Francesco Montenegro nella terna per la presidenza della CEI, ora deciderà il Papa
C’è anche il nome del Cardinale Francesco Montenegro nella terna dei tre nomi individuati dall’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana che è in corso dallo scorso 22 maggio a Roma.
Oggi ha eletto a maggioranza assoluta, come primo eletto cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, secondo eletto monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e terzo eletto, cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento.
Ora, spetta a Papa Bergoglio scegliere secondo dispone lo statuto della Cei, la scelta sulla nomina della guida della Presidente della Conferenza.
Dedica dei magistrati palermitani al collega Giovanni Falcone nell’anniversario della Strage.
E’ visibile sul sito della Procura della Repubblica di Palermo, un omaggio da parte dei magistrati palermitani al collega ucciso venticinque anni fa dalla mafia. Un video con sottofondo la musica di “Fields of Gold”di Sting.
Così i magistrati della Procura di Palermo hanno voluto omaggiare Giovanni Falcone, a 25 anni dalla strage di Capaci. Il video contiene numerose foto private e di vita lavorativa del magistrato, il racconto di un uomo oltre che di un eroe morto ammazzato.
“Casetta dell’acqua” a Porta Palermo, acqua di qualità e risparmio ecologico
Nuovo servizio a disposizione dei cittadini tra qualche settimana a Sciacca dove una ditta privata sta montando una cosiddetta “casetta dell’acqua”. Sono in corso, in questo momento le operazioni di montaggio del punto che verrà posizionato a Porta Palermo.
Dal punto, ci si potrà rifornire di acqua di qualità, naturale o frizzante, refrigerata o a temperatura ambiente al costo di 5 centesimi al litro…
Sono sempre di più le famiglie italiane che scelgono di rifornirsi presso le Case dell’Acqua per compiere un gesto semplice e in questo modo diventare “Attori Responsabili” rispetto al bene comune che è l’ambiente. Questo gesto semplice, infatti, elimina la produzione e il trasporto su camion di milioni di bottiglie di plastica, riducendo così le immissioni nocive di CO2 in atmosfera, oltre il risparmio economico per le tasche dei cittadini.
Il servizio sarà attivato nella prima decade di giugno.
Condannato dalla Corte dei Conti l’ex maresciallo di Sambuca di Sicilia
Era finito nei guai nel 2013, dopo una denuncia contro di lui presentata da un imprenditore edile. Oggi anche la Corte dei Conti ha condannato Luigi Sapienza, 56 anni, originario di Terrasini, ex comandante della stazione dei Carabinieri di Sambuca di Sicilia, al pagamento di 40 mila euro per aver danneggiato l’immagine dell’Arma. Il Pm aveva chiesto una condanna al pagamento di 73 mila euro. Sapienza era stato arrestato dai suoi stessi colleghi mentre intascava 600 euro in contanti come pagamento di una sanzione amministrativa per presunte irregolarità riscontrate presso un cantiere edile. In realtà, però, non era stato stilato alcun verbale. Per quella vicenda Sapienza patteggiò la pena a 4 anni di reclusione, e l’anno successivo l’amministrazione militare ne decretò la perdita di grado.
Maioliche trafugate da una tomba gentilizia, la Gdf ritrova altri reperti nella casa del professionista saccense già denunciato
Le Fiamme Gialle avevano già sequestrato numerosi e pregevoli reperti archeologici di eta’ bizantina presso il domicilio del professionista saccense in pensione che era stato raggiunto il mese scorso da una denuncia. L’attività investigativa della Guardia di Finanza, guidata dal Capitano Luigi Carluccio, è proseguita e ha portato al ritrovamento di altri beni di interesse storico e artistico rinvenuti nell’abitazione dello stesso soggetto.
Le indagini sono partite da un furto avvenuto alcuni anni addietro nel cimitero monumentale di Burgio e attraverso un minuzioso lavoro di ricostruzione delle possibili destinazioni, i finanzieri sono pervenuti al rinvenimento di ulteriori 122 maioliche decorative della tomba gentilizia “Virgadamo” le quali, unite al materiale già sequestrato tre settimane fa, consentono la ricostruzione dell’intera facciata della sepoltura. I reperti in ceramica settecentesca, fungevano infatti in origine da mosaico ornamentale alla tomba ed erano stati asportati nel corso di un furto avvenuto nei primi anni 2000.
La tomba in questione, quale espressione unica di artigianato locale, era stata tutelata con decreto della sovrintendenza dei beni artistici e culturali di Agrigento poiché ritenuta di interesse storico-artistico ed etnoantropologico.
