Ztl mattutina a Sciacca, commercianti divisi (Video)

0

La recente introduzione della Ztl mattutina a Sciacca ha generato un acceso dibattito tra commercianti del centro storico. Alcuni esercenti hanno deciso di protestare, chiudendo le proprie attività in segno di dissenso. “Noi la Ztl la vogliamo, ma non la mattina”, afferma Enzo Burzotta, uno dei portavoce della protesta.
Secondo i commercianti contrari, la Ztl mattutina a Sciacca penalizzerebbe il commercio nelle ore in cui si concentrano gran parte delle vendite. Burzotta sottolinea che una Ztl efficace deve essere accompagnata da un piano di animazione urbana, con eventi, attività sportive e iniziative che possano attrarre cittadini e turisti.

Le proposte alternative dei negozianti

Molti esercenti propongono di spostare la chiusura del traffico alle ore pomeridiane o serali, quando il centro è più frequentato. Alberto Todaro, altro commerciante coinvolto, aggiunge: “Dalle 10,30 in poi il centro si svuota, fa caldo, e la gente va al mare. Il pomeriggio dalle 14alle 17non si vede nessuno”. Per loro, la ZTL mattutina a Sciacca non valorizza le potenzialità commerciali del centro.

I ceramisti difendono la Ztl: “Cambia lo stile di vita”

Tra i sostenitori della misura c’è anche Nino Carlino, noto ceramista locale. Per lui, la Ztl mattutina a Sciacca è un passo verso un cambiamento culturale: “Abitua le persone a nuovi stili di vita, più sostenibili e compatibili con la salute pubblica e il turismo”. Secondo Carlino, la Ztl andrebbe mantenuta anche in inverno, per garantire continuità ed efficacia al provvedimento.
Carlino riconosce i disagi per alcuni commercianti, ma invita l’amministrazione a rafforzare i servizi al cittadino, migliorando l’accesso al centro senza dover rinunciare alla chiusura del traffico.

Verso una mediazione possibile?

La protesta di oggi potrebbe avere un seguito. Gli esercenti chiedono all’amministrazione comunale un confronto per rivedere la fascia oraria della Ztl mattutina a Sciacca, adattandola alle reali esigenze del tessuto economico cittadino. In caso contrario, annunciano nuove manifestazioni.
Nel frattempo, il dibattito continua tra chi vede nella Ztl uno strumento di crescita turistica e ambientale, e chi teme effetti negativi sul commercio quotidiano. All’iniziativa di questa mattina, comunque, la partecipazione è stata limitata.

Inquilino rumoroso, si rischia la risoluzione del contratto anche per un solo episodio

Una recente sentenza del Tribunale di Bergamo ha confermato che il comportamento molesto di un inquilino può portare alla risoluzione del contratto di locazione. Anche un singolo episodio, se particolarmente grave, può costituire inadempimento contrattuale rilevante.

Secondo la decisione (sentenza n. 812/2025), i proprietari di immobili in affitto hanno diritto di rivolgersi al giudice per chiedere la cessazione del contratto, qualora l’inquilino – o i suoi conviventi – metta in atto condotte lesive della quiete condominiale. Schiamazzi, comportamenti aggressivi, uso improprio degli spazi comuni o danneggiamenti sono elementi che, se provati, giustificano la risoluzione anticipata dell’accordo.

Cosa si intende per molestia in condominio

Le molestie condominiali comprendono tutte quelle azioni che superano il limite della normale tollerabilità previsto dall’art. 844 del Codice Civile. Oltre ai rumori molesti, rientrano nella categoria anche odori sgradevoli, vibrazioni, fumi, uso improprio delle parti comuni o atteggiamenti intimidatori nei confronti degli altri condomini.

Nel caso esaminato, l’inquilina, assieme al compagno e al figlio, avrebbe arrecato disturbo ai vicini al punto che alcuni di loro decisero di lasciare l’immobile. Le testimonianze raccolte in giudizio hanno descritto episodi come la manomissione di impianti comuni, l’occupazione abusiva di spazi condivisi e la violazione della privacy degli altri residenti.

Il principio ribadito dalla giurisprudenza

La Corte ha richiamato l’articolo 1587 del Codice Civile, secondo cui l’inquilino è tenuto a usare l’immobile con la diligenza del buon padre di famiglia e per lo scopo stabilito nel contratto. La condotta molesta, pertanto, costituisce abuso della cosa locata e legittima il locatore a chiedere la risoluzione per grave inadempimento.

