Ztl a Sciacca, superate le difficoltà scatta da questo fine settimana

Scatta questa sera la Ztl, la Zona a Traffico Limitato, nel centro storico di Sciacca. È quanto comunicano il sindaco Francesca Valenti e l’assessore alla Polizia Municipale Paolo Mandracchia.

“La Ztl – spiegano il sindaco Valenti e l’assessore Mandracchia – sarà avviata a partire da questo fine settimana e proseguirà per tutto il periodo estivo nel tradizionale circuito veicolare del centro storico. Si parte questa sera, dalle 20 e fino a mezzanotte. Stesso orario di chiusura al traffico veicolare per sabato 14 e domenica 15 luglio.

La Ztl sarà poi attivata in tutti i fine settimana del mese. Ad agosto, invece, la Ztl sarà attivata tutti i giorni del mese e si protrarrà fino agli eventi dei primi giorni di settembre”.

Il duo comico Matranga & Minafò all’Azzurro Food venerdì tre agosto,

Azzurro Food – La cucina al centro del Mediterraneo, manifestazione che si svolgerà a Sciacca dal 2 al 5 agosto, svela oggi i secondi ospiti della V edizione. Venerdì 3 agosto, a partire dalle ore 22.00, sul palco di Piazza Scandaliato, si esibirà il duo comico Matranga & Minafò, cabarettisti palermitani arrivati alla ribalta nazionale grazie alle partecipazioni all’interno di Made In Sud (trasmissione in onda su Rai 2) e Sicilia Cabaret (format televisivo trasmesso sulle più note emittenti regionali). Da più di 10 anni i due showman girano l’Italia grazie alla loro comicità divertente e trascinante. Saliti alla ribalta grazie ai grandi exploit televisivi sulla tv nazionale, Matranga & Minafò sono considerati due tra i comici più interessanti di tutto il panorama italiano. All’interno dello show, il duo palermitano porterà sul palco alcuni degli sketch più apprezzati dal pubblico di Made in Sud, intervallato da monologhi e battute che mettono al centro la cultura siciliana. Lo spettacolo di Matranga & Minafò, inserito nel vasto cartellone di eventi di Azzurro Food, sarà ad ingresso gratuito  

Rifiuti. Revocato il secondo dei due giorni di sciopero, servizio ripreso dal multimateriale differenziato

Revocato il secondo dei due giorni di sciopero che erano stati proclamati dalla CGIL. Servizio oggi ripreso dalla raccolta del multimateriale differenziato. Sono state ore difficili a seguito della sospensione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. La tensione tra i lavoratori e la ditta Bono Sea si tocca con mano, soprattutto perché ieri alcuni dipendenti della società che gestisce il piano Aro hanno garantito ugualmente il servizio in alcune zone malgrado lo sciopero. Vicenda che ha indotto il segretario della Cgil a minacciare una denuncia all’autorità giudiziaria per comportamento antisindacale. Tensione nella quale si inquadra anche la diffida firmata dal sindaco Francesca Valenti nei confronti della ditta appaltatrice in favore di una maggiore puntualità nel pagamento degli stipendi ai dipendenti. La sospensione del servizio, ovviamente, ha generato malcontento tra la gente. Nel periodo invernale si riesce a contenere la pazienza, ma in estate la situazione diventa complicatissima. Malcontento e proteste in ordine sparso, che non hanno risparmiato gli stessi lavoratori i quali, però, hanno solo rivendicato i loro diritti. Stamattina gli ultimi cassonetti di prossimità sono stati svuotati alla Foggia, mentre in altre zone è stato necessario aspettare qualche ora in più. A proposito dell’inserimento di ulteriori zone di porta a porta nel piano Aro i cittadini confidano in un funzionamento il più puntuale possibile.

Palermo. Prende i soldi per una mostra, ma poi non la fa: sequestrati 63.000 euro a presidente di associazione culturale

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Su richiesta della Procura della Repubblica di Milano, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal GIP del Tribunale del capoluogo lombardo che ha disposto il sequestro di circa 63.000 euro nei confronti di Antonino Concetto Rosario Raciti, residente a Linguaglossa (CT) e rappresentante dell’associazione culturale AST Servizi con sede a Catania. Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle, partite a seguito di un esposto presentato dal Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana della Regione, hanno consentito di accertare un presunto collaudato sistema di artifizi e raggiri attraverso il quale, nell’ambito del Programma Operativo Regionale FESR 2007-2013, il Raciti avrebbe ottenuto indebitamente un finanziamento pubblico di oltre 180.000 euro (di cui circa 63.000 erogati nella prima tranche) per la realizzazione di un impianto espositivo museale su “I Castelli di Federico II di Svevia in Sicilia”, che l’indagato avrebbe dovuto realizzare a Catania.

Ragusa. Lavoro nero, multa da 45 mila euro di multa a grande magazzino

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In un negozio di Ragusa la Guardia di finanza ha riscontrato la presenza di cinque lavoratori irregolari. Pertanto è stata elevata nei confronti del titolare una sanzione amministrativa di 45 mila euro. All’interno di un grande negozio di casalinghi ed utensileria Le successive attività ispettive eseguite, sulla base di informazioni acquisiste anche dalle banche dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, poste a confronto con la documentazione esibita dalla parte, hanno fatto riscontrare che la metà dei lavoratori sono risultati irregolari ed impiegati in nero, ovvero in totale assenza di qualsiasi comunicazione del rapporto di lavoro agli Enti di competenza.

