Capodieci: “Attività dell’Oncologia sempre assicurata a Sciacca”

“Nessun disservizio per l’utenza: garantite tutte le terapie”. Lo afferma oggi in una nota il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, Giuseppe Capodieci intervenendo sulla situazione della “Camera bianca” del Giovanni Paolo II di Sciacca.

“Sulla vicenda – aggiunge il numero uno dell’Azienda sanitaria provinciale – va ribadito innanzitutto che non si è registrato nessun ritardo nell’erogazione dei trattamenti in favore dei pazienti se non nel solo momento in cui, accidentalmente ed in maniera del tutto imprevedibile, si è verificata la contingente rottura di un semplice tubo flessibile che ha però purtroppo prodotto un’infiltrazione d’acqua negli ambienti deputati alla preparazione dei farmaci antiblastici. Analogamente, nessuna somministrazione è stata rinviata grazie alla pronta attivazione di un servizio alternativo per la preparazione delle terapie presso la camera bianca dell’ospedale di Agrigento. Nei giorni immediatamente successivi all’evento avverso, infatti, i farmacisti dell’ospedale di Sciacca hanno prodotto i composti presso la sede di Agrigento (una delle tre camere bianche di cui dispone l’Azienda) ed i preparati sono stati trasferiti prontamente presso il nosocomio saccense grazie ad un servizio dedicato, assicurando così la continuità delle somministrazioni”.

Poi Capodieci commenta l’intervento compiuto ieri dall’oncologo Domenico Santangelo che si è spostato in auto per ritirare i farmaci ad Agrigento: “Gesto compiuto a titolo di iniziativa personale dal dottor Domenico Santangelo: fatto in autonomia ed anche per eccesso di zelo e non è stato minimamente sostitutivo del servizio di approvvigionamento e trasporto già pianificato nei dettagli operativi, anche nello stesso giorno dell’inconveniente, da questa direzione strategica. Lo staff dell’Area tecnica ASP – conclude il direttore Capodieci – ha avviato le riparazioni dell’inconveniente programmando anche la sostituzione dell’attuale controsoffitto danneggiato per una maggiore garanzia di sterilità degli ambienti”.

Il Comune di Agrigento ottiene mezzo milione di euro per la videosorveglianza

Tre progetti esecutivi per l’implementazione del sistema di videosorveglianza del territorio comunale, finanziati con risorse messe a disposizione dal Programma Operativo Complementare “Legalità” e “Giustizia” del Ministero dell’Interno, sono stati approvati ieri dalla Giunta comunale di Agrigento

Il primo progetto, che sarà avviato il prossimo 3 giugno, è l’intervento denominato “San Leone in Sicurezza”, per un importo complessivo di 249.208,90 euro che consentirà di fornire agli operatori della Polizia Locale la supervisione sullo stato del territorio.

Si potrà ad esempio conoscere in tempo reale l’impatto della presenza di traffico, di blocchi della circolazione, di eventuali incidenti e il controllo di situazioni a rischio criminoso.

Il secondo progetto denominato “Implementazione sistema di videosorveglianza Urbana Agrigento Centro”, per un importo complessivo di Euro 215.645,00, verrà installato presso il centro del territorio comunale per l’adeguamento tecnologico che si intende realizzare per la connettività tra la centrale operativa della Prefettura e la sala dove risiederà il server, presso il Comune, finalizzato al controllo del traffico, di eventuali incidenti e prevenire fenomeni criminosi.

Il terzo progetto “sistema di videosorveglianza urbana – varchi stradali per l’accesso alla città da parte di tutti i veicoli” per un importo complessivo di Euro 47.521,63 prevede la lettura delle targhe dei veicoli in ingresso al fine di tutelare il territorio comunale e verificare al contempo tutti i soggetti sia in entrata che in uscita.

“Un grande risultato – afferma il sindaco Franco Micciché -frutto di una sinergia concreta tra istituzioni. Le deliberazioni approvate oggi in Giunta rappresentano un passo importante verso una città più sicura e meglio controllata. Un ringraziamento particolare va alla Questura di Agrigento, per la costante collaborazione, e alla Prefettura, che ha garantito la supervisione e il coordinamento strategico”.

