“Lavorare e tacere”, Musumeci invita il suo esecutivo alla concretezza
A margine dell’incontro con Assostampa a Catania, per uno scambio di auguri, il governatore Nello Musumeci ha rivolto un invito ai suoi assessori: “Lavorare e tacere”. Cosi’ il presidente avrebbe esortato i suoi ad un profilo basso.
“Per la Regione Siciliana – ha detto – e’ un fine anno denso di attese, di aspettative. Un profilo basso, niente interviste settimanali, niente grandi propositi per non alimentare attese che poi potrebbero tradursi in cocenti delusioni. Ci sara’ tempo anche per questo”.
Cgil, il 2017 un altro anno perso: “Il lavoro deve tornare centrale nell’agenda di tutti”
“Il 2017 non ha centrato nemmeno una delle aspettative che aveva alimentato”. Così Massimo Raso, segretario della Cgil stila un bilancio dell’anno che sta per concludersi, un giudizio più che negativo quello del sindacalista.
“Non è stato l’anno dell’avvio dei cantieri del “patto per la Sicilia” – scrive Raso – e gli Edili sono ormai un terzo di quanti erano prima della crisi; non è stato l’anno dell’avvio della soluzione dei tanti “dossier” aperti: Terme, Italcementi, Italkali, Cupa, ex-province, Cattedrale… insomma restano ancora aperti i problemi, anzi si aggravano.
Sullo sfondo i problemi di sempre si trascinano: la criminalità continua a prosperare e di Ignazio Cutrò non ne scorgiamo ancora tanti; acqua e rifiuti continuano ad essere servizi salatissimi e poco efficienti; sui migranti continuano gli affari e non si lavora affatto sul terreno dell’integrazione; la povertà relativa ed assoluta è cresciuta così come non accenna a diminuire il numero di persone, soprattutto giovani, che lasciano questa terra, perché non è qui che trovano possibilità di realizzazione i loro sogni e bisogni.
La sanità si dibatte coi problemi di sempre ed il conto lo pagano i malati specie gli Anziani non autosufficienti e le persone con disabilità di cui ci si ricorda solo nelle campagne elettorali; andare a Palermo dalla SS.189 è diventata una odissea.
La precarietà continua ad essere il tratto dominante dei rapporti di lavoro, l’incertezza continua a segnare il futuro dei precari, dei forestali, di quanti hanno a che fare con il bilancio della Regione che, unica nota positiva, ha archiviato l’”era Crocetta”.
Il 2017, sempre nel campo del lavoro, è stato segnato da nuove morti sul lavoro (emblematica la vicenda sulla “diga furore”) e da fatti che sembrano venire da un’altra epoca (i “taglieggiamenti” sulle buste paga a Licata ed Agrigento o i licenziamenti “selvaggi” alla TUA) ma che, invece, segnano e permeano più di quanto non si pensi l’attuale “mercato del lavoro”.
Certo c’è anche qualche piccola luce: la conclusione positiva dei lavoratori della “calcestruzzi belìce” o quella dei precari co.co.co. Ata della Scuola.
Non sono mancati tanti piccoli e grandi fatti positivi che sono lì a confermare che sarebbe possibile costruire una provincia diversa che si da nuove ambizioni e nuovi progetti. Penso alle nuove scoperte archeologiche nella Valle dei Templi, una Valle che vince il premio paesaggio e che torna ad essere più attrattiva e meglio governata; penso alla candidatura di Agrigento a “capitale della cultura 2020” ed al finanziamento di alcun interventi sul centro storico.
Questi segnali vanno alimentati, va costruita (lo diciamo da anni!) una rete di soggetti istituzionali, economici e sociali che definiscono una serie di priorità e si battono insieme per realizzarle ed invertire questa tendenza.
Noi continuiamo a ritenere che sia possibile cogliere le opportunità nazionali e comunitarie ed inserirle in un piano di sviluppo complessivo: per far questo occorre più umiltà, rinunciare a dannose primogeniture e lavorare insieme per il bene comune, mettendo, al primo posto dell’agenda di tutti, la necessità di creare lavoro nuovo e buono.
Il 2018, come tutti gli anni, la CGIL Agrigentina lo comincia a Sciacca, ricordando il 71° dell’assassinio di Accursio Miraglia. Nessuna retorica né un guardare sempre al passato, l’esigenza di ricordare quello straordinario movimento, un’autentica “guerra di liberazione dal feudo” e la necessità di ribadire che, ieri come oggi, la lotta contro la mafia e per il lavoro costituiscono la nostra “mission”.
