Calcinacci in galleria tra Sciacca e Agrigento, intervento di sicurezza in corso sulla 115

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E’ stato un’automobilista in transito a segnalare poco prima dell’una la caduta dei calcinacci all’interno della galleria Garebici che collega Sciacca ad Agrigento sulla 115. Sul posto immediatamente sono intervenuti polizia stradale e vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza in tratto di strada. La galleria in direzione di Sciacca, al momento è  stata chiusa.
Per fortuna, al momento della caduta all’interno di uno dei due tunnel, non vi era nessuno e non ci sono stati feriti.
In queste ore è in corso un intervento di manutenzione all’interno della galleria in direzione Sciacca tra i comuni di Montallegro e Siculiana. Si prevedono dei lavori di messa in sicurezza di circa una settimana, l’Anas comunicherà successivamente la fine dell’intervento.
 

Bilancio approvato in Giunta, F. Valenti: «Prevediamo approvazione in Consiglio entro fine maggio»

«Primo elemento di novità è la tempistica». È questo il commento di oggi di Francesca Valenti in ordine all’approvazione da parte della Giunta comunale, del bilancio di previsione 2018-2020. Il sindaco di Sciacca «esprime particolare soddisfazione per i tempi notevolmente brevi, in considerazione del fatto che negli ultimi anni normalmente lo strumento finanziario è stato approvato in Giunta a fine ottobre».

Entrando nel merito, il sindaco afferma che si tratta di un bilancio equilibrato, concreto, rispettoso, dinamico. «Equilibrato – spiega il sindaco Francesca Valenti – perché non prevede la copertura della spesa corrente con entrate straordinarie. L’unica entrata straordinaria, legata al contenzioso con Aeroviaggi, è stata destinata a investimenti. È un bilancio anche rispettoso dei richiami della Corte dei Conti perché si è iniziato un percorso volto a superare tutte quelle criticità che erano diventate strutturali. In quest’ottica, è un importante esempi: l’adeguata lotta all’evasione dei tributi locali e il recupero delle entrate».

Francesca Valenti parla poi di «un bilancio concreto e attento ai bisogni dei cittadini. Segnalo – aggiunge il sindaco – la previsione di un investimento per 1 milione e mezzo, attraverso l’accensione di un mutuo, da destinare alla manutenzione straordinaria di strade urbane e rurali, pubblica illuminazione, video sorveglianza, realizzazione e manutenzione di parchi attrezzati e manutenzione di impianti sportivi. È, infine, uno strumento finanziario dinamico e flessibile. L’approvazione in Consiglio comunale, verosimilmente entro fine maggio, qualora si presentassero particolari esigenze, consentirà di intervenire in tempo utile attraverso opportune variazioni».

«Chiaramente – conclude il sindaco – è solo l’inizio. Non si sono potute dare tutte le risposte che la città attende ma è, certamente, un inizio confortante che fa bel sperare per il prosieguo».

Ventitré anni fa nasceva l’Azienda ospedaliera di Sciacca. Oggi l’ospedale può rilanciarsi con un nuovo esperimento del genere, insieme a Castelvetrano

