Concorso di bartender all’Amato Vetrano di Sciacca (Video)

Si è svolta questa mattina, presso l’istituto alberghiero “Amato Vetrano” di Sciacca, la diciottesima edizione del concorso per bartender, un appuntamento ormai consolidato che ogni anno coinvolge studenti e professionisti del settore.

L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di ospiti come Luca Rossi, Charles Flamminio e Gianfranco Sciacca. A valutare le performance dei giovani partecipanti è stata una giuria tecnica composta da Giovanni Cernigliaro, presidente dell’associazione Bartender Sicilia, e il vicepresidente Antonino Barbalà.

“Durante l’anno scolastico – commenta la dirigente dell’istituto, Nellina Librici – si lavora tanto per questo concorso che è ideato, strutturato e organizzato dalla scuola. Loro (gli alunni, ndr) sono molto stimolati da quello che è la finalità ultima del concorso, di mettersi in gioco e confrontarsi con i coetanei, con esperti del settore”.

Per Cocina la siccità in Sicilia non drammatica, per Curreri i problemi a Sciacca legati alla rete (Video)

L’assessore comunale ai Servizi a Rete, Alessandro Curreri conferma e riferisce quanto il dirigente generale della Protezione civile regionale e coordinatore della Cabina di regia per la siccità, Salvo Cocina aveva gia’ detto nel corso dell’ultima riunione in Prefettura e che oggi ribadisce in un comunicato stampa.

Sulla situazione degli invasi idrici scarsamente riempiti in Sicilia, secondo Cocina , è fondamentale evitare allarmismi ingiustificati, spesso generati da notizie o dichiarazioni non supportate da dati pertinenti e aggiornati.

Cocina oggi afferma che: “E’ fuorviante parlare di esaurimento degli invasi entro sei mesi, così come di situazione drammatica per la città di Palermo. Parole che non rispecchiano la realtà e non danno conto delle attività e degli sforzi fatti da migliaia di operatori pubblici e privati per mitigare una delle più gravi emergenze di rilevo nazionale”.

Mentre l’assessore Curreri si trova d’accordo da quanto detto da Cocina, nel caso specifico di Sciacca parla di una problematica legata principalmente alla rete che crea l’emergenza.

“La situazione – afferma Curreri – e’ drammatica ogni giorno – Si dice che con l’acqua non si vince ma noi facciamo una battaglia tutti i giorni”.

Donare casa a uno solo dei figli: cosa dice la legge e come evitare problemi legali tra eredi

Donare un immobile a uno solo dei figli è possibile, ma bisogna fare attenzione per evitare future contestazioni da parte degli altri eredi. Ecco tutto ciò che devi sapere su cosa prevede la legge italiana e come tutelarsi.

Nel contesto familiare può accadere che un genitore scelga di donare una casa a uno solo dei figli, per motivi affettivi, pratici o economici. Si tratta di una scelta perfettamente lecita, ma che può generare problemi se non si rispettano le regole sulle quote ereditarie spettanti agli altri figli.

È legale donare una casa a un solo figlio?

Sì, la donazione a un solo figlio è legale. La legge italiana non vieta questo tipo di disposizione, ma stabilisce dei limiti ben precisi per proteggere i diritti degli altri eredi, chiamati legittimari: figli, coniuge e, in assenza di questi, i genitori.

Cosa sono le quote legittime?

Alla morte del genitore, il suo patrimonio va diviso tenendo conto di quote che non possono essere toccate: sono le cosiddette quote di legittima. Ad esempio:

  • Se ci sono due figli e nessun coniuge, due terzi dell’eredità spettano ai figli in parti uguali.
  • Un terzo resta disponibile, cioè può essere donato liberamente, anche a uno solo dei figli.

Cosa succede se la donazione supera la quota disponibile?

Se la donazione della casa eccede la quota disponibile e lede i diritti degli altri figli, questi possono chiedere il reintegro della propria quota con un’azione legale chiamata azione di riduzione. È un rimedio che permette di ottenere il ricalcolo dell’eredità, considerando anche il valore della donazione effettuata in vita.

