Polemiche politiche dopo il consiglio comunale sulle Terme, Simone Di Paola: “Ci vuole rispetto per la sindaca”

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Il capogruppo del Pd, Simone Di Paola replica oggi alle critiche di ieri scaturite dopo la seduta del consiglio comunale che ha bocciato la proposta del Movimento Cinque Stelle dell’istituzione di un tavolo tecnico-politico per seguire la fase del trasferimento del patrimonio termale dalla regione al Comune. “Anche io ho fatto opposizione – dice oggi il consigliere –  e capisco il gioco delle parti, ma mi pare che la musica sia decisamente cambiata dallo scambio epistolare siamo passati ad una sindaca che promosso e cercato innumerevoli incontri con l’assessore Baccei per sollecitare la vicenda Terme. Non si può accusare questa sindaca di non stare al confronto e di non rendere partecipi i consiglieri o di non ascoltare le diverse parti sociali”. Secondo l’esponente dem, rispondendo alla presa di posizione di Fabio Termine di ieri che ha detto di voler accompagnare la sindaca durante gli incontri sulle Terme a Palermo: “Ci vuole rispetto istituzionale verso la prima cittadina che non ha certo bisogno di balie o tutele”.

Con l’auto contro due vetture in sosta in via San Paolo, saccense denunciato per guida in stato di ebbrezza alcolica

Un saccense, M.F., di 42 anni, è stato denunciato dagli agenti del commissariato di polizia di Sciacca per guida in stato di ebbrezza alcolica e gli è stata sequestrata, ai fini della confisca, l’auto, una Ford Fiesta. Al volante della vettura avrebbe investito due auto in sosta nella via San Paolo, a poche decine di metri dalla zona termale. Avrebbe avuto un tasso alcolemico di 3,60, notevolmente superiore alla soglia di 1,50, quella superata la quale scatta la denuncia con sequestro del mezzo ai fini della confisca.

Il randagismo non si risolve con la sterilizzazione, l’opinione del veterinaio

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La sterilizzazione non è la panacea contro il randagismo. Lo sostiene il dottore Paolo Ciaccio, veterinaio di Sciacca, al quale abbiamo chiesto un commento dopo le cronache di questi giorni che hanno visto un branco di cani randagi stanziare in pieno centro, in una città che ormai da anni convive suo malgrado con il fenomeno. Secondo il veterinario, il randagismo, è più legato al grado di civiltà che all’effettivo utilizzo di pratiche per impedirlo. La sterilizzazione non attenuerebbe il problema in quanto dopo la cattura e la sterilizzazione, dopo 60 giorni in base alla legge regionale in vigore, il cane va liberato. “Il cane che in una zona – dice il dottore Ciaccio – ha trovato alimento e sostentamento, anche dopo esser stato sterilizzato e liberato da un’altra parte, in men che non si dica tornerà nel territorio a rimarcare proprio quella zona”. Diffondere la cultura del possesso responsabile del cane a partire dai bambini nelle scuole, è invece, secondo il veterinario la giusta soluzione contro un fenomeno che, secondo il medico, si origina da cani che un padrone lo avevano e che poi sono stati abbandonati.  

27 anni fa la mafia uccideva il giudice Rosario Livatino

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Anche Papa Francesco ha reso omaggio questa mattina a colui che ha definito “servo di Dio” Rosario Livatino, passato alla storia con la definizione di “Giudice ragazzino”, appellativo datogli dall’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Era il 21 settembre del 1990 quando, mentre percorreva la Canicattì Agrigento, per raggiungere il suo ufficio al palazzo di giustizia. Ad ucciderlo: quattro killer assoldati dalla Stidda agrigentina, organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa nostra. Livatino era a bordo della sua vettura, una vecchia Ford Fiesta color amaranto, quando fu speronato dall’auto dei killer. Tentò disperatamente una fuga a piedi attraverso i campi limitrofi ma, già ferito da un colpo ad una spalla, fu raggiunto dopo poche decine di metri e freddato a colpi di pistola. Del delitto fu testimone oculare un agente di commercio, sulla base delle cui dichiarazioni furono individuati gli esecutori dell’omicidio. Nei mesi scorsi la memoria di Livatino fu oltraggiata dal danneggiamento ad opera di ignoti della stele commemorativa situata sul luogo del delitto.

