Spaccio a Partanna Mondello: arrestati due fratelli dopo una perquisizione

Un’operazione mirata della Polizia di Stato ha portato all’arresto di due fratelli conviventi e al sequestro di quasi 300 grammi di droga nel quartiere costiero palermitano. L’intervento, eseguito nell’ambito di un servizio di controllo integrato del territorio, segna un nuovo colpo allo spaccio a Partanna Mondello, area che negli ultimi mesi era già stata oggetto di attenzioni investigative.

Il blitz è stato condotto dagli agenti del Commissariato di Mondello, supportati dalle unità cinofile antidroga dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e da personale del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Occidentale. Una sinergia operativa che ha permesso di intervenire con precisione dopo una serie di riscontri e indizi raccolti nelle settimane precedenti.

La perquisizione e la scoperta della coltivazione domestica

Arrivati all’abitazione dei due fratelli, gli agenti hanno avviato una perquisizione che ha dato esito immediato. Nel bagno sono state trovate tre piantine di marijuana essiccata, per un peso complessivo di circa 100 grammi. Accanto allo stupefacente, era presente tutto il materiale utile al confezionamento delle dosi: bustine, strumenti di taglio e accessori tipicamente utilizzati per la vendita al dettaglio.

Non solo. La perquisizione ha permesso di scoprire anche un vero e proprio kit per coltivazione indoor, composto da lampada alogena, faretti, fertilizzanti e veli termici. Un setup che, secondo gli investigatori, indica un’attività continuativa e strutturata, non un semplice uso personale.

Hashish in panetti nascosto in una stanza adibita a deposito

La parte più consistente del sequestro è stata individuata in una stanza usata come deposito attrezzi. Qui gli agenti hanno trovato 186 grammi di hashish suddivisi in due panetti, pronti per essere immessi sul mercato. Un quantitativo che conferma l’ipotesi di una gestione attiva dello spaccio a Partanna Mondello, con la possibilità di rifornire una specifica area cittadina.

Arresto in flagranza e indagini sulla rete di distribuzione

L’intero materiale rinvenuto – stupefacente, strumenti di confezionamento e kit di coltivazione – è stato sequestrato. Per i due fratelli è scattato l’arresto in flagranza, mentre proseguono le indagini per chiarire a quale piazza cittadina fosse destinata la droga.

Gli investigatori stanno analizzando modalità e canali di distribuzione, con l’obiettivo di ricostruire eventuali collegamenti con gruppi attivi nello spaccio a Partanna Mondello e nelle aree limitrofe.

Open Day all’Amato Vetrano di Sciacca, la dirigente: “Servizi agli studenti e laboratori, la nostra un’offerta completa” (Video)

In occasione della festa di Santa Lucia, l’istituto “Amato Vetrano” a indirizzo di Sciacca apre le porte al pubblico con un open day dedicato alle tradizioni culinarie siciliane.

L’iniziativa si svolgerà sabato 13 dicembre e domenica 14, dalle ore 9 alle 14 nella sede di contrada Marchesa, ed è rivolta a studenti, famiglie e cittadini interessati a conoscere da vicino il percorso formativo dell’istituto.

Il programma della giornata prevede diverse attività legate alla tradizione gastronomica di Santa Lucia. In particolare, saranno organizzati laboratori di preparazione delle arancine, simbolo della ricorrenza, e momenti di degustazione della cuccìa di Santa Lucia, piatto tipico della tradizione siciliana. Non mancheranno approfondimenti e racconti dedicati alla storia e alle curiosità legate alla festa e alla cultura gastronomica dell’Isola.

Protagonisti dell’open day saranno gli studenti, che, guidati dai docenti, mostreranno come la passione per la cucina possa trasformarsi in un percorso professionale concreto, attraverso competenze tecniche, formazione pratica e valorizzazione delle tradizioni locali.

Per facilitare la partecipazione, è stato attivato un servizio ad hoc. Previsto infatti, un servizio di trasporto gratuito per raggiungere la scuola:

ore 10 partenza dal piazzale delle Terme

ore 11 partenza dal piazzale La Rosa–Perriera
Il rientro è previsto alle ore 13

L’open day rappresenta un’occasione per conoscere da vicino l’offerta formativa dell’istituto e per riscoprire, attraverso il cibo, una delle ricorrenze più sentite della tradizione siciliana.

