Valenti nuovo presidente dell’Ati: “Una gestione condivisa perchè l’acqua non deve essere un bene di lusso”

“Auspico una gestione condivisa dell’Ati perchè l’acqua non deve essere un bene di lusso e non possono esserci contrapposizioni”. Lo ha detto questa sera, subito dopo la sua elezione a presidente dell’Ati, Francesca Valenti, sindaco di Sciacca. “Dobbiamo andare avanti uniti – ha aggiunto – perchè le esigenze sono comuni”. A favore del sindaco di Sciacca hanno votato 31 dei 37 sindaci presenti all’assemblea che poi non hanno trovato l’intesa per l’elezione di due componenti del direttivo. L’assemblea dovrà essere riconvocata per quest’adempimento.

I consiglieri dell’opposizione si autotassano: dibattito sul bilancio in diretta su Rmk

Torna la diretta televisiva al Consiglio comunale di Sciacca. L’occasione è il dibattito sul bilancio di previsione del 2018, in discussione proprio oggi. Trasmissione dei lavori affidata a Tele Monte Kronio. Ma a commissionare il servizio non è stata l’amministrazione comunale, bensì i dieci consiglieri dei gruppi consiliari di Opposizione. Una decisione che scaturisce dalla esigenza di garantire la massima trasparenza ad un dibattito su un tema fondamentale per la vita pubblica. Da anni l’affidamento di questo servizio da parte del comune è andato via via scemando. Le sedute consiliari in diretta erano diventate una abitudine per i cittadini saccensi che, poi, però, hanno dovuto farne a meno. I consiglieri della maggioranza non hanno ritenuto di partecipare al sostegno di questa spesa.

Francesca Valenti presidente dell’Ati con 31 voti su 37

Il sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, è stata eletta presidente dell’Ati,  l ‘ente  di governo  dell’Ambito  di  Agrigento  per la regolazione  del Servizio  idrico Integrato. A suo favore hanno votato 31 dei 37 sindaci presenti. Prende il posto di Vincenzo Lotà, ex sindaco di Menfi. Quello di Francesca Valenti sarà un compito gravoso in un momento di svolta nel settore.

Allarme ad Agrigento: “Depotenziano l’Oncologia a vantaggio del Giovanni Paolo II”. Ma le cose stanno davvero così?

Ci sono forti proteste, ad Agrigento, per le notizie circa il presunto taglio dei posti letto al reparto di Oncologia dell’ospedale San Giovanni di Dio. Le proteste scaturiscono dal fatto che a fronte di queste previsioni, il reparto omologo del Giovanni Paolo II di Sciacca dovrebbe essere riconosciuto “struttura semplice dipartimentale”. Non sono certamente le denominazioni quelle che contano. Soprattutto grida vendetta che queste polemiche si verifichino proprio nei giorni in cui l’ospedale saccense è costretto a fare a meno della “Camera bianca”, per la preparazione delle chemioterapie, costringendo gli addetti a fare una spola assurda tra Sciacca e il capoluogo tutti i giorni. Eppure ad Agrigento lamentano un presunto declassamento dell’Oncologia del San Giovanni di Dio ad ambulatorio. Eppure, ad oggi, le stabilizzazioni di medici effettuate hanno riguardato gli ospedali di Agrigento e di Canicattì, non certo quello di Sciacca. Anche la presidente della Commissione Sanità dell’ARS Margherita La Rocca Ruvolo ha smentito ogni ipotesi di depotenziamento: “Non è vero niente”, ha detto.

Testimone sventa incendio doloso ad Agrigento: arrestato presunto piromane

Pensava di farla franca e di riuscire a dileguarsi indisturbato, dopo aver appiccato un incendio su un terreno incolto in via Cavaleri Magazzeni, procedendo tranquillamente lungo una vicina strada interpoderale. Ma non ha fatto i conti con un testimone che ha subito allertato il 112. E così grazie alle prime descrizioni fornite, il piromane è stato tempestivamente intercettato da una gazzella del Nucleo Operativo e Radiomobile di Agrigento. E’ finita così, dunque, la fuga di un piromane agrigentino 43 enne, ammanettato dai Carabinieri per “Tentato incendio doloso”.

Il malvivente, infatti, in pieno giorno, aveva deciso di dare alle fiamme un’area incolta nel comune di Agrigento, per motivi ancora da chiarire.

Un testimone, però, passando da quella zona, insospettitosi per l’anomala situazione, si è avvicinato ed ha dato subito l’allarme ai Carabinieri sul “112”.

A quel punto, il soggetto, vistosi sorpreso, si è dato subito alla fuga. Nel frattempo però è scattato immediatamente un piano di posti di blocco, attuati da varie pattuglie dell’Arma per cinturare la zona in questione, coordinato dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri.

Le incessanti ricerche, dopo alcuni minuti, grazie anche alle preziose indicazioni fornite dal testimone, hanno consentito di rintracciare e bloccare il piromane, Alfonso Rizzuto, 43 enne, già noto alle forze dell’ordine.

Nel corso dell’immediata perquisizione, sono saltati fuori dalle sue tasche due accendini, subito sequestrati.

Il 43 enne, dunque, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato ristretto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

 

 

Scuola. Presentato un progetto per la scuola media Inveges da un milione di euro

Il comune di Sciacca ha presentato un progetto definitivo da un milione e centomila euro presso la Piattaforma ARES (Anagrafe regionale edilizia scolastica) per un intervento di “Demolizione di un piano terra e realizzazione di un corpo di fabbrica di 3 elevazioni accorpato all’edificio scolastico Inveges”.

