Nasce l’associazione Ingegneri Terre Sicane: “Più vicina alle esigenze del territorio” (Video)

Nasce ufficialmente l’Associazione Ingegneri Terre Sicane, un nuovo organismo che riunisce i professionisti dell’area con l’obiettivo di garantire una rappresentanza più diretta, concreta e radicata nelle dinamiche locali. Oggi pomeriggio la presentazione in sala Blasco del nuovo sodalizio.

L’iniziativa scaturisce dall’esigenza, condivisa da numerosi ingegneri del territorio, di creare uno spazio di confronto stabile e operativo, capace di dare voce alle necessità professionali e alle questioni tecniche che interessano quotidianamente i Comuni delle Terre Sicane.

L’associazione punta a diventare un interlocutore costante delle amministrazioni locali, degli enti pubblici e delle istituzioni, favorendo un dialogo costruttivo su temi come la sicurezza delle infrastrutture, la pianificazione urbanistica, l’innovazione tecnologica, la tutela ambientale e tutte le sfide che coinvolgono gli ingegneri nel loro ruolo di supporto allo sviluppo del territorio.

I promotori sottolineano come la nuova realtà non voglia sostituirsi all’Ordine professionale di Agrigento, con cui manterrà «spirito di piena collaborazione», ma intenda piuttosto rafforzare la presenza degli ingegneri all’interno delle dinamiche locali, offrendo un contributo più immediato e aderente ai bisogni delle comunità delle Terre Sicane.

L’Associazione Ingegneri Terre Sicane si propone dunque come una piattaforma di partecipazione e crescita professionale, pronta a mettere in rete competenze, esperienze e progettualità per sostenere lo sviluppo del territorio attraverso una rappresentanza più vicina, efficace e consapevole.

Buoni pasto 2026, soglia esentasse aumentata a 10 euro: fino a 440 euro in più l’anno per i lavoratori. Ma restano esclusi i ticket cartacei

La Legge di Bilancio 2026 aumenta il valore dei buoni pasto elettronici: più vantaggi per chi usa i ticket digitali, nessun cambiamento per chi riceve ancora quelli cartacei.

Novità in arrivo per milioni di lavoratori italiani: la Legge di Bilancio 2026 prevede l’aumento della soglia esentasse dei buoni pasto elettronici da 8 a 10 euro.
Una misura che, secondo l’Associazione nazionale delle società emettitrici di buoni pasto (Anseb), punta ad aggiornare i valori al costo reale della vita e a sostenere il potere d’acquisto dei dipendenti, duramente colpito dall’inflazione.

Grazie al nuovo limite, chi utilizza i buoni elettronici potrà contare su un vantaggio economico annuo fino a 440 euro in più. Tuttavia, restano esclusi i lavoratori che ricevono buoni cartacei, la cui soglia resta ferma a 4 euro.


📈 Buoni pasto 2026: cosa cambia e per chi

Il Governo conferma così il ruolo del buono pasto come strumento di welfare aziendale e politica economica.
Nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, si sottolinea che la misura mira non solo a sostenere i redditi dei lavoratori, ma anche a incentivare la digitalizzazione del sistema produttivo e a favorire pagamenti tracciabili e sicuri.

La nuova soglia esentasse si applica esclusivamente ai ticket elettronici, utilizzabili tramite app, card o piattaforme digitali convenzionate.
Per questi buoni, l’esenzione copre l’intero importo fino a 10 euro al giorno, senza imposte né contributi per il datore di lavoro e il dipendente.


💶 Nessun aumento per i buoni pasto cartacei

Per i buoni pasto cartacei, invece, non è previsto alcun aggiornamento: la soglia resta ferma a 4 euro, come stabilito dal 2020.
Una differenza che si traduce in un vantaggio fiscale minore e in una disparità di trattamento tra chi lavora in contesti digitalizzati e chi, invece, utilizza ancora supporti cartacei.

Già nel 2020, la soglia per i buoni elettronici era stata portata da 7 a 8 euro, mentre quella per i cartacei era stata ridotta da 5,29 a 4 euro.
L’intento è chiaro: favorire la modernizzazione e la tracciabilità dei benefit aziendali, riducendo frodi, costi di gestione e difficoltà nei controlli fiscali.