Collazione e dispensa: attenzione alla formula giusta

Al momento della successione, tutte le donazioni fatte in vita vengono considerate nel calcolo del patrimonio ereditario: è l’istituto della collazione. Per evitare ciò, è possibile inserire nell’atto di donazione una dispensa da collazione. Tuttavia, questa non impedisce l’impugnazione da parte dei legittimari se la donazione ha leso la loro quota.

Si può rinunciare ai diritti sull’eredità?

Un figlio può rinunciare all’azione di riduzione, ma solo dopo la morte del genitore. La legge italiana vieta i cosiddetti patti successori, cioè qualsiasi accordo sulla futura eredità mentre il genitore è ancora in vita.

Come evitare problemi e controversie familiari

Per donare casa a un solo figlio in modo consapevole e sicuro, è consigliabile:

  • Verificare con un notaio il valore del patrimonio e delle quote ereditarie.
  • Bilanciare la donazione con altri beni o somme di denaro agli altri figli.
  • Motivare nel testamento le ragioni della scelta, se i rapporti familiari lo consentono.

Entro quanto tempo si può contestare la donazione?

I fratelli lesi nella loro quota legittima possono impugnare la donazione con azione di riduzione entro 10 anni dalla morte del donante. Trascorso questo periodo, la donazione diventa definitiva.


👨‍⚖️ In sintesi: donare una casa a un solo figlio è possibile, ma bisogna agire con prudenza, valutando le implicazioni legali per non compromettere l’armonia familiare e tutelare tutte le parti coinvolte. Una consulenza notarile o legale è sempre consigliata.

Controlli dell’Ispettorato del Lavoro anche a Sciacca, sanzioni per lavoratori a nero e denunce

L’Ispettorato del lavoro ha effettuato una serie di controlli nell’Agrigentino che si sono concentrati in particolare, su Agrigento, Sciacca, Licata e Favara. Due lavoratori a nero su dodici sono stati trovati in una struttura alberghiera e sono state accertate la omessa sorveglianza sanitaria e la omessa formazione sulla sicurezza dei lavoratori. I militari dellArma hanno, dunque adottato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero, per un importo di 2.500 euro, un provvedimento di prescrizione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per omessa sorveglianza sanitaria e per omessa formazione sui rischi dei lavoratori. Le ammende elevate ammontano a 3.700 euro. Alla struttura alberghiera con successivo verbale unico sarà contestata una maxi-sanzione per lavoro nero per un importo totale di oltre 11.000 euro.

I controlli hanno riguardato anche un’azienda conserviera, un cantiere edile e due aziende agricole dove, di fatto, sono state trovate numerose irregolarità e violazioni alle normative.

I controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Agrigento e del Nucleo
Operativo del Comando Gruppo Tutela Lavoro di Palermo, in sinergia con l’Arma territoriale, nei
cantieri edili di tutta la provincia Agrigentina per verificare il rispetto delle normative giuslavoristiche
e l’applicazione delle leggi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nell’ultima settimana, sono state controllate 10 imprese nel delicato settore edile impegnate in vari cantieri avviati a Lampedusa.
A seguito di accurate verifiche e mirati accessi ispettivi presso quelle aziende, i Carabinieri specializzati nella tutela del lavoro hanno denunciato, alla competente Procura della Repubblica 10 persone, tra committenti, imprenditori, e professionisti, ovvero i coordinatori della sicurezza dei lavori, questi ultimi ritenuti responsabili di non aver opportunamente vigilato sulla messa in sicurezza dei cantieri.
In sede di ispezione sono stai controllati 21 lavoratori, di cui 1 in nero e 4 irregolari.
Sono state, inoltre, elevate sanzioni amministrative per un totale complessivo di circa 80.000 mila euro
Si è provveduto, altresì a sospendere l’attività imprenditoriale di 4 imprese, impedendo – così –
alle ditte di continuare a lavorare in circostanze di massimo pericolo per la sicurezza dei propri operai.

Poste Italiane rimborsera’ 20 mila euro a 3 saccensi per buoni fruttiferi scaduti nel 2008

Il giudice onorario del Tribunale di Sciacca, Anna Sandra Bandini, ha condannato Poste Italiane al
pagamento in favore di tre saccensi dell’importo di 20 mila euro e delle spese processuali.