Detrazioni fiscali dimenticate: ecco come recuperarle fino a 5 anni dopo

Guida pratica per ottenere i rimborsi IRPEF su spese non inserite nelle dichiarazioni passate


Hai dimenticato una detrazione fiscale? Puoi ancora rimediare

Dimenticare di inserire una spesa detraibile nella dichiarazione dei redditi è un errore comune. Fortunatamente, il Fisco offre la possibilità di recuperare le detrazioni fiscali non indicate, attraverso una dichiarazione integrativa a favore.

Questa possibilità permette di ottenere un rimborso IRPEF anche a distanza di anni, entro il termine massimo di 5 anni dalla scadenza della dichiarazione originaria.


Cosa sono le detrazioni e quali si possono recuperare

Le detrazioni fiscali riducono l’imposta da pagare e si distinguono dalle deduzioni, che riducono il reddito imponibile. Possono riguardare diverse spese sostenute dal contribuente, tra cui:

  • 🏥 Spese mediche e sanitarie (visite, esami, farmaci, dispositivi medici);
  • 🎓 Spese scolastiche e universitarie (comprese rette, mensa e paritarie);
  • 🏠 Spese per ristrutturazioni e risparmio energetico (Ecobonus e Bonus casa);
  • 💪 Attività sportive dei figli (5-18 anni);
  • 📄 Interessi sul mutuo prima casa;
  • 🐾 Spese veterinarie (con limiti);
  • 💼 Spese di affitto (studenti fuori sede, trasferimenti di lavoro);
  • 👩‍⚕️ Contributi per colf e badanti.

Come recuperare le detrazioni fiscali non dichiarate

Per far valere una detrazione dimenticata, occorre presentare una dichiarazione integrativa a favore utilizzando il modello Redditi PF (ex Modello Unico), anche se in origine si era utilizzato il modello 730.

I passi da seguire:

  1. 🔍 Verifica le spese sostenute in anni precedenti;
  2. 🧾 Raccogli tutta la documentazione necessaria (fatture, ricevute, certificazioni);
  3. 🧠 Presenta una dichiarazione integrativa entro 5 anni dalla scadenza dell’originale;
  4. 📄 Compila il quadro RX per richiedere il rimborso o il riporto a compensazione.

⚠️ Attenzione: non è possibile riportare la detrazione in un anno fiscale diverso da quello in cui la spesa è stata sostenuta. In caso contrario, si configura una dichiarazione infedele.


Termini e scadenze da ricordare

Hai 5 anni di tempo dalla scadenza per correggere la dichiarazione. Ad esempio, per una spesa dimenticata nel modello 2022 (riferito ai redditi 2021), hai tempo fino al 31 dicembre 2027 per inviare la dichiarazione integrativa.

Puoi procedere tramite:

  • 🧑‍💼 CAF o commercialista;
  • 🖥️ Servizi online dell’Agenzia delle Entrate con SPID, CIE o CNS.

Perché conviene controllare le vecchie dichiarazioni

Recuperare le detrazioni dimenticate può tradursi in un rimborso IRPEF in denaro o in un credito da utilizzare negli anni successivi.
💡 Un’ottima idea è verificare le vecchie dichiarazioni: potresti scoprire di avere diritto a somme che pensavi di aver perso.


Conclusione

Le dichiarazioni integrative rappresentano una seconda possibilità offerta dal Fisco ai contribuenti.
Conoscere i propri diritti fiscali e agire nei tempi giusti può fare la differenza tra perdere un rimborso o ottenere quanto ti spetta.

Incendio villa Casteltermini, muore una donna di 68 anni

Tragedia a Casteltermini, in provincia di Agrigento, dove nella giornata di ieri si è verificato un drammatico incendio in una villa che ha causato la morte di una donna di 68 anni. L’anziana, che viveva da sola, è stata trovata carbonizzata all’interno dell’abitazione dai Vigili del fuoco intervenuti per domare le fiamme.

