I farmaci salvavita di una margheritese arrivati dalla Svizzera finiscono, per errore, tra i rifiuti, ma gli addetti alla nettezza urbana riescono a recuperarli al centro di stoccaggio

I medicinali salvavita di una margheritese finiscono, per errore, tra i rifiuti, ma ci pensano gli addetti alla nettezza urbana del comune belicino a ritrovarli in una montagna di sacchetti che si trovavano al centro di stoccaggio della Eco XXI. Una vicenda a lieto fine per la donna che rischiava tanto anche perché questi farmaci, particolarmente costosi, li aveva fatti arrivare dalla Svizzera. L’errore è stato nello scambio delle confezioni. La donna ha, inavvertitamente, gettato tra i rifiuti quelle piene e tenuto in casa quelle vuote. E’ stato Enzo Di Vita, il coordinatore del servizio di raccolta a Santa Margherita, ad attivare la “macchina della ricerche”. Con l’aiuto della direzione dell’impianto di stoccaggio, ma, soprattutto, degli addetti al servizio di raccolta rifiuti che si sono messi all’opera, il contenitore dei farmaci, quello pieno, è stato rinvenuto. Per favorire le ricerche sono stati bloccati per alcune ore i conferimenti e la lavorazione del materiale. Qualche ora più tardi la donna, commossa, ha ringraziato tutti ed ha potuto riavere i suoi farmaci. Nella foto, gli addetti alla raccolta dei rifiuti a Santa Margherita Belice

Fotografi americani a Sciacca per catturare i segreti di Dimino negli scatti del matrimonio

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Un corso di specializzazione sulle fotografie da matrimonio. Un gruppo di fotografici americani e di alcuni Paesi europei sono arrivati a Sciacca per frequentarlo, rispondendo all’invito di Salvatore Dimino. Il fotografo saccense è ormai una star internazionale in questo settore ed ha ottenuto diversi riconoscimenti. Per fare in modo che i partecipanti al workshop potessero apprezzare tutte le fasi del matrimonio italiano con al centro la fotografia Dimino ha coinvolto due giovani saccensi che si sono prestati a fare gli sposi.

Grave intimidazione a responsabile di una cooperativa sociale: indagano Carabinieri e Polizia di Sciacca

Polizia e carabinieri indagano a Sciacca su due principi di incendio di automezzi che si sono verificati la notte scorsa e che hanno interessato, rispettivamente, un furgoncino Fiat Scudo di proprietà della cooperativa sociale “Walden”, che gestisce una casa famiglia e una comunità alloggio per minori, e una vettura, una Citroen C3, di proprietà della responsabile della predetta cooperativa, un’assistente sociale di 44 anni. I due mezzi si trovavano distanti, uno in viale della Vittoria, l’altro a qualche centinaio di metri di distanza, in via Caricatore. Pur essendo residente a Seccagrande, infatti, la donna talvolta è ospite presso l’abitazione di una collega. Gli incendi, dunque, potrebbero essere collegati tra di loro. Avvisata nottetempo da una collaboratrice in servizio presso la sede della cooperativa dell’avvenuto incendio al mezzo Fiat Scudo (fuoco all’interno dell’abitacolo alimentato da liquido infiammabile, prontamente domato dai vigili del fuoco), l’assistente sociale si stava preparando per raggiungere il suo ufficio quando, all’interno della sua auto, dopo appena pochi metri, si è accorta della presenza di fumo, scaturito dall’incendio ad una delle gomme. Allarmata, è scesa dall’auto e ha informato immediatamente i carabinieri dell’accaduto. È scattata dunque la denuncia, al momento nei confronti di ignoti. L’assistente sociale è stata già sentita dagli investigatori, che sperano di risalire al responsabile degli incendi. L’ipotesi di un’intimidazione ai danni della responsabile della cooperativa appare più che concreta. Ad agire potrebbe essere stato un unico soggetto, perfettamente a conoscenza delle abitudini della responsabile della cooperativa.