Caltabellotta Città Presepe 2025: Futuris alla guida della nuova edizione

La XXXI edizione di Caltabellotta Città Presepe, uno degli appuntamenti natalizi più caratteristici e identitari della Sicilia, sarà organizzata dalla società Futuris. L’evento si terrà nelle giornate del 26 e 27 dicembre 2025 e del 4 e 5 gennaio 2026, confermando la tradizione che trasforma il borgo in un vero e proprio scenario storico-artistico a cielo aperto.

Futuris, società con sede a Sciacca fondata da Antonio Di Marca e Giuseppe Corona, è stata scelta dall’Amministrazione comunale per dare un’impronta ancora più strutturata e professionale a Caltabellotta Città Presepe, un evento cresciuto progressivamente negli ultimi anni sia in termini di partecipazione che di complessità organizzativa.

La scelta del Comune di Caltabellotta

“La decisione di coinvolgere Futuris – afferma il sindaco Biagio Marciante – nasce dall’esigenza di rafforzare la macchina organizzativa di Caltabellotta Città Presepe, che ha registrato un’importante crescita e necessita di una gestione più coordinata dal punto di vista logistico e promozionale.”

Il primo cittadino sottolinea che la collaborazione non sostituirà il ruolo delle associazioni locali, dei volontari e della comunità, cuore pulsante della manifestazione. L’obiettivo è far crescere l’evento mantenendo saldo il legame con le radici culturali e spirituali del territorio.

Un percorso rinnovato nel cuore del borgo

Il nuovo percorso pensato per l’edizione 2025 tornerà ad animare il centro storico con scenografie curate, antichi mestieri, performance artistiche e installazioni che esaltano la magia del borgo. Caltabellotta Città Presepe è da sempre un luogo dove storia, fede e tradizioni si intrecciano in un’esperienza immersiva che richiama visitatori da tutta la Sicilia.

Futuris esprime entusiasmo per l’incarico: “Siamo orgogliosi di organizzare uno degli eventi culturali più amati della provincia. Il borgo, illuminato e avvolto dal silenzio della montagna, diventa un teatro narrativo dove ogni angolo racconta un frammento di storia e bellezza.”

Programma, candidature e prenotazioni

Nelle prossime ore saranno resi noti i dettagli ufficiali del programma e delle iniziative collaterali. Nel frattempo sono aperte le candidature per partecipare all’Area Street Food e all’Area Espositori – Hobbisti.
Gli avvisi e i moduli di partecipazione sono disponibili sul sito www.futurissrls.it.

Le prenotazioni saranno attive da sabato 13 dicembre sul sito di Le Vie dei Tesori.

Foto Accursio Castrogiovanni

Sciacca Natale 2025, ecco il cartellone delle manifestazioni per le festività

E’ arrivato a poche ore dalle pesanti critiche dei consiglieri comunali del Pd la diffusione del cartellone delle manifestazioni natalizie che prenderanno il via giusto oggi. Programma diffuso al rush finale.

Il cartellone di eventi promosso e organizzato dal Comune di Sciacca accompagnerà la città per tutte le festività natalizie, dal 12 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026.

Musica, animazione, intrattenimento per bambini e famiglie, spettacoli circensi e di magia, mostre di ceramica e pittura, street food, iniziative solidali e momenti dedicati alla valorizzazione dei prodotti tipici locali: il programma, varato dalla Giunta comunale, propone un calendario fitto di appuntamenti distribuiti in diversi luoghi della città.

A rendere noto il cartellone, nella sua articolazione complessiva, sono stati il sindaco Fabio Termine e l’assessore al Turismo Francesco Dimino.
«Un programma con tante iniziative ed eventi – dichiarano – anche itineranti, in diversi luoghi della città, tutti gratuiti, che animeranno queste settimane di festa e che ci condurranno in un clima natalizio alla fine di questo 2025 per celebrare l’inizio del nuovo anno».

