Inchiesta su Girgenti Acque: 70 indagati tra politici, giornalisti e funzionari. Perquisito l’ufficio del prefetto Diomede

Ci sarebbe anche il prefetto di Agrigento Nicola Diomede tra le 70 persone finite sotto inchiesta da parte della procura della Repubblica nell’ambito della nuova inchiesta che nei giorni scorsi ha fatto finire nuovamente nel mirino degli inquirenti il vertice di Girgenti Acque ma anche, nella fattispecie, quello di Hydortecne, la società di distribuzione idrica di Favara interamente controllata dall’ente gestore delle risorse idriche pubbliche. Carabinieri e guardia di finanza hanno effettuato nelle scorse ore una perquisizione negli uffici del palazzo del governo. Un’indagine ad ampio raggio, che contempla ipotesi di reato diverse: dall’associazione a delinquere al falso in bilancio, dalla corruzione all’inquinamento ambientale. E ora spunta perfino il voto di scambio. Informazioni di garanzia, infatti, sono state notificate a diversi esponenti del mondo politico agrigentino, parlamentari tuttora in carica, appartenenti ai vari partiti dei diversi schieramenti. Tra di loro ci sarebbe anche Angelo Alfano, il padre dell’attuale ministro degli Esteri Angelino Alfano. Indagati anche funzionari pubblici e perfino giornalisti. Sullo sfondo: presunti favoritismi nelle assunzioni nella società Girgenti Acque. Indagati già da giorni Marco Campione e il responsabile di Hydortecne Pietro Arnone. I provvedimenti sono stati firmati dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal pool costituito dai PM Salvatore Vella, Alessandra Russo e Paola Vetro.

Erogazione idrica slittata tre volte per poi essere annullata: centro storico di Sciacca a secco. Protestano i residenti

Proseguono i disagi idrici nel centro storico di Sciacca. Oggi è stata una vera e propria giornata di passione per i residenti in quella che, sul sito di Girgenti Acque S.p.A., è classificata come zona 2B (comprendente viale della Vittoria, corso Vittorio Emanuele, Quartiere dei marinai, lato est di via Licata, piazza Scandaliato, via Roma e via Garibaldi. Alla nostra redazione un cittadino ci ha segnalato che il turno di distribuzione odierno ha subito continui slittamenti (doveva essere alle 9, poi alle 11, poi ancora alle 15). Ma alla fine l’acqua non è stata erogata, e l’ente gestore ha pubblicato sul sito la notizia che il servizio era stato rinviato. Lamentele da parte dei residenti sia per il grave disservizio, sia per la mancanza di spiegazioni sulle ragioni della non erogazione idrica. Con l’aggravante che non si capisce ancora se domani l’acqua sarà regolarmente erogata.

Piano regolatore, gli ordini professionali offrono a Francesca Valenti l’impegno a sbloccare la VIA-VAS tuttora ferma a Palermo

Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri e comune di Sciacca, insieme, pronti ad avviare una stretta collaborazione sui temi dell’Urbanistica, dei lavori pubblici ma, soprattutto, del rilancio del territorio. Questo l’esito di un lungo incontro, svoltosi questa mattina, tra l’amministrazione comunale saccense, rappresentata dal sindaco Francesca Valenti e dagli assessori Giuseppe Neri (Infrastrutture) e Gioacchino Settecasi (Urbanistica), il presidente dell’Ordine degli Architetti Alfonso Cimino, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Alberto Avenia. C’erano anche i componenti del consiglio dell’Ordine degli architetti Giacomo Cascio, Michele Ferrara, Roberto Campagna, Salvatore Porretta e Francesco Romano e del consiglio dell’Ordine degli ingegneri Epifanio Bellini, Maria Miccichè, Giuliana Santini e Maurizio Cattano. Tanti i temi posti sul tavolo, a partire, appunto, dalla necessità di un confronto serrato e proficuo, nel rispetto delle reciproche posizioni, tra gli Ordini (e più ad ampio raggio l’intera Rete delle professioni) e l’amministrazione sul governo del territorio. Se il sindaco Valenti non ha nascosto le difficoltà operative nelle quali la sua amministrazione si trova a lavorare (ristrettezze economiche, assenza di strumenti urbanistici redatti e approvati, mancanza di personale etc) gli ordini hanno manifestato la propria volontà ad una collaborazione sui temi più sensibili, esprimendo interesse per la creazione di uno spazio comune, quale ad esempio un laboratorio di idee e progetti, o anche promuovendo specifiche iniziative di formazione professionale destinate ai dipendenti pubblici o anche seminari sui temi di maggiore attualità che possano rappresentare anche un’occasione di confronto e discussione tra professionisti e uffici. “Siamo lieti di ospitare il sindaco Valenti e gli assessori Neri e Settecasi nella nostra sede dell’Ordine – afferma Alfonso Cimino –  Durante l’incontro abbiamo portato avanti tre obiettivi fondamentali: lo sviluppo di Sciacca attraverso un laboratorio di idee e progetti che possano essere tramutati in un piano triennale di investimento delle opere pubbliche e utile a ideare la “città del futuro”; l’istituzione di una commissione permanente composta dalla Rete delle professioni tecniche e dall’Ufficio tecnico comunale, per affrontare i problemi del territorio di Sciacca quali Prg, Piano paesaggistico, Piano delle spiagge, Sue e Suap, organizzazione dell’Ufficio tecnico; un percorso di formazione rivolto anche ai tecnici comunali su vari argomenti, tra i quali la Legge 16”. E sulla Via – Vas interviene Michele Ferrara, consigliere dell’ordine degli Architetti: “Abbiamo offerto al sindaco Valenti la nostra disponibilità a lavorare insieme su uno degli argomenti più importanti: la Via – Vas, oggi ancora bloccata a Palermo. Questa collaborazione tra ordini professionali, Rete delle professioni tecniche e amministrazione comunale, è utile a sbloccare tutta una serie di attività che di fatto impediscono il rilancio dell’attività edilizia sul territorio saccense”. “Lo sviluppo del territorio passa attraverso diversi strumenti urbanistici – afferma Alberto Avenia – il Prg, il Piano paesaggistico che desideriamo sia approvato dalla Regione in modo da evitare il regime transitorio con la prevalenza di determinati vincoli sul territorio, poi l’attivazione del Sue e del Suap, strumenti voluti dalla legge nazionale e regionale. La nuova amministrazione ha focalizzato i problemi del proprio territorio, quindi ha espresso la volontà di risolverli con il supporto degli Ordini professionali e con la Rete delle professioni tecniche”. “Chiediamo al Comune un’azione incisiva sull’ufficio tecnico di Sciacca – dice invece il vicepresidente dell’Ordine degli Ingegneri, Epifanio Bellini – che possa risolvere le numerose criticità che sono state evidenziate dai colleghi. Credo che, per favorire il confronto si possa pensare alla creazione di una ‘camera di compensazione’ quale potrebbe essere un Urban Center, dove ci si possa misurare sui temi ma, anche, condividere una visione futura della città”. Soddisfatta dell’incontro, Francesca Valenti punta sulla rete di collaborazione per risolvere annosi problemi che impediscono la crescita del territorio saccense. “Noto un grande entusiasmo da parte degli Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri e questo ci dà grande sostegno perché da soli, non si va da nessuna parte – dichiara il sindaco Valenti – Ritengo sia importante creare meccanismi di collaborazione e di sinergia perché, altrimenti, non si potrà ottenere un risultato che possa considerarsi tale. La nostra realtà soffre di tantissimi problemi che rientrano nelle competenze di architetti e ingegneri, della rete di professioni tecniche, ecco, quindi, che questo tipo di collaborazione diventa fondamentale sia per affrontare i problemi immediati, quelli, cioè, che viviamo tutti i giorni, sia per sbloccare gli strumenti urbanistici ormai fermi da tempo”.

