Il crollo del ponte Verdura, la storia del processo fino all’assoluzione di questa sera

Accogliendo i motivi di appello proposti dei difensori avvocati Giovanni Vaccaro, Celestino Cardinale e Mimmo Galatà, il capo cantoniere e sorvegliante Antonio Tumminello ed il capo nucleo Ignazio Calvaruso, dell’Anas, questa sera sono stati assolti per non aver commesso il fatto dal reato di disastro colposo relativo al crollo del ponte Verdura, avvenuto il 2 febbraio del 2013. Poco prima del crollo Tumminello, accortosi del pericolo, aveva impedito il transito sul ponte, evitando danni a persone. Successivamente il ponte è stato ricostruito. La Procura di Sciacca, dopo delicate indagini contro tanti soggetti, con l’ausilio del consulente professore Mancuso, aveva chiesto il rinvio a giudizio dei soli Tumminello e Calvaruso. In sede di udienza preliminare, gli imputati avevano chiesto ed ottenuto di essere ammessi al rito abbreviato, previa produzione di documenti, della corposa consulenza tecnica dell’ingegnere Accursio Pippo Oliveri e di memorie difensive. Il Gup del Tribunale di Sciacca aveva condannato entrambi gli imputati per disastro colposo, alla pena di tre mesi e sedici giorni  di reclusione, nonché al risarcimento dei danni e delle spese in favore del Codacons, costituitosi parte civile. Nello stesso tempo, con la sentenza, il Gup aveva trasmesso gli atti in Procura, per eventualmente procedere contro altri indagati. I difensori degli imputati, Vaccaro, Galatà e Cardinale, avevano impugnato la sentenza con articolati motivi, allegando le pagine più significative del procedimento. Nell’udienza di oggi, davanti alla quarta sezione della Corte d’Appello, presidente Fontana, a latere Enzo Agate, l’avvocato Vaccaro ha prodotto altri documenti, tra i quali i riconoscimenti ottenuti nelle more dal capo cantoniere. Il Procuratore Generale Barbiera ha chiesto la conferma della condanna, così come il difensore di parte civile, avvocato Patti. I difensori, avvocati Vaccaro per Tumminello e Catanzaro per Calvaruso, hanno invece discusso il processo, aggiungendo altre argomentazioni avverso la sentenza, in fatto e in diritto. Al termine della lunga camera di consiglio, il Collegio ha assolto entrambi gli imputati per non aver commesso il fatto, fissando il termine di novanta giorni per il deposito della motivazione. La vicenda ebbe anche una rilevanza nazionale perchè gravissimi furono i disagi alla circolazione stradale e al Verdura è arrivata anche Stefania Petix di Striscia la Notizia con il suo bassotto.

Nessuna responsabilità dei tecnici Anas nel crollo del ponte Verdura, assoluzioni in appello

Nel processo d’appello scaturito dal crollo del ponte Verdura, sulla Sciacca-Ribera, il 2 febbraio del 2013, sono stai assolti, questa sera, i due tecnici Anas che erano stati condannati in primo grado dal Tribunale di Sciacca a 3 mesi e 16 giorni di reclusione. Cancellata la condanna per Antonino Tumminello, capo cantoniere addetto alla sorveglianza del tratto di strada della statale 115 in cui è situato il ponte, e  Ignazio Calvaruso, capo del nucleo di manutenzione  dell’Anas. Secondo l’accusa avrebbero dovuto effettuare dei controlli riguardanti il ponte il cui deterioramento avrebbe avuto una evoluzione graduale. Le difese, con gli avvocati Giovanni Vaccaro, Domenico Galatà e Celestino Cardinale, hanno sostenuto che la loro competenza riguardava soltanto la strada e non le condizioni del ponte.

Piantagione di canapa indiana sequestrata a Campobello di Mazara. Arrestato LSU del Comune

Giovanni Buscemi, 45 anni, LSU del Comune di Campobello di Mazara, è stato arrestato ieri nell’ambito di un controllo antidroga. Durante una perquisizione domiciliare presso un immobile di Campobello nella sua disponibilità, i militari hanno rinvenuto, all’interno di una stanza dell’abitazione, una serra dedicata alla coltivazione di canapa indiana su una superficie di circa 40 mq. 5 le piante sequestrate, di altezza variabile, fino a 1,75 mt., e in piena fioritura. I successivi approfondimenti, nelle pertinenze dell’immobile, hanno permesso di appurare l’esistenza di impianto di riscaldamento ad alto voltaggio, diverse lampade di potenza pari a 600 W cadauna con relativo trasformatore di potenza, e regolarmente funzionanti al momento del controllo. Grazie agli accertamenti esperiti con i verificatori dell’ Enel si è potuto costatare come il Buscemi avesse anche creato un allaccio diretto e abusivo alla rete di distribuzione elettrica per alimentare l’impianto devoluto alla coltivazione della canapa. Sequestrati anche un bilancino di precisione, ottanta grammi di marijuana circa, 35 steli di canapa essiccati.