Cause dell’incendio ancora sconosciute

L’incendio nella villa a Casteltermini è divampato intorno a mezzogiorno, ma le origini del rogo restano al momento ignote. Non si esclude alcuna ipotesi, dalle cause accidentali a quelle dolose. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire la dinamica e accertare l’esatta natura dell’accaduto.

Inchiesta della procura e autopsia

Sul luogo dell’incendio sono giunti anche i carabinieri, che hanno avviato le indagini e messo l’intera area sotto sequestro. La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta per fare chiarezza sull’incendio nella villa di Casteltermini e ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima. Previsto anche l’arrivo di squadre speciali dei Vigili del fuoco da Palermo per eseguire accertamenti più approfonditi.

Comunità sotto choc

La comunità di Casteltermini è rimasta profondamente colpita dalla tragedia. La donna, conosciuta da molti, viveva da sola. Numerosi i messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia. Si attendono ora i risultati dell’autopsia e delle indagini per far luce su quanto accaduto.

Trasporto scolastico Sicilia, fondi per nuovi scuolabus nei piccoli comuni

L’assessorato regionale dell’Istruzione e Formazione Professionale della Sicilia ha pubblicato un nuovo bando che punta a potenziare il trasporto scolastico in Sicilia, con un investimento complessivo di 2 milioni di euro. L’obiettivo è chiaro: garantire un servizio efficiente, moderno e accessibile agli studenti, soprattutto nei comuni più piccoli e nelle aree meno servite.

Un aiuto concreto alle comunità locali

Secondo quanto dichiarato dall’assessore Mimmo Turano, “il diritto all’istruzione si garantisce anche attraverso servizi di trasporto pubblico adeguati, efficienti e di qualità”. Il bando rappresenta quindi un supporto concreto per le comunità locali e mira ad assicurare a ogni studente la possibilità di raggiungere quotidianamente la scuola, senza disagi o difficoltà logistiche.

Trasporto scolastico Sicilia: chi può beneficiare del bando

La misura si rivolge in via prioritaria ai comuni siciliani con una popolazione fino a 15.000 abitanti, che non abbiano già ricevuto contributi analoghi a livello regionale, nazionale o europeo nel triennio 2023-2025. Le amministrazioni comunali, anche in forma associata, potranno accedere a un contributo massimo di 75.000 euro per l’acquisto di scuolabus da utilizzare sia in ambito urbano che extraurbano.

Coinvolgimento del volontariato e qualità del servizio

Un aspetto interessante dell’iniziativa è la possibilità di avvalersi anche del supporto delle associazioni di volontariato per la gestione del trasporto scolastico in Sicilia, favorendo così una rete collaborativa tra pubblico e terzo settore. In questo modo, si punta a migliorare la copertura del servizio e a ottimizzarne la qualità, rispondendo alle reali esigenze delle famiglie e degli studenti.

Obiettivo: garantire il diritto allo studio

Il potenziamento del trasporto scolastico in Sicilia è parte integrante di una visione più ampia dell’istruzione come diritto fondamentale. Investire in mezzi sicuri, moderni e sostenibili permette di ridurre le disuguaglianze territoriali e sociali, garantendo pari opportunità di accesso all’istruzione per tutti gli studenti, anche quelli residenti nelle zone più periferiche.

Fiorentina in semifinale di Conference contro il Betis

FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina si qualifica per le semifinali Conference League dove sfiderà il Betis Siviglia per regalarsi per il terzo anno consecutivo l’ultimo atto del trofeo continentale, sperando di poterlo finalmente portare a casa. I viola però devono sudare più del dovuto contro il Celje, visto che dopo essere passati inizialmente in vantaggio nel primo tempo con Mandragora, nella ripresa nel giro di 11′ si sono visti ribaltare nel punteggio grazie ai gol di Matko e Nemanic.

