Nel pomeriggio la delibera del Plenum, Antonio Tricoli presidente del Tribunale di Sciacca

Antonio Tricoli è  stato nominato nel pomeriggio di oggi nel Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, presidente del Tribunale di Sciacca, il magistrato palermitano ha 62 anni ed è attualmente Ispettore al Ministero della Giustizia. La quinta commissione del CSM aveva indicato al plenum Tricoli con cinque voti su sei. L’arrivo di Tricoli a Sciacca, previsto nel prossimo mese di giugno, unicamente a quello di due magistrati di prima nomina, che invece, si insedieranno dopo l’estate, completerà l’organico del Tribunale di Sciacca che poche settimane fa, secondo una statistica del Ministero della Giustizia, è risultato primo in Sicilia e quarantatreesimo in Italia per efficienza nel settore civile.

Mandracchia, commissione bilancio: “Chi ha amministrato fino ad oggi lo ha fatto rinviando i debiti”

La scorsa settimana, l’approvazione degli ultimi debiti fuori bilancio di questa consiliatura. La punta di un iceberg di debiti che il Comune di Sciacca sarà chiamato ad onorare nei prossimi anni. Tre milioni e mezzo di euro che, come riferisce Paolo Mandracchia, chi sarà chiamato ad amministrare la città dovrà tenere presente di dover onorare. “Questa amministrazione – dice il componente della commissione consiliare bilancio – ha governato al suono di “pagheranno”. Una situazione delle casse comunali quella prospettata dal consigliere disastrosa dove l’urgenza del nuovo primo cittadino sarà innanzitutto pensare a fare cassa per riscuotere dieci milioni e mezzo di tributi locali non riscossi dal Comune di Sciacca. “L’ufficio tributi in questi anni non è stato potenziato per come si doveva – dice – ora c’è il rischio che l’aumento delle tasse sarà spalmato sui cittadini onesti che già hanno pagato”.

Arrestato il settimo componente della banda di rapinatori alle banche di Ribera e Licata

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Si è chiuso il cerchio anche nei confronti del settimo rapinatore che aveva partecipato alla rapina presso la filiale della Banca Sella di Licata il 18 gennaio 2016, dove i malviventi erano riusciti a sottrarre dalle casse dell’Istituto di credito circa 5.000 Euro in contanti. Si tratta di Gnoffo Tommaso, pregiudicato palermitano di anni 56.  Ieri mattina i carabinieri della Compagnia di Sciacca hanno tratto in arresto l’uomo, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari restrittive emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Sciacca, Gnoffo era entrato all’interno della filiale a volto scoperto e dopo pochi minuti aveva costretto gli impiegati ad aprire la bussola attraverso la quale erano entrati altri due componenti della banda.

Gli altri componenti della banda erano stati già tutti arrestati il 12 agosto scorso.  Gli altri sei complici, oltre alla rapina consumata a Licata, avevano anche preso parte alla rapina effettuata il 10 dicembre del 2015 presso la filiale della Banca Popolare Sant’Angelo di Ribera, portando via un bottino superiore ai 20.000 Euro. I sei rapinatori, sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Sciacca si tratta dei due riberesi Centurione Daniele e Triassi Giuseppe, che hanno partecipato alla sola rapina di Ribera, a 3 anni e 4 mesi il primo e a 2 anni e 6 mesi il secondo. Mentre i restanti quattro palermitani, per aver partecipato ad entrambe le rapine, hanno subito le seguenti condanne :Cusimano Giuseppe e Bruno Salvatore 5 anni di reclusione, Adelfio Vincenzo e Ficarra Mariano 4 anni e 2 mesi di reclusione.

Le indagini sono state condotte dalla Tenenza dei carabinieri di Ribera e dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Sciacca e coordinate dai sostituti procuratori Alessandro Moffa e Christian Del Turco della locale Procura della Repubblica.

Gnoffo Tommaso è stato trasferito presso la casa Circondariale Pagliarelli di Palermo, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.   