Carnevale di Sciacca 2018, il ritorno di Pippo Graffeo: “Non devono mai mancare sorriso e poesia”

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Dopo sei anni tornerà a partecipare al Carnevale di Sciacca uno dei copionisti storici del Carnevale di Sciacca. Si tratta dell’attore saccense, Pippo Graffeo. L’ultimo carro con il quale aveva partecipato alla manifestazione è stato “Sicilia,isula d’amuri”, l’ultima opera in cartapesta realizzata dall’associazione “Smaniosa” di Giuseppe Ingenito, costruttore tra i più premiati della festa saccense. In concomitanza, torneranno al Carnevale di Sciacca sia Pippo Graffeo che con l’associazione “E ora li femmi tu” è tra le associazioni selezionate per la costruzione dei carri di categoria A che Giuseppe Ingenito che sarà impegnato nella fase organizzativa della manifestazione anche se ancora non si conosce esattamente con quale ruolo. Intanto, il maestro Graffeo che dice di non aver mai “appeso il copione al chiodo”, è già pronto per la composizione dell’allegoria e il copione del carro: “Importante che la nostra festa non perda le sue tradizioni. Sorriso e poesia non possono e non devono mai mancare a Carnevale”.

Occupano abusivamente un alloggio a Ribera, ma adesso non potranno più avvicinarsi al perimetro delle case popolari

La Procura della Repubblica di Sciacca ha dovuto attendere il pronunciamento della Corte di Cassazione, ma adesso è riuscita ad applicare a due riberesi, Eder Marciani e Alice Giaretti, marito e moglie, il divieto di dimora in via Imbornone e nel perimetro territoriale dove insistono alloggi popolari. Si tratta di un provvedimento assolutamente innovativo che era stato chiesto dalla Procura al Gip del Tribunale di Sciacca quando i due hanno occupato abusivamente un alloggi per il quale c’era un assegnatario. Il Gip, però, aveva rigettato la richiesta di applicazione della misura ed è stato il Tribunale del Riesame ad annullare quel provvedimento del giudice e ad accogliere dunque la richiesta della Procura. Adesso che la Cassazione ha confermato, il provvedimento è stato eseguito e la legittima assegnataria della casa ha potuto fare rientro nell’appartamento Iacp. I due, invece, non potranno avvicinarsi agli alloggi popolari di Ribera. Un provvedimento innovativo da parte della Procura che ha operato con il sostituito procuratore Michele Marrone. Marciani e Giaretti sono difesi dagli avvocati Giovanni Forte e Giuseppe Tramuta. L’assegnataria dell’alloggio popolare, invece, dall’avvocato Enrico Di Benedetto.

Cinque funzionari dell’Ufficio Tecnico verso la pensione: il Comune rischia il collasso

Sarebbero almeno cinque i funzionari dell’Ufficio Tecnico del Comune di Sciacca pronti ad andare in pensione. Una situazione preoccupante, perché rischia, di fatto, di fermare in maniera irrimediabile l’attività di progettazione e di esitazione delle pratiche urbanistiche. Questione che ha già registrato un grido d’allarme da parte di uno dei dirigenti responsabili Giovanni Bono, che ha scritto all’amministrazione evidenziando che la situazione è al collasso. Situazione che viene fuori nelle stesse ore in cui l’ordine degli architetti della provincia di Agrigento ha lamentato lentezze nelle procedure del nuovo Prg di Sciacca ma anche il sostanziale mancato funzionamento dello Sportello unico delle attività produttive (Suap) e dello Sportello unico per l’edilizia (Sue). “Il Prg – dice il presidente dell’ordine Alfonso Cimino – non è l’unico malessere di cui soffre l’amministrazione comunale saccense, che registra una forte carenza anche per il Piano spiagge, mentre sulla vicenda del Piano paesaggistico non si ha alcun riscontro sull’iter del ricorso presentato al Tar di Palermo dall’amministrazione comunale”. L’Ordine degli Architetti fa sapere che in questi mesi ha cercato un confronto con l’amministrazione comunale sia per offrire un supporto istituzionalmente valido alle risoluzioni delle problematiche sia per il rilancio delle professioni tecniche, strettamente connesso al rilancio del tessuto socio economico della città. “Sciacca – afferma ancora Cimino – ha grandi potenzialità turistiche ma non si conoscono le strategie sul rilancio urbanistico del centro storico”.