💻 I vantaggi del formato elettronico

Secondo l’Anseb, i buoni elettronici rappresentano oggi la forma più efficiente e sicura di erogazione dei ticket pasto.
I principali vantaggi includono:

  • Tracciabilità totale delle transazioni;
  • Riduzione dei costi di stampa e distribuzione;
  • Facilità di integrazione nei sistemi di pagamento elettronici e nelle app aziendali;
  • Controlli più rapidi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Questi fattori hanno spinto il Governo a rafforzare ulteriormente il sistema digitale, incentivando imprese e lavoratori ad abbandonare progressivamente il formato cartaceo.


👨‍💼 Chi beneficia dell’aumento

In Italia sono circa 3,5 milioni i lavoratori che ricevono buoni pasto, di cui 700.000 nel settore pubblico.
Per chi utilizza i ticket elettronici, il nuovo limite esentasse può generare un risparmio fino a 440 euro all’anno, considerando un utilizzo medio giornaliero.

Anche le imprese trarranno beneficio dal provvedimento, potendo aumentare il valore del buono senza incidere sul costo del lavoro e mantenendo la piena deducibilità fiscale.
Si tratta di una misura che si inserisce nel piano più ampio di sostegno ai consumi e al potere d’acquisto delle famiglie.


🚫 Chi resta escluso

Non mancano, però, le criticità.
Molti lavoratori, in particolare quelli impiegati in settori meno digitalizzati come la logistica, la distribuzione o le piccole imprese, continuano a ricevere buoni cartacei.
Per loro, il valore resta bloccato a 4 euro, senza possibilità di accedere al beneficio dell’aumento.

I sindacati hanno già segnalato il rischio di una disparità di trattamento tra dipendenti con mansioni simili ma strumenti diversi.
Al momento, il Governo non ha previsto né l’aumento della soglia cartacea né una conversione obbligatoria verso il formato elettronico, lasciando così una parte significativa di lavoratori esclusi dal vantaggio fiscale.


🧾 Buoni pasto, sempre più digitali

Il provvedimento conferma la direzione intrapresa negli ultimi anni: benefit aziendali sempre più digitali, facili da gestire e perfettamente tracciabili.
Un passo avanti verso una Pubblica Amministrazione più moderna, ma anche un segnale al mercato privato: innovare conviene, anche quando si parla di welfare aziendale.

Tre dirigenti sospesi dalla giunta regionale dopo le indagini della procura di Palermo

Tre sospensioni e un commissariamento. La giunta regionale guidata da Renato Schifani ha assunto nel pomeriggio tre decisioni urgenti a seguito delle indagini della procura di Palermo, che coinvolgono esponenti politici e funzionari pubblici della Regione Siciliana.

Sospesa la dirigente generale Maria Letizia Di Liberti

È stata disposta la sospensione a tempo indeterminato di Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta.

La guida del dipartimento passa ad interim a Ettore Foti, dirigente del dipartimento Lavoro.

Il presidente Schifani ha inoltre chiesto all’assessore alla Famiglia di revocare l’incarico al a Vito Raso, anche lui tra gli indagati..

Sospensione anche per il direttore del Consorzio di Bonifica di Palermo

Su proposta della giunta, l’assessore all’Agricoltura avvierà il procedimento disciplinare con sospensione cautelare nei confronti di Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo.

All’Asp di Siracusa arriva la commissaria Chiara Serpieri

Per la vicenda che coinvolge l’Asp di Siracusa, l’assessore alla Salute ha comunicato di avere accolto l’autosospensione del direttore generale Alessandro Caltagirone, nominando Chiara Serpieri commissaria straordinaria.

Già direttrice generale di aziende sanitarie in Piemonte e componente del consiglio direttivo Fiaso, Serpieri svolgerà l’incarico a titolo gratuito per sei mesi.

Palazzo d’Orléans: “Tutela di immagine e trasparenza delle istituzioni”

Da Palazzo d’Orléans spiegano che le misure si rendono necessarie “per la gravità dei fatti emersi e per la loro possibile incidenza sull’immagine e sul corretto funzionamento dell’amministrazione regionale”.

Pur ribadendo il principio di presunzione di innocenza e il rispetto dei diritti di difesa, la giunta ha scelto di intervenire con urgenza “per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane”.

Cosa significa oggi proteggere i propri risparmi?

