Mai più un altro anno così. Giocano con lo slogan elettorale di Francesca Valenti oggi quelli di Liberi e Uguali, che attaccano l’amministrazione, accusata di essersi limitata solo ad interventi su media, parole, promesse, appuntamenti, progetti per le Terme di Sciacca. “Doveva essere l’anno della svolta ed oggi siamo invece punto e a capo”, sostengono LEU. Considerano, i dirigenti di Liberi e Uguali, l’intervento di Armao come la fine di un anno di rapporto stretto tra Amministrazione Valenti e Terme. L’accusa è di avere utilizzato quella vertenza sostanzialmente per ragioni di passerella elettorale: dalle comunali alle regionali, fino alle recenti Politiche.Si rinvangano, così, le tappe della vicenda: dalla lettera di Antonio Mangia ai suoi dipendenti invitati a votare per Francesca Valenti alle soddisfazioni di colei che nel frattempo era diventata sindaco rispetto agli impegni pubblici di Alessandro Baccei per quella che era stata presentata come la imminente restituzione del complesso termale alla città di Sciacca. Poi la cerimonia, tra quelli che vengono definiti “occhi luccicanti di emozione di tutti i personaggi di una parte politica per la sottoscrizione di una convenzione consumata con tutti gli onori e la roboanza e la consonanza che si addice alla firma di trattati e/o accordi internazionali”. C’è poi un riconoscimento pubblico di Liberi e Uguali a Fabrizio Di Paola: “Si voleva dare un carattere squisitamente istituzionale alla cerimonia, chiedendo la partecipazione anche del Sindaco precedente, il quale però non abboccava, fiutandone il carattere esclusivamente elettorale”. Non manca, nella nota di oggi di Liberi e Uguali, il riferimento all’attenzione del ministro De Vincenti, che pubblicamente esaltò il presunto merito del PD per la riconsegna delle Terme al Comune. Lo avrebbe fatto anche più tardi, a Roma, rassicurando il sindaco e l’allora parlamentare Maria Iacono circa un intervento in favore della riqualificazione funzionale del parco termale, della piscina sulfurea e dei locali annessi. “Sono passati 10 mesi dall’insediamento – scrivono Liberi e Uguali – e oggi si ha l’impressione che le promesse mancate dei soggetti politici, a cui la Sindaca ha esclusivamente affidato le speranze della Città, senza mettere in atto un minimo di attività amministrativa sul processo di affidamento della gestione delle Terme, riportano la Comunità Saccense indietro di quasi un anno. In merito all’incontro di Francesca Valenti con l’assessore Armao, i Liberi e Uguali si domandano cosa possa dire l’Amministrazione di Sciacca di aver fatto per le Terme in termini amministrativo/gestionale in tutti questi mesi. Francesca Valenti viene accusata di avere sottoscritto un atto concessorio ad occhi chiusi, glissando sulle manchevolezze evidenti, che dimostrano come l’obiettivo fosse solo elettorale. Sullo sfondo: mancati accatastamenti, documenti e procedure incoerenti, quali l’inserimento con la mano destra tra gli alienabili, dei beni termali concessi con la mano sinistra al Comune di Sciacca. Scrivono i Liberi e Uguali con Piero Grasso: “Di tutto questo gioco che guarda agli interessi politici di bottega e mai all’interesse della Città vogliamo rammaricarci e vogliamo rivolgere un invito a tutte le forze economiche, sociali, professionali, sindacali, a far sentire la voce dei saccensi”.Per i Liberi e Uguali Sciacca deve riappropriarsi del diritto di incidere e dire la sua su una vicenda e su beni che le parti politiche, tutte, hanno utilizzato in passato come fucina di clientelismo e continuano oggi a trattare come mezzo per carpire il consenso elettorale.