Marco Campione verso il Parlamento? Capo di Girgenti Acque potrebbe candidarsi con Forza Italia

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Al momento è ancora solo un’indiscrezione, ma che sta prendendo sempre più piede. Quelli che in casi come questi si chiamano “bene informati” riferiscono, infatti, che il presidente di Girgenti Acque Marco Campione sarà candidato alle prossime elezioni politiche nella lista di Forza Italia. Una candidatura che, secondo le voci, avrebe uno sponsor d’eccezione: Riccardo Gallo Afflitto, potentissimo politico agrigentino, vera e propria “macchina da voti”, uno dei pochi privilegiati “costretti” a decidere se fare il parlamentare nazionale o quello regionale. Alle elezioni dello scorso 5 novembre ha stravinto, dimettendosi dalla Camera dei Deputati (a fine legislatura) per prendere posto a Sala d’Ercole. Una eventuale candidatura di Campione al Parlamento (non si sa ancora se alla Camera o al Senato) contribuirebbe, quanto meno, a fare chiarezza sul piano politico. Pare, infatti, che, almeno a parole, tutti ce l’abbiano con Girgenti Acque, e invece evidentemente non è così.

“L’odissea” di un paziente all’ospedale di Sciacca, Franco Zammuto Cgil: “Non è più tempo di aspettare”

Franco Zammuto, segretario della Camera di Sciacca, ha girato oggi con una nota, il racconto di un paziente vissuto recandosi in ospedale per ricevere una terapia oncologica. La lettera che vi proponiamo, tratta da una storia vera, è lo spunto per delle riflessioni del segretario della Camera del Lavoro di Sciacca intervistato da Risoluto.it proprio sulla condizione della struttura sanitaria saccense. Ecco la lettera del paziente: “Mi reco in ospedale nel reparto di oncologia per la terapia mensile alla quale sono costretto a sottopormi da anni. Conoscendo bene la situazione atavica a paradossale in cui versano gli ascensori non cerco nemmeno quello funzionante e salgo quattro piani a piedi, che per mia fortuna sono ancora in condizione di affrontare. Alle ore 8,00, sul posto, trovo già gli infermieri e l’unico oncologo che da un mese si fa carico dell’intero reparto. Il medico mi riceve, verifica se le mie condizioni sono buone per procedere al trattamento e mi fornisce sia la ricetta per andare a prelevare i farmaci nella farmacia dell’ospedale, sia la ricetta per la prenotazione della visita e delle infusioni. Mi reco al CUP (Centro Uffici Prenotazioni). La sala di attesa come sempre è piena quindi mi munisco del bigliettino di prenotazione. E’ il numero 40, guardo il tabellone luminoso che segna il numero 72, quindi mi trovo davanti 32 persone quando siamo ancora alle ore 8,30. Faccio i miei calcoli e valuto che per le 9,00- 9,10 posso essere fuori. Purtroppo verso le 8,50 le stampanti si inceppano e in pochissimo tempo la sala di attesa trabocca di gente che comincia ad agitarsi vedendo gli operatori bloccati. In tempi accettabili arriva un tecnico e in poco tempo il sistema riprende il suo corso. Intanto siamo arrivati alle 9,40 e, terminato il mio turno, posso finalmente recarmi alla farmacia per ritirare i farmaci. Per fortuna ci sono poche persone, alle 10,00 ho avuto ciò che richiedevo e mi posso recare al reparto di oncologia per procedere al trattamento. Arrivato al reparto trovo la sala d’attesa piena di pazienti, ma questo è normale considerato che il reparto di oncologia in fondo ha sempre goduto di buona nomea. Ma, entrato in reparto, trovo gli infermieri in agitazione, chiedo cosa succede e uno risponde che hanno fatto i prelievi a tutti i pazienti che sono in sala d’attesa ma non possono trasmettere le provette per gli esami al reparto analisi poiché al sistema i dati dei pazienti, che devono essere registrati nella struttura ospedaliera, non risultano. Quindi il reparto analisi, non riscontrando al suo sistema di avere in carico quei pazienti, non può procedere ad effettuare le analisi. Gli infermieri, a turno, continuamente si collegano con il sistema nella speranza di verificare che il problema si sia risolto e inviare le provette per le analisi. Passaggio assolutamente necessario per poi dare l’ok al reparto farmacia dove presso la “Camera Bianca” si dovrà procedere alla preparazione dei farmaci chemioterapici da inoculare ai pazienti, che ignari dei contrattempi, pazientemente sono in attesa di sapere se potranno o no procedere alla terapia. Intantio io atteso che il farmaco, precedentemente prelevato dal frigo, raggiungesse la temperatura ambiente per essere inoculato e così verso le 11,00 la mia “odissea” può dirsi conclusa mentre ho lasciato i pazienti in attesa di procedere alla terapia chemioterapica, ancora ignari di quanto accade, “nell’inferno dantesco”. Da questo racconto facilmente si può ricavare come la struttura ospedaliera di Sciacca abbia problemi gravissimi sia strutturali, come per esempio gli ascensori o il sistema informatico e non solo, sia carenze di organico, che non sono solo relative al reparto di oncologia che certamente con un solo medico rappresenta un assurdo, ma anche di programmazione (quando saranno utilizzati i sei milioni destinati al recupero strutturale ?). Il direttore generale Gervasio Venuti si è impegnato personalmente a chiudere le vicende urgenti entro febbraio. Attendiamo con ansia

