Allerta meteo, venerdì con scuole chiuse a Sciacca e Menfi

Una nuova ondata di maltempo colpirà la zona occidentale della Sicilia nelle prossime ore. Per domani, venerdì 21 novembre 2025, la Protezione Civile Regionale ha diramato un’avviso di allerta meteo arancione, che coinvolge diversi comuni della provincia di Agrigento, tra cui Menfi e Sciacca.

Menfi, disposta la chiusura delle scuole

Nel Comune di Menfi il sindaco ha comunicato l’adozione di una ordinanza sindacale con cui viene disposta, in via precauzionale, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio.

L’amministrazione invita la popolazione a limitare gli spostamenti, evitare le zone esposte a rischio – come sottopassi, alvei e corsi d’acqua – e seguire solo aggiornamenti ufficiali.

Sciacca, scuole e cimitero comunale chiusi

Situazione analoga a Sciacca, dove il sindaco Fabio Termine ha diffuso un avviso alla popolazione a seguito del bollettino della Protezione Civile Regionale.

Per la giornata di domani, sono previste condizioni meteo con criticità “arancione” per rischio idrogeologico e idraulico. Il Comune ricorda che i codici di criticità sono quattro: verde (vigilanza), gialla (attenzione), arancione (preallarme) e rossa (allarme).

Il sindaco ha inoltre emanato un’ordinanza che dispone la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e del cimitero comunale per l’intera giornata del 21 novembre.

Il comunicato del Comune di Sciacca segnala anche che nell’avviso allegato figurano le aree più sensibili del territorio, le previsioni dettagliate e una serie di consigli utili ai cittadini per affrontare l’ondata di maltempo.

Scuole chiuse e divieto di svolgere attività all’aperto anche a Calamonaci e Ribera.

Liberty Lines, sequestro da oltre 100 milioni e indagini su presunte truffe e irregolarità

La Guardia di finanza di Trapani ha eseguito un decreto di sequestro preventivo da oltre 100 milioni di euro nei confronti della Liberty Lines S.p.A., la nota compagnia di navigazione che opera i servizi di trasporto veloce tra la Sicilia e le isole minori. Il provvedimento, disposto d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Trapani, riguarda anche l’intero compendio aziendale e le quote sociali della società.

Secondo l’accusa, soggetti riconducibili alla governance dell’azienda, alla compagine sociale e ai vertici manageriali avrebbero indebitamente incrementato i profitti della società incassando ingenti contributi pubblici pur senza rispettare alcune condizioni previste dal contratto di servizio, con particolare riferimento ai protocolli di sicurezza normativamente obbligatori. Le ipotesi di reato contestate sono truffa ai danni dello Stato, corruzione e frode nell’esecuzione di un pubblico servizio.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura trapanese, ha richiesto un’estesa attività investigativa, comprendente l’analisi di una mole significativa di dati, documentazione tecnica, bilanci e capitolati d’appalto.

Considerata la rilevanza strategica del servizio pubblico svolto da Liberty Lines, la Procura ha nominato un collegio di amministratori giudiziari – due commercialisti e un avvocato – con l’obiettivo di ristabilire condizioni di legalità senza compromettere la continuità aziendale, la sicurezza dei passeggeri e la tutela dei livelli occupazionali.

Il collegamento marittimo con le isole minori proseguirà regolarmente. La Procura assicura che non vi saranno interruzioni né variazioni riconducibili al provvedimento di sequestro.

Pensione di reversibilità, la Lega propone lo stop per le unioni civili: cosa potrebbe cambiare e cosa dice la legge

Una proposta destinata a far discutere. Tra gli emendamenti presentati alla Legge di Bilancio 2026 spunta un intervento che punta a cancellare la pensione di reversibilità per i partner superstiti delle unioni civili. A rilanciare l’idea è il senatore della Lega Claudio Borghi, che sui social ha rivendicato apertamente la misura: «Se vuoi la reversibilità, ti sposi».

Una posizione che ha immediatamente sollevato polemiche e interrogativi giuridici, perché in Italia il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è consentito. Le unioni civili rappresentano quindi l’unico istituto giuridico riconosciuto alle coppie omosessuali, introdotto nel 2016 con la legge Cirinnà.

Come funziona oggi la pensione di reversibilità per le unioni civili

Dal 2016 le unioni civili godono degli stessi diritti previdenziali delle coppie sposate. La piena equiparazione è stata sancita:

  • dalla Legge n. 76/2016 (Legge Cirinnà)
  • dalla circolare INPS 5171/2016, che ha esteso ufficialmente il diritto alla reversibilità
  • dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, che ha riconosciuto la necessità di garantire un trattamento paritario

Oggi il partner superstite di un’unione civile ha diritto:

  • allo stesso importo previsto per il coniuge (generalmente il 60% della pensione del defunto)
  • seguendo le stesse regole fissate dalla Legge 335/1995
  • previa domanda all’INPS con la documentazione relativa all’unione civile

Diversa la situazione delle convivenze di fatto, che non hanno diritto alla reversibilità.

