Mizzica al sindaco Valenti: “Sciacca è in una condizione drammatica”

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“A distanza di un solo anno, la totale mancanza di un progetto amministrativo ed il fatto che si sia andati nettamente oltre ogni limite, ogni alibi, ogni comprensibile difficoltà nell’amministrare la cosa pubblica, è ormai chiaro a tutti. La drammaticità della situazione attuale, i “vuoti programmatici da colmare”, ormai veramente troppo evidenti”. Lo scrive Mizzica in una lettera aperta al sindaco Francesca Valenti. “Facile sarebbe, però, limitarsi – aggiunge Mizzica – a parlare di mancanza di programmazione. La sensazione che tutta la città avverte, invece, è che a mancare siano voglia, energie, idee e la determinazione per guidare un cambiamento e per assumersi finalmente la responsabilità di scelte non più rinviabili. La percezione preoccupante è che tutto quello che sta succedendo intorno alla giunta pare essere un fenomeno cronico. Un film già visto, con gli stessi protagonisti che ritornano, ma con una sostanziale differenza rispetto al passato: questa volta in ballo non c’è, infatti, soltanto il destino della coalizione di maggioranza o quello di un Sindaco, ma della città tutta e della sua prospettiva di crescita, di futuro. E a prova di questo, si pone davanti a noi il sentire comune: ad un anno di distanza, si sta protraendo il declino della vecchia amministrazione, confermando la nostra tesi che queste due compagini siano né più né meno che due facce della stessa medaglia. Da cittadini attuali e futuri di questa comunità non ci si può abituare alla rassegnazione, alla depressione sociale e politica, alla mediocrità. Non ci si può abituare alla convinzione che per tutti noi, cittadini di Sciacca, la condizione è e rimarrà questa”. Nella parte finale della lettera l’auspicio di “una seria riflessione: parole chiare che delineino un netto cambio di passo. Una risposta che tolga ogni dubbio su quanto il Sindaco sia libero innanzitutto da condizionamenti esterni, libero di amministrare la città e non le futili diatribe interne alla sua coalizione, su quanto sia autonomo nelle scelte strategico-amministrative. In sintesi, su quanto – a un anno di distanza – sia ancora realmente consapevole e convinto di potere e dovere affrontare questa inarrestabile deriva. Perché, con questo stagnante caos calmo, si sta giocando con il fuoco. Noi di Mizzica, di fronte a tutto questo, abbiamo una sola certezza: la voglia di reagire e di non essere in alcun modo complici silenti di quello che nei fatti sta diventato un ‘suicidio assistito’ della speranza di cambiamento. Continueremo a disegnare la nostra alternativa, da contrapporre a questo immaturo disimpegno della maggioranza politica, con una puntuale, severa e mai strumentale opposizione. Continueremo la nostra azione politica coinvolgendo dal basso, lavorando per ridare linfa, da comunità, al sogno possibile di una città diversa, che parli di futuro, che parli a tutti: dopotutto, è questa l’unica ragione per la quale ci si candida a guidare una comunità. Noi – conclude Mizzica – questo lo teniamo sempre a mente, loro pare che l’abbiano ben presto dimenticato”.

Castelvetrano. Timori per un possibile ridimensionamento dell’ospedale. Sabato manifestazione di protesta

C’è paura a Castelvetrano che l’ospedale “Vittorio Emanuele II” possa essere chiuso. Il comitato Orgoglio Castelvetranese,  a seguito delle notizie sulla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, denuncia un possibile imminente forte ridimensionamento  del nosocomio. Ha, dunque deciso, di far sentire la propria voce, proclamando per sabato prossimo 21 luglio una manifestazione pubblica. Una vicenda sulla quale – fanno notare quelli del Comitato “Orgoglio Castelvetranese” – non ci possono essere bandiere o separazioni, non ci possono essere partiti o movimenti, simpatie o antipatie, retropensieri o boicottaggi. “Questa – affermano – deve essere una battaglia unitaria di tutto il territorio che coinvolga tutti e che dimostri che questa comunità sa essere unita per la difesa di un bene indispensabile, di un presidio che salva vite umane e che rappresenta un punto di riferimento per oltre centomila persone di tutta la valle del Belìce”.

Il nuovo porto di Sciacca, arrivano le autorizzazioni per lavori da 6 milioni di euro

