Il riberese Giacomo Cortese nominato presidente del dipartimento regionale Cooperazione e Pesca della Lega

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L’avvocato riberese Giacomo Cortese è stato scelto, su indicazione del locale circolo, tra i dirigenti regionali della Lega per Salvini Premier. Il circolo riberese della Lega si congratula con Cortese per l’importante nomina di presidente regionale del dipartimento Cooperazione e Pesca “che suggella l’impegno e l’attenzione che il circolo da sempre riserva alle problematiche del territorio”. 
La nomina di Cortese è stata ufficializzata ieri mattina al teatro Massimo di Palermo, nel corso di un’affollata e partecipata assemblea della Lega, alla presenza di Igor Gelarda, responsabile enti locali Sicilia, e del senatore Luca Briziarelli, vice presidente della commissione bicamerale sugli ecoreati. Nel corso della riunione è stata definita l’articolazione del partito in 25 dipartimenti a livello regionale, ognuno dei quali si occuperà di garantire il necessario raccordo tra i cittadini ed i rappresentanti operanti nell’ambito delle istituzioni.
L’avvocato Cortese, con variegate esperienze e competenze maturate nell’ambito dell’associazionismo civile e non solo, si occuperà di Cooperazione e Pesca, con particolare riguardo ai problemi delle marinerie isolane, mentre dal punto di vista della cooperazione il neo dirigente ha dichiarato: “Considerato che il mondo della cooperazione svolge un ruolo molto importante, mettendo a disposizione della comunità siciliana una grande varietà di servizi specializzati, il fine della nostra azione politica – ha spiegato Cortese  –  è di tutelare ogni forma di cooperativa e di favorire la nascita di quelle imprese innovative, che possano dare ai giovani siciliani l’opportunità di valorizzare al meglio il loro talento imprenditoriale qui ed ora”.
Nella foto, Cortese con Gelarda

Le indagini sul presunto sequestro di un romeno a Ribera per un furto di forbici elettriche, un altro arresto dei carabinieri

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I carabinieri hanno arrestato e posto ai domiciliari un terzo riberese, Calogero Fiorito, di 40 anni, imprenditore agricolo, nell’ambito delle indagini sul presunto sequestro di persona di un romeno.  La vicenda era scaturita da un furto di due paia di forbici elettriche da potatura, subito da due braccianti agricoli, i quali avevano individuato il possibile responsabile, un 30 enne  romeno, domiciliato a Ribera. I due si sarebbero recati a casa dello straniero, picchiandolo e minacciandolo di morte con un coltello, costringendolo poi a salire a bordo di un’auto. In quel frangente, grazie ad una telefonata al “112”, erano subito intervenute in zona due pattuglie dei carabinieri della tenenza di Ribera, che erano poco dopo riuscite a bloccare l’auto con i due riberesi e il romeno a bordo. Le conseguenti ed accurate indagini,effettuate in sole 24 ore dal fatto criminoso, incrociando in particolare i dati acquisiti nel corso delle audizioni di vari testimoni in caserma, hanno permesso ai carabinieri di accertare che oltre ai due braccianti agricoli, un ulteriore individuo sarebbe coinvolto, Calogero Fiorito, fratello di Vito. Per l’uomo, in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dal Gip del Tribunale di Sciacca, è scattato l’arresto per l’ipotesi di reato di sequestro di persona. Il terzo indagato, pure ai domiciliari, è Giuseppe Tavormina, di 27 anni.

