Inchiesta sugli appalti nella sanità, sequestrati 80 mila euro in contanti a Cuffaro

Proseguono le indagini della Procura di Palermo sull’assegnazione degli appalti dei servizi di ausiliariato e reception dell’Asp di Siracusa. Nell’ambito dell’inchiesta, che coinvolge 18 persone, i carabinieri del Ros hanno recuperato circa 80 mila euro in contanti riconducibili all’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, oggi tra gli indagati insieme all’ex ministro Saverio Romano.

Il denaro è stato individuato durante le perquisizioni ordinate dai pm: una parte era custodita in casseforti nell’abitazione palermitana di Cuffaro, un’altra nella sua proprietà di San Michele di Ganzaria, nel Catanese.

Intanto, davanti al gip Carmen Salustro sono iniziati gli interrogatori di garanzia. Tra i primi a presentarsi c’è stato Vito Fazzino, commissario della gara finita sotto la lente dei magistrati. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’appalto sarebbe stato orientato a favore della Dussmann Service srl, nonostante la Pfe avesse ottenuto un punteggio migliore.

Fazzino avrebbe riconosciuto di aver firmato un atto rivelatosi falso, sostenendo però di essere stato travisato da informazioni errate: un elemento che ha portato la Procura a ritirare la richiesta di arresto nei suoi confronti.

Ben più pesanti le dichiarazioni che, secondo quanto filtra, avrebbe reso Giuseppa Di Mauro, presidente della commissione che valutò le offerte. La donna avrebbe raccontato che il rinvio della decisione finale fu sollecitato dall’allora direttore generale dell’Asp, Alessandro Maria Caltagirone, figura ritenuta vicina a Romano. Di Mauro avrebbe inoltre riferito di variazioni ai punteggi assegnati alle aziende partecipanti.

Ha invece respinto le contestazioni il consulente Ferdinando Aiello, indicato come intermediario tra l’impresa e i vertici dell’azienda sanitaria.

Rinviato l’interrogatorio di Paolo Emilio Russo, altro componente della commissione, mentre nel pomeriggio sono attesi Marco Dammone e Mauro Marchese, rispettivamente referente commerciale e legale rappresentante della Dussmann.

Per tutti gli indagati, eccetto Fazzino, resta in piedi la richiesta di misure cautelari, sulla quale il gip deciderà nei prossimi giorni.

Multe stradali, ora puoi pagarle a rate e senza interessi: ecco come funziona passo dopo passo

Un accordo tra pagoPA e Klarna introduce la possibilità di rateizzare le sanzioni stradali in tre rate a costo zero. Tutti i dettagli sulla nuova modalità digitale di pagamento.

Pagare una multa non è mai piacevole, ma da oggi può essere almeno più facile.
Grazie a una nuova collaborazione tra pagoPA e Klarna, gli automobilisti italiani possono finalmente dilazionare il pagamento delle multe stradali in tre rate mensili senza interessi né costi aggiuntivi.

La novità segna un passo avanti importante nella digitalizzazione dei servizi pubblici e nella semplificazione del rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, offrendo una soluzione concreta a chi deve far fronte a spese improvvise senza pesare sul bilancio familiare.


💡 Come funziona il pagamento rateale delle multe

Il nuovo sistema è disponibile direttamente tramite l’app IO, la piattaforma ufficiale per accedere ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione.
Ecco come funziona passo per passo:

  1. Apri l’app IO sul tuo smartphone (disponibile per Android e iPhone).
  2. Accedi con SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE).
  3. Seleziona la funzione “Inquadra” e scansiona il codice QR presente sull’avviso di pagamento della multa.
  4. Tra le opzioni di pagamento, scegli “Klarna – Paga in 3 rate senza interessi”.
  5. Completa la registrazione a Klarna, inserendo i dati della tua carta di debito o credito (necessaria per gli addebiti automatici).
  6. La prima rata viene addebitata subito, la seconda dopo 30 giorni e la terza dopo 60 giorni.