Gli eventi di oggi, 12 dicembre

Il calendario si apre già oggi con una serie di appuntamenti dedicati in particolare a bambini e famiglie:

alle 16.15, al Multisala Badia Grande, lo spettacolo La magia del Natale con personaggi animati e Babbo Natale;

alle 17, nel centro storico, intrattenimento e animazione itinerante per bambini a cura di Smile Eventi;

alle 17, nell’atrio superiore del Comune, l’iniziativa L’isola che c’è – Ferdinandea tra natura e leggenda, a cura di Marevivo;

alle 17, alla Chiazza di via Licata, spettacolo di circo e teatro di strada a cura di Alex Russo;

dalle 18, in piazza Scandaliato, apertura dell’International Street Food.

Inaugurazione della Neurologia di Sciacca, ma il Comitato Sanità rileva: “In sofferenza la Medicina e Chirurgia”

Lunedì presso il presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca, verranno inaugurati il Centro di Pronta Accoglienza di Salute Mentale e il reparto di Neurologia.

L’apertura, annunciata dalla Direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, rappresenta un passaggio rilevante per l’offerta sanitaria del territorio e per il rafforzamento dei servizi di un ospedale classificato come DEA di primo livello.

L’inaugurazione avverrà nei locali dell’ex Foresteria, Edificio 3, e segna un ampliamento formale dei servizi assistenziali, in particolare nell’ambito della salute mentale e delle patologie neurologiche. Tuttavia, accanto alla notizia dell’apertura, emergono con forza una serie di criticità strutturali e organizzative segnalate dal Comitato che segue da tempo le vicende del presidio saccense, il problema principale non risiede solo nella rete ospedaliera in sé, ma nelle scelte gestionali e nella mancata copertura stabile di ruoli apicali e organici fondamentali. Diverse Unità Operative Complesse risultano infatti in grave sofferenza, a partire da Medicina e Chirurgia.

La unità operativa di Chirurgia è priva da oltre trent’anni di un primario nominato tramite pubblico concorso. Dopo le dimissioni dell’ultimo direttore vincitore di concorso, Giuseppe Ferrara, le successive nomine sono avvenute per mobilità. Il concorso per la copertura del posto risulta bandito, con termini di presentazione delle domande scaduti da mesi, ma senza che si sia giunti alla nomina del vincitore. Nel frattempo, il reparto continua a operare con soli tre medici in servizio, una condizione che solleva interrogativi sulla sostenibilità dell’attività chirurgica.

Situazione analoga per la unità di Medicina, dove il posto di primario non è stato bandito in virtù della convenzione con l’Università di Palermo. Dopo l’esperienza del dottor Carroccio, conclusasi circa nove anni fa, il reparto soffre una grave carenza di personale: sei medici in servizio a fronte degli undici previsti dalla pianta organica, con uno dei dirigenti prossimi al pensionamento e con un rilevante monte ferie arretrato. I posti letto teorici sarebbero 20 più due di day hospital, ma la dotazione umana risulta largamente insufficiente.

Criticità significative riguardano anche l’Urologia, rimasta per anni di fatto affidata a un solo medico, che ne era anche direttore. Una situazione definita dagli stessi osservatori come un esempio di cattiva organizzazione di un reparto chirurgico. Attualmente l’unità è retta da un dirigente “a scavalco” dall’ospedale di Agrigento, con il supporto di qualche specializzando. In assenza di un organico adeguato, dopo le ore 20 le urgenze urologiche vengono dirottate su Agrigento.

Per l’Ortopedia, dopo anni di dotazione organica minimale, negli ultimi mesi si registra un miglioramento grazie all’arrivo di nuovi medici, tra cui il dottor Papotto con incarico biennale. Anche in questo caso, però, il concorso per la nomina del primario risulta scaduto nei termini senza che si sia proceduto agli atti successivi.

Ulteriori squilibri emergono nell’Oculistica. A Sciacca, unità operativa complessa, risultano in servizio tre medici più due specializzandi, mentre ad Agrigento, struttura semplice, operano cinque medici e cinque specializzandi. Il primario di Sciacca presta servizio prevalentemente ad Agrigento e solo due volte a settimana a Sciacca, con un evidente spostamento del volume di prestazioni a discapito del presidio saccense, che in passato registrava numeri superiori.

A queste criticità si aggiunge la persistente vacanza del posto di direttore sanitario e la necessità di rendere pienamente operativa la Stroke Unit, con personale stabilmente dedicato, soprattutto alla luce delle patologie tempo-dipendenti come ictus e infarti.