L’attivita’, coordinata dal procuratore della Repubblica Roberta Buzzolani e dal sostituto procuratore Christian Del Turco, si e’ conclusa così con il sequestro dei reperti in questione e con il deferimento del responsabile per i reati di ricettazione e impossessamento illecito di beni appartenenti allo stato.
Rapina a una farmacia e tentata rapina a una tabaccheria, fissato il processo per due riberesi
Subito il processo, saltando l’udienza preliminare. La richiesta della Procura della Repubblica di Sciacca è stata accolta dal giudice che ha disposto il giudizio immediato per Antonino Cardillo, di 27 anni, e Natale Catalano, di 48, entrambi di Ribera, accusati il primo di tentato omicidio di un tabaccaio e tentata rapina e il secondo di rapina a una farmacia. I due sono stati arrestati a novembre dello scorso anno dai carabinieri della compagnia di Sciacca e della tenenza di Ribera al termine di una brillante indagine coordinata dal capitano Marco Ballan. La rapina è quella a una farmacia di Calamonaci che ha fruttato 500 euro, mentre la tentata rapina e l’accusa di tentato omicidio a carico di uno dei due riguardano fatti avvenuti in una tabaccheria di Ribera. Per quest’ultima vicenda, secondo quanto emerso dalle indagini, Cardillo, pistola in pugno e con il volto travisato da un passamontagna, sarebbe entrato nella tabaccheria, dirigendosi verso la cassa. Il proprietario, approfittando di un momento di distrazione del rapinatore, lo ha colpito con una barra in metallo ed è questo punto che il rapinatore gli avrebbe puntato contro l’arma tentando più volte di sparare. Cardillo è difeso dagli avvocati Giovanni Forte e Maurizio Gaudio. Catalano è assistito dall’avvocato Francesco Di Giovanna. Prima udienza del processo il 19 luglio.
25 anni senza Giovanni Falcone: siciliano giusto nel drammatico spartiacque della storia d’Italia
La storia è fatta di spartiacque, quelli che separano il “prima” e il “dopo”. La data del 23 maggio di venticinque anni fa coincide con uno di questi momenti. Pur di uccidere Giovanni Falcone Cosa nostra non esita a far saltare in aria un tratto dell’autostrada Mazara del Vallo-Palermo, all’altezza dello svincolo di Capaci. Insieme al magistrato simbolo della lotta alla mafia, muoiono la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. È l’acme della nuova strategia della tensione che la criminalità organizzata ha adottato, attraverso attentati più che dimostrativi, nell’ambito di una lotta serrata contro quei servitori dello Stato che più di altri avevano capito finalmente quali fossero le porte giuste da abbattere alla ricerca dei mafiosi. Servitori dello Stato che hanno nomi eccellenti: quelli di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. I quali hanno un’intuizione straordinaria: istruire il maxiprocesso alla mafia, grazie alle rivelazioni del primo vero pentito, Tommaso Buscetta. Dal punto di vista giuridico anche il maxiprocesso è uno spartiacque della storia italiana. Lo dimostra anche il fatto che gli omicidi eccellenti e le autobombe cominciano a susseguirsi pochi mesi prima di Capaci, dopo che il pronunciamento delle sentenze. E, d’altronde, la revisione di quelle sentenze è, non a caso, il primo punto di quel celebre papello di Vito Ciancimino, quel documento contenente la piattaforma delle richieste della mafia allo Stato nell’ambito della presunta trattativa, tuttora oggetto di procedimenti giudiziari. Falcone non ebbe solo i mafiosi come nemici. No, ne ebbe anche tra i politici, ovviamente. Ma la cosa tragica è che di nemici Falcone ne ebbe anche tra i suoi stessi colleghi. Alcuni dei quali, nella migliore delle rappresentazioni possibili della miseria umana, furono accecati dalla gelosia per i successi investigativi conseguiti da Falcone, nella peggiore delle ipotesi dovevano impedirgli di andare avanti, nel quadro del retaggio di rapporti inconfessabili e l’azione di poteri forti contro quegli stessi successi investigativi. Giovanni Falcone non c’è più da 25 anni. Il suo cuore si fermò poco dopo l’esplosione su quel tratto dell’A29. Da 25 anni la Sicilia e il Paese interno devono fare a meno di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. I loro insegnamenti, però, sono ancora vivi. A condizione però che la memoria trovi sempre le ragioni per rinnovarsi.
