Via Pompei a Sciacca pericolosa per i pedoni, interrogazione di Blo’ e Brucculeri (Video)


Alcune gravi criticità relative alla sicurezza dell’area stradale di Via Pompei che conduce al Giovanni Paolo II di Sciacca vengono rilevate dai consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ in una interrogazione.

“La via Pompei – scrivono i due – risulta priva di adeguata segnaletica pedonale, sia orizzontale, strisce pedonali che verticale, segnali luminosi o cartelli.

Non sono presenti semafori o altri dispositivi di regolazione del traffico in corrispondenza dei punti di attraversamento, né infrastrutture che garantiscano un passaggio sicuro ai pedoni, specialmente alle fasce deboli come anziani,
disabili e utenti con difficoltà motorie.

Lungo gran parte del tratto di Via Pompei mancano completamente i marciapiedi, costringendo i pedoni a camminare sul bordo della carreggiata,
spesso in prossimità del traffico veicolare.

Tale situazione comporta seri rischi per l’incolumità dei cittadini, che devono attraversare o percorrere a piedi una strada a scorrimento veicolare senza
alcuna tutela, in condizioni che costringono ad attendere lunghi intervalli o a rischiare attraversamenti e camminamenti non sicuri”.

I due consiglieri di opposizione sottolineano che l’ente comunale ha tra i propri compiti fondamentali quello di garantire la sicurezza urbana, la viabilità e l’accessibilità dei luoghi pubblici e pertanto, nell’interrogazione chiedono al sindaco se l’Amministrazione Comunale sia a conoscenza delle problematiche descritte in Via Pompei e da quanto tempo ne abbia eventualmente contezza, se l’Amministrazione ritenga compatibili le priorità attuali del bilancio e dell’agenda politica comunale con le esigenze della strada.

E ancora chiedono di sapere se siano previsti, e con quali tempistiche, interventi di messa in sicurezza del tratto stradale in prossimità dell’Ospedale Giovanni Paolo II, in particolare per
quanto riguarda l’installazione di segnaletica pedonale, dispositivi di rallentamento del traffico, attraversamenti protetti e marciapiedi idonei al
transito pedonale e se, infine vi siano progetti in corso, o in fase di programmazione, per il miglioramento nella viabilità pedonale nell’area urbana di Via Pompei.

Superminimo in busta paga: cos’è, quando spetta e come incide sulla retribuzione

Tra le voci che compongono lo stipendio dei lavoratori dipendenti, il superminimo rappresenta un elemento integrativo della retribuzione che può incidere in modo significativo sul trattamento economico complessivo. Si tratta di una somma aggiuntiva rispetto al minimo contrattuale previsto dal CCNL, riconosciuta con criteri variabili e in base a differenti modalità.

Cos’è il superminimo

Il superminimo è un importo fisso e continuativo che si aggiunge alla retribuzione base stabilita dal contratto collettivo nazionale applicato. Non ha natura occasionale, non è legato a straordinari o premi, e viene corrisposto mensilmente come parte integrante dello stipendio.

Può essere riconosciuto:

  • con un contratto individuale (forma più diffusa, detta ad personam);
  • attraverso accordi collettivi aziendali;
  • su iniziativa unilaterale del datore di lavoro, qualora il lavoratore accetti implicitamente ricevendo l’importo senza contestazioni.

Le motivazioni per cui viene riconosciuto possono variare: competenze specialistiche, svolgimento di mansioni superiori, meriti individuali o trattative personali al momento dell’assunzione.

Superminimo e retribuzione complessiva

Una volta inserito in busta paga, il superminimo:

  • è soggetto a contributi previdenziali e tassazione IRPEF;
  • incide sul calcolo del TFR;
  • viene incluso nella tredicesima e nella quattordicesima, se previste.

Il meccanismo dell’assorbimento

Uno degli aspetti centrali del superminimo è la sua eventuale assorbibilità. Se non specificato diversamente, può essere ridotto o eliminato in presenza di aumenti retributivi stabiliti dal contratto collettivo.

Esempio: se un lavoratore ha un minimo contrattuale di 1.550 euro più un superminimo di 250 euro, e il nuovo CCNL aumenta il minimo a 1.700 euro, il superminimo si riduce a 100 euro. Se il minimo salisse a 1.800 euro, il superminimo verrebbe totalmente assorbito.