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L’assessore Mandracchia: “Il centrodestra continua a diffondere dati falsi sulla Tari”
“Il centrodestra, sulla Tari, continua a diffondere dati falsi – dichiara l’assessore Mandracchia –. I maggiori costi del 2016 dovuti all’emergenza rifiuti, sono stati spalmati dalla precedente Amministrazione nelle annualità 2017 per 283.00 euro, 2018 per 244.00 euro, 2019 per ulteriori 244.000. Il piano economico e finanziario del Piano Aro prevede, inoltre, 1.300.000 euro di costi di conferimento in discarica, mentre nella realtà i costi per il 2017 ammontano a 2.330.000 euro.
Chi ha voluto questo Piano Aro ha ridotto le quantità di conferimento ad arte, per mantenere invariato il costo rispetto agli anni precedenti. Chi oggi punta il dito sull’Amministrazione in carica, sa benissimo che i costi di raccolta e conferimento devono trovare copertura finanziaria nei ruoli Tari, ad esclusione di 23.000 euro relativi al servizio di pulizia spiagge e 108.000 per il servizio di scerbatura, derattizzazione e disinfestazione. Questi ultimi importi vengono coperti in parte dalla tassa di soggiorno e la restante somma da risorse del bilancio comunale. Le percentuali di imputazione vengono determinate dal Dpr 158/99”.
“Quando i rappresentanti del centrodestra parlano di aumento della Tari – conclude l’assessore Mandracchia – dovrebbero ricordare che a seguito della comunicazione della Sogeir, nel dicembre del 2016, di aumento dei costi di conferimento dei rifiuti in discarica da 83 euro a 125 euro a tonnellata, avevano l’obbligo di legge di adeguare la tariffa entro il 31 marzo 2017. Perché non l’hanno fatto? Perché non hanno aumentato la Tari nel rispetto dei tempi e della legge?”
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Screening mammografico in Sicilia, tutte le Asp in rete per migliorare la prevenzione
“Sullo screening mammografico l’assessorato regionale alla Salute ha già predisposto una bozza di progetto, nell’ambito della programmazione 2014-2020 di Agenda Digitale, che sul piano informatico mette tutte le Asp in rete a livello regionale proprio perché è necessario dare al sistema di prevenzione stessa modalità operativa, stesso linguaggio. Quindi tutte le procedure saranno messe in rete, si potrà fare prevenzione più agevolmente in maniera capillare sul territorio”. Lo ha detto la presidente della commissione Salute dell’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo, oggi a margine di un’intensa giornata di audizioni in cui si è discusso, tra l’altro, delle criticità legate allo screening mammografico in Sicilia. “Un passo avanti significativo – ha aggiunto La Rocca Ruvolo – verso la risoluzione di uno dei diversi problemi legati allo screening mammografico su cui la Sicilia è, purtroppo, ancora indietro rispetto al resto del Paese, inadempiente rispetto all’obiettivo ministeriale che fissa il target di adesione al 35%. Per il raggiungimento di questo e altri obiettivi utili a migliorare la sanità siciliana, continueremo a lavorare in collaborazione con il governo regionale offrendo il nostro contributo in termini di analisi e proposte e vigilando sul raggiungimento degli obiettivi della nuova programmazione comunitaria”. E’ intervenuta in commissione Salute, tra gli altri, la dirigente generale del dipartimento regionale attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, Maria Letizia Di Liberti, che ha illustrato le azioni in programma per tentare di far aumentare le adesioni allo screening, partendo dall’estensione alle altre Asp di un progetto pilota sperimentato a Gela in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, che ha affrontato in particolare gli aspetti legati alla comunicazione e ha coinvolto i medici di medicina generale. Oggi si sono svolte anche le audizioni sulle problematiche dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, sui laboratori di analisi di autocontrollo alimentare; sui recuperi tariffari da parte della Asp e sui farmaci innovativi oncologici. “L’assessore Razza, con una lettera alla commissione Salute – ha spiegato Margherita La Rocca Ruvolo – ha comunicato di aver firmato oggi il decreto per il ripristino della commissione regionale per il prontuario terapeutico e che sui nuovi farmaci da erogare in regime di servizio sanitario regionale sarà data priorità ai farmaci oncologici biologici innovativi”.