La giurisprudenza è da tempo orientata in questa direzione: la Cassazione, già con la sentenza n. 22860/2020, aveva stabilito che anche un solo episodio può compromettere il rapporto locativo, se la sua gravità è tale da minare la serenità condominiale.

Il ruolo del giudice e l’importanza del contratto

Spetta al giudice del merito valutare la proporzionalità dell’inadempimento e decidere se esso giustifica la risoluzione. Tuttavia, è buona prassi per i locatori prevedere, nel contratto di affitto, una clausola specifica che richiami il rispetto della convivenza condominiale. In tal modo, in caso di comportamenti gravi e reiterati, sarà più semplice tutelare i propri diritti in sede giudiziaria.

Sciacca a secco, Controcorrente: “Curreri inadeguato e amministrazione paralizzata”

Il gruppo politico “Controcorrente – Il faro di Sciacca” oggi con una nota descrive una situazione allo stremo in città dal punto di vista idrico. “Rubinetti – si legge – a secco per giorni, turni stravolti senza preavviso.
Nel frattempo, l’amministrazione comunale resta immobile, incapace di gestire la crisi e priva di qualunque visione strategica”.

Dopo aver disseminato le cause del problema idrico, Controcorrente con il responsabile Giuseppe Gruppuso attacca: “Questa non è più un’emergenza: è un fallimento gestionale.
La giunta ha avuto mesi per intervenire, ma ha preferito non disturbare equilibri e responsabilità, lasciando la città in balia del caos. Le soluzioni ci sono, ma l’assessore Curreri e il sindaco Termine non le mettono in campo”.

Secondo Controcorrente, le soluzioni sono: l’attivazione di un piano strutturale con il supporto della Protezione Civile con autobotti permanenti.
La videosorveglianza, controllo del territorio, vigilanza attiva per evitare i furti e i sabotaggi ai pozzi sistematici.
Non più diffide generiche, ma atti formali, denunce, sanzioni e trasparenza sui ritardi e le responsabilità.
Turni idrici, emergenze, guasti: tutto deve essere pubblico, aggiornato e accessibile.

” Serve – conclude Gruppuso – una piattaforma web, una app comunale, una linea telefonica diretta”.

Spaccio di droga, giovane arrestato a Castelvetrano

Durante un’operazione di pattugliamento nella frazione di Marinella di Selinunte, nel territorio rurale, a Castelvetrano, nei pressi della Strada Provinciale 56, i carabinieri hanno individuato e arrestato un giovane presunto spacciatore, di 27 anni, di nazionalità straniera. L’uomo è stato sorpreso mentre si avvicinava ad alcune auto in transito, presumibilmente per cedere dosi di droga.

Cocaina, crack e marijuana: il materiale sequestrato

I militari dell’Arma, insospettiti dai movimenti del giovane, sono intervenuti prontamente bloccandolo e procedendo a una perquisizione personale. L’uomo e’ stato trovato in possesso di un bilancino di precisione, 140 euro in contanti (presumibilmente frutto dell’attività di spaccio), alcuni grammi di marijuana e circa 25 grammi tra cocaina e crack, già suddivisi in dosi pronte per la vendita.

Il quantitativo di stupefacente rinvenuto e le modalità operative lasciano pochi dubbi sulla finalità di spaccio.

Custodia cautelare in carcere per il giovane pusher

L’arresto del giovane è stato convalidato dall’autorità giudiziaria. Il giudice ha disposto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti le esigenze cautelari.

Le indagini proseguono per accertare se il 27enne operasse da solo o fosse parte di una rete di spaccio più ampia attiva nella zona di Selinunte.

Interventi urbani a Sciacca, ripulito il Fondo Bernardo e l’area sotto piazza Scandaliato

Interventi in alcune aree di particolare interesse turistico, come il belvedere del Fondo Bernardo e l’area sottostante piazza Angelo Scandaliato sono stati realizzati dall’amministrazione comunale di Sciacca. Com una nota lo hanno comunicato il sindaco Fabio Termine e l’assessore al Verde Pubblico, Simone Di Paola.