Quando è non assorbibile

Il superminimo è non assorbibile solo se ciò è chiaramente indicato:

  • nel contratto individuale o in un accordo aziendale;
  • in specifiche clausole del CCNL (se previste);
  • in un patto successivo sottoscritto tra le parti.

Può inoltre diventare non assorbibile in presenza di mansioni o competenze particolari che giustifichino una retribuzione personalizzata.

Comportamento concludente e mantenimento del superminimo

La giurisprudenza ha più volte affermato che il mantenimento nel tempo del superminimo, anche in assenza di patti scritti, può consolidare il diritto del lavoratore a conservarlo. Se il datore di lavoro ha sempre riconosciuto aumenti contrattuali senza modificare il superminimo, si può configurare un comportamento concludente che impedisce l’assorbimento.

Superminimo e scatti di anzianità

Il superminimo è distinto dagli scatti di anzianità, che premiano la durata del servizio. I due istituti non si assorbono reciprocamente e si sommano nella retribuzione complessiva. La differente natura giuridica impedisce che uno venga sacrificato a favore dell’altro.

È possibile eliminarlo?

Il superminimo individuale può essere modificato solo con il consenso del lavoratore, tramite un nuovo accordo. Il datore di lavoro non può rimuoverlo unilateralmente. Nel caso di superminimo previsto da un accordo collettivo aziendale, può essere rivisto solo tramite un nuovo accordo collettivo, salvo clausole che ne tutelino la permanenza.

Tre condanne e quattro assoluzioni al Tribunale di Sciacca per furto di rame


Si è concluso con sentenza di primo grado al Tribunale di Sciacca un processo che riguardava 10 furti di rame delle linee elettriche Enel tra Sambuca, Menfi, Caltabellotta, Campobello di Mazara, Salaparuta, Contessa Entellina e Riesi, per un quantitativo complessivo di ben 3.564 chili, per fatti del 2014. Tre imputati sono stati condannati a 2 anni e 4 mesi di reclusione e 400 euro di multa per un solo furto, a Contessa Entellina, di 458 chili, e assolti dagli altri capi d’imputazione. Gli altri quattro sono stati assolti da tutte le accuse a loro carico.

Condannati i rumeni Antonel Hritcu, di 35 anni, Dumitru Costantinica, di 31, e Costantin Chiriac, di 35. Assolti da tutto i rumeni Viorica Petraru, di 53 anni; Eduard Olteanu, di 37; Cornel Boca, di 35; Maria Ianau, di 34. Le assoluzione sono state disposte perché è insufficiente la prova che gli imputati abbiano commesso i reati dei quali venivano accusati.

I sette erano difesi dagli avvocati Francesco Di Giovanna, Sergio Vaccaro, Maria Pia Pumilia e Loretta Abruzzo. Il Tribunale di Sciacca ha disposto il dissequestro e la restituzione agli aventi diritto dei beni in sequestro.

Il collegio giudicante del Tribunale di Sciacca era composto dai giudici Antonino Cucinella presidente ed a latere Valentina Del Rio e Fabio Passalacqua.

Scuola in Sicilia, la Cgil lancia allarme: “Situazione disastrosa”

0

“Serve un piano Marshall per l’istruzione nell’Isola”. La richiesta arriva dalla CGIL Sicilia che afferma come nonostante i provvedimenti adottati il divario con le regioni del Centro-Nord rimane drammatico, con livelli di apprendimento in picchiata.

Un quadro che viene fuori dal Rapporto Invalsi 2025, presentato alla Camera dei Deputati.

“I dati Invalsi confermano ciò che denunciamo da anni – spiega il segretario Cgil Rizza – il sistema scolastico nazionale è malato di disuguaglianze e la Sicilia ne paga il prezzo più alto. Non servono slogan o interventi spot come il ‘personalizzato’ proposto dal ministro Valditara, che ignora il vero problema: classi sovraffollate, precariato cronico, edilizia scolastica inadeguata”.

La Flc Cgil chiede di ridurre i divari territoriali con investimenti straordinari per il Sud, a partire dall’edilizia scolastica e dai laboratori. Inoltre, classi meno numerose che sfruttando positivamente il calo demografico per migliorare la qualità della didattica, con organici stabili e meno precari. E ancora la formazione continua, la garanzia in orario di servizio e la dignità salariale.