Carmelo Burgio: “Io non ho affatto cambiato idea, il Piano Aro andava affidato in appalto esterno”

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“No, non ho cambiato idea, da segretario generale del Comune ho sostenuto con convinzione l’idea dell’appalto esterno del servizio rifiuti, lo rifarei”. È così che Carmelo Burgio chiarisce ogni dubbio su un’ipotesi di conflitto politico (o di coscienza) tra la militanza con l’associazione Mizzica e le sue opinioni su una questione che, all’epoca del via libera del Consiglio comunale, vide diversi sodalizi schierarsi a favore di una gestione diretta (ossia: in house) del piano Aro. Tra quelle associazioni c’era pure Mizzica. Paolo Mandracchia ha tentato di cogliere in fallo Burgio: “Dubbi sul piano Aro? Fabio Termine se li faccia chiarire da Carmelo Burgio”. Ma prima di Mandracchia, in campagna elettorale, era stato anche il centrodestra a tentare di metterlo alla berlina, non gradendo la sua collocazione politica. “Non faccio fatica a dire che la relazione a sostegno dell’affidamento ad una ditta esterna – ha detto Burgio – fu redatta sulla base di studi molto approfonditi”. Scelta che, dunque, Carmelo Burgio difende, anche se non è un mistero che Mizzica la vedeva in maniera diversa. “Il punto – ragiona Burgio – è che questa vicenda è stata ormai superata, e Mizzica adesso pone degli interrogativi molto chiari, che personalmente condivido, sulle modalità gestione del piano Aro in favore del miglioramento della raccolta differenziata”.

Comitato dello Stazzone: “Borgo al buio, chiediamo all’Amministrazione decoro e sicurezza”

Il Comitato dello Stazzone con una nota, torna a segnalare la carenza di illuminazione nel Borgo marinaro causata dall’insufficiente capacità dei corpi illuminanti installati in seguito alla riqualificazione, spesso accentuata dai frequenti guasti che si verificano all’intero impianto, crei enormi disagi ai residenti. Il presidente del Comitato, inoltre evidenzia come la situazione paradossalmente sia peggiorata in seguito ad un intervento recentissimo di sostituzione di lampade e lampioni che ha fatto sprofondare nel buio lo Stazzone. Lo Stazzone dunque – continua la nota – è ormai diventato ricettacolo di giovani che trascorrono le serate bevendo, facendo schiamazzi ed assumendo comportamenti al limite della pubblica decenza. Riteniamo inoltre che ciò possa avere ripercussioni sullo stato di sicurezza di tutti coloro che frequentano la sera lo Stazzone. Il nuovo impianto di illuminazione – sottolinea il comitato – prevedeva che venissero installati dei corpi illuminanti sulle facciate delle abitazioni e che a tal proposito risulta già passata la tubatura sottotraccia atta a ricevere gli opportuni cavi elettrici di alimentazione. Il Comitato chiede pertanto, che si proceda affinché l’Amministrazione si impegni: a ripristinare la luminosità dei lampioni oggetto di intervento nei giorni scorsi; a completare l’illuminazione sul lato delle case.

A Sciacca 400 avvocati al voto per eleggere il nuovo consiglio dell’ordine

Avvocati al voto a Sciacca per eleggere il nuovo consiglio dell’ordine. Dei nove uscenti soltanto Giuseppe Livio e Antonino Tornambè hanno riproposto la loro candidatura, mentre tutti gli altri hanno deciso di farsi da parte, compreso Filippo Di Giovanna, che ha guidato il consiglio dell’ordine negli ultimi 10 anni. Per quanto riguarda Sciacca assieme a Giuseppe Livio ci sono Enrico Di Benedetto, Agata Li Bassi, Vincenzo Cucchiara e Giuseppe Stassi. Di Ribera sono, oltre ad Antonino Tornambè, Carmela Bacino, Valeria Ingoglia e Calogero D’Angelo. Gli altri candidati sono Calogero Lanzarone di Menfi e Anna Maria Petruzzelli di Santo Stefano di Quisquina. Si voterà mercoledì 11 ottobre e giovedì 12 ottobre, dalle 9 alle 14. Ognuno degli oltre 400 iscritti potrà esprimere un massimo di 6 preferenze. Il consiglio che verrà eletto rimarrà in carica fino a dicembre del 2018. Poi si tornerà a votare per eleggere i componenti che rimarranno in carica per i successivi tre anni.

Nella foto, l’avvocato Giuseppe Livio

Possibile effetto domino da sentenza della Cassazione: “Si al taglio della tassa rifiuti, se le imprese subiscono disservizi dall’emergenza”