Il Comitato sottolinea come un Dea di primo livello debba essere prioritariamente dotato di risorse umane e tecnologiche adeguate nelle unità strategiche dell’emergenza-urgenza: Pronto soccorso, Medicina, Chirurgia, Ortopedia, Urologia, Ostetricia e Pediatria.

La distribuzione dei posti letto e dei servizi dovrebbe basarsi su dati demografici, epidemiologici e sui reali bisogni del territorio, evitando squilibri che penalizzano alcune strutture a vantaggio di altre.

Nel documento si ribadisce infine che gli ospedali di Sciacca e Agrigento sono entrambi Dea di primo livello e, in quanto tali, dovrebbero ricevere pari attenzione.

Al sindaco di Sciacca viene rinnovato l’invito a esercitare un ruolo attivo di controllo, anche attraverso la richiesta di accesso ai dati sulle prestazioni, per garantire trasparenza e tutela del diritto alla salute dei cittadini.

L’inaugurazione del CPA e del reparto di Neurologia rappresenta dunque un segnale positivo, ma, secondo i promotori dell’analisi, rischia di restare un intervento isolato se non accompagnato da scelte strutturali e gestionali in grado di affrontare le criticità storiche dell’ospedale di Sciacca.

Pd, Verdi e 5 Stelle attaccano Termine anche sulla mancanza di un programma per il Natale

Sciacca resta senza un programma ufficiale degli eventi natalizi e di Capodanno. A denunciarlo sono i consiglieri comunali del Partito Democratico, dei Verdi e del Movimento 5 Stelle, che in un comunicato stampa puntano il dito contro l’Amministrazione comunale e, in particolare, contro il sindaco Fabio Termine.

Secondo i consiglieri di opposizione, mentre il primo cittadino sarebbe impegnato nella ricerca dei nuovi assessori, non risulterebbe alcun coinvolgimento dei consiglieri della coalizione che ha vinto le elezioni. Da qui la domanda posta nel comunicato: «Chi sta realmente amministrando la città?».

L’opposizione ricorda come il Consiglio comunale, con voto ritenuto responsabile, abbia approvato una variazione di bilancio destinando risorse precise agli eventi delle festività: 34 mila euro per l’organizzazione degli eventi natalizi, 50 mila euro per le luminarie e 26 mila euro per la notte di Capodanno. Nonostante ciò, al 12 dicembre non esisterebbe ancora un calendario ufficiale delle iniziative.

I consiglieri sottolineano inoltre il confronto con i comuni limitrofi, dove la promozione degli eventi natalizi è partita già da settimane, evidenziando come a Sciacca cittadini, famiglie, operatori commerciali e turisti non abbiano ancora informazioni su ciò che accadrà durante le feste. Una situazione che, a loro avviso, penalizza il centro storico e l’attrattività turistica della città.

Nel comunicato viene anche sollevata la questione delle deleghe, in particolare quella allo spettacolo, ritenuta troppo operativa per un sindaco impegnato, secondo l’opposizione, in una fase di riequilibrio politico personale. Da qui il richiamo a temi considerati prioritari e ancora irrisolti: sanità, terme, servizio idrico e altre questioni strutturali.

«La città osserva e giudica», concludono i consiglieri, auspicando un cambio di passo nell’azione amministrativa.

Sul fronte politico cittadino, intanto, arriva un’altra iniziativa. Il Faro di Sciacca del movimento Controcorrente ha annunciato un incontro pubblico in programma venerdì 12 dicembre alle ore 19:30, al Castello Incantato di Sciacca, in via F. Bentivegna 16.

Ospite dell’incontro sarà Ismaele La Vardera, deputato regionale e presidente del movimento Controcorrente. L’appuntamento sarà dedicato al confronto sui temi più urgenti per il territorio e sulle proposte politiche che il movimento sta portando avanti in Sicilia.

L’incontro è aperto alla cittadinanza e agli organi di stampa, con l’obiettivo dichiarato di favorire la partecipazione e il dibattito pubblico sui problemi e sulle prospettive del territorio saccense.

La Luce della Pace a Menfi: un simbolo che attraversa confini e comunità

Anche Menfi accoglie quest’anno la Luce della Pace, il messaggio di fraternità che nasce a Betlemme e che, ogni dicembre, raggiunge migliaia di città in tutta Europa. Un’iniziativa dal forte valore simbolico e umano, capace di parlare non solo ai credenti, ma a tutta la comunità civile.