Roma dice si alla rete ospedaliera siciliana, ai manager delle Asp l’applicazione

La nuova rete ospedaliera siciliana è stata approvata ieri a Roma. Il via libera è arrivato dopo il  tavolo tra i vertici dell’assessorato regionale alla Salute e i funzionari dei ministeri dell’ Economia e della Sanità. Ora la palla passa ai manager delle aziende sanitarie, nelle prossime ore il documento verrà notificato ai direttori delle Asp che dovranno adeguare al piano le dotazioni organiche con un nuovo atto aziendale che a sua volta,  dovrà essere poi approvato dalla Regione. Dopo questo lavoro, si potrà vedere e valutare quali sono le figure eccedenti nei diversi reparti e così gli esuberi potranno essere reinseriti in altre strutture. Da questa operazione verrà  fuori quanti sono e quali sono esattamente i posti vuoti da coprire. Da quel momento in poi si potrà dare corso alla nuova stagione di assunzioni con i tanto attesi nuovi concorsi. Per prima cosa si inizierà utilizzando le vecchie graduatorie ancora valide e avviando la stabilizzazione dei precari. Per l’indizione dei concorsi potrebbe già essere ad occhio e croce, già autunno, alle porte delle elezioni regionali.
L’assessore regionale, Baldo Gucciardi ha commentato: “Vigileremo sull’applicazione tempestiva delle Rete approvata facendosi carico contestualmente di allineare eventuali anomalie, alcune delle quali sono state segnalate in questi giorni”. Alcuni errori e anomalie riguardavano anche gli ospedali di Sciacca e Ribera, ora quindi toccherà al manager Ficarra provvedere all’applicazione della rete nella nostra provincia.

Messina riunisce Ferrara, Turturici, Monteleone e Santo Bono. Chiede di scompaginare il campo

Messina, Turturici, Monteleone, Ferrara e Santo Bono. Questi i protagonisti della riunione di ieri sera organizzata dal segretario nazionale di Italia dei Valori. Il quale, dunque, boccia definitivamente l’ipotesi della candidatura di Francesca Valenti per il centrosinistra. Si preferisce tentare l’ultima carta, quella di cancellare le scelte già fatte e tentare di creare una coalizione la più larga possibile. Niente Valenti, dunque, ma evidentemente niente aggregazioni già stabilite anche nel centrodestra. Difficile che un appello simile possa essere accolto. L’obiettivo sottotraccia sembra quello di evitare il ballottaggio, per il quale si ritiene che i Cinquestelle sarebbero favoriti. A questo punto in assenza di riscontri questo gruppo andrebbe con un proprio candidato a sindaco. Si fa il nome, nelle ultime ore, del giornalista Toni Fisco, che fu assessore con Messina negli anni Novanta.

Strade provinciali: mancano i fondi per la manutenzione, resta solo la prudenza

Dopo una nota del commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni, ex Provincia Regionale, Roberto Barberi inviata a tutti i sindaci agrigentini dove il commissario evidenziava “la difficile situazione in cui versano le strade di competenza del Libero Consorzio Comunale in seguito all’ormai cronica insufficienza di fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, conseguente alla drastica riduzione nei trasferimenti di risorse da parte di Stato e Regione”, il sindaco Fabrizio Di Paola che chiesto di predisporre ai dirigenti dei Settori Lavori Pubblici e Polizia Municipale un quadro sulla situazione della viabilità provinciale che interessa il Comune di Sciacca per segnalare al Libero Consorzio Comunale di Agrigento soprattutto le arterie pericolose,  invita oggi tutti i cittadini alla massima prudenza nel percorrere le strade provinciali, ex consortili e regionali, e al rigoroso rispetto dei limiti di velocità e di tutti i cartelli collocati lungo i tracciati che segnalano i pericoli o i tratti intransitabili.

Lo stato di degrado in cui versano le strade provinciali, si è ulteriormente aggravato poi con le frane, gli smottamenti di fango e detriti provocati dal maltempo.

Piste ciclabili: c’è un bando europeo da 50 milioni che scade a giorni. Il Comune ha partecipato?

A segnalare l’esistenza di un bando da 50 milioni di euro su “Azioni Urbane Innovative” è stato l’ingegnere Mario Di Giovanna, tra i sostenitori più accesi, insieme al suo collega Mario Tulone, del sistema delle piste ciclabili. Bando che risale allo scorso mese di dicembre. Ma nessuno, ad oggi, se n’era accorto. Eppure ci sarebbe la possibilità di rimediare alla bocciatura del progetto “Greenway” degli anni scorsi, quando l’Unione Europea si riprese, per errori clamorosi commessi dalla burocrazia regionale, i soldi a suo tempo stanziati. Il nuovo bando scade il prossimo 14 aprile, ossia tra pochi giorni. Bisognerebbe capire se il Comune abbia fatto qualcosa per partecipare a questo bando, magari presentando un progetto. Oggi sul caso interviene anche l’associazione L’AltraSciacca, che evidenzia la possibilità di creare, finalmente, nell’ambito dell’Agenda Urbana Europea, relativamente al settore della mobilità urbana sostenibile, la Greenway Ferdinandea, progetto già redatto insieme ai  progetti in essere delle municipalità vicine di Menfi e Ribera, sia per riuscire a dare una vera svolta a un’idea che L’AltraSciacca accarezza da diversi anni. “Il bando – dicono quelli dell’AltraSciacca – è stato pubblicato nel mese di dicembre dello scorso anno e, come purtroppo succede spesso da noi, nessuno si è premurato di cogliere questa importante occasione. Ci sono ben 50 milioni di euro e parte di questi vanno anche alla mobilità urbana ed è sicuramente un’occasione da non perdere”  