Girgenti acque: “Abbiamo migliorato l’erogazione a Rocca di Fiori”

Girgenti Acque S.p.A. comunica che a seguito di una accurata analisi e successiva ottimizzazione della rete idrica cittadina, eseguita dai tecnici dell’Azienda, confluita nei recenti interventi di efficientamento della condotta idrica insistente nella Via A. De Gasperi, nel Comune di Sciacca, è stata risolta definitivamente l’atavica problematica che ha interessato gli utenti della zona denominata ’Rocca dei Fiori’. Difatti, negli ultimi due turni di distribuzione idrica, eseguiti Lunedì 18.9.17 e Mercoledì 20.9.17, le utenze insistenti nella zona ‘Rocca dei Fiori’ che storicamente, anche con il precedente gestore, avevano difficoltà nell’approvvigionamento idrico, hanno riscontrato un sensibile miglioramento della distribuzione idrica, in quanto tutte le utenze sono state approvvigionate a pieno soddisfacimento del proprio fabbisogno idrico. La Società sta continuando il processo di efficientamento del servizio di distribuzione idrico anche in altre zone della città.

Ruba auto dal parcheggio del supermercato Lidl: donna slovacca arrestata dalla Polizia

È stata una telefonata al 113, nella mattinata di oggi, a segnalare il furto di un’auto dal parcheggio del supermercato Lidl di contrada Perriera. La Polizia di Stato di Sciacca ha arrestato Marta Slivkova, una donna di nazionalità slovacca di 43 anni. Arresto avvenuto alle porte di Sambuca. Gli agenti della pubblica sicurezza, infatti, presumendo come zona di fuga la strada a scorrimento veloce “Sciacca – Palermo”, sono riusciti ad incrociare il veicolo rubato. La donna alla guida, allarmata per la vista dei poliziotti, accelerava e sorpassava pericolosamente alcune autovetture, fino a perdere il controllo e terminare la propria corsa contro il guardrail. La Slivkova è stata condotta in commissariato per essere tratta in arresto e posta “ai domiciliari” su disposizione della Procura della Repubblica di Sciacca per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. La persona derubata dell’auto, dunque, oltre al danno del furto ha dovuto subire anche quello del danno alla propria vettura.

Vent’anni dall’assassinio senza un colpevole di Giovanni Fazio: “Vittima del servizio”