Superato il primo step per la banchina di riva nord al porto di Sciacca. Va avanti l’iter per il miglioramento delle infrastrutture. Il sindaco Francesca Valenti e l’assessore alle Infrastrutture Giuseppe Neri hanno fatto sapere che è andata a buon fine la conferenza di servizi svoltasi presso l’Ufficio del Genio Civile di Agrigento alla quale sono stati invitati tutti gli enti di tutela per esprimere parere in merito al progetto relativo alla “Realizzazione del tratto terminale della Banchina di Riva Nord, dei piazzali retrostanti ed opere di alaggio dello specchio acqueo portuale di Sciacca”. Un parere che è stato espresso in maniera favorevole da parte di tutti gli enti presenti. La conferenza di servizi è stata aggiornata al 31 luglio per acquisire il solo parere, non determinante, dei Vigili del Fuoco. Il progetto, coperto da un finanziamento pari a  6,1 milioni di euro,  risulta coerente con il Piano Regolatore del Porto e prevede interventi sulla banchina di riva nord. Si viene così a completare il quadro tipologico delle destinazioni delle altre due banchine di cui una (ovest) asservita all’uso diportistico e l’altra (est) all’uso commerciale – cantieristico. Si prevede che i lavori possano essere appaltati entro 6 mesi.  Le opere che si andranno a compiere saranno; scavo dei fondali; scanno di imbasamento a quota – 5 m con pietrame calcareo; banchina in pila di massi; scali di alaggio; bacino da adibire a motoscalo per imbarcazioni fino a 25 m.; costituzione di orlatura in calcare; realizzazione di canali di raccolta per l’intercettazione delle acque di prima pioggia; costituzione delle carreggiate stradali; impianti di trattamento acque di prima pioggia; impiantistica: idrica ed illuminotecnica. Il tempo utile per la realizzazione dei lavori è previsto in 540 giorni utili.

Il dermatologo Mario Maniscalco spiega tutti gli interventi per l’acne

Tutti i rimedi per l’acne,  malattia cronica della pelle ad evoluzione benigna che colpisce in particolare viso, spalle, dorso e regione pettorale del torace. Si può e si deve intervenire ed è opportuno farlo come spiega, a Mio Medico, su Risoluto.it, il dermatologo Mario Maniscalco che, durante la sua lunga esperienza, ha trattato tantissimi casi con risultati importanti.

Randagio si intrufola in un’abitazione e morde bimba di due anni

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Un randagio e’ entrato in un’abitazione  in via Impastato a Bagheria mordendo  al volto una bambina di due anni che si trovava all’interno della casa. L’animale che era già stato segnalato dai residenti con un balzo è riuscito ad entrare nel balcone a piano terra dell’abitazione e ha ferito la piccola. Sono intervenuti i familiari. La bimba è stata trasportata al pronto soccorso di Bagheria, e poi accompagnata all’ospedale dei Bambini. Non è in pericolo di vita. Sono stati necessari 19 punti di sutura per ricucire la ferita. Sono intervenuti gli agenti di polizia che hanno raccolto le testimonianze dei genitori e di alcuni testimoni.

Case popolari di Largo dei Martiri di via Fani a Ribera, il silenzio del sindaco Pace

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Non c’è stata la settimana scorsa l’attesa firma del contratto tra l’Istituto Autonomo Case Popolari di Agrigento e la ditta vincitrice della gara d’appalto per la demolizione e ricostruzione delle case popolari di Largo dei Martiri di via Fani, a Ribera. Un nuovo rinvio in una vicenda nella quale, ormai da sei anni, c’è stato di tutto,  ma in particolare l’attesa delle famiglie che sono sempre più sfiduciate. Quello che adesso desta impressione, però, è il silenzio del sindaco di Ribera, Carmelo Pace. E’ stato, infatti, il sindaco di Ribera ad ad annunciare, il 6 luglio scorso, con il comunicato che pubblichiamo, la firma del contratto per venerdì 13 luglio. Da venerdì scorso, improvvisamente, non parla. Non una nota, una dichiarazione, una notizia. Niente di niente. La competenza, è chiaro, non è del Comune di Ribera, ma annunciare e poi tacere su una vicenda di tale rilevanza per un sindaco è una stranezza.

A Sambuca Borgo Borghi “Cinema d’estate ai Saraceni”

Anche quest’anno la Pro Loco l’Araba Fenicia di Sambuca, in collaborazione con l’amministrazione comunale , organizza la rassegna cinematografica “Cinema d’estate ai Saraceni”, tutti i martedì dal 17 luglio al 28 agosto, alle ore 21. In programma 5 commedie divertenti e interessanti, uno biografico-drammatico affascinante, passeremo sei serate in compagnia di amici che amano la settima arte .Tutti i film saranno proiettati nella suggestiva cornice di piazza Saraceni, all’interno del quartiere arabo, parte più antica di Sambuca di Sicilia, Borgo dei borghi 2016.

Il parroco del Carmine: “Sciacca oggi è Sedotta e abbandonata”. Poi duro attacco al leghismo: “Prima gli italiani? No, prima viene l’uomo”