La procedura è completamente digitale e può essere effettuata in pochi minuti, senza recarsi presso uffici comunali o sportelli fisici.


🧾 Nessun interesse e multa subito considerata “pagata”

Il grande vantaggio di questo sistema è la totale assenza di interessi e commissioni.
L’importo pagato corrisponde esattamente a quello indicato sull’avviso originale della sanzione.

Inoltre, la multa risulta immediatamente saldata nei confronti dell’ente pubblico già dopo il pagamento della prima rata.
Eventuali rate successive restano dovute solo a Klarna, che gestisce la dilazione in autonomia, evitando così ritardi, sanzioni aggiuntive o interessi moratori.

Attraverso l’app Klarna, l’utente può:

  • monitorare le scadenze delle rate;
  • visualizzare i pagamenti effettuati;
  • saldare in anticipo una o più rate senza alcun costo extra.

📱 Anche con PayPal: più opzioni per i cittadini

Il sistema Klarna si affianca al servizio “Paga in 3 rate” di PayPal, già disponibile su pagoPA.
La differenza principale sta nella maggior diffusione e immediatezza di Klarna, integrata direttamente nel flusso di pagamento delle multe tramite app IO.

L’obiettivo del Governo e di pagoPA è ampliare le possibilità di pagamento digitale, rendendo più accessibile e flessibile la gestione delle sanzioni amministrative, in linea con la modernizzazione dei servizi pubblici italiani.


⚠️ Chi può usufruirne e per quali multe

Il pagamento a rate tramite Klarna è attivo per tutti gli avvisi di pagamento emessi dagli enti convenzionati con pagoPA, tra cui:

  • Comuni, per le multe del codice della strada;
  • Regioni e aziende municipalizzate, per altre sanzioni amministrative.

Restano escluse, per ora, le sanzioni non gestite tramite la piattaforma pagoPA o quelle già affidate a procedure di riscossione coattiva.


💬 Una svolta per milioni di automobilisti

Con questa novità, milioni di automobilisti e motociclisti potranno gestire in modo più sostenibile le proprie spese legate alla mobilità, senza ricorrere a prestiti o pagamenti differiti onerosi.

La possibilità di rateizzare una multa senza interessi e direttamente online rappresenta un cambio di paradigma nel rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione: più praticità, più trasparenza e meno burocrazia.

Come proteggere i propri risparmi? La risposta non è solo nel conto corrente

In un periodo segnato da incertezze economiche, inflazione in crescita e instabilità del sistema bancario, proteggere i propri risparmi è diventata una necessità.
Molti italiani lasciano i propri soldi fermi sul conto, convinti che sia la scelta più prudente. Ma oggi, la prudenza non basta più: il vero rischio è vedere lentamente diminuire il potere d’acquisto dei propri risparmi.


Il valore reale del denaro che cambia nel tempo

Un tempo, mettere da parte significava accumulare sicurezza. Oggi, con un’inflazione che erode il potere d’acquisto, 10.000 euro di ieri non valgono più 10.000 euro di oggi.
Questo accade perché, mentre i prezzi aumentano, il denaro depositato sui conti correnti rimane fermo e perde valore.
A peggiorare il quadro, ci sono le commissioni bancarie, i tassi di interesse variabili e la crescente sfiducia nel sistema creditizio.


L’instabilità del sistema bancario

Negli ultimi anni, diversi istituti hanno attraversato momenti di crisi o ristrutturazioni forzate.
Pur trattandosi di casi isolati, questi episodi hanno alimentato un dubbio concreto: quanto sono davvero al sicuro i nostri risparmi in banca?
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi garantisce fino a 100.000 euro per correntista, ma oltre quella soglia la protezione non è automatica.
Ecco perché molti risparmiatori stanno iniziando a cercare forme alternative di tutela patrimoniale, diversificando parte del proprio capitale.