Una rete di Moise Kean, sinonimo di garanzia per i gigliati, consente però agli uomini di Palladino di poter gestire al meglio la parte finale di gara. Dunque, anche se con qualche sofferenza di troppo, Ranieri e compagni vanno avanti nonostante la prestazione di ottimo spessore degli sloveni che hanno spaventato la Fiorentina fino all’ultimo minuto di gioco.

I 45′ iniziali giocati sotto un forte diluvio, oltre al gol di Mandragora, servito ottimamente da Pongracic, e a una chance di Svetlin, con miracolo di De Gea, registrano almeno un altro paio di occasioni per i padroni di casa con chance fallite dal numero 8 viola e da Ranieri, quest’ultimo dopo assist di testa di Comuzzo.

Rispetto alla gara di domenica scorsa contro il Parma i gigliati hanno cercato una manovra più fluida, ma palesando ancora una volta errori che hanno favorito le giocate degli avversari. Stupisce in negativo la prestazione di Gudmundsson, compassata e piena di errori, ma soprattutto di fatto priva di spunti offensivi significativi. Il pareggio del Celje al 9′ della ripresa con Matko che trova tutta la difesa gigliata scoperta.

Passano 11′ e Nemanic sigla il momentaneo 2-1 colpendo di testa su calcio d’angolo. Per fortuna della Fiorentina però c’è Kean che si inventa una rete delle sue 120 secondi dopo, gol convalidato dopo lungo consulto Var e che fa rasserenare gli animi del popolo viola: giocatori e tifosi.

Sempre il Var annulla due reti del possibile 3-2, entrambe per fuorigioco, prima di Ranieri e poi ancora di Kean. Nel finale per i gigliati spazio anche per il rientro in campo di Gosens reduce da un infortunio molto fastidioso e, dopo il triplice fischio del signor Pinheiro, accenno di lite fra Palladino e Riera.

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(ITALPRESS)

Meloni a Washington da Trump “Italia e Usa economia interconnesse”

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “I dazi ci stanno arricchendo. Con Biden stavamo perdendo milioni di milioni”. Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nello Studio Ovale, parlando ai giornalisti con accanto il premier Giorgia Meloni.
“Tutti vogliono fare un accordo, e per chi non lo vuole fare lo faremo noi”, ha sottolineato il presidente, che già in apertura dell’incontro con Meloni aveva ribadito: “Raggiungeremo un buon
accordo” con la Cina. Inoltre “ci saranno pochi problemi per un accordo con l’Europa, rafforzeremo entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha aggiunto.
Meloni ha confermato l’impegno di portare al 2% del Pil la spesa per la difesa, e ha ottenuto il sì del presidente degli Usa a una visita a Roma. “Ci sono disaccordi tra le due rive dell’Atlantico, è il momento di trovare una soluzione. La ringrazio per aver accettato il nostro invito a Roma, è
un’occasione per un incontro con l’Europa”. L’obiettivo è favorire una trattativa sui dazi ma non solo. “Lo scambio è molto
fruttuoso. Investimenti, commerci, sono argomenti di cui si
parlerà molto. Voglio rendere l’Occidente nuovamente grande. Non parlo solo di area geografica, ma di area culturale, di civiltà”, ha evidenziato Meloni. “Abbiamo parlato molto delle cose che Italia e Stati Uniti possono fare insieme, come la Difesa, l’economia, lo spazio e l’energia – ha proseguito -. L’Italia dovrà aumentare le sue importazioni di Gnl. Anche sul nucleare, che stiamo cercando di sviluppare, credo che ci possano essere dei modi per collaborare. Le nostre economie sono interconnesse”.
Sull’Ucraina si conferma l’obiettivo comune della pace, ma con sfumature diverse sulle responsabilità della guerra. “Penso che ci sia stata un’invasione e che l’invasore è la Russia e Putin”, con Trump “insieme stiamo lavorando per una pace giusta e duratura. Questa è la base su cui condividiamo il nostro lavoro”, ha detto il presidente del Consiglio italiano.
“Non ritengo Zelensky responsabile, ma non sono d’accordo sull’inizio della guerra, era una guerra che non doveva iniziare – ha detto Trump -. Non sono contento di Zelensky ma di nessuno che è coinvolto. Era una guerra che non doveva esserci. La Russia è molto più grande come forza militare, e se si è intelligenti non ci si fa coinvolgere in guerre che poi non si sa gestire. Io non accuso Zelensky, ma non direi che ha fatto il migliore dei lavori, non sono un suo grande fan”.
Il presidente degli Usa ha ribadito il suo sostegno a Meloni. “E’ rispettata da tutte e tutti e non posso dire la
stessa cosa di altri, è diventata un’amica. Abbiamo un ottimo
rapporto, abbiamo un ottimo rapporto personale e tra i Paesi. Ha fatto un ottimo lavoro. Abbiamo parlato di commercio e altro durante il pranzo di lavoro. E’ una persona speciale, è davvero un onore ospitarla”. “E’ una grande persona”, aveva detto Trump accogliendo il premier italiano alla Casa Bianca.