Un esempio per tutti il concittadino Giovanni Fazio, ligio al dovere, vittima del servizio; un esempio per tutti anche i familiari che, con dignità e sempre rispettosi delle Istituzioni, hanno affrontato l’inconsolabile dolore della tragedia. È quanto ha sottolineato il sindaco Francesca Valenti nel giorno del ricordo di un agente della Polizia Municipale, nativo di Sciacca, ucciso a Palma di Montechiaro per un motivo che ancora si sconosce, così come non si conoscono i responsabili. Un delitto per il quale si chiede ancora giustizia. Il sindaco Francesca Valenti e il presidente del Consiglio comunale Pasquale Montalbano hanno voluto oggi promuovere due momenti commemorativi nel ventennale della barbara uccisione di Giovanni Fazio, avvenuta a Palma di Montechiaro, dove prestava servizio, il 21 settembre 1997. Una messa in suffragio è stata officiata in Chiesa Madre dall’arciprete don Carmelo Lo Bue che venti anni fa svolgeva la propria missione sacerdotale proprio a Palma di Montechiaro, nella chiesa attigua al comando della Polizia Municipale. Don Carmelo Lo Bue ha ricordato l’alba dopo l’omicidio e quel vigile urbano che vedeva la mattina in fondo alla sua chiesa raccogliersi in preghiera prima di andare a lavorare. A seguire la messa in suffragio nella Basilica di Sciacca, autorità, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della magistratura e delle associazioni in armi, i colleghi della Polizia Municipale di Sciacca anche quelli in pensione, assessori, consiglieri comunali, i familiari di Giovanni Fazio: la moglie Antonella Montalbano, il figlio Michele, la sorella Pina, il cognato, la nipote, gli amici.Ha chiuso la giornata del ricordo una cerimonia all’ingresso del comando della Polizia Municipale in Via Figuli, presso l’ex Motel Agip. Una corona di fiori è stata deposta sotto la targa realizzata qualche anno fa in occasione dell’intestazione del comando saccense proprio a Giovanni Fazio. Dopo un momento di raccoglimento, di preghiera e di benedizione dell’arciprete, sono seguiti gli interventi di Antonella Montalbano e del sindaco Francesca Valenti. È stato ricordato il compagno, l’uomo, il padre, il servitore dello Stato, una figura esemplare in tutti i sensi.

L’Asp presenta a Sciacca tutti i progetti in favore dei malati di Alzheimer

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Ricorre oggi la ventiquattresima edizione della “Giornata Mondiale Alzheimer” dedicata quest’anno al tema dell’inclusione e delle strategie per superare lo stigma della demenza. Per l’occasione la struttura complessa dimalattie psichiatriche degenerative ed involutive dell’Asp di Agrigento, diretta dal dottor Giuseppe Provenzano, ha indetto, presso l’edificio 2 del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca, un vero e proprio open day con inizio alle 10. Nel corso dell’iniziativa, organizzata dal Centro diurno Alzheimer – Servizio di semi residenzialità di Sciacca, sono state illustrate strategie, forniti suggerimenti e spunti pratici nella gestione del paziente lungo il decorso della malattia. Presentato un filmato dedicato, la simulazione di una stimolazione cognitiva e l’illustrazione di una gamma di interventi tecnici. L’evento, fortemente appoggiato dalla direzione strategica dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, è stato rivolto non solo a chi opera nel sociale, ma a tutti coloro che affrontano le problematiche  psico-sociali e sanitarie inerenti la patologia specifica.