Caltanissetta. Fatta luce su un omicidio di venticinque anni fa

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Un ‘cold case’ è stato risolto dai carabinieri di Caltanissetta che hanno fatto luce su un omicidio commesso 25 anni fa. Vittima Luca Salvatore Salerno, assassinato il 3 gennaio del 1993, nelle campagne di San Cataldo. Per quel delitto militari dell’Arma hanno notificato in carcere a Raimondo Scalzo, 60 anni, già detenuto, un’ordinanza cautelare per omicidio aggravato in concorso. Per il delitto sono stati già condannati con sentenza passata in giudicato i due esecutori materiali: Vincenzo Scalzo, di 45 anni, e Giuseppe Tramontana, deceduto. A fare luce sul caso è stato lo stesso Raimondo Scalzo che, intercettato nell’ambito dell’operazione ‘Pandora’, si è autoaccusato di essere stato il mandante del delitto.

Agrigento. Morì per una buca stradale: condannati dirigenti dell’Ufficio Tecnico

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Il Tribunale di Agrigento ha condannato a un anno sei mesi ciascuno i due dirigenti comunali della città dei templi imputati per la morte della giovane Chiara La Mendola, deceduta il 30 dicembre 2013. Una grande buca piena d’acqua, in una delle principali strade della città, segnalata da oltre un anno, provocò la perdita del controllo del motociclo guidato dalla ragazza che tornava dal lavoro. La Mendola Morì poco dopo la caduta. Dopo un processo durato 3 anni, che ha visto i genitori della ragazza assistiti dall’avvocato Giuseppe Arnone, ed il fratello Marco assistito dall’avvocatessa Daniela Principato costituiti parte civile, si è arrivati alla sentenza. Gli imputati erano i dirigenti comunali del settore viabilità e manutenzione del Comune di Agrigento, ingegneri Giuseppe Principato, e Gaspare Triassi. I due tecnici sono stati condannati per omicidio colposo. E’ stato anche disposto il pagamento delle provvisionali immediatamente esecutive per i familiari. (Foto Ansa)

Siracusa. La Finanza arresta due scafisti a poche miglia dalla costa italiana

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Nella notte del 12 luglio, un’unità navale del Gruppo Aeronavale di Messina dipendente dal Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare, ha individuato, con il radar di bordo, a circa 7 miglia dal litorale siracusano, un obiettivo diretto verso un tratto di costa privo di approdi. I militari del Corpo, insospettiti dalla rotta, hanno proseguito con l’osservazione avvicinandosi a portata ottica. Alle prime luci dell’alba, a circa 2 miglia dalla costa, l’unità navale del Corpo ha intercettato il natante, un’imbarcazione a vela di circa 14 metri, con bandiera turca e nominativo UZUN che navigava con le luci spente. La linea di galleggiamento particolarmente bassa ha confermato i sospetti. L’imbarcazione a vela, in un primo momento ha proseguito la rotta verso la costa costringendo i militari ad abbordarla. Oltre ai 2 scafisti di nazionalità lettone e georgiana, nascosti nella cabina, sono stati trovati numerosi migranti di etnia pakistana. Sembrerebbe che l’imbarcazione sia partita da un porto vicino ad Istanbul (Turchia) ed abbia navigato per circa 5 giorni verso le coste italiane. L’attività in mare è stata condotta in piena sinergia con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa ed il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo. E’ stato inoltre interessato il Gruppo Interforze di contrasto all’immigrazione clandestina coordinato dalla Procura della Repubblica di Siracusa, per i complessi approfondimenti di polizia giudiziaria. L’imbarcazione a vela, scortata dall’unità navale del Corpo è stata condotta nel porto di Augusta, i migranti sono stati affidati al dispositivo di accoglienza e alle forze di polizia presenti.

Migranti della Diciotti sbarcati a Trapani. Determinante l’intervento di Mattarella

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E’ entrata nel porto di Trapani nave Diciotti della Guardia costiera con a bordo 67 migranti soccorsi 4 giorni fa dal cargo Vos Thalassa. La Procura di Trapani è in attesa del rapporto dello Sco e della Squadra mobile della Questura sulla presunta aggressione all’equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa da parte di alcuni migranti soccorsi nelle acque libiche e poi trasferiti sulla nave Diciotti della Guardia Costiera. Gli investigatori, ieri, hanno sentito i testimoni della vicenda cercando di ricostruire quanto accaduto anche in vista di possibili provvedimenti cautelari da adottare. Le indagini hanno riguardato anche la presenza di scafisti tra i 67 migranti soccorsi Sulla Diciotti “andrò fino in fondo fino a quando qualcuno non verrà assicurato alla giustizia”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini a Rtlm sottolineando di essere “ministro dell’Interno e farò di tutto per difendere la sicurezza degli italiani, quello che sto facendo è bloccare partenze, sbarchi e morti”.

Tentata violenza sessuale allo Stazzone, la Procura di Sciacca chiude le indagini e chiede il giudizio immediato per il romeno arrestato

Per Vasile Bacau, di 39 anni, romeno, accusato di tentata violenza sessuale e lesioni ai danni di due giovani, sulla spiaggia dello Stazzone, a Sciacca, la Procura della Repubblica di Sciacca ha chiesto il giudizio immediato. Per il pm Christian Del Turco c’è l’evidenza della prova e si può andare a processo saltando la fase dell’udienza preliminare. Deciderà il giudice. Vasile Bacau avrebbe tentato la violenza sessuale e colpito con un calcio al mento procurandole perdita di sangue una delle due giovani. Nell’udienza di convalida dell’arresto il romeno ha respinto l’accusa di tentata violenza sessuale.