I fatti si riferiscono al 2006 quando tre saccensi si erano recati in un ufficio postale di Sciacca richiedendo l’emissione di otto Buoni Fruttiferi Ordinari con scadenza ventennale dell’importo di 2.500 mila euro ciascuno.
Nel 2021 i tre sono tornati nell’ufficio postale saccense per informarsi sull’andamento dei buoni e soltanto in quell’occasione apprendevano dai dipendenti addetti all’ufficio di una presunta intervenuta prescrizione con conseguente impossibilità di procedere alla riscossione.

I tre, assistiti dagli avvocati Luigi Licari e Paolo Porretta del foro di Sciacca, hanno quindi citato in giudizio Poste Italiane, contestando il fatto che non e’ stato loro consegnato il Foglio Informativo Analitico (F.I.A.), contenente la descrizione delle caratteristiche dell’investimento e dunque, anche la durata dell’investimento e la scadenza del buono, i quali si presentavano privi di indicazione dei rendimenti e della scadenza, in spregio della disciplina ex articolo 3 del Decreto Ministero del Tesoro del 2000.

Costituendosi in giudizio, invece, Poste Italiane ha eccepito che i Buoni Fruttiferi Postali in esame, avevano una durata massima di 18 mesi dalla data di sottoscrizione ed erano liquidabili alla scadenza del diciottesimo mese. Il diritto al rimborso si prescriveva dunque, decorso il successivo decennio, per cui raggiunti i 18 mesi dalla sottoscrizione hanno raggiunto la massima fruttuosità il 29 giugno 2008 e da tale data è iniziato a decorrere il termine prescrizionale di dieci anni entro il quale l’intestatario degli stessi avrebbe potuto esercitare il diritto al rimborso, ma hanno anche evidenziato che tutte queste circostanze erano rilevabili dal foglio informativo presumibilmente consegnato ai sottoscrittori.

Secondo la sentenza dello scorso del Tribunale di Sciacca, Poste Italiane non ha fornito la prova di aver adempiuto l’obbligo di consegnare il foglio informativo analitico e quindi, non ha provato di aver adempiuto gli obblighi informativi chiari e personalizzati in sede di collocamento dei buoni condannando al rimborso.



Ripristino strade Lucca Sicula, approvato il finanziamento

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Il Comune di Lucca Sicula potrà finalmente avviare i lavori per il ripristino delle strade, con particolare riferimento alla via Corvo e alla via Matrice. Il Dipartimento regionale delle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti ha dato il via libera con decreto ufficiale al finanziamento dell’opera, per un importo complessivo di € 19.830,52.
Il progetto sarà sostenuto quasi interamente dalla Regione Siciliana, con 19.735,05 euro.

Dettagli tecnici del progetto esecutivo

Il ripristino strade Lucca Sicula prevede un’accurata sistemazione del manto stradale delle due arterie urbane principali. Ecco il quadro economico approvato:

Suddivisione dei costi:

• Lavori soggetti a ribasso: 9.683,73 euro
• Costo della manodopera: 4.713,58
• Oneri per la sicurezza: 1.646,80

Totale costo dell’opera: 19.830,52 euro

Tempistiche e procedura

Grazie alla delibera del 23 dicembre 2024 della giunta di Lucca Sicula, il progetto è stato validato e ritenuto esecutivo. I lavori potranno essere avviati dopo l’espletamento delle procedure di gara, come previsto dal nuovo Codice dei contratti pubblici.
Le somme saranno erogate al Comune a rendicontazione, secondo la normativa vigente. È previsto che l’opera venga realizzata entro i termini stabiliti nel cronoprogramma comunale.

Trasparenza e legalità

Il decreto regionale sottolinea anche l’obbligo per l’amministrazione comunale di rispettare tutte le norme in tema di tracciabilità dei flussi finanziari e contrasto alla criminalità organizzata, secondo quanto disposto dalle leggi regionali e nazionali vigenti.

Il ripristino strade Lucca Sicula rappresenta un passo concreto per il miglioramento della viabilità cittadina e la qualità della vita dei residenti. Un intervento mirato, finanziato con risorse regionali e comunali, che punta a valorizzare le infrastrutture locali e aumentare la sicurezza stradale.