Cosa prevede la proposta della Lega

L’emendamento, presentato in fase di discussione sulla Manovra, avrebbe un effetto drastico: escludere le unioni civili dal diritto alla reversibilità, cancellando un beneficio riconosciuto da quasi dieci anni.

Non è chiaro se si tratti di:

  • una posizione personale del senatore Borghi
  • una linea ufficiale del partito
  • un emendamento destinato realmente ad andare avanti

Quel che è certo è che la proposta ha aperto un fronte politico e giuridico particolarmente complesso.

Il nodo costituzionale: cosa rischia la proposta

L’emendamento rischia di scontrarsi con:

1. Articoli 2, 3 e 29 della Costituzione

che garantiscono:

  • pari dignità sociale
  • uguaglianza dei cittadini davanti alla legge
  • tutela delle formazioni sociali, comprese le unioni tra persone dello stesso sesso

2. Le sentenze della Corte Costituzionale

La Consulta si è espressa più volte sulla parità di trattamento tra coppie eterosessuali e omosessuali:

  • Sentenza 138/2010
  • Sentenza 170/2014
  • Sentenza 221/2015

Tutte hanno affermato un principio chiaro:
➡️ non può esistere uno status giuridico inferiore per le coppie same-sex.

3. La normativa europea

L’UE richiede agli Stati membri parità di trattamento nelle unioni riconosciute dall’ordinamento interno. Un intervento discriminatorio potrebbe aprire la strada:

  • a ricorsi interni
  • a procedure di infrazione europea

Cosa potrebbe accadere ora

La proposta dovrà affrontare:

  • l’esame parlamentare
  • il vaglio degli uffici tecnici
  • l’eventuale giudizio della Corte Costituzionale

Molti osservatori ritengono improbabile che un emendamento così controverso possa superare tutti i passaggi, proprio per le criticità costituzionali già evidenziate più volte dalla giurisprudenza.

Conclusioni

La possibile eliminazione della pensione di reversibilità per le unioni civili rappresenta un tema estremamente delicato, che tocca:

  • diritti civili
  • parità di trattamento
  • sostenibilità giuridica delle norme

In attesa di capire se la proposta della Lega avrà un seguito concreto, resta fermo un punto: la reversibilità per le coppie dello stesso sesso è oggi un diritto pienamente riconosciuto dalla legge italiana.


UniCredit versa 102,4 milioni di euro alla Regione Siciliana

UniCredit ha versato alla Regione Siciliana una parte delle imposte dovute all’erario per il 2025, per un totale di 102,4 milioni di euro, registrando un incremento di circa il 25% rispetto all’anno scorso. Si tratta di tributi maturati in Sicilia e spettanti quindi all’Isola, come previsto dall’articolo 37 dello Statuto speciale.

Questa mattina, a Palazzo d’Orléans, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricevuto il responsabile di UniCredit Sicilia, Salvatore Malandrino, che ha ufficializzato l’avvenuto trasferimento della somma.

«Anche nel 2025 registriamo un aumento del versamento, quest’anno davvero sostanzioso – ha dichiarato il presidente Schifani –. È l’ennesimo segnale di un’economia in crescita consolidata, grazie anche alle misure volute dal mio governo, con un aumento del gettito fiscale».

Il versamento riguarda infatti imposte che l’azienda, pur avendo sede fuori dall’Isola, paga alla Regione Siciliana per l’attività svolta in loco, in applicazione dello Statuto autonomistico.

Una mostra contro la violenza sulle donne al palazzo di giustizia di Sciacca (Video)

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Una mostra contro la violenza prende forma al Tribunale di Sciacca. L’iniziativa in un momento particolare, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. E’ stata promossa dall’Ordine degli Avvocati di Sciacca e dal Comitato Pari Opportunità, che fa parte della Rete Sicilia, con l’obiettivo di ribadire una presenza costante sul territorio e un impegno concreto da parte degli operatori del diritto. Si vuole mantenere viva l’attenzione su un tema che continua a rappresentare una grave violazione dei diritti umani.

L’arte come linguaggio contro la violenza

Al primo piano del palazzo di giustizia è esposta “Aziza”, l’opera dell’artista saccense Annarita Maretta. L’installazione, già presentata al Museo Riso di Palermo in una collettiva dedicata a Mahsa Amini e alle donne iraniane, si compone di cinque drappi sospesi: presenze silenziose, figure enigmatiche che evocano ciò che accade oltre la superficie visibile. Il velo diventa simbolo e soglia, elemento che separa il visibile dall’invisibile, la storia raccontata da quella taciuta. La materia trattiene tracce di vite, forze, graffi e vulnerabilità, restituendo voce a chi quella voce l’ha perduta.

