Parto d’emergenza per una donna margheritese, bimbo viene alla luce in casa come una volta (Video)

Una situazione di emergenza. Contrazioni così veloci e frequenti da non avere neanche il tempo di mettersi in viaggio da Santa Margherita verso l’ospedale più vicino. Così una coppia di giovani margheritesi, Calogero Governale e Letizia La Rocca, ha visto venire alla luce il loro secondogenito in casa. E’ stata la ginecologa Lia Garofalo, allertata dal marito della gestante, a raggiungerli presso la propria abitazione e ad aiutare la donna nel parto.  Il bimbo si chiama Andrea, sta bene e insieme alla sua mamma subito dopo il primo vagito, è stato trasportato dal personale del 118 che era giunto sul posto,  al reparto di ostetricia e ginecologia del “Giovanni Paolo II” di Sciacca dove è stato controllato e dal quale già oggi sono stati dimessi per far ritorno a casa. Per i coniugi Governale un’esperienza unica ed indimenticabile come ci hanno raccontato loro stessi oggi pomeriggio qualche minuto prima delle dimissioni dell’ospedale.

“Mani e manuzzi” col nipotino allo stadio a tifare verdenero, il racconto della domenica sportiva di Pippo Graffeo

Riceviamo e pubblichiamo il racconto della giornata sportiva vissuta ieri da Pippo Graffeo, attore e copionista saccense,  allo stadio comunale “Luigi Gurrera” per assistere alla partita casalinga Unitas Sciacca -Colomba Bianca. Una domenica contrassegnata dal ritorno “in campo” del pubblico saccense allo stadio comunale tra i ricordi d’infanzia di Pippo Graffeo bambino  e la gioia di accompagnare adesso il proprio nipotino a vedere una partita di pallone.  “Certo non è stata una gran bella partita, ma è stata una meravigliosa giornata. Tutti ci siamo presentati al “Gurrera” in pompa magna. Vi era il pubblico delle grandi occasioni. Vi erano i bimbi delle scuole calcio che facevano passerella sorridendo agli spettatori festanti. Vi erano le bandierine nero-verdi in mano a vecchi e bambini che sventolavano al vento e poi vi erano persino gli ultras che rumoreggiavano intonando canti e cori degni delle migliori squadre di  serie A. La formazione dello Sciacca si è presentata, alla grande, per prima, sul rettangolo di giuoco. La delusione è stata cocente quando abbiamo visto la squadra avversaria entrare in campo: undici ragazzotti improvvisati, emozionati e goffi.  Alcuni mostravano orgogliosi la pancetta ed il culo grosso, altri erano talmente piccoli di statura da non superare la bandierina del calcio d’angolo. Ci siamo sentiti come il pubblico che, convinto di assistere al grande concerto di Madonna,  si ritrova sul palcoscenico una sgangherata Nilla Pizzi che canta a squarciagola “Vola colomba bianca vola…” La squadra avversaria si chiama proprio “Colomba bianca” e chi ha coniato quel nome ne ha segnato il destino di perdente. La partita è finita 9 a 0 per lo Sciacca, questo risultato è prova concreta del fatto che quello che ho detto sopra è pura verità . La cosa più bella di questa partita è stata la presenza del mio nipotino Daniele. Ho rivisto, quando lo conducevo “mani e manuzzi” verso la tribuna, l’immagine mia e di mio padre. Lui mi portava al vecchio stadio Agatocle a vedere lo Sciacca. Quel vecchio e ormai dismesso campo sportivo ha segnato la mia fanciullezza. Allora si viveva di “pane ed Agatocle”, si passavano intere giornate ad assistere agli allenamenti dei nostri magnifici giocatori e poi, la domenica, si consumava il momento magico.  Mio padre era un pescatore di sardine e, come tutti i “cianciolari”,  quando lo Sciacca giocava in casa,  posticipava la partenza della barca al termine della partita. Quando si vinceva si affrontava il viaggio verso il mare con il sorriso in faccia e un “panareddu” pieno di speranza. L’Agatocle, di domenica, diveniva un luogo di festa. Si riempiva fino all’inverosimile. Dottori e scalmanati si abbracciavano sotto un’unica bandiera nero verde. Le corna dell’arbitro assumevano forme e sembianze diverse e si prestavano alla creatività di urlatori seriali.  La voce forte e rauca di “Don Turiddu” che  annunciava “una broscia cinquanta” diveniva violino mozartiano le cui note magiche facevano vivere un sogno infinito. Anche ieri lo stadio Gurrera era stracolmo di gente festosa. Vi erano bambini ed anziani, disoccupati e professori. Vi era il Sindaco in maglia nero verde. Vi erano assessori neo-nominati ed assessori neo-trombati. Vi era la gioia di essere saccensi e di tifare tutti per stessa bandiera. Vi era un popolo sincero, gioioso ed onesto che ha bisogno di riabbracciarsi e di tornare allegro, sorridente e vincente. FORZA SCIACCA” PIPPO GRAFFEO (Nello scatto Pippo Graffeo col nipotino Daniele)

Anche un sorteggio a Sciacca per riaprire la chiesa del Collegio

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Domenica 25 novembre è il giorno in cui l’arciprete di Sciacca, don Carmelo Lo Bue, vorrebbe riaprire, dopo 5 anni di chiusura, la chiesa del Collegio. Nessun finanziamento, soltanto fondi messi a disposizione dai fedeli per eliminare le criticità e garantire le condizioni di sicurezza necessarie per riaprire la chiesa. Complessivamente, circa 20 mila euro tra quanto è già stato speso e quanto serve ancora per completare i lavori e l’arciprete ha lanciato l’iniziativa di un sorteggio. I biglietti sono disponibili in parrocchia. Bastano appena 2 euro per contribuire alla riapertura della chiesa del Collegio. Viene sorteggiata una statua di Santa Rita.