A farsi promotrice dell’iniziativa è la Comunità MasciMenfi 2 (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), che partecipa alla tradizionale staffetta regionale per il ritiro e la distribuzione della Luce.

Dalla Basilica della Natività alla Sicilia occidentale

La Luce della Pace affonda le sue radici nella Basilica della Natività di Betlemme, dove una lampada ad olio arde ininterrottamente da secoli, alimentata dall’olio donato a turno dalle nazioni cristiane del mondo.

Dal 1986, l’iniziativa si è diffusa a livello internazionale e, dal 1996, anche in Italia grazie alle associazioni scout Agesci e Masci. Ogni anno, nel mese di dicembre, da quella fiamma originaria vengono accese altre luci, che attraversano confini, popoli e culture come segno concreto di pace e fraternità.

La staffetta e il ruolo del Masci Menfi

La Comunità Masci Menfi 2 ritirerà la Luce a Castelvetrano attraverso una staffetta che parte da Messina e tocca diverse città siciliane, tra cui Milazzo, Cefalù, Palermo, Trapani, Partanna, Ribera, fino ad arrivare a Menfi. Un percorso che unisce simbolicamente l’intera Sicilia occidentale sotto il segno della Luce della Pace Menfi.

Distribuzione della Luce: chiese, ospedale e carcere

Le tappe a Menfi e Sciacca

La distribuzione della Luce avverrà in diversi luoghi significativi del territorio, secondo un calendario che coinvolge parrocchie e strutture sensibili:

  • Chiesa Madre di Menfi
  • Casa di Riposo “La Grande Famiglia”
  • Ospedale di Sciacca
  • Carcere di Sciacca

Luoghi diversi, ma accomunati dal bisogno di vicinanza, conforto e speranza, dove la Luce della Pace Menfi assume un valore ancora più profondo.

Un gesto semplice che diventa azione concreta

La Luce della Pace non è solo un simbolo religioso. È un invito ad agire. Portarla a casa, condividerla con chi è solo, con gli anziani, con gli ammalati, significa trasformare un gesto semplice in una catena di bene.

L’iniziativa richiama esplicitamente le “buone azioni”: fare compagnia a chi è solo, visitare chi soffre, aiutare chi è in difficoltà. In questo senso, la Luce della Pace Menfi diventa uno strumento di responsabilità civile oltre che spirituale.

Un messaggio universale, aperto a tutti

Pur avendo un’origine cristiana, la Luce della Pace porta con sé valori universali: pace, solidarietà, fraternità, rispetto dell’altro. Per questo, la partecipazione è aperta anche a chi non si riconosce in una fede religiosa, purché condivida questi valori fondamentali.

La Luce della Pace si propone così come un ponte tra persone, generazioni e sensibilità diverse, in un tempo segnato da conflitti, incertezze e fragilità sociali.

Accogliere la Luce della Pace significa affermare che la speranza può ancora circolare, che la pace non è un’idea astratta ma una responsabilità quotidiana. A Menfi, come nel resto del mondo, quella piccola fiamma continua a ricordarlo, silenziosamente ma con forza.

Clan e scommesse online: maxi sequestro da 40 milioni a Catania

La nuova indagine della Guardia di Finanza di Catania porta alla luce un vasto sistema illecito che avrebbe favorito l’infiltrazione dei clan e delle scommesse online nel settore del gaming. Il provvedimento di prevenzione ha riguardato Fabio Lanzafame, 53 anni, ex collaboratore di giustizia, considerato contiguo alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano e al clan Cappello-Bonaccorsi.
Secondo le ricostruzioni investigative, l’indagato avrebbe svolto un ruolo centrale nel creare canali utili ai clan e scommesse online, consentendo alle organizzazioni di inserirsi in modo occulto nel mercato delle sale da gioco e dei punti scommesse.

L’operazione della Finanza sul fronte delle scommesse online

Il sequestro, stimato in circa 40 milioni di euro, è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Catania con il supporto del comando provinciale di Gorizia e, tramite Eurojust, dell’Autorità giudiziaria romena. Le attività hanno riguardato beni in Italia e all’estero, in particolare a Bucarest e Pitesti.

