Paura nel quartiere di San Michele a Sciacca dopo la rapina a un’anziana, il parroco: “C’è anche gente che mentendo chiede denaro per conto mio”

Nel quartiere di San Michele, a Sciacca, a Sciacca, c’è paura dopo la rapina messa a segno, la settimana scorsa, ai danni di un’anziana che è ancora ricoverata in ospedale. Questa mattina, nel salone della parrocchia di San Michele, si sono riuniti gli anziani, chiamati a raccolta dal gruppo di volontari “Mimosa”, che hanno discusso proprio di questo problema.

Il parroco del quartiere, don Pasqualino Barone, chiede maggiori controlli alle forze di polizia, ma invita anche gli anziani a diffidare dalla gente che non conoscono. Padre Barone ha detto anche di aver saputo che c’è gente che gira il quartiere, chiedendo denaro a nome del sacerdote. “Mai mandato nessuno a chiedere denaro”, afferma padre Barone. Ci sono anziani che per paura di uscire di casa non vanno più a messa. Anche questo è emerso durante l’incontro di questa mattina.

La Regione risarcisce con 60 mila euro due agricoltori riberesi per i danni ai loro agrumeti dopo l’esondazione del Platani

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Il Tribunale Regionale delle Acque della Sicilia ha accolto le richieste di due agricoltori di Ribera, i cui agrumeti sono stati distrutti dall’esondazione del fiume Platani nel febbraio del 2015, affermando la responsabilità dell’assessorato Territorio ed Ambiente della Regione, titolare del demanio idrico, per aver causato l’esondazione del fiume conseguente alla mancata manutenzione dell’alveo e per l’inadeguatezza degli argini. Un’azienda agricola è stata risarcita con 43.328 euro, mentre l’altra con 18.859 euro.

Due aziende agricole del comune crispino riceveranno un indennizzo, di circa 60 mila euro, dalla Regione Siciliana per i danni causati agli agrumeti dalle acque esondate dal fiume Platani nel febbraio del 2015. La questione riguarda, in particolare, due agricoltori riberesi, difesi dall’avvocato Marcello D’Anna, che, quando il Platani esondò, decisero di adire le vie legali per ottenere il risarcimento dei danni subiti. All’epoca l’esondazione del fiume colpì molti ettari di terreno circostante di proprietà di alcuni agricoltori, ma solo due decisero di appellarsi alla giustizia. L’azione è stata avvalorata, inoltre, dalle relazioni tecniche dell’ingegnere Roberto Barbera, del geologo Carmelo Gibilaro e dell’agronomo Goergios Diakenissakis.
L’avvocato Marcello D’Anna intenterà una nuova causa nell’interesse degli stessi agricoltori per i danni subiti a seguito dell’esondazione del fiume Platani nel novembre scorso.


Servizio idrico in provincia di Agrigento, Intercopa: “Non serve rivolgersi al Cardinale, bisogna costituire un’azienda speciale consortile”

Ventisette sono i comuni gestiti dalla Girgenti Acque, proprio come i 27 Stati che comporranno la Comunità Europea dopo l’uscita della Gran Bretagna. Potrebbe sembrare una forzatura accostare i due temi, se non altro per la dimensione degli interessi in campo, ma Inter.Co.P.A ritiene che le analogie tra le due questioni vadano oltre le semplici coincidenze numeriche”. Lo scrive oggi il presidente di Intercopa, Franco Zammuto, che in una lunga nota affronta anche la questione relativa al Comune di Menfi che recentemente ha esposto la propria posizione anche al Cardinale Francesco Montenegro.

“E’ la politica – – scrive Zammuto – a determinare una condizione di stallo quando, invece, sarebbe necessario convergere rapidamente verso la soluzione definitiva. Quella stessa politica che, nel nostro specifico ambito, dimentica l’esistenza di regole, norme e leggi, la cui semplice applicazione condurrebbe rapidamente alla soluzione del problema, per tergiversare, invece, intorno a questioni e argomenti del tutto strumentali, non curante dei 430.000 cittadini della provincia che da anni attendono risposte. Ogni giorno e da più parti, sul tema della gestione idrica nella nostra provincia, si levano richieste di chiarimenti, incontri, si sollecitano azioni e quant’altro, ma quante di queste iniziative – aggiunge Franco Zammuto – puntano nella giusta direzione? Ad esempio, quei sindaci che invocano sollecitamente l’intervento dell’ATI per risolvere la questione dei 16 comuni “ribelli”, ritengono forse di contribuire positivamente alla soluzione del problema o è un modo per irritare gli animi? Quei comitati e associazioni che chiedono incontri ai Commissari di Girgenti Acque non riconoscono forse, come ritiene Inter. Co. PA, che l’unico legittimo interlocutore sia l’Ati? Può forse un incontro con i Commissari modificare le regole sancite dal regolamento d’utenza” e la “Carta dei Servizi” senza l’approvazione dell’Ati?”

