Albero di Natale realizzato con il taglio laser al liceo artistico “Bonachia” di Sciacca
Ormai l’innovazione tecnologica ingloba tutto, anche l’Albero di Natale. Per realizzarlo gli studenti del liceo artistico “Bonachia” di Sciacca fanno ricorso anche a tecniche innovative, al taglio laser.
Sono al lavoro, con il docente Vito Masi, e mostrano la realizzazione anche agli alunni delle scuole medie che arrivano al “Bonachia” nell’ambito della Settimana dello Studente. Naturalmente, stanno realizzando anche gli addobbi dell’albero.
In questi giorni nei laboratori della scuola c’è un grande fermento e si toccano con mano le qualità artistiche di docenti e studenti che beneficiano anche dell’innovazione tecnologica.
Musumeci come Babbo Natale per Catanzaro: l’onorevole scrive la lettera di Natale pro Terme di Sciacca
Catanzaro, l’onorevole regionale saccense del Partito Democratico, ha scritto oggi una missiva indirizzata al governatore regionale per chiedere un suo intervento sulla questione terme di Sciacca. La lunga stucchevole serie epistolare con oggetto proprio il complesso termale sembrava essersi interrotta da un certo periodo di tempo.
In realtà, l’invio delle missive per il sollecito degli organi regionali, aveva caratterizzato tutta quella fase che avrebbe dovuto scongiurare la tragica fase della chiusura del complesso termale. Avrebbe dovuto, appunto, perché le diverse lettere dai mittenti e dai destinatari più disparati, alla fine, non hanno impedito che il carrozzone termale, Terme di Sciacca S.p.a. fosse di fatto, chiuso così come la volontà politica e amministrativa aveva già sentenziato.
“Caro Presidente, -scrive oggi Catanzaro col consueto incipit epistolare nella lettera inviata al governatore e recapitata a tutti gli organi di stampa – è passato un anno dal Suo insediamento alla Presidenza della Regione. Ricordo molto bene le parole spese, proprio in occasione della Sua vittoria, nei riguardi delle terme di Sciacca ma,purtroppo, nulla è cambiato per la città che continua ad assistere al triste spettacolo del complesso termale chiuso”.
“Visto che il Natale si avvicina e arriva un tempo in cui tutto sembra possibile – aggiunge Catanzaro – e ci si sente più buoni, vorrei raccontarle una storia fatta di sogni e speranze.
La storia comincia oltre 3000 anni fa, quando Dedalo, famoso per aver costruito il più
famoso dei labirinti a Creta, fuggì dalla sua terra e giunse in Sicilia. Toccó Sciacca, un luogo
meraviglioso nel quale, tra vegetazione e mare azzurro, sgorgava dalla terra un’acqua bollente e dalle tante proprietà benefiche. È così che iniziò la storia delle terme saccensi, rinomate in tutta la Sicilia e amate dalla comunità. E poi, lentamente i secoli passarono e con loro re, barbari normanni, tiranni, baronesse e santi fino ad arrivare a Lei, caro Presidente.Tra poco è di nuovo Natale. Un altro Natale che la gente di Sciacca è costretta a passare priva di una forte identità. I proclami politici che negli ultimi anni si sono succeduti e le promesse elettorali che sono sempre rimaste disattese hanno esasperato la comunità marinara. Sciacca e l’intero settore meridionale della Sicilia infatti, da tempo immemore riconosce nelle terme un importante segno di appartenenza oltre che, si rammenti, un serio sbocco occupazionale di rilancio turistico. Ma da Dedalo all’assessore Armao che fa il punto e cerca strategie per la riapertura del complesso, in qualche modo è un attimo”.
L’onorevole Michele Catanzaro tra le citazioni natalizie, storiche e politiche inserite nella lettera però dimentica anche l’assessore all’economia Alessandro Baccei che alla vigilia della sua elezione all’Ars, è venuto fino a Sciacca per la consegna dell’atto di consistenza dei beni termali al Comune.
Ma Catanzaro oggi si rivolge al presidente in una sorta di invocazione mistica: ” Ora tocca a Lei, però, presidente. Raccolga l’eredità di San Calogero – continua – che cacció via i pagani dalla piana agrigentina e ridiede luce alle Terme. Faccia così anche Lei. Superi difficoltà, burocrazie e incompetenza di chi l’ha preceduta e liberi la comunità di Sciacca da questa stagnazione.