Un progetto che vede il comune partecipare all’avviso pubblico, emesso dall’assessorato regionale dell’Istruzione, per la nuova programmazione degli interventi in materia di edilizia scolastica per il triennio 2018/2020.

L’avviso pubblico ha lo scopo di favorire interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica statale di proprietà degli enti locali, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici, compresi i poli dell’infanzia e la realizzazione di mense e di palestre scolastiche nelle scuole.

Controllo del territorio: il comune partecipa ad un bando del Ministero dell’Interno per videosorveglianza nelle città

87 telecamere per 38 postazioni per la video sorveglianza dei punti più sensibili del territorio comunale di Sciacca. Sono alcuni numeri dell’istanza presentata per un finanziamento al Ministero dell’Interno nell’ambito del progetto “Sicurezza Città”. Progetto presentato nella prima finestra del bando del Ministero che prevede in totale tre annualità. “Stiamo dando seguito – ha detto il sindaco Valenti – all’impegno assunto all’inizio del mandato per la messa in sicurezza del territorio, un’iniziativa che porteremo avanti anche con fondi comunali”.

“L’importo richiesto al Ministero dell’Interno – aggiunge Filippo Bellanca, assessore alla Sicurezza Urbana – è di circa 400 mila euro e prevede una compartecipazione del comune di Sciacca di 100 mila euro. Questa somma è inserita nel bilancio comunale che va in discussione stasera in Consiglio”.

Il progetto sicurezza messo a punto dall’amministrazione comunale copre tutte le zone sensibili del centro, degli ingressi alla città e dei quartieri più periferici, come località Isabella, Fontana Calda, Raganella, San Calogero, Piana Scunchipani, Stazzone, Perriera, Ferraro, San Marco e tante altre località”.

Il progetto è stato presentato a finanziamento dopo la sottoscrizione con la Prefettura di Agrigento, nei giorni scorsi, del “Patto per l’attuazione della Sicurezza Urbana” i cui contenuti sono stati approvati precedentemente dalla Giunta comunale.

Il medico dei campioni del calcio a Sciacca, Mario Brozzi ospite del Letterando

Nato da una famiglia operaia romana, il suo sogno era diventare il dottor Brozzi, aspettativa che realizza con una vita tra gli spogliatoi delle più importanti squadre di calcio italiane. Dalla Roma al Milan: è lui il medico dei campioni. E uno su tutti si fida di lui: Francesco Totti. Quello che lui stesso definisce uno dei grandi amori della sua vita. Il fuoriclasse pronto ad inchinare la testa in cerca di consolazione dinnanzi al proprio dottore quando dal campo esce infortunato. Ma i libro “I se della mia vita – Un sogno, due volti, una storia”, edito da Gangemi Editore, che sarà presentato domani, alle 19,30, al Multisala Badia Grande di Sciacca nell’ambito della rassegna “Letterando In Fest 2018”, non è solo un libro di aneddoti ed esperienze professionali, ma anche le riflessioni di un uomo che raggiunge il successo e che perde di vista le cose più importanti. Il medico Mario Brozzi, ospite del Letterando, risponderà alle domande del giornalista Guseppe Recca.

Un barbecue avrebbe provocato un incendio nell’area boschiva di San Calogero, rinviato a giudizio un saccense

Per l’incendio del primo maggio dello scorso anno a nell’area boschiva di San Calogero, a Sciacca, quello che sarebbe stato provocato da un barbecue, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Rosario Di Gioia, ha rinviato a giudizio Calogero Giuseppe Montechiari, di 55 anni, saccense. Secondo l’accusa durante quella giornata, di forte vento, nella sua abitazione, che si trova in quella zona, avrebbe acceso il barbecue senza controllarne le fiamme e senza contenere le scintille. Quel barbecue avrebbe cagionato l’incendio di grandi dimensioni con un danno all’area boscata di località San Calogero.  Per spegnere le fiamme si è reso necessario l’impiego di un canadair. Il giudice ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal sostituto procuratore Carlo Boranga. Un fatto accidentale, secondo la ricostruzione subito effettuata  e dalla quale è scaturito il processo, ma che ha causato un danno all’area demaniale e reso necessario un grande spiegamento di uomini e mezzi per avere ragione delle fiamme che hanno corso per oltre otto ettari di terreno, in zona boschiva. I difensori di Montichiari, gli avvocati Rosaria Capraro e Michele Russo, avevano chiesto il non luogo a procedere e adesso si apprestano a portare avanti, al processo, una tesi secondo la quale, anche attraverso consulenze, quel barbecue non avrebbe potuto provocare l’incendio.

Cassonetti di prossimità della contrada Carbone a Sciacca trasformati in discarica la domenica pomeriggio

Ormai è una vera e propria ricerca per chi ancora non si è rassegnato alle regole del porta a porta con la nuova raccolta differenziata del cassonetto di prossimità, sopravvissuto soltanto nelle zone escluse dal piano Aro dai nuovi servizi. Ed ecco, purtroppo, come si presentavano i cassonetti ieri pomeriggio della contrada Carbone, località vicino alla contrada Perriera e di passaggio verso San Marco e altre zone di mare. Si può facilmente intuire che i cassoni sono diventati la valvola di sfogo per i trasgressori che non conferiscono correttamente secondo le nuove disposizioni. Qualche settimana fa, alla stessa situazione si è assistita nei cassonetti posti nelle vicinanze della contrada Foggia, contenitori poi rimossi per evitare la creazione della discarica che adesso, si è spostata in altre zone come appunto Carbone, ma anche San Calogero.