Urban center, il progetto presentato al sindaco di Agrigento Firetto

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Costruire il racconto della città e, nel frattempo, progettarne il futuro affinché possa essere raccontato anche dai posteri, passando per l’Urban center: un laboratorio di idee che chiama a raccolta tutta la città: ordini professionali, associazioni, pubbliche istituzioni e gli stessi cittadini. Tutti insieme per progettare la città del futuro ed essere pronti per Agrigento 2020, l’anno zero dal quale ripartire e pensare alla città che vogliamo. Ma affinché tutto questo sia reso possibile, è necessario, per prima cosa, creare uno spazio da vivere tutti insieme, all’interno del quale elaborare idee e costruire, mattone su mattone, il futuro della città partendo proprio dalla sua storia.  Nella sala Giunta del Comune di Agrigento, un team di architetti, composto da Giuseppe Grimaldi, Angela Giglia, Daniele Gucciardo, Piera Pontei e Ruggero Passarello, insieme con il presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, Alfonso Cimino,  e il consigliere del Collegio dei Geometri Tanino Palumbo, ha presentato il progetto al sindaco Firetto e agli assessori Virone e Fontana. Presenti alla riunione anche Enzo Cammilleri, del Distretto turistico della Valle dei Templi, l’ingegnere Vitellaro, dirigente del settore tecnico comunale. Individuato uno spazio al piano terra e primo piano dell’ex Collegio dei Filippini, messo a disposizione precedentemente dall’amministrazione comunale, gli architetti hanno presentato delle tavole con il rendering degli interventi da realizzarsi all’interno dell’ex Collegio, sede dell’Urban center aperta a tutti i cittadini, dove elaborare, creare e confrontarsi sulle idee progettuali che faranno Agrigento la “città che tutti vogliamo”. E, affinchè l’Urban center non rimanga tra le mura dell’ex Collegio, sarà allestita una mostra per le vie della città attraverso un percorso che comprenda il viale della Vittoria, piazza Marconi, piazza Ravanusella e piazza Sinatra, dove saranno visibili a tutti pannelli, immagini fotografiche e tutto ciò che racconta Agrigento come è stata e come vorremmo che diventasse. All’interno dell’ex Collegio dei Padri Filippini, invece, è stato approntato un progetto realizzabile con materiali ecosostenibili: sedie e scrivanie in cartone riciclato, strutture con tubi Innocenti e pannelli posti a bandiera lungo il percorso che porta al primo piano, con strisce a led capaci di attrarre l’attenzione di chi guarda la vetrina.  “L’Urban center – ha detto il presidente Cimino – rappresenta un luogo per rilanciare Agrigento e la sua storia e, già a gennaio,  cominceremo con la prima tavola rotonda sul tema “Rigenerando Agrigento”. L’idea ha immediatamente trovato la condivisione del sindaco Firetto e del suo staff e, nelle prime ore del pomeriggio, l’ingegnere Vitellaro insieme con gli architetti, farà un sopralluogo all’interno della strutttura da destinare all’Urban center in modo da cominciare prima possibile gli interventi di manutenzione ordinaria e l’allestimento della struttura. Gli ordini professionali lavoreranno alacremente per l’attivazione dell’Urban center.

Nella foto, il presidente degli Architetti della provincia di Agrigento, Alfonso Cimino

Termine: “Voglio esserci pure io con la sindaca a Palermo alle riunioni sulle Terme”

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Fabio Termine, il consigliere comunale di Mizzica, lo ha ribadito già durante la seduta di ieri sera del consiglio comunale di Sciacca e oggi torna a ripetere ai microfoni di Risoluto.it la sua volontà di seguire la sindaca a Palermo durante gli incontri in corso di svolgimento alla Regione per il trasferimento del patrimonio termale al Comune di Sciacca. Termine critica il semplice ruolo di referente che la prima cittadina, secondo il suo punto di vista, sta svolgendo nella vicenda non informando la città su quello che è essenziale sapere e conoscere sul passaggio e sui termini della concessione. Il consigliere comunale che ieri sera si è astenuto durante la votazione della proposta del Movimento Cinque Stelle sull’istituzione di un tavolo tecnico-politico, proposta rigettata con il voto sfavorevole della maggioranza, oggi propone di utilizzare già il tavolo tecnico permanente esistente presso la commissione consilare attività produttive da lui presieduta. Anche il Movimento Cinque Stelle interviene oggi con una nota sulle scelte compiute ieri dalla maggioranza consiliare su indirizzo della sindaca. “La nostra proposta – scrive il Movimento Cinque Stelle –  però non è piaciuta al Sindaco e alla sua maggioranza che, aggrappandosi alla scusa che “il metodo di selezione dei tecnici non era precisato”, hanno scelto di proseguire con l’idea, ancora parecchio vaga, di costituire una commissione di studio, formata da soli consiglieri comunali (scelti come e sulla base di quali competenze nel settore non è dato sapere), senza alcun potere decisionale e pertanto non produttiva. “La maggioranza – conclude il Movimento –  sceglie la melina e l’Amministrazione sceglie di non assumersi le proprie responsabilità. Prendiamo atto che anche stavolta la politica viene preferita ai cittadini. Vigileremo perché non abbiamo più tempo da perdere e vogliamo le Terme aperte e subito, perché non vogliamo passare da una politica regionale, distratta, improvvisata e inconcludente ad una politica locale priva di idee e per giunta confuse”.