Di Paola sempre più lontano da Alternativa Popolare? Lunedì l’ex sindaco torna a riunire i suoi

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Fabrizio Di Paola si schermisce: “È solo una riunione con i miei amici e sostenitori, come ne organizzo spesso”. In realtà c’è chi sussurra che quella di lunedì sera all’Hotel Melqart di “Sciacca al Centro” sia molto di più di ciò che è stata definita “assemblea programmatica”, e che possa invece anche contenere qualche riflessione circa la linea politica tenuta da Alternativa Popolare, soggetto politico che Fabrizio Di Paola sente sempre più lontano dalla sua sensibilità e dalla sua storia. Pare che da tempo non capisca più questa perseveranza di Angelino Alfano nel proseguire un cammino politico e governativo insieme al Partito Democratico. Un’alleanza che, evidentemente, non sta producendo certo risultati utili sul piano elettorale. Le ultime Regionali, d’altronde, hanno mostrato tutti i limiti di un percorso che di questo passo rischia di cancellare un intero ceto politico. Il senso di responsabilità che negli anni scorsi indusse l’attuale ministro degli Esteri ad allontanarsi da Berlusconi e dal centrodestra per appoggiare il Governo del Paese ha fatto evidentemente il suo tempo. Non è da oggi, d’altra parte, che Fabrizio Di Paola porta avanti la bandiera di AP a denti stretti, soprattutto dopo avere sperimentato sulla propria pelle, da sindaco, la difficoltà a confrontarsi con il fuoco amico di protagonisti della politica (soprattutto l’ala Dem) che, dal suo punto di vista, hanno fatto di tutto per metterlo in difficoltà, costringendolo probabilmente anche a rinunciare alla stessa ricandidatura alla carica più alta di Palazzo di città. E dopo il deludente risultato delle ultime elezioni per il rinnovo dell’ARS da parte di Ap, probabilmente l’ex primo cittadino ritiene che sia giunto il momento di imprimere una nuova svolta alla sua esperienza, temendo una sostanziale inedia. E allora, se i compagni di viaggio dell’ex Nuovo Centro Destra (poi Alternativa Popolare) intendono continuare a seguire la deriva renziana del partito, Di Paola se n’è già fatta una ragione. Il suo orientamento pare essere diverso: tornare a guardare in faccia il popolo che gli è più congeniale, ossia quello del centrodestra. A perdere platealmente le staffe, dopo le ultime Regionali, fu Giuseppe Milioti, che in un’intervista non esitò a prendersela con i leader di AP: “Basta, noi dirigenti veniamo sballottati da Destra a Sinistra come se niente fosse”. Indiscrezioni riferiscono che l’unico a difendere Milioti dalle successive ire dei capi di Alternativa Popolare sia stato proprio Fabrizio Di Paola, sforzandosi di interpretare il sentimento di rabbia e di impotenza alla base di quelle parole. Di Paola probabilmente guarda ad una nuova prospettiva politica, che passi anche magari da una (legittima) aspirazione personale che, forse, un partito che continui a fungere da stampella del Partito Democratico non è più in grado di garantirgli. Di Paola ha sempre militato nel centro destra ed ha amministrato la sua città con una coalizione alternativa al Pd e alla sinistra. Ritiene innaturale un’alleanza con la sinistra. Ed è probabile che il messaggio che lancerà lunedi sera potrebbe essere questo.

La Chiesa di Santa Maria dello Spasimo nella disponibilità del Comune, avanzata richiesta al Ministero della Giustizia

La Chiesa di Santa Maria dello Spasimo potrebbe presto essere nelle disponibilità del Comune di Sciacca. Uno dei beni monumentali più belli, purtroppo, dimenticato e chiuso da anni, potrebbe essere affidata all’ente locale che ha presentato istanza al Ministero della Giustizia, al quale il bene appartiene.

La chiesa,  annessa e contigua al complesso monumentale “Tommaso Fazello”, all’inizio di piccole dimensioni,  è stata ampliata nel 1632 e ristrutturata nel XIX secolo nella forma attuale con una sola navata. Un tempo, al suo interno vi si celebrava messa, ma nel ‘900 è diventata sede della sezione della Corte d’Assise di Agrigento e pertanto, passata nelle mani del Ministero di Grazia e Giustizia.

Ora, l’amministrazione comunale coltiverebbe l’interesse non solo ad averne la disponibilità, ma per questo gioiello saccense, ci sarebbero in mente dei progetti di ristrutturazione tramite la partecipazione a bandi per ottenere dei finanziamenti. Se così fosse, si tratterebbe d tornare a dare dignità ad un edificio storico che ha una meravigliosa facciata e un antico portale, oggi nascosto da un’attività commerciale che lì vi opera da anni. 