Il ruolo degli avvocati nella mostra contro la violenza

Il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, Carmela Bacino, sottolinea il significato della scelta di portare una mostra contro la violenza all’interno del Tribunale: una giornata come il 25 novembre non può esaurirsi in un simbolo annuale, perché la violenza sulle donne si incontra quotidianamente nella pratica professionale degli avvocati. In quest’ottica, l’arte diventa linguaggio e strumento per comunicare ciò che le parole non riescono più a contenere.

Una presenza concreta sul territorio

La presidente del Comitato Pari Opportunità, Viola Turturici, evidenzia come l’iniziativa rappresenti una testimonianza concreta di vicinanza alle vittime, oltre che un messaggio chiaro rivolto a chiunque frequenti le aule giudiziarie. La presenza dell’opera vuole invitare a riflettere sul fatto che spesso ciò che non si mostra dice molto più di ciò che è visibile.

L’opera Aziza e la forza del silenzio

L’artista Annarita Maretta racconta come il luogo scelto, il Tribunale, amplifichi il potere evocativo di “Aziza”. In un ambiente dominato dal silenzio e dallo sguardo attento, l’arte diventa spazio di ascolto per chi non è stato ascoltato, restituendo dignità oltre il dolore. Così la mostra contro la violenza assume una dimensione ancora più profonda: un percorso di memoria, attenzione e consapevolezza nel cuore della giustizia.

La mostra resterà visitabile fino al 28 novembre, offrendo ai cittadini un’occasione di riflessione intensa e condivisa.

A Verona rubano l’auto a un saccense che la ritrova grazie a una multa

Esperienza decisamente surreale quella vissuta da un uomo di Sciacca residente a Verona. La scorsa settimana la sua automobile, una Renault Clio, era stata rubata, con regolare denuncia presentata alle autorità. Oggi, però, è accaduto l’impensabile. Tramite l’app Io, il proprietario ha ricevuto una notifica di multa per sosta sulle strisce blu.

Insospettito, l’uomo ha deciso di recarsi personalmente nel luogo indicato nel verbale. Una scelta che si è rivelata decisiva. Arrivato sul posto, infatti, ha ritrovato la sua vettura, abbandonata e regolarmente parcheggiata negli stalli a pagamento.

Una storia dai contorni quasi paradossali, risolta grazie a una contravvenzione inattesa. Oggi, intanto, la polizia scientifica ha cercato sull’auto eventuali impronte del ladro.

Niente arresto per il medico di Matteo Messina Denaro, gip e Riesame respingono la richiesta della Dda

Il gip e il tribunale del Riesame hanno respinto la richiesta di arresto avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia nei confronti del gastroenterologo Sebastiano Bavetta, il medico che il 3 novembre 2020 eseguì una colonscopia all’allora latitante Matteo Messina Denaro, presentatosi sotto falsa identità.

Il professionista è attualmente indagato per favoreggiamento aggravato, un’accusa che Bavetta respinge, e sulla quale la Procura di Palermo ritiene invece di avere elementi significativi. Secondo l’ipotesi accusatoria, infatti, il medico sarebbe stato consapevole che il paziente assistito quel giorno fosse proprio il capomafia ricercato da anni, nonostante l’uso di generalità false.

La ricostruzione è riportata dal quotidiano online Livesicilia, che riferisce anche come i giudici abbiano ritenuto non sussistenti i presupposti cautelari richiesti dalla Dda, determinando così il rigetto della misura.

Le indagini della Procura proseguono per chiarire ogni aspetto della vicenda e verificare se il medico fosse effettivamente a conoscenza dell’identità reale del paziente.

I vertici del Pd richiamano il gruppo di Sciacca che vuole sfiduciare Termine

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Il segnale che la corrente del Partito Democratico di Sciacca che sostiene il sindaco Fabio Termine attendeva dai vertici nazionali del Pd pare che si concretizzerà nelle prossime ore dopo che i lavori della riunione della corrente dei “dem” pro Termine di ieri sera si erano stoppati proprio in attesa del passo della segreteria nazionale e regionale del partito che dovrebbe convocare per ascoltarlo il gruppo consiliare saccense che più volte avrebbe paventato l’inoltro della mozione di sfiducia allo stesso compagno di partito.

Ieri sera alla riunione hanno preso parte il primo cittadino Fabio Termine, i rappresentanti locali dell’area Schlein — la stessa a cui Termine ha aderito ufficialmente lo scorso Capodanno al suo ingresso nel Pd — e alcuni degli ex componenti di Mizzica che hanno seguito il sindaco nel passaggio al partito.

Il giorno dopo, però, tra i militanti più vicini alla sinistra interna regna il silenzio, bocche cucite come quella di Termine.

