Autolinee Gallo, nuove corse dal 14 luglio dall’aeroporto di Palermo

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Dal 14 luglio 2025 aumenteranno i collegamenti diretti tra Sciacca e l’aeroporto di Palermo grazie a due nuove corse giornaliere istituite da Autolinee Gallo, che utilizzeranno il percorso più veloce attraverso l’autostrada A29.

Il potenziamento del servizio mira a soddisfare la crescente domanda di trasporto, soprattutto in vista del picco turistico estivo.

Le nuove corse – come scrive in una nota stampa Autolinee Gallo – rappresentano una risposta concreta alle esigenze di turisti, pendolari e operatori del settore alberghiero, che da tempo auspicavano un rafforzamento della tratta Sciacca Aeroporto Palermo. La linea sarà diretta con partenza da Ribera e fermate intermedie anche a Menfi.

Orari delle nuove corse Sciacca Aeroporto Palermo

A partire da lunedì 14 luglio, gli utenti potranno usufruire delle seguenti corse aggiuntive:

Sciacca – Aeroporto di Palermo:

➤ Partenze alle ore 9 e 15,30, arrivo previsto rispettivamente alle 10,50 e alle 17,20.

Aeroporto di Palermo – Sciacca:

➤ Partenze alle ore 13,20 e 21, con arrivo alle 15,10 e alle 22,55.

L’orario completo e aggiornato è consultabile sul sito ufficiale di Autolinee Gallo (www.autolineegallo.it), dove sarà possibile anche prenotare i biglietti e visualizzare eventuali promozioni.

Un servizio pensato per i viaggiatoriL’introduzione delle nuove corse sulla tratta Sciacca Aeroporto Palermo offre un’opportunità concreta per chi desidera viaggiare in modo comodo, diretto e veloce, riducendo i tempi di percorrenza e evitando cambi o soluzioni meno efficienti.

L’utilizzo dell’autostrada A29 garantisce inoltre maggiore puntualità e affidabilità nei collegamenti.

Più mobilità per turisti e Pendolari

Questo potenziamento del servizio risponde in particolare alle necessità del territorio saccense, sempre più richiesto come meta turistica estiva, e favorisce una mobilità intelligente anche per chi lavora fuori città e ha bisogno di spostarsi frequentemente tra Sciacca e l’aeroporto di Palermo.

Presentato il cartellone estivo, Termine: “D’ora in avanti tante cose da fare” (Video)

Fabio Termine ha risposto alle critiche per i ritardi nella presentazione del programma adducendo ragioni di natura tecnica legate al bilancio. Così il sindaco di Sciacca, Fabio Termine affiancato dagli assessori Alessandro Curreri e Francesco Dimino ha incontrato i giornalisti per la presentazione del cartellone degli intrattenimenti.

La mostra di Caravaggio e il concerto di Noemi i due eventi di grande richiamo e poi la riproposizione di eventi gia’ collaudati come Azzurro Food, il Verticale Tour e le rassegne teatrali. Accanto a primo cittadino e assessori, il dirigente del settore Nando Rapisarda.

Sia Curreri che Dimino si sono detti molto soddisfatti del cartellone definito e nel corso della conferenza hanno voluto evidenziare alcuni eventi in programma.

La conferenza ha toccato anche i temi legati alla Ztl e le critiche delle ultime settimane sulle scarse presenze. Intanto, Curreri ha voluto annunciare anche degli eventi pensati appositamente per la Ztl durante fasce anche non serali. Poi lo stesso ha voluto promuovere l’uso dei bus per raggiungere la città.

Dimino ha parlato, invece di un cartellone “inclusivo”, “festoso” e “solare”.

Assegno di Inclusione, rafforzati i controlli con il nuovo protocollo INPS-Corte dei Conti: verifiche anticipate contro gli abusi

Un nuovo protocollo d’intesa siglato il 4 luglio 2025 tra INPS e Corte dei Conti segna un passo decisivo nel rafforzamento dei controlli sull’Assegno di Inclusione (AdI) e sul Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). L’accordo, della durata biennale, introduce un sistema di vigilanza preventiva basato su scambi semestrali di dati, volto a contrastare l’uso improprio delle risorse pubbliche.