La morte di Paolo Stagno a Burgio, il legale della famiglia: “Chi ha sparato si costituisca”

Montallegro ha stretto in un grande abbraccio la famiglia Stagno nel giorno dei funerali di Paolo, il forestale di 51 anni morto domenica scorsa a Burgio in un incidente di caccia. Lutto cittadino nel giorno dei funerali e omelia dell’arciprete, don Giuseppe Gagliano, che ha invitato a rimanere vicini alla famiglia Stagno. Intanto, il legale della famiglia, l’avvocato Teo Caldarone, in una dichiarazione pubblicata oggi dal Giornale di Sicilia, ha affermato che “la Procura di Sciacca ed i carabinieri stanno facendo un lavoro straordinario e mi risulta che la pista investigativa seguita per l’individuazione del responsabile dell’uccisione di Paolo è quella giusta. E’ auspicabile, pertanto, che colui che ha sparato – continua l’avvocato Caldarone – si presenti spontaneamente all’autorità giudiziaria perché la sua posizione sta aggravandosi ogni ora di più”. Un momento dei funerali di Paolo Stagno

Dieci nuovi funzionari negli uffici giudiziari di Sciacca

Dieci nuovi funzionari al palazzo di giustizia di Sciacca. Hanno superato il concorso di riqualificazione bandito dal ministero della Giustizia e assunto le funzioni. Si tratta di Paola Ziccone e Antonino Milanese alla Procura della Repubblica e Giovanni Trovato, Giuseppe Caramella, Gemma Parisi e Anna Maria Montalbano al Tribunale. I nuovi funzionari in servizio all’ufficio notifiche sono  Emanuele Scalia, Elvira Caccamo, Domenico Muscarnera e Maurizio Turturici. Il personale amministrativo ha sempre garantito un apporto fondamentale per il buon funzionamento degli uffici giudiziari di Sciacca come riconosciuto in sede ministeriale e dai magistrati che operano nel presidio saccense. Alla cerimonia di insediamento sono intervenuti il Presidente del Tribunale, Antonio Tricoli, e il dirigente amministrativo, Rosanna Grisafi.

Anziana rapinata e picchiata: la polizia arresta i malviventi

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Erano in trasferta da Catania a Piazza Armerina per rapinare una anziana signora ma scoperti l’hanno picchiata ferocemente prima di darsi alla fuga. La squadra mobile di Enna e il commissariato di Piazza Armerina, con la collaborazione della squadra Mobile di Catania, stanno procedendo all’arresto di alcune persone che abitano nei quartieri catanesi di Librino e San Cristoforo, nell’ambito dell’operazione denominata «Predator», in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Enna, Elisa Mazza. Le indagini della squadra mobile di Enna, anche mediante l’analisi dei dati di traffico telefonico e intercettazioni, hanno confermato le immagini catturate dal sistema di videosorveglianza della città.

Definiva gli abusi sui minori “atti purificatori”: prete pedofilo arrestato a Catania

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Un sacerdote, Padre Pio Guidolin, è stato arrestato dai carabinieri a Catania per violenza sessuale aggravata su minori. I militari, su delega della Procura distrettuale, hanno eseguito nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini hanno consentito di accertare che dal 2014 il sacerdote, sfruttando il suo ruolo e approfittando della condizione di particolare fragilità di diversi ragazzini di età minore dei 14 anni provati da vicende personali che li avevano turbati, li avrebbe costretti a subire e compiere atti sessuali.  Padre Pio Guidolin avrebbe cosparso i minorenni di olio santo prelevato dai locali della sua chiesa ammantando i suoi gesti di una valenza spirituale e proponendoli ai minori come ‘atti purificatori’ in grado di lenire le loro sofferenze interiori. Uno dei ragazzini che aveva opposto resistenza alle azioni del sacerdote, rivelando gli abusi subiti negli anni, era stato isolato dalla comunità di fedeli ed accusato di asserzioni calunniose nei confronti del prete. Nel corso delle indagini inoltre è emerso come il sacerdote, per esercitare pressione psicologica nei confronti dei genitori delle piccole vittime che avevano deciso di denunciare i fatti, abbia anche millantato la possibilità di far intervenire esponenti della criminalità organizzata etnea per indurli a desistere dal loro proposito. Uno dei genitori delle vittime è stato denunciato per favoreggiamento personale perché, subito dopo che il figlio aveva reso sommarie informazioni all’autorità giudiziaria, avrebbe contattato il sacerdote per avvertirlo delle indagini a suo carico.

