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A Montevago una panchina rossa grazie allo Sportello Antiviolenza per tenere alta l’attenzione contro la violenza sulle donne
Martedì 31 luglio, alle ore 21, a Montevago verrà inaugurata una panchina rossa a simboleggiare il posto occupato da chi non c’è più, perchè vittima di un femminicidio. L’iniziativa è dello Sportello Antiviolenza “Diana” di Montevago, sportello dell’associazione diritti umani contro tutte le violenze (Co.Tu.Le.Vi.) ed è patrocinata dal Comune di Montevago che l’ha accolta con grande interesse.
Lo Sportello Antiviolenza Diana che opera sul territorio da circa due anni ha voluto che anche a Montevago, come in altri comuni italiani, fosse presente questo “monumento civile” che, da un alto, deve esprimere una denuncia del femminicidio e, dall’altro, deve stimolare una riflessione sulla violenza e diventare un monito per la difesa dei diritti delle donne.
A tal scopo è stata invitata alla manifestazione una sopravvissuta al “suo” femminicidio, Lidia Vivoli, la cui testimonianza sarà anche e soprattutto un inno alla vita e alla speranza, nonostante tutto.
Sarà presente oltre al sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, la presidente dell’associazione Co.Tu.Le.Vi. Aurora Ranno che si batte in prima persona per la difesa dei diritti umani.
All’evento parteciperà la Coop. Quadrifoglio che sarà anche sponsor della manifestazione, cooperativa che gestisce da parecchi anni strutture di accoglienza per donne che hanno deciso di dire stop alla violenza e che sono supportate in questo percorso da operatori specializzati.
Vi saranno interventi istituzionali ma, anche e soprattutto, momenti di spettacolo dove la poesia, la musica e la danza faranno da cornice ad un evento che vuole lasciare forti emozioni in chi vorrà con la sua presenza testimoniare il proprio “No Alla Violenza!”
A seguire un Flash Mob a cura dell’A.S.D. Step Touch e della Imperial Dance & Fitness che, nonostante i numerosi impegni, hanno aderito all’iniziativa con grande entusiasmo.
Concluderà la serata un momento di convivialità e di condivisione, perchè l’inaugurazione della panchina vuole essere non solo un’occasione di commemorazione di chi non c’è più, ma anche un messaggio di gioia e di speranza.
Un arresto per droga dei carabinieri di Ribera che sequestrano 300 grammi di hashish
Un trentasettenne arrestato e durante la perquisizione trovati 300 grammi di hashish grazie al fiuto di “Horc”, un pastore tedesco di 8 anni. È accaduto ieri notte, durante i servizi antidroga disposti dalla locale Tenenza, nell’ambito di una strategia di controllo a largo raggio che vede il Comando Provinciale di Agrigento schierare uomini e mezzi a contrasto dell’uso di droga da parte dei più giovani. A.G. 37enne, originario di Canicattì ma residente a Ribera (i carabinieri non hanno reso noto il nome), è rimasto intrappolato nelle maglie della rete di controlli dei militari. Era da qualche tempo oggetto di attenzioni da parte dei militari dell’Arma. Una perquisizione, eseguita dai militari della Tenenza di Ribera insieme alle unità Cinofile di Palermo, ha interessato l’autovettura e l’abitazione del sospettato. In prima battuta, l’attività aveva dato esito negativo. I carabinieri, infatti, non avevano rinvenuto quello che sospettavano di trovare anche in relazione a quanto aveva segnalato “Horc”, uno splendido esemplare di pastore tedesco di 8 anni. Durante le operazioni aveva infatti fiutato la presenza di sostanza stupefacente. È stato proprio grazie all’infallibile fiuto del cane che, quasi a conclusione dell’attività di perquisizione, una nuova traccia ha riacceso le possibilità di rinvenimento. Ed è così, che, dopo le insistenze di Horc di uscire dalla casa del sospettato, poco distante dalla sua abitazione, ben occultata tra le pietre di un muretto a secco, è stata trovata la droga. Il cane, infatti, iniziato ad abbaiare e a scavare tra le piante del giardino. Ben tre panetti di hashish, per un totale di 300 grammi di sostanza stupefacente, sono così saltati fuori. La droga sequestrata, del valore al dettaglio di circa 1500 euro, verrà analizzata per stabilirne la qualità, per poi essere distrutta. A.G., arrestato, dovrà adesso rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. |
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