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Comune di Sciacca

Iniziato il countdown elettorale a Sciacca, sara’ sfida a quattro per Palazzo di Città

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Election day il 12 giugno e scadenza della presentazione delle liste il 18 maggio: i tempi sono dettati e lo scorrere del tic tac elettorale e’ gia’ partito. La nebulosa che ha accompagnato la fase preelettorale ora sembra mano a mano diradarsi e i contorni della imminente competizione iniziano a definirsi. Fino ad oggi l’unica certezza e’ stata la candidatura a sindaco di Ignazio Messina, ma sono soltanto le ultime ore in solitaria dell’ex sindaco, presto si trasformerà in una sfida a quattro.

Per questo, le ultime ore di questo weekend sono state dense di riunioni e incontri in quasi tutti gli schieramenti.

C’è attesa per la riunione di questo pomeriggio convocata nelle fila del centrodestra che stavolta prova a concretizzare le fumate nere delle precedenti mancate intese. La notizia più rilevante e’ che stasera siederà al tavolo del centrodestra anche l’ex senatore Nuccio Cusumano che rappresentera’ proprio Forza Italia. Si e’ conclusa con esito positivo, dunque, l’operazione di traghettamento compiuta da alcuni rappresentanti della coalizione per l’ingresso anche del partito di Berlusconi nel gruppo gia’ composto da Fratelli D’Italia, Sciacca al Centro, Mpa di Roberto Di Mauro e Diventerà Bellissima. Pare del tutto defilato in quest’ultimo gruppo la presenza del parlamentare Matteo Mangiacavallo il cui nome era circolato come papabile candidato. Mangiacavallo continua a dare la sua disponibilità alla candidatura, ma la coalizione continua a propendere per altro.

In settimana, e’ perfino arrivato a Sciacca il “gotha” degli azzurri per appianare gli animi agitati del centrodestra saccense. Il parlamentare Riccardo Gallo e l’assessore regionale Marco Zambuto sono stati avvistati a Sciacca proprio per definire i contorni di un’alleanza che stentava a chiudersi e che ora sembra aver trovato una quadra. L’ex sindaco Fabrizio Di Paola potrebbe, dunque, presentare la propria candidatura gia’ nei prossimi giorni se non fosse che la sua posizione pare essere incerta nelle ultime ore. Un ripensamento dell’ultim’ora. Non dovrebbero esserci ostacoli di sorta al suo nome dopo il passo indietro di Calogero Bono, solo eventuali titubanze dell’avvocato saccense e la sua rinuncia potrebbero portare al vaglio di altre ipotesi. Sfumata anche quella di una corsa di Salvatore Monte, l’ex assessore sempre più vicino a Cateno De Luca non gradirebbe l’attuale configurazione del centrodestra.

Pare invece, scontatissima la seconda ricandidatura per Fabio Termine che rifiutato il pressing serrato da parte del Pd nei giorni scorsi, e’ sempre più proiettato ad ufficializzare la sua nuova discesa. Mizzica potrebbe chiudere un’intesa solo con gli esponenti centristi di “Noi per l’Italia” di Maurizio Lupi rappresentati a Sciacca dall’ex consigliere comunalE Santo Bono e che hanno in Isidoro Maniscalco, ex presidente del Comitato San Michele, il loro punto di congiunzione con il movimento. Non ne fa parte, invece, l’ex consigliere Ignazio Perrone. Ieri sera, intanto, i simpatizzanti mizzichini si sono dati appuntamento all'”Aperinext”, una sorta di ritrovo elettorale informale al pub, ma secondo i bene informati nell’agenda di Mizzica sarebbe gia’ stata fissata la data di annunciazione.

Infine, la candidatura espressione del Partito democratico che si presenterà con due diverse liste, una di partito che vedrebbe candidati al consiglio anche assessori della giunta Valenti e una di connotazione civica. Il candidato a sindaco potrebbe essere un nome di apparato dei dem o un nome della società civile ma vicino agli ambienti di sinistra.

Negli ultimi giorni si era vociferato di un impegno di Giuseppe Dimino, dirigente regionale che pero’ avrebbe gia’ declinato l’invito e a questo punto, fuori dai crismi la possibilità di una chiamata sia del segretario cittadino, Gianluca Fisco che di quello provinciale, Simone Di Paola per ragioni diverse, potrebbe essere l’ex presidente del consiglio comunale, Pasquale Montalbano, l’uomo di bandiera. Ma nelle ultimissime ore, monta la richiesta avanzata a Salvatore Mannino, avvocato saccense, figlio di Pasquale e nipote dell’ex ministro Calogero Mannino e che, in passato, ha aderito al movimento delle Sardine. La discesa in campo di Mannino aprirebbe un ragionamento in atto in tutto il centrosinistra con un gradimento non solo del Pd, ma di altri esponenti storici e non di quest’area.

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