Contrabbando di oli esausti: quarantacinquenne denunciato a Palermo

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Nell’ambito dell’operazione denominata “Oil Box” e rivolta a individuare fenomeni di contrabbando di prodotti petroliferi, i finanzieri del Gruppo di Palermo hanno scoperto un traffico di olio lubrificante di provenienza sconosciuta, in violazione delle norme sul trasporto e lo stoccaggio dei combustibili. Un continuo andirivieni di furgoni pronti al successivo carico ha insospettito le Fiamme Gialle, entrate in azione, alle prime ore del mattino, all’interno della sede operativa di una ditta dedita da anni alla vendita al dettaglio di ricambi auto. Qui sono state trovate migliaia di lattine e di flaconi di olio lubrificante, tenuti senza alcuna cura delle prescrizioni sulla sicurezza della conservazione di liquidi infiammabili e, quindi, altamente pericolosi. Fra batterie, rotoloni di carta, supporti meccanici ed utensili vari, nel box/magazzino è stata inoltre rinvenuta, ben occultata da una parete costituita da materiale plastico, una gigantesca cisterna di olio lubrificante di provenienza sconosciuta. Complessivamente, il lubrificante sequestrato sfiora i 18 mila litri per un valore stimato di circa 95 mila Euro. Il titolare della ditta, un palermitano di 45 anni, è stato denunciato per contrabbando di prodotti energetici e per l’omessa denuncia di un ingente quantitativo di prodotto infiammabile detenuto in assenza del prescritto Certificato di Prevenzione Incendi. Proseguono gli accertamenti dei finanzieri per appurare la reale provenienza e la destinazione del prodotto, nonché per ricostruire il giro d’affari della ditta che, per ora, ha evaso al fisco circa 7 mila euro di imposte di consumo

Cassazione bis per la maxi inchiesta “Nuova Cupola”, 12 imputati della mafia agrigentina

L’inchiesta “Nuova Cupola” condotta nel 2012, avrebbe scardinato la nuova costituente famiglia mafiosa agrigentina, il processo agli esponenti di Cosa Nostra agrigentina, approderà nuovamente in Cassazione il prossimo mese di marzo, per la seconda volta dopo che la Suprema Corte, un anno e mezzo fa, si era già pronunciata sulle posizioni di alcuni degli indagati, ma disposto un ulteriore passaggio in appello. Dopo l’appello bis, sono state impugnate, le posizioni di Gaspare Caparezza, accusato di estorsione ed assolto, quella di Leo Sutera, sambucese, ritenuto il capo di Cosa Nostra agrigentina, successore dell’altro capo mafia, Giuseppe Falsone. La condanna, per lui, inflitta è stata a 3 anni,  ma il Procuratore Generale aveva chiesto  di aumentare la pena ritenendo sussistente l’aggravante del riciclaggio delle risorse economiche.
 Pene più severe in appello pure per Francesco Ribisi, 35 anni di Palma, e Giovanni Tarallo, 32 anni, di Santa Elisabetta. Per il palmese, ritenuto il numero due di Cosa Nostra, i giudici della Cassazione, la prima volta, avevano accolto in parte il ricorso dei difensori e disposto una nuova valutazione su alcune attenuanti e sul calcolo della pena. Al tempo stesso, però, il processo era stato rimandato in Corte di appello per valutare la sussistenza dell’aggravante del riciclaggio: il pg aveva chiesto di aumentare la pena da 13 anni a 16 anni e 10 mesi: i giudici di appello gli hanno inflitto 15 anni e 4 mesi e la difesa adesso chiede una riduzione.
Identica la posizione di Tarallo, considerato collaboratore fidato di Ribisi, che in appello era stato condannato a 13 anni e 6 mesi: all’appello “bis”, invece la condanna ha previsto quindici anni.

Benedetta Rossi a Sciacca al Circolo di Cultura grazie ad Ubik con la sua cucina buona e genuina

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È un fenomeno che molti non riescono neanche a spiegarsi. Lei è Benedetta Rossi, è nata nel 1972 a Porto San Giorgio e qualche anno fa ha cominciato a realizzare delle video ricette e a caricarle su YouTube. Prima, approfittando del canale dell’agriturismo di famiglia, poi aprendo nel 2011 il suo personalissimo: “Fatto in casa da Benedetta”. La sua cucina come quella della nonna strapiace e il suo canale YouTube, i cui video superano spesso le 100mila visualizzazioni, la pagina Facebook, piace a 2 milioni e mezzo di persone, e il suo profilo Instagram con 178mila follower. Stasera la scrittrice, grazie all’incontro organizzato dalla libreria Ubik è arrivata a Sciacca per presentare il suo secondo libro, neanche a dirlo un vero successo editoriale

Rifiuti. Musumeci firma la proroga all’utilizzo delle discariche

È stato firmato nelle scorse ore da Nello Musumeci il primo suo provvedimento da Governatore. Si tratta, in particolare, della proroga trimestrale al conferimento dei rifiuti nelle discariche siciliane. Si rischiava seriamente, da domani, di bloccare il servizio, dando vita ad una emergenza di cui, naturalmente, non si sarebbe sentita alcuna necessità. Servizio che, dunque, può proseguire, anche se per quanto riguarda Sciacca, com’è noto, il conferimento dei rifiuti indifferenziabili (il cosiddetto “sottovaglio”) avviene ancora presso la discarica di Siculiana, in attesa della nuova piena disponibilità dell’impianto di Saraceno Salinella.