“Zaino sospeso”, solidarietà in classe grazie al Lions Club Sciacca Host

Un gesto semplice ma dal grande valore: donare uno zaino pieno di materiale scolastico a chi ne ha più bisogno. È questo lo spirito dell’iniziativa “Zaino Sospeso”, promossa con entusiasmo dai Cuccioli Lions, i giovani aspiranti soci del Lions Club, guidati dal presidente Nicola Todaro, in collaborazione con il Lions Club Sciacca Host, presieduto dall’ingegnere Francesco Fiorino, e con il Leo Club Sciacca, presieduto da Tommaso Rossi.

L’idea nasce dal desiderio di favorire l’inclusione scolastica e contrastare le disuguaglianze sociali. Il concetto di “zaino sospeso” richiama l’antica tradizione del “caffè sospeso” napoletano: un gesto anonimo e generoso che permette ai bambini e ragazzi in difficoltà di affrontare il nuovo anno scolastico con tutto il necessario.

I Cuccioli Lions, affiancati dai soci adulti del club, si sono messi all’opera per raccogliere zaini, quaderni, penne, colori e altri materiali utili, coinvolgendo famiglie, scuole e attività commerciali del territorio. Una mobilitazione che, grazie alla risposta calorosa della comunità, si preannuncia già un successo: Sciacca conferma ancora una volta la sua vocazione alla solidarietà e la sua attenzione verso i più piccoli.

«Con questa iniziativa vogliamo insegnare ai nostri cuccioli il valore della generosità e della condivisione» – ha dichiarato il presidente del Lions Club Sciacca Host – «È un modo concreto per formare i cittadini di domani e offrire un aiuto reale a chi è in difficoltà».

I materiali raccolti verranno distribuiti, in collaborazione con i servizi sociali e le scuole, agli studenti segnalati per situazioni di fragilità economica. Un piccolo zaino, quindi, che diventa simbolo di speranza, accoglienza e futuro.

Imposta di soggiorno, in Sicilia il gettito cresce del 37 per cento rispetto al 2024

La Sicilia è in vetta tra le regioni d’Italia per incremento del gettito relativo alla tassa di soggiorno, con un balzo del 37% nel 2024 rispetto all’anno precedente, per un valore assoluto di oltre 40, 5 milioni die euro.

Alle sue spalle il Trentino-Alto Adige (+35%, da 89.850.986 a 121.064.314 euro) e Abruzzo (+33%, da 3.503.824 a 4.647.799).

Nell’arco dell’ultimo triennio, i comuni siciliani in cui viene riscossa l’imposta sono passati da 71 a 93. I pernottamenti dei turisti hanno fruttato, per loro, quasi 40,5 milioni l’anno scorso, quasi il doppio rispetto ai 22,8 milioni del 2022 e quasi 11 milioni di euro in più rispetto al 2023.

In quattro anni il balzo è stato del 291%. E’ quanto emerge dai dati recentemente diffusi da Bankitalia. Complessivamente però sono ancora i comuni del nord a fare la parte del leone con oltre 450milioni di euro, quasi il 60% del totale, ma il Mezzogiorno sta recuperando terreno, trainato soprattutto dall’ottimo risultato soprattutto delle isole (+29%). A Palermo la crescita è stata dell’81%.

Siccità, entra in funzione il dissalatore di Porto Empedocle: primi 50 litri al secondo per Agrigento

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E’ ufficialmente operativo il nuovo dissalatore di Porto Empedocle, il primo dei tre impianti strategici previsti dalla Regione Siciliana per far fronte all’emergenza idrica.

Da oggi sono stati immessi nella rete idrica 50 litri al secondo di acqua dissalata, destinati al nodo di Villaseta e quindi alla città di Agrigento.

La produzione crescerà progressivamente: altri 25 litri saranno erogati l’11 agosto e ulteriori 25 il 14 agosto, per un totale di 100 litri al secondo.

«L’entrata in funzione del dissalatore – ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani – è una risposta concreta alla crisi idrica che da tempo affligge la Sicilia. Il nostro impegno è garantire un futuro più sicuro e sostenibile sul piano delle risorse idriche».

Per i tre impianti – oltre a Porto Empedocle, in fase di realizzazione quelli di Gela e Trapani – sono stati stanziati 110 milioni di euro, di cui 90 dal Fondo di sviluppo e coesione e 20 dal bilancio regionale.