Durante l’incontro, si è cercato di analizzare la situazione con maggiore lucidità, mettendo da parte — almeno per una sera — gli impulsi emotivi che hanno caratterizzato le ultime settimane. L’obiettivo era arrivare a un documento condiviso da rendere pubblico. Ma i lavori si sono improvvisamente fermati per avere indicazioni dai vertici regionali e nazionali del Pd che affrontera’ quello che ormai dentro e fuori il partito viene definito senza mezzi termini il “caso Sciacca”.

Nel frattempo cresce l’attesa per la conferenza stampa annunciata dal gruppo consiliare dissidente e dai tre ex assessori dimissionari, che potrebbe rappresentare un ulteriore scossone al già fragile equilibrio politico. Resta da capire se la convocazione dei vertici nazionali e regionali dei consiglieri stoppera’ o fara’ slittare l’appuntamento annunciato.

Prima che ogni possibilità di ricucitura venga definitivamente archiviata, la dirigenza del Pd sembra intenzionata a tentare un’ultima mediazione. Resta da capire se basterà a evitare la resa dei conti finale.

Crisi politica a Sciacca, FdI chiede passo indietro a Termine: “Si evitino azioni estreme”

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La crisi politica che attraversa Sciacca è stata al centro della riunione del direttivo del circolo territoriale di Fratelli d’Italia, che si è svolta ieri sera alla presenza del coordinatore provinciale Adriano Barba. Un confronto acceso, dal quale è emersa – in modo unanime – la necessità di avviare un’azione concreta da condividere con l’intero gruppo di centrodestra rappresentato in consiglio comunale.

Secondo il direttivo, la città sarebbe oggi immersa in “una crisi amministrativa senza precedenti”, priva di una direzione chiara e di una programmazione a lungo termine.

L’ordinaria amministrazione – denunciano – sarebbe gestita “alla giornata” da un personale già ridotto all’osso, mentre l’attività dell’amministrazione comunale sarebbe segnata da continui contrasti interni alla coalizione di centrosinistra.

Nel mirino del partito anche l’operato del sindaco, accusato di non essere riuscito a costruire una leadership capace di tenere unita la maggioranza: “Solo divisioni e nessuna visione”, commentano dal direttivo, sottolineando come gli scontri politici interni sembrino ruotare attorno alla spartizione di ruoli in vista della conclusione del mandato.

“Non si può più attendere – afferma Fratelli d’Italia – serve una soluzione immediata nell’interesse della città”. Da qui la decisione, condivisa da Barba, di promuovere un confronto con gli alleati del centrodestra per definire un percorso comune e avviare un’azione risolutiva che consenta di affrontare le imminenti scadenze amministrative.

Il partito chiama in causa anche il sindaco, auspicando “un atto di responsabilità” che eviti alle forze di opposizione di dover ricorrere a “un’azione estrema” concordata con l’intera coalizione.

Anno record per il mercato del vino siciliano, Sammartino: “Un risultato senza precedenti”

Anno record per l’Organizzazione comune del mercato vitivinicolo sicilano: a chiusura dell’anno finanziario 2025, la spesa complessiva sulle 3 misure attive del Piano nazionale di sostegno vitivinicolo (investimenti, ristrutturazione, riconversione dei vigneti e promozione nei Paesi terzi) è stata pari a oltre 75 milioni e 183mila euro.

Un risultato notevole considerando che il plafond iniziale assegnato alla Regione Sicilia dal ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, ammontava a circa 52 milioni e 459mila euro.

«Un risultato che supera di gran lunga ogni anno finanziario precedente – ha detto l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino – e che pone il dipartimento Agricoltura e la Regione Siciliana al vertice per capacità di spesa all’interno del Piano nazionale di sostegno vitivinicolo. Ciò è stato possibile grazie ad una oculata, quanto coraggiosa, gestione delle risorse Feaga operata dai funzionari direttivi della unità operativa S2.03-Viticoltura ed enologia, che ha permesso di ottenere e utilizzare in toto circa 23 milioni di euro di economie provenienti da altre regioni, a beneficio delle nostre aziende e di tutto il settore vitivinicolo siciliano. Sostenere le nostre aziende è la mission del governo Schifani per far conoscere il nostro prodotto e incentivare la competitività della nostra Regione».

Proprio nei giorni scorsi è stata pubblicata sulla pagina del dipartimento regionale dell’Agricoltura del sito istituzionale della Regione Siciliana la graduatoria definitiva delle aziende ammesse ai contributi del bando Ocm Vino, misura “Promozione dei vini sui mercati dei Paesi terzi” per la campagna 2025/2026.

Dodici i progetti ritenuti ammissibili con un’aliquota di contributo pubblico pari al 50%. Alle aziende vinicole siciliane coinvolte andranno oltre 4,3 milioni di euro.