– Foto xp6/Italpress –

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Save the Children e Ferrero con Fci e Polizia contro povertà educativa

NAPOLI (ITALPRESS) – Save the Children insieme a Kinder Joy of moving, alla Federazione Ciclistica italiana e con la partecipazione della Polizia Stradale hanno dato vita a una giornata all’insegna del divertimento e dell’apprendimento con il progetto “Bicimparo”.
Bicimparo Kinder Joy of moving FCI è il Progetto che avvia i bambini alla pratica della bici, attraverso la realizzazione di un tour che coinvolge 19 regioni e ha l’obiettivo di incentivare il movimento e il gioco tra bambine bambini e preadolescenti.
Il progetto si rivolge a tutti i bambini a partire dai 5 anni che vogliono mettere alla prova le loro abilità di guida della bicicletta, sia per chi è alle prime armi sia per i più esperti.
L’iniziativa vede coinvolta la Polizia Stradale che interviene illustrando le regole e i comportamenti corretti da mettere in pratica per garantire una guida sicura. Dalla spiegazione delle funzionalità e dotazioni obbligatorie, all’importanza dell’utilizzo del casco protettivo e al significato dei cartelli stradali.
L’inclusione attraverso la pratica sportiva è il fulcro degli eventi organizzati da Ferrero, Federciclismo e Save the Children per le bambine e i bambini dei Punti Luce di Napoli (17 aprile), Milano (20 maggio) e Genova (21 maggio).
L’idea condivisa che ha portato a realizzare questa iniziativa è l’intento comune di offrire alle bambine, ai bambini e agli adolescenti dei Punti Luce menzionati, la possibilità di sviluppare talenti e aspirazioni proprio quando il contesto sociale e famigliare non permetterebbe loro di farlo, al fine di contrastare la povertà educativa e garantire a ciascuno di loro il diritto al gioco e a nuove esperienze formative.
All’interno dell’evento, i bambini possono utilizzare le biciclette fornite da Decathlon, che mette a disposizione anche personale qualificato per offrire loro consigli pratici sulla meccanica della bici. I bambini possono anche sperimentare i giochi della metodologia Joy of moving, che ad oggi viene implementata all’interno di 7 Punti Luce sul territorio nazionale.
La metodologia educativa innovativa, validata scientificamente, è stata messa a punto in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Foro Italico, il CONI e il MIM del Piemonte, a seguito di un progetto di ricerca che ha coinvolto oltre mille bambini della scuola primaria nel corso di tre anni. Il metodo nasce dal gioco ed è in grado di favorire non solo lo sviluppo motorio, ma anche quello cognitivo, emozionale e relazionale dei più piccoli. In quest’ottica il metodo sposta l’attenzione dalla performance al divertimento, dall’antagonismo alla relazione.
Il sodalizio tra Ferrero e Save the Children, infatti, è basato su un approccio educativo di avvicinamento al movimento e allo sport, insieme ad attività ricreative e culturali attraverso Kinder Joy of moving, il progetto internazionale di Responsabilità Sociale del Gruppo Ferrero, che si impegna ad incentivare la predisposizione naturale dei bambini a muoversi e giocare, “nella convinzione che un’attitudine positiva nei confronti del movimento e dello sport possa rendere i bambini di oggi, adulti migliori domani”, si legge in una nota.
“L’attività fisica è un elemento fondamentale per lo sviluppo dei minori, poichè non solo favorisce la salute fisica, ma anche la loro autostima, creatività e abilità sociali – afferma