Controlli preventivi, non più solo a posteriori

La principale novità del protocollo risiede nell’approccio anticipato alle verifiche. L’obiettivo non è più intervenire solo dopo che il sostegno economico sia stato erogato, ma individuare potenziali irregolarità prima della concessione delle prestazioni. A questo scopo, INPS e Corte dei Conti collaboreranno attraverso uno scambio costante di flussi informativi aggiornati ogni sei mesi, in modo da permettere un’azione tempestiva da parte delle autorità competenti.

Una sinergia istituzionale ad alta tecnologia

La cooperazione tra enti sarà affiancata dal supporto operativo dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, con l’impiego di strumenti avanzati per l’analisi e l’elaborazione dei dati. Il sistema consentirà di monitorare le situazioni potenzialmente anomale, agendo in modo mirato e riducendo il margine per abusi o indebite percezioni.

Il Procuratore Generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, ha definito questo protocollo come un modello di governance potenzialmente estendibile ad altri ambiti di spesa pubblica, inclusi bonus e incentivi fiscali. L’intesa rappresenta quindi un banco di prova per future applicazioni di controllo anche su altre misure economiche.

Vigilanza e tutela della privacy

Sebbene lo scambio strutturato di dati rafforzi l’efficacia dei controlli, restano centrali le garanzie sul rispetto della privacy. Ogni trattamento dei dati personali dovrà avvenire nel rispetto delle normative vigenti, con procedure rigorose a tutela dei beneficiari coinvolti.

Contributo straordinario di luglio per l’Assegno di Inclusione

Contestualmente, il Ministero del Lavoro ha annunciato un contributo straordinario per i percettori dell’Assegno di Inclusione che giungono al termine del primo ciclo di 18 mesi di erogazione. Per coprire il mese di sospensione obbligatoria previsto dalla normativa, è stato stanziato un fondo di 234 milioni di euro.

Il cosiddetto “bonus ponte”, fino a un massimo di 500 euro, è stato approvato durante il Consiglio dei Ministri del 30 giugno e inserito nel decreto fiscale in fase di conversione. La misura mira ad attenuare l’impatto della pausa nel sostegno economico prevista tra un ciclo e l’altro dell’AdI. La liquidazione dell’importo dovrebbe avvenire automaticamente entro la fine di luglio, in attesa delle indicazioni operative da parte dell’INPS.

Caos a Palermo, inseguimento e arresto di ladri di moto

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Momenti di forte tensione si sono verificati nel cuore di Palermo, dove due ladri di moto sono stati arrestati dalla polizia dopo un inseguimento ad alta velocità. Il tentativo di fuga è culminato in uno scontro frontale con una delle auto delle Volanti, causando il ferimento di due agenti.

Arresto dei ladri di moto bloccato dai passanti

Durante l’operazione di arresto, decine di persone presenti sul posto hanno cercato di ostacolare gli agenti, tentando di impedire la cattura dei due giovani ventenni. Un comportamento che ha complicato ulteriormente l’intervento delle forze dell’ordine e ha generato disordini nella zona.

Due complici fuggiti a bordo di uno scooter

Mentre i due ladri di moto venivano bloccati, altri due complici sono riusciti a fuggire a bordo di un secondo scooter, facendo perdere le proprie tracce. La polizia ha immediatamente avviato le indagini per risalire all’identità dei fuggitivi.

Feriti due agenti durante l’inseguimento

Nello scontro con l’auto della polizia, due agenti sono rimasti feriti. Uno di loro ha dovuto ricorrere a cure mediche in ospedale, mentre l’altro ha riportato ferite lievi. Le loro condizioni, fortunatamente, non destano preoccupazioni.

Moto rubata recuperata e restituita

La moto sottratta è stata recuperata durante l’intervento e restituita al legittimo proprietario. Il veicolo è stato sottoposto ai rilievi necessari per le indagini in corso. La zona dell’arresto è stata presidiata per ore, mentre la polizia raccoglieva testimonianze.