Patente sospesa per guida in stato di ebbrezza: la Cassazione conferma, i lavori di pubblica utilità possono ridurre la durata

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 22457/2025, ha chiarito un aspetto importante in materia di guida in stato di ebbrezza e sospensione della patente. Secondo quanto stabilito, lo svolgimento positivo dei lavori di pubblica utilità può comportare la riduzione alla metà del periodo di sospensione della patente, inizialmente disposto come sanzione amministrativa accessoria.

Il lavoro di pubblica utilità consiste in un’attività gratuita a favore della collettività, da svolgere presso enti pubblici o organizzazioni sociali e di volontariato. Questa misura, inizialmente prevista per i procedimenti davanti al giudice di pace, è stata nel tempo estesa anche ad altri ambiti del diritto penale, tra cui le violazioni gravi del Codice della Strada.

In particolare, l’articolo 186, comma 9-bis del Codice della Strada, disciplina i casi di guida in stato di ebbrezza, prevedendo la possibilità di sostituire le pene detentive e pecuniarie con lavori di pubblica utilità, a condizione che l’imputato non si opponga. Tali lavori devono essere svolti, con priorità, in ambiti legati alla sicurezza e all’educazione stradale, oppure presso centri di recupero per le dipendenze.

Nel caso esaminato dalla Cassazione, l’automobilista era stato condannato per guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti. In sede giudiziaria, la pena detentiva e pecuniaria era stata convertita in lavori socialmente utili, e la patente sospesa. La sentenza ha confermato che, qualora i lavori vengano svolti correttamente, il giudice può dichiarare estinto il reato e disporre la riduzione del periodo di sospensione della patente fino alla metà rispetto a quanto inizialmente previsto. È inoltre possibile revocare la confisca del veicolo eventualmente sequestrato.

La decisione sottolinea il valore rieducativo della misura alternativa e conferma che la sospensione della patente rappresenta una sanzione obbligatoria, da applicare anche in caso di patteggiamento (art. 444 c.p.p.), indipendentemente dagli accordi tra le parti.

Il controllo sull’effettivo svolgimento dei lavori è affidato all’ufficio di esecuzione penale esterna o agli organi competenti, come previsto dall’art. 59 del decreto legislativo 274/2000. Il buon esito delle attività è dunque fondamentale per accedere al beneficio della riduzione della sanzione.

Con questa pronuncia, la Corte ribadisce un principio già consolidato, fornendo un ulteriore chiarimento a favore di chi, a seguito di una violazione del Codice della Strada, intende dimostrare il proprio impegno in un percorso di responsabilizzazione.


“Evade per comprare i materiali per sistemare casa”, sambucese ai domiciliari


Ha lasciato il carcere ed è tornato in detenzione domiciliare per scontare la pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione per reati contro il patrimonio perché il suo difensore ha dimostrato che quando è evaso da casa si stava recando ad acquistare del materiale per sistemare la sua abitazione nella località Adragna di Sambuca e che le ore consentite per allontanarsi non erano sufficienti per le sue necessità.

Così il Tribunale di Sorveglianza di Palermo ha disposto il ripristino della misura dell’esecuzione della pena presso il domicilio per Natale Maggio, di 43 anni, di Sambuca. I giudici hanno accolto la tesi dell’avvocato Francesco Di Giovanna (nella foto)

Natale Maggio da quando aveva lasciato il carcere era stato sorpreso due volte dai carabinieri fuori dalla propria abitazione. Nella prima occasione, il 4 giugno scorso, proprio nel primo giorno in cui aveva lasciato il carcere, per recarsi al bar. Il secondo, il 20 giugno, è stato visto su un’auto, con un altro soggetto. Così era tornato in carcere. Adesso il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta della difesa, ma in un passaggio dell’ordinanza i giudici scrivono: “Resta fermo che un’ulteriore non giustificata violazione delle prescrizioni implicherebbe necessariamente una revoca della misura stessa”.

I costi dell’Estate Saccense, il concerto di Noemi 60 mila euro

Il Comune di Sciacca spenderà 168.800 euro per il cartellone dell’Estate saccense. Lo prevede la delibera di giunta che giusto ieri ha approvato i singoli impegni di spesa con imposta di soggiorno.

La parte più consistente della somma impegnata andrà per il concerto del 19 agosto di Noemi che costerà circa 60 mila euro. L’evento musicale e’ gratuito e interamente a carico dell’ente locale.

Domani il sindaco Fabio Termine e l’assessore al Turismo Francesco Dimino daranno i dettagli del programma estivo durante la classica conferenza stampa di presentazione che si svolgerà alle ore 10:30 al Centro Castellucci.