Inflazione: il “ladro silenzioso” dei risparmi

L’inflazione è spesso invisibile, ma costante. Non intacca il numero scritto sul conto, bensì ciò che quel numero può realmente comprare.
Un capitale che resta fermo perde valore anno dopo anno: in dieci anni, una perdita cumulativa anche del 20–30%.
Proteggere i risparmi significa dunque difendere il potere d’acquisto, non solo conservare il denaro.


Cosa significa davvero “protezione del capitale”

Proteggere non significa chiudere il denaro in cassaforte o lasciarlo fermo in banca.
Significa trasformare parte del proprio risparmio in strumenti solidi, reali e indipendenti dal sistema finanziario.
Sempre più famiglie scelgono di diversificare i propri risparmi, affiancando ai prodotti bancari beni rifugio che mantengono il valore nel tempo, come l’oro fisico puro da investimento.


Dal risparmio all’equilibrio finanziario

La protezione patrimoniale non riguarda solo il denaro, ma anche la serenità.
Chi diversifica, pianifica e comprende come funziona l’economia riesce a vivere con maggiore tranquillità, sapendo che parte del proprio valore è al sicuro, indipendentemente dalle oscillazioni dei mercati o dalle decisioni politiche.


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Incidente sulla Sciacca-Menfi, cinquantenne finisce contro un guard-rail (Video)

Momenti di apprensione oggi pomeriggio alle porte di Sciacca lungo la statale 115 all’altezza della contrada Chiana dove un cinquantenne di Ferrara è rimasto coinvolto in un incidente autonomo dopo essere stato colto da un malore mentre era alla guida della sua Citroën.

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo stava percorrendo la strada da solo quando avrebbe perso improvvisamente il controllo del veicolo, finendo contro il guard-rail.

I passanti hanno subito allertato i soccorsi e, data la dinamica dell’evento, è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso.

Durante le operazioni di soccorso, la strada è stata temporaneamente chiusa al traffico per consentire ai sanitari e ai tecnici di operare in sicurezza.

All’arrivo dei soccorritori, l’uomo si era già ripreso ed è stato trovato vigile e cosciente. Dopo le prime cure sul posto, è stato caricato sul velivolo e trasferito all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta per ulteriori accertamenti.

Sul posto sono intervenuti anche gli agenti del Commissariato di Polizia di Sciacca per i rilievi e la gestione della viabilità.

Le condizioni dell’automobilista non sembrerebbero gravi. Lunghe code sulla scorrimento veloce a causa del sinistro.

Aggiudicati i lavori per riaprire il viadotto Cansalamone, Schifani: «Un’opera strategica»

La Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha aggiudicato i lavori per il recupero e la riapertura del viadotto Cansalamone, a Sciacca, chiuso da 11 anni.

«È un risultato di cui siamo orgogliosi – commenta Schifani – e che restituisce a tutta l’area dell’Agrigentino un importante collegamento, strategico per la crescita di quella porzione di territorio. Prosegue senza sosta il nostro impegno per riqualificare la viabilità di nostra competenza e per garantirne i più moderni standard di sicurezza».

Gli uffici diretti da Sergio Tumminello hanno definito le procedure di aggiudicazione dei lavori al Consorzio stabile valori Scarl di Roma, in ragione di un ribasso del 27,9 per cento e per un importo di 6,8 milioni di euro. Gli interventi avranno una durata di 18 mesi mesi.

«Si tratta – prosegue il presidente della Regione –  di un’opera che mette fine a innumerevoli disagi per l’utenza, costretta per oltre dieci anni a percorsi alternativi. La riapertura del viadotto, prevista per il mese di giugno del 2027, non potrà che potenziare l’attrattività di un’area a forte vocazione turistica, garantendo la piena sicurezza dell’arteria viaria, a salvaguardia della pubblica incolumità».