«Quel film girato molti anni fa è come se avesse segnato questa città. Come dire che Sciacca è stata Sedotta e abbandonata». Sono state queste, ieri sera, le dure parole di don Stefano Nastasi, da lui pronunciate sul sagrato della Chiesa del Carmine al termine della processione del simulacro di Maria Santissima del Carmelo, nella celebrazione della festa della Madonna che cade proprio oggi 16 luglio. Un monito, quello di don Stefano, che si è trasformato in un appello accorato ai giovani e agli adulti: «Abbiamo bisogno di recuperare, e non vale solo per chi ha responsabilità, ma per ogni cittadino. Dobbiamo recuperare la bellezza, custodire ciò che abbiamo, proiettare nel futuro quella bellezza dell’ambiente, dei volti e delle storie della città di Sciacca». Per don Stefano tutti i cristiani hanno il dovere di testimoniare la propria professione di fede attraverso comportamenti nuovi, volti al recupero e alla valorizzazione dell’umanità. Ed è stato in questo ambito che don Stefano, che fu parroco di Lampedusa e che Papa Francesco convocò in udienza manifestando pubblicamente il proprio apprezzamento per la sua opera pastorale in favore dei migranti, ieri sera non ha tralasciato un commento. «Dobbiamo salvaguardare la carne degli uomini deboli e fragili, non solo quella di quei migranti provenienti dalle miserie, dalle povertà e dalle emarginazioni, ma anche quella dei nostri stessi concittadini e connazionali che hanno bisogno». Durissimo, poi, l’attacco al leader leghista Matteo Salvini, ancorché da lui non citato: “Non esiste alcuna invocazione che si possa definire prima gli italiani. Esiste l’uomo, e non si deve guardare al colore della pelle, alla nazionalità o alla lingua parlata, perché sappiamo che il dovere del Vangelo è di parlare la lingua del cuore, che è una lingua universale Bisogna aiutare “l’altro”: chi viene a bussare –  ha concluso don Stefano – deve avere sempre la porta aperta, per quanto possibile e per quanto è nelle nostre forze. Abbiamo necessità di recuperare l’umanità che abbiamo perduto».

Azzurro Food annuncia ufficialmente il concerto di Gigi D’Agostino

Era rimbalzato come un tam tam sulle pagine social l’esibizione a Sciacca di Gigi D’Agostino, il noto deejay italiano che quest’anno sara’ l’ospite di punta dell’Azzurro Food. Il Capitano si esibira’ sabato quattro agosto. Erano stati in molti a scommettere e a sperare che l’artista misterioso del quale lo staff del festival aveva anticipato soltanto la sagoma, fosse alla fine davvero lui. Tanti i fan e non solo che gia’ attendono il concerto che avra’ un ticket d’ingresso ad un prezzo molto popolare cosi’ come e’ stato  in passato per i concerti di tanti altri grandi nomi come Francesco Renga lo scorso anno o ancora Max Gazze’ e i Boomdabash.    

Dai sacchetti biodegradabili ai motocarri: ecco come si copriranno i costi per le 6 nuove zone inserite per il porta a porta

Come si farà a coprire i costi derivanti dall’ampliamento del numero di zone coperte dal “porta a porta”? L’inserimento di 6 contrade in più tra le aree originariamente individuate, con l’eliminazione da questi luoghi dei cassonetti di prossimità, genererà un inevitabile aumento dei costi annuali previsti di circa centocinquantamila euro. Si preferisce ampliare la platea, anche perché in tanti hanno utilizzato gli ultimi cassonetti di prossimità come ricettacolo dei rifiuti. Ma occorre recuperare le somme. Per farlo in massima parte si dovrà rinunciare definitivamente al servizio di fornitura di 2 milioni di sacchetti biodegradabili (quelli che le ditte appaltatrici avrebbero dovuto distribuire agli utenti), per un totale di circa 85 mila euro. Sacchetti che, per la verità, i cittadini si erano già rassegnati a non ricevere, provvedendo direttamente. Assai più modesta (circa 1.377 euro) la somma che sarà dirottata al nuovo servizio grazie alla soppressione della voce che prevedeva la distribuzione di 12 mila sacchi da 40 litri (quelli destinati per lo più alle attività commerciali). Un’altra voce che andrà a compensare la variazione delle zone da coprire scaturisce dai 38 mila euro di costi previsti per l’acquisto di sei motocarri (uno per ciascuno degli anni di durata del contratto del piano Aro). Evidentemente le ditte appaltatrici sono state in grado di garantire che possono farne a meno, utilizzando i mezzi di cui già dispongono. Ultime voci di spesa compensate: la piantumazione di alberi (550 euro) e i contenitori porta cartone (i celebri “roller”, per una previsione di spesa in questo caso di 686 euro). Il totale ammonta a quasi 127 mila euro. I 22 mila euro mancanti per coprire il fabbisogno necessario sono stati prelevati dalla voce “imprevisti”. Le zone del piano Aro, alcune delle quali davvero non si capisce perché non fossero state inserite sin dall’inizio, sono quelle di San Marco (area, questa, che piuttosto incredibilmente era stata eliminata, malgrado qui il porta a porta lo si faccia da anni), Foggia, Tabasi, Maragani, Sovareto (parte Sud), e Fontana calda. Da queste zone saranno eliminati i cassonetti di prossimità. Si confida, naturalmente, in un miglioramento generale delle condizioni igienico sanitarie di una città che in molte parti non ha ancora preso consapevolezza del problema. Una variante che, c’è da giurarlo, sicuramente genererà altre polemiche, come quella di ieri di Stefano Scaduto che, tra le altre cose, si è anche domandato dove sia il celebre direttore dell’Aro che si è aggiudicato un appalto (per la cronaca corrisponde all’estensore del piano) ma che, ad oggi, non si è ancora visto.