Il ritorno ai beni reali come forma di sicurezza e fiducia

Negli ultimi anni, gli eventi economici globali hanno cambiato il modo in cui milioni di persone guardano al concetto di risparmio.
Le crisi bancarie, l’instabilità dei mercati e l’inflazione crescente hanno reso evidente un fatto: la sicurezza finanziaria non dipende solo da dove si tiene il denaro, ma da come lo si diversifica.


L’illusione della sicurezza assoluta

Molti risparmiatori si sentono protetti lasciando il denaro “fermo” in banca, convinti che sia la soluzione più prudente. Tuttavia, tra tassi d’interesse minimi, tassazione e aumento dei prezzi, il valore reale del denaro tende a diminuire con il tempo.
In pratica, il conto resta pieno, ma il potere d’acquisto si svuota.

Oggi la vera sicurezza non coincide più con la staticità, ma con la capacità di trasformare il risparmio in valore stabile e duraturo.


Il ritorno ai beni reali

In un contesto economico caratterizzato da volatilità e sfiducia nei sistemi finanziari, cresce l’interesse verso i cosiddetti beni reali — cioè beni fisici e tangibili che conservano valore nel tempo, indipendentemente dall’andamento dei mercati o delle valute.

Tra questi, l’oro fisico da investimento è storicamente considerato il più affidabile:

  • è un bene universale, riconosciuto in tutto il mondo;
  • non può essere svalutato da governi o banche centrali;
  • ha mantenuto il suo potere d’acquisto per secoli, anche durante crisi economiche, guerre e inflazioni.

Ma non si tratta solo di un ritorno al passato. L’oro oggi è sempre più visto come uno strumento moderno di equilibrio finanziario, utilizzato anche da banche centrali, fondi sovrani e investitori istituzionali.


Diversificare per proteggere

Diversificare non significa abbandonare il sistema bancario, ma affiancargli alternative complementari.
In molti casi, riservare una piccola parte dei propri risparmi a un bene stabile come l’oro può agire da “cuscinetto” contro l’erosione del potere d’acquisto e contro gli imprevisti economici globali.

Questa strategia — conosciuta come protezione patrimoniale diversificata — è oggi adottata anche da famiglie comuni, non solo da grandi investitori.


Un nuovo approccio alla serenità economica

Costruire una “riserva personale” basata su beni reali significa recuperare il controllo del proprio futuro, riducendo la dipendenza dai fattori esterni che influenzano banche e mercati.
È un gesto di responsabilità, ma anche di fiducia: fiducia nella propria capacità di proteggere ciò che si è costruito.

Nel prossimo approfondimento di Risoluto parleremo proprio di questo: come molti italiani stanno creando una piccola riserva aurea personale — un modo concreto per vivere più sereni oggi e guardare al futuro con maggiore sicurezza.


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“Invalido aggredito e picchiato”, quattro arresti per lesioni e atti persecutori a Ravanusa 

I carabinieri della compagnia di Licata hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone, di età compresa tra 19 e 55 anni, tutte residenti a Ravanusa. I quattro sono ritenuti gravemente indiziati di lesioni personali aggravate, atti persecutori e violenza privata ai danni di un cinquantenne del luogo.

Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Agrigento su richiesta della Procura della Repubblica, scaturisce da un episodio avvenuto il 12 ottobre scorso nella villetta comunale di Ravanusa. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Ravanusa, la vittima – un uomo invalido civile al 100% – sarebbe stato aggredito senza motivo apparente da alcuni soggetti del posto, uno dei quali avrebbe usato un tirapugni. Nel tentativo di sedare la rissa sarebbe rimasto coinvolto anche un altro cittadino.

L’uomo aggredito ha riportato fratture alla mascella e una lesione al bulbo oculare, con una prognosi di 51 giorni formulata dai medici dell’ospedale di Canicattì. Le indagini, coordinate dalla Procura di Agrigento, hanno permesso di identificare i presunti autori attraverso testimonianze e l’analisi delle immagini di videosorveglianza.

Nei giorni successivi all’aggressione, alcuni degli indagati avrebbero inoltre tentato di convincere la vittima a ritirare la querela, recandosi più volte alla sua abitazione e avanzando minacce e pressioni. Durante le perquisizioni eseguite contestualmente agli arresti, i militari hanno rinvenuto circa 400 grammi di marijuana in un casolare e tre proiettili calibro 22 nell’abitazione di uno degli indagati.

