Stipendi d’oro all’Ars, marcia indietro di Micciché: “Mai detto di non volerli tagliare”. I grillini lo attaccano: “Mente”

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“Gli stipendi di questa Ars sono pazzeschi, sono vergognosi. Ma io non ci posso fare niente. Abbiamo appena formalizzato di mettere di nuovo il tetto di 240mila euro, ma non abbiamo una legge nazionale e non so se avremo successo”. Così il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, parlando a ‘L’aria che tira’ su La7. Una evidente marcia indietro, quella dell’ex viceministro, che poco dopo l’elezione a capo dell’Ars aveva dichiarato ben altro, accendendo le polveri al primo caso politico della giunta Musumeci, ossia le dimissioni dell’assessore Figuccia. Eppure Micciché ha negato di aver mai detto di non volere tagliare gli stipendi. “Questa frase è una falsità assoluta e in una terra in cui c’è una povertà assoluta quando qualcuno dice che io non voglio tagliare gli stipendi, io rischio la vita. Stipendi alti? E’ una vergogna, ma è una situazione che ho trovato. Noi possiamo solo cercare di migliorare il migliorabile. Gli stipendi vecchi non si possono toccare, possiamo solo lavorare sui nuovi”.  Miccichè ha poi ricordato di avere già avviato “una trattativa con i sindacati” per ripristinare il tetto di 240mila euro. “Ma – ha aggiunto – se non c’è una legge nazionale che ci supporta in tal senso, non avremo grandi successi”. Giancarlo Cancelleri dei 5 stelle replica a Miccichè. “Le parole di Miccichè durante la trasmissione ‘L’aria che tira” a La7 sono lo specchio della scarsa qualità di chi sta amministrando la nostra terra. Dichiarare di non aver mai detto di voler togliere il tetto dei 240mila euro per ripristinare una spesa folle, significa mentire”.

Rifiuti. Giro di vite al via per incentivare la raccolta differenziata a Sciacca. Obiettivo: raggiungere il 65%

Sarà presentato sabato mattina alle 10,30 il nuovo kit per la raccolta differenziata. Lo rende noto la Sea-Bono Slp, ditta appaltatrice del servizio contenuto all’interno del piano ARO. Per le utenze non domestiche saranno consegnati bidoni carrellati da 240 litri ciascuno da destinare rispettivamente all’Umido, al Secco differenziato multimateriale e all’Indifferenziato. Per le utenze domestiche saranno consegnati alle famiglie secchi da 40 litri per il Secco differenziato multimateriale e per l’indifferenziato, mentre per l’umido saranno consegnati secchi da 10 litri. Alla presentazione sono stati invitati organi di stampa e responsabili degli uffici comunali. Si apre dunque una nuova fase, si spera che sia decisiva, in merito al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, che necessita a Sciacca di registrare dati di gran lunga migliori soprattutto in riferimento ad una raccolta differenziata tuttora assestata intorno al 35%. Occorre raggiungere almeno il 65% per non incorrere in inevitabili sanzioni. Per riuscire nell’intento saranno attivate nuove aree dove verrà effettuato il servizio “porta a porta”: centro storico e Perriera, soprattutto. Una scelta che ha reso necessario abolire il predetto servizio in zone dove si svolgeva da anni, ossia Isabella e Capo San Marco. La scelta di puntare sulla Perriera è stata fatta perché si tratta del quartiere più popoloso di Sciacca.

L’evoluzione della giurisprudenza civile: primo appuntamento formativo dell’anno per il foro saccense

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Un convegno sull’evoluzione della giurisprudenza civile, è il tema prescelto per il primo degli appuntamenti del 2018, organizzati dal Foro di Sciacca. Tra i relatori, oltre che i saluti delle autorità istituzionali come Antonio Tricoli,Presidente del Tribunale di Sciacca e il sindaco, Francesca Valenti, sono previsti gli interventi del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sciacca, Giuseppe Livio, del Presidente della Camera Civile di Sciacca, Leonardo Palagonia, del Presidente Unione Nazionale delle Camere Civili, Laura Jannotta, del Presidente dell’Unione Regionale delle Camere Civili della Sicilia, Ferdinando Testoni Blasco, del Presidente dell’Unione Regionale delle Camere Civili della Sicilia ,Ludovico La Grutta e del professor dell’Università Lumsa di Palermo, Pietro Virgadamo.