Addio a Vito Maggio, il professore che promosse anche l’annullo postale del Carnevale di Sciacca

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Era impossibilitato a muoversi, costretto a letto dalla brutta malattia che lo aveva colpito, ma nonostante  questo continuava a lavorare alla sua prossima mostra in occasione del Carnevale impartendo direttive ai figli. Si è spento questa notte, Vito Maggio, professore di matematica e operatore culturale, appassionato di satira grafica. Uomo garbato, pacato e dai modi distinti, è stato anche il promotore dell’annullo postale in occasione del Carnevale. Alla prossima imminente mostra di Carnevale  ci teneva particolarmente perché avrebbe festeggiato il trentennale della “Mostra di satira grafica”, appuntamento ormai istituzionale in allestimento al circolo di Cultura di Sciacca durante il periodo carnascialesco. Aveva già festeggiato il ventennale e il professore maggio, socio dello stesso circolo ci teneva particolarmente al prossimo appuntamento. Il Circolo saccense presieduto da Tony Russo che oggi esprime grande rammarico per la perdita del proprio socio: ” Oggi Sciacca perde uno dei suoi figli – ci ha lasciato il prof. Vito Maggio – grande cultore della grafica politica della satira delle tematiche sociali illustrate . Ha portato a Sciacca i più grandi nomi del panorama italiano e internazionale della grafica satirica sempre e con passione ha organizzato le mostre tematiche di stringente attualità – In questo 2018 avrebbe festeggiato 30 anni di impegno – sarà cura del Circolo di Cultura ricordare e festeggiare questo suo trentennale per la satira in sua memoria”.  

Ignazio Cutro’ resta senza scorta: “La mia famiglia non corre pericolo? Fatevi un giro a Bivona”