Daniela Fatarella – Direttrice Generale Save the Children -. Progetti come Bicimparo, che rientra sotto il più ampio cappello di Kinder Joy of the Moving, non solo aiutano le bambine e i bambini a crescere in modo sano, favorendo abilità motorie fondamentali, come la coordinazione, l’equilibrio e la velocità, ma insegnano anche loro a lavorare in squadra, rispettare le regole, gestire le emozioni e migliorare la concentrazione. La nostra collaborazione con Ferrero rappresenta un esempio concreto della sinergia che può e deve essere trovata con il settore privato per apportare miglioramenti significativi nella vita delle bambine e dei bambini”.
“Il progetto Bicimparo Kinder Joy of moving – Federciclismo è motivo di orgoglio e ispirazione – sottolinea Fabrizio Gavelli, Presidente e Amministratore Delegato Ferrero Commerciale Italia -. Accompagnare i bambini alla pratica della bici illustrando loro i comportamenti per una guida sicura è un impegno che ha un obiettivo più ampio della semplice volontà di insegnare alle bambine e ai bambini come usare una bicicletta: contribuisce infatti alla formazione dei cittadini responsabili del domani. Le progettualità che portiamo avanti insieme al nostro partner Save the Children, ci permettono di agire concretamente coinvolgendo i bambini e le bambine di alcuni Punti Luce situati nelle periferie più svantaggiate, offrendo loro l’opportunità di sperimentare, muoversi e giocare, rafforzando l’obiettivo comune di combattere la povertà educativa”.
“La bicicletta, per un bambino, non è solo uno dei giochi più desiderati, ma qualcosa di più profondo: è il primo mezzo che permette di varcare i confini degli affetti per regalare autonomia a fiducia in sè stessi – spiega Cordiano Dagnoni – Presidente Federazione Ciclistica Italiana -. La bicicletta accompagna la crescita fisica e psicologica dei bambini e lo fa divertendoli. Per la Federazione Ciclistica Italiana poter dare vita a questo progetto insieme a Save the Children è motivo di orgoglio, perchè insieme stiamo creando un ambiente in cui i bambini non solo imparano a pedalare, ma scoprono il valore del gioco, della relazione e della sicurezza, costruendo un mondo più inclusivo e consapevole. Nel gioco, ma non per gioco”.
“La bicicletta è inoltre il primo veicolo con il quale i più piccoli cominciano a muoversi sulle strade, imparando a stare in equilibrio, a scoprire il concetto di velocità, a scoprire i percorsi e le prime regole di comportamento, in condivisione con altri ciclisti, pedoni e automobilisti – sottolinea Santo Puccia – Direttore del Servizio Polizia Stradale -. E’ importante intervenire con l’educazione stradale fin dai primi anni di vita affinchè i comportamenti corretti, le giuste protezioni e il rispetto delle regole entrino a far parte della loro vita attraverso una routine virtuosa”.

– Foto ufficio stampa Ferrero –

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Emirati Arabi, Fanara “L’Italia contribuisce a diversificare l’economia”

ROMA (ITALPRESS) – Lo stato dell’arte delle relazioni tra Italia ed Emirati Arabi Uniti “è eccellente: per la prima volta nelle relazioni tra i due Paesi, il presidente degli Emirati Arabi Uniti è stato ricevuto in visita di Stato dal presidente Mattarella a Roma nello scorso febbraio, questo significa che è il momento più alto delle relazioni tra i due Paesi che si è avuto nella nostra storia”. Lo afferma Lorenzo Fanara, ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, intervistato da Claudio Brachino per Diplomacy Magazine, format tv dell’agenzia Italpress.