Riconoscimento al barbiere-filosofo di Sciacca, i suoi libri al Sant’Anna

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“Non c’era disciplina della quale non amava discernere e sosteneva le sue tesi con veemenza quando riteneva di avere ragione nell’ambito della discussione con il suo interlocutore che poteva talvolta essere anche un esperto del settore”. Così Lillo Craparo ricorda l’amico Vincenzo Scotti, il saccense conosciuto come il “barbiere-filosofo”. Oggi la sindaca Francesca ha consegnato una targa ricordo ai figli dello stesso, Tonino e Giuseppe come riconoscimento del gesto del padre di voler donare la sua collezione personale di libri alla Biblioteca Comunale di Sciacca. I volumi di Vincenzo Scotti che in parte custodiva nel suo stesso salone da barbiere in Corso Vittorio Emanuele, saranno presto catalogati e resi disponibili al complesso Sant’Anna, sede di parte del patrimonio librario comunale.

Castelvetrano. Giambalvo assolto anche in appello: “Non dimostrabili suoi legami con Messina Denaro”

Non è dimostrabile l’accusa di collusione con il boss Matteo Messina Denaro. È con questa motivazione che la Corte d’appello di Palermo ha assolto il discusso ex consigliere comunale di Castelvetrano Calogero Giambalvo, finito sotto i riflettoria seguito di alcune intercettazioni nelle quali dichiarava che stimava il superlatitante e che per lui si sarebbe fatto perfino il carcere. Ad accusare Giambalvo, però, era stato anche un collaboratore di giustizia, Lorenzo Cimarosa, nel frattempo deceduto, e le cui deposizioni sono state dichiarate inutilizzabili, considerato che la sua morte ha vanificato l’ipotesi di un incidente probatorio, ovvero un confronto in dibattimento tra accusatore e accusato. Giambalvo era stato arrestato, ma poi sarebbe stato assolto. Dalla sua vicenda scaturirono le dimissioni in massa dei consiglieri comunali, e forse anche lo stesso scioglimento per mafia deciso dal ministero dell’Interno. La corte ha adesso accolto e fatto proprie le osservazioni avanzate dagli avvocati Roberto Tricoli, Massimiliano Miceli e Enzo Salvo.

Siracusa. Insegnante rimprovera alunno, i genitori del ragazzo le rompono una costola

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Il rimprovero di un’insegnante di educazione fisica ha fatto scattare la protesta dei genitori che si sono recati a scuola e hanno picchiato il docente con calci e pugni, provocandogli la rottura di una costola. È successo stamani ad Avola (Sr). Secondo i carabinieri, che hanno denunciato la coppia per lesioni e interruzione di pubblico servizio, i genitori, 47 anni lui e 33 lei, si sono recati nell’istituto Vittorini contattati dal figlio dodicenne che aveva riferito di essere stato rimproverato dall’insegnante. La coppia ha aggredito, sotto gli occhi degli altri studenti, l’insegnante che è stato costretto a fare ricorso alle cure dei medici dell’ospedale Di Maria di Avola.

Catania. Beni per 41 milioni di euro sequestrati a imprenditore ritenuto vicino alla mafia

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Beni per 41 milioni di euro sono stati sequestrati dalla squadra mobile e dalla divisione polizia anticrimine della Questura di Catania a un imprenditore “ritenuto orbitante nell’area di influenza del clan Cappello”. Il provvedimento del Tribunale, su richiesta della Dda della Procura, fa seguito a una proposta del questore e riguarda beni mobili, immobili ed imprese, in forma individuale e societaria, soprattutto nel settore della grande distribuzione alimentare. Sigilli sono stati posti a 13 supermercati a marchio Gm a Catania e provincia e a conti correnti. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catania e dispone il “sequestro di beni illecitamente conseguiti da soggetti gravitanti nell’area della cosca Cappello-Bonaccorsi”.