Spese pazze all’Ars, archiviazione per l’ex parlamentare saccense Enzo Marinello insieme ad altri 45 colleghi
Erano stati gli stessi pubblici ministeri di Palermo a chiedere per tutti l’archiviazione al termine di una delle indagini che aveva suscitato tanto clamore, quella cosiddetta delle spese pazze all’Ars che aveva coinvolto molti deputati regionali della precedente legislatura.
Non ci sarebbero i presupposti del dolo per configurare il reato così il giudice per le indagini preliminari, ha archiviato la posizione di 45 deputati. Alcune spese con le finalità pubbliche non hanno una coerenza è immediata, ma ci sono i presupposti per ritenerle giustificate con esigenze istituzionali e di rappresentanza.
Mentre un filone delle indagini, quella che riguardava gli ex capigruppo, è già sfociata in un processo. Tra i 45 deputati indagati vi erano anche il saccense Vincenzo Marinello, ex parlamentare Ars e oggi consigliere comunale uscente e l’attuale deputato del Pd Giovanni Panepinto, già sindaco di Bivona
Insieme a Marinello e Giovanni Panepinto, richieste l’archiviazione anche per Giovanni Ardizzone, Roberto Ammatuna, Pino Apprendi, Giovanni Barbagallo, Marcello Bartolotta, Vincenzo Barbaro, Francesco Cascio, Giuseppe Cipriani, Salvatore Coppolino, Antonello Cracolici, Roberto De Benedictis, Antonino Di Guardo, Gregorio Diliberto, Cinzia Di Pasquale, Giuseppe Di Giacomo, Anna Drago, Fausto Fagone, Davide Faraone, Giuseppe Federico, Massimo Ferrara, Giuseppe Galvagno, Luigi Gentile, Baldassare Gucciardi, Sergio Iraci, Giuseppe Laccoto, Raffaele Lombardo, Giuseppe Lupo, Elena Mancuso, Ignazio Marinese, Bernardo Mattarella, Vito Messana, Margherita Messina, Riccardo Minardo, Camillo Oddo, Vincenzo Oliva, Salvino Pantuso, Raimondo Sciascia, Giuseppe Spampinato, Calogero Speziale, Giuseppe Sulsenti, Salvatore Termine, Gaspare Vitrano.
Altri quattro ettari di bosco andati in fumo ieri a Monte Kronio, già scattate le indagini
L’incendio di ieri pomeriggio nella zona compresa tra le contrade Isabella e San Calogero di Sciacca ha bruciato quattro ettari di area boschiva, ma ha interessato anche tre ettari di terreno di proprietà privata. Per spegnerlo oltre a una vasta attività del Corpo Forestale del distaccamento di Sambuca e dei Vigili del fuoco di Sciacca sono stati necessari ben 12 lanci di parte di canadair. Adesso scatteranno gli accertamenti, per stabilire le cause del rogo, che si muovono in un ambito maggiormente definito grazie al protocollo di indagini finalizzato a regolare il primo intervento e le attività susseguenti al verificarsi di incendi promosso dalla Procura della Repubblica di Sciacca. Il protocollo definisce “linee condivise in materia di indagini per le ipotesi di incendi occorrenti sul territorio di competenza della Procura della Repubblica di Sciacca, procedure omogenee di acquisizione delle notizie di reato e delle successive attività, fino alla redazione della relazione conclusiva”. Il primo maggio scorso un altro incendio aveva bruciato circa sei ettari di bosco in una zona poco distante dall’incendio di ieri.
Incidente mortale a Triscina, muore un trentenne
Grave incidente stradale nella notte lungo la Provinciale 81 Castelvetrano-Triscina. A perdere la vita nell’incidente Filippo Giaramita, 34 anni, mentre è rimasto ferito Filippo Frazzetta, di 33 anni. Quando sul posto sono arrivati i soccorritori, operatori del 118, vigili del fuoco e polizia, entrambi sono stati trovati fuori dall’abitacolo del veicolo. Per Giaramita non c’è stato nulla da fare, mentre Frazzetta, le cui condizioni sono subito apparse gravi, è stato trasportato all’ospedale di Castelvetrano. I due viaggiavano su una Fiat Stilo condotta dal più giovane, l’auto per cause ancora in corso di accertamento, è sbandata finendo in un appezzamento di terreno e abbattendo tre alberi di ulivo e alcune palme alte tre metri. Quando sul posto sono arrivati i soccorritori, operatori del 118, vigili del fuoco e polizia, sia Giaramita sia Frazzetta sono stati trovati fuori dall’abitacolo del veicolo.