Ma l’analisi del segretario non si esaurisce soltanto al 2017, ma guarda al prossimo: “Il 2018, sarà l’anno delle elezioni politiche, dove speriamo si affermino le forze che hanno a cuore i problemi del lavoro e non considerino i “corpi intermedi” ed il Sindacato come un problema ed un ostacolo.
Per la CGIL sarà l’anno del Congresso, quello in cui saluteremo la direzione politica di Susanna Camusso che voglio ancora ringraziare per l’attenzione che ha sempre avuto per la nostra provincia.
Il Congresso, anche dalle nostri parti, segnerà un momento di svolta, dovremo decidere “la CGIL del futuro” e rendere operative alcune nostre scelte che abbiamo già assunto che ci dicono di guardare con maggiore attenzione ad un radicamento nel territorio e nei posti di lavoro.
Un primo momento sarà l’attenzione alla elezione delle RSU nel Pubblico Impiego e nella Scuola dove lavoreremo per confermare ed estendere la forza di rappresentanza di Funzione Pubblica e FLC.
Continueremo il nostro impegno con la passione di sempre e cercando, sempre di più, di rafforzare una CGIL che sia “dei” Lavoratori e dei Pensionati e sia ritenuta, innanzitutto da loro, uno strumento di salvaguardia, di difesa e di avanzamento di diritti e conquiste.
Ha ragione il Cardinale Montenegro, in una terra come questa così gravida di problemi è, persino, difficile persino fare gli auguri, ma come Egli stesso ci insegna non dobbiamo e non possiamo perdere la speranza. Per questa ragione rivolgiamo a tutte le Agrigentine e a tutti gli Agrigentini un augurio di serenità, prosperità e lavoro da tutta la CGIL Agrigentina: speriamo sia davvero un “buon anno”!
Da rafforzare le misure di sicurezza antiterrorismo alla Valle dei Templi, resta un obiettivo sensibile
Sono stati stanziati gia’ 100 mila euro per l’acquisto dei blocchi che verranno collocati ai lati degli ingressi ai templi di Agrigento. E’ una nuova misura di rafforzamento della sicurezza che interessera’ la Valle dei Templi. Gia’ dal 2006, il parco e’ stato dotato di metal detector, ora i nuovi blocchi che serviranno a scongiurare qualsiasi ingresso di vetture o camion all’interno. Si procedera’ alla collocazione di massi in calcarenaria per non trasvolgere il paesaggio.
Come ha spiegato il direttore del parco, Giuseppe Parello, non si tratta di un aumento del rischio attentati alla Valle dei Templi che resta un obiettivo sensibile, ma semplicemente un ulteriore adeguamento alle misure antiterrorismo.
L’indagine della Procura di Sciacca per sfruttamento della prostituzione in danno di una tredicenne, indagata anche la madre della ragazzina
Dallo stretto riserbo con il quale procedono le indagini che hanno portato all’arresto di un allevatore di 61 anni di Gibellina, indagato per sfruttamento della prostituzione in danno di una ragazzina di 13 anni, filtra una notizia. E’ indagata anche la madre della piccola. La donna, che vive a Menfi, è già stata interrogata alla presenza del suo difensore, l’avvocato Nino Sutera. Lo riporta il Giornale di Sicilia in edicola oggi. Avrebbe detto che P.C., di 61 anni, l’allevatore arrestato, era un amico di famiglia e di non avere alcun motivo per dubitare dello stesso. Il sessantunenne, secondo quanto emerso dalle indagini svolte dai carabinieri di Sciacca e di Menfi, poco prima di essere fermato, in auto, in piena notte, sulla Fondovalle, mentre si trovava assieme alla tredicenne, l’avrebbe accompagnata, poco prima, nel suo ovile per farla prostituire con due romeni. La tredicenne si trova adesso in una struttura di accoglienza.
In attesa della conferenza stampa di fine anno, i primi bilanci della città su Francesca Valenti: ok su Girgenti Acque, in ritardo sulla Sanità
Si conclude l’anno, ed è come sempre tempo di bilanci. Nella tradizionale attesa conferenza stampa di fine anno Francesca Valenti tirerà le somme dei suoi primi sei mesi a capo del comune di Sciacca. Una discesa in campo, la sua, che ha permesso al centrosinistra di tornare ad amministrare la città di Sciacca, dopo la parentesi di Vito Bono. A dimostrazione che questa è una città complicata, dove chi è reduce da cinque anni di governo fatica sempre a confermarsi. Ed è quello che è successo al centrodestra. Che, ora, sembra accingersi a superare definitivamente l’anomalia di un’alleanza col Pd. Anche a livello locale. I punti salienti dei primi sei mesi di Francesca Valenti, oltre all’affermazione elettorale, riguardano soprattutto il rapporto (che appare ormai irrimediabilmente compromesso) con Girgenti Acque, nel segno del tentativo di disfarsene, e l’istituzione della task-force intersettoriale per permettere al comune di recuperare parte dei 13 milioni di euro di crediti non riscossi che si sono accumulati nel corso degli anni. Se cose così non si fanno ad inizio mandato poi non le si fanno più. La scelta di spendere meno sul Carnevale è sicuramente significativa, mentre sulle Terme ogni giudizio non può che essere sospeso, in attesa del completamento di un percorso iniziato con Baccei e che ora dovrà proseguire con Armao.