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Aveva presentato ricorso  al Tar Lazio contro la revoca, da parte della Commissione Centrale, delle speciali misure di protezione adottate nei suoi confronti e della sua famiglia, il Tribunale Amministrativo ha rigettato l’istanza di Ignazio Cutro’, testimone chiave nel processo che ha portato all’arresto di alcuni esponenti di spicco delle famiglie mafiose della bassa quisquina. La storia del bivonese che ha scelto di denunciare facendo arrestare i suoi estorsori, ha fatto di Cutrò un simbolo dell’antimafia che lo ha portato più volte a lottare per avere riconosciuti i suoi diritti di testimone di giustizia. Cutrò da qualche anno presiede l’Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia. “Continuerò a testimoniare gli ideali di giustizia – ribadisce oggi Cutrò in un comunicato stampa  e proseguirò il mio impegno contro le mafie ed a sostegno dei testimoni di giustizia nonostante lo Stato oggi abbia unilateralmente voltato le spalle a me, mia moglie ed i miei figli. Le ragioni della mancata proroga delle speciali misure di protezione non stanno nel venir meno del rischio pericolo di vita ne tantomeno a causa delle mie proteste. Nulla di tutto ciò! Io sono ritenuto colpevole di avere dato voce a chi, con coraggio civile, aveva affidato la propria stessa vita allo Stato ed in cambio aveva ricevuto da esso solo sofferenza e isolamento. Alquanto ridicola poi la affermazione che la famiglia Cutrò non è esposta ad alcun concreto pericolo di vita. Forse una passeggiata per Bivona aiuterebbe la Commissione Centrale a schiarirsi meglio le idee. Sulla mia persona e sulla mia famiglia viene riversato aspro rancore per non essere scesa a più ” miti consigli” da parte di chi nelle Istituzioni mi chiedeva di farmi da parte o nella migliore delle ipotesi di farmi i fatti miei. Ora la mia vita, la mia stessa vita e quella di mia moglie Giuseppina e dei miei due amati figli, Giuseppe e Veronica, sono nelle vostre mani e in quelle di chi nelle Istituzioni credono che lo Stato debba fare la sua parte, nella lotta contro le mafie, fino in fondo senza se e senza ma”. “Io –  conclude Ignazio Cutrò –  ho fatto tutto il possibile: non ho ceduto alle estorsioni, ho testimoniato nei processi, sono stato promotore con la mia Associazione di ben tre leggi sui testimoni di giustizia e di altrettante inchieste sui testimoni da parte della Commissione Parlamentare Antimafia. Oggi alzo le mani, non in segno di resa, ma per chiedere a ciascuno di voi di alzare alta la vostra indignazione. Quello che ho fatto lo rifarei altre mille volte”. All’appello e alle rivendicazioni di Cutro’ si unisce oggi anche la Cgil, l’organizzazione sindacale che tramite il suo segretario Massimo Raso scrive: “Come organizzazione sindacale abbiamo espresso, in varie occasioni, sincera ammirazione per l’attività svolta da Ignazio Cutrò e che hanno consentito dapprima la condanna dei suoi estorsori ed il contributo dallo stesso dato per far crescere una coscienza antimafiosa ed invogliare altri Imprenditori a seguire il suo esempio. Così come abbiamo espresso la nostra vicinanza quando lo Stato o il Sistema bancario, incurante del contributo dato e della particolare situazione del Cutrò, è venuto meno – a nostro giudizio – ai suoi doveri. Adesso quest’altra brutta notizia che non comprendiamo e che sicuramente lancia un segnale negativo alla società. Nell’esprimere a Lui, alla moglie Giuseppina e ai suoi figli, Giuseppe e Veronica, la nostra vicinanza, chiediamo alle Autorità di P.S., a quanti hanno la responsabilità della sicurezza in questo Paese, di riconsiderare tali scelte e di assicurare protezione e sicurezza a Lui e a quanti hanno coraggiosamente scelto di stare “dalla parte dello Stato” e contro la mafia”.

Sciacca tappezzata di buche, emigrato in visita a Sciacca scrive alla sindaca

Continua il dibattito in città sulla questione dello stato del manto stradale in molte zone. Tantissime strade risultano piene di buche e con lo strato di asfalto dissestato. Così un saccense emigrato sul profilo Facebook di “Le foto di Sciacca” ha deciso di scrivere alla sindaca per lamentare la condizione di degrado di molte arterie stradali. Messaggio rivolto alla prima cittadina che pubblichiamo qui seguito: “Cara sindaca Francesca Valenti, le scrivo da cittadino saccense che da quasi tre anni vive all’estero. Andarmene dalla Città in cui sono nato e cresciuto non è stato per niente facile e dire che questo luogo incantevole quale è Sciacca mi manchi potrebbe sembrare scontato, ma vivere all’estero ha cambiato il mio punto di vista su molte cose. Quando il periodo me lo permette, salgo sul primo aereo ed è subito festa, purtroppo però ogni volta che salgo su quell’aereo di ritorno me ne vado con una rabbia che non può essere descritta, tengo a precisare che la mia rabbia non è per niente rivolta a lei, ma ad un sistema ed una mentalità retrograda che non funziona. Sciacca ha sempre avuto grandi potenzialità ma mai sono state ben sfruttate, Sciacca sarebbe dovuta essere una piccola Monte Carlo ma invece è una Monte Carlo andata a male; ci sono più buche in una zona di Sciacca che al Verdura. Credo che per un’amministrazione comunale la priorità più assoluta debba essere la sicurezza dei propri cittadini, mi sembra abbastanza chiaro che non sia questa la vostra priorità, o almeno se lo fosse non avremmo buche lasciate scoperte per settimane con il rischio che qualche centauro ci resti secco. La questione delle buche comunque NON si risolve con una semplice transenna che rimane li per mesi, credo la situazione le stia sfuggendo un po di mano. Tornato a Sciacca nel periodo natalizio era impossibile non notare quanto la questione delle strade sia nettamente peggiorata, io non la critico ne la giudico, volevo solo esprimere la mia amarezza per un problema che persiste da sempre ma che invece di migliorare va solo a peggiorare. La saluto con la speranza di trovare una Sciacca migliore al mio prossimo rientro in patria. Grazie per aver letto un commento Così lungo e Buon Lavoro!”