Case svaligiate a Porto Palo di Menfi, indagano i carabinieri

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Raffica di furti a Porto Palo di Menfi e i carabinieri sono alle prese con indagini molto complesse perché il gruppo si muoverebbe su tre province. Sei quelli mesi a segno, durante gli ultimi giorni, a Montevago. L’attenzione dei ladri si è concentrata, in particolare, sugli elettrodomestici. Sono state rubate lavatrici e in qualche occasione hanno portato via pure frigoriferi. Un’ipotesi è che possa trattarsi, per le modalità dei furti e per quello che viene prelevato, di una banda che si muove su un vasto territorio. Durante la scorsa estate, quando le case erano tutte abitate, alcuni furti sono stati messi a segno sia a Lido Fiori che a Porto Palo. Adesso è scattato un nuovo allarme. 

Maxi controllo dei carabinieri nel Belice, un agricoltore di Sambuca trovato con un pistola col colpo in canna

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Durante il fine settimana, è stato attuato dal Comando Provinciale Carabinieri di Agrigento un servizio coordinato finalizzato ad intensificare le attività di prevenzione e contrasto della criminalità, in particolare nell’area della valle del Belìce. Lungo le principali arterie stradali, si sono piazzate numerose pattuglie dei Carabinieri delle Compagnia di Sciacca che hanno effettuato vari posti di blocco e verifiche nei confronti di persone sottoposte ad obblighi stabiliti dall’Autorità Giudiziaria. Sono state anche elevate una decina di sanzioni per violazioni al codice della strada, tra cui alcune per guida senza patente e per uso del telefono cellulare alla guida. Durante le attività, in particolare nel cuore della notte, a Santa Margherita di Belìce, i Carabinieri della locale Stazione hanno imposto l’alt ad un imprenditore agricolo del posto, apparso sin da subito molto nervoso. Dopo aver verificato i suoi documenti d’identità, i militari si sono insospettiti ed hanno deciso di effettuare una perquisizione, nel corso della quale dal giubbotto dell’uomo è subito saltata fuori una Pistola calibro 9 semiautomatica, con il colpo in canna, risultata illegalmente detenuta ed oltre 10 cartucce dello stesso calibro. Per il 30 enne, sono scattate le manette ai polsi mentre la pistola e le relative cartucce sono state sequestrate. Durante i controlli svolti sempre a Santa Margherita di Belìce, nel corso delle attività di pattugliamento, i Carabinieri hanno sorpreso a spasso un individuo attualmente sottoposto agli arresti domiciliari, arrestandolo in flagranza per “evasione”. L’uomo, un disoccupato 55 enne del posto, si è giustificato dicendo che aveva bisogno di una boccata d’aria. A Sambuca di Sicilia, durante un controllo, i Carabinieri hanno stretto le manette ai polsi di un 48 enne romeno, C.V., in quanto è risultato destinatario di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Palermo e deve ora scontare la pena di 6 anni di reclusione per “violenza sessuale”, commessa nel gennaio del 2011 proprio a Sambuca di Sicilia. L’uomo, dopo le operazioni di identificazione, è stato subito associato in carcere. A Montevago, infine, durante un controllo su strada, i Carabinieri della locale Stazione hanno imposto l’alt ad un disoccupato 25 enne del posto, apparso subito molto teso. Dopo aver verificato la sua patente, i militari si sono insospettiti ed hanno deciso di effettuare una minuziosa perquisizione all’interno della sua vettura, nel corso della quale dal bagagliaio dell’auto sono saltati fuori cinque grossi coltelli di genere vietato, dei quali il giovane non ha saputo fornire alcuna giustificazione. Per il 25 enne è scattata una denuncia all’Autorità Giudiziaria mentre i coltelli sono stati subito sequestrati.

Distrugge il muro e la plafoniera della scala di un condominio della Perriera, denunciato un trentenne di Sciacca

Si e’ scagliato contro il muro e una plafoniera della scala di un condominio della contrada Perriera a Sciacca. Cosi’ un trentenne saccense e’ stato denunciato all’Autorita’ Giudiziaria per danneggiamento aggravato.  La segnalazione al 113 ha allertato il personale della Polizia di Stato che è intervenuto immediatamente sul posto. I poliziotti giunti sul luogo non ha potuto fare altro che constatare i danni e denunciare, S.A, di Sciacca. L’attrezzo utilizzato per compiere il reato è stato sequestrato.

