Tre mesi e 60 mila euro per riaprire il viadotto Cansalamone

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Ci vorranno quattro step, singoli accertamenti per verificare se il viadotto Cansalamone può essere riaperto alle auto ed ai mezzi leggeri, e 60 mila euro. L’assessore comunale alle Infrastrutture, Giuseppe Neri, è fiducioso ed entro tre mesi vuole raggiungere l’obiettivo. Il viadotto è chiuso ormai da cinque anni. Il progetto, finanziato, per la sistemazione definitiva, tra tempi per la definizione dell’iter, gara d’appalto ed esecuzione dei lavori, potrà portare alla riapertura fra tre anni. Intanto, si segue questa strada che Neri spiega in un’intervista a Risoluto.it

Mangia: “Imposta di soggiorno aumentata? Non lo sapevo. Finora a Sciacca per il turismo non è stato fatto niente”.

Risoluto.it Antonio Mangia dichiara: “Imposta di soggiorno aumentata? Avrei voluto essere avvisato prima”. Il proprietario di Aeroviaggi non chiude a Francesca Valenti, per la quale in campagna elettorale si lasciò andare nell’ormai celebre endorsement: “Troppo presto per dire se mi sono pentito o no di averla sostenuta”. Ancora, il patron di Sciaccamare si lamenta per le troppe tasse locali: “Un’impresa come la mia paga ottocentomila circa euro tra Imu e Tari. Se l’aumento dell’imposta di soggiorno serve a ridurre gli altri tributi mi sta bene. Altrimenti non sono d’accordo”. Infine, sull’imposta di soggiorno, Mangia dice: “Fino ad oggi per il turismo non è stato fatto niente”.

Sta meglio il giovane di 22 anni ferito nell’incidente dello scorso 3 settembre a Raganella

Sta meglio M.G., il giovane di 22 anni rimasto gravemente ferito lo scorso 3 settembre, nella località di Raganella di Sciacca, in un incidente stradale che lo coinvolse insieme ad altri due giovani. Il ragazzo, che al momento dell’incidente viaggiava sul sedile posteriore di una BMW 320, subì un forte trauma cranico. La vettura si andò a schiantare contro un muro. Le sue condizioni apparsero subito gravi. Condotto al Giovanni Paolo II, da qui fu poi trasferito in elisoccorso al Trauma Center del Villa Sofia di Palermo. Tenuto per giorni in coma farmacologico, qualche giorno fa il ventiduenne si è risvegliato, parlando coi genitori e chiedendo notizie della fidanzata. Uscito dalla terapia intensiva, i medici lo hanno dichiarato non più in pericolo di vita. Adesso per lui inizia la fase della convalescenza.

Spettacolo di beneficenza, in scena “artisti per la solidarietà” con Liolà di Pirandello

L’associazione “Insieme per gli Altri”, l’Inner Wheel Club Sciacca Terme e il Rotary Club Sciacca presentano giovedì 21 settembre 2017 alle ore 20.30 al Teatro dell’I.I.S.S. Amato Vetrano, in contrada Marchesa  a Sciacca,  la replica della commedia in tre atti Liolà di Luigi Pirandello.

Lo spettacolo è un omaggio al grande scrittore, poeta, drammaturgo e premio Nobel per la letteratura per i centocinquant’anni dalla sua nascita. La rappresentazione teatrale è messa in scena da attori non professionisti,   che per qualche ora vestiranno i panni di “artisti per la solidarietà”.

Il libero adattamento della commedia è a cura di Antonietta Cannizzaro  e Graziella Gulino. La regia è opera di Luigi Alessi. 

E’ uno spettacolo di beneficenza e l’intero ricavato sarà devoluto all’Associazione Onlus “Crescere Insieme” di Sciacca per finanziare il progetto “Sportivamente Insieme” che prevede l’acquisto delle attrezzature per il laboratorio ludico-motorio di ragazzi disabili.