Quanto deciso da una recentissima sentenza della Cassazione, è destinata a provocare un possibile effetto domino su altre città italiane che vivono l’emergenza rifiuti. Il caso sul quale si sono espressi i giudici della Suprema Corte riguarda l’hotel “Britannique” di Napoli che nel 2008 si era visto negare la riduzione della tassa dei rifiuti richiesta dai gestori dell’albergo a causa dell’emergenza rifiuti verificatasi nel capoluogo campano.  Secondo la Commissione tributaria, che si era espressa nel 2012, ” l’amministrazione non aveva colpa delle note disfunzioni” legate al periodo dell’emergenza. Ma la Corte adesso, ha invertito l’indirizzo dei giudici tributari e ha deciso favorevolmente per la riduzione della Tarsu del 40% per i cittadini e le imprese che per l’emergenza rifiuti, indipendentemente dalla responsabilità o meno dell’amministrazione comunale, subiscono un disservizio “grave e protratto” tale da aver fatto scattare l’allarme sanitario, anche quando è stato dichiarato il commissariamento della raccolta rifiuti”. Una sentenza, insomma, che è destinata a far scuola e che rischia ora di essere applicata anche in altri casi. Molto preoccupato per quanto stabilito il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ma la preoccupazione di Orlando potrebbe, purtroppo, essere estesa anche ad altri sindaci siciliano che ormai vivono frequentemente l’emergenza rifiuti. Il primo cittadino del capoluogo siciliano, allarmato, così ha commentato:”La sentenza rischia di apparire un involontario invito all’evasione, innescando un pericolosissimo circolo vizioso”.

Sbatte contro un palo a causa dei randagi, chiede 176 mila euro di risarcimento al Comune

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Il branco di cani randagi che si aggirava per strada, sarebbe stata la causa del grave incidente avvenuto il cinque ottobre del 2015 a San Leone, ai danni di una guardia giurata che avrebbe perso il controllo della sua moto sbattendo violentemente contro un palo dell’illuminazione pubblica. Così l’uomo ha citato in giudizio il Comune di Agrigento chiedendo un risarcimento di 176 mila euro. Il legale che assiste l’uomo, ha calcolato la misura del danno subito dal suo cliente che a causa del sinistro si è sottoposto a ben sei interventi chirurgici, rimanendo invalido al 30 per cento.
 

L’imprenditrice che denuncio’ il pizzo a Castelvetrano: “Io con Musumeci, con Crocetta solo rapporti istituzionali”

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Odia essere chiamata imprenditrice antiracket, come spesso viene etichettata per sintesi, perché mal sopporta la valenza negativa del prefisso anti, ma certo, all’indomani della “visita” nel suo centro di diagnostica di Mario Messina Denaro, cugino del più noto latitante di Cosa Nostra, venuto a proporle “un affare”, quel giorno del 2012, quando Elena Ferraro si è recata in Questura per denunciare quanto accaduto, la scelta di stare dalla parte della legalità contro qualcuno, l’aveva chiaramente già fatta in cuor suo. Adesso, sono nuovamente le scelte compiute dall’imprenditrice a suscitare clamore, ma stavolta quello mediatico, dopo l’endorsement a favore della candidatura alla presidenza di Nello Musumeci. Elena Ferraro e la sua storia di resistenza al pizzo, è diventata nell’era crocettiana, una icona della lotta al racket e la sua vicinanza al deputato Beppe Lumia e a Rosario Crocetta, ne avevano fatto, suo malgrado, anche una convinta sostenitrice politica. Tanto che il suo nome era rimbalzato anche come possibile assessore tra i tanti rimpasti targati dal governatore uscente. “Sì, ho fatto la mia scelta – ha detto in un’intervista al Giornale di Sicilia che ha subito suscitato tante reazioni –  Non mi candido, malgrado me lo abbiano chiesto da tutti gli schieramenti. Ma sosterrò Nello Musumeci”. “Ho conosciuto Musumeci da presidente dell’Antimafia – ha ribattuto la Ferraro –  e l’ho subito apprezzato. Il mio rapporto con Crocetta è stato invece solo istituzionale, non sono mai stata crocettiana. Tutti mi associano a un’area politica piuttosto che a un’altra ma io non ho tessere nè mi candido. A chi mi chiede come la penso rispondo però che voterò per Musumeci anche per via del fatto che aiuterò la mia amica Margherita La Rocca Ruvolo”.  

Riparato guasto al Carboj, ripristino dell’acquedotto

E’ stato già riparato il guasto che si è verificato ieri all’acquedotto Carboj, in località Gancio: lo comunica Girgenti Acque oggi dopo che ieri aveva annunciato che a causa del guasto si sarebbe potuta verificare una sensibile riduzione della fornitura idrica al Comune di Sciacca.  La riparazione è stata effettuata dalla squadra tecnica del gestore Si assicura  e si è già concluso l’intervento manutentivo e così è stato possibile ripristinare la normale fornitura idrica ai serbatoi del Comune di Sciacca.