“Stiamo vivendo un momento di particolare dinamismo: il presidente del Consiglio è stato qui tre volte, due volte c’è stato il Ministro degli Esteri, il presidente Emiratino è stato tre volte in Italia, non solo alla visita di Stato – prosegue Fanara -: per esempio sull’Africa è stato firmato un accordo per cooperare insieme anche nell’ambito del Piano Mattei e gli stessi emiratini sono stati protagonisti in una conferenza che si è tenuta a Roma sull’immigrazione e lo sviluppo per aiutare l’Africa”.

Per l’ambasciatore “c’è un grande interesse a collaborare in particolare per lo sviluppo e la prosperità nell’Africa. Gli Emirati Arabi Uniti sono diventati il primo Paese investitore in Africa, questo è un dato politico ed economico di grande rilevanza”.

“Negli Emirati Arabi Uniti sono presenti 600 imprese italiane. Contribuiamo alla diversificazione dell’economia emiratina, nelle rinnovabili, nell’intelligenza artificiale, nella biologia. Sono presenti qui 160 professori e ricercatori italiani che lavorano nelle Università emiratine e che ogni anno si radunano in ambasciata per celebrare insieme la Giornata della Ricerca – sottolinea Fanara -. L’altro grande dato importante è l’annuncio fatto dalla leadership emiratina in occasione della visita di Stato dell’impegno a investire ben 40 miliardi di dollari nel sistema economico italiano: questo significa posti di lavoro, sviluppo, sostegno all’economia italiana”.

“Sulle esportazioni stiamo vivendo una luna di miele con gli Emirati: dal mio arrivo in questo Paese l’export italiano è aumentato di più del 30% – prosegue l’ambasciatore -. L’anno scorso è cresciuto del 19,4%. Siamo arrivati a esportare negli Emirati quasi 8 miliardi: è quello che esportiamo in Libia, Marocco e Algeria messi insieme, più di quello che esportiamo in tutti i Balcani occidentali, più di tutto quello che esportiamo in India. Sono dati straordinari, in crescita notevole e possono essere realizzati solo con un’azione di sistema, con ICE, SACE, con le imprese italiane, con il ministero degli Esteri e anche con tutti gli italiani che sono qui presenti, ce ne sono più di 20.000, e che sono i primi ambasciatori dell’Italia nel paese”.

Tra le motivazioni dello slancio del nostro export c’è “chiaramente la forza del Made in Italy: stiamo realizzando proprio questa settimana 8 eventi dedicati alla promozione del Made in Italy – evidenzia Fanara -. Un’altra grande motivazione è che gli Emirati hanno concluso con 25 Paesi, tra cui l’India e l’Indonesia, accordi di libero scambio. Quindi essere presenti qui negli Emirati permette alle nostre imprese di esportare in grandi mercati anche complessi come quello indiano, indonesiano o turco o di Paesi africani. La notizia degli ultimi giorni è che l’Unione Europea ha avviato con gli Emirati Arabi Uniti un negoziato per un accordo di libero scambio, di liberalizzazione dei mercati, fortemente voluto dall’Italia. Il ministro Tajani è stato il primo ministro dell’Unione Europea a scrivere al commissario europeo dell’epoca per avviare questi negoziati e, dopo due anni, l’avvio dei negoziati è stato annunciato nei giorni scorsi”.

“Questo è un segnale di grande importanza anche politica dovuto al fatto che noi consideriamo gli Emirati non solo un mercato di sbocco per le nostre merci, ma anche una piattaforma per andare in altri mercati, con i quali gli stessi Emirati hanno concluso a loro volta accordi di liberalizzazione del mercato – prosegue -. Certamente in questa visione di liberalizzazione si inserisce anche un corridoio che si chiama IMEC e che è un corridoio destinato a collegare l’India al Golfo, alla regione di Giordania e Israele, fino all’Italia. Il governo ha nominato un inviato speciale che è l’ambasciatore Talò e la visione italiana è quella di impegnarsi perchè queste due grandi aree, quella indiana e quella del Golfo, siano collegate e arrivino in Italia”, ha sottolineato.

