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Piera Aiello non è più “deputata senza volto”: la sua storia pubblicata da The Guardian
Sempre più beni culturali salvaguardati grazie alle nanotecnologie. Effettuato intervento sulla nave di Marausa
Il ricorso alle nanotecnologie per preservare la nave di Marausa, il celebre relitto romano del III° secolo d.C. recuperato al largo di Trapani nel 1999 e oggi esposta al Museo archeologico Lilibeo, al Baglio Anselmi di Marsala. Una squadra di esperti attuato un intervento su alcune porzioni lignee della nave. Un test innovativo effettuato alla presenza dello stesso assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa, del sindaco Di Girolamo e di altre autorità. Le nanotecnologie sono la branca specialistica nella quale opera la società “4ward360 nanotecnology” di Milano. E a Marsala oltre ai tecnici locali c’erano anche quelli dell’azienda amministrata da Sabrina Zuccalà.
Il procedimento in questione è particolarmente innovativo, che grazie ad un reticolato di nanoparticelle riesce a preservare i beni da attacchi esterni. È stato effettuato un trattamento nanotecnologico che crea una protezione invisibile sulle superfici dello scafo di legno. Grazie alle sue proprietà idro ed olio repellenti, il prodotto utilizzato sarà in grado di fare da schermo protettivo contro eventuali condense derivanti da cambiamenti climatici ed eventuali contaminanti esterni, di fatto impedendo a questi di attaccare la fibra di cellulosa. Il trattamento non modifica la traspirabilità della superficie trattata ed è in grado di prevenire i problemi legati all’insorgenza di eventuali parassiti come muschi, funghi o altro, prevenendo la decomposizione del legno.
Di nanotecnologie dalle nostre parti si parla dallo scorso anno, dopo che la società 4ward360 si era proposta per restaurare, gratuitamente, la facciata della Cattedrale di Caltabellotta, ottenendo però un clamoroso rifiuto dalla Diocesi di Agrigento. Una idea sostenuta dall’ambasciatore emerito dell’Unesco ed esperto mondiale di beni culturali Raymond Bondin.Sabato a Castelvetrano corteo antimafia. Non ci saranno i commissari del Comune. E non solo loro
Sbarca a Catania la nave “Diciotti”, migranti soccorsi dalla Guardia Costiera italiana
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Campagna della LILT contro i tumori maschili: visite gratuite e monumenti illuminati d’azzurro
Esercitazione della Croce Rossa a Montevago
Esercitazione e simulazione dal titolo “Uniti contro le catastrofi” ieri tra i ruderi del vecchio centro di Montevago. L’iniziativa è stata organizzata dalla Croce Rossa Italiana – Delegazione di Agrigento presieduta da Angelo Vita. Presenti autorità politiche, militari e sanitarie: i sindaci dei comuni di Montevago, Santa Margherita Belice e Sambuca di Sicilia, rappresentanti dell’Esercito italiano, della Protezione Civile, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco.
In occasione degli eventi commemorativi del 50° anniversario del terremoto che colpì la Valle del Belìce il presidente della Croce Rossa di Agrigento ha consegnato un attestato di solidarietà in segno di riconoscimento ai sindaci presenti: Margherita La Rocca Ruvolo (Montevago), Franco Valenti (Santa Margherita Belìce) e Leo Ciaccio (Sambuca di Sicilia).
Ha partecipato all’iniziativa anche l’associazione “Orazio Capurro – Amore per la Vita”. “È stato allestito – spiega Alessandro Capurro, presidente dell’associazione – un vero e proprio accampamento, grandi tende-ospedali e numerose postazioni sanitarie attrezzate che benissimo spiegavano e simulavano l’importante macchina dei soccorsi avanzati e le procedure da seguire in caso di emergenza e, nel caso specifico, di terremoto. Iniziativa utilissima! Complimenti a tutti coloro che hanno reso possibile questa bella ed utile esercitazione/simulazione”.
Rifiuti al porto di Sciacca, Calogero Bono accusa l’amministrazione comunale: “Soltanto due cassonetti nell’isola ecologica”
Rifiuti al porto. Diversi cumuli di spazzatura, ma anche di attrezzi da pesca abbandonati in diverse aree della zona portuale mentre continua ad arrivare il bus turistico scoperto. Calogero Bono, consigliere comunale e direttore della cooperativa Madonna del Soccorso, in una dichiarazione rilasciata al Giornale di Sicilia e pubblicata oggi, accusa, per questo stato di cose, l’amministrazione comunale. “La competenza e la responsabilità di ciò che sta accadendo al porto è del Comune – afferma Bono – visto che quelli abbandonati non sono rifiuti, come l’olio, che vengono ritirati dalle ditte sulla base di un accordo con gli armatori, ma spazzatura con un’isola ecologica che ha soltanto due cassonetti”. L’assessore comunale all’Ambiente, Paolo Mandracchia, ha convocato una riunione in municipio. Se ne saprà di più nelle prossime ore.
Nella foto, i rifiuti accanto all’isola ecologica nella quale ci sono solo due cassonetti