E poi il riferimento specifico a Menfi quando scrive: “Quel comune “ribelle” che, con un documento a firma della sindaca e di tre ex sindaci insieme al comitato “Acqua Pubblica Gestione Diretta”, si è rivolto a un Cardinale per chiedere quanto, a loro dire, spetterebbe di diritto, ovvero l’autonomia della gestione idrica, ritiene forse di aver trovato il giusto interlocutore nell’autorità ecclesiastica? Se così è, tanto vale scomodare il Papa e chiedere direttamente a Sua Santità d’intercedere per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua in provincia, facendoci anche illuminare e comprendere meglio se il concetto di “Solidarietà” è universale o parcellizzabile”. L’appello di Inter.Co.Pa. è “fare meno comunicati stampa o incontri estemporanei e promuovere, invece, più incontri, con criteri dell’ufficialità, per giungere a una soluzione solidale di gestione del servizio idrico, lontana da strumentalizzazioni politiche e da interessi “parcellizzati”.” Per Inter. Co. Pa “la forma migliore per la gestione pubblica dell’acqua non può che essere la costituzione dell’Azienda Speciale Consortile, la quale assicurerebbe una gestione “solidale” e garantirebbe da eventuali successive modifiche societarie e, soprattutto, dal ritorno alla gestione privata”.

Castelvetrano: un uomo si introduce in caserma e minaccia di morte i carabinieri

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I carabinieri di Castelvetrano, hanno arrestato per minaccia aggravata a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale e ingresso arbitrario in luoghi dove l’accesso è vietato Vincenzo Randazzo, di 67 anni, di Castelvetrano, disoccupato e con precedenti di polizia.

L’uomo, intorno alla mezzanotte di ieri, transitava con la sua auto vicino la sede della Compagnia dei carabinieri di Castelvetrano. A causa della guida particolarmente pericolosa per gli automobilisti, Randazzo ha attirato l’attenzione del militare di servizio quella notte, in caserma, e anche di alcuni passanti. Successivamente l’uomo, è arrivato davanti il cancello principale della caserma e, dopo aver insistentemente suonato al citofono, ha minacciato di morte il militare di servizio intimandogli di aprire subito il cancello con l’intento di sparare a tutti i carabinieri. Malgrado i continui inviti alla calma e ai ripetuti alt rivoltigli dal militare il quale, nel frattempo, aveva richiesto ausilio alla pattuglia di turno della locale Sezione Radiomobile, l’uomo, perdendo completamente il controllo, ha scavalcato il cancello guadagnando l’accesso. Vista la gravità della situazione il militare ha esploso un colpo dalla pistola d’ordinanza per difendersi, dato che la situazione era ormai irrecuperabile. Randazzo è stato ferito di striscio all’addome e prontamente bloccato da altri militari nel frattempo sopraggiunti ma, nonostante questo, non ha desistito dall’intento di colpire i carabinieri continuando ad opporre resistenza e a rivolgere gravi minacce di morte verso tutti i presenti. Il personale del 118 è arrivato prontamente sul luogo per medicare l’uomo. Randazzo è stato subito arrestato e trasportato presso l’ospedale di Castelvetrano, dove si trova attualmente in osservazione e non in pericolo di vita, e sarà tradotto presso la Casa Circondariale di Trapani solo al momento della sue dimissioni.

A Ribera i nordafricani che lanciavano pietre contro l’ambulanza del 118 soccorsi dai sanitari che rischiavano di essere colpiti

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Non è la prima volta che al pronto soccorso dell’ospedale di Ribera o, comunque, nei pressi della struttura ospedaliera del “Fratelli Parlapiano” si rende necessario l’intervento dei carabinieri. Questa volta, però, la vicenda è davvero strana perchè prima due marocchini che vivono nel centro crispino e che sono in possesso di regolare permesso di soggiorno hanno lanciato pietre verso l’ambulanza del 118 in servizio e poi, ubriachi, sono stati assistiti dallo stesso personale che stava svolgendo il turno e che avrebbe potuto essere colpito da quelle pietre.

I medici del pronto soccorso e della postazione “Alpha 9 Ribera” hanno sentito forti rumori provenire dall’esterno della struttura sanitaria e notato la presenza di due persone, identificate poi nei nordafricani, che, a colpi di pietra, stavano danneggiando il mezzo della Seus. Hanno fatto scattare l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri della locale tenenza che hanno fermato ed identificato i due, in stato di ebbrezza alcolica e che accusavano mal di pancia. I nordafricani sono stati denunciati per danneggiamento. L’ambulanza ha subito qualche danno. Il personale sanitario, per fortuna, è rimasto illeso.