Si avvia a conclusione una vicenda annosa. Il viadotto, costruito alla fine degli anni Sessanta, ha subito nel tempo un degrado progressivo che le opere effettuate nel 1999 non riuscirono ad arginare. La conseguenza fu la chiusura al transito veicolare con tutti i problemi che ne scaturirono. I residenti dei quartieri di San Marco, Foggia e Carbone, per raggiungere il centro di Sciacca, a causa della chiusura del ponte furono costretti ad attraversare il quartiere Perriera.

Tra le soluzioni previste per una ristrutturazione completa, il consolidamento delle fondazioni, il rifacimento della piastra di appoggio e dei giunti e il ripristino dei cosiddetti freni sismici. Seguirà il rifacimento dell’intera pavimentazione stradale e le misure idonee alla sistemazione idraulica dell’omonimo torrente che scorre sotto la grande struttura in cemento armato, la rimozione dei materiali ammalorati e la costruzione di una nuova armatura.

Anteprima nazionale del documentario “Deep Coral” dedicato al corallo di Sciacca

Sabato 15 novembre, alle ore 18, l’ex Chiesa della Raccomandata di Sciacca ospiterà la proiezione in anteprima nazionale di “Deep Coral. L’incredibile epopea del corallo di Sciacca”, scritto e diretto da Gero Tedesco e prodotto dal Museo Nocito del Corallo in collaborazione con Fuoririga.
Un evento inserito nel dossier di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, che racconta la storia e il mito del corallo di Sciacca, simbolo di una comunità profondamente legata al mare e alla propria tradizione artigianale.

Un viaggio tra mito e realtà

“Deep Coral” ripercorre la straordinaria vicenda del corallo di Sciacca, dalle origini leggendarie legate all’Isola Ferdinandea alla grande “corsa” ottocentesca che trasformò la città in un crocevia di pescatori e commercianti.
Attraverso immagini subacquee, ricostruzioni digitali e rari materiali d’archivio, il documentario trasporta lo spettatore in un viaggio suggestivo tra mare e memoria. “Il corallo di Sciacca non è solo una gemma del mare, ma una metafora del tempo e della rinascita”, spiega il regista Gero Tedesco.

Il corallo di Sciacca come identità e rinascita

Il progetto, fortemente voluto dal Museo Nocito del Corallo, riunisce storici, artigiani e ricercatori che da anni studiano e custodiscono la tradizione del corallo di Sciacca. Tra i protagonisti del documentario figurano Maria Concetta Di Natale, Franco Andaloro, Peppino e Laura Di Giovanna, e Mario Di Giovanna, direttore del museo.
Secondo Peppino Di Giovanna, “questa è una storia che parte dal fondo del mare e arriva al cuore delle persone. Con Deep Coral restituiamo memoria e orgoglio a una comunità che ha fatto del corallo di Sciacca la propria identità”.

Arte, memoria e comunità

Le riprese, realizzate tra Sciacca, Agrigento e Palermo, fondono ricerca storica, fotografia e arte visiva. Il documentario si avvale delle immagini subacquee di Santo Tirnetta, del montaggio di Davide Sclafani e delle ricostruzioni 3D di Nicola Palmeri.
Commovente anche l’omaggio al poeta saccense Vincenzo Licata, la cui voce evoca la magia del mare di Sciacca, mentre il giovane attore Ettore Santangelo incarna il presente che raccoglie la memoria per trasmetterla al futuro.

Un evento gratuito e aperto al pubblico

Alla proiezione seguirà un incontro con il regista e i protagonisti, alla presenza dei rappresentanti di Agrigento 2025, delle istituzioni locali e dei partner del progetto.
L’ingresso è gratuito, fino a esaurimento posti.

Caporalato e violazioni del decreto flussi: arresti nel Messinese

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Avrebbero approfittato della vulnerabilità di lavoratori stranieri irregolari, costretti a turni massacranti di dieci ore al giorno per appena cinque euro l’ora, privi di pause e impiegati in condizioni igienico-sanitarie ritenute gravemente inadeguate sia nei luoghi di lavoro sia negli alloggi. È il quadro delineato dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, che accusa tre imprenditori del settore florovivaistico del comprensorio e un cittadino marocchino di 48 anni di aver messo in piedi un sistema di sfruttamento attraverso l’uso distorto delle procedure previste dal “decreto flussi”.

I carabinieri della Compagnia locale hanno eseguito per tutti gli indagati un’ordinanza di arresti domiciliari firmata dal gip su richiesta del procuratore Giuseppe Verzera. Le ipotesi di reato comprendono intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, oltre alla violazione delle norme in materia di immigrazione.

L’indagine, avviata dai militari di Terme Vigliatore, avrebbe fatto emergere l’arrivo clandestino in Italia di circa dieci cittadini tunisini in condizioni di grave necessità. Secondo gli investigatori, il 48enne avrebbe organizzato il loro ingresso dietro compenso, basandosi su richieste di assunzione fittizie presentate dagli imprenditori coinvolti.

La Procura ritiene inoltre che l’operazione sarebbe stata agevolata dal coinvolgimento dei responsabili di un patronato e di un centro servizi affiliato, che avrebbero predisposto – dietro pagamento – le pratiche necessarie all’impiego della manodopera, pur essendo consapevoli dell’irregolarità dei documenti.

Durante le perquisizioni eseguite negli uffici collegati agli indagati, i carabinieri hanno anche notificato due informazioni di garanzia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In totale, sono dieci le persone attualmente sotto inchiesta.

In silenzio gli assessori licenziati da Termine, ma i consiglieri del Pd pronti alla sfiducia

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Preferiscono stamattina non rilasciare interviste e dichiarazioni i tre assessori che ieri sera pochi minuti prima dell’inizio della seduta hanno saputo dalla stampa di essere fuori dall’esecutivo. Alessandro Curreri ieri sera rivestendo anche il ruolo di consigliere e’ stato l’unico che ha potuto parlare faccia a faccia con il sindaco Termine durante la seduta.

Simone Di Paola e la vice sindaca Valeria Gulotta invece, parteciperanno alla conferenza stampa che ” i catanzariani” intendono convocare a quanto pare per lunedì prossimo, un giorno prima della prossima seduta del consiglio comunale. Questa volta alla stampa parlerà anche l’onorevole Michele Catanzaro che nei sette giorni precedenti alla crisi politica fino al licenziamento dei suoi in giunta di ieri, aveva scelto di non commentare. Il deputato regionale e’ in questi giorni a Roma per impegni politici e rientrerà a Sciacca soltanto nel fine settimana.

Dopo una riunione nel weekend col gruppo, lunedì la convocazione dei giornalisti. In quel contesto i due amministratori che finora hanno voluto soltanto affidare a dei saluti di ringraziamento su Facebook il loro congedo dalla carica pubblica, potrebbero raccontare la loro verità non esente dalla tanta delusione per l’epilogo.

All’incontro con la stampa non mancheranno i tre consiglieri comunali dem: Gabriele Modica, Giuseppe Ruffo e Giuseppe Ambrogio che ieri in aula hanno difeso l’operato dei propri assessori di riferimento e ampiamente criticato il sindaco sulla gestione della crisi politica.

Proprio in questo contesto i tre sarebbero pronti alla richiesta di mozione di sfiducia del primo cittadino che potrebbero sottoporre alla sottoscrizione dell’altra metà dell’aula dove Fabio Termine ha adesso un solo un consigliere a suo favore.

Intanto, dopo la nota della parlamentare del Pd, Giovanna Iacono, oggi si registra il commento del segretario provinciale del Pd, Francesco Cacciatore sulla situazione politica a Sciacca.

“Negli ultimi giorni – afferma Cacciatore – abbiamo lavorato, pur tra critiche, per ricostruire insieme alla coalizione del Sindaco Termine le condizioni politiche necessarie alla stabilità amministrativa di Sciacca. La revoca improvvisa degli assessori, che ringraziamo per l’impegno profuso, rappresenta però un epilogo amaro e un segnale di grave disagio politico. In una coalizione i problemi vanno affrontati con rispetto dei ruoli e dell’autonomia dei territori, evitando ingerenze da livelli apicali del partito”.

“Oggi – rilancia Cacciatore – è indispensabile ricostruire coesione nel PD e nella maggioranza per affrontare con responsabilità le sfide della città. L’auspicio è che il centrosinistra saccense individui rapidamente una soluzione che dia una svolta amministrativa e un progetto credibile di rilancio. I cittadini attendono risposte autorevoli e competenti, come la nostra area politica ha sempre garantito”.

Sciacca, ancora topi al comando della Polizia municipale 

Ancora topi nei locali del Comando della polizia municipale di Sciacca, alla Badia Grande. A tre settimane dalla richiesta di un incontro con l’amministrazione comunale per affrontare il problema, nulla sembra essere cambiato.

Due disinfestazioni e derattizzazioni in un mese evidentemente non sono bastate. Da allora nessun altro intervento è stato effettuato. Nelle ultime giornate, la situazione è tornata evidente: due topi sono stati trovati in una trappola posizionata all’ingresso del piano terra, proprio dove quotidianamente accedono cittadini e personale.

La presenza dei roditori, già riscontrata più volte nei mesi scorsi e costata undici giorni di chiusura all’inizio di ottobre, continua dunque a rappresentare un grave problema igienico e di decoro.

Più volte è stato discusso il trasferimento del comando in un’altra sede (tra le ipotesi, la casa albergo per anziani, il museo del carnevale o il palazzo municipale) ma nessuna decisione è stata ancora presa. Alla luce dei fatti, la necessità di un trasferimento sembra ormai inevitabile.

Il consigliere Luca La Barbera lascia la Dc e il gruppo di Forza Italia esprime solidarietà alla Rocca Ruvolo

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Il consigliere comunale Luca La Barbera ha annunciato la propria uscita dalla Democrazia Cristiana, prendendo le distanze dal clima interno al partito dopo le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il segretario nazionale, Carmelo Pace, e altri esponenti.

La Barbera ha aperto il comunicato esprimendo «stima, amicizia e vicinanza» nei confronti dell’onorevole Pace, definito «un politico capace, dinamico e profondamente impegnato per il bene dei territori». Proprio la fiducia nel suo modo di intendere la politica – spiega – era stata alla base della sua adesione alla DC. La Barbera era stato eletto nelle fila della lista “Messina sindaco”.

Nel tracciare un bilancio degli anni trascorsi all’interno del partito, La Barbera ha ricordato alcuni risultati ottenuti grazie alla collaborazione con Pace, come il parco giochi di via Nastasi e il contributo ai carristi, definendoli interventi «di valore concreto e simbolico» per Sciacca. Anche su temi strategici come Terme, Ponte Cansalamone, marineria e ospedale, il consigliere rivendica un lavoro condiviso con le istituzioni regionali: «A Palermo siamo andati più volte nell’esclusivo interesse della città».

Pur auspicando «piena fiducia nella magistratura» e augurandosi che Pace possa dimostrare la propria estraneità alle contestazioni, La Barbera dichiara di non poter più rimanere in un contesto politico «caratterizzato da dinamiche che non condivido». Da qui la decisione di proseguire il proprio percorso come consigliere comunale indipendente.

Un passaggio del comunicato è dedicato anche allo stato generale della politica, descritta come «frammentata e segnata da continue tensioni interne», una condizione che – sostiene – rischia di allontanare ulteriormente i cittadini.

Non manca un ringraziamento al gruppo consiliare della Dc di Sciacca, al capogruppo Filippo Bellanca e al segretario cittadino Giuseppe Milioti, con i quali La Barbera dice di avere condiviso «unità e impegno», pur riconoscendo che gli ultimi eventi «ci hanno coinvolto in una situazione più grande di noi».

