Strage di Maccalube ad Aragona: condannati due imputati, assolto funzionario regionale

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L’attesa sentenza del processo per la strage della Maccalube,  è arrivata nel pomeriggio di oggi. Per la morte dei fratelli Mulone, Carmelo e Laura di 9 e 7 anni, il giudice ha condannato a sei anni di reclusione, il direttore della riserva Domenico Fontana, all’epoca dei fatti presidente regionale di Legambiente, ente che gestisce la riserva in base, mentre 5 anni e tre mesi per Daniele Gucciardo, operatore del sito. Assolto invece, il funzionario regione Francesco Gendusa. Per i due condannati è stata disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale durante l’esecuzione della pena. Inoltre, in solido con Legambiente, i due dovranno risarcire i genitori dei poveri bambini con una provvisionale di 600 mila euro.

Televisione. Il drammaturgo saccense Vincenzo Catanzaro nel cast de “Il Commissario Montalbano”

Avrà un ruolo di primissimo piano Vincenzo Catanzaro, attore e drammaturgo, fondatore della “Compagnia dell’Isola” in una delle nuove puntate de “Il Commissario Montalbano” in onda nelle prossime settimane su Rai1. Catanzaro sarà accanto a Luca Zingaretti, nel fortunatissimo personaggio ispirato dalla penna di Andrea Camilleri, nella puntata dal titolo “Amore”, tratto da due racconti brevi pubblicati a suo tempo nei volumi “Un mese con Montalbano” e “Gli arancini di Montalbano”. L’ex professore di lettere ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una foto accanto al bravissimo attore romano. Catanzaro indossa un completo scuro con camicia bianca e cravattino rosso, evidente abito di scena. Vige giustamente il mistero sul suo ruolo e sulla trama. Una bellissima opportunità, per Vincenzo Catanzaro, che recentemente, insieme alla moglie Liliana Abbene ha offerto il suo volto per il film “L’Ora legale” di Ficarra e Picone (in precedenza, tra gli altri ruoli, anche in “Placido Rizzotto” di Pasquale Scimeca).

Istituto “Toscanini”: il commissario del Libero Consorzio scrive al ministro Fedeli: “Adesso si proceda con la statalizzazione”

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Avviare subito il processo di statalizzazione dell’istituto superiore di studi musicali “Toscanini” di Ribera. È la richiesta formale avanzata dal commissario del Libero Consorzio comunale di Agrigento Giuseppe Marino avanzata al ministro della Pubblica istruzione Valeria Fedeli. Marino sottolinea quella che definisce “la crescente rilevanza, in termini di utenza, attività didattica, produzione e internazionalizzazione del Toscanini, fondato dalla ex Provincia di Agrigento nel 1991”. Dopo la crisi degli anni scorsi l’istituto è riuscito ad ottenere la legge di statalizzazione e le risorse necessarie, ma evidentemente è ancora tutto sulla carta e occorre la formalizzazione.

Polemiche. Sulle candidature Cracolici (PD) attacca la segreteria nazionale: “Sconcertati”

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No al silenzio di fronte ad una deriva moderata e trasformista del PD in Sicilia. Lo ha detto Antonello Cracolici, che già nella elezione del nuovo presidente di Sala d’Ercole non aveva nascosto i suoi malesseri nei confronti dell’ala renziana del partito. “Siamo sconcertati”, ha detto Cracolici dopo le decisioni sulle candidature in un’assemblea di dirigenti e sindaci del Partito Democratico. L’orientamento è quello di convocare durante la campagna elettorale “assemblee in tutta la Sicilia per dare voce a un’altra idea del Pd che in Sicilia come a Roma sta assumendo caratteristiche inaccettabili”. “Queste assemblee – aggiunge Cracolici – non vedranno la partecipazione dei candidati espressione di quel modello di Pd monolite e non espressione della ricchezza delle culture riformiste e progressiste della nostra isola”.

Polemiche. I Giovani agrigentini del PD si autosospendono: “Inaccettabili le scelte di Renzi”