La riapertura delle terme è un volano imprescindibile per il rilancio turistico di Sciacca e
dell’intera zona. Spero che si impegni fattivamente per far giungere a questa comunità questo dono natalizio; le sarà grato l’intero territorio. Presidente, se la sua intenzione è quella di voler dare nuova vita alle Terme, potrà contare su di me. L’uomo del luogo che conosce piaghe e ricchezze; sa di poter contare su di me, giorno e notte, instancabilmente, con l’abnegazione di chi conosce la propria terra e tutto quello che merita.
Sono certo che queste parole non resteranno inascoltate. Lo dobbiamo alla bellezza della
Sicilia e alla sua gente”.
Sclerosi Multipla: arriva in Sicilia un nuovo farmaco per combatterla
Da pochi mesi è stata approvata in Italia dall’Agenzia Italiana del Farmaco l’erogabilità, anche se solo in ambito ospedaliero, del nuovo farmaco contro la sclerosi multipla.
Si tratta dell’anticorpo monoclonale Ocrelizumab, un farmaco introdotto in Sicilia sabato 1 dicembre durante il convegno ”From the candle to the lightbulb” tenutosi a Palermo.
Durante il convegno, il responsabile scientifico Giuseppe Salemi, direttore del Centro Sclerosi Multipla del Policlinico ha spiegato:
<<A differenza di altri farmaci l’Ocrelizumab provoca un attacco diretto contro un sottotipo di globuli bianchi che sono i linfociti B, ovvero quelli che fisicamente producono gli anticorpi che sono fra i principali responsabili del danno a livello cerebrale che si verifica nella sclerosi multipla. Questo medicinale si è rivelato molto efficace nel controllare l’attività e il progredire della malattia. Nella fase progressiva, infatti, i pazienti sottoposti al trattamento, nell’arco di due anni, sono andati incontro ad un’evoluzione della disabilità più lenta rispetto a quelli non trattati>>.
Una vera rivoluzione per combattere questa malattia neurologica che, in Italia, colpisce maggiormente i giovani tra i 20 e i 40 anni e di cui, purtroppo, il nostro Paese conta circa 118 mila pazienti.
Ex magistrato amministrativo avrebbe “sistemato” le sentenze su Girgenti Acque, sequestrati atti e documenti dei processi
E’ scattato il sequestro di atti e documenti da parte della Procura di Agrigento presso i Tribunali amministrativi di Catania, Palermo e anche al Consiglio di Giustizia amministrativa del capoluogo siciliano.
Il provvedimento, è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Agrigento. Il procuratore aggiunto Salvatore Vella e i pm Alessandra Russo e Teresa Vetro stanno conducendo le indagini che ipotizzano anche le presunte responsabilità dell’ex presidente del Cga Raffaele De Lipsis, già indagato nell’ambito dell’ inchiesta a carico dei vertici aziendali della Girgenti Acque. In particolare, adesso gli inquirenti ipotizzano che il giudice De Lipsis possa avere condizionato ed orientato le decisioni della giustizia amministrativa sulle cause riguardanti Girgenti Acque.
Dopo la fine della sua esperienza di alto magistrato amministrativo, De Lipsis fu nominato perfino membro dell’organo di vigilanza interno di Girgenti Acque. I documenti sequestrati dai finanzieri (provvedimenti firmati dallo stesso De Lipsis) sono adesso al vaglio del pool di magistrati della procura di Agrigento che si occupa delle indagini.
Regione: Musumeci, “La scelta di Franca Viola ha cambiato la vita delle donne italiane”
“Franca Viola merita il nostro omaggio, ma soprattutto la riconoscenza della Sicilia e del Paese. Con le sue scelte coraggiose non ha cambiato solo la sua vita, ma quella di tutte le donne italiane, oltre a segnare una tappa fondamentale del progresso civile dell’Italia”. E’ quanto afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ha voluto incontrare Franca Viola nella casa di Alcamo, accompagnato dall’assessore Mimmo Turano, concittadino della donna che per prima in Italia si oppose alle nozze riparatrici. “Ho voluto farle visita – continua il governatore – in occasione del cinquantesimo anniversario del suo matrimonio, celebrato proprio il 4 dicembre del 1968. Si tratta di una data importante per Franca Viola ed il suo coniuge, ma di alto valore simbolico per tutta la comunità civile”.
Ribera, Pace guadagna un consigliere. Turano aderisce alla maggioranza
Aveva abbandonato da un anno il gruppo politico “Ama la tua città” con il quale aveva conquistato lo scranno in consiglio comunale. Dall’opposizione si era dichiarato indipendente, ma in quella che sarà l’ultima fase del mandato di Carmelo Pace, ha deciso di sostenerlo.