Correva l’anno 1995, e l’allora Assemblea Regionale Siciliana, ispirata da una bella battaglia (di quelle che ancora si potevano combattere) all’epoca portata avanti congiuntamente dai deputati regionali saccensi in carica, Siso Montalbano e Pasquale Mannino, istituiva l’Azienda Ospedaliera di Sciacca. Si trattò di uno straordinario passo in avanti, che in breve qualificò la sanità saccense, con un budget autonomo e con la possibilità, pur con qualche inevitabile criticità (a partire dall’immancabile condizionamento politico fatto di nomine e centri di potere) riuscì, comunque, a diventare in breve tempo un’eccellenza del territorio. Un’avventura finita poi nel 2009, immolata sull’altare del piano di rientro, operato a colpi di scure e con l’accorpamento all’Asp di Agrigento. Quell’accorpamento che, in meno di un decennio, ha fatto retrocedere l’ospedale di Sciacca, collocandolo su posizioni mortificanti, sia in termini strutturali, sia dal punto di vista della qualità dei servizi erogati, nell’ambito di una battaglia continua nei confronti di una struttura centrale che ha sottratto, disperso e impoverito le capacità produttive, di rendimento, di efficienza e di vitalità dell’ospedale. Oggi i parlamentari regionali sono chiamati a rilanciare la battaglia di ventitré anni fa. C’è un territorio omogeneo che merita di ottenere un riconoscimento organizzativo che permetta la riconquista di una centralità e di un livello superiore di credibilità e certezza dei servizi sanitari. Occorre una nuova azienda ospedaliera, che comprenda gli ospedali di Sciacca e Castelvetrano, che potrebbero davvero trasformarsi in nuove eccellenze del territorio. È una battaglia che va fatta, perché solo con un regime di autonomia e di superamento di una gestione agrigentocentrica, potrà far tornare negli utenti la fiducia ormai sopita verso la sanità pubblica del territorio.

Sviluppo economico. Le opportunità della Strategia nazionale per le aree interne domani in un convegno organizzato dalla CGIL a Ribera

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Le “aree interne” della provincia di Agrigento riguardano il 91% dei comuni, il 24.4 % della popolazione residente ed il 78,2% della superficie. Numeri importanti, che nella prospettiva del nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei 2014/2020 assegnano un ruolo centrale allo sviluppo locale e alle politiche territoriali. È in tale ottica che la Strategia Nazionale per le Aree Interne contiene opportunità specificatamente dedicate proprio a quelle aree della Sicilia che si caratterizzano per un più elevato e differenziato grado di marginalità e svantaggio. In Sicilia sono state definite 5 aree che aggregano Comuni definiti intermedi, periferici e ultra periferici per la loro elevata distanza dai “centri erogatori di servizi”, sulla base della classificazione operata dal Comitato Tecnico Nazionale Aree Interne. Una di queste Aree è nella provincia di Agrigento. Non a caso lo scorso novembre è stato approvato il preliminare della Strategia dei “Monti Sicani”:  sono 32 i milioni di euro per i comuni interessati: Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano di Quisquina, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Montallegro, Ribera, Villafranca Sicula. “In queste aree – osserva Massimo Raso, segretario provinciale della CGIL – si dovranno, pertanto, attuare azioni finalizzate all’innalzamento quantitativo e qualitativo dei servizi essenziali rivolti alla popolazione insieme a progetti di sviluppo locale che dovranno essere indirizzati in particolare ai seguenti settori/ambiti tematici: tutela del territorio e comunità locali; valorizzazione risorse naturali culturali e turismo; sistemi agroalimentari e sviluppo locale; risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile; saper fare e artigianato”. La CGIL Sicilia, insieme a quella Agrigentina ed alla “neonanta” struttura di Zona di Sciacca, ritengono che sia giusto ed utile confrontarsi  su queste tematiche: sulle tematiche della SNAI, su quella dei “piccoli comuni” che non sono dentro questa “Strategia” ma che vivono esattemente le stesse problematiche, più complessivamente sulle tematiche dello sviluppo. “Vero è che non è stata previsto alcun obbligo (a differenza di altri strumenti di “programmazione negoziata” del passato, dai patti territoriali ai GAL), ma riteniamo che l’apporto positivo e propositivo delle nostre organizzazioni sia utile”, ha detto Raso. Per discutere di tutto questo e dei problemi dei “piccoli comuni”  domani pomeriggio dalle 16.30 a Ribera si svolgerà nella Sala Consiliare del Comune di Ribera una iniziativa cui oltre a Raso parteciperanno il sindaco di Ribera Carmelo Pace, il segretario della Cgil zona di Sciacca Franco Colletti, il responsabile del dipartimento Attività produttive della Cgil Sicilia Ferruccio DONATO, il ricercatore CNAI Filippo Tantillo e l’assessore regionale alle attività produttive Girolamo Turano. A concludere i lavori sarà Monica Genovese, segretario regionale della Cgil.