Agenzia delle Entrate: il Fisco può controllare anche i tuoi familiari e conviventi, nuova sentenza della Cassazione

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’Agenzia delle Entrate può estendere i controlli fiscali anche a familiari, conviventi e soci d’affari del contribuente, quando emergano indizi concreti di intestazioni fittizie volte a eludere le verifiche. Si tratta dell’ordinanza n. 13761/2025, che segna un’evoluzione importante nella lotta all’evasione fiscale.

Controlli estesi anche ai conti di coniugi e conviventi

La Cassazione ha chiarito che, in presenza di sospetti fondati, l’attività ispettiva può includere i movimenti bancari intestati a coniugi, figli o conviventi, qualora vi sia il rischio che tali conti vengano usati per nascondere redditi o beni del contribuente sotto indagine.
Il principio si basa sull’art. 32, comma 1, n. 2 del D.P.R. 600/1973, che stabilisce la presunzione di rilevanza fiscale di ogni movimento bancario, salvo prova contraria da parte del contribuente. Questa norma comporta un’inversione dell’onere della prova: è il contribuente a dover dimostrare, con documentazione circostanziata, che le operazioni contestate non costituiscono redditi non dichiarati.

L’uso dell’Anagrafe dei rapporti finanziari

L’Agenzia delle Entrate può avvalersi dell’Anagrafe dei rapporti finanziari, un database che raccoglie dati aggiornati su conti correnti, carte, investimenti e depositi, incrociandoli con le dichiarazioni fiscali. La possibilità di estendere i controlli a chi condivide la sfera economica o familiare con il soggetto sotto verifica rende l’analisi più capillare e mirata.

Gli elementi che fanno scattare l’indagine

Secondo la Cassazione, alcuni indizi possono giustificare l’estensione delle verifiche fiscali a terzi legati al contribuente principale. Tra questi:

  • capacità reddituale dei familiari non giustificata rispetto al periodo d’imposta;
  • attività economiche compatibili con redditi maggiori presumibilmente spostati sui conti dei congiunti;
  • irregolarità o omissioni nelle dichiarazioni fiscali del contribuente principale;
  • relazione di convivenza o stretta familiarità tra i soggetti verificati.

Questi “elementi spia”, valutati nel loro insieme, possono costituire prova presuntiva sufficiente per collegare le movimentazioni dei conti terzi al contribuente oggetto dell’accertamento.

Una misura anti-evasione con impatto sulla sfera familiare

Questa pronuncia rafforza i poteri di controllo dell’Amministrazione finanziaria, ma allo stesso tempo impone maggiore attenzione nella gestione di conti e beni condivisi tra conviventi o familiari.
La Cassazione sottolinea che si tratta di un’estensione giustificata solo in presenza di elementi oggettivi e non di verifiche indiscriminate, bilanciando così l’interesse pubblico alla lotta all’evasione con la tutela della privacy dei terzi coinvolti.

Capannoni del Carnevale di Sciacca, Termine non molla e approva il progetto in giunta

La giunta comunale di Sciacca ha approvato la presa d’atto del progetto relativo ai lavori per la realizzazione del “Centro Polifunzionale per la promozione e lo sviluppo dell’arte della realizzazione dei carri allegorici del Carnevale di Sciacca”.

Un progetto ambizioso, al quale hanno lavorato gli uffici del IV settore, “che punta – dice il sindaco, Fabio Termine – a valorizzare e tutelare una delle tradizioni più identitarie della nostra città, offrendo uno spazio dedicato alla creatività, alla formazione e alla cultura del Carnevale assicurando il futuro della nostra festa.

Con l’approvazione in giunta, si avviano ora anche le procedure per la variante urbanistica, necessaria alla realizzazione dell’opera”. Il progetto, insieme alla proposta di variante al Prg, sarà ora esaminato dalla commissione consiliare competente, per poi passare all’esame del consiglio comunale.

Sciacca merita spazi che custodiscano e facciano crescere le nostre eccellenze e il nostro impegno sarà costante per il raggiungimento di questo importante obiettivo.

Presenze da record al PaceFest, Gero Tedesco: “La gente apprezza le storie che raccontiamo”(Video)

Ultima giornata del PaceFest che tira già le somme di un’edizione da record di presenze.

La villa comunale di Caltabellotta, location del festival, ha registrato in queste giornate tanti spettatori che hanno seguito i diversi incontri del fitto programma proposto da Gero Tedesco e Michele Ruvolo.

Momento clou della giornata di ieri la testimonianza di Gildo Claps, fratello di Elisa Claps, la ragazzina di Potenza scomparsa nel ’93 e i cui resti sono stati ritrovati nella stessa Chiesa dove era stata vista soltanto nel 2010.

Il fratello della vittima rispondendo alle domande del giornalista Franco Castaldo, ha raccontato le troppe bugie e i silenzi che hanno accompagnato il noto caso di cronaca.