Nella foto, la postazione del 118 di Ribera con l’ambulanza che è stata colpita dalle pietre

Il ministro della Giustizia Bonafede a Caltanissetta: “Mi sono opposto alla chiusura di qualsiasi Tribunale”

“La corte d’Appello di Caltanissetta oltre ad essere un indispensabile presidio dello Stato sul territorio rappresenta un’eccellenza non solo da difendere ma anche e soprattutto da potenziare”. Lo ha detto oggi il ministro della Giustizia, AlfonsoBonafede, durante una visita al palazzo di giustizia di Caltanissetta e dal Guardasigilli sono arrivate parole rassicuranti anche per i tribunali che inducono all’ottimismo per la sede giudiziaria di Sciacca.

Ad accompagnare il ministro anche il componente della commissione regionale antimafia, Antonio De Luca e i deputati nazionali Dedalo Pignatone e Azzurra Cancelleri.  “Nel mese di Maggio – ha spiegato Bonafede – gli uffici del mio ministero faranno visita a questa Corte d’Appello per dare seguito a quanto riscontrato oggi. Abbiamo ereditato una situazione di giustizia al collasso a livello nazionale e appena insediato, mi sono opposto alla chiusura di qualsiasi Corte d’Appello o tribunale in Italia. Stiamo facendo le valutazioni in termini di pianta organica affinché questo presidio di legalità a Caltanissetta abbia la forza per portare avanti tutta una serie di attività di giustizia irrinunciabili, non per un governo o un altro governo, ma per i cittadini italiani e siciliani. La corte d’Appello di Caltanissetta non si tocca”,  ha ribadito Bonafede.

Rimossi i cassonetti, ma nella contrada Tabasi-Guardabasso di Sciacca c’è sempre il “lancio” dei rifiuti

Sono stati rimossi i cassonetti, ma ci sono sempre gli incivili. Nella contrada Tabasi-Guardabasso di Sciacca al posto dei cassonetti ci sono i sacchi pieni di rifiuti.

Una situazione allucinante quella che si verifica nella zona dove i residenti chiedevano, da tempo, la rimozione dei cassonetti di prossimità e l’avvio del porta a porta per il ritiro dei rifiuti. Il servizio adesso è stato attivato, i cassonetti ritirati, ma, evidentemente, c’è sempre chi si ostina a non fare la differenziata e magari a continuare il “lancio” di immondizia a poche decine di metri dall’ospedale.

Oggi il vice sindaco di Menfi, Ludovico Viviani, in un’intervista a Risoluto.it, ha detto che loro il problema lo affrontano con le telecamere, aprendo i sacchetti e risalendo a chi abbandona i rifiuti e che hanno individuato responsabili ed elevato sanzioni. Così anche in altri comuni come Santa Margherita Belice e Ribera. A Sciacca su questo fronte siamo ancora molto indietro e si continuano a subire le conseguenze di queste azioni incivili.

Con il video “A suon di Costituzione” gli alunni del “Tomasi di Lampedusa” di Santa Margherita Belice vincono il concorso nazionale “Parlawiki” e andranno in Parlamento

La classe V C della scuola elementare dell’Istituto comprensivo Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha vinto con il video “A suon di Costituzione” il concorso nazionale Parlawiki 2018 2019.

La notizia si è appresa nella giornata di oggi ed agli alunni, agli insegnanti e al dirigente scolastico sono arrivati subito i complimenti da parte del sindaco di Santa Margherita Belice, Franco Valenti.
“Grazie ai ragazzi e agli insegnanti per questo splendido risultato e grazie a tutti coloro che li hanno sostenuti con il voto. Essere i primi in Italia è fantastico! Si parte… direzione Parlamento. Santa Margherita, città del Gattopardo, c’è!”

Ribera in festa per i 102 anni di nonna Giovanna

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Ha compiuto 102 anni Giovanna Cascioferro, festeggiata dai propri cari a Ribera. Ha ancora tanta voglia di fare, specialmente in cucina, con in suoi pan di spagna, e lavorando all’uncinetto.

Non ama la televisione e preferisce trascorrere il tempo in cucina, E’ molto brava a preparare la pasta al forno. Adesso si dedica maggiormente al pan di spagna e poi al lavoro con i ferri e all’uncinetto. La nonnina gode di buona salute. Poca tv, dunque, tanto tempo in cucina e con il lavoro a maglia per nonna Giovanna che è una tra le donne più anziane del territorio.

Nella foto, nonna Giovanna con il genero, Nino Schillaci, la figlia, Laura Veneziano, e la nipote, Daniela Schillaci.

“Favoreggiamento e accesso abusivo al sistema informatico”, arrestati due carabinieri e un ex sindaco di Castelvetrano

Due investigatori, il tenente colonnello Marco Zappalà, carabiniere in servizio alla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, e Giuseppe Barcellona, un appuntato in forza alla Compagnia di Castelvetrano, sono stati arrestati con l’accusa di favoreggiamento alla mafia e accesso abusivo al sistema informatico.

Per la Procura di Palermo avrebbero passato informazioni su inchieste in corso a carico del boss latitante Matteo Messina Denaro. In carcere anche l’ex sindaco di Castelvetrano Antonio Vaccarino.