L’indagine su presunti atti sessuali con una tredicenne, il giudice respinge la richiesta di revoca dei domiciliari per tre menfitani

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Restano ai domiciliari i menfitani Calogero Friscia, di 25 anni, Vito Campo, di 69, e Vito Sansone, di 43, indagati per presunti atti sessuali con una minore. Lo ha disposto il Gip del Tribunale di Palermo, Guglielmo Nicastro, respingendo la richiesta di revoca della misura avanzata dai loro difensori, gli avvocati Calogero Lanzarone e Giuseppe Buscemi, dopo l’interrogatorio di garanzia. Gli altri tre indagati in questa vicenda non hanno chiesto al gip la revoca della misura. Tutte le difese stanno preparando ricorso al Tribunale del Riesame.  La mamma della ragazzina si trova in carcere, così come Pietro Civello, di 63 anni, di Gibellina, assistiti dagli avvocati Nino Sutera e Antonino Vallone.  Ai domiciliari Viorel Frisan, di 37 anni, di Gibellina. Tutti i difensori preparano ricorso al Tribunale del Riesame di Palermo.  I quattro ai domiciliari sono accusati di avere compiuto atti sessuali con la minore. Alla madre della ragazzina ed a Civello viene contestata l’induzione alla prostituzione minorile.

Altre iniziative di volontariato sociale e sanitario a Roma dell’associazione “A Cuore Aperto”

Proseguono a Roma le iniziative di volontariato sociale e sanitario promosse dall’associazione onlus A Cuore Aperto presieduta dal cardiochirurgo siciliano Giovanni Ruvolo. La nuova giornata di prevenzione delle malattie cardiovascolari si è svolta  al centro Caritas “Santa Giovanna Antida” della parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore nella frazione di Tor Bella Monaca. Ad effettuare le visite cardiologiche gratuite ai più bisognosi sono stati i medici  Giovanni Ruvolo, Linda Pisano, Claudia Altieri e Daniele Trombetti- Iniziative come questa sono state promosse in questi anni in molti comuni della provincia di Agrigento e a Roma. Nella Capitale la prima tappa è stata la Casa di Riposo Opera Pia “Nicola Calestrini”, poi la Casa della Misericordia nel quartiere Borghesiana, e adesso il centro Caritas di Tor Bella Monaca dove nei prossimi mesi verrà promossa anche un’iniziativa ad hoc per le visite ai bambini. “A Roma così come in Sicilia e in Tanzania, è per noi motivo di grande soddisfazione – ha detto il cardiochirurgo Giovanni Ruvolo, presidente di A Cuore Aperto – mettere il nostro tempo e le nostre competenze professionali al servizio delle persone che hanno più bisogno. Fare rete è fondamentale nel volontariato e per questo siamo molto contenti dei rapporti di collaborazione che abbiamo avviato in questi anni con diverse associazioni onlus con l’obiettivo di poter dare una mano d’aiuto a chi non ha la possibilità di avere accesso a visite specialistiche e cure mediche”.

Ancora aria di Carnevale: la festa continua con lo “schiticchio” a casa di Peppi Nappa

Raggi di sole e temperatura mite, tanto basta per una domenica che sa gia’ di primavera, ma che respira ancora di Carnevale sopratutto se a casa della grande famiglia dell’associazione “Ripartiamo da zero” che ha costruito il carro del Peppe Nappa e che oggi ha voluto salutare i propri sostenitori con uno “schiticchio”, nel solco della piu’ consolidata tradizione saccense. Un rito collettivo al quale hanno partecipato piu’ di duecento persone tra operatori del Carnevale e non. Abbiamo fatto un salto anche noi per concludere il racconto della festa in compagnia di Fabio Piazza e Rosy Abruzzo.

Mille metri di cavi Enel rubati nella contrada Cavarretto di Menfi

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I ladri di rame sono scatenati in provincia di Agrigento e l’ultimo furto è stato messo a segno a Menfi, nella contrada Cavarretto, dove sono stati rubati mille metri di cavi della bassa tensione Enel. Il danno alla società è stato quantificato, in maniera approssimativa, in circa 3000 euro. Ci sono stati disagi per i residenti nella zona perchè alcune case sono rimaste al buio in attesa degli interventi necessari. In precedenza furti di rame sono stati messi a segno anche a Licata, Sciacca, Agrigento, Canicattì e Cammarata. Sul furto a Menfi indagano i carabinieri che hanno ricevuto la denuncia da parte dell’Enel.  