Arrestato ottantenne saccense, a casa aveva un arsenale

Pistole nascoste tra calzini e stivali, munizioni invece celate all’interno della cuccia del cane: e’ l’arsenale rinvenuto a casa di Vito Gennaro, un ottantenne saccense, arrestato all’alba dai Carabinieri della Compagnia di Sciacca. Durante la perquisizone i Carabinieri hanno rinvenuto 12 pistole semiautomatiche  e revolver, un fucile di fabbricazione artigianale edi oltre 400 cartucce. Una pistola e’ stata trovata anche in tasca alla giacca che indossava durante il blitz. L’indagine era scattata da qualche mese e di fatto, l’uomo veniva pedinato dopo che gli investigatori avevano  notato l’anziano in compagnia piu’ volte di alcuni soggetti operativi. Non pensavano, pero’  i militari dell’Arma, nel corso dell’irruzione domiciliare, svolta con l’aiuto di alcune unita’ cinofile e metal detector,  di rinvenire un simile armamentario. Le armi sono state inviate ai Carabinieri del Ris di Messina per le analisi balistiche per verificare se le stesse sono state utilizzate per recenti fatti di sangue in Sicilia. Gennaro, per il quale sono scattate immediatamente le manette, dovra’ rispondere invece di “illegale detenzione di armi e munizioni”. (Nel filmato, le immagini del blitz dei Carabinieri)

Muore barbiere appassionato di letteratura e dona i suoi libri al Comune di Sciacca

Era uno dei suoi desideri, espresso e confidato all’amico Lillo Craparo ogni volta che lo stesso passava a trovarlo nel suo salone in Corso Vittorio Emanuele: donare i suoi amati libri al Comune di Sciacca. Un desiderio che si è realizzato dopo la sua morte, avvenuta qualche mese fa. Vincenzo Scotti aveva tanti interessi oltre il suo lavoro da barbiere, era appassionato di letteratura e musica lirica. Si dilettava a scrivere curando la rubrica “Il rasoio di Occam” sul giornale cittadino  “Otto e mezzo” diretto da Alberto Montalbano.

La sua collezione privata, così come lui aveva voluto, è stata già consegnata alla Biblioteca Comunale di Sciacca nella sede dell’Istituto Sant’Anna. Domani, proprio nella stessa sede di piazza Lazzarini, alle ore 12,00, l’Amministrazione comunale consegnerà una targa alla memoria del saccense.

Interverranno alla cerimonia il sindaco di Sciacca Francesca Valenti,  l’assessore alla Pubblica Istruzione Annalisa Alongi, la responsabile della biblioteca comunale Elina Salomone, i  figli di Vincenzo Scotti, Giuseppe e Tonino, e l’amico del donante Lillo Craparo.

Panifici chiusi di domenica, Catanzaro chiede la sospensione del decreto

Ha chiesto la sospensione del discusso decreto Lo Bello, quello che ha sancito l’obbligo di chiusura domenicale dei panifici, il deputato regionale Michele Catanzaro. Lo ha fatto nella qualità di vicepresidente della Commissione attività produttive dell’Assemblea regionale siciliano. Ha preso atto, Catanzaro, delle lamentele delle associazioni di categoria. Secondo Catanzaro, che in tale direzione condivide la propria impostazione con un altro parlamentare del Partito Democratico, l’onorevole Cafeo, occorre avviare un percorso teso a valutare con attenzione le criticità e le osservazioni dei panificatori per giungere ad un testo il più possibile condiviso. L’idea è quella di addivenire ad un disegno di legge organico che possa valorizzare il lavoro dei panificatori e assegnare alle amministrazioni comunali le giuste competenze in materia. Fra i punti più controversi, com’e’ noto, c’è quello del giorno di riposo settimanale: per Michele Catanzaro e’ condivisibile la posizione delle associazioni di categoria che chiedono di valutare le singole realtà comunali senza imporre in modo indifferenziato la chiusura domenicale, ma permettendo di scegliere il giorno di riposo in base alle esigenze dei diversi territori. Al tempo stesso è indispensabile intensificare controlli e verifiche sulla qualità del lavoro svolto, e per contrastare ogni forma di abusivismo che in questo settore è particolarmente presente. Alla luce di quanto emerso nel corso dell’incontro, concludono Catanzaro e Cafeo, sarebbe opportuno da parte dell’assessore alle attivita’ produttive sospendere l’attuale decreto che impone in maniera indiscriminata il riposo settimanale e confrontarsi con il lavoro che stiamo portando avanti in commissione.