Menfi verso il voto. Tutti in attesa della decisione finale di Enzo Lotà: si ricandida oppure no?

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Si ricandida? Non si ricandida? A Menfi non si parla d’altro. Alla fine Enzo Lotà la sua decisione potrebbe anche formalizzarla lo stesso 16 maggio, ossia l’ultimo giorno utile per presentare le liste presso la segreteria generale del comune. Sarà, quello, l’inizio della nuova campagna elettorale in vista dell’appuntamento elettorale del 10 giugno, quando i menfitani torneranno al voto per scegliere l’amministrazione dei prossimi cinque anni. C’è molta incertezza rispetto alla possibilità che il sindaco uscente possa o meno riprovarci. Se così non dovesse essere, ad ambire all’incoronazione sarà Vito Clemente. Ma, si sa, i politica non esiste nulla di più definitivo del provvisorio. Del gruppo Lotà fanno parte convintamente anche gli amici di Giuseppe Marinello, ossia Gino La Placa e Peppe Mauceri. È anche in tale direzione che recentemente è venuta fuori l’indiscrezione, piuttosto suggestiva, che a rappresentare la coalizione sia Chicca Planeta, erede della dinastia di produttori di vino, figlia del barone Diego Planeta. E dall’altra parte? Qui si è costituito un raggruppamento che si chiama “SiAmoMenfi”. Lo compongono otto consiglieri comunali, tra i quali ce ne sono anche alcuni che nel 2013 furono furono eletti con la maggioranza ma che, qualche tempo dopo, si collocarono all’opposizione. Di questo raggruppamento fanno parte Saverio Ardizzone e Ludovico Viviani, Lillo Moschitta e Andrea Pellegrino, e altri. E si parla con insistenza dell’ipotesi di un possibile ritorno sulla scena di Michele Botta. Anche Ezio Ferraro e Saverio Palminteri hanno composto un altro gruppo politico. La sensazione prevalente è che le ipotesi di candidatura da questi versanti possano venire fuori solo dopo che Lotà avrà fatto la sua scelta. Una sorta di “partita a scacchi” che si sta giocando a Menfi. In attesa che anche il Movimento 5 Stelle faccia conoscere la propria decisione. Si parla di nuovo dell’ipotesi di una candidatura di Giovanni Argiroffi, lo stesso che ci provò 5 anni fa. I grillini sono reduci dallo straordinario 60% avuto alle Politiche. Ma, si sa, le Amministrative sono un’altra cosa.

Approvato in Giunta il bilancio di previsione 2018 del comune di Sciacca

La giunta Valenti ha approvato questo pomeriggio il Bilancio di previsione 2018. Gli atti erano stati trasmessi dall’ufficio Economia e Finanze nei giorni scorsi. Il via libera al provvedimento adesso apre la solita trafila, con l’esame previsto da parte del Collegio dei revisori dei conti e, successivamente, da parte della della Commissione consiliare competente, quella presieduta da Ezio Di Prima. Occorrono i pareri da parte dei predetti organismi prima che il punto giunta all’esame del Consiglio comunale. Bisognerà, adesso, conoscere i dettagli delle previsioni di spesa. L’attesa riguarda soprattutto la disposizione delle voci di entrata tributaria ed extratributaria. Non più tardi di poche settimane fa il Consiglio comunale di Sciacca aveva approvato il bilancio di previsione del 2017.