Parla un medico che ha lasciato il Pronto Soccorso di Sciacca: “Ho atteso invano per sette anni”

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Fino ad una settimana fa, Ezio Ferraro, era uno dei medici del Pronto Soccorso del “Giovanni Paolo II”, dipendente dell’Azienda sanitaria agrigentina, che adesso ha lasciato potendo finalmente apporre la sua firma su un contratto a tempo indeterminato, però sotto l’Asp di Trapani dove prenderà servizio nell’area di emergenza dell’ospedale di Castelvetrano. Il dottore Ferraro è uno dei due medici del Pronto Soccorso che così hanno deciso di lasciare l’ospedale saccense, dopo sette anni di precariato con contratti a tempo che venivano rinnovati di sei mesi in sei mesi. “Ho atteso per sette anni – dice il medico a Risoluto.it – dopo aver investito umanamente e professionalmente in questa struttura, ma l’Asp di Agrigento è l’unica a non avere espletato i concorsi e con dispiacere ho dovuto cercare altrove stabilità professionale”. Il medico racconta anche come vivono e lavorano i medici in servizio al Pronto Soccorso di Sciacca, che dopo l’abbandono del dott. Ferraro e di un collega, rimarrà ancora più a corto di personale medico.

Terme, i dubbi dell’AltraSciacca: “Al contrario del sindaco non siamo ottimisti”

Scade domani il termine dei 45 giorni oltre il quale il Governo regionale potrà gestire solo l’ordinaria amministrazione. È uno dei motivi per i quali l’associazione “L’Altra Sciacca” oggi fa notare che non c’è di che essere ottimisti, al contrario del sindaco Francesca Valenti, circa la possibilità di una rapida soluzione del problema del ricongiungimento dell’intero patrimonio termale e di eventuali altri problemi tecnici. “C’è bisogno di certezze, trasparenza e condivisione delle scelte, tutti debbono fare la loro parte per far sì che la nostra Città e le sue Terme non siano ancora sacrificate sull’altare degli interessi politici a discapito della reale valorizzazione di un bene inestimabile e determinante per lo sviluppo turistico futuro dell’intero territorio saccense”. Questa l’opinione dell’associazione, che da sempre segue l’evolversi della questione termale.”Abbiamo tenuto alta l’attenzione sulla vicenda Terme – dicono quelli dell’Altra Sciacca – anche quando i nostri politici si limitavano a inutili scambi di corrispondenza coi loro referenti regionali”. All’associazione risultano poco chiare ancora  alcune cose, soprattutto in considerazione della vacuità delle promesse pervenute dalla Regione nell’ultima decina d’anni, con l’aggiunta del timore concreto (per non parlare di certezza) che le azioni dichiarate non siano portate a compimento e che i nobili intenti rimangano tali. L’Altra Sciacca chiede all’amministrazione un impegno costante e totale per l’acquisizione a breve dell’intero patrimonio termale e la stesura di un bando internazionale che abbia come oggetto la gestione dell’intero patrimonio termale per un’offerta completa. Poi l’Altra Sciacca chiede al Comune di ottenere termini perentori entro i quali si prevede saranno trasferite le stufe e gli altri beni mancanti all’appello. Chiede pure di sapere a quanto ammontano le risorse finanziare utili per la gestione e manutenzione degli immobili e degli impianti che sarranno dati in concessione nell’attesa dell’emissione del bando, quali saranno i tempi di predisposizione del bando o dei bandi e quando il Comune rientrerà del credito tributario vantato, per circa 800 mila euro, dalle Terme di Sciacca Spa e se l’ex Motel Agip diventerà oggetto di compensazione/acquisizione, dato che il Corpo della Polizia Municipale è attualmente allocato proprio presso lo stesso.

Chiusa la decima edizione dello Sciacca Film Fest, ma potrebbe essere anche l’ultima

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Lo ha ribadito anche sul palco durante la premiazione di cerimonia di chiusura dello Sciacca Film fest, l’organizzatore del festival, Sino Caracappa che questa decima edizione della kermesse cinematografica saccense sarà l’ultima se le condizioni non dovessero mutare. Non era un mistero che il patron Sino Caracappa fosse pronto a salutare ieri sera il suo pubblico: uno spiraglio è stato lasciato aperto soltanto dalle parole della sindaca Francesca Valenti che ha dimostrato vicinanza all’organizzazione del festival elogiando la manifestazione per il valore culturale che da alla città. Ma il festival potrebbe chiudere la propria storia dopo il compimento dei dieci anni a seguito di una certa dimenticanza e mancata attenzione negli anni da parte delle istituzioni. Intanto, ieri sera, si è svolta anche la decima cerimonia di premiazione condotta da Rosy Abruzzo e che ha visto assegnare ai premiati nelle tre categorie il Melqart, la statuetta che rappresenta il festival.  

