Elezioni a Menfi, Lotà non decide se ricandidarsi e La Placa e Mauceri puntano i piedi per le primarie

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Il sindaco di Menfi, Vincenzo Lotà, ancora non decide se ricandidarsi o passare la mano e nel gruppo che discute con l’amministratore, del quale fanno parte anche il presidente del consiglio comunale, Vito Clemente, ed i consiglieri Luigi La Placa e Giuseppe Mauceri, c’è chi punta alle primarie. Sono proprio La Placa e Mauceri, pronti a rimanere nella coalizione a prescindere dal risultato che arriverà dalla primarie, ma decisi a non fare un passo indietro rispetto a questa scelta. Vito Clemente è tra i possibili candidati a sindaco. Sull’altro versante otto consiglieri comunali di Menfi hanno aderito al gruppo  “Scriviamo una nuova pagina”. Antonino Corsentino, Nadia Curreri, Calogero Giarraputo, Calogero Lanzarone, Calogero Moschitta, Andrea Pellegrino, Antonella Tarantino e Ludovico Viviani discutono e stanno cercando una soluzione, ma non c’è ancora il candidato a sindaco. Attesa per la decisione dei Cinquestelle, mentre è assai probabile che l’ex sindaco Michele Botta sarà della partita.

Cattolica Eraclea. Due cavalli investiti e uccisi sulla 115

Da Agrigentooggi.it. Due cavalli sono morti dopo essere stato investiti da un’auto sulla Ss 115, all’altezza del bivio per Eraclea Minoa di Cattolica Eraclea.  E’ accaduto la notte scorsa. Secondo le prime informazioni gli animali  attraversavano la carreggiata quando all’improvviso, il conducente di una Ford Tiguan non ha potuto evitarli e li ha travolti in pieno. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento ed i carabinieri della locale stazione. Il traffico non ha subito rallentamenti. I cavalli erano scappati da un allevamento delle vicinanze.

Passo indietro di Armao: stop alla consegna delle Terme. Torna tutto nelle sabbie mobili della burocrazia regionale?

La Regione siciliana sarebbe pronta a riprendersi il patrimonio delle Terme. O meglio: a sospenderne la consegna al comune di Sciacca. La prospettiva sempre più concreta è l’azzeramento del progetto Baccei, quello di pochi giorni prima delle elezioni regionali, con la sottoscrizione di quel trasferimento dei beni che, però, è stato definito “una messinscena elettorale”, sia dal centrodestra, sia dal Movimento 5 Stelle. Tanto più che non c’è mai stata la valutazione della consistenza dei beni. E, adesso, si sta capendo il perché. Insomma: se il Governo Musumeci non ha ancora rotto il silenzio, se non ha non ha nemmeno risposto all’interrogazione di Michele Catanzaro, se non ha ancora accordato l’incontro richiesto da Francesca Valenti, il motivo è presto detto. Palazzo d’Orleans starebbe cercando, semplicemente, una exit strategy, un modo per fare un passo indietro, ripartendo così da zero. Zero, peraltro, è il “numero perfetto” in ogni dibattito che sia collegato alle Terme di Sciacca. È ‘assessore all’Economia Gaetano Armao, in questa fase, a non nascondere i propri dubbi su quanto iniziato dal suo predecessore Alessandro Baccei. Non c’è convinzione in ordine al conferimento dei beni al comune. Non si ritiene che il comune possa essere in condizione di trovare il partner privato. In effetti il rischio che il comune si accolli solo guai è da sempre il timore di molti. Il punto è che si è tentata questa strada per cercare di ripartire. Sono trascorsi tre anni dalla decisione di chiudere tutto. “Le Terme perdevano 2 milioni di euro l’anno, dovevamo chiuderle prima”. Così parlò Grazia Terranova, dirigente delle società partecipate. E ora la Regione torna a tre anni fa. E il peggio è che non si capisce quale sia la prospettiva di Armao e del governo. La consegna del patrimonio (a dire il vero solo di una sua parte), ancorché mai formalizzata, non è mai stata una prospettiva del tutto rassicurante. Ma se la si è percorsa è stato solo per tentare di smuovere le acque. Il passo indietro di Armao sulle Terme rischia di far tornare tutto nelle sabbie mobili della burocrazia regionale. Speriamo di sbagliarci.