Stasera, serata conclusiva della kermesse si comincia alle ore 18 con la Caltabellotta Peace Walking, una passeggiata guidata tra i luoghi simbolo del borgo, condotta dalle guide professioniste Marco Falzone e Paolo Vetrano. Partenza da Viale Savoia e arrivo alla Villa Comunale, in tempo per immergersi negli eventi serali.

Alle 19.40 spazio ai più piccoli con PaceFest Kids: “La Storia tra le mani”, laboratori e visite didattiche curate dagli archeologi di PastActivity, per scoprire il passato divertendosi.

Alle 20.15 in scena il monologo “Il viaggio di Abid” con l’attrice Francesca Licari: un racconto toccante che dà voce a chi affronta le rotte della speranza.

A seguire, alle 20.30, un momento di riflessione pubblica con il talk “Mafia, corruzione e sete d’acqua pubblica”. Un confronto di alto profilo moderato da Gero Tedesco tra il procuratore Salvatore Vella, l’onorevole Calogero Pumilia e il sindaco Biagio Marciante e il giornalista investigativo Giacomo Di Girolamo.

Chiuderà la serata, alle 21.30, il concerto “L’Estetica di Sting” a cura del Conservatorio Musicale Toscanini di Ribera, per un viaggio musicale tra i capolavori dell’artista britannico.

“Raccontiamo storie senza alcuna mediazione”. Così Gero Tedesco ha cercato di spiegare le ragioni del successo del festival –

Processo a Napoli per le banconote false, attenuata la misura a due di Sciacca


Il gip del Tribunale di Napoli, Maria Luisa Miranda, ha attenuato la misura, dall’obbligo di dimora a Sciacca a quello di presentazione, tutti i giorni, alla polizia giudiziaria ai saccensi Mario Di Benedetto, di 37 anni, e Marco Gambino, di 36, condannati, il 4 giugno scorso, a 3 anni e 4 mesi di reclusione in abbreviato, nel processo scaturito da un’inchiesta su un’organizzazione di falsari con base a porta Nolana, azzerata nel 2025 dai carabinieri.

Di Benedetto e Gambino sono difesi, rispettivamente, dagli avvocati Mauro Tirnetta e Francesco Di Giovanna. Due tra gli imputati nel processo avrebbero messo in circolazione, il 2 dicembre 2022, 120 banconote false vendendole a Gambino e Di Benedetto e a un altro soggetto non identificato, i quali le avrebbero acquistate per metterle a loro volta in circolazione nel mercato tedesco.

Di Benedetto era chiamato in causa anche per un altro fatto, del 28 dicembre 2022, assieme a un altro saccense, quando avrebbero acquistato 240 banconote false dal valore nominale di 100 euro per metterle a loro volta in circolazione.

Per il giudice l’obbligo quotidiano di presentazione alla polizia giudiziaria “consentirà un adeguato controllo delle residue esigenze cautelari”.

Adesso le difese dei due imputati con gli avvocati Mauro Tirnetta e Francesco Di Giovanna (nella foto) valutano l’appello alla sentenza di primo grado al termine del processo celebrato con il rito abbreviato dinanzi al gup di Napoli.

Madonna del Soccorso, ricordi ed emozioni degli ex sindaci di Sciacca

Procede con intensa partecipazione la tradizionale quindicina dedicata a Maria Santissima del Soccorso, Patrona di Sciacca, che culminerà il prossimo 15 agosto con la solenne processione del simulacro per le vie della città.

Un appuntamento di profonda fede e devozione, che quest’anno assume un significato ancora più sentito: è infatti parte del cammino di preparazione in vista del 2026, anno in cui si celebrerà il Quarto Centenario della liberazione dalla peste, attribuita dalla tradizione all’intercessione miracolosa della Madonna del Soccorso.

L’arciprete di Sciacca, padre Giuseppe Marciante, ha voluto dedicare ogni giornata della quindicina a un diverso settore della comunità saccense, valorizzando l’impegno di ciascuna realtà cittadina nel custodire e tramandare la fede e le tradizioni locali.

Nella serata di ieri, la celebrazione ha avuto come protagoniste le istituzioni locali, con un momento fortemente simbolico dedicato agli ex sindaci della città.

Alla Santa Messa, officiata dallo stesso arciprete Marciante, hanno partecipato attivamente diversi primi cittadini emeriti: Vincenzo Catanzaro, Franco Casandra, Pippo Turco, Ignazio Messina, Mario Turturici, Fabrizio Di Paola e Francesca Valenti.