I quattro arrestati sono stati trasferiti presso la casa circondariale “Di Lorenzo” di Agrigento, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Tre furti in appartamento in contrada Ferraro a Sciacca, ladri in azione con chiave bulgara

Mattinata movimentata ieri in via Fra’ Calogero Liotta, in contrada Ferraro a Sciacca dove si sono verificati tre furti in appartamento nello stesso pianerottolo di una palazzina condominiale.

Secondo quanto emerso, i ladri avrebbero agito con estrema rapidità e senza lasciare tracce evidenti. Nessuna delle tre porte, infatti, presentava segni di effrazione: un dettaglio che fa ipotizzare l’utilizzo di una chiave bulgara, lo strumento che consente di aprire serrature a doppia mappa senza danneggiarle.

I malviventi avrebbero inoltre bloccato la porta dell’ascensore, rendendolo inutilizzabile per chiunque volesse raggiungere i piani superiori. Una strategia che avrebbe avuto lo scopo di costringere gli inquilini a utilizzare le scale, permettendo così ai ladri di percepire l’eventuale arrivo di qualcuno durante l’azione. E’ così è stato. I tre appartamenti sono stati svaligiati senza che nessuno si accorgesse di nulla.

Sono in corso accertamenti per ricostruire con precisione la dinamica dei furti e individuare i responsabili.

Il Melqart torna a Sciacca, Scarpinato: “Una pagina importante per la Sicilia” (Video)

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Sono trascorsi 70 anni dal rinvenimento nel gennaio del 1955, ad opera di un peschereccio di Sciacca, l’Angelina Madre, con Santo Vitale, meglio conosciuto come “Pitagora”, di una statuetta fenicia in bronzo alta 38 centimetri impigliatasi nella rete a strascico. Da oggi la statuetta, il Melqart, si può ammirare a Sciacca, al Museo del Mare, che è stato riaperto.

Il Melqart o Reshef rappresenta sicuramente una divinità del periodo che si colloca tra il secolo XIII e IX a.c.. Si tratta di un reperto di enorme valore storico che era esposto presso il museo regionale Salinas di Palermo.

“Abbiamo ottenuto un risultato straordinario per Sciacca e per la Sicilia – ha detto l’assessore giornale ai Beni Culturali della Sicilia, Francesco Paolo Scarpinato – e stiamo lavorando anche ad altri progetti”.

Roberto Sciarratta, direttore del Parco Archeologico di Agrigento, che gestirà il museo, ha subito allargato il campo a un altro importante risultato, la riapertura, a dicembre, dell’Antiquarium del Monte Kronio “con tutti i sui reperti”, ha sottolineato.

I fratelli Accursio e Calogero Vitale, che dai racconti del padre avevano appreso le fasi del ritrovamento, non hanno nascosto un pizzico di commozione.

Soddisfazione è stata espressa dagli amministratori comunali di Sciacca presenti e dal consigliere Calogero Bono che ha svolto un ruolo importante per il ritorno del Melqart a Sciacca.

“Intanto, per cinque mesi – ha detto Bono – ma potrà esserci una proroga”. Bono e’ andato a sollecitare la Regione per la prima volta un anno fa assieme ad Ignazio Gallo. Oggi anche Gallo, con il circolo di Fdl, esprime soddisfazione.

Giunta Termine verso l’azzeramento, muto Catanzaro. Modica: “Serve un dialogo” (Video)

Resta in silenzio da parte dell’onorevole Michele Catanzaro sulla situazione politica che agita il Comune di Sciacca. Il capogruppo del Partito Democratico all’Ars, oggi in città per la cerimonia del ritorno del Melqart, ha partecipato all’evento insieme agli assessori della giunta saccense e al consigliere comunale Gabriele Modica, unico tra i “dem” a esporsi pubblicamente sulla crisi amministrativa in corso.

Modica invita le forze coinvolte a un confronto diretto: «Serve un dialogo tra le parti», ha dichiarato, lasciando intendere che anche il deputato Catanzaro potrebbe avere un ruolo nel tentativo di ricomporre le tensioni.

Intanto, il sindaco Fabio Termine continua a essere lontano da palazzo di città per motivi personali. Un malanno lo ha costretto a disertare l’ultima seduta del consiglio comunale e ad assentarsi negli ultimi giorni.