Battuta di caccia fatale a Contessa Entellina: quarantunenne ucciso per sbaglio dall’amico

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Tragedia nei boschi di Contessa Entellina, dove è un cacciatore, Maurizio Colca, 41 anni, è morto a seguito di un colpo di fucile sparato per sbaglio da un suo amico. Lo sparo è stato fatale. C’è costernazione a Bisacquino, dove la vittima risiedeva. L’intervento dai sanitari del 118 è stato tempestivo, tuttavia per Colca non c’è stato nulla da fare. La morte è stata istantanea. L’amico della vittima è indagato per omicidio colposo.

Randagismo, emergenza a Sciacca: cani in branco dalle periferie in centro

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Le immagini del video che vi proponiamo sono state filmate da alcuni nostri lettori nel fine settimana che allarmati si sono rivolti alla nostra redazione per documentare e segnalare quanto sta accadendo a Sciacca negli ultimi mesi con una sempre maggiore frequenza: randagi in branco che si vedono gironzolare sia per le strade del centro che nelle periferie. Quelle nel video che vi proponiamo sono state girate in contrada Muciare dove già avevamo ampiamente documentato il fenomeno di un branco che vive lì, alimentato da una pseudo ambientalista che continua a far proliferare sempre di più il gruppo. Le altre immagini invece, sono state girate in via Licata sabato sera dove a mezzanotte un branco di randagi ha attraversato le vie del centro di Sciacca, strade in quelle ore animate da tante persone che ha visto il gruppo di cani aggirarsi tra auto e pedoni. Da mesi il fenomeno non si arresta e sui social è possibile reperire filmati simili al nostro, girati dagli stessi cittadini, che tentano di denunciare il fenomeno che è ormai una vera emergenza in città.

20 anni fa l’omicidio di Giovanni Fazio. Un delitto rimasto senza colpevoli, un dramma assurdo

Sono trascorsi vent’anni dall’omicidio di Giovanni Fazio, il saccense agente della Polizia municipale di Palma di Montechiaro, ucciso da mano ignota la sera del 21 settembre del 1997. Vent’anni nel corso dei quali i familiari e gli amici di Giovanni hanno atteso invano la verità su quella tragedia. Un’attesa che non è finita. Chi è il killer che lo attese sotto casa, dove l’agente stava rientrando dopo un servizio serale, sparandogli due colpi di pistola e uccidendolo sul colpo? Una risposta che purtroppo non è mai arrivata. Lo Stato non è riuscito a consegnare alla giustizia l’assassino o gli assassini. Giovanni aveva appena 36 anni. Lasciò la moglie, l’insegnante Antonella Montalbano, e il figlio Michele, che oggi ha 25 anni. Era una gran persona perbene, Giovanni. Amico di tutti, sempre col sorriso sulle labbra, e non sono parole di circostanza. Chi lo ha conosciuto sa benissimo quanto fosse disponibile e rispettoso dei valori, dedito al lavoro e alla famiglia, ligio al suo dovere. In questi 20 anni c’è chi ha continuato ad avere le mani sporche di sangue, ma probabilmente c’è stato anche chi ha avuto la coscienza non del tutto linda. Chi uccise Giovanni? Perché fu necessaria quell’esecuzione così barbara? Domande alle quali non c’è ancora una risposta. E questo in uno stato di diritto non è accettabile. In memoria di Giovanni Fazio negli anni passati il Comune di Sciacca intitolò il Comando della sua Polizia municipale. Il ventennale dalla scomparsa sarà commemorato sia a Palma di Montechiaro, sia a Sciacca.