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È un vero e proprio “strappo” quello dei Giovani Democratici della provincia di Agrigento nei confronti del vertice del Partito Democratico. “Abbiamo chiesto, nel rispetto del nostro statuto e dei valori di pluralità che ne stanno alla base, un legittimo coinvolgimento dei territori, dei loro militanti e dirigenti. Lo abbiamo fatto nelle sedi opportune e di tutti i livelli, perché è così che in un partito democratico dovrebbero essere affrontate e decise le vicende di una comunità. Fino alla fine abbiamo sperato che la segreteria nazionale potesse prendere in considerazione le nostre legittime richieste. Oggi, invece, ci ritroviamo costretti dal Partito Democratico a sostenere nella nostra provincia, candidati che nulla hanno in comune con la nostra storia politica, con i nostri ideali, con la nostra militanza”. Questo il contenuto del messaggio dei GD. Secondo i quali “il metodo messo in campo dal nostro segretario Matteo Renzi è inammissibile ed inaccettabile. In questi mesi abbiamo assistito ad una predominanza dei “fedelissimi”, su una comunità che ha come principi cardine l’unità e la condivisione. Come si può ignorare tutto questo? In una notte, ciò per cui il PD esiste, per cui il PD è nato, è stato spazzato via, calpestato da una logica figlia di un modo di intendere la politica che non ci appartiene”. I Giovani Democratici dicono di non potere accettare tutto questo. “Non lo accettiamo – sottolineano – perché è una enorme mancanza di rispetto verso tutti quei militanti che da anni sacrificano il loro tempo per questo partito. Piuttosto che scrivere a malincuore queste righe, avremmo voluto partecipare ad una campagna elettorale che tramite la celebrazione delle primarie, come da statuto, ci avesse resi partecipi nella scelta dei nostri rappresentanti. Cosa è rimasto di quel Partito Democratico che ha acceso la nostra passione verso la politica? Il segretario nazionale, da sempre, si candida ad essere il riferimento delle nuove generazioni ma ad oggi, l’unico dato che emerge è la scarsa fiducia dei giovani verso questo partito anche e soprattutto nella provincia con il più alto tasso di emigrazione giovanile. Non possiamo e non vogliamo fare campagna elettorale per il “PARTITO DI RENZI”. Per queste ragioni, i Giovani Democratici della federazione di Agrigento, si autosospendono. Voteremo Partito Democratico perché, nonostante tutto, siamo convinti che rimanga l’unica proposta seria per il Paese, ma non parteciperemo attivamente alla campagna elettorale. Questa è la posizione dei Giovani Democratici della provincia di Agrigento, consapevoli di dare voce a tanti simpatizzanti, militanti e dirigenti.

Peppe Ruvolo ci riprova: sarà capolista alla Camera. Obiettivo: bruciare la soglia del 3%. C’è anche Margherita La Rocca: “La mia una testimonianza”

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Candidata alla Camera, nel Proporzionale, nella lista “Noi con l’Italia”, al numero 4, Margherita La Rocca Ruvolo, capogruppo all’ARS dell’Udc, così commenta a Risoluto.it: “È un atto di rispetto nei confronti del partito, una testimonianza”. Una lista, “Noi con l’Italia”, che vede capolista il senatore riberese Giuseppe Ruvolo. Il raggruppamento sostiene il centrodestra. C’è però da compiere una battaglia per superare la soglia di sbarramento del 3%. Dal 2001 ininterrottamenti Peppe Ruvolo è al Parlamento.

Nicola Puleo dal palcoscenico alla candidatura con “Il Potere al Popolo”: «Credo ancora in una Sinistra marxista»

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Nicola Puleo ha 37 anni, ed è l’unico candidato di Sciacca nell’Uninominale alla Camera dei Deputati. Si candida al Parlamento con “Il Potere al Popolo”. Più volte candidato al Consiglio comunale, sempre in formazioni della Sinistra radicale, Nicola Puleo è un artista, ed è molto conosciuto anche per le sue attività di attore, e oggi è uno dei componenti dell’associazione TeatrOltre di Sciacca. “Sono stato un militante di Rifondazione Comunista – dice Puleo a Risoluto.it – poi mi sono allontanato, deluso da Bertinotti. Poi c’è stata l’esperienza di Sinistra Ecologia e Libertà. A invitarmi a candidarmi è stato il nucleo agrigentino di ex Rifondazione, che oggi si è aggregato a questo nuovo soggetto politico”. Puleo poi chiarisce di non condividere il progetto di Liberi e Uguali: “È una forza che scaturisce dalla spaccatura nel Partito Democratico, non la considero di Sinistra. Così come non considero di Sinistra il Pd, amico delle banche e dei potenti. Io credo ancora in una Sinistra marxista”.

Francesca Valenti: “Alle politiche sosterrò il centrosinistra, ma più con il cuore”

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Non girerà casa per casa, non farà campagna elettorale come alle amministrative. Alle prossime elezioni politiche, pur confermando sostegno al centrosinistra, Francesca Valenti, sindaco di Sciacca, manterrà lo stesso atteggiamento prudente delle scorse regionali. Lo ha confermato in un’intervista a Risoluto.it spiegando le ragioni per le quali, a suo parere, questo e’ l’atteggiamento che deve tenere un sindaco.

Figli e nipoti di vittime di mafia raccontano a Sciacca il sacrificio dei propri cari

Nell’aula Magna del Liceo Classico T. Fazello di Sciacca, è stato proiettato questa mattina un filmato realizzato dalla Fondazione Argentina -Altobelli che racconta attraverso le testimonianze di figli e nipoti delle vittime il sacrificio di braccianti agricoli e sindacalisti nella lotta alla mafia. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Miraglia che ha ricordato il lavoro che sta portando avanti per la realizzazione a Sciacca di un centro di documentazione sulla lotta alla mafia fino alla metà del secolo scorso con importanti documenti raccolti a livello internazionale da Giuseppe Casarrubea.

“Nostro figlio merita di più di 9”: genitori ricorrono al Tar, ma i giudici li condannano alle spese legali

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 Respinto il ricorso presentato dai genitori di un alunno della scuola “Giovanni Verga” di Canicattì al Tar per il voto riportato dal proprio figlio ad una prova di esame. Lo studente era stato valutato con un 9, ma i genitori hanno contestato la valutazione.