Secondo indiscrezioni delle ultime ore, il primo cittadino starebbe valutando possibili nuovi ingressi in giunta—ipotesi che alimenta le voci su un possibile azzeramento dell’attuale squadra amministrativa.

Evasione e tentata estorsione a Castelvetrano, arrestato 32enne

I carabinieri della Compagnia di Castelvetrano, in collaborazione con il personale del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, hanno tratto in arresto un uomo di 32 anni del posto con l’accusa di evasione e tentata estorsione, nonché di resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, avrebbe violato le prescrizioni imposte lasciando la propria abitazione e recandosi in un bar della città. Una volta all’interno dell’esercizio commerciale, avrebbe chiesto con tono minaccioso al titolare una somma di denaro, circa 20 euro, impugnando una spranga di ferro come forma di intimidazione.

La pronta reazione del titolare del bar e l’intervento delle forze dell’ordine

Il titolare del locale, spaventato dal comportamento aggressivo del 32enne, ha immediatamente allertato il numero unico di emergenza 112. In pochi minuti, sul posto è giunta una pattuglia della Polizia di Stato che ha tentato di fermare l’uomo.

Alla vista degli agenti, il soggetto avrebbe reagito con insulti e minacce, cercando poi di dileguarsi per evitare il controllo. È in questa fase che si è verificato l’ulteriore episodio di evasione e tentata estorsione, aggravato dalla resistenza opposta agli operatori di polizia intervenuti.

Evasione, tentata estorsione e resistenza: arrestato dai carabinieri

Grazie al tempestivo coordinamento tra polizia e carabinieri, in particolare con l’intervento del personale della Sezione Radiomobile della Compagnia di Castelvetrano, l’uomo è stato rintracciato poco dopo. Le forze dell’ordine sono riuscite a riportarlo alla calma, accertando nel frattempo sia le minacce al commerciante sia la violazione degli arresti domiciliari a cui era sottoposto.

Al termine delle verifiche, il 32enne è stato dichiarato in stato di arresto e deferito all’Autorità Giudiziaria per evasione e tentata estorsione, oltre che per resistenza a pubblico ufficiale.

Un nuovo episodio che accende l’attenzione sulla sicurezza a Castelvetrano

Il caso di evasione e tentata estorsione a Castelvetrano riaccende il dibattito sulla sicurezza cittadina e sull’efficacia delle misure cautelari nei confronti di soggetti già sottoposti a restrizioni. Le indagini proseguono per chiarire ulteriori dettagli sull’accaduto e verificare se il 32enne possa essere coinvolto in altri episodi simili.

Casa Museo “Francesco Scaglione”, la gestione passa all’Ente Parco della Valle dei Templi

La Casa Museo “Francesco Scaglione” di Sciacca avrà una nuova regia amministrativa. Il Comune ha infatti affidato la tutela, la valorizzazione e la gestione dell’edificio storico di piazza Don Minzoni all’Ente Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento. Si tratta di un passaggio considerato strategico per un luogo ritenuto un raro esempio, nel panorama provinciale, di museo ottocentesco d’ambientazione, ricco di opere, arredi e collezioni di grande valore storico-artistico.

Nella giornata di ieri, alla presenza dell’assessore ai Musei Simone Di Paola, del dirigente del VI Settore Aldo Misuraca e del funzionario responsabile locale dell’Ente Parco Vincenzo Noto, è stato firmato il verbale che sancisce il trasferimento della gestione e della custodia dell’immobile.

L’atto dà concreta attuazione alla convenzione siglata tra i due enti nel 2024. Come sottolineato dall’assessore Di Paola, l’obiettivo è ottimizzare l’organizzazione dell’intero sistema museale cittadino. La Casa Museo Scaglione, infatti, segue lo stesso percorso già intrapreso dal Museo del Mare, anch’esso passato sotto la guida dell’Ente Parco e oggi protagonista dell’inaugurazione del suo nuovo allestimento.

Secondo Di Paola, questa scelta consentirà una fruizione più qualificata e un coordinamento più efficace delle attività culturali: “La collaborazione con l’Ente Parco – afferma – permetterà di valorizzare al meglio uno dei luoghi più affascinanti del nostro patrimonio, mettendo a sistema competenze e risorse per offrire ai visitatori un’esperienza sempre più ricca e curata”.