Regione. Sgarbi pronto a lasciare il Governo Musumeci. Dimissioni già presentate

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La notizia non è ancora ufficiale, ma ci sono ormai sempre meno dubbi che Vittorio Sgarbi avrebbe già presentato le dimissioni da assessore regionale ai Beni culturali. Una decisione inevitabile, anche a seguito delle recenti polemiche. Si era detto che Sgarbi avrebbe lasciato solo nel caso di nomina a ministro. Ma malgrado anche questo scenario appaia ancora lontano dalla concretizzazione, Sgarbi sarebbe pronto a lasciare. Una questione che, a cascata, già creerebbe i primi problemi di nomine ed equilibri  politici a Nello Musumeci e al suo governo.

Agrigento. Albergatore (suocero dell’on. Gallo) ai domiciliari. Aveva realizzato parcheggio abusivo su area demaniale

Aveva realizzato un parcheggio privato al servizio del suo albergo. Ma l’opera era abusiva. Tanto più che era stata realizzata su area demaniale di rilevante interesse archeologico, quella del Parco archeologico della Valle dei Templi. È questo lo scenario che ha indotto il Gip del Tribunale di Agrigento a disporre gli arresti domiciliari nei confronti di Vincenzo Sinatra, titolare dell’hotel Valle dei Templi di Agrigento. Denunciate a piede libero anche due funzionarie regionali, Dania Ciaceri e Ninfa Cangemi, entrambe del dipartimento regionale Bilancio. e un architetto, Tito Cece. Sinatra è il suocero del deputato regionale fozista Riccardo Gallo Afflitto.

Sambuca. Leo Ciaccio: «Mi ricandido, voglio essere giudicato dal mio popolo»

«Penso proprio di ricandidarmi, voglio essere giudicato dal mio popolo». Così a Risoluto.it il sindaco uscente di Sambuca di Sicilia Leo Ciaccio in vista delle elezioni amministrative in programma il prossimo 10 giugno anche nel Borgo dei Borghi. Centrosinistra che, dunque, punterà ancora su Ciaccio, che è riuscito ad interrompere dieci anni di amministrazione di centrodestra, in quella stessa Sambuca a lungo definita la “piccola Mosca” per la sua natura di cittadina di sinistra.

Catania. Due medici del Pronto Soccorso aggrediti dai parenti di un paziente

Due medici, un uomo e una donna, in servizio nel pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele sono stati aggrediti ieri, alle 14, da due familiari di un paziente che era arrivano nel nosocomio in ambulanza. La notizia, riportata dal quotidiano La Sicilia, è stata confermata in ambienti investigativi. La dottoressa è stata minacciata verbalmente e il dottore colpito più volte al viso ha riportato un trauma contusivo alla faccia e al collo: ha una prognosi di 15 giorni. I due medici hanno presentato una denuncia ai carabinieri della compagnia Piazza Dante che ha acquisito le immagini del servizio di videosorveglianza dell’ospedale. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta. Non è la prima aggressione a medici cha avviene al pronto soccorso del Vittorio Emanuele, dove è stato registrato anche un ‘raid’ punitivo contro un dottore che si era rifiutato di rendere note le generalità di una ragazza che era stata da poco presa in cura. Per questo episodio è pendente un processo.

Messina. Estorti 200 mila euro a coppia di anziani facendogli credere che era ancora vivo. Invece era stato vittima di lupara bianca

