l’ex genero di Occhipinti, Raimondo Semprevivo, accusato di estorsione aggravata, e per quattro presunti affiliati, ossia Vincenzo Bellavia, 34 anni; Gabriele Spiteri, 45 anni e il fratello Vincenzo, 51 anni; tutti di Licata nonchè Giuseppe Puleri, 39 anni, di Campobello di Licata.

Giuseppe Salvatore Spiteri, di 45 anni, è l’unico scarcerato dell’operazione.


Pulizia straordinaria del cimitero annunciata ma mai realizzata, resta nel degrado l’area cimiteriale saccense

Dopo le diverse segnalazioni dei cittadini, la sindaca Francesca Valenti aveva annunciato sul proprio profilo Facebook una pulizia straordinaria del cimitero saccense, invaso da erbacce, pattume, fiori ammassati e un rischio incendi più che evidente.

La prima cittadina aveva comunicato la pulizia indicando di attingere la somma occorrente circa sei mila euro dal fondo di riserva, tranne poi fare retromarcia su quanto annunciato specificando che la pulizia dell’area cimiteriale rientrava tra i costi del Piano Aro che comprende, come appalto, anche la pulizia dell’area cimiteriale.

Fatto sta che con il trascorrere di diverse settimane, la pulizia non si è ancora compiuta ed ecco cosa oggi un nostro lettore ci ha girato per documentare il degrado che persiste tra i viali del cimitero di Sciacca. Una situazione che avevamo già documentato lo scorso mese di giugno in un ampio reportage realizzato in compagnia di Daniela Campione che vi riproponiamo.

Purtroppo, la situazione al momento, al cimitero saccense è soltanto peggiorata.

Trema la terra a Caltabellotta, scossa 3.6

Nessun collegamento con lo sciame sismico di qualche settimana fa che ha interessato la zona di Menfi. Quando questa mattina, subito dopo le 12, la terra ha tremato in molti hanno pensato ad un nuova scossa in quella zona. Invece, secondo i dati diffusi solo qualche minuto fa, dall’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia, il terremoto di magnitudo 3.6 è avvenuto a 4 chilometri nel territorio di Caltabellotta, ad una profondità di dieci chilometri.

La scossa è stata avvertita in modo chiaro anche a Sciacca, Ribera e Burgio.

Il sindaco del comune montano, Lillo Cattano, appena rientrato a Caltabellotta, da noi contattato, riferisce che dalle notizie da lui apprese, non si registrano danni a persone e cose e la situazione è costantemente monitorata dal Comune che sta effettuando attraverso l’ufficio tecnico i relativi controlli del caso.