Condanne e accuse a Lanzafame

Lanzafame era già stato condannato nel 2020 e nel 2022 a una pena complessiva di circa sette anni di reclusione. Le accuse: associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di gioco e scommesse, truffa aggravata ai danni dello Stato, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e riciclaggio. Il tutto aggravato dall’aver agevolato la mafia.

L’ingresso dei clan nel gaming online

Secondo gli inquirenti, Lanzafame avrebbe facilitato la penetrazione dei clan nel settore del gaming, anche attraverso l’acquisizione di licenze e autorizzazioni necessarie alla gestione delle sale scommesse. Questo avrebbe consentito alla criminalità organizzata di estendere la propria influenza in diverse località della Sicilia, in particolare nelle province di Catania e Siracusa.

I beni sequestrati

Il Tribunale di Catania ha disposto il sequestro di prevenzione di un ingente patrimonio:
• 20 attività commerciali, di cui 12 italiane e 8 estere, attive nel settore delle scommesse e in quello immobiliare;
• 89 immobili distribuiti tra Italia e Romania;
• 2 autovetture;
• 20 conti correnti bancari;
• somme in contanti riconducibili a Lanzafame o a prestanome.
Con questo intervento, la magistratura mira a colpire ancora una volta il legame tra clan e scommesse online, settore in cui la criminalità continua a vedere un canale privilegiato per riciclare capitali illeciti e consolidare il proprio potere economico.

Sciacca, cedimento di un tombino in via Licata e la Municipale di presidio in attesa dei tecnici

Nuovo cedimento in via Licata, all’altezza di via Garibaldi, a Sciacca, dove questa mattina le grate in ghisa di un tombino hanno ceduto, l’ennesimo dopo quelli registrati nelle ultime settimane.

Una pattuglia della Polizia municipale parcheggiata a ridosso della grata danneggiata, con una delle aperture visibilmente collassata verso il basso. Gli agenti – tre in totale – stanno piantonando l’area per evitare incidenti a pedoni e automobilisti.

La presenza della Municipale è necessaria fino all’arrivo della squadra comunale addetta alla segnaletica, chiamata a mettere in sicurezza il tratto di strada in attesa della successiva riparazione. Ed è proprio questo l’aspetto più assurdo. In una città già provata da continui cedimenti e voragini improvvise, tre agenti devono restare ore a sorvegliare un tombino rotto, impegnando risorse che dovrebbero essere destinate alla sicurezza stradale e alla gestione del traffico. Una criticità che, in un contesto efficiente, dovrebbe essere messa in sicurezza in pochi minuti.

L’intervento e’ stato effettuato dopo alcune ore da parte della squadra di pronto intervento del Comune di Sciacca così come il sindaco Fabio Termine ha comunicato dopo la messa a ripristino del tombino

Scavi clandestini e traffico di reperti archeologici: 56 misure cautelari tra Sicilia e Calabria

E’ stata compiuta questa mattina all’alba una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, che ha portato all’esecuzione di 56 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di far parte di gruppi criminali dediti agli scavi archeologici clandestini e alla ricettazione di beni culturali trafugati.

Le misure cautelari sono state emesse dai Tribunali di Catania e Catanzaro e vengono eseguite dai militari del Gruppo Tutela Patrimonio Culturale di Roma, con il supporto dei reparti territorialmente competenti.

Secondo quanto emerso dalle indagini, i soggetti coinvolti avrebbero operato in modo organizzato, occupandosi sia dell’individuazione e dello scavo illegale di siti archeologici, sia della successiva immissione sul mercato illecito dei reperti sottratti, causando un grave danno al patrimonio storico e culturale nazionale.

All’operazione hanno partecipato oltre 200 militari dell’Arma dei Carabinieri, impegnati in diverse province tra Sicilia e Calabria, a conferma della dimensione e della complessità dell’inchiesta.

L’operazione rappresenta uno dei più significativi interventi recenti nel contrasto al traffico illecito di beni archeologici, settore nel quale l’Italia è da anni impegnata in prima linea per la tutela e la salvaguardia del proprio patrimonio culturale.

Le indagini sono tuttora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi. Negli anni anche le zone archeologiche agrigentine come Sambuca, Caltabellotta, Eraclea ed anche Sciacca hanno subito vari furti