Omicidio Miceli, richiesta di scarcerazione per Sciortino: “Luogo del delitto contaminato con tracce organiche”

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Sono stati i legali di Gaetano Sciortino, l’operaio arrestato per l’omicidio del marmista di Cattolica Eraclea a richiedere nell’udienza di ieri al tribunale della libertà di Palermo la scarcerazione del proprio assistito.  Gli avvocati Santo Lucia e Giovanna Morello hanno chiesto la scarcerazione dell’indagato. “Il luogo del delitto – questa la motivazione dei legali con la quale hanno chiesto ai giudici di annullare il provvedimento restrittivo – è stato contaminato con delle tracce organiche che non appartengono all’indagato, ma addirittura a un familiare della vittima, perché non indagare su questa versione alternativa? Il quadro indiziario, per questo e per altri motivi, appare molto precario”. I giudici si esprimeranno entro lunedì se confermare l’ordinanza cautelare o rigettarla.

L’ex miss Italia riberese, Clarissa Marchese: “Anche io ho ricevuto richieste sessuali durante provini”

Il racconto dell’ex miss Italia 2014 è stato raccolto durante l’ultima puntata della trasmissione “Le Iene”. Clarissa Marchese, in collegamento Skype da Miami dove attualmente vive con il fidanzato Federico Gregucci, conosciuto nella trasmissione “Uomini e Donne”, ha denunciato quanto subito durante dei provini con un noto regista, definito il “Weinstein italiano”, così come il potente produttore americano accusato da molte attrici di Hollywood di abusi sessuali. Clarissa Marchese nel suo racconto, in particolare, ha riferito che durante un provino, il regista con il quale si trovava da sola in un appartamento con la scusa di provare una scena, le abbia chiesto di spogliarsi completamente nuda. Richiesta che Clarissa ha rifiutato. Il nome di Clarissa si aggiunge adesso, a quello di altre tantissime attrici e soubrette che dopo lo scandalo americano scoppiato qualche mese fa, hanno deciso di denunciare quanto da loro subito.  

Approda in udienza preliminare un’altra indagine per droga della Procura della Repubblica di Sciacca

La Procura della Repubblica di Sciacca ha chiuso un’altra inchiesta antidroga e avanzato al Gup 6 richieste di rinvio a giudizio per fatti del 2015. Coinvolti 5 saccensi e un tunisino. Si tratta di Daniele Salvatore Fucarino, di 39 anni; Vittorio Cristian Lo Grasso, di 35 anni; Filippo Bono, di 28 anni; Emanuele Gambino, di 31 anni; Piero Maniscalco, di 38 anni. Il tunisino e’ Ouissem Jedday,di 30 anni, residente a Mazara del Vallo. Fucarino, Lo Grasso, Bono e Gambino la Procura contesta un episodio del 21 aprile del 2015 quando la droga, 92 grammi di hashish, sarebbe stata lanciata dal finestrino di un’auto. E poi l’inchiesta ricostruisce altre condotte degli indagati che hanno indotto ad avanzare al Gup richiesta di rinvio a giudizio.

Droga, Governale dopo essersi costituito si avvale della facoltà di non rispondere

Kevin Governale, il margheritese di 23 anni che si è costituito due giorni fa ai carabinieri che gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “Street food”, è già stato interrogato dal giudice dell’indagini preliminari del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella. Governale si trovava in Germania dove svolgeva da sette mesi l’attività di cameriere in un ristorante tedesco quando ha appreso della misura cautelare emessa ai suoi danni, ha subito pensato di rientrare in Sicilia. Il giovane è stato accompagnato presso la caserma dei carabinieri di Santa Margherita dal suo difensore, l’avvocato Francesco Di Giovanna. Il legale, che ha chiesto la revoca della misura cautelare, motiva la decisione del suo assistito di non rispondere alle domande del GIP con la necessità di effettuare prima una approfondita lettura dell’ordinanza di custodia cautele . Il Gip si pronuncerà nelle prossime ore sulla richiesta della revoca della misura.