Ordine degli Architetti di Agrigento, La Mendola presidente con il 92% dei voti

Si sono concluse nella tarda serata di ieri le consultazioni elettorali per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento per il quadriennio 2025/2029. Un esito netto quello emerso dallo scrutinio. La lista guidata dal presidente uscente Rino La Mendola ha ottenuto un consenso pari al 92% dei voti espressi.

Insieme a La Mendola, sono stati eletti tutti i candidati della lista: Giuseppe Antona, Baldo Benigno, Giusi Catalano, Alfonso Cimino, Melinda Drago, Maria Antonietta Diliberto, Luisanna Gulino, Piero Fiaccabrino, Giuseppe Mazzotta, Angela Muratore, Alfredo Pinelli, Patrizia Russotto, Giuseppe Vita e Raimondo Zambuto.

Concluse le operazioni di voto, il nuovo consiglio si è immediatamente insediato, procedendo con l’assegnazione delle cariche istituzionali. All’unanimità, è stato riconfermato presidente Rino La Mendola. Vicepresidente è stato eletto Alfonso Cimino, mentre Giuseppe Mazzotta è il nuovo consigliere segretario. Angela Muratore ricoprirà l’incarico di tesoriere.

“Sono lusingato degli esiti elettorali – afferma il riconfermato presidente dell’Ordine, La Mendola – che dimostrano la fiducia riposta dai colleghi in un gruppo che, nel corso dell’ultimo mandato, ha ben operato raggiungendo obiettivi importanti. Sono particolarmente soddisfatto della composizione del nuovo Consiglio, che integra la presenza di colleghi di provata esperienza con colleghi giovani in grado di apportare nuove idee e garantire nuovi impulsi nella gestione dell’Ordine”.

La Mendola ha tracciato le linee guida del nuovo mandato, ribadendo l’impegno del Consiglio nella difesa della professione e nella promozione della qualità del progetto come leva per lo sviluppo del territorio. “Proseguiremo con rinnovato entusiasmo le nostre attività – continua La Mendola – finalizzate a superare le criticità che continuano ad affliggere la professione dell’architetto e a coinvolgere le istituzioni competenti in nuove politiche di gestione del territorio fondate sulla qualità del progetto che puntino da una lato alla riduzione del consumo di suolo, alla rigenerazione urbana e al recupero dei nostri centri storici e, dall’altro, alla realizzazione di nuove opere pubbliche, importanti per ridurre il gap infrastrutturale che negli ultimi decenni ha progressivamente isolato la nostra terra, come ad esempio l’aeroporto Valle dei Templi, che riteniamo di priorità assoluta, e il raddoppio della statale Gela-Castelvetrano, che chiuderebbe finalmente l’anello autostradale siciliano, servendo adeguatamente il territorio della provincia di Agrigento”.

“Continueremo a garantire la formazione e l’aggiornamento professionale continuo degli iscritti – conclude La Mendola – nella consapevolezza che l’architetto svolge un ruolo centrale nella gestione del territorio e pertanto deve essere sempre aggiornato sulle nuove norme e sulle più moderne tecnologie di settore. Contestualmente, continueremo a supportare tecnicamente le amministrazioni impegnate nei concorsi di progettazione finalizzati a fruire delle risorse del Pnrr e dei fondi della programmazione comunitaria per qualificati interventi di rigenerazione urbana delle nostre città”.

Sciacca si racconta ai turisti: entra anche tu nella CityMap e fatti trovare!

Immagina i turisti che girano per Sciacca con una mappa tra le mani…
E tra le tappe consigliate, il nome della tua attività.

È esattamente ciò che accade con la CityMap di Sciacca, un progetto editoriale nato dalla collaborazione tra Blue Owl, casa editrice del giornale online Risoluto, e lo studio grafico Blumedia.

Una guida turistica cartacea e digitale, pensata per accompagnare chi visita Sciacca nella scoperta del territorio… e delle eccellenze locali.


Perché la tua attività dovrebbe esserci

Chi visita Sciacca è in cerca di:

  • dove mangiare bene,
  • dove dormire comodi,
  • cosa vedere,
  • cosa fare,
  • e dove acquistare qualcosa di autentico o necessario.

La CityMap è lo strumento che li guida nelle scelte.
Non è pubblicità generica: è selezione, contenuto editoriale, presenza mirata.