“Credo che il sogno di ogni ambasciatore sia quello di promuovere al massimo il proprio Paese. L’Italia ha una cifra riconosciuta ad ogni livello che è la sua vastissima e profonda cultura, la sua capacità di far emozionare i popoli proprio con la cultura – conclude Fanara -. Quindi fin dal mio arrivo, nel mio primo tweet, e continuo a ripeterlo a ogni istante, il mio sogno, la mia ambizione, la mia missione è quella di promuovere la nostra cultura che è anche lo strumento attraverso il quale il Made in Italy e il valore dei nostri prodotti viene apprezzato”.

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Il sogno della Lazio svanisce ai rigori, Bodo Glimt in semifinale

ROMA (ITALPRESS) – Calci di rigore fatali per la Lazio.
All’Olimpico, nel ritorno dei quarti di finale di Europa League, la formazione biancoceleste sfiora la rimonta dopo il 2-0 dell’andata, ma viene eliminata dal Bodo Glimt, che diventa così la prima squadra norvegese a qualificarsi ad una semifinale europea. Sono gli errori di Tchaouna, Noslin e Castellanos (gli ultimi due autori, insieme a Dia, dei gol della speranza) a condannare i biancocelesti, che avevano chiuso i supplementari sul risultato di 3-1.

Una beffa per la Lazio, ma anche un premio per il Bodo di Knutsen che sin dai primi minuti di gioco in uno stadio strapieno ha provato a non apparire intimorito rendendosi pericoloso con Evjen e Hauge. Superato il primo momento di smarrimento, la Lazio alza il baricentro con personalità e sfrutta al massimo il primo errore dei norvegesi. Al 21′ un rimpallo favorisce Isaksen, che perde l’equilibrio ma riesce a servire in area piccola Castellanos che con il tacco anticipa Bjortuft e batte Haikin.

L’1-0 sblocca definitivamente i biancocelesti che schiacciano i norvegesi nella loro metà campo e sfiorano il raddoppio al 45′: Gila vince un duello fisico e va a crossare dalla fascia destra, Zaccagni va a staccare di testa e colpisce la traversa.

Nel recupero però serve un miracolo del solito Mandas per tenere a galla la Lazio: Berg calcia benissimo su punizione da posizione defilata, ma l’estremo difensore biancoceleste vola e toglie la sfera dall’incrocio. Mandas è decisivo anche al 62′ a tu per tu con Hogh che calcia forte ma trova la deviazione provvidenziale del greco. Un campanello d’allarme per la Lazio che si riaffaccia dalle parti di Haikin con Pedro (destro al volo bloccato in due tempi) e Castellanos.

Quest’ultimo al 63′ si guadagna lo spazio per la conclusione ma scivola sul più bello strozzando il tiro. Nel recupero succede di tutto: Helmersen si divora la palla dell’1-1 sulla linea, a differenza del neo entrato Noslin che su sponda di testa di Romagnoli fa esplodere l’Olimpico e trascina la contesa ai supplementari. Al 100′ la Lazio firma il tris: Guendouzi penetra in area e serve il cross per il colpo di testa vincente di Dia, che sfrutta l’uscita a vuoto di Haikin. Ma non è finita: al 109′ Helmersen (espulso nel recupero per doppio giallo) si fa perdonare l’errore sotto porta del secondo tempo e in stacco aereo batte Mandas sovrastando Hysaj.

Si va ai rigori: sbagliano Hauge, Tchaouna, Noslin. Berg fallisce il primo match point, ma Haikin ipnotizza Castellanos (vittima di crampi nel finale) e regala una storica qualificazione al Bodo che in semifinale sfiderà il Tottenham.
– Foto Ipa Agency –
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