“Si tratta di interventi – sottolineano il sindaco Termine e l’assessore Di Paola – che rientrano in un percorso di attenzione al territorio, di valorizzazione anche di luoghi di grande valore paesaggistico. E dentro questo percorso rientra anche un grande intervento sul prato verde delle aiuole di piazza Angelo Scandaliato, fortemente voluto dall’Amministrazione comunale per restituire decoro e bellezza a uno spazio urbano più significativi della città. Questo intervento è stato pianificato dopo la stagione calda, nel mese di settembre”.

Il sindaco Termine e l’assessore Di Paola, infine, annunciano la programmazione di un’opera di messa in sicurezza di alcune parti del territorio. E tra le priorità individuate dall’Amministrazione comunale rientra la pianificazione di un corposo intervento nel costone di Via Messina il cui stato negli ultimi decenni ha creato tanti disagi ai residenti. 

La Dc di Sciacca attacca Aica e Termine: “Servizio idrico al collasso e gestione assente”

Dura presa di posizione della Dc di Sciacca sul tema del servizio idrico che oggi interviene con una nota.
“L’uomo dei miracoli – scrive in un comunicato firmato dal segretario Giuseppe Milioti -non esiste. E oggi a Sciacca lo dimostra la realtà: un servizio idrico carente, disorganizzato, incapace di garantire un diritto fondamentale.
Utenze non servite, altre servite con il contagocce. Cittadini costretti a rivolgersi ai privati – dopo la trafila del codice ODI, diventato ormai una vessazione – per ricevere l’acqua che AICA, società pubblica, non riesce a garantire.
Come se non bastasse, arriva la beffa: diffide per il pagamento di bollette salatissime, a fronte di un servizio che spesso non esiste o è altamente precario”.

Milioti con il gruppo Dc rivolge lo sguardo all’amministrazione: “E chi amministra cosa fa? – aggiunge – In consiglio comunale c’è chi minimizza lo sfacelo e chi, con coraggio e onestà intellettuale, ammette l’errore: “Abbiamo sbagliato ad optare per la società consortile”, ha dichiarato un esponente del centrosinistra, aggiungendo che “siamo andati dietro alle associazioni senza sapere dove stavamo andando a parare”.
Una dichiarazione che merita rispetto, ma che arriva tardi e che stride con le parole di un sindaco che continua a difendere l’indifendibile.
La verità è sotto gli occhi di tutti: il carrozzone Aica – voluto e sostenuto da precise forze politiche – ha indebitato i Comuni e tradito le aspettative dei cittadini. Oggi, Sciacca è una città dove l’acqua manca, le bollette aumentano, e nessuno si assume responsabilità”.
“Il centro-sinistra – conclude la nota – che ha sostenuto AICA, dovrebbe oggi spiegare perché non vengono comminate sanzioni alla società per i continui disservizi. Forse perché i Comuni, essendo soci, non hanno interesse a sanzionare sé stessi?
Perché, infine, il Comune di Sciacca non ha ancora istituito l’Ufficio del Controllo Analogo, strumento indispensabile per monitorare in modo efficace l’operato del gestore?
Chi amministra è chiamato a risolvere problemi, non a scaricare responsabilità. Se il Sindaco è convinto che ci siano le condizioni per continuare con AICA, lo dica chiaramente.
Se invece non è più sostenibile, abbia il coraggio di valutare l’uscita da AICA e la costruzione di un nuovo modello di gestione del servizio idrico.
Sciacca merita verità, competenza e serietà. Non silenzi, scorciatoie e propaganda”.

Scatto d’ira sul posto di lavoro: niente licenziamento senza danni o minacce

Con l’ordinanza n. 19492 del 30 giugno 2025, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio importante in materia di diritto del lavoro: lo scatto d’ira di un dipendente non giustifica il licenziamento per giusta causa se non vi sono danni ai beni aziendali né minacce a persone.

Il caso analizzato

La vicenda prende origine in un’azienda che produce imballaggi in plastica. Un lavoratore, in un momento di forte stress, ha reagito con un episodio di rabbia, colpendo alcuni flaconi presenti nell’ambiente di lavoro e proferendo espressioni volgari e bestemmie. Il datore di lavoro ha avviato una procedura disciplinare, concludendo con il licenziamento per giusta causa.

Il lavoratore ha impugnato il licenziamento, sostenendo che si era trattato di un comportamento episodico e non minaccioso, e che non vi era stato alcun danno concreto a cose o persone.