Dal punto di vista degli equilibri politici, il sindaco ha faticato un po’ all’inizio, soprattutto quando non ha assegnato subito la carica di vicesindaco, che si contendevano Bellanca e Mandracchia. Ha poi tenuto a bada i primi segnali di bulimia manifestati dalla componente Cusumano, negando l’ingresso in giunta a Giuseppe Ambrogio (che avrebbe dovuto sostituire la sua fedelissima Annalisa Alongi) fronteggiando le critiche del centrodestra. Non riuscendo a nascondere il proprio nervosismo in almeno un paio di circostanze. La prima: quando è stata accusata di non avere lasciato il suo lavoro all’Università per dedicarsi esclusivamente all’attività di amministratore del comune (la famosa questione del sindaco part-time); la seconda: quando è stata accusata di non avere rassegnato al Consiglio comunale i contenuti del suo incontro con il commissario dell’Asp Gervasio Venuti.
Ed è un tema, quello della sanità, che è un autentico filo scoperto per la città. Un settore per il quale è necessario che l’avvocato Valenti si impegni con maggiore determinazione nel pretendere riscontri oggettivi dal management, perché la Sanità (quella ospedaliera e non) continua a soffrire le pene dell’inferno. E il sindaco sa bene che gli impegni e gli appelli ad aspettare tempi migliori formulati dal dottor Venuti non sono più sufficienti. Su assunzioni, carenze di organico e infrastrutturali, siamo ancora troppo lontani da una condizione di miglioramento. E non può bastare nemmeno che, a differenza del suo predecessore Ficarra, Venuti ci dica che abbiamo ragione.
Si chiede al sindaco anche un altro piglio sulla questione annosa degli impianti sportivi, sui quali Sciacca sconta un ritardo molto serio.
A Sambuca due sere con “Accamòra ovvero: tutto su mia madre”, spettacolo di e con Paolo Mannina
“Accamóra ovvero tutto su mia madre”: è questo il titolo dello spettacolo del regista e attore teatrale Paolo Mannina in scena il 27 e il 28 dicembre al Teatro “L’Idea” di Sambuca di Sicilia. Un lavoro che svela le dinamiche di una famiglia siciliana tenuta insieme dall’amore caparbio di una donna abbandonata dai figli e rimasta sola in mezzo ai ricordi di un tempo perduto e mai più ritrovato. Al centro della pièce una madre mediterranea, nella fattispecie sicula, archetipo di tutte le madri: madre natura, madre-padre, madre-lingua, madre-cibo, madre cultura; e i suoi figli: Francesco, aspirante artista omosessuale e in costante fuga da lei; e Aurora, eternamente fidanzata e con un segreto da custodire. Sullo sfondo la provincia siciliana dove vecchio e nuovo convivono in un fragile equilibrio che resiste precariamente all’onda d’urto della modernità. I tre si ritrovano a trascorrere insieme alcuni giorni nella casa materna e come in un rituale che si rispetti, con la precisione di un meccanismo ad orologeria, ha inizio un rapido susseguirsi di scambi verbali, intercalati da lunghe pause e silenzi. Ed ecco riaffiorare, da un passato non molto lontano, il dolore e il vuoto lasciati dalla perdita del padre. Tra sensi di colpa, doppi legami ma anche teneri e divertenti ricordi si raggiunge poco alla volta il climax di una tensione trattenuta e sempre sull’orlo di una crisi nervosa. In questa dimensione malcerta e claustrofobica, si consuma il dramma di un conflitto generazionale e culturale. Ne viene fuori un irresistibile ballo familiare in un crescendo esplosivo di comicità e dramma che vede ciascuno dei personaggi muoversi in bilico fra se stesso e l’altro, il dentro e il fuori, il passato e il presente, la verità e la menzogna, l’amore e il disamore.
Natale senz’acqua a Sant’Agostino, persistono problemi in quella zona del centro a Sciacca
Persistono i problemi di approvvigionamento nella zona di Sant’Agostino e Viale Della Vittoria a Sciacca dove alcune abitazioni continuano a lamentare la mancata erogazione a causa di turni brevi di approvvigionamento e bassa pressione che non riuscirebbero ad alimentare molte utenze. Così la distribuzione in quella zona risulta carente da almeno due mesi, come riferiscono quanti si sono rivolte alla nostra redazione. Cittadini esasperati a causa del servizio inefficiente anche durante le festività che hanno cercato invano di mettersi in contatto con i contact service del gestore.