“Sciacca al Centro” di Fabrizio Di Paola rivendica la paternita’ del piano Aro: “Chi prima lo contestava, ora lo esalta”

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L’associazione politico-culturale “Sciacca al centro” interviene nel dibattito su  dei rifiuti che vede in città l’avvio del nuovo piano Aro a regime. “Sciacca  – scrive la coordinatrice del gruppo che fa capo a Fabrizio Di Paola, Domenica Sala,  potrà finalmente avere un servizio di raccolta al passo con i tempi ed in tal modo evitarele drammatiche fasi di emergenza rifiuti che negli anni scorsi ha dovuto subire.Già nelle scorse settimane, alcuni aspetti del nuovo sistema hanno cominciato a vedere la luce, con nuovi mezzi di spazzamento e di raccolta che hanno sostituito gli ormai degradati e malfunzionanti mezzi della Sogeir. Evidenziamo come non si vedeva in città uno spazzamento meccanizzato da tantissimi anni.E’ l’effetto di un piano fortemente studiato, elaborato e voluto dall’ Amministrazione uscente che, attraverso i suoi rappresentanti, ne aveva più volte sottolineato la rilevanza, sotto il profilo della resa di un servizio efficace ed efficiente”. Ma il gruppo politico che in consiglio esprime il consigliere Salvatore Monte aggiunge: “Spiace semplicemente dovere constatare come tale piano avrebbe potuto vedere i suoi effetti già da qualche anno, ma ha dovuto subire la contrapposizione strumentale e distruttiva delle forze di opposizione del tempo, oggi invece, nella loro qualità di amministratori, pronti a coglierne gli aspetti positivi, soprattutto per quanto riguarda la metodologia della raccolta differenziata e del porta a porta, la cui attuazione sarà molto agevole per i cittadini.Quando tutte le fasi del piano Aro entreranno a regime, anche sotto il profilo della conoscenza e sensibilizzazione della cittadinanza e vi sarà il pieno realizzo delle nuove, moderne ed efficaci modalità di raccolta, ci si renderà veramente conto della sua validità e sarà ancora più evidente l’ inutilità di quella sterile polemica che al tempo venne ingaggiata”

Incidente sulla 115, mezzi pesanti bloccati. Solo un ferito lieve

Sono bastate le pochissime gocce di questa mattina per rendere viscido l’asfalto e provocare l’incidente all’altezza della curva nei pressi di Makauda, lungo la statale 115. Coinvolti un’ utilitaria e un Suv. Per fortuna non ci sono feriti gravi. Il traffico e’ stato interrotto per alcuni minuti poiche’ i mezzi sono scivolati in mezzo alla carreggiata. Adesso, e’ stato riaperto il passaggio solo per le vetture ma i mezzi pesanti inclusi i mezzi di linea sono ancora incolonnati. Sul posto un’ambulanza per soccorrere un ferito lieve e polizia e carabinieri. Anche Anas ha comunicato che sulla strada statale 115 “Sud Occidentale Sicula” il traffico è  stato bloccato in entrambe le direzioni al km 131,550  a causa di un incidente frontale fra due veicoli, che occupano la carreggiata. Una persona è rimasta ferita ed è stata già soccorsa dal personale del 118. Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda che l`evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web www.stradeanas.it oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione “VAI” di Anas, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Inoltre si ricorda che il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il nuovo numero verde gratuito, 800 841 148. Ultimo Aggiornamento: Anas comunica di aver riaperto il traffico  lungo la strada statale 115 “Sud Occidentale Sicula” tra Sciacca e Ribera. I veicoli incidentati sono stati spostati. Permangono rallentamenti.