Così il consigliere riberese, Gioacchino Turano, dopo la pausa di riflessione durata 12 mesi lontano dall’opposizione, ha deciso di aderire alla maggioranza consiliare fortificando di un altro elemento i sostenitori di Pace.
“Nel corso dell’ultimo anno – motiva così il consigliere – ho osservato e valutato attentamente l’operato di questa Amministrazione che a mio parere, pur con qualche difficoltà, ha sempre cercato di agire per conto e nell’interesse della collettività. La mia adesione vuole essere un ulteriore impulso al miglioramento e alla crescita dell’azione amministrativa”
Non danneggiò l’ombrellone di un’associazione sulla spiaggia di Porto Palo, assolto il titolare del Roxy di Menfi
Il titolare dello stabilimento balneare Roxy di Porto Palo, Stefano Santoro, è stato assolto dal reato di danneggiato aggravato.
I fatti risalgono al 2014. Santoro era accusato di avere danneggiato alcuni ombrelloni di proprietà di uno stabilimento balneare vicino al proprio di proprietà di un’associazione.
Il difensore dell’imputato, l’avvocato Antonino Alagna, durante la propria discussione, aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste, stante che non vi era la prova che il Santoro avesse compiuto il fatto.
Il giudice del Tribunale di Sciacca, Anna Guidone, accogliendo la tesi difensiva sostenuta dall’avvocato dell’imputato Alagna, ha assolto Santoro Stefano dal reato contestato perché il fatto non sussiste.
Nella foto, l’avvocato Antonino Alagna
Gli studenti del “Bonachia” restaurano opere d’arte realizzate dai detenuti nella casa circondariale di Sciacca
Una decina di opere d’arte realizzate negli anni scorsi da detenuti nel carcere di Sciacca vengono restaurate in questi giorni dagli studenti della classe V A del liceo artistico “Bonachia” e saranno esposte in una mostra mostra permanente.
Il progetto è stato illustrato, questa mattina, in uno dei laboratori del liceo, dal dirigente scolastico, Giovanna Pisano, e dai rappresentanti del Rotary club di Sciacca, Giovanna Maria Craparo, e dell’associazione Inner Wheel, Maria Grazia Bonsignore. All’iniziativa partecipa anche l’Avulss.
Mancata approvazione delibere in consiglio, l’opposizione replica a Di Prima: “Dilettanti allo sbaraglio”
“Adesso pure il Consigliere Ezio Di Prima esterna delle comunicazioni non rispondenti alla verità, sarà forse per una difesa di famiglia ma adesso siamo proprio alla farsa”. E’ l’incipit dell’attacco che stamattina il gruppo consiliare di opposizione al centrodestra sferra contro le dichiarazioni difensive di ieri del consigliere di maggioranza, Ezio Di Prima che aveva a sua volta commentato la mancata approvazione delle due delibere in consiglio comunale.
“La vicenda di questi giorni – continuano a scrivere i consiglieri capitanati da Calogero Bono – sta assumendo contorni propri di una sceneggiata. Noi a differenza del centrosinistra raccontiamo i fatti e siamo anche pronti a fornire le prove. Regola generale della Amministrazione di un comune è che se una determinata cosa non viene fatta le responsabilità sono in capo a chi amministra non certo di chi sta alla opposizione. Se la maggioranza ha i numeri, come ha dichiarato il Sindaco in aula, e due proposte di delibera non vengono approvate dal Consiglio la colpa non può mai essere della opposizione!!! Le loro sono solo scuse per nascondere le mancanze sotto più punti di vista. Veniamo ai fatti però Punto primo. Il comune di Sciacca è stato per circa 40 giorni senza il Collegio dei Revisori dei Conti in quanto la procedura amministrativa è stata predisposta in ritardo e la colpa noi la additiamo al Sindaco, che è anche assessore al Bilancio, in quanto non ha dato gli indirizzi e non ha controllato l’ufficio preposto. In conseguenza di ciò le proposte di delibera, sia di copertura del disavanzo che della variazione di assestamento del bilancio, sono state portate alla attenzione del consiglio comunale con estremo ritardo. Di chi è la colpa di tutto questo? Era impegnata in questo periodo nel famoso azzeramento della giunta che ha ridoto la maggioranza a brandelli. Punto secondo. Mercoledì 21 novembre si tiene una conferenza dei capigruppo per decidere la data del Consiglio Comunale nel quale trattare le due proposte di delibera di cui sopra, il consigliere Calogero Bono, dando anche un suggerimento appropriato, indica la data di lunedì 26 novembre prendendo impegno di trattare la mattina del 26 le due proposte in commissione bilancio di cui fa parte. La mattina del 26 novembre si tiene la commissione bilancio in sessione congiunta con la commissione sanità su altri argomenti e il Presidente Di Prima non inserisce all’ordine del giorno le due proposte di che trattasi. Di chi è la colpa se le due proposte non sono state trattate il 26 mattina?”