Per lo Sciacca una vittoria di rigore grazie a due reti dello straordinario bomber Galluzzo

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Dopo il pareggio a San Vito Lo Capo lo Sciacca è tornato alla vittoria, oggi, al Gurrera, con il Città di Carini, una tra le squadre più forti del campionato di calcio di Prima categoria. Protagonista della partita è stato, anche questa volta, il bomber Pasquale Galluzzo che ha messo a segno due reti, entrambe su calcio di rigore. Lo Sciacca è passato in vantaggio, ha subito il pareggio e poi ha messo a segno la rete del successo grazie a quest’attaccante che è certamente un lusso per il campionato di Prima categoria. Con 22 reti Galluzzo rafforza la sua posizione nella classifica dei marcatori, ma, soprattutto, anche oggi ha dato una grossa spinta alla squadra che, ormai, è sempre più lanciata verso la promozione.

La scalinata tra piazza Scandaliato e la zona portuale di Sciacca una discarica a cielo aperto

E’ una tra le zone più belle di Sciacca, ma continua a versare in condizioni di particolare degrado. E’ una discarica a cielo aperto la scalinata tra la piazza Scandaliato e la zona portuale di Sciacca. Una situazione di estrema gravità per l’immagine di Sciacca, come rileva anche l’agente immobiliare Antonino Diecidue che negli ultimi giorni ha attraversato la zona con alcuni imprenditori del nord interessati ad acquistare immobili al porto. “Mi sono vergognato”, dice Diecidue in un’intervista a Risoluto.it. C’è la maleducazione di chi abbandona rifiuti, ma anche un servizio che non prevede la pulizia costante di questa zona che invece andrebbe eseguita.

Situazione di pericolo al Villaggio Pescatori a Sciacca, residenti esasperati da frane, perdite, buche e topi

L’intervento nello scorso mese di febbraio nella via Ovidio avrebbe dovuto risolvere anche la situazione nella sottostante via Torquato Tasso nel Villaggio Pescatori di Sciacca. Invece, la perdita di cui ancora non sì è accertata la natura continua scorrere dal novembre del 2017. Il muro di contenimento interessato dalle infiltrazioni diventa giorno dopo giorno sempre più pericolante, pronto a franare. Enormi buche accompagnano il manto stradale anche di altre carreggiate del complesso popolare abitativo. Più volte sono stati effettuati dei sopralluoghi dai tecnici comunali. Ma i mai un intervento sul posto dove la situazione di degrado complessiva resta grave. Qualche residente racconta che per combattere i topi che sono i veri padroni della zona, devono far ricorso ad alcuni espedienti tenendo anche i disinfestanti in auto per evitare che i ratti danneggino gli interni delle vetture parcheggiate in strada.  

Convalidato l’arresto per sequestro di persona dei riberesi Fiorito e Tavormina che sono ai domiciliari

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Il Gip del Tribunale di Sciacca, Rosario Di Gioia, ha convalidato l’arresto dei riberesi Vito Fiorito, di 34 anni, e Giuseppe Tavormina, di 27, indagati per sequestro di persona. Secondo quanto emerso dalle indagini i due, braccianti agricoli, finiti ai domiciliari, per due forbici elettriche, ritenendo responsabile del furto un trentenne romeno, domiciliato a Ribera, si sono recati presso l’abitazione dello straniero dove lo avrebbero malmenato e minacciato con un coltello, prelevato con la forza, costringendolo a salire a bordo di un’autovettura, con l’intento di farsi restituire il maltolto. Il romeno è indagato per ricettazione delle forbici. Nell’udienza di convalida i due, assistiti dagli avvocati Giuseppe Lo Gioco e Matteo Ruvolo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Le difese preparano adesso il ricorso al Tribunale del Riesame.