Per anni ha fatto credere ai genitori di un ragazzo scomparso e ucciso dalla mafia col metodo della lupara bianca che il figlio fosse vivo, ammalato e in fuga per salvarsi dalla vendetta di Cosa nostra. Abusando della fiducia dei due anziani, distrutti dalla preoccupazione per l’incolumità del figlio, si è fatto consegnare almeno 200 mila euro riducendo la coppia sul lastrico. Oggi i carabinieri del comando provinciale di Messina, guidati dal colonnello Iacopo Mannucci Benincasa, l’hanno arrestato per truffa aggravata.    Protagonista della storia è Francesco Simone, 44 anni, di Basicò, paese del Messinese.L’indagine, coordinata dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, nasce dalle dichiarazioni dell’ ex fidanzata dell’arrestato, che si è rivolta ai carabinieri di Montalbano Elicona. Agli investigatori la donna ha raccontato che per oltre 10 anni l’ex compagno aveva avuto contatti quotidiani con i genitori di Domenico Pelleriti, un giovane di cui si erano perse le tracce dal 1993. Alla coppia aveva fatto credere che il figlio si era trasferito al nord e che era gravemente malato e bisognoso di denaro per curarsi e comprare le medicine. Per convincerli a dargli i soldi, li aveva ingannati simulando al telefono di essere il figlio, camuffando la voce. Simone andava a ritirare il denaro personalmente nella casa dei due anziani. A volte, temendo di finire sotto inchiesta, si faceva lasciare le somme nella cassette della posta di una casa cantoniera.

Marsala. Passaporti falsi, arrestato poliziotto e un marocchino

Un poliziotto del commissariato di Marsala e un marocchino sono stati arrestati oggi nell’ambito di un’indagine della Polizia di Stato su un giro di passaporti e di permessi di soggiorno in bianco, rubati e rivenduti sul mercato clandestino. Indagata una donna di Marsala, per associazione a delinquere, peculato, corruzione, furto e ricettazione. L’ordinanza è stata emessa dal Gip di Trapani, su richiesta della Procura ed è stata eseguita a Marsala dalla Squadra mobile di Trapani e dallo Sco. Sono stati gli stessi colleghi dell’agente arrestato, Angelo Patriarca, 57 anni (portato a Regina Coeli), a scoprire che c’era la mano di un poliziotto infedele dietro al furto di numerosi permessi di soggiorno e di passaporti in bianco, avvenuto un anno fa a Trapani. L’agente dava i documenti in bianco al marocchino (Rachid Dalal, 32 anni), che con la complicità della donna li piazzava all’estero. I documenti poi venivano contraffatti e venduti a extracomunitari per fare ingresso in Europa.

Con in tasca un revolver entra nel municipio di Casteltermini. In manette un pensionato del luogo

  Attimi di terrore si sono vissuti nelle ultime ore al comune di Casteltermini (Ag). Un pensionato del posto, 62 enne, si è presentato al Municipio chiedendo di conferire con il Sindaco per dei sussidi che aveva richiesto in passato. L’uomo, dopo essere entrato in sala d’attesa, si è seduto ad aspettare ma nessuno poteva in quel momento immaginare che nascondesse sotto il proprio giubbino una Pistola calibro 38.

 Dopo alcuni minuti, il pensionato chiedeva insistentemente di parlare con il Sindaco ed iniziava ad esternare un evidente nervosismo, che veniva percepito da un vigile urbano che in quel momento transitava dalla sala d’aspetto.

 Il vigile, insospettitosi, telefonava ai Carabinieri chiedendo un intervento sul posto per controllare una persona ritenuta sospetta. In un paio di minuti è giunta al Municipio una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Casteltermini. I due militari, dopo essere entrati con cautela nella struttura, osservavano a distanza l’uomo, notando qualcosa di anomalo all’altezza della cinta dei suoi pantaloni. In un lampo, dopo aver indossato i giubbetti antiproiettile, i due Carabinieri, armi in pugno, immobilizzavano l’individuo, davanti agli sguardi stupiti ed impauriti di altri cittadini ed utenti. Veniva subito effettuata una perquisizione personale nei confronti del sospettato e dal suo fianco usciva fuori una Pistola a tamburo calibro 38, con matricola abrasa, carica con 5 colpi, pronta a far fuoco. A quel punto, l’individuo è stato ammanettato ed arrestato in flagranza di reato per porto illegale di arma da fuoco clandestina e condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso ulteriori verifiche ed indagini per fare luce sul movente del grave episodio. La pistola e le relative cartucce sono state sequestrate ed ora saranno oggetto di accertamenti balistici a cura dei Carabinieri del RIS.