Con la tua adesione:

✅ Sei presente nella mappa cartacea, distribuita in hotel, B&B, infopoint e attività turistiche
✅ Hai una pagina online su Risoluto.it, con foto, descrizione ottimizzata e link ai tuoi contatti
✅ Vieni inserito negli articoli editoriali a tema: “Dove mangiare a Sciacca”, “Weekend perfetto”, “Shopping e artigianato”
✅ Ottieni visibilità concreta, sia per chi è già in città che per chi la sta programmando


A chi è rivolta l’opportunità?

  • Ristoranti, pizzerie, bar, gelaterie
  • Hotel, B&B, case vacanza
  • Negozi di prodotti tipici e artigianato
  • Agenzie turistiche e tour operator
  • Servizi di noleggio
  • Servizi utili e studi professionali

Vuoi vedere un esempio?

Guarda come si presentano online alcune attività incluse nella fase iniziale del progetto:
🔗 Claudia & Accursio parrucchieri

🔗 Dolci Sapori

🔗 Marinus – Escursioni ed esperienze in barca

Un modello di riferimento per comprendere come sarà organizzata la tua presenza.

Un progetto semplice e potente

La CityMap di Sciacca è molto più di una mappa: è uno strumento che unisce territorio, contenuto editoriale e visibilità, nato per dare valore alle imprese locali.

✔ Aiuta i turisti
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Abbiamo preparato una brochure informativa in PDF con tutti i dettagli (senza impegno).

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I posti sono limitati e la nuova edizione è in partenza:
scegli di farti trovare

La CityMap di Sciacca

La guida perfetta per chi arriva.

La visibilità perfetta per chi vuole crescere.

Irruzione dei carabinieri in una casa di Favara per Tso a cinquantacinquenne

Un uomo di 55 anni di Favara aveva minacciato l’anziana madre, barricandosi in casa, in via Pietro Nenni, minacciando di buttarsi dal balcone. La donna è riuscita a mettersi in salvo dopo essersi chiusai in una camera e chiamando il 112. Questa mattina, alle 6, la squadra Sos dei carabinieri ha fatto irruzione nella casa di Favara e il cinquantacinquenne è stato bloccato e condotto in ambulanza in ospedale per il Tso.

Si temeva che l’uomo potesse essere armato. A quanto pare sarebbe stato in possesso di una pistola giocattolo. Per tutta la serata di ieri e fino a questa mattina in quella zona di Favara carabinieri e i vigili del fuoco pronti a entrare nell’appartamento.

  

“Cocaina in casa e violenza sessuale”, trentenne di Sciacca a giudizio

Il gup del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ha disposto il rinvio a giudizio di un trentenne saccense accusato di detenzione di cocaina all’interno della propria abitazione, maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della compagna.

Nel corso dell’udienza preliminare la difesa, con l’avvocato Enrico Di Benedetto, ha sollevato una questione relativa alla utilizzabilità dei documenti relativi all’arresto dell’imputato. Basandosi su una pronuncia della Cassazione, che ha accolto il suo ricorso, non convalidando l’arresto, l’avvocato Di Benedetto ha sollevato la questione relativa alla impossibilità di considerare un arresto in flagranza o quasi flagranza di reato sulla base delle sole dichiarazioni della persona offesa.

La Cassazione ha accolto le sue richieste ed annullato senza rinvio l’ordinanza di convalida dell’arresto che era stata emessa dal gip. In sede di udienza preliminare il pm chiesto di espungere dal fascicolo, a seguito di eccezione della difesa, la convalida dell’arresto ed il relativo verbale. La difesa chiedeva l’inutilizzabilità anche di altri documenti. Prima del pronunciamento della Cassazione è stato Tribunale del Riesame di Palermo ad annullare l’arresto del trentenne che avrebbe detenuto nella propria abitazione circa 44 grammi di cocaina, parte dei quali occultati all’interno di un peluche e anche di contenitori di mentine. I maltrattamenti, secondo l’accusa, sarebbero consistiti in percosse e minacce di morte per un lungo periodo, oltre tre anni. Al trentenne vengono contestati due episodi in cui avrebbe costretto la donna a subire rapporti sessuali.