Via Pompei a Sciacca pericolosa per i pedoni, interrogazione di Blo’ e Brucculeri (Video)


Alcune gravi criticità relative alla sicurezza dell’area stradale di Via Pompei che conduce al Giovanni Paolo II di Sciacca vengono rilevate dai consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blo’ in una interrogazione.

“La via Pompei – scrivono i due – risulta priva di adeguata segnaletica pedonale, sia orizzontale, strisce pedonali che verticale, segnali luminosi o cartelli.

Non sono presenti semafori o altri dispositivi di regolazione del traffico in corrispondenza dei punti di attraversamento, né infrastrutture che garantiscano un passaggio sicuro ai pedoni, specialmente alle fasce deboli come anziani,
disabili e utenti con difficoltà motorie.

Lungo gran parte del tratto di Via Pompei mancano completamente i marciapiedi, costringendo i pedoni a camminare sul bordo della carreggiata,
spesso in prossimità del traffico veicolare.

Tale situazione comporta seri rischi per l’incolumità dei cittadini, che devono attraversare o percorrere a piedi una strada a scorrimento veicolare senza
alcuna tutela, in condizioni che costringono ad attendere lunghi intervalli o a rischiare attraversamenti e camminamenti non sicuri”.

I due consiglieri di opposizione sottolineano che l’ente comunale ha tra i propri compiti fondamentali quello di garantire la sicurezza urbana, la viabilità e l’accessibilità dei luoghi pubblici e pertanto, nell’interrogazione chiedono al sindaco se l’Amministrazione Comunale sia a conoscenza delle problematiche descritte in Via Pompei e da quanto tempo ne abbia eventualmente contezza, se l’Amministrazione ritenga compatibili le priorità attuali del bilancio e dell’agenda politica comunale con le esigenze della strada.

E ancora chiedono di sapere se siano previsti, e con quali tempistiche, interventi di messa in sicurezza del tratto stradale in prossimità dell’Ospedale Giovanni Paolo II, in particolare per
quanto riguarda l’installazione di segnaletica pedonale, dispositivi di rallentamento del traffico, attraversamenti protetti e marciapiedi idonei al
transito pedonale e se, infine vi siano progetti in corso, o in fase di programmazione, per il miglioramento nella viabilità pedonale nell’area urbana di Via Pompei.

Superminimo in busta paga: cos’è, quando spetta e come incide sulla retribuzione

Tra le voci che compongono lo stipendio dei lavoratori dipendenti, il superminimo rappresenta un elemento integrativo della retribuzione che può incidere in modo significativo sul trattamento economico complessivo. Si tratta di una somma aggiuntiva rispetto al minimo contrattuale previsto dal CCNL, riconosciuta con criteri variabili e in base a differenti modalità.

Cos’è il superminimo

Il superminimo è un importo fisso e continuativo che si aggiunge alla retribuzione base stabilita dal contratto collettivo nazionale applicato. Non ha natura occasionale, non è legato a straordinari o premi, e viene corrisposto mensilmente come parte integrante dello stipendio.

Può essere riconosciuto:

  • con un contratto individuale (forma più diffusa, detta ad personam);
  • attraverso accordi collettivi aziendali;
  • su iniziativa unilaterale del datore di lavoro, qualora il lavoratore accetti implicitamente ricevendo l’importo senza contestazioni.

Le motivazioni per cui viene riconosciuto possono variare: competenze specialistiche, svolgimento di mansioni superiori, meriti individuali o trattative personali al momento dell’assunzione.

Superminimo e retribuzione complessiva

Una volta inserito in busta paga, il superminimo:

  • è soggetto a contributi previdenziali e tassazione IRPEF;
  • incide sul calcolo del TFR;
  • viene incluso nella tredicesima e nella quattordicesima, se previste.

Il meccanismo dell’assorbimento

Uno degli aspetti centrali del superminimo è la sua eventuale assorbibilità. Se non specificato diversamente, può essere ridotto o eliminato in presenza di aumenti retributivi stabiliti dal contratto collettivo.

Esempio: se un lavoratore ha un minimo contrattuale di 1.550 euro più un superminimo di 250 euro, e il nuovo CCNL aumenta il minimo a 1.700 euro, il superminimo si riduce a 100 euro. Se il minimo salisse a 1.800 euro, il superminimo verrebbe totalmente assorbito.