La decisione della Corte

La Cassazione ha accolto le ragioni del lavoratore, richiamando il principio di proporzionalità tra condotta e sanzione disciplinare. Secondo i giudici, non si può configurare una giusta causa di licenziamento in assenza di:

  • danni materiali effettivi agli strumenti o beni aziendali;
  • aggressioni fisiche o minacce verbali rivolte ai colleghi;
  • concreta lesione del rapporto fiduciario con il datore di lavoro.

Nella fattispecie, la reazione emotiva del dipendente non ha provocato conseguenze tangibili. I flaconi colpiti non hanno subito danni rilevanti e le imprecazioni non sono state udite da altri a causa del rumore delle macchine.

Precedenti e tutele per il lavoratore

La Corte ha richiamato anche precedenti giurisprudenziali, tra cui la sentenza n. 23289/2009, in cui si era escluso il licenziamento per un comportamento impulsivo simile, evidenziando che un singolo episodio di tensione, se non lesivo, non compromette il vincolo fiduciario tra lavoratore e azienda.

Inoltre, l’art. 2087 del Codice Civile impone al datore di lavoro l’obbligo di tutelare non solo l’integrità fisica ma anche il benessere psicologico e la dignità del lavoratore. In contesti lavorativi stressanti o disfunzionali, eventuali reazioni emotive del personale non possono automaticamente essere considerate causa di licenziamento.

A Castrofilippo litiga con il padre e lo accoltella

L’ennesima lite tra padre e figlio e’ sfociata in un’aggressione da parte del figlio che ha ferito pensionato di 75 anni con un grosso coltello a Castrofilippo.

Il figlio, 36 anni, con problemi psichici, non aveva in passato dato segnali di violenza. Per fortuna, la coltellata non ha avuto conseguenze tragiche per l’anziano, ora ricoverato all’ospedale Barone Lombardo di Canicattì.

Mentre il giovane trentaseienne, fermato dai carabinieri ,e’ stato trasferito all’ospedale di Sciacca per un trattamento sanitario obbligatorio.

Non luogo a procedere, menfitano fuori da un procedimento per rapina a un’anziana


Il gip del Tribunale di Sciacca, accogliendo la richiesta dell’avvocato Andrea Pellegrino, ha disposto il non luogo a procedere per incapacità irreversibile dell’imputato a partecipare coscientemente al procedimento. La vicenda giudiziaria riguardava un menfitano di 26 anni che era accusato di avere partecipato alla rapina a carico di un’anziana.

Per tutti gli altri soggetti coinvolti, di minore età, deciderà il Tribunale per i Minorenni di Palermo. Si tratta di quattro minori accusati di essersi impossessati, con violenza, di due borselli, sottraendoli a una donna di 77 anni che, durante la rapina, ha riportato lesioni. Durante la rapina uno dei quattro l’avrebbe spinta facendola cadere. Poi sono stati sottratti alla donna i due borselli.

I fatti contestati si riferiscono al 16 maggio 2021. A distanza di quattro anni per il menfitano, unico maggiorenne, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Sciacca, accogliendo la richiesta avanzata dal difensore, l’avvocato Andrea Pellegrino (nella foto) ha disposto il non luogo a procedere e così il procedimento a suo carico si è concluso.

Termine presenta a consiglieri e carristi il progetto dei capannoni del Carnevale

E’ stata la prima volta in assoluto che quello che sarà il centro polifunzionale per la promozione dell’arte della realizzazione dei carri allegorici del Carnevale di Sciacca e’ stato mostrato.

E’ successo durante la riunione che si è svolta stasera in Comune alle 19 su convocazione del sindaco ai presidenti delle associazioni culturali e ai consiglieri di maggioranza e opposizione.

Il progetto, redatto dall’ingegnere dell’Ufficio Tecnico Salvatore Gioia, prevede con l’accensione del mutuo ventennale da 3,5 milioni la costruzione di sei hanger.

La fase gestionale delle strutture e’ quella che ha ricevuto più critiche da parte dell’opposizione che dovrà con il voto dell’aula al bilancio esprimersi sull’accensione del mutuo.

Stasera l’ennesimo passaggio di confronto tra le parti, prima che poi con la fattiva realizzazione con la stipula del mutuo calato nello strumento finanziario, si passi al dibattito politico vero e proprio.