Quello che si conosce gia’ comunque, della spesa per l’intrattenimento e’ che per gli spettacoli nella loro interezza si spenderanno 123 mila euro e il resto per servizi e logistica degli stessi spettacoli come 10.000 euro per il pagamento degli oneri/diritti SIAE, 9.500 euro per service audio e luci.
E ancora 300 euro per messa a terra, 2500 euro
per assicurazione palchi, 3.500 per noleggio palco, 5000 euro per illuminazione artistica, 8500 euro per promozione della città e 3000 euro per stampe di materiale primo e pubblicitario.

La fetta più grande di spettacoli in programma, riguarda quelli organizzati dalle associazioni locali dove il Comune si limita a concedere il patrocinio ed autorizzare lo sbigliettamento in favore dei sodalizi che ne hanno fatto richiesta.

Strada Menfi-Porto Palo, copiosa presenza d’acqua rallenta i lavori

La strada provinciale 79 che collega Menfi a Porto Palo è al centro di un importante intervento infrastrutturale. Una nota ufficiale dell’11 luglio 2025, firmata dall’ingegnere Michelangelo Di Carlo, direttore tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ha chiarito lo stato di avanzamento dei lavori e le motivazioni dietro la chiusura temporanea della strada.

Frana e pericoli sulla SP 79

La chiusura della SP Menfi–Porto Palo è dovuta a una frana estesa e pericolosa che ha compromesso la stabilità del manto stradale. Negli anni, la mancanza di fondi ha permesso solo soluzioni provvisorie, come il riempimento con bitume, che garantiva una tenuta minima durante l’estate, periodo di massima affluenza turistica. Tuttavia, il problema si ripresentava puntualmente.

Dettagli tecnici dei lavori in corso

I lavori attualmente in corso prevedono:

  • Scavi fino a 3 metri per raggiungere gli strati di argilla.
  • Posa di “materassi” in materiale inerte per la stabilizzazione del fondo stradale.
  • Utilizzo di geotessili per garantire resistenza e durata.

Durante i primi scavi, è emersa una copiosa presenza d’acqua imprigionata sotto la carreggiata. Questo fenomeno, non previsto, ha causato rallentamenti, poiché ha comportato la fuoriuscita di fango e reso difficoltoso l’uso dei mezzi di cantiere.

Lavori possibili solo d’estate

Gli interventi possono essere svolti esclusivamente nella stagione estiva, in assenza di piogge. Infatti, da settembre ad aprile è molto più alto il rischio di eventi meteorologici che comprometterebbero l’avanzamento delle operazioni e la sicurezza degli operai.

Disagi minimi per gli utenti

Un’analisi tecnica dettagliata ha stimato che l’aumento del tempo di percorrenza del tragitto alternativo rispetto alla SP 79 è di soli 2 minuti e mezzo.ConclusioneI lavori sulla Menfi-Porto Palo sono necessari e non più rimandabili. L’intervento non solo garantisce la sicurezza degli utenti, ma previene il rischio di un collasso totale del tratto stradale. Il lieve aumento nei tempi di percorrenza è un disagio minimo, a fronte di un investimento duraturo in sicurezza e viabilità.

E’ stato il sindaco, Vito Clemente, a rendere noto quest’intervento di Di Carlo.

Comune di Santa Margherita di Belice: al via la rilevazione dei debiti fino al 2023. Ecco come presentare l’istanza

L’obiettivo è quello di accertare tutti i debiti pregressi dell’ente nei confronti di creditori pubblici o privati.

📥 Link diretto alla modulistica: AVVISO AI CREDITORI

🗓 Scadenza:
60 giorni a partire dalla pubblicazione dell’avviso sull’Albo Pretorio online.

Incidente sulla Fondovalle Sciacca-Palermo, ferita una diciannovenne

Incidente stradale questa mattina sulla scorrimento veloce Palermo-Sciacca, dove si è registrato un violento scontro frontale tra un’utilitaria e un camion.

Ad avere la peggio, una ragazza di 19 anni, alla guida dell’auto che è stata liberata dalle lamiere dai Vigili del Fuoco e trasportata in ospedale. Non sarebbe in pericolo di vita. L’incidente è avvenuto nei pressi dello svincolo per Altofonte dove i due mezzi per cause ancora in corso di accertamento, sono entrati in collisione