Quando è non assorbibile

Il superminimo è non assorbibile solo se ciò è chiaramente indicato:

  • nel contratto individuale o in un accordo aziendale;
  • in specifiche clausole del CCNL (se previste);
  • in un patto successivo sottoscritto tra le parti.

Può inoltre diventare non assorbibile in presenza di mansioni o competenze particolari che giustifichino una retribuzione personalizzata.

Comportamento concludente e mantenimento del superminimo

La giurisprudenza ha più volte affermato che il mantenimento nel tempo del superminimo, anche in assenza di patti scritti, può consolidare il diritto del lavoratore a conservarlo. Se il datore di lavoro ha sempre riconosciuto aumenti contrattuali senza modificare il superminimo, si può configurare un comportamento concludente che impedisce l’assorbimento.

Superminimo e scatti di anzianità

Il superminimo è distinto dagli scatti di anzianità, che premiano la durata del servizio. I due istituti non si assorbono reciprocamente e si sommano nella retribuzione complessiva. La differente natura giuridica impedisce che uno venga sacrificato a favore dell’altro.

È possibile eliminarlo?

Il superminimo individuale può essere modificato solo con il consenso del lavoratore, tramite un nuovo accordo. Il datore di lavoro non può rimuoverlo unilateralmente. Nel caso di superminimo previsto da un accordo collettivo aziendale, può essere rivisto solo tramite un nuovo accordo collettivo, salvo clausole che ne tutelino la permanenza.

Tre condanne e quattro assoluzioni al Tribunale di Sciacca per furto di rame


Si è concluso con sentenza di primo grado al Tribunale di Sciacca un processo che riguardava 10 furti di rame delle linee elettriche Enel tra Sambuca, Menfi, Caltabellotta, Campobello di Mazara, Salaparuta, Contessa Entellina e Riesi, per un quantitativo complessivo di ben 3.564 chili, per fatti del 2014. Tre imputati sono stati condannati a 2 anni e 4 mesi di reclusione e 400 euro di multa per un solo furto, a Contessa Entellina, di 458 chili, e assolti dagli altri capi d’imputazione. Gli altri quattro sono stati assolti da tutte le accuse a loro carico.

Condannati i rumeni Antonel Hritcu, di 35 anni, Dumitru Costantinica, di 31, e Costantin Chiriac, di 35. Assolti da tutto i rumeni Viorica Petraru, di 53 anni; Eduard Olteanu, di 37; Cornel Boca, di 35; Maria Ianau, di 34. Le assoluzione sono state disposte perché è insufficiente la prova che gli imputati abbiano commesso i reati dei quali venivano accusati.

I sette erano difesi dagli avvocati Francesco Di Giovanna, Sergio Vaccaro, Maria Pia Pumilia e Loretta Abruzzo. Il Tribunale di Sciacca ha disposto il dissequestro e la restituzione agli aventi diritto dei beni in sequestro.

Il collegio giudicante del Tribunale di Sciacca era composto dai giudici Antonino Cucinella presidente ed a latere Valentina Del Rio e Fabio Passalacqua.

Scuola in Sicilia, la Cgil lancia allarme: “Situazione disastrosa”

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“Serve un piano Marshall per l’istruzione nell’Isola”. La richiesta arriva dalla CGIL Sicilia che afferma come nonostante i provvedimenti adottati il divario con le regioni del Centro-Nord rimane drammatico, con livelli di apprendimento in picchiata.

Un quadro che viene fuori dal Rapporto Invalsi 2025, presentato alla Camera dei Deputati.

“I dati Invalsi confermano ciò che denunciamo da anni – spiega il segretario Cgil Rizza – il sistema scolastico nazionale è malato di disuguaglianze e la Sicilia ne paga il prezzo più alto. Non servono slogan o interventi spot come il ‘personalizzato’ proposto dal ministro Valditara, che ignora il vero problema: classi sovraffollate, precariato cronico, edilizia scolastica inadeguata”.

La Flc Cgil chiede di ridurre i divari territoriali con investimenti straordinari per il Sud, a partire dall’edilizia scolastica e dai laboratori. Inoltre, classi meno numerose che sfruttando positivamente il calo demografico per migliorare la qualità della didattica, con organici stabili e meno precari. E ancora la formazione continua, la garanzia in orario di servizio e la dignità salariale.