Controlli rifiuti, sette multe da 600 euro

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Sono scattati nuovamente i controlli sui rifiuti ad Agrigento dove dal nuovo anno e’ stato avviato il sistema di raccolta differenziata. Una task-force composta da operatori ecologici e agenti della polizia municipale e’ tornata ad effettuare i controlli su chi non si attiene alle nuove regole e controllando alcuni rifiuti indifferenziati  abbandonati per strada, tramite dei documenti che erano stati gettati, si e’ riusciti a risalire a chi li aveva gettati. Sette le multe da 600 euro che sono stata comminate

Simonetta Agnello Hornby: “Parlare agli studenti in una scuola e’ il miglior posto dove presentare i miei libri”

Ventiquattro ore a Sciacca. Nei ricordi di Simonetta Agnello Hornby era il paese da dove proveniva il pesce piu’ buono e che considerava piu’ bello rispetto Agrigento, cosi’ la scrittrice, fenomeno editoriale eccezionale, si e’ ieri presentata al pubblico del Circolo Garibaldi di Sciacca nell’ambito della presentazione del suo ultimo lavoro scritto col figlio disabile George “Nessuno puo’ volare”, una presentazione organizzata dal Rotary Club. La seconda volta a Sciacca della scrittrice che si considera meta’ inglese e meta’ italiana, ma come ammette, anche molto siciliana. La scrittrice dopo aver risposto ieri alle domande di Sergio Indelicato, amico d’infanzia della stessa, stamattina ha incontrato gli studenti del Liceo Classico “T. Fazello”. “Portare il mio libro che parla di disabilita’ in una scuola – ha detto –  e’ il miglior posto dove portare un racconto consapevole fatto di sofferenza e dolore”.  

Assolto l’automobilista che investi’ Chiara La Mendola

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Il giudice monocratico Maria Alessandra Tedde ha emesso assoluzione perchè il fatto non costituisce reato nei confronti  di Giuseppe Valenti, l’automobilista ottantunenne, imputato nel processo per la morte di Chiara La Mendola, la ragazza di 24 anni morta in un incidente stradale avvenuto il trenta dicembre 2013 in viale Cavaleri Magazzeni ad Agrigento. Intanto, si è svolta la requisitoria del primo processo nel quale sono imputati il dirigente dell’Ufficio tecnico Giuseppe Principato e il funzionario di Palazzo dei Giganti, Gaspare Triassi, responsabile del servizio di manutenzione stradale ai quali si contesta di non avere provveduto a eliminare o segnalare la vistosa buca che fece perdere il controllo dello scooter Scarabeo a Chiara.
 
 
 

Intercettazioni choc, Vittorio Signorello: “Ha fatto bene a sciogliere nell’acido Giuseppe Di Matteo”

Frasi choc quelle pronunciate dagli affiliati del clan di Matteo Messina Denaro. Sono agli atti dell’indagine che ha portato a restringere ancora il cerchio attorno al super latitante. Le microspie hanno registrato le frasi choc pronunciate da Vittorio Signorello, uno dei ventuno fermati del blitz di Trapani e da un imprenditore, Giovanni Giuseppe Li Gambi. “… allora ha sciolto a quello nell’acido… non ha fatto bene? ha fatto bene…”, diceva Signorello parlando della tragica sorte del bambino che Totò Riina fece uccidere per zittire il padre Santino, collaboratore di giustizia. L’imprenditore sulla stessa lunghezza d’onda: “… se la stirpe è quella… suo padre perché ha cantato?”. Signorello rincarava la dose: “…giusto è?… punto… ha rovinato mezza Palermo quello… è pentito… va bene a posto…”. Ancora Li Gambi: “… dico il bambino è giusto che non si tocca… però aspetta un minuto … perché se no a due giorni lo poteva sciogliere… settecento giorni sono due anni… tu perché non ritrattavi tutte cose? se tenevi a tuo figlio… allora sei tu che non ci tenevi…”. “… giusto perfetto…e allora… fuori dai coglioni… – concludeva Signorello – dice: ‘Io sono in una zona segreta… sono protetto… non mi possono fare niente’… sì a te… però ricordati coglione che una persona la puoi ammazzare una volta… ma la puoi far soffrire un mare di volte… allora lui ha fatto la sua scelta e quello ha fatto la sua…”.