Il consigliere ha infine commentato il clima teso registrato durante l’ultima seduta del consiglio comunale di ieri sera: «Uno spettacolo indecoroso per i cittadini che ci guardano da casa. Serve più misura, rispetto e senso delle istituzioni. Meno scontri, più temi per la città».

La Barbera conferma dunque la volontà di continuare il proprio impegno amministrativo «con spirito costruttivo», dichiarandosi disponibile a collaborare con chiunque voglia «lavorare seriamente per Sciacca».

Intanto, il gruppo consiliare di Forza Italia di Sciacca esprime piena solidarietà all’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo dopo le recenti vicende che l’hanno coinvolta.

I consiglieri Clelia Catanzaro, Alessandro Grassadonio e Isidoro Maniscalco definiscono «volgare, sessista e profondamente offensiva» l’espressione utilizzata nei confronti della deputata, condannando ogni forma di violenza verbale. Difendono inoltre la figura del marito dell’onorevole, «professionista stimato da oltre quarant’anni nella sanità pubblica e nel volontariato», ritenendo inaccettabili insinuazioni prive di fondamento.

«La politica – affermano – deve essere luogo di confronto civile, non di insulti o diffamazioni». Forza Italia ribadisce dunque «stima e vicinanza» a La Rocca Ruvolo e alla sua famiglia.

Al coro si aggiunge anche il gruppo “Forza Azzurri” del Libero Consorzio di Agrigento che sottolinea l’importanza del rispetto, di un linguaggio responsabile e della parità di genere nel dibattito politico.
Esprime piena stima per la deputata e per il marito, riconoscendone dignità, competenza e valore professionale.

Gli esponenti comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò che ieri sera non erano presenti alla seduta del consiglio comunale di Sciacca, invece, oggi con una nota denunciano il silenzio dello stesso dopo le indagini che coinvolgono Totò Cuffaro e Carmelo Pace.

“Avevano chiesto – scrivono – a tutte le forze politiche una presa di posizione netta contro quello che definiscono un “metodo politico” basato su pratiche opache. Non partecipando alla seduta del 10 novembre, volevano verificare se il consiglio avrebbe mostrato autonomia morale, ma è prevalso il silenzio. Ribadiscono l’impegno a continuare a denunciare e a chiedere responsabilità nella gestione della cosa pubblica.

Anche il gruppo Faro di Sciacca di Controcorrente condanna le dichiarazioni ritenute offensive e irrispettose di Salvatore Cuffaro verso la parlamentare Margherita La Rocca Ruvolo .
Sottolinea che tali parole ledono la dignità della deputata e sono incompatibili con un confronto politico sano e civile.
Ribadisce l’importanza di rispetto reciproco e di un linguaggio responsabile nel dibattito pubblico.

Infine, anche la consigliera comunale Daniela Campione, di Verdi Europa, esprime piena solidarietà a Margherita La Rocca Ruvolo, sindaca di Montevago e deputata regionale.

Attacchi misogini come questi – scrive la Campione – non offendono solo lei, ma tutte le donne impegnate nella vita pubblica, rivelando quanto sia ancora radicata una cultura che tenta di sminuire il ruolo femminile nelle istituzioni. Chiedo a tutte le forze politiche di condannare con fermezza ogni forma di violenza verbale e sessismo. La politica ha bisogno di più rispetto, più dignità e più donne, senza passi indietro”.

Solidarietà pure dal sindaco e l’Amministrazione Comunale di Caltabellotta esprimono piena solidarietà che condannano ogni attacco che superi i limiti del confronto politico e ribadiscono l’importanza di rispetto, dialogo e responsabilità nella vita pubblica.

Infine, anche il Comitato Civico Sanità di Sciacca esprime sostegno all’onorevole condividendone la denuncia verso linguaggi offensivi e sistemi affaristici nella sanità.