Torna in carcere Leo Sutera, e’ ancora lui il mafioso sambucese l’anello di congiunzione che porterebbe a Matteo Messina Denaro

Era tornato in liberta’ ma a poco meno di dodici mesi, e’ stato nuovamente fermato. È ancora lui, Leo Sutera, il capomafia di Agrigento a tornare in carcere. Il fermo del capomafia, e’ stato disposto dalla Procura di Palermo. Sono stati i poliziotti dello Sco e delle squadre mobili di Palermo e Agrigento a eseguire il provvedimento. Sutera, non ha mai smesso di essere il capomafia agrigentino nostante il lungo periodo in carcere. Il sambucese ha infatti, continuato a controllare gli affari del settore edile. Ed e’ sempre lui  l’anello di congiuzione con il latitante Matteo Messina Denaro , considerato “la cerniera” tra  mafia agrigentina, trapanese e palermitana.    

Le iniziative per il Natale a Sciacca, Spazio Centro: “Il Comune ha solo 12 mila euro”

Continuano a Sciacca gli incontri tra i commercianti e l’amministrazione comunale in vista del Natale e Fabio Venezia, recentemente eletto presidente del centro commerciale naturale “Spazio Centro”, ha fatto sapere che a palazzo di città sono disponibili 12 mila euro. “Noi siamo pronti ad intervenire – afferma Venezia – per garantire un’illuminazione artistica e per programmare iniziative di intrattenimento”.  Per l’illuminazione “Spazio Centro” punta a un progetto con l’Ipsia che spera possa andare in porto. Da affrontare la questione, spinosa, delle zone da vietare al traffico automobilistico e gli orari di chiusura. “Non ha senso una Ztl se le zone nelle quali vengono collocate le transenne non sono sorvegliate – dice Venezia – e allora bisogna discutere con il Comune. Per noi si può prevedere anche l’isola pedonale, ma bisogna capire quali sono le forze in campo”.

Una domenica di vittorie per lo sport saccense, ma per gli impianti sportive c’è ancora ben poco da festeggiare

Oggi Sciacca ha vissuto una bella giornata di sport con la goleada della squadra di calcio, allo stadio Gurrera, finalmente aperto al pubblico, alla quale hanno assistito centinaia di sportivi. Un 9-0 che verrà ricordato per parecchio tempo. E poi un’altra vittoria, qualche ora più tardi, della Volley Club Sciacca, nel campionato di pallavolo di serie C, per 3 set a 0, contro Palma Team Volley Altavilla. Il sindaco, Francesca Valenti, in serata, su Facebook, ha riportato una frase di de Coubertin: “Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla”. Tutto molto bello come direbbe un noto telecronista. L’importante è non dimenticare che Sciacca in materia di impiantistica sportiva e dunque di condizioni minime per favorire la crescita dello sport è stata abbondantemente superata anche da centri più piccoli, da Sambuca a Menfi, tanto per non andare lontano. La piscina della Perriera è stata vista in fotografia mentre sembrava pronta per essere utilizzata, ma rimane chiusa. Lo stadio Gurrera è stato riaperto al pubblico, ma c’è la necessità di garantire un’adeguata manutenzione e disciplinare l’ingresso di chi può utilizzarlo. Il campo Giuffrè è chiuso e se non verranno realizzati al più presto i lavori necessari si sfrutterà eccessivamente il Gurrera dove, compresa una partita in programma domani, ne sono state disputate ben quattro in tre giorni. Al “Palaroccazzella” fino a pochi giorni fa ci sono state infiltrazioni di acqua, la Icaro Basket ha lamentato disagi nell’organizzazione dei turni per disporre della struttura decidendo di ritirare la squadra maggiore dal campionato. Lavori di manutenzione dei campi da tennis sono stati effettuati dagli stessi praticanti di questo sport. Insomma, il quadro è questo, desolante. Non si può certo pretendere che si risolvano in poco tempo tutti i problemi, ma i lavori allo stadio e l’apertura delle tribune devono essere solo una base di partenza. La strada è ancora lunga. Qualche altro risultato deve arrivare anche perché le aspettative, proprio sull’impiantistica sportiva, sono maggiori rispetto al passato perché il sindaco ne ha parlato tanto durante la campagna elettorale.

Una fetta di torta oggi a Sciacca per sostenere la Mensa della Solidarietà

Nella giornata mondiale del Kiwanis che si celebra oggi il club di Sciacca, guidato da Ignazio Mistretta, ha pensato alla mensa della solidarietà, istituita qualche anno fa da padre Pasqualino Barone e guidata da Alfonso Corona. Le signore del club hanno preparato torte che sono state offerte, sul sagrato della chiesa di San Michele, alla gente del quartiere ed a chi ha partecipato alle funzioni religioso. Un piccolo gesto, semplice, ma che serve a tenere sempre alta l’attenzione sul servizio che offre, ogni giorno, la mensa a una cinquantina di persone. Poche centinaia di euro che serviranno a garantire una maggiore serenità nella gestione. E, ormai da un po’ di tempo, sono tanti anche i saccensi che frequentano la mensa della solidarietà, tutte le sere e per il pranzo della domenica.