I consiglieri evidenziano che nel comunicato stampa il Presidente della commissione bilancio, Di Prima riferisce il falso quando afferma che i componenti della commissione non li avrebbero voluto trattare.
“Pronti a far vedere gli screenshot – replicano – della chat della commissione bilancio. Se la mattina del 26 si fossero trattati i due punti con molta probabilità la sera stessa il consiglio avrebbe esitato i due punti, non ci sarebbero stati altre tre, e forse più, consigli comunali e nessuna polemica. Di chi è la colpa di tutto ciò? Punto terzo. Nel bel mezzo di questa vicenda il Sindaco Francesca Valenti, la stessa che venerdì sera in aula ha chiesto il senso di responsabilità alle opposizioni, il sabato precedente con un post su Facebook diffama i consiglieri Bono e Milioti definendoli di fatto conniventi di Girgenti Acque. Bugiarda anche Lei. Punto quarto. Martedi sera nel corso del consiglio la seduta è stata aggiornata a giovedì sera quando la opposizione aveva chiesto di aggiornare a venerdì, il loro chiaro intento era quello di non far tenere la seduta il giovedì sera (altro che 13 consiglieri di maggioranza come ha affermato il sindaco) per andare al venerdì in seconda seduta con il numero minimo a 10 consiglieri. La sera del giovedì chiediamo alla amministrazione di avere dei documenti importanti propedeutici alle seduta della commissione bilancio convocata per il venerdì mattina, ebbene li trasmettono al termine della commissione che non si è tenuta per la assenza conseguente dei consiglieri Bono e Milioti. Il venerdì sera in consiglio tutta la opposizione ha aspettato a lungo le comunicazioni del sindaco sulla tenuta della sua maggioranza, tutta la città ormai sa che non ha più i 13 consiglieri necessari, lei invece in maniera pretestuosa ha comunicato che ha ancora la maggioranza di 13 consiglieri . I consiglieri Bono e Milioti hanno deciso di non far tenere la seduta della commissione in corso di seduta consiliare seppur nessuna convocazione ufficiale ai sensi del regolamento è mai prevenuta. Punto quinto. La amministrazione addossa tutta la responsabilità alla opposizione se il consiglio non ha potuto esitare le due proposte venerdì 30 novembre salvo scoprire che le due proposte, sicuramente quella relativa alla copertura del disavanzo si potevano trattare ugualmente anche senza il parere della commissione. Inadeguati a guidare le procedure amministrative e la città”.
Secondo l’opposizione di centrodestra l’ amministrazione comunale, con in capo il sindaco, devono rispondere davanti alla città di tutto ciò. “Hanno detto – concludono – che i mutui erano persi così come i cantieri di lavoro e invece i punti si potevano regolarmente esitare tanto è vero che stanno riconvocando il consiglio proprio oggi. Spieghino perchè non lo hanno fatto venerdì scorso e spieghino nel dettaglio 5 sedute di consiglio comunale per fare due delibere. Dilettanti allo sbaraglio”.
Il gioielliere ottantenne di Corso Tukory era lui il nuovo padrino della Cupola
Settimo Mineo, gioielliere con negozio in corso Tukory, era lui il nuovo reggente della Cupola che lo aveva eletto il 29 maggio scorso nel corso di una riunione. I vertici mafiosi non si riunivano più dal ’93. Ma la morte di Totò Riina, avvenuta un anno fa, aveva creato una “vacatio” e così era importante per l’organizzazione mafiosa poter ritrovare un capo, così è stato scelto il più anziano fra i boss della mafia siciliana.
Il giudice Falcone l’aveva arrestato nel 1984 e durante l’interrogatorio al magistrato aveva risposto nel solco della tradizione classica del boss: “Non so di che parla, cado dalle nuvole”.
All’alba di oggi, la procura di Palermo diretta da Francesco Lo Voi ha fatto scattare un maxi blitz dei carabinieri nei confronti di 46 fra boss e gregari. E tra i fermati c’è anche il capo dei capi che avrebbe dovuto inaugurare la nuova era mafiosa.