Stamattina, dopo il turno a ridosso della vigilia di Natale che aveva lasciato a secco molte utenze, il gestore ha nuovamente operato la distribuzione, ma la pressione dell’acqua sempre bassa non ha permesso a chi aveva avuto già pochissima acqua in precedenza di potersi approvvigionare provocando così le ennesime lamentele dei cittadini che impossibilitati nel presentare i reclami e contattare al gestore, si sono nuovamente rivolti alla nostra redazione che continua a ricevere segnalazioni esattamente da quella zona del centro.
Identificato il cadavere ritrovato al porto, è di un senzatetto romeno
Si chiamava Costantin Gabriel Patriesku e aveva 39 anni, l’uomo il cui corpo senza vita è stato ripescato questa mattina nelle acque antistanti il porto di Sciacca. L’identificazione è avvenuta nella camera mortuaria del cimitero di Sciacca dove la salma è stata trasferita nella tarda mattina di oggi per l’ispezione cadaverica su disposizione del sostituto procuratore Michele Marrone.
Il cadavere recuperato in mare nelle prime ore di questa mattina dopo la segnalazione di un pescatore, è stato issato dall’acqua dagli uomini della Guardia Costiera di Sciacca.
L’uomo, cittadino romeno, si era trasferito a Sciacca da qualche mese in cerca di lavoro ed era senza fissa dimora. Presumibilmente aveva deciso di passare la notte del giorno di Natale sulla banchina del porto di Sciacca dove adagiata per terra è stata ritrovata anche una coperta e pure del cibo, ma per cause non ancora chiare è finito in acqua, forse, a causa di un malore. Ma sarà l’esame autoptico disposto sul corpo dello straniero per i prossimi giorni a stabilire esattamente le cause del suo decesso.
(Nella foto, il momento dell’accertamento del sostituto procuratore Michele Marrone, effettuato questa mattina al porto di Sciacca)
Un dono dell’artista Angelo Crazyone a Sciacca dopo l’anteprima di >>>ritrovarsi
“Sciacca si sveglia con un dono che l’associazione >>>ritrovarsi ha voluto regalare alla città, supportata dalla sensibilità di alcune attività locali”. È questo il commento delle associazioni organizzatrici dell’edizione invernale del tradizionale appuntamento culturale che quest’anno ha occupato diversi spazi tra teatro, musica e arte. Ad essere stata donata un’opera realizzata dall’artista Angelo Crazyone, solo uno dei contributi ricevuti durante la due giorni di “ritrovarsi anteprima”, che ha coinvolto associazioni e artisti di diversa provenienza: Sam Punzina, Rosangela Leotta, TeatrOltre, Raffaella Daino, Beatrice La Sala, la cooperativa Ortocapovolto, le associazioni Zisalab e Shiplab e il duo musicale Roomcore. “Ci auguriamo – concludono i rappresentanti delle associazioni organizzatrici – che le riflessioni e le proposte fatte possano essere solo l’inizio di un dialogo che ritrovarsi vuole avviare con la città, attraverso l’arte e la cultura, da noi considerati strumenti per la rigenerazione e riqualificazione urbana”.
Uno straniero finisce in mare al porto di Sciacca, ritrovato il cadavere questa mattina
Il cadavere ritrovato questa mattina al porto di Sciacca, sarebbe quello di uno straniero, verosimilmente di nazionalità romena. Secondo le prime indiscrezioni e le testimonianze di alcune persone, l’uomo sarebbe stato avvistato proprio ieri sera nella zona portuale. L’uomo a quanto pare, risiedeva da qualche tempo a Sciacca.
Il cadavere che è stato recuperato nelle acque del porto di Sciacca dagli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sciacca guidati dal tenente di vascello, Sebastiano Sgroi, intanto è stato trasferito su disposizione del sostituto procuratore Michele Marrone, presso la camera mortuaria del cimitero di Sciacca dove sarà effettuata nelle prossime ore l’ispezione cadaverica.
Secondo i primi accertamenti, si esclude la morte violenta dell’uomo, anche se resta da chiarire come l’uomo sia finito in acqua se a causa di una caduta accidentale o se in seguito, ad un malore. Sulla banchina sono stati ritrovati anche una coperta e del cibo che forse, apparterebbero proprio all’uomo ritrovato questa mattina in mare.
(Il momento del primo accertamento sul cadavere recuperato in mare da parte del sostituto procuratore Michele Marrone)