Moria di api per abuso di fitosanitari, danni all’ecosistema: la denuncia di Mareamico

La denuncia arriva da Mareamico. Una moria di api si sarebbe registrata lungo i terreni che delimitano la statale 640, Agrigento-Caltanissetta e la statale 115, Agrigento-Trapani. ” Questo fenomeno – scrive l’associazione –  è avvenuto dopo che è stato effettuato il diserbo di queste strade da parte dell’ANAS. In quella occasione abbiamo riscontrato operai che effettuavano questa operazione chimica (invece di provvedere al decespugliamento con mezzi meccanici) senza rispettare nessuna misura di prevenzione personale ed antinfortunistica. La moria è riscontrabile pure nelle arnie, dove si nota la morte delle larve che erano state alimentate con polline avvelenato”. Inoltre, Mareamico sottolinea l’utilizzo illegale di un fitosanitario durante il periodo di fioritura delle arance che si riscontra nelle zone agricole del territorio di Ribera, Sciacca e Cattolica Eraclea. E’ il “Confidor”, il diserbante in questione che durante la fioritura dell’arancio viene ugualmente utilizzato dagli agricoltori nonostante il divieto nel periodo in questione. “Sia nella prima che nella seconda vicenda – conclude Mareamico –  il danno diretto ed immediato avviene a carico delle api. Successivamente il veleno si infiltra nel sottosuolo o viene trasportato dalle piogge nei fiumi ed in mare creando ulteriori danni all’ecosistema”. L’associazione ambientalista chiede, dunque un urgente controllo a 360 gradi su quello che definisce “mondo di illegalità”.

Spiagge di Menfi sempre più blu, ma anche a misura di bambino: bandiera verde dai pediatri

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Il riconoscimento verrà consegnato il prossimo tre giugno a Montesilvano durante una cerimonia, Menfi si aggiudica la Bandiera verde per le spiagge a misura di bambino anche per il 2017. Il comitato tecnico composto da una rappresentanza di pediatri italiani, ha conferito a quei Comuni che meglio attrezzano le proprie spiagge per garantire anche ai piccoli bagnanti un’estate di divertimento ma, in tutta sicurezza e accessibilità. “Questo è il segnale tangibile hanno commentato la notizia il sindaco di Menfi, Enzo Lotà e i suoi assessori –  che abbiamo intrapreso una virtuosa strada di valorizzazione dei nostri splendidi litorali rendendoli più accessibili, sicuri e a misura di bambini e famiglie”. Intanto, ci si prepara per ottenere anche l’altro importante riconoscimento per la spiaggia di Porto Palo-Lido Fiori-Bertolino, ossia quella della riconferma della bandiera blu della quale Menfi è ormai è un comune habituè. La bandiera blu invece, si basa sull’assoluta validità delle acque di balneazione (devono avere una qualità eccellente) efficienza nella depurazione, dalla raccolta differenziata alle aree pedonali, piste ciclabili e spazi verdi.

Via Crucis di preghiera alla Calcestruzzi Belice, attesa per la decisione della Corte di Appello

La decisione della Corte di Appello di Palermo arriverà il 14 aprile prossimo. Si aspetta da mesi che il tribunale di secondo grado si esprima sul ricorso alla dichiarazione di fallimento del Tribunale di Sciacca presentato dagli amministratori della Calcestruzzi Belice s.r.l. Decisione quest’ultima, che ha portato al licenziamento dei dipendenti e all’interruzione dell’attività lavorativa. Una vicenda paradossale legata anche alla vicenda riguardante l’amministrazione controllata alla quale è sottoposta l’azienda sotto la vigilanza dell’Agenzia Nazionale dei beni confiscati dallo Stato. Domani su iniziativa dell’arciprete don Emanuele Casola, alle ore 18, nella sede della stessa Calcestruzzi si terrà una Via Crucis di preghiera a sostegno dei lavoratori. Parteciperanno anche i parroci dei comuni limitrofi e saranno presenti il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo e i segretari provinciali e regionali della Cgil e della Fillea-Cgil.