Patente sospesa per guida in stato di ebbrezza: la Cassazione conferma, i lavori di pubblica utilità possono ridurre la durata

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 22457/2025, ha chiarito un aspetto importante in materia di guida in stato di ebbrezza e sospensione della patente. Secondo quanto stabilito, lo svolgimento positivo dei lavori di pubblica utilità può comportare la riduzione alla metà del periodo di sospensione della patente, inizialmente disposto come sanzione amministrativa accessoria.

Il lavoro di pubblica utilità consiste in un’attività gratuita a favore della collettività, da svolgere presso enti pubblici o organizzazioni sociali e di volontariato. Questa misura, inizialmente prevista per i procedimenti davanti al giudice di pace, è stata nel tempo estesa anche ad altri ambiti del diritto penale, tra cui le violazioni gravi del Codice della Strada.

In particolare, l’articolo 186, comma 9-bis del Codice della Strada, disciplina i casi di guida in stato di ebbrezza, prevedendo la possibilità di sostituire le pene detentive e pecuniarie con lavori di pubblica utilità, a condizione che l’imputato non si opponga. Tali lavori devono essere svolti, con priorità, in ambiti legati alla sicurezza e all’educazione stradale, oppure presso centri di recupero per le dipendenze.

Nel caso esaminato dalla Cassazione, l’automobilista era stato condannato per guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti. In sede giudiziaria, la pena detentiva e pecuniaria era stata convertita in lavori socialmente utili, e la patente sospesa. La sentenza ha confermato che, qualora i lavori vengano svolti correttamente, il giudice può dichiarare estinto il reato e disporre la riduzione del periodo di sospensione della patente fino alla metà rispetto a quanto inizialmente previsto. È inoltre possibile revocare la confisca del veicolo eventualmente sequestrato.

La decisione sottolinea il valore rieducativo della misura alternativa e conferma che la sospensione della patente rappresenta una sanzione obbligatoria, da applicare anche in caso di patteggiamento (art. 444 c.p.p.), indipendentemente dagli accordi tra le parti.

Il controllo sull’effettivo svolgimento dei lavori è affidato all’ufficio di esecuzione penale esterna o agli organi competenti, come previsto dall’art. 59 del decreto legislativo 274/2000. Il buon esito delle attività è dunque fondamentale per accedere al beneficio della riduzione della sanzione.

Con questa pronuncia, la Corte ribadisce un principio già consolidato, fornendo un ulteriore chiarimento a favore di chi, a seguito di una violazione del Codice della Strada, intende dimostrare il proprio impegno in un percorso di responsabilizzazione.


“Evade per comprare i materiali per sistemare casa”, sambucese ai domiciliari


Ha lasciato il carcere ed è tornato in detenzione domiciliare per scontare la pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione per reati contro il patrimonio perché il suo difensore ha dimostrato che quando è evaso da casa si stava recando ad acquistare del materiale per sistemare la sua abitazione nella località Adragna di Sambuca e che le ore consentite per allontanarsi non erano sufficienti per le sue necessità.

Così il Tribunale di Sorveglianza di Palermo ha disposto il ripristino della misura dell’esecuzione della pena presso il domicilio per Natale Maggio, di 43 anni, di Sambuca. I giudici hanno accolto la tesi dell’avvocato Francesco Di Giovanna (nella foto)

Natale Maggio da quando aveva lasciato il carcere era stato sorpreso due volte dai carabinieri fuori dalla propria abitazione. Nella prima occasione, il 4 giugno scorso, proprio nel primo giorno in cui aveva lasciato il carcere, per recarsi al bar. Il secondo, il 20 giugno, è stato visto su un’auto, con un altro soggetto. Così era tornato in carcere. Adesso il Tribunale di Sorveglianza ha accolto la richiesta della difesa, ma in un passaggio dell’ordinanza i giudici scrivono: “Resta fermo che un’ulteriore non giustificata violazione delle prescrizioni implicherebbe necessariamente una revoca della misura stessa”.