Proprio Francesca Valenti è intervenuta, al termine dell’omelia, a nome di tutti gli ex sindaci, leggendo un contributo corale che ha raccolto emozioni, ricordi e riflessioni sul legame personale e istituzionale con la Madonna del Soccorso durante ciascun mandato. Sono stati letti anche i contributi di Ignazio Cucchiara e Lillo Craparo, offrendo un ulteriore momento di intensa condivisione.

L’incontro ha rappresentato un’ulteriore testimonianza del profondo e indissolubile legame tra la città e la sua celeste Patrona, un legame che si rinnova ogni anno attraverso il gesto simbolico del giuramento che ogni sindaco pronuncia il 1° febbraio, affidando Sciacca alla protezione della Madonna del Soccorso. Un segno di continuità e amore per la città, che padre Marciante ha voluto sottolineare come espressione concreta di responsabilità e devozione.

Alla celebrazione era presente anche Salvatore Monte, direttore artistico delle iniziative legate al Quarto Centenario.

Lavoratore, rifiutare mansioni inferiori può costarti il licenziamento: la nuova sentenza della Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 19556/2025) introduce un cambiamento rilevante nel diritto del lavoro italiano: in caso di riorganizzazione aziendale e soppressione della posizione, il datore non è più tenuto a proporre solo mansioni equivalenti, ma anche ruoli di livello inferiore purché appartenenti alla stessa categoria legale. Se il lavoratore rifiuta, il licenziamento per giustificato motivo oggettivo diventa legittimo.

Cosa cambia per il lavoratore

Tradizionalmente, il principio del repêchage obbligava l’azienda a verificare la disponibilità di incarichi equivalenti prima di procedere al licenziamento. Con la nuova interpretazione, il datore di lavoro deve offrire anche mansioni inferiori. Il dipendente si trova quindi davanti a due opzioni:

  • Accettare il demansionamento: consente di mantenere il posto, ma con possibili riduzioni di responsabilità e prospettive di carriera.
  • Rifiutare l’incarico inferiore: apre la strada a un licenziamento difficilmente contestabile, poiché l’azienda potrà dimostrare di aver tentato la ricollocazione.

I limiti del demansionamento

Il trasferimento a mansioni inferiori non può essere arbitrario. La Cassazione ha precisato che deve rimanere entro la stessa categoria legale prevista dal contratto collettivo (dirigenti, quadri, impiegati, operai). Un impiegato, ad esempio, potrà essere assegnato a incarichi impiegatizi di livello più basso, ma non a mansioni manuali proprie di un operaio. Questo vincolo serve a evitare usi distorti del demansionamento come strumento di pressione.

L’onere della prova e i doveri del datore

Il datore di lavoro deve dimostrare in giudizio:

  • di aver analizzato tutte le posizioni disponibili;
  • di aver offerto concretamente le mansioni inferiori compatibili;
  • di aver rispettato criteri trasparenti nella scelta del personale da ricollocare.

Una mancata offerta documentata può invalidare la procedura e portare al reintegro del lavoratore, come confermato anche da precedenti decisioni (Cass. ord. n. 18904/2024).

Implicazioni pratiche

Questa evoluzione giurisprudenziale tutela le aziende, che possono ridurre il rischio di contenziosi, ma introduce anche un quadro più rigido in termini di gestione del personale. Per i lavoratori, diventa essenziale valutare con attenzione se accettare o meno un incarico inferiore, bilanciando la salvaguardia del posto con la tutela della propria professionalità.

Slittano a Ribera i funerali di Guddemi, la procura dispone l’autopsia


E’ stata disposta l’autopsia sul corpo di Giuseppe Guddemi, il riberese di 47 anni morto giovedì scorso in un’incidente stradale all’incrocio tra via Circonvallazione e corso Regina Margherita. L’esame autoptico è stato fissato per mercoledì 6 agosto nella camera mortuaria del cimitero di Sciacca. Slittano, pertanto, i funerali.

Anche quest’accertamento, evidentemente, viene ritenuto necessario per stabilire con certezza le cause dell’incidente di Ribera e ricostruire tutta la vicenda.

Le indagini sono svolte dai carabinieri della tenenza di Ribera che hanno effettuato i rilievi. Giuseppe Guddemi, sposato e padre di tre figli, viaggiava su uno scooter che, all’incrocio tra via Circonvallazione e corso Regina Margherita, si è scontrato con una Fiat 600. Il conducente dell’auto è pure riberese. L’impatto è stato tremendo e nonostante indossasse il casco per Guddemi non c’è stato niente da fare.

Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino a Ribera. Lo ha annunciato il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo.